Comune di Riesi (Prov. di Caltanissetta) Piano di recupero del patrimonio edilizio di base del Centro Storico di Riesi

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1 Comune di Riesi (Prov. di Caltanissetta) Piano di recupero del patrimonio edilizio di base del Centro Storico di Riesi (Legge Regionale n.13 del ) Premessa Nel Piano Regolatore Generale del Comune di Riesi sono state previste le zone A1 e A2 del Centro Storico, che delimitano in maniera esaustiva tutte le aree interessare. In seguito alla Legge Regionale n.13 del il Comune di Riesi ha dato incarico ai sottoscritti Arch. Giuseppe La Cagnina e Geom Salvatore Rindone di redigere il Piano di recupero del patrimonio edilizio di base del Centro Storico del Comune di Riesi. La legge Regionale n.13 del intende perseguire le seguenti finalità: a) favorire la tutela, la valorizzazione e la rivitalizzazione economica e sociale dei centri storici ubicati nella Regione, attraverso norme semplificate, anche con riferimento alle procedure, riguardanti il recupero del relativo patrimonio edilizio esistente; b) incentivare la rigenerazione delle aree urbane degradate nelle caratteristiche e peculiarità originarie. Per cui la citata Legge all Art.2 prescrive che in relazione ai caratteri architettonici, dimensionali e strutturali, si possono stabilire delle tipologie edilizie del centro storico che si contraddistinguono nel seguente modo. Tipologia A edilizia di base non qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, con scarsa valenza o prive di caratteri architettonici tipici; Tipologia B edilizia di base parzialmente qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza di caratteri architettonici tipici, che hanno subito alterazioni ovvero addizioni di volumi; Tipologia C edilizia di base qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza totale di caratteri architettonici tipici; Tipologia D edilizia di base qualificata speciale (palazzetti): unità edilizie di base aventi caratteri dimensionali e prospettici che le rendono simili ad un palazzo seppure derivati dalla sommatoria di moduli dell edilizia di base; Tipologia E edilizia monumentale residenziale (palazzi dell edilizia storica): edifici monumentali residenziali del centro storico, anche derivanti da operazioni di demolizione di preesistenti tessuti della città storica, aventi i caratteri monumentali e di qualità architettonica tipici del periodo di esecuzione;

2 Tipologia F edilizia monumentale specialistica: monumenti non residenziali (religiosi, civili, militari, produttivi ed altri); Tipologia G edilizia residenziale moderna non qualificata: edifici residenziali sorti a partire dagli anni cinquanta del ventesimo secolo, ex novo ovvero su aree libere, anche attraverso la demolizione di preesistente edilizia; -2- Tipologia H Edilizia specialistica moderna non qualificata: edifici a destinazione specialistica sorti a partire dagli anni cinquanta del ventesimo secolo o in sostituzione di edifici preesistenti o ex novo, aventi caratteri di edificato contemporaneo, in prevalenza in cemento armato. Tipologia I altre o diverse tipologie, non riconducibili a quelle di cui al presente articolo, possono essere definite con le procedure di cui all articolo 3, comma 1. Zona A.1 Centro Storico Studio e Analisi del Centro Storico: Agglomerato urbano di pregio storico, artistico e monumentale che presenta le caratteristiche indicate all'art. 1 della legge Regionale n.70 del 7/5/76. " I centri storici dei Comuni dell'isola sono beni culturali, sociali ed economici da salvaguardare, conservare e recuperare mediante interventi di risanamento conservativo." 2) A2 Centro antico Antica periferia del centro storico, priva delle caratteristiche indicate nell'art. 1 della legge Regionale n. 70 del 7/5/76. Presenta un tessuto urbano disordinato, notevolmente degradato con case di scarsa qualità edilizia ed architettonica, ubicate in maniera plano - altimetrica caotica ed occasionale. In queste aree è necessario operare una progettazione e programmazione urbanistica ai sensi dell'ari 31, comma " e " della legge n. 457 del 78, per la salvaguardia, il recupero e la riqualificazione urbanistica. Cenni Storici Il Centro Storico,(perimetrato come Zona A1)- abbraccia la parte centrale del centro urbano, e si è sviluppato a partire dal 1647, e in seguito poi da interventi edilizi ed urbanistici del 1700, proseguiti poi anche nel corso del Mentre il centro antico (perimetrato A2) abbraccia la immediata periferia legata allo sviluppo della Zona A1, queste zone hanno raggiunto un notevole sviluppo edilizio e urbanistico soprattutto tra la fine dell Ottocento e la prima metà del 900.

