PIANO DI ZONA AMBITO DI BELLANO 2012/2014
|
|
- Niccoletta Giannini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PIANO DI ZONA AMBITO DI BELLANO 2012/2014
2 Le linee d indirizzo per la programmazione locale: Un welfare della sostenibilità e della conoscenza. Linee di indirizzo della Regione Lombardia per la programmazione locale Tratti evolutivi della società lombarda 2. Principi e strategie: 3. Strumenti e assetto della programmazione 4. Il ruolo della Regione Lombardia. LE NUOVE TENDENZ ZE 5. Apprendere dall esperienza, consolidare i successi: monitoraggio e valutazione. Si promuove la programmazione come capacità di integrazione sovracomunalepiuttosto che come allocazione di trasferimenti finanziari (Le risorse Fnps e F.socnon possono essere destinate ai singoli comuni, ma al capofila che ne curerà la gestione) Oggi situazione eterogenea: ¼ degli ambiti gestisce 50% spesa sociale comunale, ¼ il 16% della spesa sociale comunale Risorse (Fondo sociale e Fnps) erogate in modo sempre più integrato Nelle Linee guida si prevede il superamento di un modello di finanziamento basato sul puro pro-capite (sul bisogno) verso un sistema premiante delle sperimentazioni e del partenariato. Condizione per accedere al cofinanziamento regionale: sottoscrizione Adp
3 RIFLESSIONI EMERSE dall Incontro con le 4 aree tematiche per la nuova programmazione Piano di Zona 2012/2014 IL 7 NOVEMBRE 2011 Pochi presenti alle riunioni; ridefinire la partecipazione e chi invitare; Uscire dal singolo gruppo del tavolo, ma creare dinamiche trasversali tra le 4 aree - CONDIVIDERE; Che risorse si possono attivare insieme? Chi ha un mandato per farlo?; Favorire il riconoscimento del gruppo, chiamato in causa per costruire progetti ( non si evidenziano solo le problematiche, non si rileva solo il bisogno, ma si può attivare la rete nel vecchio PdZ mancava la dimensione decisionale del tavolo tematico ); Importanza del ruolo del Gruppo Tematico che non ha le competenze e il tempo per progettare, ma sa dove emergono i bisogni; Per il prossimo PdZ, è possibile ridefinire i ruoli di ciascuno dei membri?; Troppo poco tempo per le coordinatrici/aa.ss. dell ambito l UdP dovrebbe garantire maggiore raccordo territoriale.
4 DOV ERAVAMO RIMASTI. Ambito di partecipazione più concreto; Cancellare i tavoli? Ripensare ai Tavoli tematici in maniera più partecipata; Trovare una modalità per rendere partecipi tutti i soggetti presenti nel territorio che possono portare risorse COINVOLGERE; Costituzione di un FORUMattraverso il quale dialogare con il territorio e coinvolgere le parti sociali; Trovare dei sistemi per mantenere i servizi già presenti; Essere capaci di captare le cose, non servizi vuoti ; Provare a lavorare come Gruppo PROGETTO: ogni soggetto può contribuire alla stesura del PdZ più responsabili della progettualità da produrre; TAVOLI DIPROGETTUALITA ORGANIZZATA Garantire ilea con questi finanziamenti, cosa posso costruire? cosa scelgo? Coinvolgimento del territorio nella scelta. Fantasia cambiare strategie nuove collaborazioni. Mission: sviluppare il senso di responsabilità sociale di Comunità
5
6 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO I Fase: rafforzamento a breve termine dell attuale forma di gestione dei servizi associati (GEA). II Fase: costruzione di un programma d intervento per il nuovo Piano di Zona III Fase: una prospettiva futura: la Comunità dell Ambito di Bellano.
