Salute e Stili di Vita nella Provincia di Rimini

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1 PASSI - Il sistema italiano di sorveglianza della salute Risultati nella Provincia di Rimini nel 28 PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema di sorveglianza italiano sui comportamenti rischiosi (o vantaggiosi) per la salute della popolazione adulta e fornisce dati facilmente analizzabili ed usufruibili anche dalle singole AUSL. PASSI, ideato dal CCM/Ministero della Salute, é coordinato dall Istituto Superiore di Sanità e, nella nostra Regione, dalla Direzione Generale Politiche per la Salute. PASSI indaga aspetti relativi allo stato di salute (salute percepita, prevalenza nella popolazione di sintomi di depressione e di fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione e ipercolesterolemia), alle abitudini di vita (alcol, fumo, alimentazione, attività fisica), all offerta e all utilizzo di strumenti di prevenzione (screening, vaccinazione contro rosolia e influenza) e alla sicurezza stradale e domestica. Per ottenere le informazioni di interesse alcuni operatori sanitari, specificamente formati, somministrano ogni mese per tutto l arco dell anno un questionario telefonico standardizzato a un campione di persone di età compresa tra 18 e 69 anni estratte casualmente dalle liste dell anagrafe sanitaria dell Azienda USL. I cittadini selezionati vengono preventivamente avvisati attraverso una lettera informativa e successivamente contattati telefonicamente dagli intervistatori. Anche i Medici di Medicina Generale delle persone selezionate sono avvisati tramite lettera. Nella provincia di Rimini nell anno 28 sono state intervistate 276 persone. Nel campione sono ugualmente rappresentati donne e uomini e le fasce di età analizzate sono distribuite analogamente a quanto si osserva nell intera popolazione (27 di soggetti nella fascia anni, 37 di anni e 36 di 5-69 anni). L età media è pari a 44 anni. Il 58 degli intervistati ha un livello di istruzione elevato (diploma di scuola media superiore o laurea), il 62 è coniugato/convivente (3 celibe/nubile, 5 separato/divorziato e 3 vedovo), il 6 ha cittadinanza straniera, il 34 delle persone in età lavorativa non ha un lavoro regolare e il 14 riferisce di avere molte difficoltà economiche ( qualche difficoltà e 46 nessuna difficoltà). Salute e Stili di Vita nella Provincia di Rimini Tra i residenti in provincia di Rimini tra i 18 e i 69 anni (28mila persone) il: 67 riferisce un buono stato di salute 29 è sedentario 22 riferisce di essere iperteso 5 riferisce sintomi di depressione nelle ultime due settimane 3 riferisce di avere il colesterolo alto 41 è in eccesso ponderale 14 è un bevitore a rischio 29 fuma

2 Salute percepita e sintomi di depressione La misura dello stato di salute percepito è un aspetto importante nella valutazione delle condizioni di salute di una popolazione e delle sue necessità, in quanto il sentirsi male più che lo star male è spesso l elemento che condiziona il contatto tra individuo e sistema sanitario. Il 67 degli intervistati giudica in modo positivo il proprio stato di salute, dato sovrapponibile a quello dell intera regione Emilia-Romagna. Riferiscono una peggiore percezione del proprio stato di salute le persone più anziane (5-69 anni), mentre non si riscontrano differenze tra i due sessi. L analisi della media dei giorni nell ultimo mese in cattiva salute sia per motivi fisici che per motivi psicologici indica in entrambi i casi un valore pari a 4; le abituali attività della vita quotidiana risultano però limitate per due soli giorni al mese. Le donne hanno una percezione peggiore del proprio stato di salute rispetto agli uomini sia per motivi fisici (6 giorni al mese in cattiva salute per motivi fisici contro 2 degli uomini) che per motivi psicologici (6 giorni vs 3) e riferiscono due giorni di limitazione alle attività quotidiane (rispetto a un giorno degli uomini). Il 5 delle persone intervistate riferisce sintomi di depressione nelle ultime due settimane. Fattori di rischio cardiovascolare I fattori di rischio cardiovascolare sono diffusi nella