Piano Provinciale per l Immigrazione ANNO 2010
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- Eduardo Sassi
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1 Piano Provinciale per l Immigrazione ANNO 2010 La presenza straniera nella provincia di Alessandria Dagli ultimi dati disponibili (censimento al ) sui residenti stranieri effettuato a cura del Consiglio Territoriale per l Immigrazione della Prefettura di Alessandria, risulta che la popolazione extracomunitaria residente in Provincia è pari a abitanti di cui maschi (pari al 48,56%) e femmine (pari al 51,44%), con un incremento rispetto all anno precedente del 12,24% (tab. 1). La popolazione straniera residente costituisce l 8,4% di tutta la popolazione della provincia, anche qui con un notevole incremento rispetto ai dati del 2007 Tab 1: andamento della presenza extracomunitaria in provincia di Alessandria. ANNO MASCHI % FEMMINE % TOTALE Variaz. % , , , , , , , , , , , , ,24 La composizione demografica conferma una caratteristica già emersa anche negli scorsi anni di una immigrazione molto stabile e radicata nel tessuto sociale della provincia. Infatti la percentuale di minori nati o ricongiunti (sul totale degli immigrati) è andata ulteriormente accrescendosi passando dal 19,35% del 2002 per arrivare al 23,7% nel 2008, al di sopra della media nazionale (22,3%) e di quella piemontese (22,7%). Dividendo poi la provincia alessandrina in sette zone territoriali si può osservare che solo la zona di Alessandria e quella di Tortona superano la media provinciale, mentre in quelle di Valenza e Ovada si è al di sotto della percentuale media provinciale (tab. 2). 1
2 Tab 2: presenza degli stranieri secondo le zone territoriali di residenza Anno ZONA MASCHI % FEMMINE % TOT. TOTALE popolaz. % su pop. totale Valenza , , ,6 Alessandria , , ,0 Novi Ligure , , ,2 Acqui Terme , ,7 Casale M.to , , ,2 Ovada , , ,4 Tortona , , ,5 Tot. Provincia , , ,4 % Piemonte (07) , , ,5 Anche le nazionalità di provenienza sono in continuo rimescolamento. In provincia i cittadini provenienti dalla Romania (con il 26,2%) hanno ufficialmente scavalcato le due nazioni fin ora predominanti e cioè l Albania e il Marocco (rispettivamente al 21,5% e al 18,00% di tutta la popolazione immigrata). Le altre nazionalità si mantengono su tassi di presenza analoghi a quelli del 2007 (tab. 3). Tab 3: prime 8 nazionalità maggiormente presenti in provincia di Alessandria. Nazionalità 1998 % 2000 % 2002 % 2004 % 2006 % 2007 % 2008 % Romania 2,27 5,29 6,69 13, , , ,0 Albania 27,2 27,4 30,1 27, , , ,4 Marocco 33,7 26,7 26,1 21, , , ,9 Ecuador 0,57 1,31 1,51 5, , , ,2 Comunitari , , ,4 Macedonia 2,58 3,55 3,43 2, , , ,2 Ucraina 0,15 0,4 0,59 2, , , ,2 Cina 2,29 2,61 2,42 2, , , ,0 Tunisia 3,9 3,02 2,89 2, , , ,0 2
3 Va osservato come invece, in campo scolastico, gli studenti rumeni, malgrado facciano registrare l incremento più marcato (+ 0,7 %), siano ancora al terzo posto rispetto a quelli albanesi e marocchini, ad indicare non solo una diversa struttura familiare ma anche progetti e modalità di immigrazione diversi (tab. 4). Tab. 4: prime 12 nazioni di provenienza degli alunni stranieri della provincia 2005/ / / /2009 nazione n. alunni % n. alunni % n. alunni % n. alunni % Albania , , , ,7 Marocco , , , ,7 Romania , , , ,8 Ecuador 391 8, , , ,2 Macedonia 155 3, , , ,0 Tunisia 96 2, , , ,0 Cina 81 1, , , ,0 Ucraina 62 1,3 74 1,4 88 1,4 97 1,5 Moldavia 44 0,9 65 1,2 80 1, ,6 Russia 64 1,3 73 1,4 69 1,1 73 1,1 India 54 1,1 56 1,0 62 1,0 76 1,1 Polonia 48 1,0 52 1,0 61 1,0 61 0,9 Particolare attenzione merita la situazione scolastica, come appare dall annuale pubblicazione dell Ufficio Scolastico Provinciale di Alessandria - Ministero della Pubblica Istruzione: All inizio dell a.s. 08/09, gli alunni stranieri o nomadi iscritti alle scuole statali di ogni ordine e grado della provincia hanno raggiunto il numero di 6.680, con un incremento di 349 unità rispetto all a.s. precedente (tab. 5). La percentuale rispetto al totale degli iscritti raggiunge il 14,42%: la presenza più consistente si rileva nella secondaria di 1 grado (16,90%), mentre sia la scuola dell infanzia che la 3
