Apprendimento per tutta la vita. Educazione degli adulti. Sostegno all educazione degli adulti. Governance

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1 Emilia Romagna Legge 12/2003 Apprendimento per tutta la vita Educazione degli adulti Sostegno all educazione degli adulti Governance Strumento fondamentale per - favorire l'adattabilità alle trasformazioni dei saperi nella società della conoscenza - per evitare l'obsolescenza delle competenze ed i rischi di emarginazione sociale Si realizza - nei sistemi dell'istruzione e della formazione professionale - nel lavoro e nell'educazione non formale - con il ricorso alla formazione a distanza e alle tecnologie innovative. Insieme delle opportunità formative (formali e non formali) finalizzate ad acquisire - competenze personali di base - arricchimento del patrimonio culturale Obiettivi: a) rientro nei sistemi formativi formali b) diffusione ed estensione delle conoscenze c) acquisizione di specifiche competenze d) pieno sviluppo della personalità dei cittadini Regione e Province, in raccordo con i CTP, sostengono iniziative di recupero e di reinserimento nel percorso scolastico e formativo di tutti coloro che non hanno conseguito la licenza media. Regione: esercita le funzioni di programmazione generale del sistema formativo Province: programmano l'offerta di educazione degli adulti sulla base della rilevazione delle esigenze compiuta dagli Enti Locali, in collaborazione - con le parti sociali del territorio - con i soggetti operanti a livello locale nel campo dell'educazione non formale - con i Centri territoriali per l'educazione degli adulti Risorse: la programmazione provinciale tiene conto delle risorse messe a disposizione da tutti i soggetti interessati, istituzionali e non Centri territoriali per l'educazione degli adulti: la programmazione provinciale li considera soggetti di

2 riferimento per l'offerta di educazione per gli adulti e ne sostiene le attività, anche svolte in integrazione con gli organismi di formazione professionale accreditati Università della terza età: la programmazione provinciale le valorizza in risposta alla domanda emergente ed in espansione delle persone per l'acquisizione di conoscenze in campi vari e differenziati del sapere Toscana Legge 32/2002 Obiettivo degli interventi regionali Sussidiarietà Educazione non formale Orientamento Costruire un sistema regionale che garantisca il diritto all apprendimento lungo tutto l arco della vita quale fondamento necessario per il diritto allo studio e il diritto al lavoro. La Regione favorisce la possibilità di apprendere e sviluppare conoscenze lungo l intero arco della vita garantendo l esercizio della libertà di scelta. La Regione determina l allocazione delle funzioni amministrative al livello di governo più vicino ai cittadini e favorisce l integrazione di apporti funzionali di soggetti privati. Si intende l insieme di interventi educativi non finalizzati direttamente al rilascio di titoli di studio, ma che danno luogo a certificazione delle competenze acquisite. La Regione promuove interventi di educazione non formale il loro raccordo in un insieme organico e qualificato di opportunità basato su accordi e intese di rete fra tutti i soggetti, pubblici e privati. La Regione garantisce ai cittadini di ogni età il diritto all orientamento per la conoscenza delle opportunità finalizzate alla costruzione di percorsi individuali in ambito educativo e scolastico, formativo e professionale.

3 Formazione continua Interventi e servizi si realizzano con il concorso di soggetti pubblici e privati che attuano le politiche educative integrate in raccordo con la rete dei servizi pubblici per l impiego. La Regione promuove interventi per l adeguamento delle competenze, la qualificazione e la specializzazione professionale, il perfezionamento e la riqualificazione professionale. Gli interventi considerano l insieme delle misure di formazione continua, sia pubbliche che private. Lazio Deliberazione della Giunta Regionale 31 Obiettivi del sistema territoriale per l apprendimento lungo tutto il corso della vita assicurare il coordinamento e l integrazione delle diverse tipologie di offerta formativa per gli adulti, di carattere formale e non formale facilitare, attraverso adeguati servizi informativi e orientativi, con la implementazione di reti formalizzate tra le diverse agenzie e soggetti coinvolti, l incontro tra domanda ed offerta di formazione, con attenzione prioritaria alle fasce di popolazione in cui i bisogni formativi rischiano di restare inespressi sviluppare percorsi formativi adeguati, per pluralità dell offerta, flessibilità organizzativa e di funzionamento, prossimità ai destinatari, capacità di riconoscere e certificare le competenze acquisite, ad incrementare la partecipazione alle opportunità formative della popolazione adulta Promuove e sostiene le attività di tipo formale e non formale e, in particolare, quelle finalizzate a: contrastare i rischi di marginalità sociale e lavorativa