popolazione: il 22 degli intervistati soffre di ipertensione e il 3 ha elevati livelli di colesterolo nel sangue. Ancora poco diffuso è il calcolo del punteggio del rischio cardiovascolare individuale. Ipertensione arteriosa L 85 degli intervistati riferisce di essersi sottoposto a misurazione della pressione arteriosa negli ultimi 2 anni, mentre per l 8 l ultima rilevazione risale a oltre 2 anni fa e il 7 dichiara di non averla mai misurata o non ricorda quando è avvenuta la più recente misurazione. Al 22 delle persone, a cui è stata misurata la pressione, è stata posta diagnosi di ipertensione arteriosa. Il 75 degli ipertesi ha un età compresa tra 5 e 69 anni e questo fattore di rischio risulta più diffuso negli uomini e nelle persone con eccesso ponderale (in sovrappeso o obese). Il 68 delle persone ipertese è in trattamento farmacologico. Indipendentemente dall assunzione di farmaci, le persone ipertese dichiarano di aver ricevuto il consiglio da un operatore sanitario di porre attenzione al consumo di sale (8), di controllare il proprio peso corporeo (79) e di svolgere regolare attività fisica (77). La percentuale di ipertesi rilevata a livello aziendale non si discosta da quella dell intera regione Emilia-Romagna (21). Persone con diagnosi riferita di ipertensione arteriosa () Emilia-Romagna PASSI BO+IM PR ER FE MO RE

3 Ipercolesterolemia L 8 della popolazione intervistata riferisce di aver effettuato almeno una volta la misurazione della colesterolemia; il 61 l ha eseguita nell ultimo anno. Il 3 degli intervistati, ai quali è stato misurato il colesterolo, dichiara di aver avuto una diagnosi di ipercolesterolemia. Il 6 degli ipercolesterolemici ha un età compresa tra 5 e 69 anni, mentre non si evidenziano differenze statisticamente significative tra i due sessi. Il 31 degli ipercolesterolemici è in trattamento farmacologico e l 89 ha ricevuto il consiglio da un operatore sanitario di ridurre il consumo di carne e formaggi, il 69 di controllare il proprio peso corporeo, l 82 di svolgere regolare attività fisica e il 71 di aumentare il consumo di frutta e verdura. La percentuale di ipercolesterolemici rilevata a livello aziendale non si discosta da quella dell intera regione Emilia- Romagna (26). Ipercolesterolemia riferita Emilia-Romagna PASSI RA RN CE RE MO FO ER PRBO+IMPC FE Punteggio di rischio cardiovascolare La carta e il punteggio individuale del rischio cardiovascolare sono strumenti semplici e obiettivi, che il medico può utilizzare per stimare la probabilità del proprio paziente di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 1 anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia. Per questo motivo uno degli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione è l estensione dell uso della carta del rischio come strumento di valutazione clinica. Nell AUSL di Rimini la percentuale di persone intervistate di età compresa tra anni, cui è stato calcolato il punteggio di rischio cardiovascolare, risulta del 5 (8 intervistati), dato molto basso sovrapponibile a quello regionale. Interventi di prevenzione E elevata nelle donne residenti l adesione alla diagnostica precoce dei tumori della mammella e dell utero. Oltre la metà degli intervistati di entrambi i sessi di età compresa tra 5 e 69 anni riferisce di aver effettuato un esame per la diagnosi precoce dei tumori colorettali in accordo con le linee guida. Ancora molto bassa è l adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra i soggetti affetti da patologie croniche. Screening neoplasia della mammella Nell AUSL di Rimini l 88 delle donne intervistate di età compresa tra 5 e 69 anni riferisce di aver effettuato una mammografia preventiva (in assenza di segni o sintomi) nell ultimo biennio, come raccomandato dalle linee guida. L età media di effettuazione della prima mammografia preventiva è di 43 anni (range tra 2 e 62 anni). Nella fascia pre-screening (-49 anni) il 61 delle donne dichiara di aver effettuato almeno una mammografia preventiva nella vita. Tra le intervistate della fascia di età 5-69 anni, l 82 riferisce di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AUSL, il 59 di aver ricevuto il consiglio da un medico o da un operatore sanitario di