7 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO Fase I ampliamento e potenziamento dei servizi GEAper: esigenze di semplificazione della rete dei servizi e degli aspetti organizzativi/isitituzionali un governo unitario del territorio possibilità di avviare programmi operativi più complessi e meglio indirizzati convenienza ad integrare gli aspetti di programmazione con la gestione e organizzazione dei servizi per un territorio a bassa densità di popolazione maggiore stabilità agli operatori professionali rafforzamento del ruolo dell Ente Capofila (Comunità Montana Valsassina)
8 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO Fase I GEA: verso l integrazione dei Servizi I Comuni dell Ambito di Bellano, la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Vald Esinoe Riviera e la Provincia di Lecco nell Assemblea dei Sindaci del Distretto di Bellano del 2 dicembre 2011 hanno approvato il nuovo Accordo di programma per la realizzazione, in forma associata, di un sistema integrato di interventi e servizi sociali rivolti alle persone e alle famiglie per l anno 2012 e rinnovabile fino al L Accordo ha modificato la governance della Gestione Associata definendo meglio il ruolo dell Ente capofilae semplificando gliorganismipolitici, prevedendo inoltre una maggiore integrazione degli aspetti della programmazione con la gestione e organizzazione dei servizi. Tutti i Comuni potranno conferire alla Comunità Montana: la gestione del Servizio ADM per i minori sottoposti a provvedimenti dell Autorità Giudiziaria; la gestione dei fondi di solidarietà dell Accordo di programma Politiche Sociali; la gestione del Servizio SAD/SADH; la gestione del Servizio ADM. Si tratta di una sperimentazione che mira a dare avvio a nuovi criteri operativi-gestionali nella direzione indicata da Regione Lombardia nelle Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale , di cui alla DGR 2505 del 16 novembre 2011 per la predisposizione dei nuovi Piani di Zona.
9 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO Fase II costruzione di un programma d intervento per ii nuovo Piano di Zona creazione di un gruppo di progetto identificazione della mission: sviluppare il senso di responsabilità sociale di Comunità. livello distrettuale (composto dall Udp + gruppo di progetto) livello sovradistrettuale(gruppo di lavoro interdisciplinare)
10 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO Fase II La costruzione coinvolgimento e sensibilizzazione di cittadini singoli, associati, imprese, enti pubblici, fondazioni, agenzie formative sul concetto di bene comunee mutuo aiuto alleanza territoriale un patto per poter mantenere ed implementare la rete dei servizi sociali territoriali incentivazione all auto mutuo aiuto, al cargiverfamiliare azioni/attività definite welfare informale definizione dei LIVEAS d ambito da finanziare con le quote di solidarietà dei Comuni..
11 .. PIANO DI ZONA - AMBITO DI BELLANO presentazione schema di progetto - Assemblea distrettuale dei Sindaci (Dicembre 2011) costruzione dello schema di patto di comunita : l educazione e la formazione scolastica la prevenzione/le politiche giovanili il progetto casa il sostegno e l aiuto avvio consultazione di comunita (Forum) progettazione e organizzazione della raccolta fondi (Fondo di comunita ) attori della programmazione imprenditori di rete valutazione del progetto in termini di impatto sociale (outcome) programmazione del livello sovradistrettuale gruppo di lavoro interdisciplinare per programmi realizzazione della mission senso di responsabilità sociale di Comunità. servizi sovradistrettuali (integrazione socio-sanitaria, immigrazione, problematiche sociooccupazionali ecc )
12 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO
13 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO AREA SOVRADISTRETTUALE Avviato un gruppo di lavoro sovra distrettuale (Ufficio dei Piani) formato dai tre coordinatori UdP, l Asl, la Provincia di Lecco al fine di predisporre un documento unico che definisca: La rete dei bisogni e dei servizi a livello provinciale L analisi dei problemi emergenti I programmi ed i servizi sovra distrettuali: es. fasce deboli, assistenza educativa scolastica, trasporto disabili, immigrazione, interventi area anziani( pronto Intervento, ricovero di sollievo) ecc.. L integrazione sanitaria L integrazione con l Adp. Provinciale Ecc
