Biomasse da filiera corta: criteri e linee guida. Premessa. Filiera corta. Contenuti della presentazione 02/03/2014. ETIFOR Srl
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- Ottavia Raffaella Castellano
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1 Contenuti della presentazione Filiera corta: un concetto con diverse interpretazioni Biomasse da filiera corta: criteri e linee guida Mauro MASIERO ETIFOR Srl Legnaro (PD) Corso di formazione GPPB 28 gennaio 2013 Complessità e impatti della filiera legnoenergia Linee guida per filiere corte e sostenibilità della filiera Considerazioni conclusive Work Package 5 PROMOZIONE DI STANDARD DI QUALITA E CRITERI DI SOSTENIBILITA Azione 5.4 Creazione di linee-guida per schemi di certificazione della qualità e sistemi di etichettatura in conformità con criteri di sostenibilità e specifiche tecniche CEN Fonte: BTC2 documento di progetto Premessa Responsabile: Supporto tecnico: Filiera corta Un tema sempre più spesso ricorrente e di moda, ma manca una definizione univoca DM Mipaaf 2 marzo 2010, art. 2: biomasse da filiera corta = max 70 km PSR : filiera corta possibile sottoprogramma tematico (CE, 201, 1p. 30): limitato numero di operatori, impegnati alla cooperazione, allo sviluppo economico locale e a strette relazioni geografiche-sociali tra produttori e consumatori Come definire e valutare una filiera corta e la sua sostenibilità?
2 Concetto di filiera corta Un sistema di commercio di prodotti con diverse interpretazioni: Aspetto Caratteristiche Punti di forza Ambientale Riduce distanza (fisica) tra chi produce e chi consuma Riduzione impatti ambientali, ridotte emissioni (trasporti), maggiore efficienza energetica La filiera legno-energia: una filiera articolata e complessa Coinvolgimento di diversi attori e settori Diversi livelli di coinvolgimento per gli attori all interno della filiera Economico Sociale Riduce il n. di soggetti economici nella value chain; avvicina il consumatore al produttore Valorizza i prodotti/produttori locali Valore aggiunto più equamente diviso tra i soggetti interessati, remunerazione più equa ai produttori Più opportunità occupazionali nel territorio, per i consumatori più garanzia della provenienza e della qualità dei prodotti Difficoltà di monitoraggio Diversi prodotti e differenti tipologie di filiera Molteplici impatti potenziali Difficoltà di monitoraggio Fonte: modificato da Secco e Pettenella, 2011 Tre principali categorie di impatti Ambientali Esempi: Emissioni di CO 2 Perdita di biodiversità Abbandono di aree forestali Esempi: Sociali Sicurezza dei lavoratori Limitato coinvolgimento degli attori locali Esempi: Economici Inadeguata remunerazione dei produttori Competizione con altri settori per materie prime Scala/impatti degli investimenti 4 Principi-base: Come rendere sostenibile la filiera legno-energia? 1. Legalità e responsabilità socio-ambientale 2. Salvaguardia dell ambiente 3. Sviluppo locale 4. Efficienza economica
3 Linee-guida Scopo delle Linee-guida (1/2) Organizzazioni coinvolte Finalizzate alla valutazione della sostenibilità (lato sensu) delle filiere legnoenergia Proprietari/gestori forestali Imprese boschive Segherie (prima trasformazione legno) A. Produzione Approccio multidimensionale e operativo, ispirato ai 4 principi-base Organizzazioni coinvolte in: fornitura di biomasse a impianti; commercio di legna da ardere e cippato legno-energia contracting gestori di piattaforme logistiche per biomasse B. Distribuzione Scopo delle Linee-guida (2/2) Gestione della materia prima Struttura delle Linee-guida Linee-guida Utilizzazioni forestali o raccolta degli scarti Trasporto al sito di trasformazione Inclusi Legalità Salvaguardia dell ambiente Sviluppo locale Efficienza economica Trasformazione (es. cippatura) Distribuzione (all impianto) 13 criteri Vendita energia Gestione e uso dell energia NON Inclusi 27 indicatori + 11 prerequisiti