4 ottobre 2007, n Linee di indirizzo per l apprendimento permanente degli adulti Impegni della Regione (target) connessi con competenze di base insufficienti, competenze vitali inadeguate e competenze professionali insufficienti o obsolete; favorire il recupero dei titoli di studio del primo ciclo di istruzione per coloro che non hanno completato il percorso di studi e necessitano del conseguimento di diplomi e di qualifiche professionali per l inserimento sociale e lavorativo; sostenere lo sviluppo delle competenze linguistiche e socioculturali degli immigrati; promuovere il conseguimento o l aggiornamento delle competenze culturali e professionali necessarie all inserimento e al reinserimento nel mercato del lavoro; promuovere l apprendimento permanente in quanto strumento necessario a contrastare l esclusione sociale dei soggetti più deboli (anziani, donne, immigrati) e favorire una cittadinanza attiva. sostenere, tenendo conto delle proposte del Comitato regionale per l educazione degli adulti e in base a criteri per la definizione degli ambiti di riferimento, la promozione, da parte delle Province e dei Comuni, di Comitati Locali in tutto il territorio regionale; ridefinire, d intesa con l Ufficio Scolastico Regionale, la rete

5 Impegni della Regione (costruzione del sistema) territoriale dei CTP, anche in vista del riordino previsto dalla Legge Finanziaria 2006, assicurando una diffusione efficace dei punti di erogazione dell offerta e il necessario raccordo sia con la scuola secondaria superiore sia con le agenzie di formazione professionale; promuovere - d intesa con le Università popolari e della terza età, il privato sociale formativo, le reti delle Biblioteche civiche e i Comuni - attività formative mirate al recupero e al consolidamento delle competenze di base e delle competenze funzionali per gli adulti che, pur in possesso di titoli di studio, presentino deficit in questi campi, con particolare riferimento agli anziani che necessitano di acquisire competenze vitali nella società attuale; attivare la sperimentazione di modalità di autoformazione guidate da operatori ( circoli di studio, laboratori di scrittura, club di lettura, ecc.) finalizzate allo sviluppo culturale e della cittadinanza attiva di pubblici diversificati; promuovere le alleanze interistituzionali indispensabili all attivazione di programmi e progetti innovativi cofinanzati per raggiungere i seguenti obiettivi ritenuti prioritari. raddoppiare, nel prossimo triennio, il numero dei corsi CTP finalizzati al

6 Obiettivi prioritari recupero dei titoli di studio della scuola di base, avviando così il riequilibrio del loro peso specifico che, nel Lazio, è nettamente inferiore alla media nazionale, pur in presenza di imponenti bisogni formativi; predisporre, in particolare per la fascia di età anni, la sperimentazione di percorsi integrati tra CTP, Scuole superiori con o senza corsi serali, Formazione professionale, per il conseguimento in tempi accorciati, e anche attraverso l accumulazione di UFC (Unità formative capitalizzabili), di diplomi o qualifiche professionali; promuovere, negli istituti tecnici e professionali con corsi serali, criteri e modalità condivise di certificazione delle competenze, modalità di flessibilizzazione dei curricoli, attività di F.A.D di tipo blended per accrescere la partecipazione degli adulti ad attività formative di tipo formale finalizzate al conseguimento di titoli; attivare, in tutti i CTP e nelle altre sedi scolastiche e formative in cui si sviluppino le competenze di lingua italiana per gli adulti di cittadinanza non italiana, la certificazione CILS, prevedendo finanziamenti finalizzati alla sostenibilità economica dell accesso alle prove; promuovere e sostenere, in tutti i CTP, in altre sedi scolastiche e in sedi formative formali e non formali, percorsi articolati e differenziati mirati a sviluppare