14 PIANO DIZONA -AMBITO DIBELLANO Fase III Sperimentazione di un nuovo modello territoriale di gestione dei servizi sociali come risposta integrata ai diversi bisogni individuali
15 Il prossimo aggiornamento.. 30 GENNAIO 2012
16 «C è una forza motrice più forte del vapore, dell elettricità e dell energia atomica: la volontà.» Albert Einstein
Patto per il Welfare Monza e Brianza
Patto per il Welfare Monza e Brianza Patto per il Welfare Monza e Brianza - la Provincia di Monza e Brianza - i 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza, rappresentati dai cinque Ambiti Territoriali
DettagliWelfare Locale. Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo dell area comune dei Piani di Zona 2012 2014. Bologna, 20 marzo 2013
IL RUOLO E LA PARTECIPAZIONE DEL TERZO SETTORE ALLA PROGRAMMAZIONE LOCALE IN PROVINCIA DI LECCO Verso un patto territoriale per il Welfare Locale Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo
DettagliAssessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale
Assessorato alle Politiche Sociali Verso il nuovo Piano sociale regionale Il sociale in Abruzzo: alcuni dati del Profilo Sociale Regionale La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato,
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliLe strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale
Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale dott. Raffaele FABRIZIO Bologna, 20 gennaio 2010 La società regionale oggi Invecchiamento popolazione (aumento
DettagliAMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se
AMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se LINEE DI INDIRIZZO PER L ATTIVAZIONE DEL PROCESSO PROGRAMMATORIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI ZONA, DI CUI ALL ART.19 DELLA LEGGE 328/2000 E ALL
DettagliAMBITO SOCIO ASSISTENZIALE 4.4 CODROIPO PIANO DI ZONA AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO
AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO Dal profilo di comunità al Piano di Zona 2006-2008 INDICE PREMESSA INDICE INTRODUZIONE 1 IL CONTESTO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO 1.1 Scheda anagrafica di Ambito 2 LE
DettagliStrumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria
Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sanitari Novembre 2008 PSSR e altri strumenti di programmazione regionali Piano Attuativo
DettagliRAGAZZI STRANIERI A SCUOLA
PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura
DettagliGUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL FLUSSO MONITORAGGIO ECONOMICO FINANZIARIO DEI PIANI DI ZONA TRIENNIO 2009-2011
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL FLUSSO MONITORAGGIO ECONOMICO FINANZIARIO DEI PIANI DI ZONA TRIENNIO 2009-2011 1) COSTI SOSTENUTI PER L ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL PIANI DI ZONA NEL TRIENNIO 2009-2011
DettagliLinee di Indirizzo per la Programmazione Sociale ( Piani di Zona)
Linee di Indirizzo per la Programmazione Sociale 2015-2017 ( Piani di Zona) 1 Lo scenario di partenza per la nuova programmazione sociale: I principali esiti del monitoraggio di attuazione del triennio
DettagliProposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1
Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
DettagliSoggetti e funzioni della programmazione sociale
Servizio Sanità e Servizi Sociali Soggetti e funzioni della programmazione sociale a cura di Maria Lodovica Fratti Dirigente Servizio Sanità e Servizi Sociali Regione Emilia Romagna Programma annuale degli
DettagliScheda progetto SIS.CO. Sistema per la Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nella Provincia di Pordenone
Scheda progetto Sistema per la Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nella Provincia di Pordenone DATI DI RIFERIMENTO DEL SOGGETTO RESPONSABILE : Denominazione dell ente: Provincia di Pordenone Natura
DettagliESPERIENZE LOCALI di governance
ESPERIENZE LOCALI di governance a cura di Diletta Cicoletti (Irs) Venezia,18 maggio 2012 Il nostro compito! - analizzare esperienze locali di programmazione sociale in 4 regioni partecipanti! - per rilevare
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliLinee Guida in materia di inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell Autorità Giudiziaria
COMMISSIONE NAZIONALE CONSULTIVA E DI COORDINAMENTO PER I RAPPORTI CON LE REGIONI, GLI ENTI LOCALI ED IL VOLONTARIATO Ufficio per i rapporti con le Regioni, gli Enti Locali ed il Terzo settore - D.A.P.
