Ing. Salvatore Campobello

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1 Ing. Salvatore Campobello 1

2 DPR 22 OTTOBRE 2001, N. 462 REGOLAMENTO DI SEMPLIFICAZIONE DEL PROCEDIMENTO PER LA DENUNCIA D INSTALLAZIONI E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE, DI DISPOSITIVI DI MESSA A TERRA D IMPIANTI D ELETTRICI PERICOLOSI IL REGOLAMENTO E E RIFERITO AGLI AMBIENTI DI LAVORO E PIU COMPIUTAMENTE ALLE ATTIVITA SOGGETTE AL DPR 547/55 2

3 1 - L omologazione per gli impianti di messa a terra e le installazioni e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, è fatta dall installatore con il rilascio della dichiarazione di conformità al datore di lavoro. 2 - L ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità (solo per parafulmini e imp. di terra). 3 - La periodicità per le verifiche periodiche passa da due a cinque anni. 4 - Vi sono più soggetti abilitati ad effettuare le verifiche periodiche oltre a ASL o ARPA (organismi abilitati dal Ministero delle attività produttive). 5 - Gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione devono essere tutti omologati da ASL/ARPA. 3

4 Chi fa che cosa (DPR 462/01) Impianto Omologazione Verifica a campione Periodicità (anni) Ente che esegue le verifiche periodiche Impianti di terra in luoghi ordinari Parafulmini in luoghi ordinari Impianti di terra nei cantieri edili, locali medici, ambienti a maggior rischio in caso di incendio Parafulmini nei cantieri edili, locali medici, ambienti a maggior rischio in caso di incendio Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione Dichiarazione di conformità dell installatore Dichiarazione di conformità dell installatore (1) Dichiarazione di conformità dell installatore Dichiarazione di conformità dell installatore (1) SI (ARPA/ASL) ISPESL ISPESL ISPESL ISPESL NO ARPA/ASL oppure Organismo abilitato ARPA/ASL oppure Organismo abilitato ARPA/ASL oppure Organismo abilitato ARPA/ASL oppure Organismo abilitato ARPA/ASL oppure Organismo abilitato (1) I parafulmini per i quali non è obbligatoria la dichiarazione di conformità ai sensi della legge n. 46/90 possono essere considerati omologati se l installatore rilascia4 una dichiarazione di conformità alla regola dell arte (legge 1 marzo 1968 n. 186).

5 Ambito di applicazione (1) Art. 1 - Il presente regolamento disciplina i procedimenti relativi alle installazioni ed ai dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, agli impianti elettrici di messa a terra e agli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione collocati nei luoghi di lavoro. Si promettono, poi, uno o più decreti.di concerto tra i Ministeri per definire gli impianti di cui sopra. I Ministeri coinvolti sono: Ministero della Sanità Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero delle Attività Produttive 5

6 Ambito di applicazione (2) In attesa dei decreti, quali sono gli impianti a cui si applica il DPR 462/01, cioè da denunciare e verificare? 1 Parafulmini: art. 38 e 39 DPR 547/55; DPR 689/59 (tab. A e Tab. B). NO altri parafulmini installati dopo la valutazione dei rischi. NO impianti con solo LPS interni. 2 Impianti di terra per la protezione dai contatti indiretti. NO impianti di terra esclusivamente funzionali. NO altre protezioni dai contatti indiretti. 3 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. art. 88 undecies: zone 0 e zone 1 per gas; zone 20 e zone 21 per polveri. NO zone 2 (gas) NO zone 22 (polveri). 6

7 Periodicità Articolo 4 Verifiche periodiche e soggetti abilitati 1. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni degli impianti, nonché a far sottoscrivere gli stessi a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale. 2. Per l effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all Asl o all Arpa o a eventuali organismi individuati dal ministero delle attività produttive sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea Uni Cei. 3. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza. 4. le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro. 7

8 ABROGAZIONI Con il nuovo Regolamento vengono abrogati: artt. 40 e 328 DPR 547/55 artt. 2, 3, 4 DM modelli A, B, C Il presente Regolamento si applica anche ai procedimenti pendenti alla data della sua entrata in vigore 8

9 Capo V -Disposizioni transitorie e finali Articolo 9 - Abrogazioni 1. omissis 2. I riferimenti alle disposizioni abrogate contenute in altri testi normativi si intendono riferiti alle disposizioni del presente regolamento. 3. Il presente regolamento si applica anche ai procedimenti pendenti alla data della sua entrata in vigore. 9

