Regimi fiscali agevolati per chi vuole aprire partita Iva o ne è già in possesso

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1 CAPITOLO 7 Regimi fiscali agevolati per chi vuole aprire partita Iva o ne è già in possesso Quando è necessario aprire partita Iva per vendere le proprie creazioni? Molto spesso, quando si è creativi e si ha voglia di trasformare la propria passione in un lavoro, ci si chiede se per effettuare le prime vendite si debba obbligatoriamente aprire partita Iva. Questo anche perché si ha lo scrupolo di essere in regola con il fisco e non si desidera cadere in spiacevoli verifiche da parte degli organi di controllo, proprio mentre si partecipa ad eventi quali mercatini, mostre mercato, esposizioni Partiamo da un principio fermo: è importante capire se si è lavoratori occasionali o abituali, e se le vendite rientrano nei euro l anno o meno. Il dubbio sull apertura della partita Iva lo si deve avere proprio quando si supera costantemente questo limite di reddito e il lavoro non è più saltuario ma abituale e organizzato. È anche importante sapere che, quando una persona crea oggetti con le proprie mani e con il proprio intelletto, si opera nel campo dell artigianato. Aprire una partita Iva come artigiano implica una serie di adempimenti che vanno: dall iscrizione alla Camera di Commercio, all Albo degli artigiani, all Inail e anche all iscrizione obbligatoria alla Gestione Separata Inps o all Inps con il conseguente versamento contributivo annuale che oggi si aggira intorno ai e oltre (importo che riguarda solo gli iscritti all Inps, che aumenta di anno in anno, in base all indicizza- 121

2 Capitolo 7 zione Istat), da versare in quattro rate trimestrali di uguale importo. Insomma, non è proprio semplice affrontare queste spese se gli introiti sono limitati e sono uguali o inferiori a euro annui! Ma a chi è sicuro di voler intraprendere la carriera da artigiano perché ha testato che il mercato assorbe bene il suo prodotto, oggi il fisco dà la possibilità di scelta tre due regimi agevolati: il vecchio regime contabile di vantaggio (art. 27 D.L. 98/201) e il nuovo regime forfetario (art. 9 D.L. 98/2011). Regimi fiscali agevolati novità: come scegliere il regime giusto per chi vuole aprire la partita Iva Dopo varie vicissitudini legislative avvenute tra il 2014 e l inizio dell anno 2015, facciamo chiarezza su un argomento che sicuramente interessa molti artigiani e molti liberi professionisti che operano nel campo della creatività. Parleremo in questo capitolo di quali solo le principali possibilità per chi vuole aprire partita Iva in forma individuale, anche sotto forma di impresa familiare (sono escluse tutte le forme societarie!). Un emendamento approvato a marzo 2015, concede alle partite Iva di scegliere per tutto il 2015 tra vecchio e nuovo Regime dei Minimi, avendo ampia possibilità di scelta per l applicazione dell imposta sostitutiva con aliquota al 5% o al 15%. Fisco Amico! Chi vuole aprire partita Iva dall anno 2015 fondamentalmente ha una doppia scelta a disposizione per ciò che riguarda il regime dei minimi: accanto al nuovo regime forfetario previsto dall art. 9 della Legge di Stabilità 2015, la n. 190/2014 (con imposta sostitutiva al 15%), resta per tutto il 2015 anche il vecchio regime dei minimi (con imposta sostitutiva al 5%), Art. 27 D.L. 98/2011, con tutte le vecchie regole, per i volumi d affare fino a I due possibili regimi agevolati da poter scegliere, per chi vuole aprire partita Iva o ne è già in possesso, sono: 122

3 123 Regimi fiscali agevolati 1) Regime dei minimi Nuovo regime forfetario, con aliquota imposta sostitutiva 15% (commi dall art. 9 della Legge di Stabilità 2015, la n. 190/2014) 2) Regime dei minimi Regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità, con aliquota imposta sostitutiva 5% (Art. 27 D.L. 98/2011) (già in essere, trattato di seguito). 1) REGIME DEI MINIMI 2015 NUOVO REGIME FORFETARIO (CON IMPOSTA SOSTITUTIVA DEL 15%) Novità in sintesi! La Legge di Stabilità ha completamente rivisitato il regime dei contribuenti minimi introducendo le seguenti novità, che sono entrate in vigore dal 01/01/2015. Il Nuovo regime dei nuovi minimi forfetari 2015 ha abolito ogni limite di durata o età, cambia aspetto e apre nuove prospettive a tutti quei contribuenti prima esclusi per limiti di età o per ricavi superiori ai euro. La nuova Legge di Stabilità D.L. 190/2014 ha infatti introdotto con l articolo 9, commi 23-31, un nuovo regime agevolato per gli autonomi senza limite di età e di durata, nel senso che si fuoriesce solo se si perde uno dei seguenti requisiti di accesso: spese per collaboratori non superiori a (novità: prima non si potevano avere collaboratori!); costo complessivo dei beni strumentali alla chiusura dell esercizio, senza considerare quelli di importo unitario inferiore a 516,46, max (novità: prima era nell anno in corso e nei due precedenti); non superino i limiti di ricavi o compensi determinati a seconda del proprio codice ATECO (Vedere Tabella 1) Per poter capire quale sia il proprio limite di ricavo o compenso, si deve prendere il certificato di attribuzione della partita Iva: in esso è riportato un codice numerico di sei cifre. Le pri-