4 effettuare periodicamente la mammografia e l 82 di aver visto o sentito la campagna informativa su questo tipo di screening. Tra le donne, che si sono sottoposte ad una mammografia con la periodicità consigliata, circa il 93 non ha pagato la prestazione, ha quindi presumibilmente effettuato la mammografia all interno del programma di screening regionale. In Emilia-Romagna l adesione a questo screening risulta pari all 84. Screening neoplasia del collo dell utero Nell AUSL di Rimini l 86 delle donne di età compresa tra 25 e 64 anni riferisce di aver effettuato un Pap-test preventivo nella propria vita; l 85 l ha eseguito nel corso degli ultimi tre anni, come raccomandato dalle linee guida. Il 96 delle donne intervistate di 25 anni o più (con esclusione delle isterectomizzate) dichiara di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AUSL, il 62 di aver ricevuto da un medico o da un operatore sanitario il consiglio di effettuare con periodicità il Pap-test, il 73 di aver visto o sentito campagne informative di promozione di questo screening. Tra le donne, che hanno effettuato il Pap-test almeno una volta nella vita, il 78 non ha pagato la prestazione ed il 22 l ha pagata del tutto o in parte, informazioni che possono essere considerate indicative dell effettuazione del Pap-test all interno di programmi di screening (nessun pagamento), in strutture pubbliche o accreditate fuori da programmi di screening (solo ticket, 8) oppure per proprio conto in strutture o ambulatori privati (pagamento intero, 14). In Emilia-Romagna l adesione a questo screening risulta pari all 86. Screening neoplasia del colon retto Il 59 delle persone di età compresa tra 5 e 69 anni riferisce di aver effettuato un esame per la diagnosi precoce dei tumori colorettali in accordo con le linee guida (sangue occulto ogni due anni o colonscopia ogni cinque anni), in particolare il 51 degli intervistati nella fascia d età d interesse ha effettuato la ricerca del sangue occulto negli ultimi due anni, il 14 la colonscopia negli ultimi 5 anni. Il 47, invece, non ha mai effettuato queste indagini a scopo preventivo nella propria vita; in questo gruppo, il 3 ritiene di non averne bisogno. L 82 delle persone intervistate tra 5 e 69 anni riferisce di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AUSL, il 35 di aver ricevuto da un medico o da un operatore sanitario il consiglio di effettuare con periodicità lo screening colorettale e il 66 ha sentito o visto una campagna informativa su questo screening. In Emilia-Romagna l adesione a questo screening risulta pari al 67: in particolare nella fascia d età 5-69 anni il 56 degli intervistati ha eseguito la ricerca del sangue occulto negli ultimi due anni e l 11 si è sottoposto a una colonscopia negli ultimi 5 anni. Vaccinazione antinfluenzale L influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica, in particolare per le possibili gravi complicanze nei soggetti a rischio (anziani e portatori di alcune patologie croniche). Nella provincia di Rimini il 14 delle persone intervistate di età inferiore ai 65 anni riferisce di essersi vaccinato contro l influenza nella stagione 27/8. Tale percentuale sale al 17 se si considerano i soggetti affetti da almeno una patologia cronica, dato molto inferiore a quello regionale (31). Vaccinazione antirosolia Il 45 delle donne tra i 18 e i 49 anni intervistate nell AUSL di Rimini riferisce di essere stato vaccinato per la rosolia. Dall indagine si riscontra che il 61 delle donne in questa specifica classe di età è immune (vaccinata o rubeotest positivo), mentre il 39 è potenzialmente suscettibile (non ha effettuato la vaccinazione, ha riferito un rubeotest negativo o non conosce il proprio stato immunitario). Il dato provinciale relativo alla copertura per la vaccinazione antirosolia si pone al di sotto della media regionale (donne 18-49enni vaccinate: 49), ma in maniera non statisticamente significativa, mentre la percentuale di donne potenzialmente suscettibili è sovrapponibile a quella regionale.