4 scuola primaria superano il 16%; ancora distanziata la scuola secondaria di 2 grado che supera però abbondantemente l 8% (tab. 6). Tab. 5: n allievi stranieri iscritti 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 Infanzia Primaria Sec. 1 grado Sec. 2 grado Totale Tab. 6: % allievi stranieri su totale iscritti 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 Infanzia 11,90 12,58 13,22 15,23 16,90 Primaria 12,97 14,00 14,90 17,24 16,76 Sec. 1 grado 10,20 12,08 14,18 15,65 17,12 Sec. 2 grado 3,98 5,53 6,46 8,01 8,79 Totale 9,52 10,84 11,92 13,80 14,42 Infine, nella materia di donne vittime di violenza, nella Provincia di Alessandria, su totali 539 (dati 2007) il 66,98% (361) sono state italiane, con un tasso di incidenza della violenza calcolata sulla sola popolazione femminile italiana dello 0,17%, che passa all 1,08% se si calcola il peso percentuale delle violenze contro donne straniere sulla sola popolazione femminile non italiana; dato interessante, perché dimostra la maggiore vulnerabilità delle donne straniere (tab. 7). Tab. 7 CASI DI VIOLENZA SEGNALATI PER CITTADINANZA DELLE VITTIME italiana straniera totale minorenni 4
5 Tra queste, il gruppo maggiormente colpito è stato quello rumeno (47 casi, pari all 8,72% del totale e al 26,40% delle sole straniere), seguito dalle 29 donne Marocchine (rispettivamente 5,38% e 16,29%), 12 Ecuadoriane (2,23% e 6,74%), 10 Russe (1,86% e 5,62%), mentre, nel resto dei casi, le singole nazionalità hanno contato un numero di casi inferiore ai 10. Su tale distribuzione incide, ovviamente, la strutturazione della popolazione straniera femminile residente nell alessandrino, che proviene nella maggioranza dalla Romania (24,6% dei casi), seguita da Albania (20,1%), Marocco (15,4%), Ecuador (6%), diversamente dalla componente maschile che, come primi due Paesi di nazionalità, vede prima l Albania (29,64%) e poi la Romania (28,52%) (tab. 8). Tab. 8 CASI DI VIOLENZA SEGNALATI - VITTIME STRANIERE PER PAESE DI PROVENIENZA % 25% 20% 15% 10% 5% 0% ROMANIA MAROCCO EQUADOR RUSSIA NIGERIA ALBANIA BRASILE UCRAINA REPUBBLICA DOMENICANA POLONIA THAILANDIA TUNISIA ALTRO (totale 30 Paesi) 5
6 Premessa Il progressivo consolidamento del fenomeno migratorio sul territorio provinciale, da un lato, e la conseguente attivazione di strutture inter-istituzionali, quali il Consiglio Territoriale per l Immigrazione della Prefettura di Alessandria e di pratiche integrate tra i diversi Servizi che operano a livello locale, dall altro, consentono di definire con maggior puntualità ambiti, condizioni e strumenti per incrementare l efficacia delle azioni messe in atto. A tal proposito, si assumono come particolarmente rilevanti, i seguenti indicatori: - la centralità di istituzioni e servizi maggiormente frequentati dalle famiglie immigrate extracomunitarie, quali la scuola (sia per minori che per adulti), le strutture sanitarie nelle loro articolazioni di territorio e ospedaliere, i servizi che regolano e facilitano l accesso al lavoro (Centri per l Impiego e Organizzazioni sindacali dei lavoratori e di categoria), i servizi sociali e quelli dell area giuridico penale, le associazioni di volontariato; - la diversificazione delle modalità con cui le persone immigrate attivano i Servizi e le