4 Capitolo 7 me due determinano il gruppo economico di appartenenza. Es: Avvocato, codice , il numero 69 indica, appunto, il gruppo economico di appartenenza.. Il nuovo regime forfetario riguarda solo le imprese individuali, gli esercenti arti e professioni (ivi comprese le imprese familiari), con piccoli volumi di affari (per volume di affari si intendono gli incassi effettuati in un anno solare) che vanno da a Per questi operatori il regime è naturale, ossia una volta che il contribuente verifica l esistenza delle condizioni che ne consentono l accesso potrà beneficiare automaticamente dei vantaggi derivanti dal nuovo regime. Primo beneficio per questi contribuenti è l applicazione di un aliquota sostitutiva delle imposte sui redditi (comprese le addizionali) del 15% e della disapplicazione di Iva ed Irap. Novità! Il nuovo regime forfetario sostituisce tutti i regimi fiscali minori esistenti! Per cui sono abrogate tutte le norme precedenti, relative ai contribuenti minimi, con la sola eccezione della permanenza del regime di vantaggio per i giovani e i lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. 6/7/2011, n. 98), che convive con il nuovo regime forfetario. Come si accede al nuovo regime forfetario del 2015? Pillole di fisco! È bene sapere che il nuovo regime forfetario non è riservato solo ai contribuenti che iniziano l attività, ma possono beneficiarne anche coloro che sono già in possesso di partita Iva. Per questi ultimi, il passaggio dalle regole del calcolo ordinario dell Iva a quelle del regime forfetario comporta la rettifica della detrazione dell Iva stessa (così come previsto dall articolo 19 bis del DPR 633/1972), da effettuare nella dichiarazione dell ultimo anno di applicazione delle regole ordinarie. Analoga rettifica va effettuata se si passa dal regime 124

5 125 Regimi fiscali agevolati di contabilità forfetario a un regime di contabilità ordinario. Non bisogna assolutamente dimenticarsi che nell ultima liquidazione Iva effettuata va computata anche l imposta relativa alle operazioni per le quali non si è ancora verificata l esigibilità e può essere esercitato il diritto alla detrazione relativo alle operazioni effettuate con l Iva dovuta e i cui corrispettivi non sono ancora stati pagati. Ricordiamo infine una cosa importantissima: l eccedenza di Iva detraibile che emerge dalla dichiarazione del contribuente in Regime dei Minimi in relazione all ultimo anno in cui l imposta è stata applicata può essere chiesta a rimborso o utilizzata in compensazione. Invece, coloro che avviano una nuova attività nel 2015 aderendo al nuovo regime forfetario possono godere di situazioni di vantaggio maggiori. Infatti, tali soggetti possono beneficiare di un ulteriore riduzione di 1/3 del reddito imponibile per i primi tre anni (cfr. Agenzia delle Entrate, comunicato stampa 31 dicembre 2014). Vediamo ora le due possibilità di accesso al nuovo regime forfetario a) Accesso ex novo al regime forfetario 2015 Per i soggetti che avviano un attività a partire dall anno 2015, si applica subito il nuovo regime forfetario o, in alternativa, il regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (in pratica il regime dei minimi in vigore nel 2014), effettuando la scelta nel modello AA9/11 al momento dell apertura della partita Iva, presso l Agenzia delle Entrate (di questo regime parleremo ampiamente in seguito). Se i soggetti soddisfano le condizioni di accesso dettate dalla legge, per i primi tre anni di attività hanno diritto a un ulteriore agevolazione che consiste nella riduzione di 1/3 del reddi-

6 Capitolo 7 to imponibile determinato con l applicazione dei coefficienti di redditività di cui alla Tabella 1. Requisiti di accesso! Di tale beneficio si può usufruire nel caso in cui, nei tre anni che precedono l inizio attività: il soggetto non abbia esercitato attività artistica; il soggetto non abbia esercitato attività professionale o di impresa, anche in forma familiare o associata; l attività che si va a esercitare non costituisce in nessun modo prosecuzione di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l attività precedentemente svolta consista in un periodo di pratica obbligatoria ai fini dell esercizio di arti o professioni (ossia il tirocinio); se il soggetto prosegue un attività esistente, svolta in precedenza da altra persona, l ammontare dei ricavi o dei compensi realizzati nel periodo d imposta precedente non deve essere superiore ai limiti reddituali previsti per quella specifica attività sulla base della classificazione ATECO dei codici attività. b) Permanenza nel regime per coloro che sono già in possesso di partita Iva Requisiti di accesso! Se ci troviamo nel caso di contribuenti che esercitano già un attività di impresa, di arte o professione (comprese le imprese familiari), per poter passare al nuovo regime forfetario, devono sussistere per l anno precedente dei precisi e contemporanei requisiti: devono aver conseguito dei ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a quelli individuati nella Tabella 1 riportata di seguito (compresi tra euro e ). Non vengono computati i maggiori ricavi o compensi da adeguamento agli studi di settore; devono aver sostenuto spese per lavoro accessorio, per personale dipendente e assimilato per un ammontare 126

7 127 Regimi fiscali agevolati non superiore a lordi annui; sostenimento al 31/12 dell anno precedente, di spese per beni strumentali (al lordo dell ammortamento) non superiore a Sono inclusi: i beni in leasing, le locazioni, il noleggio e comodato, il 50% dei beni a uso promiscuo (come autovetture, telefoni, utenze ). Sono esclusi: i beni di costo non superiore a 516,46 euro e gli immobili utilizzati a qualsiasi titolo nell esercizio dell impresa dell arte o della professione. Si precisa che per i possessori di partita Iva il passaggio al nuovo regime forfetario è un opzione e non un obbligo! Inoltre questi contribuenti, se nel periodo di imposta precedente erano in regime ordinario, devono verificare la scadenza del vincolo triennale. Se non vincolati da tale regime ordinario, naturalmente accedono al nuovo regime. Cos è il coefficiente di redditività e a cosa serve? Fisco Amico! Abbiamo più volte fatto riferimento al coefficiente di redditività parlando di questo nuovo regime forfetario 2015 di cui all art. 9 della Legge di Stabilità 2015, che si applica al reddito dei nuovi minimi. In pratica, per i contribuenti che rientrano nel nuovo regime forfetario, il coefficiente di redditività è una percentuale che varia dal 40 all 86% a seconda del tipo di attività svolta, che viene applicata al reddito imponibile, senza tener conto dei costi. Al risultato che ne segue, si applica l imposta sostitutiva del 15%. C è un vantaggio: se siamo una nuova impresa, per il primo anno e per i successivi due, l aliquota dell imposta sostitutiva è applicata al reddito imponibile ridotto di 1/3 (che equivale anche a dire che si applica al reddito imponibile l imposta sostitutiva del 10%). Per cui la determinazione del reddito imponibile deve essere

