Il completamento di Pietroburgo1

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1 Paolo Sica Il completamento di Pietroburgo L area centrale di Pietroburgo dopo i lavori dei primi decenni del secolo XIX:. Ammiragliato; 2. palazzo d Inverno; 3. cattedrale di S. Isacco; 4. edificio dello Stato Maggiore; 5. accademia delle Arti; 6. banca; 7. fortezza di S. Pietro e Paolo; 8. palazzo di Marmo; 9. palazzo del granduca Michele; 0. cattedrale di Kazan;. via Teatralny. P. Sica, Storia dell urbanistica. Il Settecento, Laterza, Roma-Bari 976, cap. VII, pp Le note sono dell Autore, si sono però corretti i refusi tipografici e completati i dati bibliografici ove mancanti.

2 La capitale della Russia, Pietroburgo, completa la sua fisionomia nei primi decenni dell Ottocento, in un arricchimento cospicuo di grandi complessi edilizi. All inizio del regno di Alessandro I, l articolazione strutturale della città è già completamente definita dai cardini monumentali isolati sulla Neva e dal tridente delle strade che vi convergono, la via dell Ascensione, dell Ammiragliato e la Prospettiva Nevskij. A questo punto gli interventi sono rivolti alla costruzione di insiemi urbanistici organici. Nei settori radiali si inseriscono liberamente, come i pezzi di un mosaico, i complessi monumentali; al centro si coagulano e ristrutturano gli edifici già esistenti, concatenandosi visivamente e planimetricamente in temi di grande respiro, nei quali l apprezzamento ottico perdendosi nelle direttrici di fuga riduce l importanza delle differenze stilistiche e mette in primo piano i caratteri tipologici degli edifici, l ampiezza dei piani orizzontali, e degli spazi guidati dall architettura. La grande dimensione del neoclassico è portata alle sue estreme irripetibili conseguenze. Il Quarenghi, che ha iniziato la sua attività con Caterina II, continua a costruire anche sotto Paolo I e Alessandro I (Istituto delle ragazze nobili di Smolnyi, maneggio della Guardia a cavallo, ospedali della Liteiny e di Pavlovsk, palazzo di Alessandro a Tsarskoé-Sélo, arco di trionfo per il ritorno di Alessandro vittorioso su Napoleone); è però la presenza di un architetto italiano cresciuto nell ambiente russo, Carlo Rossi (Karl Ivanovic Rossi), a determinare una svolta. C. Rossi, il palazzo del granduca Michele a Pietroburgo: pianta generale, particolare della facciata principale e facciata sul parco. I primi lavori del Rossi si svolgono alle tenute di Pavlovsk e di Elagin. Qui Rossi viene incaricato da Alessandro I della ricostruzione della residenza dell imperatrice madre, palazzo Elagin, situato su una piccola isola alla foce della Neva (progetta l Arancera, il Corpo di guardia, le scuderie, le cucine). A Pietroburgo, il primo intervento importante è il palazzo del granduca Michele, con l insieme degli edifici circostanti e la piazza prospiciente, iniziato nel 89. Il palazzo è costituito da un grande blocco unitario che inquadra la piazza con le sue ali, articolato in temi minori attraverso l uso di 2

3 una diversa densità di pieni e di vuoti; la piazza sviluppa un accompagnamento al tema principale edificato, con il contrasto formato dall enorme piano orizzontale, originariamente immaginato completamente libero, e gli edifici di margine. La facciata posteriore del palazzo, formata da un monumentale colonnato, si apre sul parco, dove il Rossi edifica un padiglione per le feste e l edificio del maneggio. C. Rossi, il palazzo del granduca Michele a Pietroburgo: pianta generale, particolare della facciata principale e facciata sul parco. Dal 89 al 27 il Rossi è attivo al grande complesso dello Stato Maggiore, il grande emiciclo di fronte al palazzo d Inverno del Rastrelli. Qui il Rossi deve affrontare, con un abile intervento di ristrutturazione, un aspetto del centro aulico della città non ancora risolto in precedenza: unifica la facciata irregolare che fronteggia il palazzo d Inverno, sfruttando l angolo leggermente acuto formato dall andamento delle costruzioni esistenti; queste vengono raccordate in un insieme armonico mediante una esedra monumentale, in asse al palazzo, interrotta al centro da un arco trionfale, sotto al quale si apre un passaggio voltato, che serve a risolvere funzionalmente e scenograficamente il problema dell accesso alla piazza dalla Grande Morskaja. Con questo accorgimento si viene a unificare il 3

