FARE CENTR .E MENO MALE CHE ERA FINITA PRIMA DI COMINCIARE.QUESTA CRISI!!! Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FARE CENTR .E MENO MALE CHE ERA FINITA PRIMA DI COMINCIARE.QUESTA CRISI!!! Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo"

Transcript

1 Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo ANCeSCAO Lazio GIUGNO 2010 NUMERO UNICO.E MENO MALE CHE ERA FINITA PRIMA DI COMINCIARE.QUESTA CRISI!!! Buone vacanze...a tutti, nonostante tutto Le vacanze, oltre che consentirci un periodo di riposo e di festa, ci danno l opportunità di riflettere insieme, fuori delle formali riunioni, di quanto siamo riusciti a realizzare durante lo scorso anno e di quanto ci attende nel prossimo futuro. Innanzitutto dobbiamo prendere atto del fatto che quella crisi finanziaria, iniziata a fine 2008 e protrattasi per tutto il 2009 non solo non è terminata, ma proprio nei primi sei mesi di quest anno, si sta manifestando in tutta la sua portata nell ambito della economia reale: crisi dei mercati, delle produzioni; caduta della occupazione, con particolare riguardo a quella giovanile e delle donne. E, come se non bastasse, è esplosa la crisi del sistema monetario europeo. Quell Euro che tanti meriti ha avuta ed ha ancora, in assenza di una politica Unitaria Europea e di meccanismi di verifica certa degli andamenti economici e finanziari dei singoli Stati Membri, sta mettendo a dura prova il Bilancio pubblico di ogni Paese e tra questi il nostro. Troppe bugie dalle gambe corte e sotterfugi nella definizione del debito pubblico e del suo rap- porto con il PIL (Prodotto Interno Lordo) ci hanno fatto credere che tutto andava bene, che la crisi non c era e che se c era stata non ce ne siamo accorti o che addirittura era alle nostre spalle. La verità è che ci attende una dura prova attraverso la manovra di circa 25 miliardi di euro da risparmiare o recuperare per mettere in sicurezza il Bilancio nazionale e, di conseguenza, la sua affidabilità nei confronti dell Euro. Non ci sfugge la portata di questa operazione, ed è bene dire che tutto questo significherà nel brevissimo termine un ulteriore abbassamento generale dei consumi, un impoverimento del potere d acquisto di salari stipendi e pensioni, una riduzione dei servizi alle persone, a partire da quelli assistenziali, sociali (quanti soldi in meno per i centri anziani!!!) e sanitari e, non ultimo, una generale riduzione della occupazione. Ma la cosa ancora più grave e che tutto questo avviene, stando alle misure prese dal governo, in modo iniquo, lasciando che chi più ha paga meno e viceversa, e che tutto avviene secondo una logica cieca: quella di non selezionare gli interventi in modo da indirizzarli verso investimenti più produttivi e di riorganizzazione del sistema nel suo insieme. Passeremo una estate inquieta, purtroppo, pensando al prossimo futuro, ma non la faremo passare inutilmente, senza fare sentire ancora una volta la nostra voce. Elio D Orazio La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet

2 Pagina 2 Assemblea dei Centri Anziani di Roma- 31 maggio 2010 Partecipatissima assemblea convocata dall On Tredicine, consigliere del Comune di Roma, si è svolta l assemblea dei Presidenti dei centri Anziani romani. L intento del Consigliere era quello di presentare una proposta definitiva, ma poi ha dovuto prendere atto che occorreva aprire una consultazione con i Centri, con le associazioni come la nostra e, non ultimo, con la Commissione Consiliare che si occupa di questa questione. Quindi, tutto da rifare o quasi, specialmente nel merito della proposta. Per questa ragione la nostra associazione ha partecipato all assemblea attraverso Elio D Orazio e Alessandro cioccoloni ed ha presentato un documento che qui di seguito viene riportato al fine di farne partecipi tutti gli interessati, in primis i Centri Anziani e quindi i Consiglieri Comunali, oltre che, naturalmente il Consigliere Tredicine. LE PROPOSTE DI ANCeSCAO PER LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO DEI CENTRI ANZIANI DEL COMUNE DI ROMA Premesso che, sia a livello nazionale che regionale occorrerebbe una normativa di riconoscimento e sostegno dei Centri Anziani, al fine di promuovere una più alta qualità della vita delle persone anziane ed una più consapevole e responsabile partecipazione alla vita economica, sociale e culturale; premesso che i Centri Anziani di Roma sono un patrimonio da salvaguardare e sviluppare per il bene delle persone anziane della città, ma anche per il più ampio beneficio alla comunità cittadina, considerato che essi sono circa 150, anche se non tutti nelle medesime condizioni; premesso che la esperienza di rinnovamento funzionale e gestionale che sarebbe dovuto derivare dall attuale regolamento comunale ha dato prova di inadeguatezza, di grande confusione e soprattutto non ha sciolti i nodi gestionali andando a creare sovrapposizioni, senza sviluppare reale autonomia; premesso inoltre i Centri anziani debbano sviluppare velocemente verso la completa autogestione, al fine di attuare quella sussidiarietà che consegna ai cittadini la primaria funzione di programmare, gestire, amministrare le attività associative, fermo restando il supporto strutturale e finanziario dell amministrazione e che il Centro deve arricchirsi di un arco di iniziative, attività e servizi per e con le persone anziane che va oltre quanto finora previsto; considerato che, laddove tra Ente Locale e Centro Anziani è stato attuato tale autonomia gestionale, la qualità e quantità delle attività è cresciuta ed il livello di partecipazione democratica ha conosciuto successi in termini di capacità gestionale e di responsabilità SI PROPONE CHE 1. si vada subito alla approvazione di un nuovo regolamento per i Centri Anziani nel quale sia previsto che: a. il Centro viene gestito nella sua totalità e direttamente dalla Associazione dei propri iscritti (tutti), superando l attuale illegittimo dualismo tra Comitato di gestione e Associazione attualmente destinata a gestire le sole attività complementari; b. l Associazione si costituisce a norma della Legge quadro nazionale n. 383/2000, e della Legge regionale del Lazio, n. 22/1999 c. tra il Comune, per il tramite dei Municipi, e l Associazione del Centro si stipula una Convenzione nella quale si definiscono ruoli e funzioni dei due soggetti (Centro Anziani e Comune), sulla base del Regola mento Comunale; d. l Associazione che gestisce il Centro, nel rispetto della Convenzione, opera in piena autonomia e secon do le regole di una Associazione di Promozione Sociale 8lege 383/2000); aderisce ad una Associazione Nazionale di Promozione Sociale riconosciuta dal Ministero dell Interno, al fine di poter gestire le attività complementari in regime fiscale esente, come previsto nel Decreto ; e. le risorse assegnate al Centro, sulla base del riparto stabilito, vengano destinate direttamente alla Associazione del Centro affinché le gestisca direttamente, assieme alle risorse provenienti dalle attività complementari e ad altri proventi recepibili a norma della legge 383/2000 sull associazionismo sociale ed il decreto fiscale 460/97; f. viene costituita l Assemblea Permanente dei Presidenti dei Centri, (detto Coordinamento dei Centri), con funzioni consultive, sia a livello Municipale che Comunale; g. l Associazione che gestisce il Centro interagisce con l istituzione comunale, provinciale e regionale, iscrivendosi ai registri previsti dalle leggi, realizzando progetti di sviluppo finanziati da Regione, Comune, Provincia, Municipio nei diversi ambiti utili alle persone anziane: solidarietà, cultura, sport, attività mo torie, educazione permanente, tutela, turismo sociale e vacanze, ecc.