5 Stili di vita Il 14 dei riminesi intervistati beve in modo pericoloso per la salute. Il 29 dei residenti intervistati risulta fumatore. Il 31 degli intervistati è in sovrappeso e sono pochi coloro che riferiscono adeguati consumi di frutta e verdura. Il 28 della popolazione può essere definito sedentario. Alcol La percentuale di persone intervistate, che dichiara di aver bevuto nell ultimo mese almeno un unità di bevanda alcolica (almeno una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore), risulta pari al 7, valore al di sopra della media regionale (64). Tale dato è significativamente più elevato tra gli uomini che tra le donne (83 vs 58). Il 2 degli intervistati nella provincia di Rimini può essere considerato un consumatore a rischio (forte bevitore e/o bevitore fuoripasto e/o bevitore binge cioè chi almeno una volta nell ultimo mese ha bevuto in una sola occasione 6 o più unità di bevande alcoliche), dato inferiore a quello della regione Emilia-Romagna (23), ma non in maniera statisticamente significativa. La percentuale di persone a cui sono state chieste informazioni circa l assunzione di alcol da parte di operatori sanitari (2) è superiore in maniera non statisticamente significativa a quella media regionale (16). 3 Bevitori a rischio () Attenzione degli operatori sanitari Emilia-Romagna PASSI 28 al consumo di alcol () Emilia-Romagna PASSI PR RE CE PC MO ER RA BO+IM RN FE FO RN FO MO BO+IM CE ER RE FE PR PC RA Fumo Nell AUSL di Rimini il 29 dei residenti intervistati risulta essere fumatore, il 26 ex fumatore ed il 45 non fumatore. La situazione è sovrapponibile a quella rilevata in tutta l Emilia Romagna (3 fumatori, 22 ex fumatori e 48 non fumatori). In media vengono fumate circa 13 sigarette al giorno (range tra 1 e 2). I forti fumatori (almeno 2 sigarette al giorno) rappresentano il 1 dei fumatori intervistati. Meno di un intervistato su due (41) dichiara che un medico o un operatore sanitario ha indagato le proprie abitudini al fumo, analogamente a quanto registrato in tutta la regione (43). Oltre la metà dei fumatori (55) riferisce di aver ricevuto un invito a smettere di fumare o a ridurre il numero giornaliero di sigarette fumate da parte di un operatore sanitario, dato in linea con quello regionale (61). Praticamente tutti gli ex fumatori hanno dichiarato di aver smesso di fumare da soli sia nell AUSL di Rimini (96) sia in tutta l Emilia Romagna (94). Solo il 3, infatti, ha riferito di aver smesso di fumare grazie all ausilio di farmaci o di gruppi di aiuto. Il 74 degli intervistati riferisce che non si fuma in casa propria. Il 91 delle persone riferisce che la nuova legge sul divieto di fumo nei locali pubblici è sempre (57) o quasi sempre (34) rispettata mentre il 71 degli intervistati riferisce il rispetto assoluto di tale divieto in ambito lavorativo. La percezione del rispetto del divieto è simile a livello regionale.