3 -3- Nel centro Antico (A2) abbiamo rilevato, che quartieri come il Canale o Pietra Piatta siano contestuali alla nascita e allo sviluppo di Riesi ma a causa delle caratteristiche orografiche (accentuate differenze altimetriche del sito) sono state saltate infatti nel giro di alcuni decenni, per l ubicazione di edifici religiosi o amministrativi si è preferita una zona più alta e pianeggiante (Pianoro dell attuale piazza) che è a sud rispetto ai quartieri Canale e Pietra Piatta. Per cui il centro direzionale si sposta a sud dei quartieri più antichi, specialmente nel corso del 1700 con la costruzione della chiesa Matrice e del Palazzo del Principe Pignatelli accanto alla chiesa. Queste due edifici, che rappresentano rispettivamente il potere politico e il potere religioso determineranno la identificazione e l assetto urbanistico dell attuale piazza Garibaldi e la nascita degli assi viari principali. Storicamente quindi, lo sviluppo urbanistico è del 1700,e quali sono le tendenze urbanistiche affermate e consolidate: sono chiaramente quelle rinascimentali e non quelle medievali e sicuramente anche l esperienza manieristica e barocca hanno contribuito dato un valido contributo nella ideazione della prospettiva scenica della scalinata di San Giuseppe. Infatti il centro storico di Riesi è caratterizzato da assi ortogonali (Via Principe Umberto e le parallele via Roma a ovest e via Cavour e via Rugg. Settimo a est. Le vie perpendicolare a questi sono il più scenografico Corso Vittorio Emanuele, via Pasqualino, Via Duca degli Abruzzi, ecc) e da piazze tangenti alle strade (urbanistica rinascimentale) come piazza Garibaldi che è tangente alla via Roma e al Corso Vittorio Emanuele, o piazza Crocifisso tangente alla via Principe Umberto e alla via Mazzini, o Piazzetta Senatore D Antona tangente alla via Roma e alla via Sold Lo Giudice e ancora piazza Municipio ( oggi Piazzetta Altariva) tangente alla via Roma. Più tardi alla fine del 700 la costruzione della chiesa di san Giuseppe e l antistante scalinata concludono scenograficamente l asse signorile del Corso, dove appare chiara l influenza della cultura urbanistica del manierismo e del barocco. Lungo questi assi sono stati edificati i palazzi della borghesia e dei ricchi proprietari terrieri, dei massari e dei vari amministratori del feudo. All inizio del XX secolo lo sviluppo urbanistico dell attuale demarcazione del centro storico A1 e A2 era concluso e il nuovo secolo apriva a nuove zone di espansione come il quartiere Lago, Valarga, Convento e poi Orto e sparatutto lungo la strada montagne marine che delimitava l abitato sul lato ovest e che percorreva su due lati un ruscello (vaddruni) possiamo identificare oggi questo percorso con la via G. Amendola, la via Vittorio Veneto e la via Dei Vespri Siciliani.

4 -4- Criteri per individuare l appartenenza delle costruzioni alle tipologie cosi come definite all art.2 dalla Legge Regionale n.13 del 10/07/2015. Tipologia A ( colore di rappresentazione nelle tavole: Ciano) edilizia di base non qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, con scarsa valenza o prive di caratteri architettonici tipici; La tipologia A con le caratteristiche descritte per questa tipologia è la più frequente sia nella Centro Storico A1 che nel Centro Antico A2, costituta in maggior misura da case piccole a schiera, spesso con un solo affaccio su strada, derivate da frazionamenti dei terreni o da divisione ereditaria dell unità di base. Sono presenti in maggiore misura nel Centro Antico A2, soprattutto in quartieri come Canale - Pietra Piatta - Spatazza, Croce, Rosario ecc. Originariamente erano costituite solo da un piano terra (dammusu) o al massimo un 1 piano la cosi detta cammara. Ma negli anni 70 e 80 con l aumento dell abusivismo edilizio, queste stesse tipologie hanno sopraelevato il 2, il 3 piano a volte anche un 4 piano. Le forme architettoniche sono un coacervo di mode, dettate soprattutto dai nuovi materiali da costruzione, senza un ordine nè stilistico nè architettonico,(gli architetti sono stati i muratori, i proprietari e altri ancora improvvisati). Il risultato è come si evince nella relazione del PRG una edilizia caotica, disordinata dove si passa da pensiline in latero-cemento a quelle in cemento armato, da intonaci plastici, a rivestimenti ceramici, ringhiere con disegni pseudo moderni, anche in alluminio, uso di materiali che nulla hanno a che fare con i materiali e i colori del sito. Facciate senza alcun ordine geometrico, senza armonie o simmetrie o studiate e volute asimmetrie, dove invece predomina su tutto la casualità dell opera. Interventi Ammissibili nelle Tipologie A. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. d. Ristrutturazione edilizia: Lett. e. Ristrutturazione edilizia parziale riguardante i prospetti ovvero le coperture degli edifici: Lett. f. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione: Lett. g. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell intorno: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie.

