La grande viabilità aerea, ferroviaria e stradale nel nodo di Bologna Situazione e programmi

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1 CONVEGNO di Umberto Tarozzi La grande viabilità aerea, ferroviaria e stradale nel nodo di Bologna Situazione e programmi Pubblichiamo di seguito la sintesi dell intervento del Dott. Giacomo Venturi, Vice Presidente della Provincia di Bologna, al Convegno Federmanager del 15 aprile u.s. * * * Strategie generali e programmazione a medio e breve termine della grande viabilità nel nodo di Bologna; focus sulla viabilità stradale Dott. Giacomo Venturi, Vice Presidente della Provincia di Bologna con delega alla Pianificazione Territoriale e Trasporti Sintesi dell intervento al convegno tratta dal testo registrato Strategie generali Il tema dell intervento è quello di rappresentare la situazione in atto in merito alle infrastrutture per la mobilità delle persone e delle merci nell area bolognese, area importante dove la competitività e lo sviluppo territoriale passano necessariamente attraverso l adeguamento della rete e quindi soprattutto attraverso gli investimenti per la realizzazione di numerose importanti infrastrutture, che sono condizione preliminare per qualsiasi analisi sullo sviluppo futuro del nostro territorio. Queste infrastrutture sono state da tempo discusse, verificate e progettate nell ambito di un percorso di collaborazione inter-istituzionale che oggi, dopo diversi anni e diverse discussioni anche accese, condizionate a volta da cambi di amministrazione, possono ormai ritenersi condivise. Si fa riferimento soprattutto ai quattro pilastri del sistema integrato della mobilità che è stato costruito e che consentono di tener assieme quella complessità territoriale a cui prima si è accennato. Il primo pilastro riguarda l area metropolitana bolognese, ossia la provincia di Bologna, ed è costituito dal Passante Autostradale Nord, che racchiude due obbiettivi strategici: il primo obbiettivo è stato quello di marginalizzare, ossia di spostare, il traffico di attraversamento fuori dal centro abitato (abbiamo visto quale è stato lo sviluppo delle aree urbane tangenti e quindi del traffico sulla tangenziale della nostra città in questi ultimi anni); il secondo obbiettivo è stato quello di inserire il passante nella formulazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), piano che ha dato avvio allo sviluppo, ormai concluso, della pianificazione territoriale ed urbanistica in tutto il territorio della nostra provincia (ci si riferisce ai comuni della pianura, con la stesura dei Piani Strutturali Comunali (PSC) e dei Piani Operativi Comunali (POC), in coerenza con la nuova legge sulla pianificazione, sul governo e più in generale sulla trasformazione solidale del territorio). Il secondo pilastro del sistema integrato della mobilità è rappresentato dal Servizio Ferroviario Metropolitano (SFR), che è la vera scelta strategica sviluppata in questi ultimi anni, il più grande cantiere aperto che sta coinvolgendo tutto il territorio metropolitano bolognese, anche a valle dei grandi investimenti che si stanno eseguendo nella stazione ferroviaria di Bologna: il servizio dovrà infatti rappresentare la principale Passante autostradale Nord. modalità di trasporto pubblico da e per la città nell ambito metropolitano bolognese. Attualmente si sta operando sia nel versante delle strutture, con l incremento e la riqualificazione delle stazioni, sia nel versante del servizio, con nuovi treni e con maggiore frequenza nelle corse: sono stati già raggiunti importanti risultati quantitativi che denotano il crescente utilizzo di questa importante componente della mobilità. Il terzo pilastro è quello delle infrastrutture che supportano i Trasporti rapidi di massa, realizzate, in corso o programmate nell area urbana di Bologna: il Civis, mezzo di trasporto elettrico su gomma a via guidata (le cui linee sono in corso di esecuzione); la Metropolitana, mezzo veloce in gran parte sotterraneo (per la realizzazione del quale sono state di recente definite tra Governo e Comune le modalità economiche e finanziarie per dare concreto avvio ai lavori), struttura che rappresenterà un vero salto di rango nelle dotazioni infrastrutturali della nostra città; il People Mover, ferrovia sopraelevata tra Stazione Ferroviaria ed Aeroporto (inizio lavori previsto: autunno 2010); l Alta Velocità e la Nuova Stazione Ferroviaria; l Aeroporto, che ha raggiunto elevata performance di passeggeri (con i recenti investimenti e la Filo Diretto Dirigenti Giugno