3 Pagina 3 2. il finanziamento e sostegno dei Centri da parte del Comune deve corrispondere, oltre che alla spesa corrente concordata, anche alle moderne esigenze di programmazione e di attività, facendo in modo che le strutture rese disponibili siano adeguate alle attività: accessibilità e barriere architettoniche ; decoro degli ambienti; collegamento telefonico e internet; sale adeguate per ballo, attività motorie, ecc.; sala teatro e musica; biblioteca del centro; abbonamento riviste e giornali 3. le Associazioni nazionali cui aderiscono le associazioni che gestiscono i Centri Anziani siano riconosciute, accreditate e convenzionate con il Comune ed i Municipi, al fine di poter svolgere una funzione di rappresentanza, supporto, consulenza, servizio, formazione, informazione, ecc., con adeguato sostegno finanziario su programmi e progetti appositamente predisposti e finanziati; tutto ciò al fine di facilitare i gravoso compito della programmazione, gestione, amministrazione dei centri, che oggi grava sui comitati di gestione non sempre adeguati a tali compiti. Antonio Vitullo, Presidente del Coordinamento cittadino dei centri Anziani di Roma PRIME NOTE ALLA PROPOSTA TREDICINE Premesso che l impianto di base della proposta non si allontana sostanzialmente dal regolamento in vigore, lasciando il Centro nella condizione di appendice dei servizi sociali comunali, la cui autonomia è solo formale (comitato di gestione), si evidenziano le seguenti prime osservazioni, critiche: 1. permane la dualità tra Comitato di gestione ed Associazione: quindi sovrapposizione 2. gli iscritti al centro possono continuare ad essere non tesserati alla associazione: illeggitimità 3. si afferma la cessazione della associazione ogni qualvolta scade il mandato del Presidente: cosa mai vista in nessuna associazione e priva di buon senso oltre che di legittimità 4. gli iscritti non hanno obbligo di pagamento di quota associativa: non si dà in natura,né nelle leggi che i soci non paghino una quota, sia per il sostegno alle attività associative, che per il versamento della quota alla associazione nazionale cui deve aderire 5. non si fa obbligo di aderire ad associazione nazionale riconosciuta dal Ministero dell Interno quanto meno per la esenzione dal trattamento fiscale relativo alla attività complementari ( e cioè commerciali): illegibilità 6. Non si fa alcun cenno allo statuto della associazione che in ogni caso non può configgere con quanto stabilito dalla legge 383/2000 e dal Decreto 460/97 sul trattamento fiscale degli enti associativi (scopo sociale,democraticità, autonomia, natura non lucrativa, eventuale scioglimento e liquidazione, ecc) 7. Le convenzioni con Cooperative, enti o società di cui all art 5 non possono essere vincolanti per i Cen tri, né tantomeno debbono essere autorizzate ad operare dentro il centro trasformandolo in un luogo di attività commerciale. Si fa notare che le associazioni nazionali cui i centri debbono aderire sono in gra do di fornire ai centri stessi i servizi elencati nella proposta. 8. La bocciofila, nel caso di attività aperte ai non soci del Centro, deve costituirsi in autonoma associazi ne ad evitare problemi gi gestione di polizze assicurative e di abusi: le bocciofile già esistenti troverebbero nella proposta di regolamento una atipica sistemazione. 9. Gli ospiti debbono comunque essere ricompresi nella assicurazione 10. Il Coordinamento cittadino, oltre ad avere potere consultivo, dovrebbe anche avere potere gestionale di attività di servizio per i centri, anche avvalendosi delle associazioni nazionali dei centri (es. forma zione, informazione, consulenze, servizi fiscali agli associati,) e di convenzioni con agenzie turistiche, ecc.) 11. Il Comitato dei Garanti deve essere organo designato pariteticamente dal Comune e dal Coordinamento cittadino solo al fine di garantire il rispetto del Regolamento da ambo le parti. Inoltre si fa notare che 1. I centri costituiti in associazione sono esenti dal pagamento del Canone Rai dal I diritti SIAE sono attualmente coperti dalla Convenzione Regione Lazio SIAE 3. Occorre distinguere meglio la capienza del centro dal numero dei soci che può essere anche superiore