4 fronte di due isolati costituendo un paramento continuo di lunghezza doppia della facciata del palazzo d Inverno. L ordine gigante che unisce il secondo e il terzo piano inquadra l arco centrale ed è poi ripetuto sulle due facciate rettilinee del palazzo dello Stato maggiore, con effetti chiaroscurali e di disegno tali da individuare assi di visione e centri di riferimento, senza interrompere la continuità dei piani, modulati ripetitivamente su dimensioni enormi. Di fronte, oltre il palazzo d Inverno, l architetto russo Zakharov ricostruisce l Ammiragliato, il più grande edificio della capitale, ripetendo in tre cadenze ritmiche la stessa partizione di facciata. Pietroburgo, la sistemazione del complesso degli Stati Maggiori operata da C. Rossi: progetto originario del Rossi con indicazione della demolizione dei vecchi fabbricati; il fronte dell emiciclo; l arcone con la veduta del palazzo d Inverno; e veduta complessiva della piazza del palazzo d Inverno durante la cerimonia d inaugurazione della colonna dedicata ad Alessandro. Le stesse soluzioni tipologiche e formali sono impiegate dal Rossi negli edifici del Sinodo e del Senato, che chiudono il margine orientale del Foro monumentale di Pietroburgo. Anche in questo caso i due isolati vengono unificati in un solo tema imponente di facciata con il raccordo di un arco trionfale. Il lato dell edificio sulla Neva, che si rilega al fronte sulla piazza mediante una superficie curva, costituisce pure una grandiosa facciata monumentale fondata sull ordine gigante, in misura atta a contrastare, questa volta, le distese d acqua del Baltico. 4

5 Il Senato e il Sinodo (C. Rossi): fronte sulla piazza, e fronte angolare verso la Neva. Sistemazione dell area del teatro di Alessandra (C. Rossi): schizzo originale del Rossi; planimetria generale, e veduta della via Teatrale verso il teatro. Fra il 828 e il 32 il Rossi è impegnato nel terzo dei suoi maggiori lavori pietroburghesi: tema urbano anche questo di grande rilievo, che include la sistemazione di tutta l area fra le piazze Alessandra e Cernysev con il blocco isolato del teatro di Alessandra. Si ha qui un altra variazione sul tema delle enclaves monumentali: il teatro di Alessandra sorge infatti arretrato dalla Prospettiva Nevskij, e in asse a una direttrice minore, la via Teatrale, puntata sul nodo della piazza Cernysev. Dalla Prospettiva Nevskij il teatro è separato da una aiola-giardino intermedia fra il parco Anickov (con i padiglioni già costruiti dallo stesso architetto nel 88) e la Biblioteca pubblica, opera del Sokolov, per la quale il Rossi progetta una nuova facciata. La via Teatrale è trattata come un complesso unitario, in una fuga prospettica di colonne che si sviluppa sui due lati della strada, nel consueto ordine di derivazione palladiana. Vista a ritroso, la via Teatrale è chiusa sullo sfondo dalla facciata posteriore del teatro; all altra estremità si apre sulla 5