5 -5- Tipologia B ( colore di rappresentazione nelle tavole: Azzurro) edilizia di base parzialmente qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza di caratteri architettonici tipici, che hanno subito alterazioni ovvero addizioni di volumi; La tipologia B è più presente nel Centro Storico A1, mentre sono più sporadici le presenze della tipologia B nel Centro Antico A2. Vediamo di chiarire quali sono i criteri che portano alla classificazione di un edificio nella tipologia B. Per come si esprime l art.2 edilizia di base parzialmente qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza di caratteri architettonici tipici, che hanno subito alterazioni ovvero addizioni di volumi. Per cui gli edifici sono stati inseriti se presentano aspetti anche parziali qualificati: come la presenza della muratura originaria costituita da: pietra squadrata calcarea o arenaria, malta di calce idraulica, muratura in pietra rotta e gesso, la presenza di portali piccoli (portoncini d ingresso) o portali grandi con portoni o inferriate, portali in pietra intagliata o di mattoni in cotto (locali) la presenza di Cornici intiorno alle aperture, la presenza del cornicione in pietra o in pietra e gesso con sagoa concava (espressione tipica delle costruzioni originari) sormontate da tegole (canali) al fine di costituire un riparo alle aperture. La presenza di balconi costituiti da Mensoloni in pietra scolpita o in tagliata, sormontate da lastre in pietra spesso rata, balconi costituiti da mensole in ferro a doppio T sormontate da lastre di marmo Carrara da cm 4 e elementi decorativi sottomensola in ghisa ecc, o elementi decorativi sotto mensola in ferro battuto realizzate da maestranze locali. Spesso questi edifici hanno presenze architettoniche eccellenti e di rilievo che potrebbero essere inserite nella tipologia C o addirittura nella tipologia F, purtroppo hanno subito la demolizione del cornicione finale e la sopraelevazione di un 2 o 3 piano, stilisticamente in contrasto. Interventi Ammissibili nelle Tipologie A. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. d. Ristrutturazione edilizia: Lett. e. Ristrutturazione edilizia parziale riguardante i prospetti ovvero le coperture degli edifici: Lett. f. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione: Lett. g. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell intorno: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie.

6 -6- Tipologia C- ( colore di rappresentazione nelle tavole: Giallo) edilizia di base qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza totale di caratteri architettonici tipici; Gli edifici inseriti nella tipologia C sono in minor numero, più presenti nel Centro Storico A1 e più rari nel Centro Antico A2. I criteri che portano alla classificazione di un edificio nella tipologia C. sono per come si esprime l art.2 edilizia di base qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, e permanenza totale di caratteri architettonici tipici. Per cui la presenza totale di caratteri tipici sia essi architettonici, che tipologici o di materiali hanno comportato l inserimento di un edificio nelle tipologia C. Quindi l aspetto unitario e prevalente Tipologico del prospetto, la presenza totale o in maggiore percentuale di elementi architettonici qualificanti come cornicione, muratura, cornici intonaci portali ecc, insomma la presenza di tutti quegli elementi qualificanti che danno una immagine completa, unitaria totale del fabbricato nella sua composizione tipologica originaria. Interventi Ammissibili nelle Tipologie C. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. C. restauro e risanamento conservativo degli edifici: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie. Tipologia D ( colore di rappresentazione nelle tavole: Verde) edilizia di base qualificata speciale (palazzetti): unità edilizie di base aventi caratteri dimensionali e prospettici che le rendono simili ad un palazzo seppure derivati dalla sommatoria di moduli dell edilizia di base; Questa tipologia non risulta presente nel centro storico sia A1 che A2 di Riesi, dove troviamo la situazione opposta, che da edilizia di base (palazzi) dei ricchi proprietari o della borghesia, con il passare del tempo si assiste ad una divisione del patrimonio edilizio di base. Tuttavia se per edilizia qualificata di base intendiamo non residenziale, la cernita si restringe ad un solo caso : l ala ovest del comune di Riesi. Interventi Ammissibili nelle Tipologie D. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. C. restauro e risanamento conservativo degli edifici: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie.