10 SANZIONI (1) Ai sensi dell art. 9 comma 2 del DPR 462/01, per le violazioni agli articoli abrogati dal DPR 462/01. si applicano le sanzioni previste dall art.689 art.689 punto C del DPR 547/55 con le modalità di cui al D.Lgs.. 758/94 ( (disciplina sanzionatoria in materia di lavoro) 10

11 SANZIONI (2) Pertanto in caso di omesso invio della dichiarazione di conformità per nuovi impianti o di mancata richiesta di effettuazione delle verifiche periodiche, si applicano le sanzioni previste dall art. art. 389 punto c) del DPR 547/55, con le modalità di cui al D. Lgs. 758/94. Le sanzioni sono comminate dagli organi di vigilanza dell ASL territorialmente competente. 11

12 Identificazione ai fini della periodicità PARAFULMINI e IMPIANTI DI TERRA (tocca al datore di lavoro) Luoghi a maggior rischio in caso di incendio. (CEI 64-8 sez. 751). Forte affollamento (cinema, discoteche, spettacoli ) Difficile sfollamento (carceri, ospedali, alberghi, luoghi protetti per ) Strutture portanti combustibili Riferimento possibile il DM 16/2/82 (finalizzato al CPI). Cantieri edili. CEI 64-8 sez D.Lgs. 494/96, (Direttiva 92/57/CEE). Locali ad uso medico. CEI 64-8 sez. 710 (ospedali, dentisti, ambulatori, estetisti,.). TUTTI GLI ALTRI SONO, OVVIO, LUOGHI ORDINARI 12

13 VERIFICHE LEGGE 46/90 E il controllo attraverso cui si verifica l applicazione della legge 46/90. E previsto dalla legge 46/90 stessa (art. 14) Le verifiche devono essere eseguite (anche avvalendosi di professionisti) da: -Comuni; - USL; - Comandi Provinciali VVF; - ISPESL. 13

14 VERIFICHE LEGGE 46/90 DPR 392/94: le verifiche devono essere effettuate dai comuni aventi più di abitanti nella misura non inferiore al 10% del numero di certificati di abitabilità o agibilità rilasciati annualmente. 14

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18 CEI 0-14 Art Scopo Scopo della Guida è quello di uniformare, per quanto possibile, sul territorio nazionale, l interpretazione del DPR 462/01 e di fornire indicazioni chiare relativamente ai compiti degli Enti verificatori (ASL, ARPA e Organismi abilitati), ai contenuti delle documentazioni tecniche relative all omologazione, alle verifiche periodiche ed alle procedure amministrative di verifica degli impianti richiamati nel campo di applicazione del citato Decreto. Quanto sopra per tener conto delle rilevanti innovazioni apportate dal citato DPR alle precedenti disposizioni legislative riportate nel DPR 27 aprile 1955 n. 547 e nel Decreto Ministeriale emanato dal Ministero del Lavoro il 12 settembre 1959 e dei relativi modelli A, B e C. 18

19 Inadempienze I tecnici degli Enti verificatori possono avere la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria (ARPA, ASL) oppure la qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (Organismi). In presenza di violazioni di Norme di legge penalmente sanzionate, limitatamente all oggetto della verifica per cui è incaricato, il tecnico verificatore, con qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria (UPG), provvederà ad attivare le procedure sanzionatorie previste dal DLgs 758/94 l altro, non UPG, provvederà a informare i soggetti competenti ai sensi dell art. 331 del C.P.P. 19

20 Codice di Procedura Penale Art. 331 Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio 1. Salvo quanto stabilito dall art. 347, i pubblici ufficiali (357 c.p.) e gli incaricati di un pubblico servizio (358 c.p.) che nell esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di un reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito. 2. La denuncia è presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria omissis. 20

21 Impianti soggetti a legislazioni particolari Impianti di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche installati presso le industrie estrattive a cielo aperto o in sotterraneo. Impianti di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche per le imprese concessionarie di impianti telefonici. Impianti di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche nell ambito degli impianti del trasporto aereo, navale e ferroviario. Verifiche elettriche nell ambito dei complessi industriali militari. Produttori e distributori di energia elettrica. Centri ricerca ENEA (DM Min. del Lavoro 14/9/2004) 21

