F&N. Real Estate JOINT VENTURE PIRELLI AMBIENTE-ACEA

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1 Pubblicazione non in vendita Reg. Trib. Milano n del 3/12/1949 Intervista La mostra Un viaggio, ma autori contemporanei reinterpretano il Cinturato (pp. 2-3) PIRELLI PZERO lancia la collezione moda Cinturato limited edition (p. 3) 386 FEBBRAIO 2008 SERGIO ESCOBAR Teatro e impresa, pensare oltre frontiera per sfidare il cambiamento a pagina 6 Un giovane dipendente, nato nella seconda metà degli anni 70 ed entrato in azienda quattro anni fa, racconta che uno dei ricordi più nitidi del suo primo giorno in Pirelli è legato a un vecchio manifesto pubblicitario esposto su una parete degli uffici milanesi di via Negri. Ritraeva un pneumatico obliquo e stilizzato, accompagnato dalla scritta Cinturato Pirelli. Del Cinturato, prima di allora, non aveva mai sentito parlare. Ma gli bastò un occhiata a quel manifesto, al quale qualche tempo dopo avrebbe attribuito una data (1962) e un autore F&N Ambiente JOINT VENTURE PIRELLI AMBIENTE-ACEA Nasce A.PI.C.E. per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di Cdr-Q, il combustibile da rifiuti di qualità a pagina 5 EVENTI Per il lancio del nuovo prodotto verde un programma di iniziative fra tecnologia, costume e creatività Riecco il Cinturato Un mix di tecnologia, sicurezza e rispetto per l ambiente: Pirelli anticipa di due anni la normativa europea sul contenimento delle emissioni con le linee P4 e P6 che riducono i consumi fino al 4% e allungano la resa chilometrica del 30% di Salvatore Ricco fn.redazione@pirelli.com (Bob Noorda), per comprendere ciò che il Cinturato Pirelli aveva rappresentato tra gli anni 50 e 70: innovazione, nel prodotto e nella comunicazione, e voglia di dinamismo, velocità, vitalità. Sensazioni confermate, un po di tempo dopo, dalle parole di un altro pirelliano con qualche anno di azienda in più... Tutto il mondo ha dichiarato recentemente il presidente Marco Tronchetti Provera conosceva e apprezzava il Cinturato Pirelli per le sue doti di sportività e sicurezza. Per la mia generazione, il Cinturato è stato il simbolo della voglia di viaggiare dell Italia negli anni del miracolo economico. Ideato nel 1951 dal mitico ingegner Luigi Emanueli, inventore anche del cavo a olio fluido, il Cinturato era il primo pneumatico radiale tessile targato Pirelli. Grazie a una struttura più rigida di quella tradizionale a tele, offriva prestazioni fino ad allora sconosciute, determinando una minirivoluzione per un Italia che si avviava alla motorizzazione di massa. Il successo commerciale arrivava soprattutto negli anni 60, in parallelo alle campagne pubblicitarie di maggior successo, come quella ideata da Arrigo Castellani (allora direttore propaganda, ovvero stampa e pubblicità, di Pirelli) e Pino Tovaglia (grafico e art director), dal titolo Un viaggio sul sicuro Cinturato Pirelli, che utilizzava il racconto del viaggio come metafora di una riscoperta continua a pagina 2 vitalità. Real Estate GRANDE BICOCCA Al via l ultima fase del progetto di riqualificazione a pagina 5 MINORI CONSUMI ARIA PIÙ PULITA PIÙ CHILOMETRI QUANDO RISPETTARE L AMBIENTE DIVENTA UN ARTE. Fatti&Notizie Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia Un pneumatico ecologico per le medie cilindrate (p. 4) La parola alla produzione: intervista a Fabio Matrone, sgorbiatore (p. 4) pirelli.com La campagna pubblicitaria Dal volto di donna al cuore p. 2 AI PIRELLIANI Per raccontare chi siamo e cosa facciamo Lo sviluppo della Pirelli, il suo futuro di grande azienda manifatturiera italiana e multinazionale, sono soprattutto nelle mani delle persone che vi lavorano. Una scelta di fondo, storicamente radicata, che oggi si riconferma e si rinnova, anche nel segno della memoria di Leopoldo Pirelli, di cui proprio adesso ricorre il primo anniversario della scomparsa. Ma anche una visione netta d una cultura d impresa sempre più attenta alle risorse umane e alla sostenibilità, per affrontare meglio le sfide dei mercati globali, dell innovazione, della qualità. Di questa strategia, ispirata da una profonda consapevolezza della Corporate Social Responsibility, la comunicazione interna è un cardine essenziale. Ecco perché abbiamo voluto avviare un nuovo corso per tutti gli strumenti di dialogo e di confronto all interno dell impresa, dalle riviste aziendali alla Intranet. Nel rispetto della tradizione. Ma con un taglio molto moderno, che gioca su tutte le leve della comunicazione multimediale. Da oggi, dunque, anche Fatti&Notizie, F&N, cambia volto: la veste grafica rinnovata, per una lettura più chiara e piacevole, è una evoluzione della tradizione culturale Pirelli. La comunicazione non procede dall alto dei vertici aziendali verso i dipendenti, ma prova a raccontare, dall interno, i vari aspetti della vita dell impresa e di chi ci lavora, gli avvenimenti economici, le iniziative produttive, le novità tecnologiche, l insieme delle relazioni tra le varie parti del gruppo Pirelli e gli interlocutori esterni che in un modo o nell altro hanno a che fare con le nostre fabbriche, i nostri laboratori, i nostri uffici. E poi, ancora, gli eventi culturali e sportivi, le voci dei dipendenti, le iniziative aziendali che intendono migliorare il nostro modo di lavorare e di vivere in Pirelli. Spirito di comunità. E racconto di quel che succede, dei successi e dei problemi, dell evoluzione di un mondo l impresa che è così ampia parte della nostra vita quotidiana. In questo nuovo numero di F&N, dunque, si parla del rilancio del Cinturato, dal punto di vista del prodotto e delle iniziative culturali e ambientali collegate, a partire dalla mostra Un viaggio, ma... alla Triennale di Milano; di ambiente e di espansione delle iniziative di Pirelli RE per la Grande Bicocca, di esperienze professionali internazionali, di attività sportive di cui i pneumatici Pirelli sono protagonisti, di libri Pirelli e della gestione di risorse umane come quella che si sperimenta ogni giorno, da anni, in un luogo d eccellenza della cultura milanese e internazionale qual è il Piccolo Teatro. F&N, insomma, riflette, fin dal primo numero della nuova serie, l insieme degli elementi che connotano l identità Pirelli: qualità industriale, cultura, innovazione, dialogo. Una strada tutt altro che facile. Ma su cui siamo convinti sia giusto andare avanti. Confidando soprattutto sul sostegno e la collaborazione dei veri protagonisti di un giornale, di uno strumento di informazione anche aziendale: i lettori.

