CHEESE. Cartella Stampa settembre. ALLE SORGENTI DEL LATTE. Official Partner

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1 In collaborazione con CHEESE settembre 2015 Bra (Cn) PE R N U TR IR E IL PI A N ET A ALLE SORGENTI DEL LATTE Official Partner Cartella Stampa Un evento di

2 La cartella stampa di Cheese 2015 è realizzata con il carattere Font ad alta leggibilità: eccellente per i dislessici, ottimo per tutti. Ufficio Stampa Cheese Slow Food: Valter Musso Elisa Virgillito, , v.musso@slowfood.it - e.virgillito@slowfood.it Segreteria: Nicoletta Dogliani, , n.dogliani@slowfood.it Città di Bra: Raffaele Grillo Elena Martini , urp@comune.bra.cn.it -

3 Alle sorgenti del latte con Cheese 2015 Dal 18 al 21 settembre la decima edizione dell evento organizzato da Slow Food Italia e Città di Bra Cheese, la manifestazione biennale dedicata alle forme del latte - a Bra (Cn) dal 18 al 21 settembre - taglia il traguardo della decima edizione. Dal 1997 a oggi il mondo dei formaggi è cambiato profondamente e un po di merito va anche all evento, organizzato da Slow Food Italia e Città di Bra, che ha portato alla conoscenza del grande pubblico il settore lattiero-caseario e le sue numerose sfumature. Sono molte le campagne condotte in questi 18 anni, prima fra tutte quella sul latte crudo, sui fermenti industriali e per un etichettatura al servizio del consumatore. Il tutto sempre con un approccio che privilegia il piacere legato al cibo e la voglia di approfondire, attraverso le degustazioni e le conferenze, l incontro con casari e affinatori e le attività per i più piccoli. Tema dell edizione 2015 è Alle sorgenti del latte, per nutrire il pianeta, con un focus sul ruolo della montagna, ma anche sulle storie dei giovani che hanno scelto di vivere e lavorare tra le vette, le valli e gli alpeggi per cambiare vita e ripercorrere le orme dei loro avi. Li incontriamo tra le centinaia di stand nel Mercato dei Formaggi, insieme ai tanti Presìdi Slow Food e agli affinatori da tutto il mondo che ogni due anni si danno appuntamento a Bra. Anche nelle proposte della Gran Sala dei Formaggi, dove ospite è la produzione lattiero-casearia della Spagna, a cui abbinare i calici dell Enoteca, con centinaia di etichette italiane scelte dalla Banca del Vino di Pollenzo. Non mancano i punti ristoro con le Cucine di strada, i Food Truck, la Piazza della Birra e quella della Pizza. Tornano le degustazioni guidate dei Laboratori del Gusto, 37 appuntamenti per conoscere il mondo della biodiversità casearia e non solo; gli Appuntamenti a Tavola, occasione unica per incontrare alcuni tra i migliori chef del panorama nazionale e internazionale e assaggiare le loro specialità; gli incontri curati da Slow Food Educazione, con le attività dedicate alle scuole e alle famiglie e un Master of Food pensato per gli under 30, alla scoperta degli abbinamenti tra formaggi e birre artigianali. Novità assoluta sono i Laboratori di Pizza coi i migliori rappresentanti dell Associazione Verace Pizza Napoletana e gli appuntamenti di Mixology, per imparare l arte del bere miscelato.

4 Non mancano gli approfondimenti, grazie alle Conferenze su tematiche legate alla filiera lattiero-casearia, alle presentazioni dei libri firmati dalla Chiocciola e alla lettura quotidiana dei giornali. Torna anche la Casa della Biodiversità che, oltre agli incontri con i produttori, propone un esposizione di prodotti tipici per conoscere e comprendere meglio gli ecosistemi montani e la loro influenza diretta e indiretta sulla nostra vita. Su il programma e tutte le novità Cheese è possibile grazie all impegno di aziende che credono nel futuro del settore lattiero-caseario di qualità, tra queste citiamo gli Official Partner: Consorzio Parmigiano Reggiano, Lurisia, Pastificio Di Martino, Radeberger Gruppe Italia.

5 Cheese 2015: diamo i numeri Grande Mercato dei Formaggi 144 bancarelle del mercato italiano e 25 del mercato internazionale 34 bancarelle della Via degli Affinatori 30 stand Presìdi Slow Food 35 Presìdi italiani 19 Presìdi internazionali Nazioni 23 paesi rappresentati Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Etiopia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Kenya, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, USA, Svezia, Svizzera. Gran Sala dei Formaggi ed Enoteca 147 tipologie di formaggi provenienti da 14 nazioni 40 formaggi in rappresentanza della Spagna 600 etichette in Enoteca Piazza della Birra, Cucine di strada, Food Truck e Chioschi Degustazione 36 bancarelle di microbirrifici italiani e stranieri 10 Cucine di strada 10 Food Truck 3 Chioschi Degustazione Incontri e conferenze 12 Laboratori del Latte 11 conferenze nella Casa della Biodiversità 5 incontri nell Agorà Cheese La Stampa 3 convegni sul Palco di Cheese

6 Appuntamenti su prenotazione 37 Laboratori del Gusto 12 Laboratori di Pizza con i migliori pizzaioli dell Associazione Verace Pizza Napoletana 7 laboratori Mixology 4 Appuntamenti a Tavola Partecipanti alle attività didattiche 13 appuntamenti per le scuole: 325 ragazzi 48 appuntamenti per le famiglie: 480 adulti e 288 bambini