4 I 13 Criteri Prerequisiti (1/2) L organizzazione deve rispettare prerequisiti che garantiscono una soglia minima di sostenibilità Se i prerequisiti non sono soddisfatti la valutazione non può proseguire Prerequisiti = rispetto di nome vigenti di base in materia ambientale e di salute e sicurezza Prerequisiti (2/2) Un esempio Prerequisiti e legalità della materia prima Prerequisito 1.10: Tracciabilità Prerequisito 1.11: Provenienza legale Requisiti in linea con il Regolamento (UE) 995/2010 (EU Timber Regulation) in vigore dal 3 marzo 2013
5 Regolamento 995/2010 del 20 ottobre 2010 Obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati (G.U. 12 dicembre 2010) Proibisce la commercializzazione sul mercato EU di legno o prodotti derivati di provenienza illegale EU-Timber Regulation Aspetti generali (1/5) A quali prodotti si applica la EU Timber Regulation? Allegato a Reg. 995/2010 (Reg. (EU) 1006/2011) C. 47 C. 48 C. 44 C Legna da ardere Cippato (latifoglie) Cippato (conifere) Pellet di legno Segatura ( ) Operatori e commercianti Operatori e Dovuta Diligenza Extra EU Proprietari forestali, produttori, commercianti Dovuta Diligenza Operatore Dovuta Diligenza Mercato interno EU Comm. Dettagli fornitore/cliente Consumatore Comm. Dettagli fornitore Obbligo all esercizio della Dovuta Diligenza (Due Diligence, DD) 1. Informazione 2. Procedura di Verifica del rischio tipo di prodotto specie legnosa/e quantità paese d origine fornitore/cliente evidenza rispetto leggi Fonte: modificato da Proforest, 2011 garanzie di legalità (es. legality verification) tassi di taglio illegale complessità della catena di approvvigionamento sanzioni ONU o UE ( ) RISCHIO TRASCURABILE Immissione sul mercato EU 3. Procedura di Mitigazione del rischio Misure adeguate/proporzionate per la mitigazione del rischio, es. informazioni aggiuntive certificazione terza parte ( ) RISCHIO TRASCURABILE Immissione sul mercato EU
6 CE = Commissione Europea AC = Autorità Competente OC = Organismo di Controllo PAESE X AC CE AC Riconoscimento Comunicazione del riconoscimento Controllo Controllo & sanzioni Monitoraggio e informazioni Acquisto/commercio legno e prodotti derivati sul mercato EU PAESE Y Tre tipi di indicatori Indicatori di performance (n=17) Misurano la qualità delle prestazioni dell organizzazione. Può essere assegnato un numero variabile di crediti in funzione del livello di soddisfacimento degli indicatori (Crediti max) OC OC OC Indicatori dicotomici (Y/N) (n=4) I crediti corrispondenti sono assegnati solo se gli indicatori sono soddisfatti 22 operatore operatore operatore operatore commerciante Progetto Fuoco commerciante commerciante commerciante commerciante Verona, Fonte: 24 Pettenella febbraio 2012 et al., 2011 Indicatori bonus (n=6) Crediti aggiuntivi assegnati solo se gli indicatori sono soddisfatti Indicatori: un esempio Tipo e numero indicatore Numero massimo di crediti associati Crediti bonus Punteggio finale Punteggio bonus da indicatori bonus Evidenze (o verificatori) Linee-guida metodologiche 4 Principi Punteggio standard: Indicatori di performance Indicatori Y/N Identificazione dei crediti corrispondenti PREREQUISITI (= Requisiti minimi)
7 Tabella di sintesi dei crediti previsti dalle Linee-guida PRINCIPI P1. Legalità e responsabilità relative a tematiche sociali e ambientali P2. Salvaguardia dell ambiente Crediti disponibili (A) Crediti ottenibili (B) Crediti bonus ottenibili (C) Crediti TOTALE B+ C Valutazione finale Il punteggio finale permette di identificare una specifica classe di sostenibilità per l organizzazione in corso di valutazione: P3. Sviluppo locale P4. Efficienza economica TOTALE Conclusioni (1/2) Filiera corta : necessità di fare chiarezza e di dare riferimenti precisi Linee-guida: approccio operativo 2 livelli: requisiti di base (legalità) + requisiti di eccellenza Comunicazione diretta al mercato (classi di sostenibilità) Conclusioni (2/2) Fase di test in campo (Comunalie Parmensi (PR), Consorzi Forestali Presolana e Alto Serio (BS) ) Allo stato attuale: livello base più frequente di situazioni di eccellenza Prossimi passi: revisione finale linee-guida, sviluppo meccanismi di attuazione e verifica in campo Miglioramento nel tempo (revisione ogni 5 anni, soglie aumentate del 10%)
8 Padova University spin-off ETIFOR Srl T
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