7 Impegni a breve termine competenze di uso dei supporti informatici, multimediali, internet etc in modo flessibile ed adeguato a diversi bisogni e contesti sociali. promuovere l istituzione dei Comitati Locali per l Educazione degli adulti, secondo le linee indicate nell Accordo del tra Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, per riorganizzare e potenziare l'educazione permanente degli adulti, attraverso l emanazione di criteri per la individuazione degli ambiti territoriali dei Comitati Locali indirizzate alle Province, ai Comuni e alle Comunità Montane del Lazio e la destinazione di ,000 disponibili sul cap. F21513, anno finanziario 2007 per lo start up dei Comitati stessi; promuovere azioni formative mirate a: o elevare il livello di istruzione dei giovani adulti con bassi livelli di istruzione e privi di titoli di studio o di qualifica attraverso percorsi formativi integrati e organizzati con modalità flessibili d intesa tra CTP, Istituti superiori e Centri di formazione professionale; o favorire il conseguimento delle competenze per la cittadinanza da parte della popolazione immigrata attraverso corsi di alfabetizzazione linguistica e socio-culturale; o favorire in tutta la popolazione e

8 Comitati Locali per l Educazione degli Adulti: ambiti territoriali prioritariamente nelle categorie con bassi livelli di scolarità e a rischio di esclusione sociale l acquisizione di competenze vitali e il superamento del digital divide; le azioni formative dovranno promuovere la pari opportunità tra donne e uomini e prevedere l accesso di persone diversamente abili: specificatamente si dovranno realizzare azioni formative integrate tra diverse agenzie formative e servizi al fine di favorire per queste categorie di persone l ingresso e la permanenza, nel modo più adeguato e qualificato possibile, nel mondo del lavoro e la partecipazione attiva al contesto civile. I Comitati locali per l Educazione degli Adulti quali sedi privilegiate della programmazione concertata: sono istituiti dai Comuni, mentre spetta alle Province, d intesa con i Comuni, il compito di definire gli ambiti di riferimento territoriale e di promuoverne l istituzione; si avvalgono di reti efficaci di servizi, basate sulla cooperazione e sull integrazione delle risorse; promuovono l accesso alla formazione soprattutto dei più svantaggiati attraverso reti che coinvolgano, oltre al sistema dell offerta formativa, anche i servizi di orientamento al lavoro, i centri di servizio per l impiego, i servizi sociali e quelli culturali; Terzo settore e Parti Sociali svolgono nella rete un ruolo

9 determinante al fine di rappresentare bisogni, non solo individuali, nei luoghi di vita, di lavoro e di aggregazione I criteri che le Province e il Comune di Roma dovranno prendere in considerazione per la definizione degli ambiti territoriali sono: non potranno superare il numero complessivo dei Distretti sanitari, già definiti e operanti in ciascuna Provincia; tener conto della dislocazione di istituzioni e servizi essenziali per i cittadini, ottimali ai fini della programmazione di interventi nel campo dell apprendimento permanente, oltre che della costruzione delle reti territoriali; presenza di istituzioni formative pubbliche che realizzano interventi rivolti agli adulti sia nell ambito del sistema di istruzione (Centri Territoriali Permanenti, Istituti superiori con corsi serali, istituzioni scolastiche che organizzano attività formative per gli adulti), sia nel sistema della Formazione professionale, sia in forma integrata; presenza di servizi per l orientamento e l impiego; presenza di organismi del terzo settore che svolgono attività formative non formali rivolte agli adulti; tener conto della congruenza dell offerta formativa in rapporto alla domanda potenziale; tener conto dei piani di sviluppo territoriale e dei fabbisogni