2 2 Cinturato 1951 Dagli studi di Luigi Emanueli nasce il pneumatico Cinturato a carcassa radiale Pirelli affida l immagine del Cinturato a quattro designer, tra cui l olandese Bob Noorda F&N 386 febbraio 2008 Castellani e Tovaglia firmano la campagna pubblicitaria 'Un viaggio sul sicuro - Cinturato Pirelli' Un viaggio, ma... con il nuovo Cinturato continua dalla prima Quel viaggio, a distanza di quasi mezzo secolo, riprende oggi con il nuovo Cinturato. Non si tratta, come è stato più volte sottolineato nel corso della conferenza stampa internazionale di presentazione svoltasi a metà gennaio alla Triennale di Milano, di un operazione nostalgia. Valori e caratteristiche del Cinturato anni sono stati preservati, ma al tempo stesso anche evoluti e adattati a una Pirelli che nel tempo è cresciuta e cambiata, così come sono mutati il Paese e lo scenario competitivo internazionale. Il nuovo Cinturato è, come allora, sinonimo di affidabilità, sicurezza e prestazioni, con l aggiunta di due ulteriori elementi strettamente legati alla Pirelli di oggi: la tecnologia come fattore sempre più decisivo di ogni prodotto e l eco-sostenibilità. Grazie a materiali e strutture innovative, frutto delle attività di ricerca, i nuovi pneumatici Cinturato consentono, infatti, di ridurre le emissioni di anidride carbonica e i consumi, aumentando la resa chilometrica. La domanda oggi è sempre più sofisticata ha spiegato il presidente Marco Tronchetti Provera nel corso della conferenza stampa di presentazione e noi rispondiamo con LA campagna cinturato La pubblicità del Cinturato: una strada. E sull asfalto un volto di donna disegnato dall impronta di un pneumatico. Che non si vede. Una scelta audace. Una scelta che rispecchia in pieno il prodotto, racconta Elena Koumentakis, responsabile Pubblicità e Immagine. Il Marketing ha spiegato che lo sviluppo era stato guidato in primis dall attenzione per l ambiente. Pirelli stava per lanciare il primo pneumatico ecologico. Da qui l idea di rappresentare l ambiente la strada asfaltata e il verde intorno e di evocare il pneumatico attraverso il suo segno distintivo: il battistrada. Che definisce i contorni di un volto femminile, in armonia con la Natura, poiché sono i ciuffi d erba che spuntano dall asfalto a completare il ritratto. Quando rispettare l ambiente diventa un arte, recita lo slogan. L arte di collaborare con la Natura, potremmo parafrasare... Abbiamo visto anche un cuore, delle forbici, un orologio. Sì, infatti. Oltre al soggetto principale, abbiamo ritenuto opportuno crearne altri tre, uno per ciascun benefit del prodotto, ricorrendo a simboli facilmente riconoscibili. Il cuore con la freccia sintetizza la cura per l ambiente, le forbici il taglio ai consumi di carburante e alle emissioni nocive, l orologio la durata straordinaria. un mix di tecnologia, sicurezza e rispetto dell ambiente, anticipando di due anni la normativa europea sul contenimento delle emissioni. Con il nuovo Cinturato riprendiamo un cammino: è un prodotto destinato a durare e che ci permetterà di coprire un segmento di mercato che si colloca al di sotto dell alto di gamma. È il pneumatico del futuro. Il Cinturato sarà prodotto in 5 milioni di pezzi, che a stretto giro diventeranno 10 milioni, negli stabilimenti di Bollate, Carlisle (Regno Unito), Manresa (Spagna) e Izmit (Turchia). Sarà una gomma per auto di media cilindrata e utilitarie, ed è stata già scelta da case automobilistiche come Fiat, Mercedes, Volkswagen, Peugeot e Seat per i loro modelli più diffusi. Il mercato di sbocco sarà, almeno in una prima fase, quello europeo. Ma potremmo portarlo anche in Asia e negli Stati Uniti ha sottolineato l amministratore delegato di Pirelli Tyre Francesco Gori quando la Quando l'ambiente diventa un'arte Molti si chiedono come siano state realizzate queste immagini: che paiono reali, anche se un po improbabili... È tutto reale, naturalmente perfezionato in laboratorio con il fotoritocco. Mi spiego meglio. Il primo obiettivo è stato trovare delle strade con un manto di asfalto ben tenuto, che per i tre giorni di produzione potessero rimanere asciutte. Era novembre. Difficile poter contare su tre giorni senza pioggia, persino in Sicilia. E così siamo partiti alla volta di Marbella, in Andalucia, Spagna. Abbiamo realizzato migliaia di scatti sull asfalto libero, mentre per le impronte... beh, questa è stata una parte divertente: le abbiamo realizzate e fotografate in un parcheggio sgommando con un treno di P4! Poi sono state accuratamente assemblate per costruire le tracce rettilinee per le forbici, curvilinee per il cuore e l orologio. Una composizione che potesse restituire l esatto disegno del battistrada, una ricostruzione a regola d arte! Valori e caratteristiche del Cinturato anni sono stati preservati. Il nuovo prodotto è, più di allora, sinonimo di affidabilità, sicurezza e prestazioni, con l aggiunta di due elementi strettamente legati alla Pirelli di oggi: la tecnologia come fattore sempre più decisivo e l eco-sostenibilità tendenza all eco-compatibilità del prodotto pneumatico si estenderà anche a quelle aree. Siamo all inizio di un percorso: ricordo che del P6000, il più grande prodotto dai tempi del Cinturato a oggi, sono stati realizzati più di 100 milioni di pezzi. Col Cinturato 2008 puntiamo a bissare questo successo. Sarà uno degli assi portanti della nostra politica commerciale. Il lancio del nuovo pneumatico è stato seguito con grande attenzione e spazio dalla stampa italiana ed europea. Tanti osservatori hanno colto il senso profondo dell iniziativa, guardando il Cinturato non solo come un prodotto, ma come il simbolo di un azienda che ha voglia di continuare il suo percorso di crescita industriale in tutto il mondo. Significativo, in proposito, è stato il commento dello storico dell economia Valerio Castronovo, secondo il quale, con il Cinturato 2008, Pirelli ha in qualche modo bissato quanto avvenuto con la nuova Fiat 500: partendo da un prodotto-simbolo della sua storia, ha mostrato come un grande gruppo italiano può continuare a fare innovazione, a dare il passo a interi settori industriali. Il nuovo Cinturato è dunque tradizione Pirelli ma anche frutto della svolta tecnologica impressa all azienda negli ultimi quindici anni. Una svolta che ha portato a grandi innovazioni come il MIRS, alla focalizzazione sull alto di gamma e, ora, alla creazione di un pneumatico hi-tech per le famiglie e per le donne. È una sintesi tra continuità e capacità di guardare al futuro, ben rappresentata dalla mostra Un viaggio ma, ispirata alla campagna Castellani-Tovaglia, che ha fatto da cornice al lancio: da una parte il Cinturato di allora, riassunto in decine di manifesti, bozzetti e film storici relativi alle campagne pubblicitarie del periodo e firmati dai grandi nomi di quel periodo, da Noorda a Tovaglia, da Franco Grignani a Ugo Mulas, da Antonio Boggeri ad Alan Fletcher; dall altra, i lavori di quindici giovani creativi che con grande coraggio e originalità hanno dato sfogo alla loro fantasia, interpretando liberamente le suggestioni del viaggio e del Cinturato Pirelli. Si va dalla piovra cinturata al block notes incorniciato nella traccia di un P6 con migliaia di fogli bianchi da riempire con appunti di viaggio; dall albero di pneumatici al Cinturato del quarto millennio. Un esperimento riuscito, come dimostrano le oltre 250 visite giornaliere agli spazi allestiti in Triennale e i positivi riscontri ricevuti dalla stampa e dagli esperti. Sull inserto domenicale del Sole 24 Ore Anna Detheridge, critico nel campo delle culture visive, ha sottolineato ad esempio come il prestigio del Gruppo derivi anche dalle ricerche compiute nel campo del design e dall attenzione straordinaria dedicata alla comunicazione. Il Cinturato 2008, esattamente come ai tempi dei manifesti di Noorda, è la testimonianza di una Pirelli capace di sperimentare nuovi linguaggi e di rappresentare, in Italia e nel mondo, un modello di industria in grado di coniugare tecnologia, ricerca, creatività e qualità. S.R. Alla Triennale di Milano, il 17 gennaio: in alto, il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera in visita alla mostra; sopra, il designer Bob Noorda (a sinistra) a colloquio con Antonio Calabrò, direttore Affari Istituzionali e Relazioni Esterne Pirelli SUl sito Racconto in progress, il Cinturato va su Internet Il Cinturato: più di un pneumatico, un prodotto-evento, un sistema di fatti, persone, luoghi correlati. Quale mezzo se non Internet per raccontare con le sue ultime tecnologie multimediali una storia dalle mille sfaccettature, che continua a crescere, da cinquant anni a oggi, e da qui al futuro? All indirizzo it/cinturato il sito che Pirelli ha dedicato al Cinturato: ai suoi sviluppatori, di oggi come di allora, ai suoi comunicatori, ma anche ai suoi utilizzatori. Interviste, riprese, approfondimenti tecnici, video in webcasting, persino un gioco: uno sguardo a 360 sul mondo di questo pneumatico fra informazione ed entertainment, all insegna della tecnologia web 2.0, l ultima frontiera della comunicazione in rete.