6 Fumatori () Attenzione al fumo da parte degli Emilia-Romagna PASSI 28 operatori sanitari* () Emilia-Romagna PASSI RE CE FE RA BO+IM ER FO RN PR MO PC MOBO+IMPR FO ER CE RN RA RE PC FE Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Nell AUSL di Rimini il 31 delle persone intervistate risulta in sovrappeso e il 1 obeso, dati perfettamente in linea con quelli regionali (rispettivamente 32 e 11). Il 46 delle persone in sovrappeso non percepisce come troppo alto il proprio peso; l alterata percezione del proprio stato nutrizionale risulta più accentuata negli uomini che nelle donne. Il 57 delle persone con eccesso ponderale (il 49 delle persone in sovrappeso e l 82 delle persone obese) ha ricevuto da parte di un operatore sanitario il consiglio di perdere peso, dato sovrapponibile a quello regionale. Solo il 1 della popolazione intervistata aderisce alle raccomandazioni internazionali circa l adeguato livello di consumo di frutta e verdura, riferendo un consumo di 5 porzioni al giorno; il ne mangia 3 o 4 al giorno. Attività fisica Il 33 degli intervistati raggiunge un buon livello di attività fisica, il 39 svolge una moderata attività fisica e il restante 28 non svolge nessuna attività fisica o comunque ne fa poca. Il profilo sull attività fisica svolta dagli intervistati riminesi è sovrapponibile al dato relativo all intera regione Emilia-Romagna (il 36 del campione è attivo, il 42 è moderatamente attivo e il restante 22 sedentario). Nell AUSL di Rimini, in linea con quanto riscontrato in tutta la regione, solo al 36 delle persone intervistate un medico o un operatore sanitario ha chiesto informazioni sulla pratica di attività fisica e al 35 è stato consigliato di svolgerla regolarmente. Comportamenti sicuri Guidare con livelli pericolosi di alcol nel sangue è una pratica ancora troppo diffusa. Ancora poco diffuso è l utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori. Un certo allarme è destato dalla scarsa percezione del rischio di infortunarsi in casa. Sicurezza stradale Percentuali piuttosto elevate di intervistati riferiscono di utilizzare sempre i dispositivi di sicurezza, il cui obbligo è di più vecchia introduzione: il 1 dichiara di usare sempre il casco e il 9 la cintura anteriore; l uso della cintura posteriore è invece ancora poco diffuso (19). Se per l utilizzo della cintura anteriore l AUSL di Rimini si pone tra quelle in cui la situazione è più rassicurante, per l utilizzo di quella posteriore si trova al di sotto della media regionale, anche se non in maniera statisticamente significativa. Il 1 degli intervistati, che hanno effettivamente consumato alcol e guidato nel mese precedente l indagine, dichiara di averlo fatto dopo l assunzione di bevande alcoliche tali da determinare un livello pericoloso di alcol nel sangue. Tale dato non si discosta in maniera significativa dalla media regionale (12).

7 Guida sotto l'effetto dell'alcol* () Uso della cintura posteriore sempre () Emilia-Romagna PASSI 28 (n ) Emilia-Romagna PASSI RE PR CE ER M O FO RA RN FEBO+IM PC BO+IMFE RA PR ER MO CE PC FO RE RN * su coloro che hanno guidato nell ultimo mese Sicurezza domestica Sebbene gli incidenti domestici siano sempre più riconosciuti come un problema emergente di sanità pubblica, la sorveglianza PASSI evidenzia come il rischio di infortunio domestico sia considerato basso o assente da una percentuale molto elevata di intervistati (9 nell AUSL di Rimini, 92 in tutta l Emilia Romagna). In linea con la situazione regionale, informazioni per prevenire questi infortuni sono state ricevute solo dal 23 degli intervistati, soprattutto grazie ad opuscoli/mass media e meno attraverso operatori sanitari. A cura di: Elizabeth Bakken, Pierluigi Cesari, Fausto Fabbri, Michela Morri, Patricia Napoli U.O. Epidemiologia e Comunicazione, Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Rimini Intervistatori Raffaella Accorsi, Marina Casadei, Mirca Guerra, Daniela Pagliarani, Maria Luisa Romagnoli, Francesca Zampieri Un ringraziamento particolare A tutte le persone intervistate per la cortesia e la disponibilità dimostrate e ai Medici di Medicina Generale per la collaborazione fornita Gruppo tecnico nazionale PASSI 28 Paolo D Argenio, Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Sandro Baldissera, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Giada Minelli, Valentina Possenti, Stefano Campostrini, Pirous Fateh-Moghadam, Angelo D Argenzio, Massimo Oddone Trinito, Stefania Vasselli, Stefano Menna, Alberto Perra, Stefania Salmaso Gruppo di lavoro regionale PASSI 28 Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Diego Sangiorgi, Lara Bolognesi, Letizia Sampaolo, Alba Carola Finarelli, Paola Angelini, Andrea Mattivi, Rossana Mignani, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Paolo Pandolfi, Daniele Agostini, Sara De Lisio, Giovanni Blundo, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Oscar Mingozzi, Elena Prati, Cristina Raineri, Chiara Reali, Francesca Righi, Patrizia Vitali, Fausto Fabbri, Michela Morri, Elizabeth Bakken, Pierluigi Cesari

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