10 formativi dei territori; tener conto dei flussi di mobilità e della facilità di collegamento tra le diverse aree territoriali considerate; tener conto della presenza di Comunità Montane; tener conto della dislocazione dei distretti socioassistenziali,coincidenti con i distretti sanitari a norma della L.egge Quadro 328/2000, che costituiscono gli ambiti di riferimento per i Piani sociali di zona e per la gestione del servizio sanitario. Comitati Locali per l Educazione degli Adulti: compiti I Comitati locali, nel rispetto della programmazione provinciale dell offerta formativa: definiscono le linee di indirizzo, secondo i criteri regionali, delle attività di educazione degli adulti nel territorio, partendo dall'analisi dei fabbisogni professionali e formativi locali e curando che l offerta di formazione sia coerente con la domanda esplicita ed implicita; definiscono l uso condiviso delle risorse disponibili; elaborano progetti d'area e proposte per il complessivo calendario dell'offerta formativa; fanno proposte sulle nuove istituzioni formative destinate agli adulti (Centri provinciali per l istruzione degli adulti, previsti dalla L.Finanziaria 2006, Istituti Superiori con corsi serali, Istituzioni scolastiche che

11 organizzano attività formative per gli adulti, Centri di formazione professionale); curano l informazione e la diffusione per facilitare l accesso alla formazione da parte dei cittadini, con particolare attenzione alla popolazione adulta priva di titoli di studio; si attivano per garantire l acquisizione delle conoscenze e delle competenze per l inclusione sociale e la cittadinanza attiva; attivano reti e accordi di rete per la gestione concertata e condivisa di servizi al cittadino (accoglienza, orientamento, riconoscimento di crediti, accompagnamento formazione); realizzano il raccordo con le politiche occupazionali e i servizi per l impiego e con le politiche sociali programmate nei Piani sociali di zona. Il Comitato locale non deve essere una sede burocratica di rappresentanza, né un organismo pletorico, ma un istituto ove i soggetti che concretamente operano nel territorio concertano e organizzano azioni efficaci per favorire l apprendimento permanente degli adulti. La composizione dei Comitati Locali dovrà rispondere al criterio della rappresentanza anche di genere e sarà improntata ai criteri di efficienza ed efficacia delle azioni; pertanto il numero dei membri dovrà essere contenuto e funzionale al compito.

12 Comitati Locali per l Educazione degli Adulti: composizione I Comitati locali sono presieduti da Rappresentanti dei Comuni e delle Comunità montane o dei Municipi nel caso del Comune di Roma. I Comitati locali sono composti da rappresentanti dei Comuni in caso di Comitati sovracomunali, e dei Municipi, per quanto attiene il Comune di Roma, e da rappresentanti delle seguenti istituzioni e organismi: istituzioni scolastiche e enti operanti nel sistema dell istruzione degli adulti: CTP, Istituti Superiori con corsi serali e altre strutture scolastiche e universitarie che organizzano attività formative per gli adulti; istituzioni formative accreditate dalla Regione operanti nel sistema della Formazione professionale; servizi per l Orientamento e l Impiego; organismi e associazioni no profit del terzo settore impegnati in attività di formazione e/o orientamento rivolte agli adulti; Università popolari e della terza età; parti sociali; parti datoriali. Nel caso di ambiti territoriali nei quali insistano più Comuni o più soggetti operanti nello stesso settore dovranno essere concertate le modalità di designazione delle rappresentanze nei limiti numerici definiti nell atto istitutivo del Comitato. La Regione promuove e sostiene azioni volte a rendere effettivo il diritto allo studio e all apprendimento per tutta

13 CAMPANIA Legge regionale 4 11 febbraio 2005 Principi Interventi per il diritto allo studio la vita, nel rispetto dei livelli essenziali definiti dallo Stato, delle competenze degli enti locali e del principio di sussidiarietà; favorisce ed estende il sistema dell educazione permanente degli adulti in integrazione con il sistema scolastico e formativo; realizza un coordinamento con le attività culturali e di servizio esistenti sul territorio - cinema, teatri, istituzioni culturali, musei, attività sportive, attività di volontariato e simili - anche mediante il loro inserimento nei progetti formativi; realizza interventi di diritto allo studio a favore dei frequentanti dei corsi per adulti organizzati al fine del conseguimento di titoli di studio o di certificazione di competenze, nonché di formazione continua secondo le direttive indicate dall Unione europea. Gli interventi tra l altro comprendono: la realizzazione di percorsi di educazione degli adulti in integrazione con l istruzione, la formazione professionale e l università; progetti formativi che comportano la partecipazione delle strutture culturali, scientifiche e sportive esistenti sul territorio; progetti formativi mirati all applicazione dell innovazione tecnologica alle metodologie di insegnamento-apprendimento, con particolare riferimento alle tecnologie multimediali e all informatica; progetti volti a garantire