4 Pagina 4 RAPPORTO CARITAS 2009 Famiglie in salita Rapporto 2009 su povertà ed esclusione sociale in Italia A cura di Caritas Italiana Fondazione Zancan Sintesi complessiva a cura di ANCeSCAO Lazio 1. LA LOTTA ALLA POVERTÀ NEI SISTEMI REGIONALI DI WELFARE: CRITICITÀ E PROPOSTE Emerge con particolare nitidezza lo squilibrio tra Nord e Sud Italia in termini di spesa e di interventi per l assistenza sociale si va da un minimo regionale di 1,91 euro a un massimo di 21,75 euro, cioè 11 volte di più. La povertà del Sud Italia è di 4-5 volte maggiore rispetto a quella del Nord. Veneto, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia l incidenza della povertà relativa negli anni ha segnato una significativa decrescita (rispettivamente -15%, -32% e -33%), Sicilia, Sardegna dove i valori sono aumentati rispettivamente +30% e +34%. 2. L ITALIA E L EUROPA si spende di più per contrastare la povertà nelle regioni laddove ci sono meno poveri. si tende a dare soldi piuttosto che fornire servizi durevoli nel tempo, In un confronto internazionale sugli effetti del sistema di tax benefit risulta che in Italia tale sistema riesce a ridurre la povertà delle famiglie con bambini solo dell 1,7% contro una media dei Paesi Ocse del 40% (in Francia al 73% e in Danimarca si arriva all 80%). assenza di valutazione di efficacia degli interventi chi ci rimette sono le famiglie povere o a rischio di impoverimento,

5 Pagina 5 3. PROPOSTE trasformare gli attuali trasferimenti monetari (o parte di essi) in servizi da erogare alle famiglie a basso reddito con figli bonificare e semplificare i percorsi delle erogazioni monetarie. Rendere visibili gli indici di efficacia delle azioni di contrasto alla povertà significa poterli condividere con le persone e le famiglie interessate Le proposte e le esperienze documentate nel Rapporto 2009 ci dicono che è possibile uscire dalla povertà e che oggi può essere un traguardo alla portata delle molte persone e famiglie che hanno interesse e neces sità di uscirne 4. POVERTA E CRISI aumento delle persone che chiedono aiuto alla Caritas: in tutta Italia, dal 2007 al %; aumenta la presenza degli italiani: + 10 % (il picco di aumento è nel Mezzogiorno); la crisi colpisce anche gli immigrati, che tornano a chiedere aiuto alla Caritas anche 6 anni dopo il primo arrivo in Italia; nel Mezzogiorno, la crisi rischia di incrementare ulteriormente il rischio usura: il sovra indebitamento delle famiglie, il difficile accesso al credito, il crollo della borsa, il boom delle carte di credito revolving e del gioco d azzardo, la rateizzazione delle imposte, rischiano di far scivola re migliaia di famiglie nella rete dell usura; le ripercussioni sul diritto allo studio: sempre meno soldi per la povertà estrema: le difficoltà di bilancio degli enti locali stanno determinando una contrazione/eliminazione di alcu ni servizi sociali essenziali. Diminuiscono altresì le donazioni e le offerte delle famiglie. Il rischio è che i poveri estremi peggiorino ulteriormente le proprie condizioni economiche 5. LE POVERTA ASSENTI Il Rapporto contiene i risultati di una indagine sulle povertà sommerse. Da oltre 250 interviste con operatori di Centri di Ascolto Caritas, in tutta Italia, è possibile individuare le situazioni di povertà che non si rivolgono ai Centri di Ascolto Caritas e i motivi di tale assenza. Si segnala l assenza soprattutto degli italiani (48% degli operatori), degli anziani (17%), delle famiglie italiane sovra indebitate o vittime dell usura (10,2%), delle persone in situazione di solitudine, dei malati psichici e dei tossicodipendenti (7,1%), delle situazioni di povertà estrema e assoluta (4,7%). Nel 52,8% dei casi, le famiglie italiane non si rivolgono alla Caritas per orgoglio, vergogna o dignità. Sono atteggiamenti molto diffusi tra le nuove famiglie povere, che non accettano e riconoscono la situazione (spesso improvvisa) di povertà. Per queste famiglie, la richiesta di aiuto è vista come l ammissione di un fallimento, e la conferma che si è scesi di un gradino nella scala sociale. Direttore Elio D Orazio Comitato di Redazione Alfredo De Felici, Rizziero Mattana, Alessandro Cioccoloni Redazioni Provinciali Viterbo: Arnaldo Picchetto; Rieti: Giuliano Liberati; Frosinone:MarioTarquini, Stefano Gaetani; Latina: Aldo Pastore, Benina Mira. Coordinamento Redazione Gianni Gai Direzione e Grafica Luca D Orazio Stampa Aldo Cipriani Sede Via di Casal Bruciato, Roma Tel e Fax ancescao@yahoo.it