8 Capitolo 7 effettuata sulla base del calcolo seguente: Ricavi o Compensi moltiplicato per il coefficiente forfetario di redditività (vedere Tabella 1) MENO Contributi previdenziali versati UGUALE Reddito imponibile MOLTIPLICATO PER 15% Facciamo un esempio numerico per un attività artigiana (vedere Tabella 1 alla fine del capitolo al progressivo 9): Volume d affari x 67% = Contributi versati = Reddito imponibile Aliquota 15% su (imposte d esercizio) Per quanto riguarda la determinazione del reddito imponibile, si devono segnalare le seguenti situazioni: in caso di impresa familiare, l imposta sostitutiva del 15% va calcolata sul reddito al lordo della quota imputata ai familiari ed è dovuta dal titolare; per il calcolo delle detrazioni per carichi di famiglia si rileva anche il reddito forfetario, che fa diminuire propor- 128

9 129 Regimi fiscali agevolati zionalmente l ammontare di questi importi, se non si è in presenza di altri redditi diversi da quello forfetario. Ma quali sono i vantaggi per i nuovi minimi forfetari? I nuovi minimi hanno dei vantaggi che permangono per tutto il periodo in cui si usufruisce del nuovo regime forfetario. Vale la pena ricordare un concetto già espresso in precedenza, ossia che il nuovo regime 2015 non presenta limiti né di tempo né di età! I nuovi minimi forfetari 2015: sono esclusi da Iva, Irap, studi di settore e parametri; prevedono che l imponibile, a fine anno, sia calcolato in base a un forfait determinato applicando all ammontare dei ricavi e dei compensi percepiti (N.B. non si tiene conto dei costi!) i coefficienti di redditività indicati nella tabella presente della Legge di Stabilità 2015 e riportata successivamente (Tabella 1). Tali coefficienti di redditività sono diversi a seconda del codice ATECO che identifica l attività esercitata; prevedono che il reddito determinato in base ai coefficienti di redditività di cui al punto precedente venga assoggettato a un imposta sostitutiva di Irpef, addizionale comunale, addizionale regionale e Irap, pari al 15%; possono erogare spese per lavoro accessorio, per personale dipendente e assimilato per un ammontare non superiore a lordi annui; non applicano la ritenuta di acconto a ricavi e compensi, corrisposti dal sostituto di imposta; non applicano le ritenute alla fonte sulle prestazioni ricevute: ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, sui redditi di lavoro autonomo quali ad esempio la parcella del commercialista, dell avvocato, e simili, ecc. (ma tutto ciò è una facoltà non un obbligo!). Da ciò ne consegue che non si deve compilare e presentare il modello 770 relativo alla dichiarazione dei sostituti d imposta. Questi contribuenti in sede di dichiarazione dei

10 Capitolo 7 redditi devono indicare il codice fiscale del percettore di redditi per i quali all atto del pagamento degli stessi non è stata operata la ritenuta alla fonte e altresì deve essere indicato l ammontare dei redditi erogati agli stessi; possono effettuare le esportazioni e le importazioni; possono effettuare operazioni intraue con obbligo dell iscrizione nell elenco VIES (vedi sotto paragrafo Partita Iva e iscrizione all elenco VIES, procedura unificata ). In queste operazioni sono inclusi anche gli Stati del Vaticano e di San Marino; Ricordiamo ancora una volta che i soggetti che aderiscono al nuovo regime forfetario 2015 vi permangono fino a quando si rispettano i requisiti di accesso, senza nessun limite di durata e di età. Chi è escluso dal nuovo regime forfetario 2015? Esiste un elenco di attività che rientrano nei regimi speciali Iva e hanno una propria legislazione di riferimento. Proprio per questo non possono usufruire di regimi agevolati come quello che stiamo trattando e sono: chi applica regimi speciali ai fini dell Iva e o regimi forfetari di determinazione del reddito (accanto a ogni tipo di attività è stato indicato l articolo di riferimento per chi desidera approfondire); agricoltura e attività connesse e pesca (articoli 34 e 34- bis, D.P.R. 633/72); vendita sali e tabacchi (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); commercio dei fiammiferi (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); editoria (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); gestione di servizi di telefonia pubblica (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); 130

11 131 Regimi fiscali agevolati rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al D.P.R. 640/72 (articolo 74, sesto comma, D.P.R. 633/72); agenzie di viaggi e turismo (articolo 74-ter, D.P.R. 633/72); agriturismo (articolo 5, comma 2, legge 413/91); vendite a domicilio (articolo 25-bis, comma 6, D.P.R. 600/73); rivendita di beni usati, di oggetti d arte, d antiquariato o da collezione (articolo 36, decreto legge 41/95). Questa attività ricade nella legislazione detta regime del margine ; agenzie di vendita all asta di oggetti d arte, antiquariato o da collezione (articolo 40-bis, decreto legge 41/95). Soggetti non residenti, ad eccezione di chi risiede in un altro Stato membro dell Unione Europea o in uno Stato aderente all accordo sullo spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni, a condizione che nel territorio dello Stato italiano, siano prodotti redditi che costituiscono almeno il 75% del reddito complessivo prodotto; Soggetti che in via esclusiva o prevalente effettuano: cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricati, di terreni edificabili di cui all art. 10, n. 8), del D.P.R. 26/10/1972, n. 633; mezzi di trasporto nuovi di cui all art.53 del D.L. 30/8/1993, n. 331; Soggetti persona fisica che partecipano contemporaneamente a società di persone o associazioni o a società a responsabilità limitata che applicano il c.d. criterio di trasparenza (artt. 5 e 116 del D.P.R. 22/12/1986, n. 917); società di persone e di capitali, studi associati e società semplici fra professionisti).