14 CAMPANIA Linee guida per la costruzione del sistema integrato dell educazione degli adulti. 16 giungo 2006 l integrazione tra i servizi sociali e l istruzione e la formazione; progetti volti alla rimotivazione formativa di giovani e adulti; progetti di istruzione e formazione volti all educazione alla legalità, all intercultura, alla pace, al rispetto della dignità e dei diritti umani e alla crescita della cittadinanza attiva. Finalità e obiettivi creare un sistema integrato di lifelong e lifewide learning favorire e allargare il sistema dell educazione permanente attraverso l integrazione con il sistema scolastico e formativo e portando a sinergia l insieme delle opportunità formative che riguardano l età adulta per arricchire la varietà dell offerta formativa gli obiettivi sono: o strutturare e riorganizzare l intera gamma dell offerta formativa o promuovere un sistema trasparente e certificabile delle competenze acquisite o assicurare la flessibilità del sistema per coinvolgere occupati e non occupati le politiche eda sono finalizzate a o far acquisire, integrare o ampliare la formazione di base per il conseguimento del titolo di studio o rendere possibile l accesso agli studi successivi o migliorare la qualificazione professionale o rispondere alle esigenze delle fasce svantaggiate

15 o sostenere l educazione alla legalità e lo sviluppo cooperativistico Strategie integrazione: o in sede di programmazione territoriale si favorisce la sinergia gli organismi operanti nei diversi sistemi o l eda si raccorda con la formazione continua per la formazione dei lavoratori sussidiarietà verticale e orizzontale centralità della persona o personalizzazione dei percorsi formativi o potenziamento della possibilità di scelta o l educazione formale realizza moduli concentrati nei periodi di tempo che meglio consentono la partecipazione degli utenti o l educazione non formale offre attività formative in piccoli gruppi organizzati a partire dalla domanda dei cittadini sul modello dei circoli di studio Il sistema di educazione degli adulti ambiti territoriali di riferimento o definiti dal comitato regionale eda o riferimento ai piani sociali di zona, alla presenza di strutture già esistenti (asl, distretti scolastici, centri per impiego, CTP) comitato locale o costituito in ogni ambito territoriale o promuove e programma le attività eda a partire dall analisi dei fabbisogni

16 o definisce e programma l uso condiviso delle risorse o elabora progetti d area e formula proposte per il calendario dell offerta formativa e l istituzione e dislocazione dei CTP livello provinciale o concorre con le Regioni alla programmazione dell offerta eda o predispone le linee generali per la programmazione territoriale o programma i servizi di informazione di interesse sovracomunale o collabora al monitoraggio e alla valutazione livello regionale o funzioni di legislazione, programmazione, coordinamento, monitoraggio o approva indirizzi triennali o comitato regionale ha funzioni di concertazione modello di programmazione o le province propongono un piano di indirizzo pluriennale in stretto raccordo con gli indirizzi regionali e con il concorso dei comuni o la regione incentiva le forme di integrazione funzionale e progettuale costruzione di una comunità a rete o la rete locale è costituita da soggetti pubblici e privati operanti nel settore dell istruzione, della formazione professionale, dell educazione non formale

17 o o l adesione alla rete è libera e comporta per i soggetti iscritti la possibilità di rilasciare attestazioni utilizzabili ai fini del sistema dei crediti formativi e delle certificazioni il centro sportello per l eda ha il compito di supportare le strutture territoriali, facilitare l erogazione dei servizi di orientamento attraverso consulenze specifiche, offrire servizi aggiuntivi, svolgere attività di comunicazione e animazione, fornire informazioni e orientamento su tutte le opportunità formative del territorio regionale Azioni Sperimentazione di attività integrate realizzate attraverso il collegamento di agenzie già esistenti (CTP, Biblioteche, Informagiovani, Enti di Formazione, ). Attivazione della metodologia dei Circoli di Studio Formazione degli operatori eda Forme di accreditamento leggere per le strutture e forti per le competenze dei docenti e degli operatori.

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