Lezione 6 L approccio innatista-modulare

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1 Lezione 6 L approccio innatista-modulare Argomenti Assunti Limiti della teoria costruttivista Paradigma della violazione dell aspettativa L architettura della mente secondo Fodor L innatismo rappresentazionale di Spelke Limiti del modularismo

2 Lezione 1 Approcci innatisti modulari Concetti 1 Teoria di Fodor Trasduttori Moduli (o sistemi di input) Sistemi centrali Caratteristiche dei moduli Specificità per dominio Obbligatorietà delle operazioni Incapsulamento delle informazioni Superficialità dell output Architettura neurale fissa e geneticamente determinata Non modificabili in base a influenze ambientali

3 Teoria di Spelke Innatismo rappresentazionale Due assunti Lezione 1 Approcci innatisti modulari Concetti 2 I bambini nascono dotati di principi dominio-specifici innati (core knowledge) I bambini sono in grado di ragionare su aspetti della realtà dei quali non hanno un esperienza percettiva diretta (active representation) Quattro sistemi dominio-specifici innati, basati su un insieme di principi guida universali e innati Oggetti Agenti Numero Spazio

4 Lezione 1 Approcci innatisti modulari Concetti 3 Spelke - Principi guida per il dominio degli oggetti Principio della solidità Principio di gravità Principio della continuità Principio della rigidità Principio dell assenza di azione a distanza

5 Assunti Presenza di contenuti di conoscenza dominiospecifici alla nascita Secondo l innatismo rappresentazionale della Spelke anche alcune rappresentazioni dominiospecifiche, come alcuni contenuti di conoscenza relativi a domini particolari sarebbero presenti alla nascita. Secondo la teoria modulare della mente proposta da Fodor (1983) la specializzazione funzionale della mente sarebbe il risultato dell evoluzione della specie anziché dello sviluppo dell individuo. Lo sviluppo viene inteso come semplice estrinsecazione di predisposizioni e conoscenze dominiospecifiche innate.

6 L architettura della mente secondo Fodor La mente umana, secondo Fodor, è formata da tre componenti: trasduttori, sistemi di input e sistemi centrali I moduli, secondo Fodor: a) sono dominio-specifici b) operano in modo obbligato c) sono informazionalmente incapsulati (o cognitivamente impenetrabili). Esempio: illusioni visive d) producono output superficiali che non possono essere interpretati (sono i sistemi centrali che forniscono un interpretazione) e) hanno un architettura neurale fissa e geneticamente determinata f) non sono suscettibili di modifica da parte dell ambiente e dell esercizio

7 Fodor: la rappresentazione come mediata da rappresentazioni dominio-specifiche La differenza tra modulo e dominio i domini possono sovrapporsi per il fatto di impiegare rappresentazioni o procedure comuni i moduli funzionano in modo totalmente indipendente l uno dall altro Fodor non è interessato allo sviluppo, se non per ammettere la possibilità che nuovi moduli, non presenti alla nascita ma codificati dai geni, emergano nel corso del tempo, come per esempio nel caso del modulo per la lettura.

8 L approccio funzionale Manca un vero e proprio processo di sviluppo Presenza di un architettura neurale fissa e geneticamente determinata non modificabilità ad opera dell ambiente esterno La teoria di Fodor concezione dell epigenesi di tipo unidirezionale e deterministico

9 L innatismo rappresentazionale di Spelke Cosa differenzia la conoscenza degli oggetti posseduta dai bambini piccoli da quella dei bambini più grandi e dagli adulti? La risposta della Spelke (1990) in relazione al dominio della fisica è che la maggior parte delle conoscenze che l uomo possiede sulle proprietà degli oggetti del mondo fisico e sulle leggi della fisica che ne regolano il comportamento non gli derivano né dall esperienza percettiva né dall azione sul mondo, sono parte del suo patrimonio biologico

10 L innatismo rappresentazionale di Spelke 2 Il modello proposto da Spelke si basa su due principi Il principio della core knowledge (nuclei di conoscenza) i bambini vengono al mondo muniti di un insieme di principi dominio-specifici, che sono gli stessi che costituiscono il nucleo del pensiero maturo dell adulto Il principio della active representation (rappresentazione attiva) i bambini sono capaci non solo di rappresentarsi ma anche di ragionare sugli aspetti e sulle proprietà del mondo fisico