7 -7- Tipologia E -( colore di rappresentazione nelle tavole: Arancione) edilizia monumentale residenziale (palazzi dell edilizia storica): edifici monumentali residenziali del centro storico, anche derivanti da operazioni di demolizione di preesistenti tessuti della città storica, aventi i caratteri monumentali e di qualità architettonica tipici del periodo di esecuzione; Dalle chiare disposizione in riguardo alle caratteristiche della tipologia E, appare chiaro come ricadano in questa fattispecie i palazzi dell edilizia storica, già presenti nelle ricerche e negli studi storici locali, palazzi che sono parte della storia locale, e che conservano ( anche se non completamente) l estensione planimetrica originaria. Tuttavia hanno conservato quel carattere di totale (o quasi) permanenza degli elementi architettonici e stilistici. Questi palazzi costruiti intorno alla seconda metà del XIX sec. hanno caratterizzato lo sviluppo urbanistico dell epoca, e ancora oggi sono la testimonianza di un epoca. Molti di questi edifici hanno perso la funzionalità per cui sono stati realizzati (residenza e rappresentanza di una ricca famiglia), sono in parte disabitati e in molti casi i proprietari non si curano della manutenzione. Interventi Ammissibili nelle Tipologie E. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. C. restauro e risanamento conservativo degli edifici: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie. Tipologia F ( colore di rappresentazione nelle tavole: Rosso) edilizia monumentale specialistica: monumenti non residenziali (religiosi, civili, militari, produttivi ed altri); L inserimento in questa tipologia dei monumenti e stato avvio e facile per i monumenti storici come le chiese, ma ci sono stati dei casi di difficile applicazione: come il caso di un rudere al canale, che gli storici locali descrivono come la prima chiesetta di Riesi, e che risale addirittura alla fine del 1600, poi abbandonata e diventato un laboratorio per la lavorazione della Terracotta. Anche la Vasca Comunale con il suo prospetto caratterizzato e qualificato e stato un caso difficile ma alla fine inserito tra i monumenti da conservare e tutelare. Ci sono altre situazioni che ricadono fuori dal centro Storico ma che meritano di essere inseriti nelle opere da salvaguardare come: la Torre (residenza del Podestà) nel suo unico stile neogotico svetta sulle pendici di Monte Giarratano e rappresenta un elemento caratterizzante del paese. O come il rudere di una cappella all interno dell area del vecchio cimitero di Riesi (in stato di abbandono): e infine salvaguardare quello che resta dell antico convento in via Conventino e dell antica fornace in via Firenze angolo, via Flora.

8 -8- Interventi Ammissibili nelle Tipologie F. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. C. restauro e risanamento conservativo degli edifici: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie. Tipologia G ( colore di rappresentazione nelle tavole: Rosa) edilizia residenziale moderna non qualificata: edifici residenziali sorti a partire dagli anni cinquanta del ventesimo secolo, ex novo ovvero su aree libere, anche attraverso la demolizione di preesistente edilizia; In questa fattispecie sono stati inseriti tutti quegli edifici che sono stati realizzat in seguito a demolizioni e ricostruzione con nuove tipologie costruttive (cemento armato) o che in seguito a pesanti interventi di ristrutturazione abbiano alla fine assunto an aspetto di architettura moderna non qualificata o almeno non riconosciuta qualificata. Infatti troviamo elementi come: cemento armato a facci-vista, intonaci plastici, materiali da rivestimento moderni, balconi in c.a. con inserimento di muretti e ringhiere a volte in alluminio ecc. Interventi Ammissibili nelle Tipologie G. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. d. Ristrutturazione edilizia: Lett. e. Ristrutturazione edilizia parziale riguardante i prospetti ovvero le coperture degli edifici: Lett. f. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione: Lett. g. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell intorno: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il Capitolo Interventi Ammissibili per Tipologie.

