Analisi andamento congiunturale del settore commerciale della provincia di Grosseto. I Trimestre 2014

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1 Analisi andamento congiunturale del settore commerciale della provincia di Grosseto I Trimestre 2014 Il commercio maremmano non vede l'uscita dal tunnel. Ancora un trimestre in rosso: nel periodo gennaio-marzo 2013 tutti gli indicatori presentano il segno meno, da quello generale (-2,5% rispetto lo stesso trimestre del 2013) a quelli per tipologia di vendita. In affanno la piccola distribuzione (-3,2%), anche se sia la media (-1,2%); che la grande distribuzione (-2%) registrano valori negativi. Segno rosso pure per il settore alimentare (-2,4%) ed il no food (-2,8%) dove, in particolare, si rileva una performance negativa nel settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici(-6,8%). Per la maggior parte delle province toscane la situazione non cambia, anzi è peggiore. Previsioni tiepide per il secondo trimestre Tra qualche giorno nel capoluogo regionale, i tecnici dell Osservatorio sul Commercio illustreranno alla stampa ed ai rappresentanti delle categorie economiche i risultati sull indagine congiunturale del settore commercio in Toscana relativa al trimestre gennaio-marzo Per quanto riguarda l'approfondimento provinciale tali dati sono stati disaggregati a cura dell ufficio studi della Camera di commercio di Grosseto; il conseguente approfondimento consente a Gianni Lamioni, Presidente della Camera di Commercio di Grosseto, di introdurre alcune brevi riflessioni sia di carattere generale che in merito al dato maremmano.

2 Pag. 2 Il perdurare della fase recessiva 1 insieme alla difficoltà di credito, alla crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile, ed alla pressione fiscale costituisce un contesto economico finanziario, ma anche psicologico, fortemente preoccupante che ha condizionato, loro malgrado, le famiglie, inducendole ad operare, un taglio notevole dei consumi 2, comprimendo anche quelli ritenuti, fino a poco tempo fa, indispensabili. Nei numeri in Italia, il calo dei consumi nel primo trimestre 2014 ha continuato ad essere molto pesante 3 : - 3,7 punti percentuali rispetto alla già fortissima contrazione di inizio 2013 (-10%); in estrema sintesi si tratta di un rinnovato prolungato stato di crisi delle vendite al dettaglio. I consumatori grossetani per parte loro, sottolinea Lamioni, risentono anch essi della situazione critica in cui versa il Paese e, seppur su di un livello più contenuto, si sono allineati da tempo alla stretta sui consumi. I risultati della stretta, nel nostro piccolo, continuano a preoccupare: il volume delle vendite complessivo delle imprese commerciali maremmane per il venticinquesimo trimestre consecutivo subisce una flessione (-2,5% nel primo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013). Per quanto possa consolare il nostro risultato non raggiunge, in negativo, il valore medio nazionale né quello regionale; in Toscana, infatti, Grosseto si colloca al settimo posto nella graduatoria delle 10 province. In estrema sintesi le pesanti criticità che, purtroppo, ormai da tempo cingono d'assedio il nostro sistema economico provinciale, si manifestano come diretta conseguenza di una crisi di estesa e prolungata portata. Una crisi che, sottolinea il Presidente della Camera di commercio, mette a dura prova la capacità di tenuta del nostro tessuto imprenditoriale ma che, dall altro lato, impone anche di ripensare e rinforzare le leve per il rilancio della nostra economia. Un rinvigorimento delle leve che, muovendo dalla consapevolezza del valore esperenziale che nasce dal territorio, dovrà declinare in positivo le opportunità che provengono dalla innovazione. E' proprio attorno a questo tema, e cioè 1 Indagine sui conti economici trimestrali ( Istat, Roma 10 giugno 2014) 2 Confcommercio-Ufficio Studi, Consumi e Prezzi (Roma, maggio 2014) e Confesercenti Turismo e Commercio nei primi 4 mesi persi 1,8 miliardi di vendite...(roma 28 maggio 2014) 3 Indagine congiunturale con riferimento agli andamenti del I trimestre 2014 e alle previsioni per il II trimestre 2014 (Centro studi Unioncamere, Roma 17 maggio 2014)