7 A monte del formaggio Piero Sardo: «Allarghiamo lo sguardo per salvare uomini, animali ed ecosistemi in difficoltà» Con Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus e responsabile scientifico di Cheese, ripercorriamo la storia di queste dieci edizioni di Cheese per capire meglio il futuro che ci aspetta. 18 anni di battaglie vinte Possiamo dire con orgoglio che in questi 18 anni abbiamo registrato più di un risultato. Il primo e più importante riguarda i formaggi a latte crudo, che ormai rappresentano la qualità in senso assoluto, ma all epoca erano guardati con sospetto e rischiavano di essere vietati, come lo sono ancora in molti paesi. Inoltre, siamo riusciti a dare visibilità a produzioni marginali, di pastori e di alpeggi, che grazie a Cheese hanno trovato un ambito culturale, oltre che commerciale, inimmaginabile altrimenti. E le sfide che dobbiamo ancora affrontare La battaglia attuale è la più delicata, perché sta travolgendo il mondo dei formaggi in maniera ancora più subdola del latte pastorizzato, e riguarda l utilizzo di fermenti industriali. Il livello di igiene richiesto dalle norme in vigore nei caseifici, anche di piccolissime dimensioni, abbatte la carica batterica del latte, sia negativa sia positiva. In queste condizioni è difficile raggiungere livelli di fermentazione importanti. Ci vuole una perfetta conoscenza della stalla, degli animali e dell ambiente. È molto più semplice, anche se costoso, aiutare il caglio nella coagulazione aggiungendo i fermenti, ma il problema è che vengono utilizzati gli stessi, prodotti da pochissime aziende in tutto il mondo anche con il latte crudo e in alpeggio, determinando così l omologazione dei gusti e vanificando lo sforzo. È la stessa identica tentazione in cui stanno cadendo molti produttori di vino, anche di qualità. Noi proponiamo l autoproduzione dei fermenti, tant è che a Cheese presentiamo una piccola fermentiera aziendale. Sappiamo che questo per i pastori vuol dire più lavoro e un investimento economico iniziale, ma ne varrà la pena sia in termini di risparmio sia di ricchezza di profumi e gusti. Per quanto riguarda i consumatori invece sarà difficile far capire il vero rischio associato ai fermenti, anche perché non è obbligatorio segnalarne la presenza in etichetta. Sui fermenti industriali e sulla trasparenza delle etichette Slow Food ha lanciato negli anni scorsi campagne specifiche e su queste si concentrerà nei prossimi anni. E poi c è una questione più generale. Nella produzione alimentare, il mondo dei formaggi è senza dubbio quello più ricco di biodiversità. Al supermercato i banchi sono

8 pieni di prodotti lattiero caseari di ogni genere: latte, formaggi e yogurt per ogni gusto. Sembra tutto vada per il meglio, ma così non è. Solo uno sguardo più ampio ci permetterà di capire che oltre a latte, caglio e sale c è un mondo di uomini, animali ed ecosistemi che sta vivendo grandi difficoltà. Un sistema in crisi Il problema è nella filiera. Un allevamento intensivo in pianura fatto con coscienza ancora regge, anche se con difficoltà, ma la montagna e le zone marginali non ce la fanno più, perché lo sforzo è enorme a fronte dell esiguo guadagno. I contributi europei sono l unico sostegno che giustifica l alpeggio da un punto di vista economico: se i pastori dovessero basarsi solo sul mercato, i pascoli sarebbero frequentati solo da pochi eremitici sognatori. Però è chiaro che non si può andare avanti così all infinito. Cosa faremo a quel punto con le aree marginali? Formaggi e burro d alpeggio sono così buoni grazie alla biodiversità dei pascoli, curati dalle vacche che li brucano, a loro volta portate lassù da chi ancora ha il coraggio e la tenacia di credere nella bellezza di tutto questo. Non va dimenticato che una montagna curata e un pascolo attivo sono un grande aiuto a valle in caso di maltempo. Il pastore che va in alpeggio è anche una sentinella importante per l ambiente. Un altro allarme di questa edizione di Cheese riguarda la filiera delle pecore. Il pecorino è un formaggio complesso da produrre e la pecora un animale gregario che ha bisogno di mangiare bene, non come la capra che è molto più frugale e si adatta anche ad ambienti difficili. E poi c è il problema dello smaltimento della lana: quella italiana non è più apprezzata sul mercato e deve addirittura essere trattata come un rifiuto speciale. Infine, i giovani non gradiscono il gusto di questi formaggi, nonostante l Italia insieme alla Spagna sia il paese che vanta la maggiore diversità, oltre che il numero più alto di capi. Ma il vero problema è ancora una volta nel prezzo del latte e del formaggio che non riconosce l impegno e il lavoro che c è dietro questo mondo. Un altro tema è la delicata questione del consumo di carne di agnello, parte del patrimonio gastronomico e dell economia di molte regioni italiane. La montagna in cui si può ancora vivere e lavorare con dignità A lungo andare credo che i contributi alla produzione debbano essere superati e che si debba stabilire un prezzo minimo per il latte di vacca, pecora e capra, legandolo alla qualità e a una campagna di informazione che faccia capire ai consumatori il lavoro di sostegno che si sta facendo. Solo in questo modo si può restituire valore ai formaggi e al mondo che rappresentano, assicurando la dignità delle persone che ci lavorano e il benessere degli animali.

9 Il mondo Slow Food dice NO al latte in polvere Oltre 130 mila firme per sostenere la legge italiana. La raccolta continua durante Cheese e fino alla messa in mora da parte dell Ue il 29 settembre In poco più di un mese sono arrivate oltre 130 mila adesioni tramite la piattaforma Change.org e attraverso il vecchio metodo della raccolta firme cartacea. La campagna lanciata da Slow Food Il formaggio si fa con il latte Firma per dire NO all uso del latte in polvere ha centrato il suo obiettivo di mobilitare l opinione pubblica consumatori e pastori, contadini e casari, artigiani e chef sull ultimo attacco della burocrazia europea alla produzione agroalimentare di qualità del nostro paese. La raccolta firme continua durante tutta la manifestazione. La petizione sostiene la legge italiana 138 dell 11 aprile 1974, che vieta l uso di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per fare yogurt, caciotte, robiole e mozzarelle. Questa norma, che fino a oggi ha permesso all Italia di tutelare la sua biodiversità casearia, secondo Bruxelles dovrebbe essere abrogata in quanto rappresenterebbe una restrizione alla libera circolazione delle merci. Grazie a una proroga accordata dall Ue, abbiamo tempo fino al 29 settembre per sostenere il Ministro alle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha affermato di voler difendere la legge italiana, e con essa centinaia di piccole produzioni e il patrimonio di latti, mestieri, tecniche, tradizioni e comunità che custodiscono. La petizione è diretta anche alle istituzioni comunitarie (Commissione, Parlamento e Consiglio europei e Direzione Generale Agricoltura e sviluppo rurale) e con essa Slow Food auspica che anche gli altri paesi europei scelgano la strada della qualità e della sostenibilità, sposando la legge italiana. Dopo 15 anni Slow Food si impegna nuovamente con una raccolta di firme a favore del settore lattiero-caseario di qualità. Era infatti il 2000 quando partì la mobilitazione a difesa dei formaggi a latte crudo, all epoca guardati con sospetto e a rischio divieto. Da allora l associazione della Chiocciola ha continuato a impegnarsi, con i tanti Presìdi Slow Food e con Cheese. Ormai giunta alla decima edizione, anche quest anno alla manifestazione partecipano centinaia di casari e

