Previsione, prevenzione, gestione e mitigazione delle crisi idriche: il ruolo del sistema nazionale di protezione civile
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1 Previsione, prevenzione, gestione e mitigazione delle crisi idriche: il ruolo del sistema nazionale di protezione civile Meroi S., Campopiano F., Corazza A., Duro A., Palmieri V., Sansone G. (Dipartimento della Protezione Civile)
2 La scarsità idrica
3 La scarsità idrica: un tema globale Fonte: FAO-WRI.
4 La scarsità idrica come hazard Global reported number of people affected by drought between 1900 and Number of People Affected (millions) Fonte: EM-DAT, Year
5 I diversi significati della scarsità idrica Regime Naturale Indotto dall uomo Permanente ARIDITA DESERTIFICAZIONE Temporaneo SICCITA CARENZA IDRICA Fonte: Pereira et al
6 La scarsità idrica in Italia DPCM [ ] Una situazione di deficienza idrica si verifica in un sistema di approvvigionamento idrico quando il livello standard della domanda di una o più utenze non viene raggiunto. In particolare, tali carenze possono classificarsi nel modo seguente: A) Carenza delle fonti di alimentazione A1) eventi di siccità (più gravi in termini probabilistici di quelli considerati in sede progettuale); A2) indisponibilità da inquinamento; A3) errata gestione delle fonti di alimentazione. B) Carenza negli impianti (di attingimento, trattamento, adduzione, distribuzione) B1) carenze progettuali (di tipo idraulico, igienico-sanitario, strutturale, previsionale); B2) interruzioni del servizio dovute al decadimento delle caratteristiche strutturali e/o ad una non adeguata manutenzione; B3) errata gestione degli impianti e perdite o sprechi ingiustificati. C) Carenze in tutto il sistema idrico dovute ad altri eventi naturali eccezionali (sismi, inondazioni, frane) [ ]
7 Governo delle crisi idriche DPCM [ ] Le misure di prevenzione sono orientate a ridurre la vulnerabilità del sistema, sia nella fase di progettazione, sviluppo ed adeguamento degli impianti attuali, sia nella fase di esercizio e nella manutenzione ordinaria degli stessi; generalmente esse sono affidate agli enti responsabili della pianificazione ed ai soggetti responsabili della gestione ordinaria degli impianti le misure di emergenza sono orientate alla riduzione degli impatti negativi di un particolare evento di deficienza idrica e sono prevalentemente affidate alle strutture di protezione civile; esse comprendono gli interventi di soccorso e le azioni volte al superamento dell emergenza [ ] Tempo differito Tempo reale
8 Case histories
9 La crisi idrica del
10 Avvio delle attività di governo e gestione delle crisi del 2007 Attività di sorveglianza in tempo reale del DPC: Previsione e valutazione degli scenari di criticità e della loro evoluzione a brevissimo termine attraverso i Centri di Competenza e, ove del caso, la Commissione Grandi rischi ( in data 15 gennaio 2007 l insediamento del Gruppo tecnico-scientifico per le previsioni meteorologiche mensili e stagionali ) Monitoraggio continuo delle situazioni in atto attraverso la rete nazionale del Centri Funzionali le Regioni, le AdB, Agenzie, Associazioni, Enti pubblici e privati ( in data 8 febbraio 2007 la prima Nota sull evolversi della situazione idrologica in Italia ai fini della prevenzione delle crisi idriche )
11 Indicazioni operative Oggetto: indicazioni operative per fronteggiare eventuali crisi idriche Obiettivi: rafforzamento dei sistemi di previsione, monitoraggio e preannuncio; Predisposizione degli interventi di prevenzione, contrasto e mitigazione.
12 DPCM Dichiarazione dello stato di emergenza nei territori delle regioni dell Italia centrosettentrionale, interessati dalla crisi idrica che sta determinando una situazione di grave pregiudizio agli interessi nazionali.
13 OPCM 3598 del Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni dell Italia centrosettentrionale, interessati dalla crisi idrica che sta determinando una situazione di grave pregiudizio agli interessi nazionali.
14 L OPCM 3598 del : la governance
15 Governo della crisi (OPCM 3598 del ) Previsioni mensili e stagionali Monitoraggio e valutazione Regolazione delle risorse
16 Governo della crisi (OPCM 3598 del ) Piani regionali degli interventi Repressione prelievi abusivi Informazione tecnica Informazione alla popolazione
17 Governo della crisi Il governo della crisi è avvenuto attraverso: 9 Cabine di regia; 10 pianificazioni regionali degli interventi urgenti e di breve termine; 41 decretazioni commissariali.