11 Quattro sistemi dominio-specifici innati Oggetti Agenti sociali Numeri Spazio L innatismo rappresentazionale di Spelke 2

12 L innatismo rappresentazionale di Spelke 3 Esempio: la ricerca di Baillargeon (1987) condotta con bambini di 3-4 mesi e basata sul paradigma della violazione dell aspettativa. Il bambino viene abituato a uno schermo mobile che ruota lungo un arco di 180 e poi si pone un cilindro che in posizione tale da impedire la rotazione completa. Quindi si mostra lo schermo che ruota di 180 (evento impossibile) o di 120. I bambini fissano più a lungo l evento impossibile.

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14 Principi innati 1 I bambini sono guidati in questo ragionamenti dagli stessi principi innati che guidano il bambino nella percezione degli oggetti principio della solidità, principio di gravità, principio della continuità del movimento, principio della rigidità, principio dell assenza di azione a distanza. Questi principi valgono per tutte le modalità sensoriali e operano in modo automatico. Gli stessi principi consentono al bambino di segmentare il flusso degli eventi, organizzando e dando un senso al comportamento degli oggetti in accordo con le leggi della fisica.

15 Principi innati 2 Secondo Spelke bisogna ipotizzare l esistenza di un sistema percettivo che fin dalla nascita sia in grado di organizzare l input visivo in accordo con i principi della fisica. Tuttavia non tutti i principi sono presenti alla nascita. A 4 mesi i bambini sono sensibili al principio della solidità degli oggetti (vedi esp) A sei mesi sono sorpresi quando viene violato il principio di gravità (vedi esp).

16 Principi innati 2 Pur essendo tutti specificati per via innata, alcuni principi emergono in seguito alla maturazione di specifiche aree corticali oppure devono attendere una specifica esperienza percettiva o motoria che funga da innesco per la loro attivazione. In ogni caso, l esperienza e l apprendimento non esercitano nessuna influenza sulla natura della conoscenza che il bambino acquisirà.

17 Principi innati 3 Lo studio dei principi che guidano la comprensione del mondo alla nascita e nella prima infanzia può costituire un valido strumento per analizzare i processi che operano nella mente adulta, in quanto offre la possibilità di indagare tali processi in forma relativamente pura, prima che questi vengano integrati e modulati da un ampio patrimonio di conoscenze e strategie acquisite

18 Limiti dell approccio cognitivista e dei modelli innatisti modulari 1 La metafora del computer porta ad adottare una visione dell architettura mentale come immutabile e quindi una visione statica dello sviluppo. L adozione della metafora del computer ha portato all adozione di un approccio puramente funzionale allo studio della cognizione, che svincola lo studio dello sviluppo dell attività cognitiva dallo studio dello sviluppo del cervello.

19 Limiti dell approccio cognitivista e dei modelli innatisti modulari 2 Il termine innato viene descritto in modo vago e non ne viene data una definizione esplicita. L interpretazione dei dati sulle competenze infantili in termini cognitivi, potrebbe spesso essere sostituita da spiegazioni più economiche che fanno riferimento ad abilità percettive. E il caso, ad esempio, delle abilità numeriche presenti nei primi sei mesi (Wynn, 1998) che potrebbero essere basate sull apparenza percettiva delle configurazioni numeriche e non sull informazione numerica in esse contenuta.

20 Concetti della teoria di Fodor (1983) Tre componenti Trasduttori Moduli (sistemi di input) Sistemi centrali Caratteristiche dei moduli Specificità per dominio Obbligatorietà delle operazioni Incapsulamento informazionale (cognitivamente impenetrabili) Superficialità dell output Architettura neurale fissa e geneticamente determinata Non modificabilità in base alle esperienze

21 Concetti della teoria di Spelke (1990, 1994, 1998) Due assunti Principio dei nuclei di conoscenza (core knowledge thesis) Principio della rappresentazione attiva (active representation thesis) Quattro sistemi dominio-specifici innati Oggetti Agenti Numero Spazio

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