6 Pagina 6 _ dalle province DAI CENTRI ANZIANI DEL LAZIO: VOGLIA DI FARE, CRESCERE, DI CONTARE... ROMA Consiglio provinciale Roma -11 maggio La riunione del Consiglio Provinciale di ANCeSCAO di Roma e provincia è servito a fare il punto della situazione organizzativa e programmatica. Il Vice Presidente Rizziero Mattana facente le veci del Presidente Alfredo De Felice, assente da diverso tempo causa malattia, ha presentato il rendiconto 2009 e gli impegno per il Il Presidente regionale Elio D Orazio affianca il vice presidente in questa fase al fine di condurre l ordinaria gestione e di sviluppare iniziative per i Centri di Roma e Provincia, in Coro del Centro Anziani di Balsorano (AQ) Una affollatissima assemblea dei centri anziani della provincia di Frosinone assieme ai centri anziani della Valle Roveto si è svolta proprio a Balsorano AQ per cementare un rapporto di collaborazione e reciproco aiuto. Hanno partecipato e sono intervenuti i rappresentanti di ANCeSCAO dell Abruzzo e del- particolare, per la realizzazione del programma formativo de presidenti dei centri e per condurre i rapporti con l amministrazione comunale di roma per quanto riguarda le proposte di modifica del regolamento comunale di cui si parla in altra parte di questo numero del giornale. Nello stesso tempo ci si prepara all assemblea nazionale ed a quella provinciale per il rinnovo degli organi, ma anche per rinnovare lo statuto conseguentemente a quello che dovrebbe essere rinnovato a livello nazionale. Tutti hanno fatto gli auguri di pronta guarigione ad Alfredo. FROSINONE Assemblea Balsorano AQ: gemellaggio ANCeSCAO Frosinone e Abruzzo 13 maggio la regione Lazio nella persona di Elio D Orazio, Presidente e del vice presidente Alessandro Cioccoloni. Il Presidente Mario Tarquini ha svolto la relazione dell incontro, mente D Orazio ha illustrato le ragioni fondanti ed organizzative di ANCeSCAO E intervenuto anche il Vice Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Giovanni D Amico che si è messo a disposizione per consentire lo sviluppo e la crescita dei centri anziani in Abruzzo approfittando anche delle opportunità che possono venire dal gemellaggio Lazio Abruzzo e da possibili sostegno della stessa Regione Abruzzo. LATINA Assemblea di Latina: rinnovo cariche 4 maggio L Assemblea ANCeSCAO della Provincia di Latina ha visto la partecipazione di tutti i centri del territorio, registrando un buon incremento del numero dei centri anziani aderenti. Il rapporto e programma di attività è stato svolto da Aldo Pastore, Presidente del ANCeSCAO provinciale. Elio D Orazio, presidente regionale, ha fatto il punto della situazione a livello regionale, ricordando i nostri impegni con la Regione e le nostre proposte. E intervenuto anche l assessore alle politiche sociali della Provincia di Latina Paolo Pastore. Al termine Aldo Pastore è stato riconfermato Presidente Provinciale. L incontro si è concluso con un ottimo pranzo preparato dalle donne del centro Anziani di Balsorano che, oltre a saper ben cucinare, sanno anche cantare molto bene, tant è che alla fine del pranzo si sono esibite con il loro coro ottimamente diretto da un maestro socio del centro con canzoni abruzzesi, ma non solo. Aldo Pastore, Presidente ANCeSCAO Latina e consiglieri vari

7 Pagina 7 dalle province ROMA- NEI GIARDINI DI PIAZZA VITTORIO Festa degli anziani del I Municipio dal nostro inviato Venerdì 11 giugno scorso, nella suggestiva ed assolata cornice di Piazza Vittorio Emanuele II, nei giardini gremiti di visitatori interessati e festanti, si è svolta una manifestazione degli ANZIANI del I Municipio del Comune di Roma, con la partecipazione dei Nove Centro Sociali Anziani, unitamente alle rappresentanze di varie organizzazioni di volontariato e assistenza, alla U.I.S.P. (Unione Italiana Sport Popolari) rappresentata dalla Sezione Anziani in Movimento. Nei box allestiti nei giardini, si sono posizionate, oltre a quelli delle organizzazioni sopra dette, tutte le delegazioni dei Centri Sociali Anziani, rutilanti di lavori artigianali, quadri, opere di pittura, modellismo, ricamo ecc preparate e confezionate con impegno, fantasia e amorevole cura da donne e uomini anziani nell ambito dei propri Centri Sociali. Tra le tante iniziative e lavori, citiamo esemplificando, il box del C.S.A. Testaccio per i bellissimi quadri esposti, i lavori di tombolo, uncinetto ed una simpatica collezione di graziose bambole di stoffa. Il Centro Sociale Anziani Esquilino, presente con una numerosa, festante delegazione di Associati particolarmente notati perché indossanti tutti una bianca maglietta con la scritta del proprio centro, ha presentato e distribuito ai presenti alla festa un opuscolo (oltre 300 copie) intitolate quaderni romani elaborato con attente ricerche storiche del Gruppo Culturale Romano del C.S. Anziani Esquilino riguardante le origini, la storia di Piazza Vittorio, con una interessante, seppur sintetica rievocazione storica della Porta Magica di Piazza Vittorio, seicentesco laboratorio alchemico del Marchese Massimiliano di Palombara e della ex Regina Cristina di Svezia. L opuscolo che ha riscosso il vivo interesse, e sincero apprezzamento dei partecipanti alla festa. L opuscolo ha una valenza storica fedele, corredato da foto e disegni di buona suggestività, è stato elaborato per la computerizzazione e stampa del Presidente del C.S.A. Esquilino, Antonio Piccolo e per le ricerche storiche coordinato dalla Sig.Ra Marina Gai, socio del Centro e collaboratrice del Gruppo Storico Romano. Il Presidente del I Municipio Orlando Corsetti, la Responsabile del Servizio Sociale S.ra Fabrizia Profio, si sono intrattenuti con simpatica affabilità con gli anziani, posando per una foto ricordo dell avvenimento. La UISP ha presentato un simpatico saggio ginnico di Anziane ed Anziani dei nove Cen tri Sociali, svolto con impegno e lodevole sincronia, tra uno svolazzare di veli variopinti, gradito e acclamato dagli spettatori. La festa è proseguita con canzoni, musica e balli sino al calare delle ombre serali. GRUPPO STORICO ROMANO Domenica 27 giugno ore Un numeroso gruppo di Amici Anziani dei Centri Sociali del I Municipio è stato invitato a visitare il Museo Storico di Roma, presso la sede di Via Appia Antica con il seguente programma ore 11 presentazione G.S. Romano storia di Roma antica e gioco a quiz offerta pranzo ai partecipanti visita al Museo consegna atteatato di Cittadinanza romana a tutti Foto ricordo e saluti ore 17 fine visita