18 Monitoraggio e valutazione in tempo reale delle precipitazioni e delle acque superficiali Monitoraggio continuo delle situazioni in atto attraverso la rete nazionale dei Centri Funzionali, le Regioni, le Autorità di Bacino, Agenzie, Associazioni, Enti pubblici e privati 150 Lago di Garda a Peschiera - Altezze idrometriche (Dati Enti regolatori grandi laghi) cm , concessione /1 15/1 29/1 12/2 26/2 12/3 26/3 9/4 23/4 7/5 21/5 4/6 18/6 45 2/7 16/7 30/7 13/8 27/8 10/9 24/9 8/10 22/10 5/11 19/11 3/12 17/12 31/12 Volumi di invaso bacini Brugneto, Val Noci, Gorzente, Busalletta (Dati Mediterranea delle Acque S.p.A.) Mmc media gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
19 Monitoraggio e valutazione delle acque sotterranee: le sorgenti, le risorgive, i pozzi e la dinamica di falda 600 Sorgente PESCARA DI ARQUATA (Regione Marche - Centro Funzionale per la Meteorologia, l'idrologia e la Sismologia) l/s media gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
20 Informazione tecnica
21 Regolazione nella disponibilità e nell uso delle risorse idriche Emanazione di decreti commissariali finalizzati a: rilascio di volumi idrici dagli invasi idroelettrici regolazione delle risorse idriche dai laghi prealpini risparmio idrico da parte degli utenti irrigui gestione delle disponibilità idriche sorgentizie e da falda limitazione degli emungimenti regolazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, anche in funzione della qualità modifica dei piani degli schemi idrici.
22 Corpo Forestale dello Stato Attività di controllo e repressione dei prelievi idrici abusivi e di altri reati
23 Piani regionali e degli interventi urgenti e di breve termine
24 Piani regionali e degli interventi urgenti e di breve termine
25 Piani regionali e degli interventi urgenti e di breve termine Attività di raccolta dati e di sintesi
26 Attività di sensibilizzazione e di informazione alla popolazione
27 Il rapporto con la comunità scientifica
28 Attività e compiti di protezione civile (art. 3 L. 225/1992 e s.m.i.) 1. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla mitigazione del rischio, connessa agli eventi di cui all'articolo La previsione consiste nelle attività, svolte anche con il concorso di soggetti scientifici e tecnici competenti in materia, dirette all'identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi. 3. La prevenzione consiste nelle attività volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2, anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non strutturali concernenti l'allertamento, la pianificazione dell'emergenza, la formazione, la diffusione della conoscenza della protezione civile nonché l'informazione alla popolazione e l'applicazione della normativa tecnica, ove necessarie, e l'attività di esercitazione.
29 Il rapporto con la comunità scientifica: la collaborazione con IRSA-CNR Accordo di programma quadro DPC-CNR Intesa Operativa DPC-IRSA
30 L Intesa Operativa DPC-IRSA Attività di sviluppo della conoscenza nei settori di vulnerabilità e rischio di inquinamento, compreso il monitoraggio e i sistemi di preannuncio, delle acque sotterranee e superficiali utilizzate a fini idropotabili da eventi accidentali; identificazione e sviluppo di risorse idriche alternative; valutazione e gestione delle crisi e delle emergenze idriche; valutazione e gestione di situazioni di crisi e d emergenza derivanti da disfunzioni di impianti di depurazione di acque reflue e/o da difficoltà di smaltimento dei prodotti di risulta (acque e fanghi), nonché derivanti da disfunzioni d impianti di approvvigionamento idrico; analisi ed approfondimento del quadro normativo relativo ai settori succitati nonché dei profili tecnici delle autorizzazioni; Predisposizione di metodologie, modelli e procedure speditive da utilizzare in tempo reale presso il Centro Funzionale Centrale per la definizione dello scenario di danno collegato ad un evento di inquinamento accidentale; Sviluppo di basi di dati e sistemi informativi sulla vulnerabilità delle infrastrutture di approvvigionamento idropotabile d interesse strategico; messa a punto di modelli di analisi del rischio di inquinamento delle infrastrutture; elaborazione di linee guida per gli interventi di mitigazione e gestione del rischio; Messa a punto e validazione di sistemi d allarme rapido ai fini della sorveglianza attiva del rischio d inquinamento di fonti idropotabili; Elaborazione e sviluppo di metodologie per la raccolta ed analisi di dati idroclimatici, idrologici, idraulici, relativi alla disponibilità delle risorse idriche al fine di monitorare le condizioni di innesco e lo sviluppo di possibili crisi idriche, mediante opportuni indicatori di preannuncio e di severità dei fenomeni; Sviluppo di procedure speditive di caratterizzazione e della relativa strumentazione e di tecnologie d intervento per la soluzione di criticità derivanti da emergenze in impianti di depurazione e di approvvigionamento idrico.
