MITO DA SFATARE O DA CONFERMARE?

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1 MITO DA SFATARE O DA CONFERMARE? Abstract: Con questa ricerca ho voluto provare a dimostrare o sfatare il mito che afferma che il piede è lungo come l avambraccio. Per fare ciò ho raccolto i dati necessari (lunghezza del piede e lunghezza dell avambraccio), elaborandoli poi su di un foglio di calcolo, utilizzando i grafici a dispersione. Con l utilizzo del coefficiente di correlazione ho potuto concludere che esiste una correlazione tra queste due precise misure. Obiettivo: Dimostrare e confermare (o sfatare) un famoso detto popolare, il quale dice che la lunghezza del piede é uguale alla lunghezza dell avambraccio. Metodo: Per la raccolta dei dati, che mi sono serviti per elaborare ed arrivare ad una conclusione per il mio obiettivo, ho usato un metodo molto semplice. Mi sono munita di un metro da sarta e sono andata a casa di parenti ed amici a chiedere se potevo misurargli piede e avambraccio. Ovviamente spiegandogli che si trattava di un lavoro di ricerca che dovevo fare per scuola. Una volta avuto il consenso, ad ogni persona ho misurato la lunghezza del piede destro in centimetri e dell avambraccio destro sempre in centimetri. Di ogni persona mi sono annotata le due misure, l età e il sesso. In questa raccolta di dati sono state prese in considerazione tutte le fasce d età, dai 4 ai 92 anni. I valori sono stati arrotondati al centimetro. Fig 1. A sinistra è rappresentato un disegno di una pianta di un piede, a destra un disegno di un braccio. Le frecce indicano i punti in cui sono state prese le misure. Per il piede le misure si intendono dal tallone alla punta dell anulare. Per l avambraccio invece, dall incavo interno del braccio (dove inizia l avambraccio) fino alla fine del polso. 1

2 Risultati: Una volta aver terminato di raccogliere tutti i dati, che in totale sono risultati 30, li ho elaborati utilizzando un foglio di calcolo. Innanzitutto li ho ordinati in una tabella in base all età. Ho stabilito 18 anni come età minima adulta. Ho creato dei grafici che correlassero i dati delle misure dei piedi con le misure degli avambracci, su di una linea di tendenza. Questo per vedere quanto i dati si avvicinassero alla linea. Quando i valori sono più vicini alla linea, significa che tra i valori delle due misure (piede e avambraccio ) c è una certa correlazione. Più la distanza è grande più la correlazione è distante. Successivamente ho fatto calcolare al programma il coefficiente di correlazione (indicato sul grafico con la lettera R). R è un valore che può assumere valori tra -1 e 1, il cui risultato indica quanto le due variabili (in questo caso le due misure di piede e avambraccio) sono correlate tra di loro. Se il valore è > 0 significa che le variabili sono correlate positivamente tra loro. Se il valore è < 0 significa che le due variabili sono correlate negativamente, se infine il valore risultasse =0 significa che le variabili non sono correlate tra loro, ma indipendenti. Il foglio di calcolo indica però il coefficiente di correlazione così: R 2. Quindi per trovare R, bisogna semplicemente fare la radice quadrata di R 2. 2

3 Figura 2: In questo grafico sono rappresentati tutti i dati delle 30 persone ordinati secondo l età. Sull asse delle ascisse sono rappresentate le misure dei piedi in centimetri, mentre sull asse delle ordinate le misure in centimetri delle lunghezze degli avambracci. R 2 è 0,859, quindi il coefficienze di correlazione R = 0,926. Si può quindi iniziare a supporre che esiste una correlazione tra queste due misure biometriche. 3

4 Figura 3: In questo grafico sono rappresentati soltanto i valori dei bambini (<18 anni). Si può notare che, in questo caso, il coefficiente di correlazione R = 0,722. Figura 4: In quest ultimo grafico invece, sono rappresentati soltanto i valori degli adulti (> 18 anni). In questo caso, il coefficiente di correlazione R = 0,887. Discussione: Dall osservazione dei risultati del grafico principale (Differenza delle lunghezza di tutti), si può constatare che c è una certa correlazionetra tra la lunghezza del piede e la lunghezza del braccio. Questo perché il valore del coefficiente di correlazione è molto vicino a 1. Dal grafico sui risultati dei bambini si può dedurre che questa correlazione non è molto stabile durante la crescita. Anche se le differenze non sono enormi. Il coefficiente di correlazione è comunque più vicino a 1 che a 0. In conclusione posso affermare che il mito è confermato e dimostrato, perché esiste effettivamente una correlazione tra queste due parti del nostro corpo umano. Bibliografia: 4

5 Siti internet: , , Altro: Dispense di metodologia del docente Claudio Naiaretti. Dispense di metodologia del docente Giovanni Togni. Allegati: 1. Foglio di calcolo contente tutti i dati raccolti e la loro elaborazione. 5

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