9 -9- Tipologia H ( colore di rappresentazione nelle tavole: Viola) Edilizia specialistica moderna non qualificata: edifici a destinazione specialistica sorti a partire dagli anni cinquanta del ventesimo secolo o in sostituzione di edifici preesistenti o ex novo, aventi caratteri di edificato contemporaneo, in prevalenza in cemento armato. Appartengono a questa tipologia tutti i fabbricati o edifici a destinazione specialistica non qualificata, costruiti a partire dagli anni 50 del XX secolo. E stato possibile individuare pochi edifici a destinazione speciale come il palazzo Comunale, costruito alla fine degli anni 60 in seguito alla demolizione del Vecchio palazzo ( in parte crollato). Realizzato in cemento armato in stile pseudo moderno, non alcuna velleità di porsi come architettura qualificata,il cinema Italia, anteriore agli anni 50 ma che è stato rimodernato negli anni sessanta (oggi chiuso), Un Mulino ma che nel suo aspetto esterno non e altro che un fabbricato con il tetto a capanna costruito forse prima degli anni 50, le strutture di un cinema all aperto (arena Impero a ridosso dell abside lato nord della Matrice). La sede del Banco di Sicilia che alla fine degli anni 50 forse anche ai primi degli anni 60 dove è stato completamente ristrutturato l angolo sud del Palazzo Bonanno, con il risultato di un edificio moderno non qualificato che stona nel contesto della via Roma, dove frontalmente troviamo il Palazzo Cappadonna e accanto Palazzo Bonanno. Interventi Ammissibili nelle Tipologie H. (ai sensi dell art.4 Legge Reg.n.13 del 10/07/2015) Lett. d. Ristrutturazione edilizia: Lett. e. Ristrutturazione edilizia parziale riguardante i prospetti ovvero le coperture degli edifici: Lett. f. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione: Lett. g. ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell intorno: Lett. h. accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: per le specifiche degli interventi consultare il paragrafo Interventi Ammissibili per Tipologie. Tipologia I altre o diverse tipologie, non riconducibili a quelle di cui al presente articolo, possono essere definite con le procedure di cui all articolo 3, comma 1. Non è stata definita alcuna tipologia per catalogare casi o situazioni particolari non previste nelle precedenti tipologie.

10 -10- Interventi ammessi e modalità di attuazione ( art.4 Legge Regionale n.13 del ) a) manutenzione ordinaria degli edifici: (lett.a) è ammessa su tutte le tipologie, mediante comunicazione di inizio attività accompagnata da relazione tecnica asseverata corredata da documentazione fotografica a firma di un tecnico abilitato, ad eccezione degli immobili soggetti a vincolo ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della soprintendenza competente per territorio; b) manutenzione straordinaria degli edifici: è ammessa su tutte le tipologie, mediante comunicazione di inizio attività accompagnata da relazione tecnica asseverata corredata da documentazione fotografica a firma di un tecnico abilitato ad eccezione degli immobili soggetti a vincolo ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo n.42/2004. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della soprintendenza competente per territorio; c) restauro e risanamento conservativo degli edifici: è ammesso su tutte le tipologie qualificate di cui alle lettere b), c), d), e), f) dell articolo 2 mediante comunicazione di inizio attività accompagnata da progetto redatto da un tecnico qualificato, ad eccezione degli immobili soggetti a vincolo ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo n. 42/2004. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della soprintendenza competente per territorio; d) ristrutturazione edilizia: è ammessa su tutto il patrimonio edilizio non qualificato o parzialmente qualificato di cui alle lettere a), b), h), i) dell articolo 2, previa acquisizione della concessione edilizia. Sulle tipologie qualificate la ristrutturazione interna non può comportare la totale demolizione dell edificio, dovendo conservare le principali strutture verticali e orizzontali ed il carattere tipologico; e) Ristrutturazione edilizia parziale riguardante i prospetti ovvero le coperture degli edifici: è ammessa su tutto il patrimonio edilizio di base non qualificato o parzialmente qualificato di cui alle lettere h) e i) dell articolo 2, mediante acquisizione della concessione edilizia; f) ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione: è ammessa su tutto il patrimonio edilizio di base non qualificato o parzialmente qualificato di cui alle lettere a), b), h), i) dell articolo 2, previa acquisizione della concessione edilizia. Gli edifici ricostruiti hanno qualità architettonica e dimensioni, caratteri cromatici, compositivi e tipologici coerenti con il contesto. g) ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell intorno: è ammessa su tutto il patrimonio edilizio di base non qualificato o parzialmente qualificato di cui alle lettere a), b), h), i) dell articolo 2, previa acquisizione della concessione edilizia. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della soprintendenza competente per territorio;