22 Una domanda ricorrente Il DPR 462/01 dice che il datore di lavoro deve far effettuare la verifica periodica ogni cinque (due) anni. A partire da quando? 22

23 Dice qualcuno: Elementare! Da quando è nato l impianto, cioè dalla data della dichiarazione di conformità (+ 30 giorni, ad essere pignoli). 23

24 Domanda frequente Se il Datore di lavoro fa effettuare le verifiche previste dal DPR 462/01 è a posto per quanto riguarda le verifiche sugli impianti elettrici e non deve fare (far fare) null altro? In altre parole le verifiche imposte dal DPR 462/01 e le verifiche previste dalle Norme CEI sono la stessa cosa? 24

25 Chiarimento opportuno n. 1 NO, NON sono la stessa cosa! NON sono intercambiabili. Il DPR 462/01, dà, infatti, un duplice obbligo: L art. 4 dice: Il datore di lavoro e' tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonche' a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni. 25

26 Chiarimento opportuno n. 2 Il DPR 462/01, riguarda: 1. Parafulmini 2. Impianti di terra 3. Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione (con le grosse limitazioni previste dal D.Lgs. 233/03,art 88 undecies). Cioè solo alcuni degli aspetti della sicurezza elettrica, riesumati dal vecchio DPR 547/55. Resta l obbligo l generale di garantire la sicurezza elettrica, che è cosa ben più vasta! 26

27 Periodicità CEI, che è? Talvolta le Norme CEI danno indicazioni di periodicità di interventi, ad es sez Ad es. la Norma CEI 11-1, all art. 9.9 dice: L efficienza di un impianto di terra deve essere verificata mediante esami a vista e prove prima della messa in servizio dell impianto e, successivamente, ad intervalli non superiori a: 6 anni per le stazioni elettriche degli impianti del distributore pubblico. 3 anni per gli impianti utilizzatori

28 Ad es. la Norma CEI 64-8, all art prescrive verifiche periodiche: a) Prova dispositivi di controllo isolamento (sei mesi). b) Controllo tarature (un anno) c) Collegamenti equipotenziali (3 anni) d) Due prove gruppi elettrogeni (1 e 4 mesi) e) Prova batterie servizi di sicurezza (6 mesi) f) Prova interruttori differenziali (1 anno) 28

29 Dubbio (1) [Straordinaria e scadenza] Nel caso di verifica straordinaria effettuata a seguito di verifica periodica con esito negativo, il datore di lavoro è tenuto a far effettuare la verifica straordinaria da un Ente verificatore che attesti l avvenuta regolarizzazione dell impianto. In questo caso la verifica straordinaria non modifica la scadenza delle verifiche periodiche. Si raccomanda che, per quanto possibile, la verifica straordinaria venga effettuata dallo stesso Ente che ha eseguito la verifica periodica e, per quanto possibile, dallo stesso verificatore. 29

30 Dubbio (2) [Motivazione straordinaria] In caso di verifica straordinaria su richiesta del datore di lavoro o per modifica sostanziale dell impianto, questa deve essere motivata, in modo da poter meglio individuare le ragioni della richiesta e le parti dell impianto da verificare in maniera più puntuale. Nel verbale, in questo caso, deve essere precisato l oggetto della verifica stessa anche al fine di modificare o meno la scadenza della periodicità. 30

31 Dubbio (3) [Che è una modifica sostanziale?] Per valutare quando una modifica deve essere considerata sostanziale e, quindi, quando richiedere una verifica straordinaria ci si può rifare alla circolare n del 24/10/1994 emanata dall ISPESL. 31

32 Dubbi 4 Impianti preesistenti e non denunciati 32

33 Dubbio 4.1 Per gli impianti preesistenti e non denunciati abbiamo tre casi: 1. impianti preesistenti all'entrata in vigore della legge 5 marzo 1990, n. 46; 2. impianti realizzati dopo l entrata in vigore della legge 46/90 e non soggetti all obbligo di rilascio della dichiarazione di conformità (per esempio impianti di protezione da scariche atmosferiche, impianti elettrici installati all aperto, etc.); 3. impianti realizzati dopo l entrata in vigore della legge 46/90 e soggetti al rilascio della dichiarazione di conformità. 33