3 Pag. 3 l'innesto della innovazione nella tradizione, si articolerà la XI Giornata dell economia in programma per il prossimo 14 luglio. Nel primo trimestre del 2013 il campione 4 degli operatori commerciali della provincia di Grosseto conferma nel complesso, rispetto allo stesso periodo Gennaio-Marzo dello scorso anno, l'andamento negativo delle vendite negli esercizi al dettaglio (-2,5%), tabella 1; tuttavia il dato a livello tendenziale risulta decisamente meno peggio sia di quello rilevato nel quarto trimestre 2013 (-8%) che di quello nello stesso trimestre (Gennaio-Marzo) del 2013 (-6,2%). Inoltre, a differenza di quanto registrato nelle ultime rilevazioni trimestrali, Grosseto con -2,5% manifesta un andamento negativo lievemente più contenuto rispetto al valore riscontrato in ben 6 province toscane: Siena(-4,5%), Pisa (-4,3), Massa Carrara (-4,3%), Arezzo (-3,5%), Lucca (-2,9%), Livorno (-2,7%); mentre la provincia che fa registrare, ancorché negativo, il valore migliore è quella di Prato (con -1,8%). (tabella 1 A) I dati complessivi, purtroppo, inducono a rinnovare, ancora una volta, la considerazione di profonda difficoltà in cui versa il settore commerciale nel Paese (-3,7%); con punte di particolare rilievo negativo per le macro regioni centrali (- 5%) e per il Mezzogiorno (-4,2%). Per quanto riguarda la nostra provincia un dato tra tutti merita di essere rappresentato: dal 2005 ad oggi (sempre tabella 1) il commercio di vicinato (la cosiddetta piccola distribuzione) ha ridotto il giro d affari di circa il 45%, la media distribuzione del 33,2%, mentre la grande distribuzione è riuscita a mantenere sostanzialmente stabili i propri fatturati di vendita 5. In estrema sintesi, dai dati dichiarati dagli imprenditori intervistati, nel tempo, discende che il giro di affari di tutto l'insieme del settore commerciale grossetano in 10 anni ha registrato un calo di circa 30% del valore complessivo. L andamento negativo in provincia di Grosseto, continua a riproporre una prolungata flessione (da oltre sei anni tutte le indagini trimestrali si sono caratterizzate, nel complesso, per un prolungato ed ininterrotto segno meno) che, salvo sporadiche eccezioni iniziali, ha finito per interessare nello specifico, pur con evidenti diversità, tutte le tipologie del commercio al dettaglio. Nel periodo Gennaio-Marzo 2014 la situazione più critica si registra, così come i due trimestri precedenti, nella piccola distribuzione, 1-5 addetti, con il -3,2% (tabella 1), il trend, 4 Si rinvia alla nota metodologica al termine delle tabelle 5 Tale mantenimento è stato possibile soprattutto grazie agli andamenti decisamente positivi registrati fino al 2009.

4 Pag. 4 anche se più contenuto nel dato numerico, non migliora per la grande distribuzione, 20 e più addetti, dove si passa dallo -4,2% dello scorso trimestre all attuale -1,5% mentre la media distribuzione, 6-20 addetti, con un calo del 1,2% risulta essere il settore che soffre di meno. Nell'esaminare il dato disaggregato per articolazione tra esercizi specializzati in alimentari e non alimentari, tabella n. 2, si riscontra che nel primo trimestre 2014 non si manifesta, come in passato, una sensibile differenza di comportamento tra le due specializzazioni. Infatti il valore relativo al food (-2,4%) risulta di poco migliore del no food (-2,8%) con significativi recuperi, nel confronto temporale, per ambedue i settori rispetto al passato trimestre (nel IV trimestre 2013 food -8,4% e no food -10%). Nel caso del confronto spaziale, i livelli medi provinciali ripresentano grosso modo la graduatoria tra le dieci province toscane, anche se con una sensibile diversità più marcata per gli specializzati alimentari rispetto agli specializzati no food. Il trend delle vendite negli ipermercati, supermercati e grandi magazzini (-1,2%) risulta invece particolarmente fluttuante dal punto di vista territoriale tanto è che solo Firenze(-1,3%) e Massa Carrara (-4,2%) manifestano valori peggiori. Probabilmente, perlomeno nel caso degli esercizi della nostra provincia, la gravità ed il perdurare della crisi ha finito per aggredire anche le grandi tipologie di vendita, che fino a pochi mesi fa, e comunque in un passato abbastanza recente, avevano ben assorbito la stretta sui consumi. Tale risultato può essere letto come una ulteriore prova della progressiva contrazione della disponibilità finanziaria delle famiglie che comprimono le loro spese nonostante una massiccia e diffusa politica aziendale di sconti e promozioni delle megastrutture. Nel passare all'analisi dei dati ricavabili dalla periodica indagine dell Osservatorio ed in particolare operando la disaggregazione del segmento degli esercizi specializzati non alimentari, si registra che tutte le voci, nessuna esclusa, rinnovano un marcato andamento recessivo, tabella n. 3. Dai dati riportati in tale tabella si evince che tra i tre distinti comparti quello che fa rilevare il peggior risultato è il settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (-6,8%), dato che, pur inferiore di quasi 3 punti rispetto al valore del IV trimestre del 2013, risulta comunque preoccupante per l intensità e, soprattutto, per il costante reiterarsi. Va un pochino meglio, ma non molto, stante anche le fiduciose attese a suo tempo riposte nei