8 Pagina 8 _ dalle province LATINA Gemellaggio Norma - Castel Gandolfo: due cittadine laziali Il Centro Sociale Anziani di Castel Gandolfo è stato spesso in visita a Norma, come breve escursione o visita culturale alla cittadina medievale, antica colonia romana. Le escursioni coincidevano con avvenimenti folkloristici come Norbanus Festival a fine Luglio o Palio dei Comuni la prima domenica di Agosto. Norma si affaccia sulla pianura pontina fino ad arrivare al promontorio del Circeo o al mare di Latina e città marinare limitrofe, l aria frizzante dei colli addolcisce la calura estiva e rende gradevole la sosta. Per intensificare i rapporti e connotarli di significato sociale e solidale, le due cittadine hanno pensato ad un comune progetto: uno stretto rapporto di gemellaggio. L evento si è verificato il 20 marzo presso il Centro Sociale Anziani di Castel Gandolfo alla presenza degli Amministratori dei due Centri e rispettivi Sindaci Sig. Colacchi di CAstel Gandolfo con il presidente del Comitato di Gestione Sig Calogero e del Sindaco Dr. Mancini con il Presidente del Comitato di gestione del Centro Sociale di Norma Sig. Pietrosanti, aderenti ANCe- SCAO. Una folta rappresentanza dei soci dei due Centri ha presenziato alla cerimonia durante la quale è stata sottolineata l importanza dell adesione ai Gruppi Sociali, tesi a vanificare la solitudine con attività culturali e motorie e favorire la conoscenza e il dialogo interpersonale. Alla visita della ridente Cittadina, il cui lago fa da specchio, è seguito un appetitoso pranzo in un ristorante sul lago di Nemi dal panorama ricco di suggestioni e incanti. L epilogo quindi con una promessa di arrivederci a Norma per una cerimonia analoga nel prossimo mese di Luglio. Benina Mira

9 Pagina 9 dalle province Il 1 Maggio scorso si è svolto a Castenaso (BO) il gemellaggio tra i Centri Anziani di Magliano Sabina (RI) ed il Centro Socio Culturale Airone per uno scambio di notizie culturali e sociali tra due etnie molto distanti tra di loro, con culture ed abitudini diverse, quello Sabino e quello Emiliano. MAGLIANO SABINA Gemellaggio C. S. Anziani Magliano Sabina - Castenaso (BO) Gli Amici del Centro Sociale Anziani di Magliano Sabina guidati dal proprio Presidente Biscetti Luigi ed al Vice Sindaco Signor Di Gianbernardino, presente il presidente del Coordinamento Provinciale ANCeSCAO Cav. Giuliano Liberati, stati accolti dalla sorridente Presidente del Centro Airone, Signora Claudia Ciardini e da un rappresentante del Comune di Castenaso, dopo il breve saluto di presentazioneil Presidente Biscetti con tutto il gruppo è stato invitato all interno del Centro dove era stato predisposto un drang di benvenuto; ultimate le presentazioni ed il buffet, tutti glospiti, debitamente accompagnati, hanno fatto un breve giro del paese, durante il quale si è avuto modo di incontrare il Sindaco di questo bel luogo della Pianura Padana, Avv. Dott. Stefano Sormenti che ha accompagnato gli ospiti di Magliano, interessandosi molto a questa cittadina della Sabina, restando con gli ospiti per il pranzo. Durante il pranzo il Sindaco di Castenaso ed il V. Sindaco di Magliano, indossando le belle fasce tricolori per l ufficialità dell avvenimento di questo Gemellaggio tra le due Comunità, dove si sono profusi discorsi ufficiali, scambio dei doni e targhe, hanno fatto seguire a questa cerimonia ufficiale l intervento dei due presidenti che hanno illustrato l importanza di questo incontro preparato con cura nel tempo. L idea è scaturita da un incontro fortuito tra i due Presidenti durante la fallita Assemblea di Montecatini. Tra i due Presidenti è seguito lo scambio dei doni e delle targhe ricordo tra i due presidenti. Invitato sul palco anche il Presidente Provinciale Liberati, il quale oltre all importanza dell incontro, ha messo in risalto l importanza delle persone della terza età in seno alla famiglia ed alla società. Tra gli applausi di tutti il Centro di Castenaso è stato invitato insieme al Sindaco ricontraccambiare questa visita andando a Magliano Sabina quanto prima possibile per rinforzare questi legami di amicizia. Al termine del pranzo, dopo il caffè il gruppo di Magliano con molti soci del Centro Airone hanno assistito ad uno spettacolo di musica lirica tenuto da un Soprano ed un Tenore, artisti fatti venire appositamente da Bologna. Lo spettacolo si è protratto per circa due ore; dopo tutte queste emozioni vissute nell arco di questa intensa giornata, il gruppo di Magliano dopo uno scambio di affettuosi saluti e di arrivederci è risalito, un po stanco, sugli autobus per recarsi ad un vicino Hotel per riposarsi. Il giorno successivo si è recato a Maranello per la visita alla Galleria delle auto da corsa e rientrare in sede dopo questa visita. Questi gemellaggi se ne dovrebbero fare molti: oltre allo scambio culturale, si rinforza il legame di fratellanza e solidarietà, uno scambio di idee ed iniziative che impegna tutti a migliorarsi a volersi più bene. Cav. Giuliano Liberati

10 Pagina 10 INCLUSage Meeting europeo 3 giugno 2010 INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA DELLE PERSONE ANZIANE: accrescere la consapevolezza e la capacità di intervento, proporre il reddito minimo Hanno partecipato oltre 20 rappresentanti di altrettanti paesi dell Unione Europea ed oltre 40 rappresentanti di organizzazioni italiane che si occupano di Persone anziane e della condizione di povertà cui si trovano a vivere moltissime di loro. I rappresentanti europei erano convenuti a Roma in una tre giorni di lavori che ha visto impegnati i Partner del Progetto INCLUSage ed i membri del Gruppo di Esperiti di AGE Platform Europa SIEG (Social Inclusion Expert Group) per mettere a punto una proposte di Guida allo sviluppo e crescita della consapevolezza sui temi della inclusion sociale e lotta alla povertà, attraverso un sistema permanente di incontri con la realtà da parte di operatori private e pubblici per costruire proposte di azioni efficae contrasto alla esclusione ed alla stessa povertà. Nello stesso tempo si è affrontato il tema del cosiddetto reddito minimo, formulando parametric di valutazione e sistemi di definizione che possono portare ciascun paese ad individuare quale sia il reddito minimo e quali possono essere i modi di finanziamento ed assegnazione delle risorse. Proprio su questi temi ed obiettivi si è svolta la Tavola Rotonda, condotta egregiamente e con competenza da Giovanni Anversa, giornalista RAI che da decenni si occupa e conduce programmi sociali, e che ha vista la efficace partecipazione di Jean Pierre Bultez, presidente del Gruppo esperi di AGE e presidente della associazione Les petits Frères des Pauvres di Lille (France), Halina Potocka, AGE Poland and project partner, Elio D Orazio, ANCeSCAO Lazio and Coordinator AGE Italia, Luigina Di Liegro, President of Fondazione Internazionale Msgr LUIGI DI LIEGRO, Maria Petkova, AGE Bulgaria and Vice-President of AGE Social Inclusion Expert Group, Filippo Strati from Studio Ricerche Sociali, Italian Independent Expert to the European Commission, co-author of the 2009 Analysis of the national minimum income schemes, Silvia Marangoni, Comunità di Sant Egidio, Claudio Cecchini, Municipality Concilior on Social Policies, Rome.