12 Capitolo 7 Ma che fine faranno i vecchi regimi agevolati dei contribuenti minimi? Il nuovo regime sostituirà i regimi agevolati che sono oggi in vigore, affiancando solo il regime delle nuove iniziative produttive. Vediamo cosa succede in sintesi. Fisco Amico! Per quanto riguarda i contribuenti minimi in essere al 31/12/2014, è prevista la possibilità di un graduale passaggio al nuovo regime. Infatti, tutti i contribuenti che nel periodo di imposta 2014 hanno optato per il regime fiscale di vantaggio potranno continuare a usufruirne per il periodo che residua al completamento del quinquennio agevolato e comunque fino al compimento del 35 anno d età. Per cui, chi ha iniziato l attività nell anno 2014 può continuare ad applicare le regole del regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e dei lavoratori in mobilità meglio conosciuto come nuovo regime dei minimi (art. 27, D.L. 97/2011), fino al compimento del quinquennio o del raggiungimento del 35 anno di età. Inoltre, per effetto dell emendamento previsto dal decreto Milleproroghe del marzo 2015, per chi vuole aprire partita Iva, per tutto l anno 2015 si può ancora optare per il regime fiscale di vantaggio. La scelta si effettua al momento dell apertura della partita Iva, sul modello AA9/11 da presentare all Agenzia delle Entrate del proprio territorio. Regime transitorio Fisco amico! Per essere più precisi, nel 2015, per chi è già operativo, viene disposto un passaggio automatico al nuovo regime forfetario (sempre che non si scelga in autonomia di optare per il regime ordinario o di continuare a fruire del regime fiscale di vantaggio ) per i soggetti che si trovano in uno dei due regimi agevolati ancora in essere fino al 31/12/2014: forfettini, ex minimi. Ma ci sono delle condizioni che necessariamente si devono 132

13 133 Regimi fiscali agevolati verificare se nel 2015 si vuole rientrare nel nuovo regime forfetario : il limite dei ricavi o dei compensi deve rispettare la Tabella 1 per settore di attività in base al codice ATECO; le spese per lavoro accessorio, per personale dipendente e assimilato non possono essere superiori a lordi annui; sostenimento al 31/12 dell anno precedente di spese per beni strumentali (al lordo dell ammortamento) non superiore a Fisco amico! Anche a questi contribuenti viene riconosciuto il beneficio della riduzione di un terzo del reddito forfetario imponibile per i soli periodi d imposta che residuano al completamento del triennio agevolato, alle seguenti condizioni: che nell anno precedente non siano stati superati i limiti di ricavi o compensi, spese per lavoro e beni strumentali, così come meglio specificati nei righi precedenti; siano soddisfatti i requisiti della novità dell attività intrapresa e dell assenza del presupposto di prosecuzione di una precedente attività lavorativa in cui si era lavoratori dipendenti o autonomi. Nuova situazione per i professionisti dal 2015 Rimane fermo il concetto che i professionisti che sono già operativi al 31/12/2014 e hanno optato per il regime fiscale di vantaggio art. 27 D.L. 98/2011, possono continuare a rimanere in questo regime per opzione fino al compimento del quinquennio o al raggiungimento del 35 anno di età (vedere paragrafo Regime dei minimi regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità ), se hanno un volume d affari annuo massimo di Del resto anche chi apre nel 2015 può optare sia per il nuovo regime forfetario art. 9 D.L. 190/2014 senza limiti temporali

14 Capitolo 7 o di età, sia per il vecchio regime fiscale di vantaggio art. 27 D.L. 98/2011 (come deciso nel decreto Milleproroghe 2015), fruendo di tutti i vantaggi che ne seguono con limiti temporali o di età. Per i professionisti che scelgono di aderire al nuovo regime forfetario, le restrizioni sono tantissime! Infatti, a partire dal 2015, la situazione è vantaggiosa solo per coloro che raggiungono i di compensi percepiti, limite massimo di volume d affari consentito (vedere Tabella 1 al gruppo 8, codice 69). Al di sotto di tale limite, conviene applicare il regime ordinario di contabilità, calcolando il reddito imponibile nei modi regolari, ossia con la deduzione regolare dei costi sostenuti (cosa che non è possibile con il nuovo regime forfetario!). Il calcolo ordinario del reddito imponibile risulta essere inferiore a quello calcolato con il nuovo regime forfetario. Infatti i limiti fondamentali del nuovo regime sono sia i compensi sia il coefficiente di redditività. Se andiamo a vedere nella Tabella 1 di riferimento, per il settore Attività professionali, il limite dei compensi ammesso è e il coefficiente di forfetizzazione sarebbe pari al 78%. Ma facciamo un esempio per capire meglio. Ipotizziamo che nel 2015 un professionista percepisca compensi pari a e calcoliamo le imposte con il nuovo regime forfetario. reddito imponibile = x 78% = imposta sostitutiva = x 15% = Calcoliamo ora il reddito imponibile, per lo stesso ammontare di compensi, ossia , nel modo ordinario: Consideriamo il reddito netto di Irpef lorda = x 23% = detrazione per lavoro autonomo 952 addizionale regionale x 1,23% =

15 Regimi fiscali agevolati addizionale comunale: esente Irap non dovuta poiché professionista privo di autonoma organizzazione. Facendo le varie somme: = Facendo i calcoli, con il nuovo regime forfetario c è un risparmio di 128. Se invece facciamo gli stessi calcoli comparativi su un compenso lordo annuo percepito da un professionista di , risulterà che con il nuovo regime forfetario il contribuente pagherà un imposta sostitutiva di e imposte ordinarie di In questo secondo caso, sembra che sia più conveniente il regime ordinario. Contributi più leggeri per chi aderisce al nuovo regime forfetario Novità! Il nuovo regime forfetario in vigore dal 1 gennaio 2015 prevede l applicazione di un regime contributivo (i contributi sono le somme da versare ai fini pensionistici) studiato appositamente. Infatti, la novità assoluta riguarda proprio il fatto che i contribuenti iscritti alla gestione IVS artigiani e commercianti non dovranno versare i contributi fissi sul reddito minimale ma solo in percentuale sul reddito effettivamente prodotto, calcolato in base alle regole dettate dal nuovo regime forfetario Stesso trattamento è previsto per tutti i professionisti che non sono coperti da una cassa pensionistica autonoma, come ad esempio i freelance, i designer, i dimostratori... Importante: se i contributi versati sono inferiori al minimo, i mesi accreditati saranno proporzionalmente ridotti. Nell ipotesi di impresa già esistente, i contributi sono calcolati dall inizio dell anno solare, mentre nell ipotesi di nuova impresa la decorrenza dei calcoli di imposizione contributiva coinciderà 135