34 Impianti preesistenti al 12 marzo 1990 DPR 392/94 art. 6 Adeguamento mediante atto di notorietà e dichiarazione sostitutiva 1. Per gli impianti comuni degli edifici di civile abitazione già conformi ad dettato della legge al momento della entrata in vigore della medesima, per lavori completati antecedentemente, i responsabili dell amministrazione degli stessi possono dimostrare l avvenuto adeguamento mediante atto di notorietà, sottoscritto davanti ad un pubblico ufficiale, nel quale siano indicati gli adeguamenti effettuati omissis,,,,,

35 Dubbio 4.2 Impianti preesistenti all entrata in vigore del DPR 462/2001 Gli Organismi Abilitati possono procedere alla verifica degli impianti in scadenza (realizzato prima e dopo l entrata in vigore del DPR 462/01) anche in assenza di precedenti verifiche (o di omologazione) degli stessi da parte degli organi pubblici di vigilanza (ISPESL e/o ASL/ARPA). CEI 0-14 Art

36 Dubbio 4.3 Impianti preesistenti all'entrata in vigore della Legge 5 marzo 1990, n. 46 o non soggetti a D.C. Fermo restando l'obbligo di effettuare la regolare manutenzione, il datore di lavoro invia, al posto della dichiarazione di conformità, una relazione di verifica tecnica degli impianti, effettuata da tecnico competente. L esistenza di dichiarazione di conformità rilasciata a seguito di adeguamenti o modifiche sostanziali dell impianto può essere considerata sostitutiva della verifica tecnica di cui sopra. CEI 0-14 Art

37 Dubbio 4.4 Impianti realizzati dopo l entrata in vigore della legge 46/90 e soggetti al rilascio della dichiarazione di conformità. La denuncia potrà essere fatta presentando le copie della dichiarazione di conformità all ISPESL e all ASL/ARPA (Terra e parafulmini), a ASL/ARPA (esplosione) territorialmente competenti, secondo le modalità previste per gli impianti di nuova installazione. 37

38 Dubbio 5 Luoghi di lavoro misti. Nei luoghi di lavoro in cui sono presenti alcuni ambienti soggetti a verifica biennale ed altri soggetti a verifica quinquennale, si deve adottare il seguente criterio: quando gli ambienti e le attività prevalenti comportano l effettuazione di verifiche biennali, è opportuno che tutti gli ambienti vengano sottoposti a verifica biennale; quando i luoghi e le attività che comportano verifiche biennali sono isolate o compartimentate in maniera che i rischi provenienti da questi ambienti restino confinati in questi luoghi e non si possano estendere agli altri e/o quando gli ambienti da sottoporre a verifica biennale riguardino soltanto ambienti o attività secondarie o residue (ad esempio la sola centrale termica) si dovrà procedere necessariamente 38 con periodicità differenti.

39 Nel capitolo 3 sono chiariti i Requisiti tecnico-professionale degli Enti verificatori (ASL/ARPA e Organismi Abilitati). (segue) 39

40 Generalità [Capitolo 3] La scelta dell Ente verificatore che deve effettuare la verifica spetta al datore di lavoro, il quale deve affidare l incarico ad ASL/ARPA o ad organismi abilitati di cui alla Direttiva M.A.P.11/3/02 (G.U. 10 maggio 02) che prevede una serie di cose (v. sotto). Tra i requisiti previsti c è il divieto di svolgere, direttamente o tramite società collegate, attività di progettazione, installazione e manutenzione degli impianti elettrici e di utilizzare, come verificatori, tecnici che svolgano le suddette attività. Parere del Ministero delle Attività Produttive n. 182/02. Norma UNI CEI EN 45004, Appendice A. Circolare M.A.P. n ). 40

41 Gli organismi sono abilitati dal M.A.P. con un DM e sono inseriti in un elenco che, per ora, elenca circa 130 organismi,, ( ) Occhio alla possibilità (non teorica) di vere e proprie complicità tra controllore e controllato. io ti do una cosa a te (un veloce ed economico verbale di verifica con esito positivo) e tu mi dai un poco di euro a me La cosa potrebbe (dovrebbe) non essere indolore se, come si auspica, il M.A.P. incrementa i controlli. 41

42 Criteri della norma UNI CEI EN Requisiti amministrativi Indipendenza, imparzialità, integrità Riservatezza Aspetti organizzativi e gestionali Sistema di qualità Personale Rapporti di ispezione Subfornitori 42