5 Pag. 5 saldi di inizio anno, per il comparto abbigliamento ed accessori che con -3,2% risulta migliorare di 4,6 punti il dato riscontrato nell'ultima rilevazione (-7,8%). Più contenuto il calo relativo alla residuale voce degli esercizi no food classificata come altri prodotti non alimentari 6 (-1,1%); valore che, se si effettua il confronto temporale, risulta aver risalito, rispetto al periodo ottobre-dicembre 2013 ben 10 punti negativi. L' aumento del livello delle scorte di magazzino, conferma quanto più volte sottolineato a proposito delle accresciute difficoltà da parte delle varie tipologie di esercizi nell affrontare sia la crisi dei consumi che la variazione dei comportamenti di acquisto dei consumatori. Nel primo trimestre del 2014, il 90% degli imprenditori commerciali grossetani intervistati ritiene che le giacenze di magazzino siano adeguate rispetto alle proprie esigenze, mentre il 6% dichiara un esubero e soltanto il 4% le ritiene scarse. L insieme dei diversi fattori negativi (stretta consumi, mancanza di disponibilità finanziarie, disoccupazione, ecc.) non sembra però produrre, sul fronte delle aspettative a breve termine, una ulteriore caduta nel clima di fiducia dei commercianti maremmani. Infatti le aspettative degli imprenditori per il periodo aprile giugno 2014 (tabella n. 4) manifestano, nel complesso, una tiepida aspettativa positiva; il saldo complessivo fra attese di incremento e decremento delle vendite è 20 (nell ultimo trimestre era -43). Il quadro diventa però più incerto se l attenzione viene indirizzata verso le imprese della piccola distribuzione (8); per questa tipologia le previsioni per le vendite nel secondo trimestre del 2014 (che pure contiene le festività pasquali ed alcuni ponti festivi) risultano particolarmente contenute a differenza di quanto dichiarato sia per la media che per la grande distribuzione, rispettivamente, pari a +24 e +47. Concludendo, passando nell analisi dei dati della indagine dal breve al medio termine, troviamo una certa conferma del clima di incertezza e, ovviamente, di palese preoccupazione tra gli imprenditori commerciali della nostra provincia. Osservando la tabella n. 5 infatti, relativamente alla domanda sull orientamento delle imprese circa l evoluzione dell attività nei prossimi dodici mesi, notiamo che solo 19% degli imprenditori commerciali prevede uno sviluppo dell attività (nelle tre ultime indagini, erano nell ordine, il 20%, il 13% ed il 20%), il 79% una 6 in questa categoria rientrano, tra gli altri, i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria

6 Pag. 6 stabilità mentre l' 1% una diminuzione; e l'1% (in precedenza, rispettivamente 2%, 1% e 2%) ritiene probabile il ritiro dal mercato. Ufficio Studi Camera di commercio di Grosseto Grosseto 30 giugno 2014