Dettaglie la formazione delle nuove figure professionali
SEMINARIO NAZIONALE EPALE Migranti e rifugiati: nuovi bisogni formativi degli educatori Catania, 20 novembre 2015 I cambiamenti nei CPIA e la formazione delle nuove figure professionali Giovanna Del Gobbo,
DettagliLIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione
DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza
DettagliLA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001)
1 DISPENSA N.5 25 ottobre 2013 Esercitazione applicativa: LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001) 2 Linee guida per lo studio
Dettaglisociosanitaria sociosanitaria
Bozza di linee guida del Piano sociale regionale 2016-2018 Assetti istituzionali e di integrazione Gli assetti istituzionali e di integrazione PUNTO DI PARTENZA: riconoscimento e promozione del valore
DettagliLa pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
Forum P.A. 2006 12 maggio Per una città governabile. Nuove metodologie di lavoro per gestire la complessità e la partecipazione Il Manuale Cantieri La pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
DettagliI DATI DELLA SPESA SOCIALE E SOCIOSANITARIA IN REGIONE LOMBARDIA
CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale I DATI DELLA SPESA SOCIALE E SOCIOSANITARIA IN REGIONE LOMBARDIA Riflessioni su fonti ed impieghi della spesa sociale e sociosanitaria
DettagliPercorsi e strumenti. Servizio Centrale SPRAR
Percorsi e strumenti per l accoglienza l integrata Servizio Centrale SPRAR Obiettivo dell accoglienza SPRAR Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale
DettagliProvincia di Grosseto
Provincia di Grosseto ACCADEMIA DEI GEORGOFILI Firenze, 11 gennaio 2013 GIORNATA DI STUDIO PERCORSI DI GOVERNANCE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE AREE RURALI NELLA PROSPETTIVA DI RIFORMA DELLE POLITICHE EUROPEE
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliAggiornamento del Piano di Zona Triennale del Distretto Socio Sanitario VT4 a valere sull esercizio finanziario - Anno
Aggiornamento del Piano di Zona Triennale 2008-2009-2010 del Distretto Socio Sanitario VT4 a valere sull esercizio finanziario - Anno 2010 - Comuni di : Barbarano Romano Bassano Romano Blera Capranica
DettagliCALENDARIO DELLE AZIONI
CALENDARIO DELLE AZIONI AZIONE TIPOLOGIA CONTENUTI AVVIO Azione 1 Azione 2 Azione 3 Laboratorio territoriale: ricerca delle condizioni di efficacia Formazione formatori e operatori Sperimentazione dei
Dettagliart. 3 individuazione aree intervento modalità di presentazione delle domande criteri e modalità di riparto rendicontazione entrata in vigore
Regolamento per la determinazione per l anno 2015 dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota di cui all articolo 39, comma 2, della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato
DettagliSCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ
11.8. Area Trasversale 11.8.1. MOTORETTE, BICICLETTE E CAMIONETTE: AZIONI VOLTE AL POTENZIAMENTO DEI TRASPORTI SOCIALI PER SOGGETTI IN DIFFFICOLTÁ DI MOVIMENTO SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per
DettagliLe dimensioni internazionali delle politiche per la salute della Regione FVG
PROGETTO MATTONE INTERNAZIONALE : Workshop OPPORTUNITA E SINERGIE CON GLI UFFICI DELLE REGIONI ITALIANE A BRUXELLES Comitato delle Regioni - 7 th Dicembre 2011, 15.30 Le dimensioni internazionali delle
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2015/2017 NELL AMBITO TERRITORIALE DI SUZZARA Ente Capofila: Comune di SUZZARA
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2015/2017 NELL AMBITO TERRITORIALE DI SUZZARA Ente Capofila: Comune di SUZZARA Premesso che: l art. 59, comma 44, della Legge 27 dicembre 1997 n.
DettagliAllegato 1.1) FAC SIMILE DI SCHEDA-PROGETTO PER LE ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE PROMOSSE DA ENTI LOCALI (PUNTO 2.1, LETTERE A., B. e C.