31 L Intesa Operativa DPC-IRSA Attività svolte nell ambito dell intesa operativa tra DPC e IRSA CNR: WP1 - Metodologie, modelli e procedure per la mitigazione di eventi di inquinamento accidentale; WP2 - Vulnerabilità delle infrastrutture di approvvigionamento idropotabile; WP3 Sistemi di allarme rapido per la sorveglianza attiva del rischio di inquinamento di fonti idropotabili; WP4 Metodologie per il monitoraggio della disponibilità di risorse idriche e per il preannuncio di possibili crisi idriche; WP5 Tecnologie di intervento a fronte di emergenze in impianti di trattamento delle acque di scarico e di approvvigionamento idrico.
32 Considerazioni conclusive e prospettive future
33 La previsione e la prevenzione delle crisi idriche: una combinazione tra interventi e misure di breve, medio e lungo termine Una efficace politica di previsione, prevenzione e mitigazione delle crisi idriche richiede una complessa integrazione tra le misure di breve, medio e lungo termine; In particolare, il miglioramento delle capacità di previsione è fondamentale per mitigare le crisi idriche e per attivare i piani di emergenza; Nel lungo termine, vi è una necessità di un cambio radicale nell uso delle risorse idriche, che dovrà fondarsi sul risparmio idrico e su approcci innovativi alla gestione delle risorse idriche; Particolare importanza dovrà essere data all implementazione della Direttiva 2000/60/CE ed ai suoi contenuti (risparmio idrico, protezione ambientale, adeguate tariffazioni, etc.)
34 Sistema di allertamento precoce (Drought Watch System) Obiettivo: allertamento precoce delle condizioni di siccità al fine di attivare le misure di mitigazione e dichiarare lo stato di emergenza Elementi: rete automatizzata di sensori per il monitoraggio delle variabili idrometeorologiche e delle disponibilità idriche (es. volumi d invaso, livelli piezometrici, etc.); centri per la raccolta, archiviazione ed elaborazione dei dati per una corretta valutazione delle condizioni di siccità per mezzo di set di indici e analisi territoriale informatizzata (GIS); strumenti e metodologie per il trasferimento dell informazione ai decisori ed al pubblico (utilizzando Internet come canale preferenziale).
35 Schema di sistema di allertamento precoce (Drought Watch System)
36 Indirizzi tecnico-operativi per la pianificazione delle azioni di contrasto agli effetti delle emergenze idriche Aree a rischio di criticità Dati di base Scenari di criticità PIANO DI EMERGENZA PER IL SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE IDRICHE Indicatori di evento Obiettivi Azioni di contrasto Riduzione della domanda Incremento delle disponibilità idriche CAMPAGNE PUBBLICITARIE RAZIONAMENTO DELLE EROGAZIONI ETC APPROVVIGIONAMENTI ALTERNATIVI DISTRIBUZIONE ACQUA POTABILE CON AUTOBOTTI OPPURE IMBUSTATA
37 Principali problematiche da affrontare Sviluppo della conoscenza scientifica in materia di previsione, prevenzione, gestione e mitigazione delle crisi idriche; Piena implementazione della Water Framework Directive (WFD); Promozione di una cultura improntata al risparmio idrico; Maggiore ricorso al riciclo/riuso ed a fonti non convenzionali; Razionalizzazione degli usi, miglioramento dell efficienza e riduzione degli sprechi; Utilizzo di colture irrigue meno idroesigenti; Razionalizzazione dei meccanismi di pricing.
38 La crisi idrica in Italia: alcune considerazioni La crisi idrica è una problematica che affligge tutto il pianeta, sia pure in modo diseguale e che è originata non tanto e non solo da una scarsità delle precipitazioni ma piuttosto dalla povertà, dagli abusi di potere e dalle ineguaglianze. In Italia la crisi idrica è originata non solo dalla disomogeneità territoriale della risorsa, ma dalle criticità che affliggono il settore idrico (frammentazione gestionale, obsolescenza delle infrastrutture, perdite elevate, notevoli sprechi, etc.). E possibile prevenire le crisi idriche praticando un uso razionale ed oculato della risorsa ed evitando gli sprechi, specialmente nei settori più idroesigenti, quale l irrigazione. L approccio proattivo è senza dubbio il migliore nella previsione, prevenzione, contrasto e nella gestione delle crisi idriche: dopo un accurato censimento delle fonti di approvvigionamento, occorre effettuare periodicamente un monitoraggio della disponibilità e dei fabbisogni idrici, unitamente all esame continuo delle variabili idrometeorologiche. Inoltre occorre mettere a punto efficaci piani di emergenza finalizzati al contrasto ed alla mitigazione degli effetti della siccità.
39 Grazie per l attenzione!
La gestione degli eventi di scarsità idrica e siccità nel bacino del Po
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