7 Pag. 7 APPENDICE STATISTICA Tabella 1. Andamento delle vendite del commercio al dettaglio per tipologia di esercizio in provincia di Grosseto. Serie storica. Variazioni tendenziali Trimestri Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Totale I ,9-0,6 2,3-1,1 II ,6-2,7 0,3-2,1 III ,4-0,7 1,2-0,8, IV ,5 0,2 2,2 0,1 I ,3 1,1 2,6 0,5 II ,1-0,5 2,5 0,2 III ,7-1,9 2,5-0,3 IV ,3 0,9 1,5 0,5 I ,5-0,3 2,5 0,7 II ,5-1,2 1,9 0,2 III ,1-0,4 4,3 0,7 IV ,2-1,7 4,3 0,0 I ,0-1,7 3,7-1,3 II ,8-2,4 1,3-2,2 III ,3-2,2 0,4-2,2 IV ,5-3,5 0,3-3,1 I ,5-9,1-2,0-4,6 II ,5-4,8-0,9-4,3 III ,1-4,2-2,3-3,7 IV ,8-4,5 0,3-2,3 I ,9-3,9-1,9-4,9 II ,2-2,2-1,8-4,9 III ,1-2,3-0,6-1,2 IV ,8-3,6-1,3-2,5 I ,6-1,1 0-1,5 II ,6-2,8-0,5-1,9 III-211-3,4-5,1-1,5-3,4 IV ,0-5,1-0,9-3,7 I ,8-7,6-3,7-8,6 II ,3-2,1-6,7 III ,6-7,9-3 -8,4 IV ,8-8,4-3,1-8 I ,2 II ,9-5,5-4,3-4,9 III ,2-8 -3,1-7,1 IV ,4-7,5-4,2-8,6 I ,2-1,2-1,5-2,5 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

8 Pag. 8 Tabella 1A. Andamento delle vendite del commercio al dettaglio per tipologia di esercizio nelle province della Toscana. Variazioni tendenziali. I TRIMESTRE 2014 Provincia Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Totale AREZZO -3,9-2,9-2,8-3,5 FIRENZE -3,2-1 -0,9-2 GROSSETO -3,2-1,2-1,5-2,5 LIVORNO -3,5-2,7-1,1-2,7 LUCCA -3,6-1,5-2,1-2,9 MASSA CARRARA -4,9-4 -2,9-4,3 PISA -6-2,2-1,2-4,3 PISTOIA -1,6-3,8-1,6-1,9 PRATO -1,7-1 -2,4-1,8 SIENA -6-3,2-2,2-4,5 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

9 Pag. 9 Tabella 2. Andamento delle vendite del commercio al dettaglio per settore merceologico e tipologia distributiva in provincia di Grosseto. Serie storica Variazioni tendenziali Esercizi specializzati(escl.gd) Ipermercati,super TOTALE trimestri alimentari non alimentari I ,9-2,7 3,4-1,1 II ,7-1,8 1,4-2,1 III ,6-0,6 2,0-0,8, IV ,1 0,6 3,0 0,1 I ,5 0,4 2,2 0,5 II ,5-0,3 2,8 0,2 III ,0-2,0 3,3-0,3 IV ,6 0,4 1,0 0,5 I ,4 0,1 2,2 0,7 II ,9 0,2 1,1 0,2 III ,9-1,2 4,8 0,7 IV ,9-1,0 5,8 0,0 I ,8-3,9 4,0-1,3 II ,6-3,1 1,8-2,2 III ,0-2,9 1,5-2,2 IV ,1-4,5 2,3-3,1 I ,2-5,9 1,3-4,6 II ,4-5,3-0,2-4,3 III ,0-4,4-2,2-3,7 IV ,7-3,3 0,8-2,3 I ,0-5,4-2,4-4,9 II ,5-6,2-0,2-4,9 III ,6-2,9 0,1-1,2 IV ,8-4,1 0,0-2,5 I ,6-2,0 1,2-1,5 II ,6-2,8 0,1-1,9 III ,0-5,9 0,2-3,4 IV ,1-5,0 2,4-3,7 I ,2-10,1 0,3-8,6 II ,0-8,7 1,3-6,7 III ,2-10,2-1 -8,4 IV ,9-9,9 2,9-8 I ,6-8,1 0,8-6,2 II ,9-5,4-4 -4,9 III ,3-10,1-0,1-7,1 IV , ,1-8,6 I ,4-2,8-1,2-2,5 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