11 -11- h) accorpamento di più unità edilizie ovvero di unità immobiliari: è consentito su tutto il patrimonio edilizio di base mediante comunicazione di inizio attività accompagnata da una relazione tecnica asseverata a firma di tecnico abilitato. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della Soprintendenza competente per territorio; i) ristrutturazione urbanistica: consiste in una sommatoria organica di manutenzioni, ristrutturazioni edilizie, accorpamenti e demolizioni per la realizzazione di nuove costruzioni. È consentita su contesti edilizi fatiscenti, totalmente o parzialmente disabitati, secondo le previsioni di cui ai commi 2 e 3. Per gli interventi di cui alla presente lettera è necessario acquisire l autorizzazione della soprintendenza competente per territorio. Ristrutturazione urbanistica L art.4 al 2comma prevede ai fini dell attuazione delle finalità di cui alla lettera I delle modalità d intervento prevede quanto segue: Comma 2. Ai fini della realizzazione degli interventi previsti dal comma 1, lettera i) i comuni delimitano aree di tutela e valorizzazione all interno dei centri storici ricomprendenti uno o più isolati che presentano caratteri di degrado edilizio, urbanistico, ambientale, economico e sociale. La suddetta delimitazione può interessare anche aree aventi i medesimi caratteri di degrado adiacenti al centro storico, purché non prevalenti in termini di superficie. Comma 3. All interno delle aree perimetrate di cui al comma 2 sono ammessi interventi volti alla tutela e alla valorizzazione, attraverso un insieme sistematico di opere, finalizzati al perseguimento dei seguenti obiettivi: a) recupero edilizio ed urbanistico e riqualificazione architettonica ed ambientale del patrimonio edilizio esistente; b) valorizzazione e tutela degli edifici di particolare pregio ed interesse storico, architettonico e monumentale; c) riqualificazione degli spazi pubblici e privati esistenti mediante il recupero e la manutenzione delle aree inedificate, degradate o sottoutilizzate e l eliminazione delle opere o degli edifici incongrui rispetto al contesto storico-architettonico e paesaggistico; d) riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio immobiliare pubblico e privato; e) miglioramento dell accessibilità e della mobilità, anche con l attuazione di interventi per l abbattimento delle barriere architettoniche; f) adeguamento dei fabbricati, dei loro impianti e dei servizi pubblici, per conseguire adeguati livelli di sicurezza e di sostenibilità ambientale, con particolare riguardo al risparmio energetico.