11 Pagina11 CONSIDERAZIONI SULLA ASSEMBLEA DI AGE PLATFORM EUROPA I partecipanti hanno espresso una valutazione complessivamente positiva della Assemblea e del ruolo in essa svolto dalla delegazione italiana. Il documento finale e la strategia complessiva sono stati votati alla unanimità. In esso sono contenute le analisi e le proposte emerse, soprattutto in riferimento all adeguamento della struttura di AGE: migliorare la comunicazione interna tra segretariato, organi e membri; tra i gruppi di esperti e l insieme della piattaforma; dare valore e identità ai coordinamenti nazionali tra i membri di AGE al fine di renderne maggiormente efficace la proposta e l azione sia verso AGE EUROPA, sia verso i rappresentanti nazionali nelle istituzioni europee (Parlamentari, Commissari, ecc.), sia verso i Governi nazionali. Al fine di contribuire alla ridefinizione del sistema di AGE platform Europa, AGE Platform Italia sollecita l avvio della discussione in AGE anche attraverso la attivazione di un Gruppo di lavoro che porti al Consiglio le proposte di rinnovamento da sottoporre alla approvazione della prossima Assemblea del maggio Tale percorso sarà utile al rafforzamento della identità e funzione di AGE Platform Italia e di analoghi coordinamenti negli altri paesi. DESIGNAZIONE DEI MEMBRI EFFETTIVI E SUPPLENTI NEI GRUPPI DI ESPERTI Entro il 30 giugno occorre inviare i nominativi ad AGE Europa. Si è deciso di inviare a tutti i membri italiani la lista degli attuali membri dei Gruppi in modo che ciascuno possa esprimere (entro il 25 giugno prossimo) una disponibilità e segnalarla al coordinatore, sia per il membro effettivo che per il supplente. Al fine di fare cosa adeguata si ricorda che: ogni paese non può avere più di un membro effettivo e supplente per gruppo (questo vale per i grandi paesi come l Italia) i designati debbono conoscere almeno una delle due lingue (Inglese - Francese preferibilmente l inglese) i designati debbono essere competenti nella materia o quantomeno avere interesse ad essa i designati debbono essere disponibili a partecipare alle riunioni (due volte all anno) ed a corrispondere attivamente per il tramite della posta elettronica i designati debbono riferire ai membri del loro paese e consultarsi con essi la designazione sarà fatta tenendo conto delle esigenze di partecipazione dei membri italiani.

12 Pagina 12 PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI AGE EUROPA ED ALTRI Si è segnalato l approssimarsi del riavvio di progetti in ambito AGE coerenti con il programma PROGRESS, ma anche con altri Programmi (DAPHNE, SOCRATES, ITC, ECC.). Si sollecita la partecipazione che rimane nella libera determinazione dei Membri, ma che potrà essere anche concordata tra i membri italiani al fine di non sovrapporsi nei diversi programmi e progetti. Non appena saranno disponibili ulteriori informazioni occorrerà tenere una riunione apposita di AGE ITALIA. ANNO EUROPEO DI LOTTA ALLA POVERTA 2010 E stata ravvisata la necessità di organizzare una iniziativa nazionale sul tema nella quale coinvolgere le istanze istituzionali e le diverse organizzazioni che si occupano del problema. Nella riunione di luglio verrà presentata una ipotesi che già fin da ora potrebbe prevedere una manifestazione il 2 ottobre, giornata dell anziano, proprio sul tema della povertà delle persone anziane in Italia ed i Europa mettendo a frutto i buoni risultati delle iniziative già tenute sulle pensioni (3 marzo), sulla solidarietà tra le generazioni (29 aprile), il 3 giugno (progetto inclusage e gruppo esperti di age sulla inclusione sociale e povertà). Co l occasione presenteremo anche la Carta dei Diritti dei non autosufficienti. Si è deciso di tenere la prossima riunione di AGE Italia nella metà di Luglio prossimo. AI NOSTRI LETTORI: NEI MESI DI LUGLIO E AGOSTO O VA IN VACANZA. CI RIVEDIAMO ASETTEMBRE FACENDO GLI AUGURI DI BUONE VACANZE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire (Allegato a) STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire Sulle orme di Karol Titolo I Costituzione e Scopi Art. 1. E costituita l Associazione denominata Vds Voglia di stupire con sede presso parrocchia

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

S T A T U T I. La stessa riunisce, aiuta e sostiene i suoi membri nella loro attività professionale.

S T A T U T I. La stessa riunisce, aiuta e sostiene i suoi membri nella loro attività professionale. S T A T U T I I. DENOMINAZIONE - SEDE - DURATA Articolo 1 - Generalità Con il nome dell Associazione Svizzera delle Imprese di Rimozione Amianto e Bonifiche (abbreviato ASIRAB) viene costituita un associazione

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto iscritto nel registro delle persone giuridiche, ai sensi dell articolo 2 del D.P.R. 10 febbraio 2000 n.361 su istanza del 23 agosto 2013 della Prefettura

Dettagli

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.