16 Capitolo 7 con il mese di inizio attività. Se il reddito forfettario è superiore al minimale contributivo, c è diritto all accredito per l intero anno. Come si può ottenere il beneficio dei contributi agevolati È bene sottolineare che il regime contributivo agevolato è un regime opzionale e spetta solo a coloro che aderiscono al nuovo regime forfetario. Il contribuente che sceglie la riduzione contributiva deve presentare apposita domanda telematica all Inps. I casi sono due: 1) soggetti già esercenti attività d impresa al primo gennaio 2015: compilano il modello telematico predisposto dall Inps e scaricabile dal sito internet Regime agevolato ex. Art.1, commi L. 190/2014 Adesione. Bisogna tener presente che il termine ultimo per la comunicazione dell adesione al regime agevolato è il 28 febbraio dell anno in cui intendono applicare il beneficio. In caso di ritardo, non spetta l agevolazione per l anno in corso. Se il contribuente vuole fruire dell agevolazione, deve ripresentare domanda l anno successivo, sempre entro il 28 febbraio; 2) titolari di nuove imprese: presentano dichiarazione di adesione al regime agevolato, in via telematica, al momento dell apertura della partita Iva. I vantaggi dei contributi agevolati cominciano immediatamente. Contributi agevolati: destinatari Di fatto, per rientrare nel beneficio dei contributi agevolati di cui abbiamo parlato sopra, bisogna avere tutte le caratteristiche previste per il nuovo regime dei minimi forfetario che, come più volte è stato specificato, è riservato a persone fisiche esercenti attività d impresa, arti o professioni che hanno i requisiti indicati dall articolo 54 della Legge di Stabilità, cioè: ricavi o compensi all interno dei parametri fissati per la 136

17 137 Regimi fiscali agevolati propria tipologia di attività (vedere Tabella 1), spese per lavoro accessorio non superiori a euro, costo complessivo beni strumentali fino a euro, prevalenza dei redditi derivanti da attività d impresa o esercizio della professione rispetto a quelli eventualmente percepiti come dipendente (qui il criterio è abbastanza flessibile, per cui se la somma dei redditi è comunque inferiore a si può applicare il regime di minimi forfetario e, di conseguenza, scatta anche l agevolazione contributiva). Nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente sia cessato, la verifica della prevalenza del reddito autonomo su quello da dipendente è irrilevante. Fra le cause di esclusione dal regime dei minimi forfetario e di conseguenza dai contributi agevolati rientrano: il possesso di partecipazioni in società di persone, e in s.r.l.. Pillole di fisco! La circolare Inps riassume così: hanno diritto ai contributi agevolati «coloro che, privi di partecipazioni nell ambito di società di persone o associazioni di cui all art. 5 del TUIR ovvero di s.r.l. di cui all art. 116 del TUIR, rivestano unicamente la carica di titolari di una o più ditte individuali, anche organizzate in forma di impresa familiare, esercenti un attività recante un codice ATECO compreso» fra quelli ammessi al Regime dei Minimi. Sono ammessi all agevolazione contributiva anche coadiuvanti e coadiutori. Per quanto riguarda coadiuvanti e coadiutori delle imprese familiari, l imponibile contributivo è determinato dalla quota di reddito imponibile calcolato forfettariamente e attribuito al collaboratore fino a un massimo del 49% (al titolare è attribuita per legge la quota del 51%), sommando poi gli altri eventuali redditi d impresa che il collaboratore abbia eventualmente percepito nel periodo d imposta.

18 Capitolo 7 Novità! Infine, il nuovo regime forfetario riserva anche delle novità poco favorevoli: i pensionati Inps con oltre 65 anni che accedono al regime agevolato non possono applicare anche la riduzione contributiva del 50% prevista dall articolo 59, comma 15, della legge 449/1997, così come i collaboratori di imprese familiari di età inferiore ai 21 anni, che prestano attività in imprese che aderiscono al regime agevolato, non applicano la riduzione contributiva di tre punti percentuali prevista dall art. 1, comma 2, della legge 233/1990. Uscita dal regime contributivo agevolato Il beneficio del regime dei contributi agevolati, previsti per chi aderisce al nuovo regime forfetario, cessa di essere riconosciuto nell anno successivo a quello in cui vengono meno i requisiti o in cui il contribuente decide di uscire. Nel caso in cui emerga che i requisiti, pur dichiarati, non fossero effettivi, il regime previdenziale agevolato cessa immediatamente, fin dall inizio, e viene ripristinata l imposizione contributiva ordinaria sin dall anno nel quale era stata inizialmente registrata l adesione al regime agevolato. Questo ripristino del regime ordinario è quindi retroattivo e ha carattere definitivo, quindi preclude ogni ulteriore possibilità di accesso al beneficio. (Fonte: circolare INPS 29/2015). Gestione Separata Inps: novità La Gestione Separata Inps è un settore dell Inps che riguarda sempre la contribuzione pensionistica a cui si iscrivono tutti coloro che non hanno una cassa pensionistica di categoria. Riguarda soprattutto lavoratori autonomi e professionisti titolari di partita Iva che, appunto, non hanno una cassa pensionistica di categoria. Per l anno 2015 e i successivi, con circolare n. 58/2015, sono state comunicate dall Inps le nuove aliquote da applicare ai soggetti iscritti alla Gestione Separata valide per l anno

19 139 Regimi fiscali agevolati La novità riguarda, appunto, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, titolari di partita Iva, iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps. Le aliquote contributive restano fissate al 27% per l anno 2014 e 2015, mentre dal 2016 verrà applicata l aliquota contributiva del 28%, per poi arrivare al 29% nel Semplificazioni in materia Iva per chi accede al nuovo regime forfetario Fisco amico! Il nuovo regime forfetario presenta delle semplificazioni ai fini Iva per tutti i contribuenti che accedono al regime. Vediamo in sintesi come si possono effettuare tutte le operazioni di vendita e di acquisto in base alle suddette semplificazioni. Per chi vuole approfondire, sono stati indicati accanto a ogni caso gli articoli di legge: a) operazioni senza detrazione Iva assolta: operazioni nazionali. Non prevedono addebito Iva a titolo di rivalsa né detrazione. L impresa o il professionista in Regime dei Minimi è considerato consumatore finale e paga o non paga l imposta a seconda che sia o meno prevista nel prezzo, ma in ogni caso non la detrae; cessioni beni intra-comunitari. Sono considerate cessioni interne, per cui non si applica l Iva: vale lo stesso discorso del punto precedente e si indica in fattura che l operazione è soggetta a regime forfettario (articolo 41, comma 2-bis, D.L. 331/1993); acquisti beni intra-comunitari. Se l operazione è inferiore ai 10mila euro resta soggetta a tassazione nel paese di provenienza, ossia del fornitore (articolo 38, comma 5, lettera c, D.L. 331/1993); sopra i 10mila euro, la partita Iva in Regime dei Minimi deve integrare la fattura con l indicazione dell aliquota e della relativa imposta da versare;