2 partecipazione di nuovi vettori), tutte infrastrutture strategiche che consentono di candidare la nostra città sempre più come porta di accesso regionale e nazionale e come porta di uscita verso il mondo. Infine il quarto pilastro è costituito dal Trasporto Pubblico Locale sul quale si dovrà sempre più far leva per migliorare l offerta di mobilità. Per questo scopo sono stati messi a punto gli strumenti necessari, ossia sono stati di recente elaborati dalla Provincia il Piano della Mobilità Provinciale (PMP), e per il Comune il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) ed i primi strumenti attuativi, ossia i Piani di Bacino che coinvolgono i comuni che insistono sulle principali direttrici. In questi ultimi piani sono stati esaminati in particolare: la direttrice bazzanese, con i temi della ferrovia e del trasporto pubblico locale e la grande equazione da risolvere dell intermodalità per offrire un servizio pubblico integrato; le direttrici come la San Donato e la San Vitale, prive di Servizio Ferroviario Metropolitano, sulle quali si stanno costruendo progetti di questo tipo, a partire dalla valorizzazione del servizio, dalla organizzazione e dalla messa in sicurezza delle fermate, etc. in modo da rendere il servizio appetibile all utenza. Lo sforzo che la Provincia sta eseguendo per dotare la mobilità metropolitana di mezzi multimediali, verrà valorizzato con quanto sta facendo la Regione con azioni immateriali, come il progetto Stimer (Sistema di Tariffazione Integrata della Mobilità Emilia-Romagna) e con gli abbonamenti Mi muovo, ossia la possibilità di realizzare un unico titolo di viaggio da mettere a disposizione dei cittadini (studenti, lavoratori, famiglie) per poter utilizzare in maniera indistinta le diverse modalità di mezzi di trasporto pubblico: si tratta di una grande azione di semplificazione, incentivazione e valorizzazione dell utilizzo dei mezzi in cui anche la Provincia si sta impegnando. Per riassumere, molte grandi opere si stanno realizzando: altre opere importanti e strategiche a livello regionale e nazionale non dipendono direttamente dalla nostra volontà, ma tutto quanto era nella responsabilità delle amministrazioni locali è stato fatto. Il Piano della mobilità provinciale (PMP) e l Attuazione del programma Il PMP delinea l assetto futuro delle infrastrutture e dei servizi di trasporto, nonché i necessari strumenti operativi, che garantendo l accessibilità al territorio e la mobilità dei cittadini salvaguardino la qualità ambientale, lo sviluppo economico e la coesione sociale. Uno strumento dinamico, quindi, in grado di attuare e confermare le scelte del PTCP, assicurandone l efficacia anche attraverso l adeguamento ai cambiamenti sia delle condizioni esogene che 26 Filo Diretto Dirigenti Giugno 2010

3 endogene del territorio. Il PMP si sostanzia, oltre che attraverso le politiche e le azioni in esso contenute, attraverso due ulteriori Piani operativi, il Piano di Bacino del Trasporto Pubblico (PdB) ed il Piano della Viabilità Extraurbana (PTVE) che vanno ad agire e a mettere a sistema gli interventi sulle due principali modalità di trasporto, il trasporto collettivo e quello individuale. Il PMP è stato approvato dalla Provincia con delibera n. 29 del 31 Marzo Esso comprende nella parte attuativa due grandi categorie di interventi, suddivise ciascuna in varie tipologie di opere: La nuova viabilità, ossia: Passante Nord, Progetti in corso, Opere prioritarie, Studi di fattibilità, Nodi viari; Il trasporto collettivo, ossia: Il Servizio Ferroviario Metropolitano, la Nuova Stazione FS, I Piani di bacino). Seguendo tale traccia, si prendono brevemente in esame le principali tipologie di opere comprese nel piano. Passante autostradale Nord È opportuno ribadire che i dibattiti in corso in alcune parti del Paese interessate alla realizzazione di opere strategiche di carattere europeo, regionale o sovracomunale, le difficoltà che si sono registrate, i comitati, le interlocuzioni che si sono avviate tra le diverse istituzioni ed ai diversi livelli, non sono riscontrabili per quanto riguarda la realizzazione del Passante Nord di Bologna. Tale opera è strategica, come si è già detto, sia a livello locale che a livello nazionale, costa circa milioni di Euro, attraversa 11 comuni e si sviluppa lungo circa 40 km. (a tre corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza) in viadotto, in galleria, attraversando anche territori fortemente antropizzati. Sul Passante Nord vi è sostanziale condivisione fra comuni, Provincia e Regione, condivisione validata da una Filo Diretto Dirigenti Giugno