10 pastori italiani ed europei riuniti per presentare i loro prodotti, discutere vecchie e nuove sfide del mestiere e confrontarsi su normative e prospettive offerte dal mercato. Un occasione in più per ribadire che Il formaggio si fa con il latte Ecco le testimonianze dei produttori che hanno detto NO al latte in polvere: "Perché non è un prodotto eticamente buono. Vorrebbe dire polverizzare me stessa, le mie radici, il mio territorio Serena Di Nucci, produttrice di formaggi a latte crudo in Molise Sarebbe come aprire le porte e consegnare le chiavi di un tesoro Simone Cualbu, casaro del fiore sardo dei pastori, Presidio Slow Food, Sardegna Siamo già in difficoltà e la sua concorrenza ci schiaccerebbe Giuseppe Giovannoni, allevatore di capra orobica, Presidio Slow Food, Lombardia La pizza è artigianalità, è assurdo non usare un formaggio vero Sulla mia pizza non ne userei mai uno fatto con latte in polvere Corrado Scaglione, il pizzaiolo dell Enosteria Lipen di Canonica Lambro (MB) Il No al latte in polvere non è solo italiano Secondo il 95% degli stranieri che hanno risposto a un sondaggio del sito Gateaway.com l Italia deve tutelare i formaggi fatti con il latte vero

11 La Via Lattea di Cheese 2015 Dove giovani e bambini imparano con gusto e allegria Alle sorgenti del latte, ma anche alle nostre, per nutrire il pianeta a partire dalle nuove generazioni: Cheese 2015 punta tutto su bambini e giovani, con un ventaglio di laboratori, corsi e giochi pensati dai nostri esperti di Slow Food Educazione sia per i più piccoli, accompagnati dai genitori o dai professori, sia per i più grandicelli. Master of Food: Formaggi e birre in tutti i sensi Partiamo proprio da questi ultimi con il Master of Food dedicato ai giovani tra i 18 e i 30 anni. Formaggi e birre in tutti i sensi è un appuntamento ispirato ai laboratori di educazione sensoriale in cui i partecipanti sono invitati a impiegare tutti i sensi per conoscere e riconoscere i formaggi, indovinando le loro caratteristiche essenziali come provenienza, stagionatura e affinamento, e individuando la migliore birra a cui abbinarli. Dove: Casa Slow Food, via Principi di Piemonte La Via Lattea: A passeggio con l allevatore Attività realizzata da Slow Food Educazione in collaborazione con Giovani Genitori e Circowow Per bambini dai 3 ai 12 anni, abbiamo pensato a un appuntamento costruito su misura nella Via Lattea, ospitata nella struttura del Movicentro, accanto alla stazione ferroviaria e a due passi dal cuore della manifestazione. Un divertente percorso per conoscere il ruolo di chi produce il formaggio e di questa filiera ha fatto una ragione (e uno stile) di vita: dalle etichette alla mungitura, dalla pastorizzazione alla transumanza; piccoli e grandi mettono alla prova le loro abilità motorie e le loro papille gustative. Il percorso si articola in tappe che riprendono la giornata dell allevatore. Si inizia con un astronauta a cavallo della sua navicella spaziale, che prepara i partecipanti al viaggio nella Via Lattea. Tante le attività proposte, dalla mungitura spaziale su uno skate-navicella al gioco della Transumanza, che permette ai partecipanti di immedesimarsi nel ruolo del pastore che porta la mandria in alta montagna. Dove: La via lattea: lo spazio dei bambini, presso Movicentro, Piazza Caduti per la Libertà 14, vicino alla stazione ferroviaria. Durata: 1 ora circa

12 Per le famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni Quando: venerdì dalle alle 20 (ultimo ingresso); sabato dalle 11 alle 21 (ultimo ingresso) e domenica dalle 11 alle 20 (ultimo ingresso). Costo: 5 per nucleo familiare di 3 persone (almeno 1 socio) + 2 a persona aggiuntiva; 7 per nucleo familiare di 3 persone (nessun socio) + 3 a persona aggiuntiva. Gli stessi sconti applicati ai soci Slow Food valgono anche per gli abbonati alla rivista Giovani Genitori e per i detentori di Abbonamento Musei Torino Piemonte Per le scuole Chi: classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado; Costo: 20 a classe; Quando: venerdì dalle 9.30 alle (ultimo ingresso), lunedì dalle 9.30 alle (ultimo ingresso) Le olimpiadi del formaggio Attività realizzata in collaborazione con la Condotta Slow Food dell Università di Scienze Gastronomiche Caglio in lungo, munto sincronizzato e lancio del foraggio sono solo alcune delle nuove discipline olimpioniche pensate in esclusiva per le classi a Cheese Obiettivo del percorso è sperimentare in prima persona la filiera di produzione casearia. Ogni tappa metterà alla prova i giovani studenti con sperimentazioni e divertenti prove fisiche con l obiettivo finale di aggiudicarsi l ambita medaglia. Chi: scuole primarie e secondarie di primo grado; Costo: 20 a classe; Quando: venerdì e lunedì alle 9.30, alle 11 e alle 12.30; Durata: 1 ora Dove: stand UNISG, piazza XX settembre Speciale concorso Spunti e spuntini: alle origini del cibo Le classi vincitrici del bando Spunti e spuntini: alle origini del cibo, nell ambito delle attività del progetto Diderot finanziato dalla Fondazione CRT, sono ospiti del percorso nella giornata di venerdì 18 presso il Movicentro. Cheese è un evento baby friendly Tutti i giorni dell evento, sempre al Movicentro, è allestita un area dedicata ai più piccoli, con una zona fasciatoio, un area riservata alle mamme per l allattamento e una zona morbida per permettere ai bambini di giocare senza rischi.