20 Capitolo 7 prestazioni di servizi ricevuti o resi da soggetti non residenti. Continuano a seguire le regole attuali, in base all articolo 7-ter e seguenti del DPR 633/1972 (Testo Unico sull IVA); importazioni, esportazioni e operazioni assimilate, l Iva è assolta in Dogana ove dovuta, altrimenti sono operazioni non imponibili (articolo 8, primo comma, lettera c, e secondo comma, DPR 633/1972). b) Operazioni con obbligo di Iva assolta: prestazione di servizi da soggetti non residenti; acquisti intra-comunitari effettuati da soggetti che nell anno precedente hanno superato i 10mila euro; effettuati nel corso dell anno in seguito al superamento dei 10mila euro; effettuati da coloro che, pur sotto la soglia indicata, hanno scelto di applicare l Iva in Italia; operazioni per le quali il contribuente risulti debitore dell imposta (nel cosiddetto reverse charge, inversione contabile). Per queste operazioni (secondo quanto previsto dal comma 7 dell articolo 9 della manovra 190/2014 relativo al nuovo regime forfetario ), bisogna emettere la fattura o integrarla con l indicazione dell aliquota e della relativa imposta, versandola entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni. Adempimenti per chi aderisce al nuovo regime forfetario Fisco amico! Per quanto riguarda gli adempimenti, il nuovo regime forfetario agevolato prevede i seguenti obblighi ed esoneri per i contribuenti che aderiscono al regime: Obblighi numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali; 140

21 141 Regimi fiscali agevolati numerare e conservare le fatture emesse; certificare e conservare i corrispettivi; indicare in fattura il riferimento normativo del regime applicato; ossia indicare Prestazione svolta in nuovo regime fiscale forfetario, art. 9 della Legge di Stabilità 2015, la n. 190/2014 e, pertanto, non soggetta a Iva né a ritenuta ; applicare la marca da bollo di 2,00 in fattura solo su importi superiori a 77,47 ; tale marca è a carico del cliente che riceve la fattura. La data della marca da bollo, ove presente, deve essere uguale o antecedente a quella della fattura. Esoneri No registrazione fatture emesse, corrispettivi e fatture di acquisto (ma conservazione per 10 anni di tali documenti); no tenuta e conservazione dei registri; non si subiscono le ritenute alla fonte (per cui i professionisti non applicano la ritenuta d acconto del 20% in fattura); non si deve effettuare alcuna ritenuta alla fonte (ma c è l obbligo di indicare in dichiarazione dei redditi il codice fiscale del percettore delle somme che non sono state assoggettate a ritenuta); non si applicano Irap e Studi di settore; no dichiarazione annuale e comunicazione dati Iva; no compilazione della comunicazione clienti/fornitori (spesometro); no compilazione della black-list. La semplificazione degli adempimenti che deriva dall adesione al nuovo regime forfetario non esonera dalla conservazione dei documenti di cui sopra, che deve essere osservata per un periodo di tempo di dieci anni.

22 TABELLA 1 - PER SETTORI DI ATTIVITÀ IN BASE AI CODICI ATECO

23 143 Regimi fiscali agevolati 2) REGIME DEI MINIMI REGIME FISCALE DI VANTAGGIO PER L IMPRENDITORIA GIOVANILE E I LAVORATORI IN MOBILITÀ (CON IMPOSTA SOSTITUTIVA 5%) Occupiamoci ora del regime dei minimi che continua a convivere con il nuovo regime forfetario in vigore dal 01/01/2015, ossia il Regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità meglio conosciuto come il nuovo regime dei minimi, art. 27, D.L. 98/2011. Per tutti coloro che hanno intenzione di aprire una nuova attività sia sotto forma di impresa, sia di arte o di professione, per il solo 2015 (almeno così dispone la legge fino a oggi) il decreto Milleproroghe, approvato a marzo 2015, dà la doppia possibilità di optare tra nuovo regime forfetario e il regime fiscale di vantaggio istituito a partire dal 01/01/2012. Sembra, ad oggi, che la scelta di questo secondo Regime dei Minimi sia possibile effettuarla solo per tutto il Cosa è il regime fiscale di vantaggio? Dal 2007 si sente parlare molto spesso di Regime dei contribuenti minimi, il quale consente di usufruire di agevolazioni particolarmente vantaggiose per chi avvia per la prima volta un attività di impresa o di lavoratore autonomo. Condizione primaria è che il volume di affari annuo non deve superare i I regimi agevolati sono stati studiati perché offrono particolari soluzioni fiscali e particolari semplificazioni per tutti coloro che non hanno grandi movimenti nelle vendite di merci o prestazioni di servizi. Soprattutto i giovani possono trarre vantaggio da questo nuovo regime, che consente loro di capire il mercato, studiarlo e affrontarlo con spese davvero minime, rimanendo nel pieno della legalità. Scopriamo insieme di cosa si tratta, ma armiamoci di pa-

24 Capitolo 7 zienza! L argomento è interessante ma lungo e, soprattutto, fatto di molte pillole di fisco comprensibili! Agevolazione! Dal 1 gennaio 2012 i giovani imprenditori, i disoccupati e i lavoratori in mobilità che iniziano una nuova attività possono adottare un regime fiscale di vantaggio che prevede un imposta sostitutiva dell Irpef e delle relative addizionali pari al 5%. Fisco amico! Per inizio di una nuova attività produttiva e per esercizio di attività si intende lo svolgimento effettivo e l inizio della stessa, non l apertura della partita Iva! Per cui ci si può trovare in questa situazione: si apre partita, ma non si esercita l attività per sei mesi. Dopo il sesto mese si è pronti per l esercizio dell attività e quello è il momento di inizio effettivo che verrà preso in considerazione per il decorrere dei 5 anni. Sarà facile verificare quanto detto, anche dal movimento dei costi e dei ricavi supportati da documenti fiscali come: fatture di acquisto, scontrini o ricevute fiscali o fatture emesse. Requisiti soggettivi per accedere al regime di vantaggio o regime dei nuovi minimi e limiti temporali. Pillole di fisco! L apertura di partita Iva da parte di soggetti persone fisiche che intendono svolgere attività di impresa, arti o professioni nel regime di vantaggio è regolato dall art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011. Il regime dei nuovi minimi trova applicazione per tutti i soggetti persone fisiche (quindi non si applica alle forme societarie!) che intraprendono una nuova attività, sia di impresa che di lavoro autonomo: per il periodo di imposta in cui l attività è iniziata e per i quattro successivi il regime è applicabile anche oltre il quarto periodo di imposta successivo 144

25 145 Regimi fiscali agevolati a quello di inizio attività ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età. Come si vede, il nuovo regime pone un limite temporale, oltrepassato il quale i nuovi minimi dovranno uscire dal regime agevolato e aderire a un regime ordinario. Perciò il nuovo regime dei minimi è applicabile con i seguenti limiti: esclusivamente alle persone fisiche che iniziano un attività d impresa, di arte o professione per il periodo d imposta di inizio attività e per i 4 successivi (limite quinquennale ordinario); anche oltre il 4 esercizio di imposta successivo a quello dell inizio attività, fino al compimento del 35 anno di età (limite di ulteriore vantaggio per i soggetti giovani). Fisco Amico! Come si legge, il regime di vantaggio non è illimitato: se ne può fruire per un massimo di 5 anni ed è rivolto a tutti, indipendentemente dall età, per un massimo di 5 anni. Ma sicuramente i giovani possono trarre un vantaggio temporale maggiore da tale situazione, quando hanno un età inferiore ai 35 anni. Le persone fisiche che intraprendono una nuova attività godono dei relativi vantaggi per 5 anni a partire dal periodo d imposta di inizio attività. Attenzione! Per esercizio di attività e per inizio di una nuova attività produttiva si intende lo svolgimento effettivo e l inizio della stessa; non l apertura della partita Iva. Quindi si comprende che chi è in possesso dei requisiti dettati dal legislatore può usufruire del regime di vantaggio indipendentemente dai 35 anni. Per cui, ad esempio, un disoccupato di 42 anni può aprire un attività godendo dei vantaggi fiscali per 5 anni. I contribuenti sotto i 35 anni di età possono, invece, continuare a usufruire del regime di vantaggio oltre i 5 anni, fino al

26 Capitolo 7 compimento del 35esimo anno. Dunque, se un contribuente inizia una nuova attività all età di 25 anni, può usufruire del nuovo regime agevolato fino al compimento del 35 anno. Attenzione! Coloro che decidono di uscire dal regime di vantaggio, per volontà o per il venir meno dei requisiti, non possono più rientrarvi. Chi è escluso dal regime dei contribuenti minimi? Così come per il nuovo regime forfetario, anche per il regime di vantaggio art. 27 D.L. 98/2011 esiste un elenco di attività che rientrano nei regimi speciali Iva e hanno una propria legislazione di riferimento. Per questo non possono usufruire di regimi agevolati come quello che stiamo trattando e sono: (per chi desidera approfondire, accanto a ogni tipo di attività è stato indicato l articolo di riferimento) agricoltura e attività connesse e pesca (articoli 34 e 34- bis, D.P.R. 633/72); vendita sali e tabacchi (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); commercio dei fiammiferi (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); editoria (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); gestione di servizi di telefonia pubblica (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta (articolo 74, primo comma, D.P.R. 633/72); intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al D.P.R. 640/72 (articolo 74, sesto comma, D.P.R. 633/72); agenzie di viaggi e turismo (articolo 74-ter, D.P.R. 633/72); agriturismo (articolo 5, comma 2, legge 413/91); vendite a domicilio (articolo 25-bis, comma 6, D.P.R. 600/73); rivendita di beni usati, di oggetti d arte, d antiquariato o da 146

27 147 Regimi fiscali agevolati collezione (articolo 36, decreto legge 41/95). Questa attività ricade nella legislazione detta regime del margine ; agenzie di vendita all asta di oggetti d arte, antiquariato o da collezione (articolo 40-bis, decreto legge 41/95). Ma quali sono le agevolazioni e le semplificazioni del Regime di vantaggio? I vantaggi che derivano dal nuovo regime di vantaggio dei minimi sono: A. ai fini Iva; B. delle imposte sui redditi imposte dirette; C. dell Irap e degli Studi di settore e parametri contabili. Analizziamoli singolarmente: A. SEMPLIFICAZIONI AI FINI IVA Ai fini Iva l art.1, comma 100, legge n. 244/2007, dispone che: 1) I nuovi contribuenti minimi non possono addebitare l Iva a titolo di rivalsa; Fisco amico! Significa che il soggetto in regime di vantaggio emette la fattura senza l addebito dell Iva e senza ritenuta di acconto. (Vedi moduli fac-simile in calce al libro) Importante! Il documento emesso (la fattura) a fronte di una vendita o di una prestazione effettuata, deve essere integrato dalla dicitura: se è un imprenditore (commerciante, artigiano ): Operazione senza l applicazione dell Iva ai sensi dell art. 1, comma 100, legge n. 244/2007. Regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità ex art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011 se è un professionista (architetto, designer ): Operazione senza l applicazione dell Iva ai sensi dell art. 1, comma 100, legge n. 244/2007. Regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità

28 Capitolo 7 ex art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto come previsto dal Provvedimento dell Agenzia delle Entrate , prot Queste annotazioni hanno lo scopo di rendere noto a chi riceve il documento che l Iva non è applicata in quanto ci si trova in un regime agevolato. Nota! Altra cosa importante da tener presente è che sulle fatture senza l applicazione dell Iva va apposta una marca da bollo da 2,00 se l importo della stessa supera gli 77,46. Al di sotto di questo importo non va applicata. 2) I nuovi contribuenti minimi non hanno diritto alla detrazione dell imposta assolta sugli acquisti; Fisco amico! Quando si riceve una fattura a fronte di un acquisto, in calce si trova la voce indicativa dell Iva addebitata. Tenendo presente che siamo in regime agevolato, questo importo va a essere considerato un costo in aggiunta al costo dei beni acquistati. Ad esempio: acquisto merce per 100,00 Iva 22% 22,00 Totale costo da inserire in bilancio 122,00 Se fossimo stati in regime normale e non agevolato, il costo da inserire in bilancio sarebbe solo 100,00 e l Iva sarebbe da considerare un credito nei confronti dello Stato. 3) Per i nuovi contribuenti minimi che aderiscono al regime in esame è previsto l esonero dagli obblighi di: registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e delle fatture di acquisto; tenuta e conservazione dei registri contabili (registro fatture emesse, registro fatture acquisto e registro dei corrispettivi); 148

29 149 Regimi fiscali agevolati liquidazione e versamento periodico e annuale dell Iva, compreso l acconto; presentazione della comunicazione dati e della dichiarazione annuale dell Iva. Ad ogni modo, tutti questi soggetti sono tenuti alla conservazione e numerazione dei documenti ricevuti ed emessi, così come all obbligo di certificazione dei corrispettivi. Attenzione! A tal proposito si dà un suggerimento che risulta essere una facoltà e non un obbligo. Per quanto possano essere piacevoli queste agevolazioni, è sempre utile avere un registro di prima nota in cui si annotano le entrate e le uscite con i riporti della somme nelle varie pagine. Questo lavoro, che potrebbe sembrare noioso e pesante, vi aiuterà a determinare l ammontare di entrate e di spese sostenute, soprattutto servirà a tenere sotto controllo il vostro volume di affari che potrebbe sforare i 30mila euro l anno. Si eviterà così eventuali sanzioni per sforamento del limite del volume d affari previsto per il regime agevolato dei nuovi minimi. Nota bene! Tutti i documenti fiscali, fatture acquisto, fatture emesse e corrispettivi vanno conservati per 10 anni! Questo perché si deve dare modo all Amministrazione finanziaria e quindi all Agenzia delle Entrate di poter controllare, se ce ne sia il bisogno, la coincidenza della dichiarazione dei redditi presentata con il vostro operato. 4) I nuovi contribuenti minimi sono esonerati dalla presentazione telematica dagli elenchi clienti-fornitori I contribuenti in regime dei minimi sono esonerati dalla comunicazione annuale dell elenco clienti e fornitori da fare all Agenzia delle Entrate telematicamente. 5) I nuovi contribuenti minimi sono esonerati dalla comunicazione delle operazioni black list. I contribuenti in regime dei minimi non sono tenuti all invio dei

30 Capitolo 7 modelli di comunicazione delle operazioni con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata. B. SEMPLFICAZIONI AI FINI DELLE IMPOSTE SUI REDDITI IMPOSTE DIRETTE È bene osservare una regola: ai fini delle imposte sui redditi i nuovi minimi hanno l obbligo di conservare i documenti ricevuti o emessi per 10 anni, anche se sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili. Fisco amico! Sui ricavi e compensi ricevuti non si applica la ritenuta di acconto! I nuovi contribuenti minimi, rispetto a quelli vecchi, quando percepiscono ricavi o compensi non sono assoggettati a ritenuta di acconto da parte del sostituto di imposta (parte ampiamente trattata in precedenza). Per questo motivo i contribuenti minimi sono tenuti a rilasciare un apposita dichiarazione, dalla quale risulti che i redditi che percepiscono sono soggetti a imposta sostitutiva (vedere documenti fac-simile). Tale dichiarazione può essere fatta in calce alla fattura emessa e deve così recitare: Operazione senza l applicazione dell Iva ai sensi dell art. 1, comma 100, legge n. 244/2007. Regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità ex art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto come previsto dal Provvedimento dell Agenzia delle Entrate , prot Cosa significa determinazione agevolata del reddito? Il reddito di impresa o di lavoro autonomo è determinato facendo la differenza tra l ammontare dei ricavi (per l impresa) o dei compensi (per i lavoratori autonomi) e le spese sostenute nel medesimo periodo di imposta (più comunemente si dice differenza tra ricavi e costi). Di solito si fa riferimento 150

31 151 Regimi fiscali agevolati all anno solare. Entra qui un nuovo concetto che è quello del principio di cassa, mediante il quale la determinazione del reddito dei contribuenti minimi viene effettuata considerando solo i ricavi/compensi effettivamente incassati e le spese effettivamente erogate nell anno di riferimento. Facciamo un esempio: nel 2015 emetto una fattura a fronte di una vendita di 1.000,00; mi pagano 800,00 nel 2015 e 200,00 nel Nella determinazione del reddito 2015 entreranno nel computo solo 800,00 che ho incassato (ecco perché principio di cassa!), gli altri 200,00 incassandoli nel 2016, parteciperanno alla determinazione del reddito Stesso principio vale anche per le spese. Si vuole porre una nota di attenzione sulla questione dei beni ammortizzabili. Il principio di cassa si applica anche ai beni strumentali il cui costo risulta deducibile nell esercizio in cui avviene il pagamento. Per cui, se acquisto un computer che costa 2.000,00 e nel 2015 pago un acconto di 500,00, per il principio di cassa solo questi ultimi faranno parte delle spese del 2015 da inserire in bilancio. Ricordiamo, inoltre, che: le plusvalenze/minusvalenze dei beni relativi all impresa, arte o professione concorrono alla formazione del reddito, così come le sopravvenienze attive e passive; i contributi previdenziali obbligatori (Inps fissa, Gestione Separata Inps, Casse libero professionali) sono portate in deduzione direttamente dal reddito di lavoro autonomo o di impresa. In riferimento ai contributi, precisiamo che questi sono dedotti dal reddito di impresa fino a capienza di questo, l eccedenza è deducibile dal reddito complessivo del contribuente (art. 10 del TUIR);

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