3 F&N 386 febbraio Viene introdotta la cordicella metallica in funzione di rinforzo della cintura 2008 Una famiglia di nuovi prodotti rilancia lo storico marchio CONVENZIONE PIRELLI TRIENNALE Speciali riduzioni per i dipendenti di tutte le società del Gruppo: Triennale 6 anziché 8 Museo del Design 8 anziché 11 Cinturato Sotto, Marco Tronchetti Provera con Giovanna Amadasi, curatrice della mostra Un viaggio, ma... IN MOSTRA ALLA TRIENNALE Giochi di gomma e di immagini PIRELLI PZERO A sinistra e sopra, alcune delle opere in esposizione alla Triennale Sotto, Francesco Gori, amministratore delegato di Pirelli Tyre, durante la conferenza stampa Per uno stile da collezione Trench e stivali in edizione limitata: Cinturato è anche una linea moda che rivisita e rilancia due capi cult dell abbigliamento Pirelli di Fabia Snider Si chiamano Naomi Campbell, Kate Moss e Uma Thurman: tre icone di bellezza, successo e stile, le primissime, si dice, a ricevere e indossare i nuovi capi Cinturato limited edition della collezione PZero. Uno stivale e un trench, due capi storici per celebrare il ritorno del pneumatico rivoluzionario che tra gli anni 50 e 60 segnò lo stile del viaggiare nel mondo e diventò sinonimo di evoluzione e sicurezza. Solo millecinquecento pezzi di un capo e altrettanti dell altro, numerati, preziosi e contesi. Bocche cucite nel quartier generale di PZero sui destinatari dei primi dieci esemplari e il gossip si alimenta. Le liste dei destinatari sono top secret afferma Antonio Gallo, responsabile del progetto PZero, ma in un momento in cui la moda non è più di moda, ha molto più fascino sul pubblico una linea innovativa e pulita di industrial design che le lussuose griffe. Ma cos è la moda? Indefinibile il concetto, ormai diventato troppo ampio rispetto al suo significato originario che indicava maniera, norma, regola di comportamento. E allora, per Pirelli, spazio alla fantasia e alla creatività in un mix virtuoso tra solida tradizione industriale, abbigliamento e arte. Frutto di questo estroso esercizio sono i moderni guerrieri metropolitani vestiti PZero all ingresso della Triennale, in un giardino all italiana stilizzato tra bossi racchiusi in un anima cinturata per sottolineare il carattere ecologico del prodotto. Un benvenuto alla stampa e agli ospiti accorsi in Viale Alemagna per la presentazione e l inaugurazione della mostra Un Viaggio, ma.... E pensare che all inizio, più di un secolo fa, erano solo impermeabili di caucciù. Un ritorno al passato, un viaggio nel tempo che affonda le sue radici nel 1877 quando, nel complesso fondato da Giovanni Battista Pirelli, prende il via la produzione di articoli sanitari e per merceria : soprabiti, mantelle, paletots per viaggiatori, cocchieri e militari. Oggi i medesimi articoli vengono rivisti in chiave contemporanea, innovativa e high tech. Ed ecco allora il trench dalle linee asciutte e sagomate che modella la figura mentre lo stivale, comodo e avvolgente, sviluppa in altezza, fino al polpaccio, il disegno del nuovo pneumatico Cinturato. Conteso dalle Top ed è subito tendenza. di Giovanna Amadasi La mostra Un viaggio ma è nata per gradi. All inizio, l idea più immediata: andare a cercare le campagne pubblicitarie del passato e mostrare al pubblico come Pirelli, già molti anni fa, coniugasse l innovazione tecnologica con quella dei linguaggi. Aprire le decine di cartellette e dossier dell Archivio, ritrovare le famose campagne di Noorda, Boggeri, Tovaglia e di tutta una generazione di creativi allora ventenni o trentenni è stata una grande emozione: ad ogni pagina ecco apparire i bozzetti disegnati e incollati a mano, come si faceva prima dell avvento della tecnologia, con appunti in matita che contenevano le indicazioni per la stampa. Guardare nel loro insieme quelle immagini, i poster, perfino i libretti tecnici, è stato come guardare un pezzo della storia dell Italia: un sorprendente come eravamo del gusto, dello stile di vita, del modo di viaggiare del nostro Paese nei decenni che vanno dal 1950 al 1970, quando l intera Italia saliva in macchina per viaggi di piacere e di scoperta, fino a pochi anni prima un lusso per pochi. Tuttavia una mostra dedicata solo alla storia ci è sembrata subito insufficiente a raccontare lo spirito di Pirelli e del Cinturato, un prodotto che se affonda le sue radici nel passato è però completamente nuovo. Era importante che la mostra comunicasse questo spirito di novità, e questo ci ha spinto a cercare quindici creativi tra i più interessanti presenti sulla scena italiana: grafici, illustratori, fotografi, artisti, registi video. Alberto Bettinetti, Alessandro Busseni - Cicciapalla Corp., Marco Bruzzone, Ciboh, Carlo Furgeri Gilbert, Luca Gabino, Elena Giavaldi / Domenicamattina, Headscollective, Leftloft, Andrea Linke, Loew & Associati, N!03, Claudio Sinatti, Giacomo CONCORSO PER I DIPENDENTI Spazio, Simone Tosca. Abbiamo chiesto loro di raccontare il viaggio e il Cinturato di ieri e di oggi con il massimo della libertà espressiva: ed ecco comparire pneumatici di liquirizia o in fuga per l Italia, piovre cinturate, poster da disegnare e paesaggi fantastici. 'Un viaggio, ma ' dura un mese, ma nel realizzarla abbiamo scoperto alcune cose che lasceranno le loro tracce anche dopo la chiusura della mostra. La prima e più importante, l entusiasmo e la disponibilità davvero al di sopra di ogni aspettativa dei creativi a confrontarsi con il marchio Pirelli, percepito come portatore di qualità, creatività, cultura all avanguardia. In secondo luogo, la scoperta che tutti, anche coloro che negli anni Sessanta non erano neppure nati, conoscevano il Cinturato attraverso le sue immagini. Oggi infatti, per chi studia grafica, arte, design, è impossibile non imbattersi nella traccia obliqua di Bob Noorda o nella scritta rossa e deformata di Alan Fletcher, custoditi nelle collezioni dei maggiori musei italiani e internazionali. La conferma che Pirelli, il suo modo di comunicare e di vedere le cose fa parte della cultura delle giovani generazioni. Il cubo, l'originale libro creato per la mostra e ispirato alla campagna del 1966 Un viaggio sul sicuro - Cinturato Pirelli di Arrigo Castellani e Pino Tovaglia Dai forma alla tua idea del Cinturato Un viaggio, ma... secondo me Racconti, disegni, foto, video per interpretare il rilancio del pneumatico. In palio i capi dell abbigliamento PIRELLI PZERO Puoi partecipare al concorso UN VIAGGIO, MA... SECONDO ME con un racconto, una poesia, un disegno, una scultura, una foto o un video ispirati al tema del viaggio Cinturato, un viaggio in sicurezza nel rispetto dell ambiente. Hai tempo fino al 1 aprile 2008 per mettere alla prova la tua creatività. Invia la tua opera: all indirizzo concorsocinturato@pirelli.com per i file (grandezza massima 10 Mb); all indirizzo postale Direzione Affari Istituzionali e Relazioni Esterne Via Negri Milano per tutti gli altri formati. Le opere saranno selezionate e valutate da una giuria composta da: Giovanna Amadasi, curatrice della mostra, e alcuni autori di Un viaggio, ma.... Puoi scaricare il bando di concorso, il regolamento e l informativa sulla privacy nella sezione Corporate news della Intranet. Per spunti e ispirazioni visita il sito

4 4 Cinturato F&N 386 febbraio 2008 DENTRO IL PNEUMATICO Ha segnato la storia del viaggiare. Ecco tutti i perché del suo ritorno e le nuove caratteristiche tecniche Ma il Cinturato non esisteva già? di Francescopaolo Tarallo Ma il Cinturato non esisteva già? E il battistrada non è uguale a quello del P4 e del P6? Sarà veramente ecologico? Ma...? Mensa della Bicocca, macchinette caffè, corridoi e uffici della sede Pirelli Tyre: il ritorno del Cinturato, che ha occupato l interesse di stampa, intellettuali e clienti di tutto il mondo, la fa da padrone anche nelle chiacchiere e nelle discussioni dei dipendenti. Con domande curiose e competenti, talvolta viranti al dubbio, altre alla meraviglia, sempre improntate allo spirito Pirelli che non si accontenta mai delle apparenze e punta al sodo. I quesiti provengono soprattutto da quelle divisioni aziendali non coinvolte direttamente nel progetto o dalle Business Unit diverse dal car. Qualcuna di quelle domande ha trovato risposta immediata, qualcuna ancora no o non del tutto. Allora, ecco un'antologia dei quesiti più frequenti, raccolti in giro per l azienda, con un'antologia di risposte, raccolte tra chi ha lavorato direttamente al progetto. Quali sono le caratteristiche dei nuovi P4 e P6 Cinturato e cosa li distingue dai P4 e P6 già in commercio? Sembrano uguali... P4 e P6 Cinturato cambiano la sostanza del pneumatico che non è visibile a occhio nudo: mescole e struttura, che hanno migliorato i risultati in termini di sicurezza in ogni condizione atmosferica