13 Di formaggio in formaggio La giornata perfetta a Cheese 2015 La nostra passeggiata di formaggio in formaggio in compagnia di casari e affinatori, sommelier e birrai, artigiani e chef, sotto la guida attenta della Chiocciola, parte dal Mercato dei Formaggi, prima meta della manifestazione in piazza Carlo Alberto e da quest anno anche in via Audisio, che apre alle 10 per consentire ai più mattinieri di accaparrarsi tome e formaggette di pastori e casari italiani e stranieri. Tra le centinaia di bancarelle incontrate giovani e pastori coraggiosi che nelle terre alte resistono all omologazione dei gusti e preservano ambiente e tecniche di caseificazione. Nella vicinissima Via degli Affinatori, come da tradizione, si danno appuntamento gli artisti del formaggio provenienti, tra gli altri, da Italia, Francia, Spagna, Belgio, Danimarca e Stati Uniti. Le vie Marconi e Principi di Piemonte sono colorate dell arancione delle bancarelle dei Presìdi, il progetto di Slow Food che salva razze autoctone, prodotti artigianali, tecniche tradizionali e paesaggi rurali. Oggi sono 450 in più di 60 paesi. Tra le novità, la capra orobica lombarda e dall Islanda, lo skyr, un formaggio fresco a base di latte acido. Tra una bancarella e l altra, una sosta curiosa e golosa è quella della Piazza della Pizza nel cortile delle Scuole Maschili, dove farvi sedurre dalle specialità preparate dai migliori pizzaioli italiani alle prese con impasti soffici, pomodoro, basilico e, ça va sans dire, formaggi e altri prodotti caseari. Anche per questa edizione si rinnova la collaborazione tra Slow Food Italia e l Associazione Verace Pizza Napoletana, nata proprio a Cheese nel 2011 per valorizzare la vera pizza. Tra gli ingredienti un posto speciale è riservato ai Presìdi. Sono due le grandi novità di Cheese 2015: uno spazio didattico il venerdì, sabato e domenica, dove bambini a partire dai 3 anni e genitori possono mettere le mani in pasta, conoscere le materie prime e imparare i segreti di quest arte divertendosi; e 12 Laboratori di Pizza in cui i Maestri pizzaioli italiani si raccontano mentre preparano la loro pizza d autore. Il salotto buono di Cheese si trova nella Gran Sala dei Formaggi, sotto il porticato di corso Garibaldi. Oltre 100 specialità provenienti da Italia, Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, Belgio e Irlanda, in un esperienza sensoriale che combina conoscenza e piacere. Alla Spagna, paese ospite dell edizione 2015, abbiamo riservato un posto speciale con una selezione di 40 formaggi. E naturalmente non possono mancare le micro realtà artigianali, alcune delle quali Presìdi Slow Food, che con orgoglio vogliamo proporre al pubblico di Cheese. Al meglio dell Europa casearia si abbinano i calici selezionati dalla Banca del Vino

14 di Pollenzo proposti dai sommelier Fisar: grazie alla loro esperienza potete scegliere tra le oltre 600 etichette presenti in Enoteca. Anche in questa edizione accontentiamo tutti e, grazie alla collaborazione con l Associazione braidesi uniti per la celiachia, abbiamo organizzato una speciale selezione di prodotti gluten free. Se vi abbiamo stuzzicato l appetito, vi proponiamo una soluzione per placarlo: le Cucine di strada con le più appetitose realtà gastronomiche italiane che anche quest anno animano Cheese in piazza XX Settembre e nel cortile delle Scuole Maschili. Qui avete l imbarazzo della scelta tra gli habitué e le new entry di questa edizione, come Antica Focacceria San Francesco di Palermo che propone il best of della tradizione come il pani ca meusa, gli arancini, le panelle e i cazzilli, e i Panzerotti pugliesi di Lecce: tre semplici ingredienti (acqua, farina e lievito) con l aggiunta della mozzarella e del pomodoro giusti che diventano una vera leccornia. Tra i soliti noti il Consorzio della Focaccia di Recco, Migliori Olive all Ascolana, Zena Zuena e Meataly La Granda. E poi i Food Truck, ovvero lo street food itinerante, ultima tendenza gastronomica che non poteva mancare a Cheese, danno il benvenuto a tutti i visitatori in Piazza Roma. Ce ne sono tantissimi, dalla Polpetteria all ape car di Famù con i suoi yogurt, dagli ormai storici Cinemadivino con la cucina romagnola agli autoctoni Brambù che si presentano con panino, salsiccia e formaggio tipici di Bra. E se nel frattempo vi è venuta sete, sbizzarritevi con la più ampia selezione di microbirrifici che si sia mai vista in un evento gastronomico nella Piazza della Birra. Non parliamo solo di quantità, ma anche di qualità: un ricchissimo elenco di etichette vecchie e nuove nel panorama brassicolo, dove c è spazio per alcuni grandi classici come Baladin, Beba e Birra del Borgo, e anche per interessanti novità come Canediguerra. Non solo italiani vi aspettano in piazza XX Settembre ma anche proposte oltreconfine come Germania e Repubblica Ceca. Dopo il successo del Salone del Gusto e Terra Madre 2014, che ha ospitato per la prima volta i Laboratori dedicati all arte del bere miscelato, torna a Cheese l area Mixology in Piazza Roma, una formula del tutto nuova con Laboratori tenuti da grandi bartender e un area bar aperta al pubblico. Da provare, ad esempio, il classico Bloody Mary servito in un bicchiere speciale di acciaio riciclato e riciclabile all infinito realizzato da RICREA. Con il contributo organizzativo di Compagnia dei Caraibi e Martini, i 7 Laboratori hanno come protagonisti Gin, Sake e Agave, mentre il lunedì è interamente dedicato al Vermout di Torino, alla sua storia, ai cocktail che lo hanno reso famoso nel mondo e al suo abbinamento perfetto con i formaggi. Questo è solo un assaggio di quello che il programma di Cheese 2015 riserva alle decine di migliaia di visitatori pronti a partecipare. Tutte le novità sono su

15 Oltre 50 Presìdi da 14 Paesi a Cheese 2015 La biodiversità è di scena a Bra dal 18 al 21 settembre Le varietà vegetali e animali che i nostri nonni mangiavano sono molte di più di quelle che possiamo consumare noi oggi. Secondo la Fao, infatti, dall inizio del Novecento è scomparso il 75% delle colture agrarie: delle 7000 varietà di mele le più diffuse attualmente sono appena quattro, siamo passati da 307 varietà di mais a 12, da 497 a 36 insalate, e così via. Lo stesso discorso vale per le razze animali allevate per la produzione di carne e latte: oggi ne esistono circa 7600 ma di queste il 20% rischia di estinguersi. Le coltivazioni e gli allevamenti standardizzati sono più facili da gestire e danno maggiori risultati nell immediato ma non sono una scelta lungimirante: le varietà locali, infatti, si adattano meglio alle caratteristiche dei territori d origine e possono salvaguardare le comunità indigene e le loro economie. La biodiversità, però, non è solo questo: è importante tutelare anche un altro aspetto, che viene spesso lasciato in disparte, quello dei saperi e delle tecniche tradizionali di produzione del cibo. Un insieme di dettagli, gesti e conoscenze, spesso orali, che sono stati tramandati di generazione in generazione ma oggi rischiano di essere schiacciati da metodi di produzione industriali. Dal 1999 Slow Food si è impegnata nel progetto dei Presìdi, dapprima catalogando centinaia di cibi a rischio di estinzione e successivamente incontrando contadini, pescatori, artigiani per promuovere i loro prodotti, il loro lavoro e i loro saperi. Oggi i Presìdi Slow Food nel mondo sono ben 450 e oltre 50 sono presenti a Cheese Si tratta ovviamente di produzioni lattiero-casearie, provenienti sia dall Italia sia dal resto del mondo. Fra gli internazionali avremo con noi il Presidio inglese del cheddar artigianale del Somerset e l oscypek polacco, il latte di cammello dei pastori karrayyu dall Etiopia e lo sbrinz d alpeggio svizzero. Dall Italia, invece, verranno a farci compagnia a Bra, fra gli altri, il caciocavallo podolico della Basilicata e la vacca bianca modenese, il pugliese pallone di Gravina e il puzzone di Moena dal Trentino. Ospiti d eccezione alla Casa della Biodiversità, sabato 19 alle ore 17, sono Maria Antonia Brito, Elizabeth Noemi Medina e Marta Nuñez, in rappresentanza del Presidio argentino del formaggio di capra di Tucumán. Donne tenaci che con la loro produzione resistono concretamente all avanzata della soia gm e delle