12 -12- AREE PERIMETRATE (aree degradate da riqualificare) Alla luce di quanto disposto dall art.4 e in seguito allo studio analitico del centro storico, sono state individuate n. 4 grandi aree che presentano le caratteri di degrado edilizio, urbanistico e ambientale economico e sociale. All interno di queste aree individuate, con uno studio più dettagliato si possono individuare gli interventi da programmare cosi come definite dall art.5 che si riporta: Norme di carattere generale 1. I progetti di cui all articolo 4 riguardanti interventi nei centri storici sono corredati dell analisi grafica e fotografica delle unità edilizie interessate, attraverso la quale sia possibile valutare la tipologia di appartenenza, lo stato di consistenza delle unità edilizie interessate e del contesto di appartenenza, la presenza di elementi architettonici tipici, le componenti strutturali e l epoca di costruzione presunta. 2. Gli interventi di cui all articolo 4 possono essere finalizzati all ottenimento del risparmio energetico ed alla realizzazione di misure di consolidamento sismico. 3. In tutte le unità edilizie del centro storico sono ammesse nuove destinazioni d uso compatibili con la qualità architettonica e spaziale degli edifici e con la loro localizzazione nel contesto urbano. In particolare è consentita: a) la destinazione ad edilizia residenziale pubblica anche mediante localizzazioni di programmi costruttivi; b) la destinazione ad edilizia privata; c) la destinazione ricettivo/turistica, commerciale e di pubblico esercizio; d) la destinazione a parcheggio interrato, possibilmente in aree tangenti il centro storico, fatto salvo il rispetto dei vincoli archeologici; e) la destinazione commerciale di quartiere, a medie strutture di vendita, ad attività artigianale e di terziario anche avanzato. 4. La valutazione delle richieste riguardanti interventi di recupero edilizio nei centri storici è prioritaria. Le quattro aree individuate (vedi planimetria in scala 1:1000) sono le seguenti: Area 1- Largo Croce- questa zona ha come fulcro il (calvario) con il poggio, la Chiesetta della Croce e il monumento della Croce, (dove si svolgono le sacre rappresentazioni del Venerdi Santo, queste presenze architettoniche, ambientali e culturali sono già inseriti nella Tipologia F (Monumenti), intorno a questi pregnanti presenze gravita il quartiere croce, un quartiere che nonostante gli sforzi della municipalità (sistemazione delle strade, delle scalinate ecc) presenta appunto carattere di degrado ambientale ed economico. Il quartiere è costituito da piccole case con piu piani da due a 3 a volte anche 4 piani e che a causa degli sbalzi altimetrici, danno un aspetto caotico e disordinato, altro aspetto che contribuisce al degrado è la scarsa viabilità, molto limitata in un quartiere dove si camminava con i muli e i cavalli. Per cui è necessario una ristrutturazione urbanistica che sappia trovare le giuste soluzioni per rivitalizzare la zona senza snaturare l aspetto storico e culturale.

13 -13- Area 2- San Giuseppe - questa, gravita intorno alla Chiesa di san Giuseppe e alla bellissima scalinata che conclude prospetticamente il Corso Vittorio Emanuele. Anche questa zona è penalizzata dalla mancanza di percorribilità, mancanza di parcheggi di aree di respiro e di pausa. Le strade subito adiacenti sono in parte impercorribili, a volte si concludono con scalinate, molto suggestive in occasione della festa del Venerdì Santo per l intera comunità Riesina che si riversa in queste strade, ma poco vivibili per gli abitanti. Anche in queste strade troviamo sempre una situazione caotica fatta di case con molti piani, abbarbicate sulle antiche rupi, con presenze di grotte che si annidano anche sotto le strade. Anche in questa zona è necessario un progetto di ristrutturazione urbanistica, partendo dalla chiesa di San Giuseppe che chiude a est, mentre bisognerebbe aprire sulla via alle spalle della Chiesa, creare un belvedere un area di sosta, in poche parole legare questa zona alla vita della città. Inoltre questa zona è vicina alle are di dissesto (P.A.I) per cui ogni proposta progettuale interessata dovrà tenere conto di quanto prevede la normativa di salvaguardia. Area 3- Pietra Piatta ( Spatazza)- Questa zona ha alcuni punti di forza, uno e Piazza Crocifisso con la chiesa del SS. Crocifisso, il palazzo Verso adiacente alla chiesa con alle spalle l ex Arena Giardino e l altro a est con la villetta dedicata a Padre Pio (ex Parco delle Rimembranze). L area confina a Sud con la zona di San Giuseppe, a nord arriva alla via Flora, a est con la via Parco delle rimembranze e a ovest con Piazza Crocifisso e Via Sold. Gravagna. La presenza dei punti di forza descritti all interno di questa area, potrebbe essere l occasione per un valido progetto di riqualificazione urbanistica e ambientale. In considerazione che, anche in questa zona l edilizia di base risulta caotica, disordinata, a causa anche delle notevoli differenze altimetriche e alla edificazione che ha seguito l andamento orografico dell area,(caratterizzata da fenomeni di abusivismo negli anni 70). Area 4- Canale- Il quartiere del canale è storicamente importante perchè qui sono nati i primi insediamenti, data la presenza di sorgenti, ma nel giro di mezzo secolo, l abitato si è poi sviluppato alla pietra piatta e poi nel pianoro della Matrice. In questa zona troviamo la presenza di una antica fornace per manufatti in terracotta. Questa fornace comprendeva la casa, il laboratorio, il forno (via Firenze), il piazzale per l essiccazione in via G. Amendola e le fosse per l impasto dell argilla. A Est quasi tangente alla via Flora troviamo il rudere di quella che studiosi e storici locali definiscono la prima chiesetta di Riesi, che risale alla fine del 1600, poi abbandonata è diventata una fornace di manufatti in terracotta, fino ai primi anni 60, poi nuovamente abbandonata oggi è diventato un rudere che rischia di scomparire. Lungo la via Flora troviamo un nuovo bevaio realizzato dal Comune di Riesi a memoria dell antico bevaio scomparso negli anni 70, e sempre in questa zona dietro i magazzini comunali troviamo un altro bevaio ancora funzionante. A est della via Amendola, troviamo una situazione, per quanto concerne l edilizia abitativa simile a quelli della pietra piatta e della croce. Per cui anche in questa zona è necessario predisporre un programma di ristrutturazione urbanistica, partendo dalle presenze come il l ex Cinema Italia, il Mulino, la fornace,l antica chiesetta,il nuovo e l antico bevaio, per poi coinvolgere le strade, gli spazi e le case in un progetto di riqualificazione urbanistico e ambientale.