e di maggior resa chilometrica, oltre che di minore impatto ambientale. I disegni battistrada dei P4 e P6 attuali sono già il meglio possibile per raggiungere gli obiettivi che Pirelli si è posta con il Cinturato, cambiarli sarebbe stato inutile. Cosa ha il nuovo Cinturato in più rispetto ai pneumatici dello stesso segmento? È ecocompatibile, più economico, in quanto consente di ridurre i consumi e garantisce una maggiore resa chilometrica, ed è più sicuro in termini di frenata e tenuta. Il nuovo Cinturato permette di ridurre del 20% la resistenza al rotolamento, fino al 4% il consumo di energia e le emissioni nocive e consente di aumentare il chilometraggio complessivo del 30% in media. Questo significa, se consideriamo la percorrenza media annua di un automobilista italiano, un cambio di gomme ogni 4 anni anziché ogni 3. È il pneumatico ideale per le vetture di piccola e media potenza. Perché un prodotto ecologico? Per soddisfare le nuove esigenze di mercato e contribuire alla mobilità sostenibile. Pirelli ha eliminato gli olii aromatici dalle mescole battistrada del nuovo Cinturato, anticipando di due anni la normativa europea in materia. Inoltre il Cinturato, abbassa la resistenza al rotolamento, riduce la necessità di carburante e quindi, indirettamente, di emissioni nocive alla salute dell uomo e all ambiente. Rivolgendosi al mercato delle auto medie non si rischia di perdere la nostra identità di leader dell alto di gamma? La leadership di Pirelli nell alto di gamma è un dato storico e riconosciuto a livello mondiale. Pirelli produce da sempre con successo oltre che pneumatici Uhp, anche pneumatici Hp sia per il primo equipaggiamento che per il ricambio. Il Cinturato trasferisce a questa gamma i risultati eccellenti ottenuti nell Uhp, enfatizzando alcuni contenuti quali sicurezza, economicità e rispetto dell ambiente. Del resto anche il Cinturato anni Cinquanta ebbe il grande merito di trasferire al mercato di massa le prestazioni e la sicurezza riservate ai campioni in pista, quali Manuel Fangio che in quel decennio vinse con il Cinturato cinque mondiali di Formula 1. Perché chiamare Cinturato un prodotto così nuovo? Il nome Cinturato fa parte della storia del pneumatico e ha portato Pirelli tra i produttori leader nel mondo. Il nuovo Cinturato e quello storico sono accomunati dall innovatività del progetto e dall obiettivo: estendere al mercato di massa le innovazioni che Pirelli ha introdotto nell alto di gamma. I prodotti dell attuale gamma Pirelli saranno sostituiti dal Cinturato? Sì, il nuovo Cinturato sostituirà P 3000 e P 6000, prodotti negli anni 90 e fino ad oggi molto apprezzati dal mercato. Quanto ha investito Pirelli per il nuovo Cinturato? L investimento che ha richiesto il Cinturato era programmato e solo in parte ha riguardato il prodotto in senso stretto. In gran parte è stato destinato all innovazione dei processi produttivi, le sale mescole in particolare, per adeguarli alle nuove normative europee in materia di impatto ambientale dei pneumatici in vigore da gennaio Complessivamente, l investimento sostenuto è stato di diverse decine di milioni di euro distribuite in più anni. Come si fa a dimostrare le caratteristiche ecologiche del Cinturato? È FABIO MATRONE anni: 29 professione: sgorbiatore E quando metto a segno un nuovo giro di prototipi, poso la sgorbia e penso: questo l ho fatto io intervista Faccio gomme, a mano di Cinzia Storti evidente che possono essere apprezzate soltanto a lungo periodo e con l uso, o addirittura soltanto in laboratorio. Intanto però con il contributo della Sperimentazione Outdoor, come al solito determinante in queste circostanze, abbiamo potuto elaborare delle prove divertenti con le quali do you say sgorbiatore in English? Sgorb...what? Sgorbiatore, I am a How sgorbiatore, faccio lo sgorbiatore, come si dice in inglese? Scoppiano a ridere al mio corso di inglese serale. Poi però, quando spiego cosa faccio, che faccio le gomme a mano, che la sgorbia è una specie di scalpello di ottone rovente che incide, scava, rimuove la gomma, che con la mia mano e questo strumento inseguo il disegno dei progettisti per dare forma a quell articolato reticolo di pieni e di vuoti che si chiama battistrada... beh, allora l insegnante incomincia a prendere sul serio la mia richiesta di traduzione e i miei compagni spalancano le bocche interesse, curiosità, un po di ammirazione. Beh, devo dire che io, Fabio Matrone, faccio colpo. In ogni caso, la prossima volta che vado negli Stati Uniti mi faccio dire dai colleghi americani come si chiama chi fa il mio mestiere, la mia professione in inglese. Ci sono stato l anno scorso negli USA: mi piace viaggiare, ecco perché mi sono iscritto a questo corso di inglese. Mi hanno chiamato per il Salone di Detroit. Serviva il prototipo di uno Scorpion: l ho fatto io, ci ho messo un giorno e mezzo. Poi ha sfilato in fiera, ai piedi di una Volvo concept car. E, dopo la fiera, è finito nell ufficio del capo, che lo tiene come un trofeo. Comunque alla risata subentra sempre lo stupore. E poi la stima. È così anche con gli amici, parenti, conoscenti, persino con i colleghi che incontro in mensa e che non sanno che un pneumatico, prima di essere prodotto in serie, passa dalle mie mani e da quelle degli altri sgorbiatori. Io e i miei colleghi siamo in sette a Milano, in Viale Sarca, al piano -2 dell edificio Pirelli Tyre della Bicocca facciamo prototipi. Diamo corpo ai progetti degli ingegneri della Ricerca&Sviluppo. I loro disegni sono stampati a laser sulla gomma: e noi ci andiamo sopra, come fa un sarto con il cartamodello, solo che noi non tagliamo e basta: noi incidiamo, caviamo gomma, calibriamo lunghezze, larghezze, profondità. A volte ci vogliono tre giorni per fare un prototipo. E tanta pazienza. Soprattutto per fare un invernale, che ha più di tagli! Con il Cinturato è stato un po più facile: La nuova Fiat 500 gommata con il Cinturato nel campo prove Pirelli di Vizzola Ticino, durante la settimana di test per giornalisti e addetti ai lavori Fabio Matrone, sgorbiatore, alla Sperimentazione Pirelli Tyre meno intagli, battistrada un po più semplice... certo la tensione del voler far bene era tanta lo stesso. Sapevamo che stavamo lavorando a un prodotto importante, famoso in tutto il mondo. Poi la convocazione il 17 gennaio alla Triennale, insieme ad altri operai che hanno lavorato al nuovo Cinturato: a sentire, a vedere, a capire dove vanno i pneumatici a cui noi diamo la prima forma fisica. Non ero mai stato a una conferenza stampa. È stato gratificante. Lavoro in Pirelli dal 2000: sono entrato nel reparto taglio e spezzoni, in pratica tagliavo il pneumatico per verificare i componenti interni, come posizione, tipologia, geometria... Dopo due anni il mio responsabile mi ha detto Guarda, voglio metterti alla sgorbiatura, sei preciso, hai pazienza, una buona manualità. E così ho imparato questa professione: dai colleghi più anziani, perché non esiste una scuola (io ho un diploma di installatore di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Sono stati loro, i miei maestri. Giorno dopo giorno, ho imparato, finché dopo otto mesi, ecco il primo prototipo fatto tutto da me. Sono già sei anni che faccio lo sgarbiatore: quando serve vado a Vizzola Ticino, dove sgorbio in pista per le vetture in prova. Modifico gli intagli, a seconda di come si comporta il pneumatico durante il collaudo. Lì è importante essere veloci, capire al volo e lavorare di sgorbia in tempo reale io, il driver e l assistente senza le comodità che ho in laboratorio. Io e la sgorbia. E basta. Quello che mi piace di più del mio lavoro è la sfida continua: i disegni dei battistrada si fanno sempre più complicati e quindi il mio lavoro di polso, di braccio, di testa!, deve essere sempre più preciso, sempre più controllato. E poi mi piace viaggiare: nel 2006 sono stato anche in Finlandia, a sgorbiare durante i test sugli invernali. Da ragazzo sognavo di diventare calciatore: ero bravo col pallone. A poco più di vent anni ho scoperto che ci so fare anche con la sgorbia. Non siamo in tanti nel mondo. E quando metto a segno un nuovo giro di prototipi, poso la sgorbia e penso: questo l ho fatto io. I made it myself traduce prontamente l insegnante. Perché il Cinturato, in fondo, l ho fatto un po anch io. Da ragazzo sognavo di diventare calciatore: ero bravo col pallone. A vent anni ho scoperto che ci so fare anche con la sgorbia. E non siamo in tanti nel mondo abbiamo raccontato le caratteristiche del Cinturato a giornalisti e clienti. Il risultato è stato entusiasmante per tutti quelli che hanno partecipato ai test. Del resto la pista di Vizzola, fiore all occhiello di Pirelli, si fa sempre trovare pronta agli appuntamenti più difficili.