16 monocolture delle multinazionali, semplicemente allevando le loro capre criolle al pascolo, nutrendole con l'erba dei boschi. Oltre ai Presìdi che il pubblico delle nostre manifestazioni conosce bene, quest anno a Cheese partecipano i due nuovi arrivati in casa Slow Food: il Presidio dello skyr tradizionale islandese e quello della capra orobica lombarda, presenti nel Mercato dei Presìdi e in degustazione domenica 20 alle ore 12 presso la Casa della Biodiversità. Cominciamo a conoscerli Skyr tradizionale islandese - Islanda Lo skyr è un formaggio fresco a base di latte vaccino acido che ha origini antichissime: già più di mille anni fa, infatti, era parte integrante della dieta dei primi insediamenti in Islanda. A renderlo particolare è l aggiunta alla cagliata di un po di skyr rimasto dalla produzione precedente, che agisce come fermento: è proprio l utilizzo dello skyr e del latte crudo a differenziare la produzione artigianale da quella industriale. Oggi lo skyr si consuma insaporito con zucchero e gustato a colazione o come spuntino con l aggiunta di panna liquida o latte. Le sue qualità nutrizionali sono eccezionali: possiede un alto contenuto proteico e non contiene grassi. L obiettivo del Presidio è promuovere la ricetta tradizionale, facendolo riscoprire ai consumatori islandesi e coinvolgendo i piccoli produttori e allevatori locali nel nuovo sviluppo dell economia rurale islandese. Area di produzione: due produttori si trovano sulla costa ovest (vicino a Reykjavik) e uno sulla costa est dell Islanda. Capra orobica - Lombardia Originaria della Val Gerola, in provincia di Sondrio, la capra orobica ha corna imponenti, orecchie lunghe e oblique sul volto e pelo folto e di colore grigio, beige, nero, marrone oppure pezzato. Con il suo latte si producono formaggi a latte crudo senza l utilizzo di fermenti industriali come il formagìn della Valsassina, il matuscin della Valtellina e la raviola della Val Brembana. Un tempo ogni famiglia possedeva alcuni capi di orobica la cui rusticità li rendeva adatti ad essere allevati sui pascoli impervi di montagna. Oggi questa razza cresce con il metodo tradizionale da piccoli produttori mediante un sistema di allevamento che prevede il pascolo primaverileautunnale, l alpeggio estivo e la possibilità per gli animali di accedere a spazi aperti nei periodi freddi. Area di produzione: Alpi Orobiche e le limitrofe aree prealpine in provincia di Sondrio (Val Gerola), Lecco (Valsassina, Valvarrone e Alto Lario orientale) e Bergamo (Alta Val Brembana).

17 Spagna: «Non solo alta gastronomia e grandi chef» I queseros si raccontano a Cheese - Bra, dal 18 al 21 settembre Benvenuti in Spagna, terra di formaggi e non solo di alta gastronomia e grandi chef È questo il messaggio che lancia il mondo caseario spagnolo a Cheese, dove casari e affinatori presentano le eccellenze di una terra che ha molto da offrire in fatto di quesos: «Abbiamo territori molto diversi che ci permettono di produrre formaggi dalle mille sfaccettature in quanto a caratteristiche organolettiche e razze animali, perciò sono così ricchi di sapori e profumi diversi», ci racconta Jesus Pombo Lanza, affinatore del Poncelet Cheese Bar, che oltre alla sede centrale di Madrid, conta anche un punto vendita a Barcellona. Dai prati asturiani ai paesaggi vulcanici delle isole Canarie, i formaggi spagnoli sono figli di una tradizione che conta circa duecento varianti, a testimonianza della sapienza casearia locale e delle tante identità e culture di quella terra. La sfida, ora, è raggiungere un pubblico che spesso ignora la qualità e la varietà di questi prodotti: «Non solo all estero, ma anche nella stessa Spagna molte delle nostre specialità casearie sono sconosciute: in un negozio specializzato, su cento formaggi almeno la metà sono stranieri, di solito francesi», ricorda l affinatore asturiano Enrique Ojanguren. Cheese offre una vetrina internazionale ideale per produttori e rivenditori di queso nel Mercato dei Formaggi: da Madrid arrivano il Poncelet Cheese Bar, paradiso della degustazione che offre oltre 300 varietà di formaggi, la Queseria 1605, specializzata nella produzione del famoso manchego, e a La Cabazuela, la più antica latteria e rivendita di formaggi di capra nella capitale. Dalla Galizia proviene il queixo do Pais di Cortes de Muar, mentre l asturiano Ernesto Madera presenta il suo pregiato Rey Silo, la cui lavorazione recupera la migliore tradizione artigianale della regione. Tra Laboratori del Gusto, Appuntamenti a Tavola e Conferenze, la nazione ospite di Cheese 2015 è sotto i riflettori per tutta la durata della manifestazione: si apre venerdì 18 settembre con il Laboratorio del Gusto I formaggi delle Asturie, un tesoro nascosto, con la partecipazione di Enrique Ojanguren. L Asturia è terra di grandi formaggi artigianali a latte crudo come il casín, da poco salito a bordo dell Arca del Gusto di Slow Food. Gli aficionados di Cheese possono degustarli abbinati a sidro secco e dolce e a vini asturiani.