6 piazza Cernysev, con la sua forma a semicerchio rivolto verso il corso della Fontanka, a raccogliere un tridente viario. L arteria centrale del tridente si immette nella piazza con la solita soluzione dell arco trionfale di collegamento fra gli edifici (qui in una versione a tre fornici, di cui due in corrispondenza della piazza, e il terzo a servire di accesso al palazzo dei Ministeri2). Pietroburgo, la Borsa (T. de Thomon, 803-3). Accanto alle sistemazioni del Rossi, va posto il complesso della Borsa di Pietroburgo, dovuto all architetto francese T. de Thomon (che ricostruisce anche il Teatro del 784). Il progetto del De Thomon per la Borsa, del 803, ingloba l edificio preesistente di stile olandese in una colonnata dorica al disopra della quale si leva un frontone con un grande arco lucifero. La Borsa fa parte di una sistemazione di insieme della estremità dell isola di Vasilij Ostrov: un quai di granito in forma di grande semicerchio fornito di rostri con funzione di fari o lampioni per la navigazione notturna sulla Neva. L edificio sarà terminato nel 83. Completano a Pietroburgo l opera degli architetti di importazione (ai quali dobbiamo aggiungere gli italiani L. Rusca, G. Bove, G. Luchini, i fratelli Adamini) gli edifici realizzati dagli architetti russi degli anni di Alessandro I: 2 Sull opera del Rossi in particolare, cfr. R. Vighi, Lo sviluppo monumentale e urbanistico di Pietroburgo e l opera di Carlo Rossi, in «Palladio»,

7 la cattedrale di Kazan di A. N. Voronikhin (80-), l Ammiragliato di A. D. Zakharov (806-0) che abbiamo già ricordato, e la porta Trionfale di V. P. Stasov (832), insieme alle opere minori e di arredo. Il periodo classico dell architettura imperiale di Pietroburgo si chiude con la cattedrale di S. Isacco di Auguste Ricard de Montferrand, eretta in seguito a concorso a partire dal 87 (e compiuta solo nel 858), già marcata stilisticamente dai segni dell eclettismo. Anche l Ermitage di Leo von Klenze, costruito fra il 839 e il 849, conferma le concessioni ormai sempre maggiori dello stile aulico al decorativismo in voga verso la metà del secolo3. Cattedrale della Vergine di Kazan (A. N. Voronikhin, 80-) e cattedrale di S. Isacco (A. R. de Montferrand, 87-58). Nello stesso arco di tempo che vede la trionfale conclusione dei grandi lavori di Pietroburgo, Mosca mantiene una impronta legata alla cultura tradizionale. L incendio del 82, in occasione dell occupazione francese, distrugge oltre settemila abitazioni, ma la successiva ricostruzione, completata in cinque anni, non serve a rinnovare l impianto urbanistico né l aspetto della città, nella quale i nuovi edifici in stile classico si mescolano alle eterogenee architetture tradizionali o vernacolari. La costruzione della cattedrale del Redentore, avviata nel 839, è il primo e più cospicuo esempio di un revival neo-bizantino ispirato alla tradizionale nazionale della vecchia Russia. 3 Sullo sviluppo di Pietroburgo del XVIII e XIX secolo si veda fra l altro: I. Grabar, Histoire de l art russe, Moscou 90, vol. III; L. Réau, Saint-Pétersbourg. Paris 93; E. A. Brinckmann, Baumeister und Baukunst in Petersburg, Berlin 95; I. A. Egorov, The Architectural Planning of St. Petersburg, Athens (Ohio) 969; AA.VV., The Palaces of Leningrad, London 973. Sull opera degli artisti italiani, nel corso dell Ottocento, E. Lo Gatto, L opera del genio italiano all estero, Roma , vol. III: Gli architetti del sec. XIX a Pietroburgo e nelle tenute imperiali; sull opera degli artisti francesi: R. Jean, L art français à Saint-Pétersbourg, Paris 92. 7

8 [In alto] Mosca, veduta della Bol shaia Nikitskaia, una delle strade radiali della città. [In basso] Mosca, università vecchia (G. Gilardi). 8

9 Tenuta Golitsyn presso Mosca (D. Gilardi): veduta principale, ingresso principale, cortile. 9