5 F&N 386 febbraio 2008 Real Estate Ambiente 5 MILANO METROPOLI Grande Bicocca, il progetto si fa spazio Firmato l accordo fra il Comune di Milano, la Regione Lombardia e Pirelli RE per l avvio dei lavori che porteranno all edificazione di metri quadrati nell area ex Ansaldo. Un polo multifunzionale che completa il programma di riqualificazione urbana di Simona Gelpi Al via il secondo tempo della Grande Bicocca. A fine anno è stato firmato il protocollo d intesa tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Pirelli RE per il completamento dell area. Non arriverà più l istituto neurologico Carlo Besta, che si insedierà in un nuovo polo sanitario, nel quartiere Vialba, accanto all ospedale Sacco e all Istituto Nazionale dei Tumori. Nello spazio liberato dall ospedale e sull ex area Ansaldo sono previsti oltre mq di case (per metà a prezzo convenzionato: euro al mq), alloggi per studenti, mq di verde (parchi per bambini e centro sportivo universitario). E, ancora, aule e laboratori per l ateneo ( mq), molti negozi per rispondere ai bisogni del quartiere ed il completamento dell Hangar Bicocca, lo spazio per l arte contemporanea che ospita opere e mostre di livello internazionale e che sarà gestito dalla neocostituita omonima Fondazione. In questo modo ha dichiarato l assessore all urbanistica del Comune di Milano, Carlo Masseroli l Hangar Bicocca diventerà parte del sistema museale della città nell ambito dell arte contemporanea. Oggi sull area che un tempo ospitava le fabbriche Pirelli e Ansaldo, sorge già il terzo polo universitario milanese, è stato costruito un teatro, gli Arcimboldi, che nei due anni di lavori per il restauro del Teatro alla Scala ha ospitato la stagione lirica, sorgono sedi di importanti multinazionali tra cui Deutsche Bank, Siemens e Rusconi, oltre a migliaia di abitazioni, uffici, il Bicocca Village, l entertainment center con cinema multisala, ed altro ancora. A fine novembre sono iniziati La Sequenza di Fausto Melotti, prima del restauro realizzato con il contributo di Pirelli RE i lavori per l ampliamento dell attuale sede di Pirelli RE, all insegna dell edilizia ecosostenibile, con un asilo e una palestra a disposizione dei dipendenti e una scultura di Fausto Melotti che sarà posizionata di fronte all immobile. Una città nella città insomma. E, ad oggi sono maturi i tempi per il suo completamento. Pirelli RE, in qualità di gestore per la riqualificazione dell area, affiderà la progettazione dei principali edifici ad architetti italiani, attraverso concorsi a inviti. Un progetto ambizioso, che prevede la realizzazione di opere su oltre mq per un valore stimato di Sopra, veduta aerea dell area Bicocca. In alto, il modello del progetto Grande Bicocca MONUMENTI URBANI La grande scultura di Melotti La monumentale scultura La Sequenza di Fausto Melotti ( ), artista milanese di fama internazionale, sarà di nuovo fruibile al grande pubblico grazie all intervento di Pirelli RE, che dopo un attento restauro, svolto sotto la supervisione dell archivio Fausto Melotti e con la prestigiosa consulenza del maestro Arnaldo Pomodoro, la esporrà in uno spazio appositamente realizzato di fronte alla nuova sede del gruppo immobiliare nel quartiere Grande Bicocca. La Sequenza è uno dei lavori più significativi dell artista. 450 milioni di euro, di cui sono già stati individuati i nuovi promotori. Il Gruppo immobiliare della Bicocca, che avrà una quota media di coinvestimento del 22%, ha infatti già arruolato alcuni partner: non solo fondi partecipati da Pirelli RE e gestiti dalle proprie SGR, ma anche le Coop. Ora si attende la firma dell accordo di programma entro l aprile di quest anno e l avvio dei lavori entro fine Realizzata nel 1981, è un opera monumentale lunga 22 metri, alta 7 e larga 10. È composta da una serie di lastre di ferro verticali e scalate in profondità su tre piani ondulati che richiamano, in una tensione al movimento, lo scorrere delle dita su una tastiera musicale. La scultura era stata esposta al Forte di Belvedere di Firenze, per poi essere trasferita nel parco di Villa Arconati a Bollate (Milano). Di Melotti, maestro del 900, Milano conserva anche il gruppo marmoreo dei Sette Savi nel giardino del Pac (Padiglione D Arte Contemporanea). A.PI.C.E. di Marco Cortinovis Produrre energia rinnovabile dai rifiuti. È questo l obiettivo di A.PI.C.E. (Acea, Pirelli, Combustibile Ecologico), la joint venture recentemente annunciata da Pirelli Ambiente Renewable Energy e ACEA, il gruppo di servizi ambientali ed energetico di Roma. Base di questo accordo è la tecnologia messa a punto da Pirelli per la produzione di Cdr-Q (combustibile derivato dai rifiuti di qualità), sperimentata già dal 2003 nel progetto Idea Granda (nella foto sopra), che utilizza i rifiuti di 54 comuni della provincia di Cuneo. Recenti studi della locale agenzia per la protezione dell ambiente hanno certificato le basse emissioni Una joint venture per sfruttare il Cdr-Q Nuova energia per centrali e cementifici Uno studio pubblicato da Nomisma Energia a gennaio di quest anno, dimostra come l impiego di Cdr-Q in impianti termoelettrici e in cementifici possa portare a benefici nella gestione di tutto il ciclo dei rifiuti e a risparmi economici potenziali pari a 649 milioni di euro annui inquinanti della soluzione, confermandone così gli impatti positivi s u l l a m b i e n t e. Questo particolare combustibile derivato dalla parte secca dei rifiuti solidi urbani con l aggiunta di componenti ad alto potere calorifico, quali pneumatici fuori uso e plastiche non clorurate, può essere usato in parziale sostituzione di combustibili fossili in impianti già esistenti, come centrali termoelettriche e cementerie, evitando la costruzione di nuovi camini. La gestione dei rifiuti è un tema che nell ultimo periodo è di costante attualità. Ogni giorno si sente parlare dell emergenza che ancora una volta ha toccato alcune regioni italiane, con conseguenze non solo ambientali ed economiche, ma anche di ordine pubblico. Diverse amministrazioni locali si sono dovute confrontare con le proprie comunità per individuare soluzioni che potessero risolvere i problemi di stoccaggio e riutilizzo dei rifiuti, spesso con costi enormi per le casse pubbliche. Da uno studio pubblicato da Nomisma Energia a gennaio di quest anno, si evince chiaramente come l impiego di CDR-Q in centrali termoelettriche e in cementerie possa portare a benefici nella gestione di tutto il ciclo dei rifiuti, con risparmi economici potenziali pari a circa 649 milioni di euro annui. Questo risultato è dovuto principalmente a quattro elementi: il risparmio di consumo di combustibili fossili importanti come il carbone; una ridotta emissione di anidride carbonica (CO2) che consentirebbe, peraltro, il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto; la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle centrali termoelettriche corrisposta dai certificati verdi garantiti dai contributi pubblici ai quali si somma infine il risparmio energetico dei cementifici. Questi vantaggi potrebbero tradursi in un azzeramento della tariffa di smaltimento dei rifiuti delle famiglie, ai quali si aggiungerebbe la virtuosa gestione dei rifiuti con un minore deposito in discarica e soprattutto senza la creazione di nuovi termovalorizzatori.