Dettagli

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 1/7 SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 2/7 ART. 1* (Denominazione

Dettagli

Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it. Telefonia Sociale

Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it. Telefonia Sociale 1 Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it Alla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Igiene e Sanità Direzione Generale Politiche Sociali Via Roma 253 09123 CAGLIARI OGGETTO: Relazione N 3 sul

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

STATUTO AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS. Art.1

STATUTO AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS. Art.1 STATUTO AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS Art.1 E costituita ai sensi degli articoli 36, 37 e 38 del Codice civile, nonchè del D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460, una associazione denominata AMICIZIA MISSIONARIA

Dettagli

ANCeSCAO. 2012 Showcase. swissdesign. creative group. Nam ASSOCIAZIONE libero tempore, NAZIONALE cum soluta nobis est eligendi optio ques

ANCeSCAO. 2012 Showcase. swissdesign. creative group. Nam ASSOCIAZIONE libero tempore, NAZIONALE cum soluta nobis est eligendi optio ques swissdesign creative group ANCeSCAO 2012 Showcase Nam ASSOCIAZIONE libero tempore, NAZIONALE cum soluta nobis est eligendi optio ques Centri Sociali Comitati Anziani e Orti Coordinamento del Lazio Cosa

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

A.I.C.S. - Solidarietà

A.I.C.S. - Solidarietà STATUTO ART.1 COSTITUZIONE E DENOMINAZIONE E costituita l Associazione Regionale fra Comitati Provinciali della Toscana dell A.I.C.S. che operano nel campo delle attività culturali, sportive e sociali

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015

STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015 STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015 ART. 1 (Denominazione e sede) 1. E costituita, nel rispetto del Codice Civile, della Legge 383/2000 e della normativa in

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE. Articolo 1 Natura giuridica

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE. Articolo 1 Natura giuridica STATUTO DELL ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE Articolo 1 Natura giuridica 1. L Associazione Amici della Scuola di musica di Fiesole, promossa dal Maestro Piero Farulli, è un istituzione

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

Regolamento ESN - Associazione Erasmus Padova

Regolamento ESN - Associazione Erasmus Padova Regolamento ESN - Associazione Erasmus Padova (Approvato il 14 Maggio 2012) Questo regolamento ha la finalità di rendere più agevole la gestione quotidiana dell associazione e facilitare l interpretazione

Dettagli

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 21 DEL 02/08/07) INDICE ARTICOLO 1 - FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FINALITA ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI

Dettagli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA ART. 1 - DENOMINAZIONE È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli articoli 36, 37 e 38 del Codice Civile e alle indicazioni

Dettagli

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 28.11.2015 1 INDICE Art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI... 3 Art. 2 CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI...

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE REGOLAMENTO COMUNALE PER LA ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE del COMUNE DI CORATO (Regolamento approvato con deliberazione di C.C.

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

ATTO COSTITUTIVO E STATUTO. Oggi, 7 dicembre 2009, a seguito delle vigenti disposizioni di legge viene rinnovato l atto costitutivo del GRUPPO

ATTO COSTITUTIVO E STATUTO. Oggi, 7 dicembre 2009, a seguito delle vigenti disposizioni di legge viene rinnovato l atto costitutivo del GRUPPO ATTO COSTITUTIVO E STATUTO Oggi, 7 dicembre 2009, a seguito delle vigenti disposizioni di legge viene rinnovato l atto costitutivo del GRUPPO FOTOGRAFICO IDEAVISIVA con sede a Campi Bisenzio. Il Gruppo

Dettagli

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO 1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno

Dettagli

REGOLAMENTO DEL TAVOLO DEL VOLONTARIATO, AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 4, LETTERA G) DELLO STATUTO COMUNALE

REGOLAMENTO DEL TAVOLO DEL VOLONTARIATO, AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 4, LETTERA G) DELLO STATUTO COMUNALE APPROVATO CON DELIBERA CONSILIARE N. 64 DEL 30/07/2003 REGOLAMENTO DEL TAVOLO DEL VOLONTARIATO, AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 4, LETTERA G) DELLO STATUTO COMUNALE ART. 1 - FINALITÀ Il Comune di Castel Maggiore,

Dettagli

dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3

dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 STATUTO dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 E costituita l A.N.A.N.a.s. Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi, amicizia

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI ASCIANO - PROVINCIA DI SIENA REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 4 del 22 Gennaio 2015) Art. 1 - Istituzione Art. 2 - Obiettivi

Dettagli

REGOLAMENTO CONGRESSUALE 60 CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D ITALIA VENEZIA 2015

REGOLAMENTO CONGRESSUALE 60 CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D ITALIA VENEZIA 2015 REGOLAMENTO CONGRESSUALE 60 CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D ITALIA VENEZIA 2015 ART.1 Denominazione del Congresso Il Consiglio Nazionale Ingegneri, con la finalità di promuovere l immagine

Dettagli

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψ υιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασ δφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκ λζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖ βνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθω

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS STATUTO. Art.1- DENOMINAZIONE

ASSOCIAZIONE ONLUS STATUTO. Art.1- DENOMINAZIONE ASSOCIAZIONE ONLUS STATUTO Art.1- DENOMINAZIONE E costituita, a tempo indeterminato, l associazione denominata ASSOCIAZIONE ONLUS TRAME AFRICANE (di seguito, l associazione od ONLUS ) avente le caratteristiche

Dettagli

STATUTO. <<Moramora, destinazione Madagascar>>

STATUTO. <<Moramora, destinazione Madagascar>> STATUTO Associazione di promozione sociale ART. 1 (Denominazione e sede) 1. E costituita, nel rispetto del Codice Civile e della normativa in materia, l associazione

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE. CAPO I Istituzione e insediamento

STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE. CAPO I Istituzione e insediamento STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE Istituzione e insediamento Art. 1 Istituzione La Consulta per le politiche giovanili è istituita dal Comune di Floridia con deliberazione