Allegato 1.1) FAC SIMILE DI SCHEDA-PROGETTO PER LE ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE PROMOSSE DA ENTI LOCALI (PUNTO 2.1, LETTERE A., B. e C. DELL ALLEGATO A) 1 SOGGETTO RICHIEDENTE (ente capofila) PROVINCIA DI
Dettagli4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento
MODULO PER PROGETTI 1. Titolo del progetto Servizio Sociale di zona 2. 1 Nuovo progetto - Sì - No x 3. Progetto già avviato - Sì x - No 4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati,
DettagliFUNZIONIGRAMMA DEL COMUNE DI GUBBIO
FUNZIONIGRAMMA DEL COMUNE DI GUBBIO SETTORE SERVIZI ALLE PERSONE - SETTORE 2 SERVIZIO ISTRUZIONE (1) TRASPORTI SCOLASTICI - Ricevimento domande di iscrizione e rilascio tesserini circa 450 utenti - Controllo
DettagliAZIONE Sintesi Piano di Sviluppo Locale Gal GardaValsabbia
AZIONE 2020 Sintesi Piano di Sviluppo Locale 2014 2020 Gal GardaValsabbia Il Programma di Sviluppo Rurale 2014 2020 di Regione Lombardia è il principale strumento di programmazione e finanziamento degli
DettagliConferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Area della sicurezza: prevenzione incidenti Laura Marinaro Rosa D Ambrosio Piano Regionale della Prevenzione
DettagliLinee Guida per l inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico
Convegno L inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico ISFOL 4 Settembre 2015 Linee Guida per l inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico Giovanni Bartoli - Roma,
DettagliRuolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo
Ruolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo Bergamo, 15 febbraio 2017 Dott.ssa MARA AZZI Direttore Generale ATS Bergamo Articolazione territoriale ATS: i Distretti L Agenzia di Tutela della Salute si
DettagliPATRIZIA SPINA. Data di nascita: 26 maggio 1970 Luogo di nascita: Novara. Dati personali. Esperienze professionali
Ufficio: COMUNE DI NOVARA Assessorato alle Politiche Sociali Corso Cavallotti, 23 28100 NOVARA Tel. 0321-3703582 e-mail: spina.patrizia@comune.no vara.it PATRIZIA SPINA Dati personali Data di nascita:
DettagliRISORSE FINANZIARIE PROGRAMMA ANNUALE DELLE ATTIVITA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE 2005/2006
RISORSE FINANZIARIE PROGRAMMA ANNUALE DELLE ATTIVITA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE 2005/2006 SEZIONE ATTIVITA A COFINANZIAMENTO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO RISORSE FINANZIARIE - Programmazione FSE 2006
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2015-2017 AMBITO DISTRETTUALE DI LECCO ENTI SOTTOSCRITTORI: COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI LECCO COMUNITA MONTANA LARIO ORIENTALE E VALLE
DettagliFare ricerca, consulenza e formazione all Istituto per la Ricerca Sociale CECILIA GUIDETTI MILANO 31 MAGGIO 2016
Fare ricerca, consulenza e formazione all Istituto per la Ricerca Sociale CECILIA GUIDETTI CGUIDETTI@IRSONLINE.IT MILANO 31 MAGGIO 2016 CHE COS È IRS E COSA FA IRS È un istituto di ricerca privato, costituito
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliPROGETTO CAPITALE UMANO ORIENTAMENTO PERMANENTE TAVOLO DEL CAPITALE UMANO
PROGETTO CAPITALE UMANO ORIENTAMENTO PERMANENTE TAVOLO DEL CAPITALE UMANO Sondrio, giovedì 8 ottobre 2015 PIANO D'AZIONE TERRITORIALE VALTELLINA in attuazione del Sistema Regionale dell'orientamento permanente
DettagliLa qualità del Servizio Sociale Territoriale
e Sociale Regionale La qualità del Servizio Sociale Territoriale Bologna, 18 giugno 2012 1 Servizio Sociale Territoriale Il Servizio Sociale Territoriale è il complesso degli interventi del segretariato
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliEssere competitivi in Europa. Progettazione, modellizzazione e start-up di Servizi Europa d Area Vasta (SEAV) nei contesti lombardi.
Essere competitivi in Europa Progettazione, modellizzazione e start-up di Servizi Europa d Area Vasta (SEAV) nei contesti lombardi. 1 L obiettivo strategico del progetto LOMBARDIA EUROPA 2020 è quello
DettagliUn esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I.