6 6 Intervista 1947 Paolo Grassi e Giorgio Strehler fondano il Piccolo Teatro, in via Rovello, a Milano. Anche Giovanni Pirelli tra i soci fondatori 1972 Paolo Grassi passa alla Sovrintendenza della Scala. Torna Giorgio Strehler, che dirige il teatro fino alla sua morte 1991 Con decreto ministeriale il Piccolo Teatro di Milano diventa Piccolo Teatro di Milano d Europa F&N 386 febbraio 2008 SERGIO ESCOBAR Dal 1998 direttore del Piccolo Teatro di Milano Per interpretare la sfida sulla scena del cambiamento Il Piccolo Teatro è uno dei poli di eccellenza di Milano, negli ultimi anni vero e proprio fenomeno di marketing per numero di abbonamenti e spettacoli portati sulle platee internazionali. Abbiamo chiesto al suo direttore le ragioni del successo I legami tra Piccolo e Pirelli nel segno di memoria e innovazione, continuità e nuove tecniche: la chiave comune è la passione per la ricerca Fatti&Notizie Il Piccolo Teatro di Milano: 60 anni di attività, 22 mila abbonati, 400 mila spettatori, di cui 250 mila a Milano e 150 mila in Italia e all estero: un bilancio emblematico a livello mondiale. Quali sono state, a tuo giudizio, le leve di questo successo? Sergio Escobar Sfida e cambiamento. Capacità di rinnovarsi trasformando i momenti di crisi in svolte evolutive. Sin dalla sua nascita, quando i fondatori Paolo Grassi e Giorgio Strehler riuscirono a fare entrare il Piccolo Teatro fra le grandi priorità dello sviluppo sociale della città in piena ricostruzione, anticipando con un operazione concreta le più recenti riflessioni fra cultura, economia e società. Con uno slogan semplice e ambizioso Teatro d arte per tutti si intese trasformare il teatro da compagnia di giro in attività stabile, di interesse pubblico, capace di rimettere insieme, nel dopoguerra, una società divisa per strati sociali e di creare senso d appartenenza. Su questa prima, grande sfida si è edificato il Piccolo Teatro di Milano. F&N Il senso d appartenenza, un concetto molto vicino al mondo dell impresa. F&N Fatti&Notizie 386 febbraio 2008 Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia Reg. Trib. Milano n del 3/12/1949 Periodico Associato all'ascai Direttore responsabile Antonio Calabrò Coordinamento editoriale Alessia Magistroni Redazione Cinzia Storti fn.redazione@pirelli.com Sede via G. Negri, 10 Milano Stampa Arti Grafiche Mario Bazzi S.p.A. Progetto Grafico Leftloft CQ-COC % S.E. Certamente. Teatro e impresa hanno molto in comune: sono luoghi dove ogni giorno va in scena la vita, con i suoi personaggi, le sue relazioni, la sua complessità. Ecco, relazioni e complessità sono un nesso importante. Le relazioni fra le persone, ma anche fra le culture, le lingue, le discipline. Torniamo un attimo alla capacità di affrontare il cambiamento: per riuscirci, è importante sconfinare. Gli scienziati insegnano che le più grandi scoperte scientifiche ormai si ottengono nelle aree di sovrapposizione delle discipline, mai solo all interno. In una società che cambia, noi dobbiamo occuparci di intercettare i saperi, allargare i confini della nostra disciplina ed entrare in contatto con altri pensieri. F&N L interdisciplinarietà come risposta alla società in continuo e repentino cambiamento, dunque. S.E. Con la scomparsa di Strehler, nel dicembre del 1997, il Piccolo si è trovato di fronte a un nuovo momento di crisi: forte era l identificazione con il padre fondatore, impegnativa la sfida di trasformare la memoria in linee di credito per un rilancio. Siamo tornati al vecchio slogan Teatro d arte per tutti e lo abbiamo reinterpretato. Ci siamo resi conto che il nostro pubblico il nostro tutti era una compagine assai frammentata, complessa, fatta di relazioni non immediate e consolidate: e ci abbiamo visto interessanti opportunità. Da qui l apertura a nuovi linguaggi, l apertura di grandi alleanze con le Università e con soggetti economici. F&N E da qui anche il fenomeno Infinitis, che ha coinvolto oltre 40mila persone e che è stato presentato al Foro Euromediterraneo di Valencia come esempio di interpretazione della complessità. S.E. Alcuni temevano che potesse rimanere un testo per pochi addetti ai lavori, per matematici, e invece lo spettacolo messo in scena da Luca Ronconi nei vecchi laboratori della Bovisa, a Milano, ha superato ogni previsione di marketing e ha raggiunto il tutti del nostro atto costitutivo. Cinque paradossi sull infinito, il concetto più irrappresentabile al mondo in uno spazio finito: un paradosso, dal successo inaspettato, studiato dall MIT di Boston come fatto innovativo. Anche i responsabili di marketing di alcune grandi imprese hanno osservato attentamente il fenomeno Infinitis, intravvedendo nel meccanismo di rappresentazione della complessità anche una rappresentazione della complessità dell azienda e dei nuovi mercati. F&N Negli ultimi nove anni il Piccolo ha portato in oltre 220 città nel mondo spettacoli in lingua italiana. E a Milano 630 rappresentazioni in 17 lingue da 37 paesi diversi: numeri da multinazionale... S.E. Accanto alla complessità, l internazionalizzazione come sfida per il rilancio. A partire da un paradosso. Che abbiamo ribaltato. La parola ha un limite, è incomprensibile all estero, contrariamente, per esempio, alla musica. Noi abbiamo pensato invece che fosse l opposto, cioè che i limiti della parola rappresentassero delle peculiarità capaci di creare relazioni che la parola tradizionalmente condivisa non riesce a stabilire. Abbiamo guardato la cosa lateralmente, da un altro punto di vista, abbiamo fatto la mossa del cavallo nel gioco degli scacchi, dove si spiazza l andamento delle cose. Sembrano princìpi astratti, ma i risultati citati poco fa sono molto concreti. Abbiamo trasformato un punto critico in un punto di forza. In altre parole, anziché subire il cambiamento, lo abbiamo prodotto. F&N Negli Stati Uniti e in Francia, il teatro è parte integrante dei corsi di management più avanzati. Per quale ragione? S.E. Perché drammatizzare significa calarsi in una parte e sentirsi liberi di interpretarla fino in fondo, sperimentandosi, mettendosi in gioco. Perché l obiettivo del teatro è una tensione a raggiungere l ideale sapendo che è irraggiungibile della semplicità che mai sconfina nella semplificazione. Perché il linguaggio del teatro sfida la complessità evitando il perdersi nella complicazione. Perché il teatro è, come la scienza, continuare a porsi domande, viaggiare. E il raggiungimento della meta, di una risposta è solo una parte del piacere del viaggio. È la ricerca costante che genera l innovazione, anche per passare dalla cultura della crisi, alle opportunità offerte dal cambiamento. C.S. EDUCAZIONE Progetto Galileo, a teatro i giovani incontrano la scienza Avvicinare le giovani generazioni allo studio delle discipline scientifiche attraverso il teatro: questo l obiettivo di Progetto Galileo, l iniziativa lanciata dal Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera. Il progetto ha preso il via lo scorso 7 novembre, quando oltre 900 studenti delle scuole superiori di Milano hanno assistito in modo originale alla rappresentazione di Vita di Galileo di Bertolt Brecht, l opera portata in scena in Italia per la prima volta nel 1963 proprio dal Piccolo Teatro. I ragazzi hanno potuto registrare e fotografare i principali passaggi dello spettacolo e intervistare negli intervalli anche attori, regista e spettatori, preparando così il materiale di base per partecipare al concorso Performing Galileo. Hanno tempo fino al 31 marzo per smontare Vita di Galileo e, con la supervisione dei loro insegnanti, ri-raccontarla attraverso i linguaggi e le tecnologie tipiche della cultura giovanile multimediale - video, foto, chat, testi, audio, blog, wiki ecc. I lavori saranno pubblicati, scambiati e classificati in base al livello della scuola di provenienza sul sito web realizzato dal Politecnico di Milano, e infine valutati da una giuria di esperti, presieduta da Umberto Veronesi. La figura di Galileo, ricercatore, studioso, inventore, incarna in modo emblematico l impegno a favore della ricerca e dell innovazione, trait d union fra i tre partner di questo progetto che punta a sviluppare il teatro scientifico a Milano e a divulgare la scienza fra i giovani.

7 F&N 386 febbraio 2008 THE CAL 1963 L anno del primo Calendario Pirelli, rimasto inedito 43 Il numero dei Calendari realizzati dal 1964 al 2007 SPORT 1907 Pechino-Parigi, la prima vittoria Pirelli nel motorsport 9 Gli sport del mondo Pirelli: aeronautica, atletica, automobilismo, calcio, ciclismo, motociclismo, scherma, tennis, vela Libri 7 IN LIBRERIA Due nuovi progetti editoriali ricostruiscono la storia di the Cal e l impegno nello sport Mille pagine di storie, tra bellezza e potenza In vendita in tutta Europa e negli Stati Uniti, i due libri sono frutto di un appassionata ricerca nella memoria dell archivio Pirelli. Personaggi, luoghi, macchine e aneddoti che hanno segnato la cultura e il costume in Italia e nel mondo di Daniele Pirola Credevamo tutti che la prima fosse la ragazza col bikini azzurro a calzoncino, lontana su una spiaggia di Maiorca verso sera. Mese di gennaio 1964: prima immagine del primo Calendario Pirelli. E invece no. Dodici mesi prima 'gennaio 1963' una ragazza orientale in camicetta rossa a fiori e pantaloni neri sorrideva dalla sella di una bicicletta. Doveva probabilmente essere lei la prima, ma quello fu il calendario che non fu mai. Gli scatti del mai pubblicato Calendario Pirelli 1963 erano di Terence Donovan e ora ci vengono svelati nel libro Calendario Pirelli (Mondadori, pagine 640, Euro 90,00) che da gennaio scorso è edito in otto lingue diverse nelle librerie di tutta Europa e dal prossimo marzo anche a New York. Una nuova tappa nella consuetudine del libro-antologia che di anno in anno raccoglie e conserva il patrimonio inestimabile del Calendario Pirelli attraverso gli anni: una reliquia mondana, naturalmente dice nell introduzione lo scrittore Edmondo Berselli, che ha curato anche la ripartizione strutturale per decenni del tutto secolarizzata e materialista, eppure avvolta da un aura che non si sa come definire: forse di unicità riproducibile. Passano veloci le foto che non furono mai di Donovan siamo in India? a Mauritius? in una Londra multietnica? ed ecco a pagina 34 la nostra rassicurante ragazza di Maiorca in bikini azzuro. Ora è davvero Calendario Pirelli, e lo sarà per le prossime seicento pagine o 43 anni, che è lo stesso come a riportarci a un passato che è ormai quasi storia. è come se la molla fosse ricaricata fin lassù, al 1964, e poi lasciata libera di srotolarsi lungo i migliori anni della nostra vita. Chissà se la ragazza bionda di pagina 65 è già nonna? E dove sono le pinup in latex del 73? E la sabbia malandrina di pagina 106? Calma, non tutto è perduto. Eccola Naomi. Giovane, giovanissima nel Ma riesce a graffiare ancora quattrocento pagine dopo. Giovanissima anche Kate Moss nel 1994, e molto doveva ancora capitare. E sapeva Monica Bellucci nel 97 che sarebbe diventata quasi francese? E Laetitia Casta quasi italiana? Passano passano i migliori anni della nostra vita. Bellissima nella sua grandiosità Sophia Loren, a ricordarci che anche il 2007 è passato ormai. A cosa sta pensando Hilary Swank, tra le lenzuola sfatte di pagina 629? Forse è più facile immaginare cosa pensasse Giuseppe Campari, detto El Negher, quando la gente lo portò in trionfo perché aveva vinto il Grand Prix di Lione nel 1922 con la sua Alfa Romeo. E questo ce lo racconta a pagina 120 un altro volume che Pirelli ha recentemente consegnato alle librerie: Pirelli, cent anni per lo sport (Mondadori, pagine 456, Euro 50,00) dedicato a tutto quanto si è corso, giocato, gareggiato, tentato, vinto sotto il segno della P Lunga dal 1907 ad oggi. Da quando cioè il raid Pechino-Parigi segnò la prima vittoria sportiva erano Pirelli i pneumatici della Itala protagonista della maratona vittoriosa di un marchio che da quel momento in poi non avrebbe più smesso di impegnarsi nelle competizioni. Realizzato in tre edizioni bilingue, il volume accoglie le introduzioni di un grande storico dell industria come Giuseppe Berta, che parla di sport come una frontiera sintomatica, in grado di confermarsi come un terreno di impegno e sperimentazione caratterizzante per un rinnovato sistema industriale e del giornalista sportivo Candidò Cannavò. C è quasi commozione nelle parole di Cannavò, nel suo ritrovarsi a tu per tu con miti giovanili come Bartali, Consolini, Valentino Mazzola:...provo a immaginare qualcosa di immenso: la Pirelli che accoglie nella sua festa campioni, invenzioni, prodotti, scienziati, uomini d avventura, dirigenti che hanno reso universalmente famoso questo marchio italiano. Cosa ci vorrebbe? Non uno stadio, forse un astronave grande quanto una città. Non solo automobili nel libro delle vittorie : in Pirelli, cent anni per lo sport l Atletica rincorre il Tennis, perché il discobolo Consolini il gigante buono lavorava alla Bicocca, mentre Pietrangeli vinceva gli Internazionali SCHEDA Calendario Pirelli Editore: Mondadori Pagine: 640 Prezzo: 90 euro Edizioni: italiano, ceco, francese, inglese (UK), inglese (USA), polacco, russo, tedesco con palle da tennis Pirelli. Non solo Inter e Ronaldo nella sezione Calcio, perché ottant anni fa Piero Pirelli faceva costruire San Siro in quanto presidente del Milan, mentre Pepìn Meazza infilava in gol palloni con camera d aria P lunga. C era il logo Pirelli subito sotto la scritta Bianchi sulla maglia rosa di Coppi, e c era anche sotto la scritta Moto Guzzi sulla tuta del motociclista recordman Raffaele Alberti nel Sorride Fangio a pagina 165 mentre spiega ai bambini i pneumatici della sua Maserati. Accigliatissimo è il D Annunzio di pagina 39, in procinto d alzarsi pericolosamente in volo su Vienna a bordo dell Ansaldo SVA5 gommato Pirelli. Sembrano tranquilli e sereni i rallisti Burns e McRae, spalla a spalla a pagina 235, a quei tempi inconsapevoli che il destino a volte propone prove speciali troppo difficili Pirelli Cent anni per lo sport Editore: Mondadori Pagine: 456 Prezzo: 50 euro Edizioni: italiano-inglese, franceseinglese, tedesco-inglese da superare. In Pirelli, cent anni per lo sport il bianco e nero del tempo si impone spesso sul colore dei bikini a calzoncino: qui l asfalto duro della pista vince sulla sabbia calda di Maiorca al tramonto, qui uomini e donne non sognano fantasie di latex, ma guardano avanti per cercare il punto dove spingersi per arrivare primi. Belli, bellissimi quarantatré anni di Calendario, per voltarci indietro e riconoscerci. Tanti, tantissimi cento anni di Sport, per poter capire da dove veniamo. Molti furono i migliori anni della nostra vita. Altri furono, ed è abbastanza.