Dettagli

C È SEMPRE BISOGNO DI SANGUE

C È SEMPRE BISOGNO DI SANGUE C È SEMPRE BISOGNO DI SANGUE SOPRATTUTTO IN ESTATE RICORDATE DI DONARE IL BISOGNO DI SANGUE NON VA MAI IN VACANZA Si avvicina l estate e ancora una volta ci rivolgiamo alle donatrici e ai donatori per

Dettagli

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL

Dettagli

DEAFETY Project Associazione di Promozione Sociale

DEAFETY Project Associazione di Promozione Sociale DEAFETY Project Associazione di Promozione Sociale 1 Articolo 1 (Denominazione e sede) 1. E costituita, nel rispetto del Codice Civile e della normativa in materia, l associazione di promozione sociale

Dettagli

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS programmi e stato dell arte Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio 1 PROGRAMMA APPROVATO DALL ASSEMBLEA ASSEMBLEA MAGGIO 2010: Per quanto concerne

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica La Scuola di Volontariato La Scuola di Volontariato è promossa dal Coge Emilia Romagna e dal Coordinamento Centri di Servizio per il Volontariato Emilia Romagna con l intento di stimolare riflessioni sugli

Dettagli

Italian Model European Parliament

Italian Model European Parliament Italian Model European Parliament IMEP è un progetto innovativo, per giovani studenti, riconosciuto a livello internazionale. Nel ruolo di europarlamentari terranno discorsi, scriveranno proposte di legge

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO 1 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Art. 1 Istituzione

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Comitato codau per il coordinamento degli uffici ricerca scientifica

Comitato codau per il coordinamento degli uffici ricerca scientifica Comitato CODAU per il Coordinamento degli Uffici di Supporto alla Ricerca Scientifica Promosso da dieci università: Università di Torino, Pavia, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Roma La Sapienza, Palermo,

Dettagli

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato **************************

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** ******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** Approvato con delibera consiliare n. 180 del 18 Dicembre 2012.

Dettagli

REGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO

REGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO 1.1 Il presente regolamento si propone di organizzare l operatività di ITALA MOTORE D IMPRESA nell

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK STATUTO DELL ASSOCIAZIONE SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK Nella convinzione che il rafforzamento delle relazioni tra Svezia e Italia nell ambito dell Unione Europea possa essere ottenuto con successo sviluppando

Dettagli

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale

Dettagli

5 per mille al volontariato 2007

5 per mille al volontariato 2007 Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione

Dettagli

Istituto Galileo. CRFF (Centro di Ricerca e Formazione Frosinone) STATUTO

Istituto Galileo. CRFF (Centro di Ricerca e Formazione Frosinone) STATUTO Istituto Galileo CRFF (Centro di Ricerca e Formazione Frosinone) STATUTO Approvato con delibera del Consiglio Comunale di Frosinone n. 6 del 2.3.2011 Art. 1 Costituzione e sede. Il Comune di Frosinone

Dettagli

ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8

ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 STATUTO 1 ART. 1 (Denominazione e sede) 1. E costituita l associazione denominata Amicizia 2. L associazione ha sede in via C. Marchesi 7/D nel comune di Silea (TV). ART. 2 (Statuto) 1. L associazione

Dettagli

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE Associazione Amici di BAMBI ONLUS via Pieve, 1 33080 Porcia (PN) C.F. 91036160934 STATUTO Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE 1. E costituita l Associazione di volontariato (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità

Dettagli

Come iscriversi al M5S. Gruppi di Lavoro PROSPETTO ORGANIZZATIVO COMUNICAZIONE. Come funzionano le consultazioni via web

Come iscriversi al M5S. Gruppi di Lavoro PROSPETTO ORGANIZZATIVO COMUNICAZIONE. Come funzionano le consultazioni via web Come iscriversi al M5S Gruppi di Lavoro PROSPETTO ORGANIZZATIVO COMUNICAZIONE Come funzionano le consultazioni via web Come iscriversi al M5S Il MoVimento 5 Stelle è una non Associazione. Rappresenta una

Dettagli

Oggetto Regolamento della consulta permanente nel settore dei problemi sociali e diversamente abili. Art. 1 ISTITUZIONE

Oggetto Regolamento della consulta permanente nel settore dei problemi sociali e diversamente abili. Art. 1 ISTITUZIONE COMUNE DI TRABIA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PERMANENTE DEI PROBLEMI SOCIALI E DIVERSAMENTE ABILI Approvato con deliberazione di Consiglio n. 64 del 15/09/2011 Oggetto Regolamento della consulta

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO. Art. 1 Principi generali

REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO. Art. 1 Principi generali REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO Art. 1 Principi generali Riconoscendo la funzione di utilità sociale del volontariato, il Centro Servizi alla Persona Morelli Bugna, promuove le iniziative proposte

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Città di Racconigi ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI COMUNE DI RACCONIGI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 42 del 25.10.2011 1 Art. 1 - Istituzione È

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI FLUMINIMAGGIORE PROVINCIA DI Carbonia Iglesias REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. del INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2

Dettagli

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis COMUNE DI ORISTANO Comuni de Aristanis STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE (APPROVATO CON DELIBERA C.C. N. 21 DEL 06.03.2008) (MODIFICATO CON DELIBERA C.C. NR. 8 DEL 10.03.2009). I N D I C E CAPO I NORME

Dettagli

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale)

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Città di Novi Ligure Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Approvato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI

COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Art. 1 - Costituzione, sede e durata Il Comune di Iglesias attiva, ai sensi dell art. 11, dello Statuto, la Consulta

Dettagli

STATUTO Associazione di promozione sociale << SOLIDARIETA PER IL LAVORO >>

STATUTO Associazione di promozione sociale << SOLIDARIETA PER IL LAVORO >> STATUTO Associazione di promozione sociale > ART. 1 (denominazione e sede) E costituita, nel rispetto del Codice Civile e della normativa in materia, l associazione di promozione

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

1. Sei anni di Fondazione

1. Sei anni di Fondazione Relazione tecnica sui primi 6 anni di attività della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati presentata in occasione dell Assemblea dei Soci di novembre 2011 Contenuti del documento 1. 6

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli