COMUNE DI MONTALCINO Provincia di Siena
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- Massimo Mariotti
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1 Parisi e Associati studio di progettazione Giannelli, Parisi, Rondini Via S. Saloni n Montalcino (SI) Tel /Fax posta@studio-progetti.com P.I. C.F COMUNE DI MONTALCINO Provincia di Siena PROGRAMMA AZIENDALE PLURIENNALE DI MIGLIORAMENTO AGRICOLO AMBIENTALE (art. 42 comma 6 della L.R. 01/05 e art. 9 del regolamento d attuazione 5/R) DELL AZIENDA AGRICOLA SANCARLO POSTA IN MONTALCINO LOC. PODERE SANCARLO NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE - (con modifiche apportate in seguito a: contributo del 30 Ottobre 2013 ricevuti dalla Provincia di Siena Ufficio Lavori Pubblici, Difesa del Suolo, Assetto del Territorio; parere commissione VAS del Comune di Montalcino) RICHIEDENTE: Az. Agr. SanCarlo Di Gemma Marcucci Loc. SanCarlo, Tavernelle Montalcino P.I Montalcino (SI), novembre 2013 Il tecnico Arch. Tommaso Giannelli Z:\Lavori_Parisi_Associati\Lavori\Sancarlo_Az_Ag\07_PMAA\05_PMAA\05.2_doc\Integrazioni_131111\PMAA_SanCarlo_NTA_1311_perapprovazione.do c
2 PREMESSA Per quanto non espressamente scritto e previsto nelle seguenti Norme Tecniche di Attuazione del Piano Attuativo (P.A.) Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale (P.A.P.M.A.A.) si dovrà fare riferimento alle N.T.A. del Piano Regolatore Generale del Comune di MONTALCINO vigente, approvato con deliberazione C.C. n 41 del 01/06/2000, nonché al vigente Regolamento Edilizio locale, e successive varianti. ART. 1 - INDIVIDUAZIONE DELL AREA Le proprietà (terreni ed edifici) dell'azienda agricola SanCarlo sono interamente collocati all'interno del territorio comunale di Montalcino (SI) e costituiscono un unico corpo aziendale così accatastato: F. 154 P. 93,94,95,96,97,98,99,100. I terreni di cui alle particelle sopra elencate sono classificati dal P.R.G. come: E8 Terreni altocollinari con paesaggio misto a boschi e zone coltivate di cui all' ART. 25 delle N.T.A.. ART. 2 - PRINCIPI ISPIRATORI DEL P.A.-P.A.P.M.A.A. P.A.P.M.A.A. E DEGLI INTERVENTI AMMESSI Nel rispetto dei contenuti della Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 - Norme per il governo del territorio e della relativa disciplina degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone con prevalente funzione agricola, dovrà essere privilegiato il riuso e la riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, adeguandole alle attuali esigenze dell attività agricola. Le nuove costruzioni devono concorrere alla prevenzione ed al recupero del degrado ambientale. Sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti gli interventi di cui all' art. 43, commi 1,2,3 della L.R. 1/2005, per gli i volumi di nuova edificazione si rimanda ai successivi articoli del presente Piano Attuativo. I progetti edilizi saranno valutati sotto l aspetto della sostenibilità integrata, territoriale, ambientale e socioeconomica, considerando sia il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dell imprenditore agricolo e dei suoi addetti, sia l impiego delle risorse naturali quali aria, acqua, suolo, flora e fauna. ART. 3 - CAMBI DI DESTINAZIONI D USO Il presente Piano Attuativo non prevede cambi di destinazione d uso degli immobili agricoli per un periodo di dieci anni decorrenti dalla sua efficacia e come dalle prescrizioni contenute nell' atto d obbligo unilaterale che dovrà essere sottoscritto ai sensi dei commi 7, 8 e 9 del art. 42 della L. R. 01/05. ART. 4 - DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA AGRICOLE Come definito dalla citata L. R. 01/05, sono da considerarsi agricole e connesse ad attività agricola tutte quelle attività previste dall art del Codice Civile nonché: - gli agriturismi; - le attività di preparazione e di servizio allo sviluppo dell agricoltura, della zootecnica e della forestazione; - le attività faunistico-venatorie;
3 - tutte quelle comunque definite tali da disposizioni normative comunitarie, nazionali e regionali. ART. 5 - LOCALIZZAZIONE DEI NUOVI VOLUMI A SUPPORTO DELL ATTIVITÀ AGRICOLE I nuovi volumi a supporto dell attività agricola, in relazione agli esiti dell analisi del contesto paesaggistico circostante oltreché del ciclo produttivo e della valutazione delle trasformazioni funzionali e compatibili, saranno ubicati il più possibile nelle vicinanze delle volumetrie aziendali esistenti (Tav. 2 Palanimetria Aziendale). Gli edifici dovranno inoltre avere caratteristiche architettoniche compatibili col territorio, il paesaggio e l ambiente, perseguendo la massima coerenza con le suddette risorse. ART. 6 - CARATTERI TIPOLOGICI DEI NUOVI VOLUMI E ANNESSI Le nuove realizzazioni edilizie, anche interrate, dovranno essere coerenti con il contesto territorialepaesaggistico di riferimento. Ne dovranno rispettare gli elementi costituenti quali la viabilità, le colture, le costruzioni presenti e le eventuali emergenze paesistico-ambientali (PMAA - Tav. 7 Emergenze Ambientali). In termini di ubicazione dei nuovi volumi sono possibili realizzazioni in aderenza con gli edifici o con i complessi di edifici esistenti. Nel caso in cui suddetta collocazione non si renda possibile sono possibili anche edificazioni seminterrate e non seminterrate collocate in prossimità dell'edificato esistente. L armonizzazione dei nuovi volumi con il patrimonio immobiliare esistente e con il contesto territoriale di riferimento sarà perseguito impiegando soluzioni tipologiche e materiali anche non vernacolari (Rif. PIT Regione Toscana scheda 38 Val d' Orcia) che ben si integrino con il paesaggio circostante. ART. 7 MATERIALI Le costruzioni potranno essere realizzate con struttura portante in muratura, in cemento armato, in acciaio. Le superfici esterne delle facciate potranno essere rifinite in pietra, intonaci civili, in mattoni facciavista o con altri materiali che per cromia e finitura ben si integrano con il contesto di riferimento. Le coperture potranno essere anche seminterrate e dovranno comunque essere considerate elementi organici dell intero edificio e pertanto la loro realizzazione dovrà rispondere a precise soluzioni progettuali che prevedano il loro inserimento nella composizione formale dell edificio. Se non interrate le coperture degli edifici potranno essere realizzate in cotto o con altro materiale di colori simil cotto o con altri materiali che per cromia e finitura ben si integrano con il contesto di riferimento; per le grondaie ed i pluviali è consentito l utilizzo del rame o della lamiera zincata preverniciata color testa di moro. Particolare cura dovrà essere riservata agli interventi di recupero e ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, rispettandone il più possibile i caratteri tipologici e ove possibile riutilizzando i materiali originali. I portoni di acceso e gli infissi esterni dei nuovi volumi ad uso agricolo potranno essere con telaio in legno o in acciaio e tamponatura in legno, vetro e lamiera zincata preverniciata. ART. 8 RECINZIONI Le recinzioni devono costituire un insieme architettonico con il manufatto edilizio.