43 UNI CEI EN appendice A Criteri di indipendenza L organismo di ispezione deve essere indipendente dalle parti interessate. L organismo di ispezione ed il suo personale responsabile dell effettuazione dell ispezione non deve essere il progettista, il fornitore, l installatore, l acquirente, il proprietario, l utilizzatore il manutentore dell impianto soggetto a verifica L organismo di ispezione ed il suo personale non deve essere impegnato in attività che possono entrare in conflitto con l indipendenza di giudizio, in particolare, essi non devono occuparsi direttamente del progetto, costruzione, fornitura, installazione e manutenzione degli impianti ispezionati 43

44 Requisiti tecnico-professionali Caratteristiche dell Organismo abilitato Formazione del personale tecnico Contenuti della formazione Corsi di formazione Corsi di aggiornamento Formazione dei verificatori già in attività. 44

45 Organismi ABILITATI DIRETTIVA M.A.P. 11 MARZO 2002 G.U. 10 MAGGIO 2002 L istanza di richiesta da parte degli organismi di ispezione dovrà essere indirizzata al Ministero attività produttive D.G.S.P. Ispettorato tecnico dell industria e sottoscritta dal legale rappresentante e deve riportare il numero di iscrizione al registro delle imprese presso la locale camera di commercio non possono presentare la domanda i liberi professionisti o gli studi associati i quali non sono iscritti al registro delle imprese 45

46 Organismi ABILITATI DIRETTIVA M.A.P. 11 MARZO 2002 G.U. 10 M1GGIO 2002 Nell istanza si dovrà indicare il tipo di abilitazione richiesta con riferimento alle quattro aree di attività verifiche installazioni dispositvi di protezione contro le scariche atmosferiche verifiche degli impianti di terra fino a 1000V verifiche degli impianti di terra oltre i 1000V verifiche degli impianti elettrici con pericolo di esplosione collocati nei luoghi di lavoro 46

47 Organismi ABILITATI DIRETTIVA M.A.P. 11 MARZO 2002 G.U. 10 MAGGIO 2002 Alla richiesta dovranno essere allegati i seguenti documenti copia dell atto costitutivo o dello statuto della società da cui risulti l esercizio delle attività di verifica degli impianti per i quali si richiede l abilitazione dichiarazione del titolare o del legale rappresentante che l organismo di ispezione fornisce servizi di terza parte e rispetti i criteri di indipendenza di cui all appendice A alla Norma UNI CEI EN che la contabilità dell organismo è verificata da revisori indipendenti che l organismo dispone di DPI che l organismo dispone di un sistema di addestramento del personale 47

48 Organismi ABILITATI DIRETTIVA M.A.P. 11 MARZO 2002 G.U. 10 M1GGIO 2002 Elenco degli strumenti e delle attrezzature possedute dall organismo, corredato dalle caratteristiche tecniche ed operative, del numero di matricola, degli estremi del certificato di taratura con l indicazione della relativa data di validità. Elenco del personale permanente con relative qualifiche, mansioni ed organigramma dell organismo Curricula professionali del responsabile tecnico e del suo sostituto Per i dipendenti tecnici addetti alle verifiche non iscritti al libro matricola, copia del contratto in esclusiva di collaborazione coordinata e continuativa. 48

49 Organismi ABILITATI DIRETTIVA M.A.P. 11 MARZO 2002 G.U. 10 M1GGIO 2002 Polizza di assicurazione di responsabilità civile verso terzi e di responsabilità professionale con un massimale di almeno 1,55 milioni di euro per i rischi derivanti dall esercizio di attività di ispezione Manuale della qualità dell organismo redatto in conformità ai criteri della norma UNI CEI EN L abilitazione ha la durata di cinque anni. qualora per esempio venisse accertato il venire meno dei requisiti richiesti di imparzialità, di indipendenza di integrità si procede, previa contestazione degli addebiti, alla revoca dell abilitazione 49

50 per rispettare quanto previsto dall Appendice A della Norma UNI CEI EN 45004, gli Organismi Abilitati non possono avvalersi, in qualità di verificatori, di progettisti, installatori e manutentori di impianti elettrici, né di tecnici che collaborino con studi di progettazione o imprese installatrici; gli Organismi Abilitati non possono avvalersi, per l effettuazione delle verifiche, di strumenti di misura forniti dai committenti, da imprese di installazione e/o manutenzione e da studi di progettazione; gli Organismi Abilitati non possono redigere alcuno dei documenti che il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei verificatori per l effettuazione della verifica, né possono indicare al committente il tecnico (progettista e/o installatore) a cui rivolgersi per la predisposizione di tali documenti; gli Organismi Abilitati sono tenuti a fornire ai propri verificatori un tesserino di riconoscimento, che deve essere utilizzato in 50 occasione delle verifiche agli impianti.

51 Capitolo 4 - Procedure di verifica Capitolo 5 - Procedure relative alla sicurezza Capitolo 6 - Gestione dell organismo abilitato 51

52 43 Quesiti Quesito 8. Il proprietario di un immobile adibito ad uso civile nel quale non operano lavoratori subordinati cosa deve fare della dichiarazione di conformità che gli ha rilasciato l installatore? Risposta Gli impianti adibiti esclusivamente ad uso civile, e nei quali non operano lavoratori subordinati, non rientrano nel campo di applicazione del DPR 462/01 e quindi non devono sottostare alle procedure di sicurezza previste dal citato DPR. Il proprietario dell immobile deve conservare, tuttavia, la dichiarazione di conformità per obblighi diversi da quelli derivanti dal citato DPR. 52

53 Quesito 10. Un impianto elettrico realizzato in uno stabilimento industriale è dotato di dichiarazione di conformità rilasciata dall installatore al termine dei lavori. Lo stabilimento industriale è rimasto inutilizzato per alcuni anni e successivamente affittato ad una officina metalmeccanica. I tempi di effettuazione della (attivo subito), 2 (dopo un poco) e 3 (diventa luogo di lavoro. 53

54 Quesito 11. In una scuola il datore di lavoro è il dirigente scolastico, quindi lui dovrebbe denunciare l'impianto di terra, ma abitualmente il proprietario dell immobile e quindi degli impianti elettrici, non è il Ministero della pubblica istruzione ma un altro ente (Comune, Provincia ) che difficilmente consegna la dichiarazione di conformità (se esistente) al dirigente. Che fare? Risposta La procedura del DPR 462/01 deve essere attivata dal Datore di lavoro che solitamente coincide con il dirigente scolastico: a) il proprietario degli impianti deve mettere a disposizione del dirigente scolastico gli impianti a regola d arte accompagnati dalle certificazioni che lo dimostrano (D lgs 626/94 art. 6 comma 2); b) il dirigente scolastico, attiva le procedure previste dal DPR 462/01 appena in possesso della documentazione dichiarazione di conformità consegnatagli dal proprietario. Se, per carenza di documentazione, il dirigente scolastico non può attivare le procedure del DPR 462/01, per evitare responsabilità e sanzioni, dovrà richiedere al proprietario dell immobile la documentazione tecnica prevista dal citato DPR secondo quanto disposto dall articolo 5 del DM del Ministero della pubblica istruzione di concerto con Ministeri del lavoro, della sanità e della funzione pubblica del 29 settembre 1998 n

55 Quesito 18. Gli impianti di protezione dai contatti indiretti dei locali utilizzati dalle imprese famigliari rientrano nel DPR 462/01? Quando un impresa famigliare diventa società di fatto? Risposta Per le imprese famigliari gli impianti di protezione dai contatti indiretti non rientrano nel campo di applicazione del DPR 547/55 e quindi del DPR 462/01 (sentenza della Corte costituzionale del 3 maggio 1993 n. 212). Anche un parere emesso dal Ministero del lavoro e previdenza sociale (n. prot. 157/96) ribadisce che D.Lgs. 626/94 non si applica alle imprese famigliari. Le imprese famigliari possono configurarsi come società di fatto quando il comportamento dei famigliari, indipendentemente dalla esistenza di un patto sociale, è tale da ingenerare nei terzi il convincimento giustificato ed incolpevole che agiscano come soci (sentenza della I sezione della Cassazione Civile del 26 settembre 1996 n. 6770). 55

56 Quesito 20. Un impianto elettrico installato in un capannone industriale è fornito di dichiarazione di conformità. Per dimenticanza (sic) il datore di lavoro non ha inviato all ISPESL ed all ARPA/ASL la dichiarazione di conformità entro i 30 giorni regolamentari. Le verifiche periodiche hanno inizio a partire dalla data di invio o dalla data di rilascio della dichiarazione di conformità? Risposta L inizio delle verifiche periodiche si ha a partire dalla data di rilascio della dichiarazione di conformità. 56