18 Nella giornata di sabato 19 largo alle specialità catalane nell incontro I formaggi catalani diventano indipendenti: Francesco Portet di Caseus Affinadors ci racconta come i formaggi della sua regione, un tempo poco conosciuti, stiano diventando un punto di riferimento per tutta la Spagna. In abbinamento una selezione di vini naturali a cura del bistrot vegetariano barcellonese Rasoterra. Da segnalare, nella stessa giornata, l Appuntamento a Tavola con Fran Heras: il principe delle Asturie: nativo di Avilés, un passato in molte blasonate cucine - da Ferran Adrià a Ramon Freixa -, Fran Heras nella taverna gastronomica Llamber di Barcellona propone piatti tradizionali rivisitati e alleggeriti, tra i quali non manca il formaggio prodotto nel Principato. Domenica 20, infine, si celebra la biodiversità casearia iberica con le testimonianze dei protagonisti del settore: alla Conferenza Quesos? Duecento modi di dire formaggio in Spagna intervengono la presidente della Red Española de Queserías de Campo y Artesanas, María Jesús Jiménez, José Luis Martín, tecnico caseario, e i produttori artigianali María Orzáez, Isidoro Jiménez e Pascual Cabaño. Un occasione per conoscere meglio il panorama caseario spagnolo di oggi e le sfide che è chiamato ad affrontare.

19 Consumatori informati salveranno i formaggi Conferenze con produttori, allevatori ed esperti a Cheese 2015 Come si fa a diventare esperti di formaggi? Allenando i sensi, ovviamente, ma anche informandosi, meglio ancora se in un contesto piacevole e con un linguaggio davvero alla portata di tutti È quello che succede a Cheese 2015 con il programma dei Laboratori del Latte, conferenze dedicate ai temi più sentiti nel settore lattierocaseario che coinvolgono, oltre ai diretti interessati, ovvero pastori e casari, anche nutrizionisti, allevatori ed esperti della filiera. Insieme al Laboratori del Latte, il fitto programma del cortile di palazzo Garrone prevede anche gli incontri del nuovo Agorà Cheese La Stampa, dove ci si può distrarre per prendere fiato tra un giro al mercato e le tante iniziative che animano la città con momenti di spettacolo, intrattenimento e la presentazione delle ultime novità di Slow Food Editore. Inoltre abbiamo organizzato due convegni, il primo, venerdì 19 alle 17 sul Palco di Cheese tocca un tema che vogliamo portare all attenzione dei consumatori: il Ttip, ovvero il trattato commerciale tra Europa e Stati Uniti che rischia di mettere in ginocchio produzioni locali e sicurezza alimentare. L altro, più tecnico si tiene sabato alle 10, chiama a raccolta i sindaci dei Comuni di montagna per immaginare e discutere di futuro degli alpeggi. Segnaliamo una selezione dei Laboratori del Latte, mentre il programma completo è su Si comincia venerdì con Sfumature di Giallo: latti, prezzi e fieno, per imparare a scegliere i prodotti lattiero-caseari in base al colore, che testimonia la presenza di pigmenti e sostanze aromatiche e nutritive, ma che spesso non viene compreso dai consumatori, che generalmente preferiscono il bianco candido. Il pomeriggio è animato da un dibattito antico quanto attuale, su cui molti consumatori si interrogano: secondo voi il latte è una risorsa base della nutrizione o non è adatto a bambini e adulti? Se ne discute con esperti e nutrizionisti nell incontro Latte sì, latte no. Affrontiamo il sabato con un tema molto sentito tra i produttori è al centro dell incontro Quote latte addio Ma con quali prospettive? Dal 1 aprile 2015, infatti, nell Unione Europea il regime delle 'quote latte' ha lasciato il posto al libero mercato, aprendo quindi una nuova sfida, per far fronte alla concorrenza di realtà zootecniche con enormi capacità produttive.

20 Nell immaginario del consumatore gli animali al pascolo e in libertà vivono in condizioni ottimali di benessere. Ma è davvero così? Quanto può incidere l uomo sul benessere della vita degli animali? Il tema è molto delicato e a Cheese 2015 lo affrontiamo in Animali e alpeggi. La libertà è il criterio più efficace per giudicarne il benessere animale? Le Alpi e gli Appennini conservano uno straordinario patrimonio di culture e produzioni, ma chi vive in queste zone deve confrontarsi ogni giorno con molte difficoltà. Grazie alla conferenza di domenica Storie di montagna: prodotti e progetti per rilanciare le terre altre, approfondiamo la campagna di Slow Food Resistenza casearia che difende i casari e i pastori che lavorano in malga, tutela i pascoli e le razze locali e mette in rete i piccoli caseifici di montagna. Dai prati asturiani ai paesaggi vulcanici delle isole Canarie, i formaggi spagnoli sono figli del proprio territorio: una tradizione che conta circa duecento varianti, a testimonianza della sapienza casearia iberica e delle tante identità e culture di quella terra. Una biodiversità insidiata dalla spinta alla standardizzazione, per un malinteso concetto di salubrità e igiene. Partecipare a Quesos? Duecento modi per dire formaggio in Spagna ci regala un assaggio della ricchezza casearia del paese ospite di Cheese Il lunedì comincia con Le piccole produzioni casearie e l Europa in cu si raccontano le sfide che Turchia e Macedonia devono affrontare per promuovere le piccole produzioni casearie e far sì che i custodi delle tradizioni possano continuare a produrre formaggi sicuri per i consumatori ed economicamente sostenibili, senza comprometterne l artigianalità. Chiudiamo con I migranti nelle filiere del latte e del formaggio per conoscere storie, esperienze e difficoltà di chi ogni giorno con il suo lavoro dà un contributo importante al settore lattiero-caseario italiano, svolgendo mestieri che richiedono un elevata specializzazione, come la cura degli animali, la gestione della stalla e la mungitura.

21 La Casa della Biodiversità Un oasi di tranquillità per conoscere, degustare e impegnarsi a tutelare il mondo dei formaggi La Casa della Biodiversità di Cheese 2015 è un oasi di tranquillità fra le bancarelle dei Presìdi Slow Food, nel Cortile delle Scuole Maschili di via Marconi. Un bel posticino dove fermarsi, riposare prendendo un aperitivo o sorseggiando un caffè, incontrare cuochi e produttori, seguire conferenze, partecipare a degustazioni di formaggi, conoscere a fondo il mondo del latte. Il ricco programma è su mentre qui anticipiamo qualche spunto. Ci vogliono duemila anni per creare 10 centimetri di terreno fertile, mentre bastano pochi decenni per ucciderlo con pesticidi, fertilizzanti chimici, erosione e dilavamento. Si parte venerdì da Il formaggio e la terra, perché ogni buon casaro non può prescindere dal rispetto per la salute del suolo, fondamentale per garantire varietà e qualità alle erbe dei pascoli, e quindi al latte che rende unico e irripetibile un formaggio. Sabato C è fermento per capire come i fermenti industriali appiattiscono la qualità dei formaggi. Ma la soluzione esiste: ogni casaro può produrre in casa i fermenti, partendo dal proprio latte, grazie a una piccola fermentiera. Che cosa sarebbe il paesaggio senza le greggi di pecore? E che cosa sarebbe l universo caseario senza i pecorini? Il mondo della pastorizia è in crisi, non solo in Italia. Domenica in Pecore addio scopriamo perché cala il numero degli animali, sempre meno pastori mungono, la lana delle razze non specializzate è considerata un rifiuto, diminuisce il consumo di agnelli e cosa fare per salvare questo mondo. Chiudiamo lunedì volgendo lo sguardo a Est con l incontro Le piccole produzioni casearie e l Europa grazie al progetto Erasmus Plus, in cui Slow Food Italia collabora con Spagna, Turchia e Macedonia per promuovere le piccole produzioni casearie e far sì che i custodi delle tradizioni possano consegnarci formaggi sicuri ed economicamente sostenibili, senza comprometterne l artigianalità.