14 -14- INTERAZIONI con il Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.). Viene esaminata la cartografia del P.A.I e precisamente della Carta dei Dissesti N.64-relativa al Bacino Idrografico del F. Imera Meridionale (072)Area territoriale tra il Bacino Idrografico del F. Palma e il Bacino Idrografico del F. Imera Meridionale (071). Dall esame si evince che l area interessata a fenomeni di Frana Complessa e Scorrimento (vedi legenda della tavola dei dissesti) penetra per poche decine di metri nella perimetrazione A2 del Centro Storico di Riesi. Si ricorda che la perimetrazione A1 (centro storico) e A2 (centro antico) non è stata modificata e corrisponde alla zonizzazione del Piano Regolatore Generale di Riesi. Infatti la zona indicata penetra nel (vedi TaV.9) nella parte est del centro storico. Precisamente dalla via Parco delle Rimembranze fino ad avvicinarsi alla via Milano(alle spalle della chiesa di San.Giuseppe), ebbene questa zona ha poche edifici esistenti lungo la via Milano e la via Napoli e altri che però non rientrano nel centro storico lungo la via Parco delle Rimembranze, per il resto è un area naturale, scoscesa e con la presenza di rocce affioranti in prossimità o addirittura attaccate alle case del lato est della via Milano e della via Napoli. Viene altresì esaminata la Carta della Pericolosità' e del Rischio Geomorfologico N 64 relativa al Bacino Idrografico del F. Imera Meridionale (072)Area territoriale tra il Bacino Idrografico del F. Palma e il Bacino Idrografico del F. Imera Meridionale (071). Dall esame della citata cartografia si evince come siano state individuati pochissimi fabbricati esistenti che rientrano nella zona A2 del centro storico, che si trovano subito a est della via Milano e della via Napoli, mentre la maggior parte dell area è a fondo naturale, scoscesa infatti si passa da una quota massima di 352 mt a quella minima su via Parco delle Rimembranze di mt. 329, con un salto di mt.21 su una distanza di appena 93mt. Fortunatamente questa zona interessata non ha strade di penetrazione dalla via Napoli e dalla via Milano, anzi sono due strade che segnano il confine del centro Storico con la campagna. Invece la via Parco delle Rimembranze è dentro l area, sia del dissesto che di pericolosità, questa parte di strada interessata non rientra e non fa parte della zona del centro storico. Chiaramente i futuri interventi edilizi sulle case esistenti dentro o vicini le zone descritte dovranno essere attentamente vagliati e dovranno attenersi alle prescrizioni di legge. Inoltre nelle ultime direttive lungo la demarcazione dell area di Dissesto e di Pericolosità dovrà considerarsi una fascia di Rispetto di mt.20,00 in cui valgono le stesse regole e le stesse prescrizioni previste dalla legge. Riesi i Tecnici Redattori F.to. Architetto Giuseppe La Cagnina F.to Geometra Salvatore Rindone Il Responsabile dell Area Urbanistica e Territorio F.to (Geometra Vincenzo Di Legami)

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