Istituzioni in rapporto ai propri percorsi di migrazione, alle esperienze di integrazione e convivenza vissute a propri investimenti in progetti di vita futura; - la proprietà delle metodologie e degli strumenti impiegati nei diversi interventi (formativi, occupazionali, di cittadinanza attiva) in relazione alla durata della permanenza delle persone migranti nella comunità locale. Piano Provinciale per l Immigrazione ANNO L esperienza di questi anni, ridefinita progressivamente con i Soggetti istituzionali, conduttori e destinatari delle azioni di intervento, legittima un Piano Provinciale per l anno 2010, così articolato: 1. AZIONI DI SISTEMA: interventi di accompagnamento per la realizzazione delle specifiche misure previste dai Piani di Zona definiti dagli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali con particolare riferimento alle pratiche di integrazione delle prestazioni sociali con quelle sanitarie ed educative e la realizzazione di esperienze formative congiunte e condivise per operatori provenienti da servizi diversi; valorizzazione del ruolo delle associazioni di volontariato culturale, del privato sociale e degli organi istituzionali nella realizzazione di progetti interculturali a valenza provinciale e nel facilitare la partecipazione delle persone immigrate alla vita pubblica locale; 6
7 1.3 - supporto al lavoro di rete dei Servizi locali per l avvio e/o la rimodulazione di percorsi di integrazione in fase di accoglienza, mediante il potenziamento del dispositivo della Clinica della Concertazione, già attivo da anni sui territori di Alessandria, Novi Ligure, Tortona, Casale Monferrato e dimostratosi particolarmente adeguato a sostenere l integrazione delle pratiche, e non solo delle progettualità, in situazioni di particolare complessità (esigenze multiple, intervento simultaneo di più servizi, ricadute intergenerazionali). Tali azioni si connotano per la loro trasversalità ai settori dell aiuto sociale, dell educazione e formazione, del lavoro, della cura e della partecipazione degli stranieri alla vita sociale e politica e le risorse ad esse destinati sono già in capo ad altri interventi della Provincia, in particolare: - nel settore educativo-scolastico, sulla base del Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni , in attuazione della legge regionale n. 28/2008 sul diritto allo studio e del Piano congiunto Regione Piemonte/Ufficio Scolastico Regionale/Province per azioni di sistema a favore delle fasce deboli; - nel settore penitenziario, tramite il coordinamento del Gruppo Operativo Locale (G.O.L.); - nel ambito delle Politiche di genere, un attenzione particolare è stata riservata all interno del Piano Provinciale, alla prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, dando continuità, con la seconda annualità, al progetto Piemonte in rete contro la Tratta 2. Infatti, partendo dalle problematiche espresse dal territorio, è stata affrontata la necessità di intervenire in forma mirata sulle dinamiche dell informazione conoscitiva e preventiva del crimine e della violenza, spesso non sufficientemente efficaci, soprattutto verso alcune fasce - come quella giovanile o quella della popolazione straniera - che la Provincia di Alessandria considera prioritarie per attivare una consapevolezza della legalità di efficace contrasto alla violenza. Con il patto locale per la sicurezza integrata la Provincia si*cura, presentato alla Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria ha poi ritenuto rilevante e strategico definire e attuare azioni finalizzate a 1) creare sicurezza secondo una modalità coordinata e multiforme di intervento a contrasto della violenza contro donne e minori, anche domestica; 2) valorizzare e implementare il lavoro di rete; 3) attivare una diffusa conoscenza e sensibilità al tema della violenza. 7