22 A Cheese la conoscenza passa anche dal gusto. Si comincia tutti i giorni alle 12 con Aperitivo ad alta quota, in cui i cuochi dell Alleanza Slow Food presentano e offrono una specialità legata alla gastronomia di montagna; mentre da venerdì a domenica Alle cinque della sera si parla di viaggi sostenibili, si incontrano i produttori di Brasile e Argentina per un assaggio del panorama lattiero-caseario oltreoceano e si parte per un giro del mondo con i caffè dei Presìdi. E non finisce qui Un percorso interattivo guida i visitatori alla scoperta del mondo del latte, illustrando le diverse razze animali, le forme di allevamento, le tecniche per fare formaggio, per scoprire la magia grazie alla quale da soli tre ingredienti (latte, caglio e sale) si ottengono oltre 2000 tipi di formaggio nel mondo. La visita si conclude con una sosta dolce presso l Apebar, scegliendo tra i caffè dei Presìdi Slow Food e il gelato di Alberto Marchetti, realizzato con alcuni Presìdi. Novità di Cheese 2015 è la vicina Piazza della Biodiversità che accoglie e presenta prodotti di montagna provenienti da tutto il mondo. Qui si possono scoprire formaggi, mieli, ortaggi, legumi, tuberi, frutta, erbe spontanee e molti altri prodotti coltivati o raccolti nelle terre alte di tutto il pianeta: dalle Ande al Caucaso, passando per Pirenei, Alpi e Appennini. Una cucina dedicata offre l opportunità di assaggiare alcune specialità gastronomiche legate alle tradizioni montane e preparate dai cuochi della rete Slow Food. Il focus sulla montagna è legato all urgenza di salvaguardare la straordinaria biodiversità (di ecosistemi, varietà vegetali, razze animali, cibi, culture e saperi) conservata nelle terre alte del mondo; terre che, purtroppo, sono spesso abbandonate, poco valorizzate e quindi sempre più fragili. Tutti possono partecipare attivamente alla realizzazione di quest area, portando un prodotto di montagna da esporre e far conoscere. Accendere un faro su questi prodotti significa valorizzare il territorio da cui provengono, la storia delle generazioni che li hanno accompagnati fino a noi e delle persone che li custodiscono con costanza e tenacia. Alcuni, inoltre, potranno salire sull Arca del Gusto di Slow Food, che custodisce e promuove migliaia di prodotti da salvare in tutto il mondo.

23 Laboratori del Gusto Dalle vette alla tavola, il lungo percorso del latte fino a Cheese Quando si parla di montagna, qual è il vero legame tra qualità e gusto? A questa e altre domande rispondono le degustazioni guidate dei Laboratori del Gusto di Cheese 2015: 37 appuntamenti per risalire lungo l affascinante percorso del latte, dalle nostre tavole fino agli alpeggi e ai pascoli. Ecco qui un piccolo assaggio, mentre il programma completo e la possibilità di prenotare gli appuntamenti è su Testimoni d eccezione sono i giovani pastori e casari, a cavallo fra la tradizione dei loro avi e un economia sempre più vorace. I loro racconti ci aiutano a comprendere il valore della scelta di chi è rimasto (o è ritornato) in montagna per costruirsi lì una vita, oltre che un mestiere. Tra questi molte le ragazze, come quelle che nel Laboratorio Le donne del latte, che ci raccontano il volto in rosa di questa rivoluzione. I confini del nostro viaggio verso le sorgenti del latte spaziano dalla Spagna, paese protagonista di questa edizione, fino all Inghilterra e all Europa dell Est. Le tappe di questo percorso non sono scontate: dai Laboratori sulle tecniche degli affinatori, che con pazienza arricchiscono di sfumature insolite gli aromi dei formaggi, agli appuntamenti dedicati alle mille declinazioni della pasta filata. E infine, il meglio dei formaggi tradizionali d alta quota, con le loro storie fatte di passione e di resistenza. Oltre alle eccellenze casearie italiane e internazionali, che ci ricordano il ruolo fondamentale delle razze bovine e ovine rustiche e le caratteristiche uniche del latte crudo, il programma di Cheese 2015 offre moltissime curiosità, dai formaggi ubriachi fino agli accostamenti spericolati con la pasticceria. E a proposito di abbinamenti poco comuni, in questa edizione non c è che l imbarazzo della scelta. Chi è abituato a pensare solo al vino per accompagnare il formaggio ha molte occasioni di ricredersi, assaggiando per esempio gli incontri tra whiskey e formaggi irlandesi, tra grappe, formaggi e sigari toscani. E poi erborinati e gin, vodka o addirittura rum, e naturalmente l abbinamento perfetto con le birre artigianali, ovviamente di montagna