10 Pag. 10 Tabella 3. Andamento delle vendite del commercio al dettaglio secondo la tipologia merceologica dei prodotti non alimentari in provincia di Grosseto. Serie storica. Variazioni tendenziali Esercizi specializzati (escl. GD) - Non alimentare Trimestri Abbigliamento ed Prodotti per la Altri prodotti non Totale accessori casa ed alimentari elettrodomestici I ,3-3,1-1,4-2,7 II ,2-1,6-3,0-1,8 III ,2 0,6-2,5-0,6 IV ,4-0,4 0,7 0,6 I ,1 0,3 0,1 0,4 II ,0 0,0-1,1-0,3 III ,7-2,3-1,8-2,0 IV ,7 1,2-0,7 0,4 I ,0 0,6-0,9 0,1 II ,1 2,6-1,5 0,2 III ,4 0,7-3,2-1,2 IV ,5-2,6 1,2-1,0 I ,8-1,8-4,4-3,9 II ,6-4,2-2,0-3,1 III ,1-2,6-1,4-2,9 IV ,5-4,2-3,6-4,5 I ,7-9,7-3,1-5,9 II ,1-5,7-4,5-5,3 III_2009-4,1-3,3-5,1-4,4 IV ,1-1,6-3,8-3,3 I ,4-6,0-4,3-5,4 II ,6-7,3-2,0-6,2 III ,1-4,7-3,3-2,9 IV ,8-4,8-2,8-4,1 I ,2-3,2 0,5-2,0 II ,1-3,8-2 -2,8 III ,5-7,1-4,7-5,9 IV ,9-4,0-3,4-5,0 I ,7-12,6-9,5-8,7 II ,4-10,6-7,9-8,7 III ,3-11,1-10,7-10,2 IV ,7-12,9-9 -9,9 I ,3-9,2-8,4-8,1 II ,1-4,1-5,4 III ,6-12,6-10,1-10,1 IV ,8-9,5-11,1-10 I ,2-6,8-1,1-2,8 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

11 Pag. 11 Tabella 4. Previsioni degli imprenditori per le vendite per tipologia dell'esercizio e settore merceologico Saldi percentuali (aumenti-diminuzioni) destagionalizzati Piccola Media Grande T rimestre T OT ALE distribuzione distribuzione distribuzione Alimentari Non alimentari Iper, super e grandi magazzini I II III IV I II III IV I II III IV I II III_ IV_ I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

12 Pag. 12 Tabella 5 Orientamento delle imprese circa l'evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi. Distribuzione % risposte delle imprese. I trimestre 2014 Totale imprese in sviluppo stabile in diminuzione ritiro dal mercato TOTALE SETTORI DI ATTIVITA' Commercio al dettaglio di prodotti alimentari Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari Abbigliamento ed accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri prodotti non alimentari Ipermercati, supermercati e grandi magazzini TIPOLOGIA D'ESERCIZIO - Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio

13 Pag. 13

14 Pag. 14 Nota metodologica I trimestre 2014 settore commercio L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto di Unioncamere Toscana, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende con dipendenti. L indagine è rappresentativa della totalità delle imprese con dipendenti (interessando anche il segmento di imprese con più di 500 dipendenti). I dati sono disaggregati per tre classi dimensionali (da 2 a 5 addetti, 6-19 addetti e 20 addetti e oltre), per 5 settori di attività economica (ipermercati, supermercati e grandi magazzini, commercio al dettaglio di prodotti alimentari, commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori, commercio al dettaglio di prodotti per la casa ed elettrodomestici e commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari) e per provincia.per tutti i settori la numerosità campionaria è calcolata in modo da garantire, per ognuno dei domini di indagine, un errore massimo del 10% ed una significatività del 85%. L'universo di riferimento è costituito dalle imprese con dipendenti desunto dal Registro Imprese integrato con i dati ottenuti da altre fonti (in particolare INPS e ISTAT). Anche l indagine Unioncamere si basa sul principio che nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. Nell'indagine, condotta telefonicamente con la tecnica CATI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l'andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l andamento delle vendite e la consistenza delle giacenze di magazzino), nonché la previsione per i tre mesi (ad es. del volume degli ordini emessi nei confronti dei fornitori) e i dodici mesi successivi al trimestre di indagine. Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), mentre i dati congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e previsionali (riferiti al trimestre successivo e a 4 trimestri) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, diminuzione). L unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d impresa (anche se la classe dimensionale è quella dell impresa nel suo complesso).

15 Pag. 15 Le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate, a partire dal 1 trimestre 2012, sulla base del numero di addetti di ciascuna impresa / cluster d appartenenza (sempre desunto dal Registro Imprese opportunamente integrato), abbandonando pertanto le procedure di ponderazione utilizzate fino al 4 trimestre 2011, che facevano riferimento alle variabili di bilancio. Le interviste relative al 1 trimestre 2014 sono state realizzate nel mese di giugno 2014.

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