8 2. GESTIONE PROGETTI TEMATICI IN COLLABORAZIONE CON ALTRI ENTI: Accogliendo le proposte contenute nelle Linee guida della Regione Piemonte, si intende sviluppare, sempre in collaborazione con l Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria, l esperienza realizzata con il servizio di mediazione interculturale. L apprezzamento riscontrato nella scuola, nei servizi sanitari (di territorio e ospedalieri), in quelli per l accesso al lavoro, nonché le funzioni di coordinamento e di formazione permanente dei mediatori, incoraggiano una progressiva riduzione della partecipazione alla gestione diretta degli interventi di mediazione svolti dai singoli servizi, a favore di un sostegno più consistente ai progetti che riconoscono la mediazione interculturale come elemento di qualificazione delle pratiche di prossimità e di programmazione; sostegno all attività dei Comuni, presso i quali sono attivi sportelli informativi e che nel corso degli ultimi anni hanno saputo rimodulare proprie funzioni e prestazioni coniugando interventi su emergenze e consolidamento di pratiche efficaci. A tal proposito particolare attenzione sarà riservata alle attività di collaborazione con la locale Prefettura in materia di ricongiungimenti familiari; promuovere la sperimentazione di servizi a bassa soglia con funzioni di informazione e accompagnamento, su base intercomunale nelle realtà più decentrate della provincia in cui la presenza di popolazione straniera è soggetta ad una mobilità più elevata; sviluppo di progetti, a titolarità della Provincia e in collaborazione con Prefettura ed Enti del territorio, per interventi a favore di Rifugiati e Richiedenti Asilo (conclusione progetto Pegaso 2 e avvio della seconda annualità del progetto Pegaso 2); collaborazione con il Consiglio Territoriale per l Immigrazione della Prefettura di Alessandria per la realizzazione della IX^ edizione della Festa Multietnica (maggio-giugno 2010); interventi specifici, in collaborazione con la Regione Piemonte, in materia di pari opportunità mediante la conclusione di progetti in corso sui temi della violenza e della tratta; potenziamento del servizio di cooperazione internazionale giovanile avviato presso l Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria. 3. SOSTEGNO ALLA PROGETTUALITA DI ENTI E ASSOCIAZIONI: Collaborazione con Enti e Associazioni del territorio che con maggior continuità dispiegano impegni e risorse nel settore per la realizzazione di progetti finalizzati a: 8
9 - sperimentare sistemi di valutazione delle diverse tipologie di interventi a favore delle popolazioni immigrate attuati a livello locale; - valorizzare l apporto delle popolazioni immigrate per il rinnovamento delle pratiche educative, terapeutiche e di aiuto sociale; - sostenere le occasioni di consolidamento del rapporto tra le comunità immigrate e quelle di accoglienza; - individuare gli ambiti più fertili e i contesti più praticabili per dare soluzione alle conflittualità più rilevanti; - riconoscere e valorizzare le specifiche professionalità e abilità di cui sono portatori i cittadini stranieri ai fini del loro inserimento lavorativo; - sostenere i processi di integrazione degli immigrati di seconda generazione e creare occasioni di sostegno alle famiglie impegnate a crescere figli adolescenti; - intervenire a favore delle fasce più deboli della popolazione immigrata, quali i minori non accompagnati, le vittime della tratta e le persone con problemi di giustizia; - favorire scambi culturali e di cooperazione internazionale giovanile. 9
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