24 Appuntamenti a Tavola Anche in questa edizione vi vogliamo trattare con i guanti. I nostri complici: le Tavole Accademiche, mensa dell Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, e l Albergo dell Agenzia di Pollenzo. Ecco chi vi invita a tavola per Cheese 2015: Locanda delle Tre Chiavi del Trentino, Amerigo dal 1934 dell Emilia Romagna, Dispensa Pani e Vini della Lombardia: apriamo le danze calando un tris di osterie storiche, grandi alleate della Chiocciola che da sempre segnala le migliori realtà italiane. Organizzano una cena a base di piatti tipici delle loro terre, arricchiti dal meglio dei Presìdi Slow Food selezionati dagli chef e innaffiati da Bollicine Franciacorta. Tre storiche Chiocciole 'alleate' con l'albergo dell'agenzia di Pollenzo, venerdì 18 alle ore 20,30 presso l Albergo dell'agenzia Celebriamo poi la Spagna, nazione ospite di Cheese 2015, con la cena che vede protagonista Fran Heras, patron del LLamber, sfizioso localino in centro a Barcellona che brilla per la selezione di formaggi asturiani. Da soli varrebbero il viaggio nella capitale catalana. Oppure una scappata a Cheese Fran Heras: il principe delle Asturie, sabato 19 alle ore 20,30 presso l Albergo dell'agenzia Segue Giorgio Ravelli, trentunenne irrequieto e stravagante con un debole (il buon sangue italo-svizzero non mente) per il formaggio. Nel suo instancabile girovagare di fornelli in fornelli attraverso mezza Europa ha fatto tappa in locali come il Ten Bells, gastro-pub storico dell East End londinese la zona in cui era attivo Jack lo squartatore per intenderci le cui vittime (si dice) frequentassero il locale. Siete incuriositi? Dovreste A Swiss in East London, domenica 20 alle ore 20,30 presso le Tavole Accademiche Chiudiamo con il pranzo di Paolo Griffa, classe 1992: prima di diventare lo chef del Piccolo Lago di Verbania, per due anni fa parte della brigata del Combal.zero di Davide Scabin. Con l ultima sua conquista, il premio S.Pellegrino Young Chef 2015, guadagna definitivamente la scena internazionale. Paolo Griffa: verso l'infinito e oltre, lunedì 21 alle ore 20,30 presso le Tavole Accademiche Vi aspettiamo a Cheese Affrettatevi a prenotare su

25 Formaggi su carta a Cheese Ecco le novità di Slow Food Editore dedicate al settore caseario Formaggi d Italia viene presentato in due occasioni: Parlami di formaggio: gara di storytelling con musica Nuovi Presìdi Slow Food, nuove Dop, la riscoperta di specialità che sembravano scomparse: per dare conto del fermento che interessa il mondo caseario torna, ampliata e aggiornata, la guida ai formaggi tradizionali d Italia. Dalle oltre 300 schede che raccontano storia e caratteristiche di ciascuna tipologia emerge un ricchissimo repertorio frutto di una straordinaria varietà di paesaggi, razze animali e tecniche produttive. Da non perdere i consigli degli esperti Slow Food per imparare a scegliere e degustare. Inoltre gli indirizzi dei 657 produttori e dei 456 Locali del Buon Formaggio dove acquistare e assaggiare. Prezzo: 16,50 Sabato 19 alle ore 18.30, spazio Agorà Cheese La Stampa a Palazzo Garrone Intervengono: Luca Ferrua, La Stampa Lorenzo Berlendis, vicepresidente Slow Food Italia Carlo Bogliotti, direttore editoriale Slow Food Editore Premiazione dei Locali del Buon Formaggio Domenica 20 alle ore 17, Teatro Politeama Boglione, piazza Carlo Alberto 23 Il riconoscimento è assegnato da Slow Food Italia, in collaborazione con Onaf, ai locali (negozi, osterie, ristoranti, affinatori...) che si sono distinti per la valida selezione di formaggi. Intervengono: Angelo Surrusca, co-curatore della guida Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus Gaetano Pascale, presidente Slow Food Italia Pier Carlo Adami, presidente Onaf.

26 Per storia, tipologie, forme, sapori, il mondo dei formaggi è uno dei più ricchi e vari all interno della produzione alimentare. Nel libro Il Gusto del Formaggio, rinnovato nei contenuti e nell aspetto grafico, Slow Food racconta l universo caseario esplorandone ogni aspetto, dalle famiglie agli ingredienti delle migliori produzioni artigianali, dalle tecniche di lavorazione ai segreti della degustazione, agli usi gastronomici. Un percorso didattico, capace di abbinare la conoscenza e il piacere, per capire e apprezzare le forme del latte. Prezzo: 16,50 La presentazione avviene venerdì 18 settembre alle ore nell ambito dell incontro Il gusto del formaggio e del vino: nuovi approcci alla degustazione nello spazio Agorà Cheese La Stampa a Palazzo Garrone Intervengono: Fabio Giavedoni, curatore guida Slow Wine Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus Modera Roberto Fiori, La Stampa

27 Bambini a tavola esce a Cheese Ecco il primo ricettario per bambini firmato Slow Food Per la prima volta Slow Food si cimenta in un campo mai esplorato prima, cioè un libro di ricette per bambini fatto per guidare i genitori che vogliono educare i loro figli al cibo buono, pulito e giusto. Bambini a tavola raccoglie 120 ricette da preparare nel periodo dai 6 mesi ai 6 anni, affrontando in maniera approfondita il cruciale periodo dello svezzamento. «È importante utilizzare fin da subito materie prime di qualità», sottolinea il dott. Antonello Del Vecchio, coautore del volume, «e considerare l alimentazione dei bambini al pari di quella degli altri componenti della famiglia». Cambia solo il modo in cui gli ingredienti vengono proposti ma non devono certo diminuire la cura e l attenzione poste nello sceglierli: «non bisogna cedere agli omogeneizzati comprati in farmacia ma privilegiare cibi freschi, locali e di stagione», aggiunge Del Vecchio. Buone e appetitose le ricette proposte: a sei mesi si comincia con la frutta e i centrifugati, poi il brodo vegetale con le farine di cereali senza glutine condito con l olio extravergine di oliva, i primi formaggi, le verdure una a una secondo stagione e, passo dopo passo, tutti gli altri alimenti introdotti seguendo le età del bambino. Senza dimenticare l alimentazione della mamma durante la gravidanza, fondamentale per la futura formazione del gusto del bambino. Bambini a tavola educa i più piccoli al gusto per farli sedere, gradualmente, a tavola con i genitori. L approccio al cibo, infatti, secondo il Manifesto per l educazione di Slow Food è «un piacere, un occasione ludica e conviviale in cui sentirsi bene e insegna il valore della lentezza, il rispetto dei propri ritmi e di quelli degli altri». Non è mai troppo presto, insomma, per cominciare a mangiare bene. Prezzo: 9,90 La presentazione di Bambini a tavola avviene domenica 20 settembre alle ore nello spazio Agorà Cheese La Stampa a Palazzo Garrone. Intervengono: Luisa Tatoni, direttrice della rivista Giovani Genitori; Romina Bertasio, psicologa dell'infanzia; Cristina Milillo, pediatra; Antonello Del Vecchio, neonatologo dell Ospedale di Bari, membro del comitato scientifico di Slow Food sull'alimentazione dei più piccoli e coautore di Bambini a tavola Modera Erica Asselle, La Stampa.

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