4 Le recinzioni perimetrali dovranno essere realizzate in pali e rete a maglia sciolta anche con sottostante cordolo o staccionate in legno con traversi in legno o metallo e potranno avere altezza massima di ml. 2,00. Su tutte le suddette recinzioni è consentita l installazione di cancelli metallici con disegno semplice. ART. 9 - AREE A VERDE Per quanto concerne la realizzazione delle aree a verde dovranno essere poste a dimora specie arboree ed arbustive di tipo autoctono e/o naturalizzato. Non è consentito l uso di specie esotiche e più in generale alloctone. E consentita la prevalenza delle spoglianti sulle sempreverdi; resta inteso che la piantagione di piccoli arbusti, erbacee e fioriture annuali gode della massima discrezionalità. ART DIMENSIONAMENTO DEI NUOVI VOLUMI AGRICOLI 1. Come desumibile dagli elaborati del P.M.A.A. è consentita l'edificazione di nuove volumetrie con destinazione agricola per un volume complessivo massimo pari a mc. 650 e per una SUL max pari a 174 mq. Le nuove volumetrie dovranno comunque rispettare gli altri parametri urbanistici delle N.T.A. del P.R.G. vigente, come di seguito riportati: Altezze massima degli edifici: H = 7.50 m. Distanza minima dai confini 15 m. 2. Su tutti i fabbricati aziendali esistenti al momento dell'approvazione delle presenti norme sono consentiti gli interventi di cui alla Legge Regionale 1/2005 art. 43 comma 1, 2, 3. Una volta costruiti secondo i parametri di cui al precedente punto 1 del presente articolo, anche sui nuovi volumi saranno consentiti gli interventi di cui alla Legge Regionale 1/2005 art. 43 comma 1, 2, 3. ART. 11 ATTO UNILATERALE D OBBLIGO Come prescritto ai sensi del Titolo IV Capo III della Legge Regionale n. 1/2005 il presente P.A.-P.A.P.M.A.A prevede gli impegni dell allegato schema di atto unilaterale d obbligo. ART.12 ULTERIORI CONDIZIONI E PRESCRIZIONI RECEPITE NELL AMBITO DEL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL P.A. E DI RELATIVA VERIFICA CON ESCLUSIONE DI ASSOGGEBILITA A V.A.S. Nell ambito dei procedimenti di formazione del P.A. - Variante a P.A.P.M.A.A. e di Verifica di assoggebilita a V.A.S. con esclusione di assoggettabilità, si sono recepite le seguenti ulteriori condizioni e prescrizioni alla realizzazione degli interventi previsti: - dovrà essere previsto un idoneo ed adeguato sistema di trattamento e smaltimento dei reflui. - per quanto concerne gli spazi e locali destinati alla rimessa o sosta mezzi meccanici, si precisa quanto segue: Si prescrive l adozione di tutti gli accorgimenti tecnici atti a prevenire percolazioni di oli e combustibili nel sottosuolo (pendenza pavimenti, sistema di raccolta, separazione ed eventuale depurazione dei reflui ecc.). Che qualora sia prevista raccolta e/o, stoccaggio di oli minerali, carburanti e altri materiali inquinanti e
5 infiammabili, vengano adottati tutti gli accorgimenti possibili al fine di evitare contaminazione ambientale Che venga rispettata la normativa vigente in materia di antincendio e rifiuti. Che in fase di progettazione esecutiva sia tenuto conto degli aspetti energetici ed ambientali fra cui il Piano Energetico Provinciale approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 146 del e degli impianti finalizzati all accumulo di acqua piovana per esigenze parziali o totali dell azienda In parziale recepimento del contributo osservazioni Provincia di Siena Ufficio Lavori Pubblici, Difesa del Suolo, Assetto del Territorio si indica all Art. 10 comma 1 delle presenti N.T.A. a S.U.L. massima edificabile (169 mq) e all Art. 10 comma 2 le categorie di intervento edilizie previste sui fabbricati. Montalcino (SI) novembre 2013 Il tecnico Arch. Tommaso Giannelli
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