Un esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I. Vincitore del PREMIO INNOVAZIONE 2007 Qualità e semplificazione A CURA DI : Rita Giannetti e Gabriella Zoff Centri Regionali di Orientamento
DettagliPIANO DI ZONA TRIENNIO
PIANO DI ZONA TRIENNIO 2012 2014 ANNUALITÀ 2012 SALVATAGGIO Progetto a termine scadenza maggio 2012 PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 1. Titolo del progetto 1 SALVATAGGIO 3 2. Nuovo progetto - No
Dettagli2^ GIORNATA della TRASPARENZA ACI
2010-2011 Lucia Vecere LA GARANZIA DELLA MOBILITA PER ASSICURARE LA SOCIAL INCLUSION PREMESSA: PER FLITARE L ACCESSIBILITA ALLE VARIE FORME DI MOBILITA DEVONO ESSERE RIMOSSE LE BARRIERE SIA FISICHE, SIA
DettagliIl quadro di contesto e le politiche regionali di welfare abitativo. Milano Palazzo Lombardia, 13 luglio 2017
Il quadro di contesto e le politiche regionali di welfare abitativo Milano Palazzo Lombardia, 13 luglio 2017 Il quadro di contesto Il contesto: l offerta abitativa In Lombardia nel 2011* risultano circa
DettagliL azione di rete delle scuole dell Alto Friuli
PROGETTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO L azione di rete delle scuole dell Alto Friuli Pordenone Cervignano Gemona Udine Gorizia Centri regionali di orientamento TRIESTE Attività equipes antidispersione scolastica
DettagliALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005
ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTELLO D ARGILE, CASTEL MAGGIORE, CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO, MALALBERGO, MINERBIO, MOLINELLA,
DettagliDISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona
DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto
Dettagli7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio
SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia
DettagliANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA
ANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE 2011 WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA LA RIFORMA DEL SISTEMA INTEGRATO Legge Regionale n. 23 del 23 dicembre 2005 «Sistema integrato dei servizi alla persona.
DettagliTavolo di concertazione sulle professioni sociali
Tavolo di concertazione sulle professioni sociali Prima riunione Bari, 12 aprile 2006 I riferimenti normativi I riferimenti normativi - La l. n. 328/2000 (artt. 9 e 12) - La l. n. 251/2000 e s.m. (servizio
DettagliEconomia sociale e crescita condivisa L esperienza di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo
Economia sociale e crescita condivisa L esperienza di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo Renato Galliano Direttore Generale Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo LA MISSIONE Marketing territoriale promozione
DettagliRegolamento del Tavolo Tematico. del DSS42 di cui alla L.328/00
Regolamento del Tavolo Tematico " " del DSS42 di cui alla L328/00 Le attività di programmazione e concertazione relative alle azioni in ambito Socio Sanitario da realizzare ai sensi della Legge 328/00,
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA. tra. Regione Toscana, rappresentata da... Azienda USL 5 di Pisa, rappresentata da...
Allegato 1 PROTOCOLLO DI INTESA tra Regione Toscana, rappresentata da... Azienda USL 5 di Pisa, rappresentata da... Società della Salute della Valdera, rappresentata da... e Unione dei Comuni della Valdera,
DettagliLavorare con l Europa negli enti locali Percorso di assistenza tecnica rivolto alla Provincia di Mantova
Lavorare con l Europa negli enti locali Percorso di assistenza tecnica rivolto alla Provincia di Mantova Provincia di Mantova, 23 marzo 2017 Giuseppe Caruso - Project Manager Ufficio Politiche europee
DettagliProgetto Equity in rete: l'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili
Sala Toscanini Palazzo delle Stelline Milano 18 aprile ore 10.00 13.00 ATTI DEL SEMINARIO Progetto Equity in rete: l'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili La legge n. 328 del 2000 prevede
DettagliIl ruolo delle Fondazioni tra primo e secondo welfare
Convegno promosso da Cooperativa Operatori sociali C.O.S. La cooperazione sociale tra primo e secondo welfare Il ruolo delle Fondazioni tra primo e secondo welfare Alba, 11 maggio 2013 Elena Bottasso Centro
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del
600 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 601 602 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliFederalismo, welfare e disabilità: il punto secondo gli organismi regionali Anffas
Federalismo, welfare e disabilità: il punto secondo gli organismi regionali Anffas PROGRAMMA OPERATIVO OBIETTIVO CONVERGENZA FONDO SOCIALE EUROPEO 2007-2013 REGIONE CAMPANIA Elevata incidenza della povertà.