8 8 Motorsport F&N 386 febbraio 2008 F&N Fatti&Notizie Pirelli al 76 WRC Unici anche in Francia Dopo il successo al Rally di Montecarlo, il 10 febbraio i risultati positivi dei chiodati Pirelli sugli sterrati della Svezia portano sul podio anche Gigi Galli La conferma che il Rally di Montecarlo, dominato dalla Citroën C4 gommata P Zero Pirelli di Sébastien Loeb, fosse sotto sotto un ennesima questione italo-francese, si è avuta dalle scaramucce e dalle domande dei tifosi che hanno affollato nell ultimo fine settimana di gennaio le strade della Provenza e del Principato di Monaco per la prima prova del Campionato WRC. E non tanto per la presenza di Gigi Galli, unico italiano e sesto in una gara giocata all insegna della prudenza e della conoscenza della sua nuova Ford, ma soprattutto per il debutto di Pirelli come fornitore in esclusiva del campionato mondiale e unica industria tricolore coinvolta nel cartellone del Wrc. A dirla tutta, chi si fosse trovato a passare venerdì sera per l Ovale, piccola brasserie del porto di Nizza, dedita al culto del rugby, delle quattro ruote sportive, di un Sancerre aspro e salato e di generose cassoulet, avrebbe pensato che il vero protagonista della 76a edizione del rally più famoso e duro era proprio Pirelli, sotto esame nonostante trent anni di vittorie nello sport automobilistico più avventuroso. Almeno, a giudicare dallo scontro stile vecchi tempi dei giovanissimi tifosi locali con alcuni meno giovani provenienti da Cuneo e fermatisi per un riposo sulla via di Valence dove il rally mondiale ha corso per tre giorni. Gli uni contro La 24 ORE DI DAYTONA Grand Am, con P Zero vince Montoya di Enrico Campioni La Lexus-Riley di Montoya- Franchitti-Pruett-Rojas del team Ganassi-Sabates vincitrice della 24 Ore di Daytona 2008 gli altri, armati di spirito sportivo, di una qualità gentile e sobria smarrita in altre discipline, si sono misurati in una sfida all ultimo sfottò e all ultimo bicchiere di vin rosé: velocemente prima sul rugby (niente storia a favore della Francia) e sul calcio (un intruso nel contesto, ma necessario per un punto a favore dell Italia), poi a lungo sul rally. E qui il giudizio è rimasto sospeso in attesa dell arrivo della carovana del WRC sul circuito monegasco di Formula 1 per la prova finale. Il discorso nella sostanza lasciava pochi dubbi sui dubbi francesi, scivolando prima su Pirelli, poi sulla gara per la fornitura unica di pneumatici, infine sulla qualità delle gomme. Gira gira la domanda francese era semplice e portava dritta a Pirelli: sosterranno le gomme italiane la forza dei nostri piloti e delle nostre macchine che da qualche anno week-end di gennaio è stato senza alcun dubbio uno dei più impegnativi della storia sportiva di L ultimo Pirelli. Infatti i tecnici della Casa milanese sono stati impegnati contemporaneamente in due eventi leggendari dell automobilismo come il Rally di Montecarlo, vinto dalla Citroën di Loeb-Elena, e la 24 Ore di Daytona, che ha visto invece il successo di Montoya-Franchitti-Pruett- Rojas sulla Lexus-Riley gommata P Zero Racing del team Ganassi-Sabates. Guarda caso, sia nell ambito dei rally, sia in quello dell appuntamento Grand Am, il successo è andato a due tra i piloti più acclamati d entrambe le discipline. Se Loeb non ha faticato più di quel tanto nel gestire il vantaggio cospicuo che gli ha permesso d ottenere la quinta vittoria in sei anni al Montecarlo, per Montoya le cose non sono state altrettanto semplici. Infatti l edizione 2008 della 24 Ore di Daytona passerà alla storia per svariati record, come per esempio i sessanta mutamenti al comando o le quindici vetture (e venticinque piloti diversi) ad alternarsi in testa ad un plotone che al via vantava ben sessantasei concorrenti. L ex alfiere di McLaren-Mercedes e Williams-BMW in F1 ha sottolineato l estrema durezza di questa edizione della gara d apertura della serie Grand-Am (di cui Pirelli è come nel caso del Mondiale rally FIA WRC il fornitore ufficiale dal 2008 al 2010). Alle spalle della Lexus-Riley gommata P Zero Racing vincitrice sono giunte due vetture gemelle, azionate però da propulsori V8 Pontiac. Il secondo posto è andato alla Riley del team Gainsco di Johnson-Gurney-Fogarty-Vasser, a due giri dai vincitori mentre Castroneves-Briscoe-Busch hanno portato la Riley-Pontiac del team Penske- Taylor al terzo rango, a quattro giri dall equipaggio che li ha preceduti (nel quale figura il nome del campione Nascar 2007, Jimmie Johnson). Nella categoria GT la vittoria è andata alla Mazda- Pirelli di Ham-Haskell-Matos-Tremblay, che hanno portato la RX-8 iscritta dal team SpeedSource ad un eccellente nono posto assoluto davanti a tre Porsche 911 GT3. Paul Hembery, Direttore di Pirelli Competizioni, ha rimarcato il grande sforzo profuso da Pirelli in un week-end che ci ha visti attivi su entrambe le sponde dell Atlantico. Abbiamo fornito i nostri pneumatici P Zero a equipaggi impegnati in due delle corse più famose del panorama agonistico mondiale come il Rally di Montecarlo e la 24 Ore di Daytona che come è noto fanno parte di campionati come il Mondiale rally FIA WRC e la Grand-Am di cui Pirelli Tyre è fiera di essere il fornitore ufficiale. dominano questo sport? O rimpiangeremo la scelta del monogomma e l industria nazionale? La risposta è venuta in maniera altrettanto diretta dal campo e da fonti al di sopra della parti. Uno, Sébastien Loeb, alla sua prima volta con Pirelli e alla sua 5a vittoria nel Principato, grazie alla quale è entrato nella leggenda del rally eguagliando Munari, Trevoux e Rohrl (già campioni Pirelli): Le P Zero hanno fatto davvero un buon lavoro ha detto l alsaziano a nome di tutti i piloti. Due, la scuderia Abu Dhabi che ha assegnato a Pirelli il premio Spirito del Rally per aver dimostrato di aderire agli stessi valori che ispirano l Emirato, vale a dire: rispetto, innovazione, integrità e lavoro di squadra e per contribuire positivamente al rally mondiale nel suo complesso. Tre, il campo di gara: le P Zero non solo hanno dato buona prova nella categoria principale monogomma, ma anche nella categoria Promotion due ruote motrici, aperta a tutti i produttori di pneumatici, imponendosi sui competitor. Quattro, i tifosi, italiani e francesi, belgi e svizzeri, che al porto di Montecarlo, tinto del rosso e del giallo Pirelli, si fermavano a fotografare e a chiedere notizie sulle P Zero, le Sottozero e le Scorpion messe a punto da Mario Isola per il WRC 2008 ed esposte nelle preziose vetrinette volute da Peter Tyson sul lungomare più famoso della costa. Quinto le case auto e gli organizzatori che si complimentavano con Paul Hembery, direttore del Motorsport Pirelli, autore della vittoria della gara per la fornitura unica e suggeritore in incognito di molte scelte tattiche. Montoya wins Daytona. Tough race but we got through it. The biggest week end in Pirelli motorsport history. Huge coverage all over the world. Messages coming in from all countries. It has been extraordinary and the brand coverage sensational. Paul H. scriveva Hembery, in serata, in un sms dal ritmo militare per annunciare a Francesco Gori l altra vittoria della giornata. Perché alla fine l industria italiana a Montecarlo ha vinto, ma parlava molto inglese. F.T.