4 forte intesa sottoscritta con il Governo. Questo rappresenta un importante elemento per la selezione delle priorità in un periodo in cui le risorse sono sempre meno rispetto alla finalizzazione ed utilizzazione delle medesime, elemento altresì di qualità e positività in ordine alla credibilità delle scelte effettuate. In merito alla realizzazione del Passante Nord le novità sono sostanzialmente due: 1. la Provincia, unitamente al Presidente della Regione, ha inviato una lettera al Ministro competente, ricordando che le amministrazioni locali hanno più volte richiesto all Unione Europea di procedere all affidamento diretto dell opera, poiché si tratta di una variante all attuale percorso autostradale; si tratta cioè di spostare il tracciato al di fuori dell abitato di attraversamento e non di realizzare una nuova autostrada in affiancamento a quella esistente, con l obiettivo quindi di banalizzare l attuale autostrada che attraversa il centro della città e trasformarla in tangenziale al servizio della città e dei comuni della provincia; 2. la società Autostrade sta elaborando una proposta che presenta un elemento di razionalizzazione rispetto al tracciato originario, con alcuni km. in meno del previsto; nelle prossime settimane sono programmati due incontri per verificare questa soluzione, da sottoporre poi alla approvazione definitiva del Ministro competente, e per passare infine alla fase operativa. Progetti in corso Il principale intervento in corso è la Variante di valico, ossia il potenziamento del tratto appenninico tra Sasso Marconi e Barberino dell Autostrada Bologna-Firenze. L intera opera ha una lunghezza di 62,5 km. (di cui 19,4 km. ultimati), con 23 gallerie, 2 nuove aree di servizio, 23 viadotti per un costo di milioni di Euro: l apertura completa all esercizio è prevista per il Il cantiere è inserito in un ambiente molto delicato, ma le problematiche sono state tutte risolte positivamente dopo la conferenza dei servizi e le verifiche di impatto ambientale. Questa struttura è molto importante perché contribuisce ad eliminare l effetto imbuto nei transiti autostradali sul nodo di Bologna. Opere prioritarie Le opere prioritarie indicate nel PMP sono per brevità soltanto elencate: Nuova galliera (progetto esecutivo, costo 19 milioni di Euro, fine lavori 2012) 28 Filo Diretto Dirigenti Giugno 2010

5 Nuova bazzanese (progetto definitivo, 11 km., costo 52 milioni di Euro, fine lavori 2014) Nodo di Casalecchio (nodo ferrostradale, 4 km., costo 215 milioni di Euro, inizio lavori 2013) Nodo di Rastignano (progetto in conferenza dei servizi, 2,7 km., costo 62 milioni di Euro). Studi di fattibilità Gli studi di fattibilità elencati nel PMP riguardano le seguenti ulteriori principali opere: Intermedia di pianura (in parte già realizzata, come gronda stradale a nord della città). Nodo di Funo. Quarta corsia autostradale dell A14 e complanare lato Nord. III lotto della Lungo Savena. Servizio Ferroviario Metropolitano Lo sviluppo del progetto del servizio SFM relativo al territorio della provincia di Bologna prevede un progressivo potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e dei servizi per giungere, alla fine dei lavori per l Alta Velocità (2011- Nuova stazione di Bologna. 12), ad un sistema di treni locali cadenzati a 30 e 60 sulle attuali linee, con 24 nuove fermate. Si elencano alcuni dati che indicano gli incrementi raggiunti dal SFM (periodo ): - Incremento utenza 35 % - Incremento offerta 15 % (+ 115 corse giornaliere) - Attivazione nuove fermate Entrata in servizio nuovi treni + 13 Dall orario 2009/2010 si possono dedurre i seguenti valori: - Corse giornaliere 447 (rispetto alle 285 del 2004) - Treni*km/anno (rispetto ai del 2004) I finanziamenti per infrastrutture erogati e stanziati per il SFM fino al 2009 ammontano ad oltre 400 milioni di Euro. Nuova Stazione ferroviaria di Bologna Per potenziare il nodo ferroviario, anche la Stazione Centrale di Bologna sarà oggetto di importanti trasformazioni sotto l aspetto architettonico e tecnologico. La nuova stazione AV, tutta sotterranea ed a nord della stazione attuale, sarà articolata su tre livelli. Il più profondo (-23 m) ospiterà i binari AV, mentre quello intermedio, situato a -15 m, accoglierà i servizi passeggeri. Infine, quello più prossimo alla superficie, a quota -7 m, sarà il livello riservato al traffico veicolare e consentirà l accesso ai parcheggi della stazione. Questa parte della struttura, assieme al restyling della stazione storica, verrà completata entro il prossimo anno, consentendo il transito sotterraneo dei treni ad alta velocità. Sopra la stazione AV verrà ripristinato a piano terra il preesistente fascio di binari, e più sopra verrà costruita, in tempi successivi, la struttura progettata dal giapponese Isosaki, vincitore del concorso, che completerà l assetto della nuova stazione ferroviaria di Bologna. La nuova struttura sarà in grado di sostenere un significativo incremento giornaliero di treni, con conseguente aumento del traffico passeggeri e merci, conseguendo un miglioramento del servizio sia nei lunghi percorsi, sia nell ambito metropolitano. La nuova stazione, creando un ponte tra il nord ed il sud dell area urbana, avrà anche la funzione di riqualificare la città sotto il profilo urbanistico per i prossimi anni. Bologna, 10/05/2010 Filo Diretto Dirigenti Giugno

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