DettagliI PIL - Progetti Integrati Locali del PSR
I PIL - Progetti Integrati Locali del PSR 2014-2020 Seminario/giornata di studi Sviluppo territoriale a driver culturale: un percorso in divenire Metodi, strumenti, strategie della sperimentazione in corso
DettagliPROTOCOLLO D INTESA AZIENDA USL RM E DISTRETTO 17 DISTRETTO 18 DISTRETTO 19 DISTRETTO 20. UOC TSMREE e DA ROMA CAPITALE
RETI SCOLASTICHE MUNICIPI I(ex XVII) - XIII(ex XVIII) XIV(ex XIX) - XV(ex XX) Municipio Roma I (ex XVII) Municipio Roma XIII (ex XVIII) Municipio Roma XIV (ex XIX) Municipio Roma XV (ex XX) Dipartimento
DettagliTavoli Tematici: Salute mentale, Povertà ed esclusione sociale e Immigrazione
DISTRETTO DI RICCIONE PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2013 Tavoli Tematici: Salute mentale, Povertà ed esclusione sociale e Immigrazione Riccione 12 Aprile
Dettagli6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ
6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ 1 IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ 1. Premessa Il monitoraggio, la verifica e la valutazione del Piano di Zona, così come delle
DettagliGovernare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio
Governare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio PRESENTAZIONE DELLA RICERCA 24 Marzo 2007 1 1. Il progetto L intervento Governare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio ha
DettagliDISPENSA N e 20 Novembre 2012
1 DISPENSA N. 12 15 e 20 Novembre 2012 POLITICHE DEI SERVIZI SOCIALI ed EDUCATIVI E SISTEMA DEI COMUNI ITALIANI Definizione Periodizzazione Differenze fra la riforma sanitaria e quella dei servizi sociali
DettagliSEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI DI SCUOLE»
PROGRAMMA P.I.P.P.I. Programma di Intervento Per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione di bambini e ragazzi che vivono in famiglie negligenti SEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI
DettagliOggetto: Accordo di Programma per l adozione del Piano Locale Unitario dei Servizi per l Ambito Distrettuale di Sorgono - Triennio 2010/2012.
PROVINCIA DI NUORO Oggetto: Accordo di Programma per l adozione del Piano Locale Unitario dei Servizi per l Ambito Distrettuale di Sorgono - Triennio 2010/2012. I legali rappresentanti della Provincia
DettagliSPINA PATRIZIA Corso Vercelli 55/E Novara (ufficio) (ufficio)
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Corso Vercelli 55/E - 28100 Novara 0321-3703582 (ufficio) 0321-3703557 (ufficio)
DettagliMappa indicatori per Rapporto di Autovalutazione
Mappa indicatori per Rapporto di Autovalutazione Novembre 2014 INDICE della MAPPA INDICATORI 1 Contesto... 2 1.1 Popolazione scolastica... 2 1.2 Territorio e capitale sociale... 3 1.3 Risorse economiche
DettagliIL DOCUMENTO DI BUONA CAUSA
IL DOCUMENTO DI BUONA CAUSA Il documento di Buona Causa de Il Mosaico contiene: -Chi siamo -La nostra Mission -I Bisogni a cui rispondiamo -Le Linee di Azione che applichiamo CHI SIAMO Il Mosaico e una
DettagliPiani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani
Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
DettagliDescrizione del fabbisogno e definizione dell oggetto dell incarico
Allegato n. 2 Fabbisogno Assistenza Tecnica all attuazione dell Accordo di Partenariato Fabbisogno di n. 7 esperti per attività di assistenza tecnica di supporto all Agenzia per la Coesione Territoriale
Dettagli1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO
DettagliCOMUNE DI PRALORMO Provincia di Torino VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 87
ORIGINALE COMUNE DI PRALORMO Provincia di Torino VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 87 OGGETTO: PATTO DEI TERRITORI DELLA COLLINA, DEL PIANALTO E DELLA PIANURA DEL PO - DEFINIZIONE INDIRIZZI
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome [OREGGIONI MIROSA ] Indirizzo Telefono [ VIA SPLUGA N.34 23015 DUBINO (SONDRIO) 0342-687417 cell.329-7508986
DettagliIl sistema integrato di interventi e servizi sociali
Il piano di zona (pdz) Fonti: Battistella A., De Ambrogio U., Ranci Ortigisa E. (2003), Il piano di zona. Costruzione, gestione, valutazione. Carocci, Milano Legge n. 328/2000 e legge regionale n. 23/2003
DettagliCASO DI STUDIO : Progetto Assegno servizio CITTA DI CALTAGIRONE Presentazione dell esperienza:
CASO DI STUDIO : Progetto Assegno servizio CITTA DI CALTAGIRONE Presentazione dell esperienza: La Città di Caltagirone ha maturato, negli ultimi decenni, una forte esperienza di innovazione nelle strategie
DettagliI contratti di fiume L esperienza lombarda
Nuove culture di progetto sulle acque urbane I contratti di fiume L esperienza lombarda Angelo Elefanti - Mario Clerici - Barbara Bolis Padova 4 giugno 2004 IL CONTRATTO DI FIUME LAMBRO SEVESO OLONA Bacino
Dettagliweb:
Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria Servizio Tutela Salute Mentale e-mail: salutementale@regione.veneto.it web: www.regione.veneto.it/salutementale Il Contesto Nel 2007 sono stati trattati
DettagliLe attività e i progetti per i giovani in Lombardia.
Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia Obiettivi della ricerca: Rilevare la collocazione delle politiche giovanili nell ambito dell attività comunale ed eventuali sinergie con altre politiche
DettagliPIANO ESECUTIVO DI FORMAZIONE
REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FINALIZZATI ALLA REDAZIONE DEL NUOVO PIANO SOCIALE REGIONALE 2016-2018 Progettazione operativa IV Fase: Formazione PIANO ESECUTIVO DI FORMAZIONE Raggruppamento Temporaneo di
DettagliDETERMINA DIRIGENZIALE - OGGETTO -
SETTORE HANDICAP E SALUTE MENTALE DD DETERMINA DIRIGENZIALE COMUNE DI MILANO COMUNE DI MILANO HANDICAP E SALUTE ME HANDICAP E SALUTE ME PG 150772/2008 PG 150772/2008 DIRETTORE Di SETTORE DIRETTORE DI SETTORE
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ;
Oggetto: DGR 13 Febbraio 2001, n. 219 : Costituzione Comitato Tecnico di Coordinamento Regionale dei servizi integrati per le adozioni nazionali ed internazionali. Modifica. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA
DettagliComune di Giugliano in Campania. Piano Dettagliato degli Obiettivi 2012
Servizio : 3.0 - SETTORE WELFARE ob12-3.0-01 - Obiettivo strategico n. 01: Implementazione Welfare attivo - [Ambito Strategico: Integrazione e coesione sociale] Tipo Obiettivo Misurazione Unità di misura
DettagliIL NUOVO RUOLO DEI DIRETTORI GENERALI FORUM PA, ROMA 24 MAGGIO 2016
slide 1 Angelo Lino Del Favero IL NUOVO RUOLO DEI DIRETTORI GENERALI FORUM PA, ROMA 24 MAGGIO 2016 riforme «regionali» e caratteristiche slide 2 negli ultimi 3 anni diverse Regioni hanno avviato un percorso
DettagliCos è l Agenda 21 Locale?
Cos è l Agenda 21 Locale? Agenda 21 è il Piano di Azione dell'onu per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile del XXI secolo, definito dalla Conferenza ONU Sviluppo e Ambiente di Rio de Janeiro
DettagliIndagine sui giovani negli II.PP.MM.
Progetto strategico ProP Roma, Corso d Italia, 33 Indagine sui giovani negli II.PP.MM. Roma, 29 gennaio 2015 Lucilla Di Rico il perché dell indagine Implementazione del Programma ProP Collaborazioni sul
DettagliORATORIO CENTRO GIOVANILE UN RILANCIO A PARTIRE DALL ESISTENTE
ORATORIO CENTRO GIOVANILE UN RILANCIO A PARTIRE DALL ESISTENTE ORATORIANAMENTE CON PROGETTUALITA Italia - 1996 2000 OBIETTIVO (1996-1997) OBIETTIVO I. Ricomprendere e ridefinire l identità dell O.CG a
DettagliI CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI
I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI Luigi Mazza Regione Emilia-Romagna UANTE SONO LE PERSONE CON DISABILITÀ?
DettagliIl Contratto di Fiume
Strumenti e strategie di sviluppo locale Il Contratto di Fiume Paolo Mancin Direzione Ambiente Settore Tutela Quantitativa e Qualitativa delle Acque Saluzzo, 13 ottobre 2012 e di lago Come può uno strumento
Dettagli