57 Quesito 21. L inizio delle verifiche periodiche scatta a partire dalla verifica fatta per campionamento dall ISPESL? E se l ISPESL non ha proceduto alla effettuazione della verifica per campionatura? Risposta Le scadenze delle verifiche periodiche sono indipendenti dalle verifiche per campionatura dell ISPESL e partono a cominciare dalla data di rilascio della dichiarazione di conformità. 57

58 Quesito 22. Le verifiche straordinarie alterano la cadenza delle verifiche periodiche? Risposta Le verifiche straordinarie cambiano la data di effettuazione delle verifiche periodiche solo quando vengono effettuate per modifiche sostanziali dell impianto. In tutti gli altri casi la data di effettuazione delle verifiche va conteggiata a partire dalla data di rilascio della dichiarazione di conformità. 58

59 Quesito 23. Una azienda subentra ad un altra azienda in uno stabilimento industriale. La prima azienda aveva operato nel rispetto delle disposizioni legislative (dichiarazione di conformità, omologazione, verifiche periodiche). Il datore di lavoro della ditta subentrante deve ricominciare tutto daccapo o può utilizzare le verifiche periodiche fatte dall organismo abilitato? Risposta Se il datore di lavoro subentrante non ha modificato l impianto né la destinazione d uso dei locali può semplicemente procedere alla voltura della denuncia dell impianto di terra ed utilizzare le verifiche periodiche fatte. Se sull impianto sono state fatte modifiche occorre procedere alla richiesta di una verifica straordinaria all organismo abilitato. 59

60 Quesito 26. Se il datore di lavoro ha effettuato la richiesta della verifica dell impianto ad un organismo abilitato ai sensi del DPR 462/01 incorre in qualche penalità nel caso in cui l organismo ritardi nel fare la verifica? Risposta Compito del datore di lavoro è quello di far effettuare le verifiche periodiche dell impianto secondo le scadenze previste dal DPR 462/01 (art. 4 comma 1 ed art. 6 comma 1 citato DPR). La sola richiesta di verifica non è sufficiente a soddisfare tale obbligo. Qualora il Datore di lavoro si rendesse conto che l organismo da lui incaricato non è in condizioni di effettuare la verifica entro la scadenza prevista deve contattare un altro organismo che svolga tale compito nei tempi regolamentari. 60

61 Quesito 28. Nel caso in cui non fosse stata presentata nei tempi prescritti la denuncia di un impianto tramite i modelli A, B o C, ora che con il DPR 462/01 sono cambiate le procedure per la denuncia, come si deve comportare una ditta che volesse sanare la propria posizione? Si riferisce anche al caso di installazione precedente alla 46/90. Risposta Il datore di lavoro che non ha fatto la denuncia dell impianto di terra secondo le indicazioni del DPR 547/55 deve effettuare la denuncia secondo le disposizioni del DPR 462/01 attuando le procedure di questo DPR. La dichiarazione di conformità dell impianto elettrico alla regola d arte, prevista dalla legge 46/90, può essere sostituita da una dichiarazione dell installatore attestante l avvenuta verifica iniziale e la rispondenza dell impianto alla regola dell arte (legge 186/68). 61

62 Quesito 30. Come ci si deve comportare per gli utenti che hanno fatto la richiesta di omologazione dell'impianto di terra prima del DPR 462/01 e non hanno ancora ricevuto risposte dall' ISPESL? In questa fase transitoria cosa devono fare gli utenti ai quali scadono i tempi per l effettuazione delle verifiche in questo periodo? Risposta I datori di lavoro che hanno inviato all ISPESL domanda di omologazione dell impianto senza avere ricevuto alcuna risposta possono chiedere le verifiche periodiche agli enti abilitati (ASL/ARPA/Organismi abilitati) che possono effettuare la verifica anche in mancanza della omologazione ISPESL (DPR 462/01 art. 9 comma 3). I tempi di attivazione delle verifiche periodiche devono essere conteggiati a partire dalla data di rilascio della dichiarazione di conformità. 62

63 Quesito 34. Il datore di lavoro trasmette a ASL/ARPA la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico in luoghi con pericolo di esplosione senza gli allegati obbligatori o con allegati incompleti. L ASL/ARPA richiede per iscritto e senza successo, la documentazione di cui sopra. Come deve procedere l ASL/ARPA per ottemperare all obbligo dell omologazione dell impianto? Risposta La mancanza della documentazione tecnica, specie per impianti complessi, non consente l emissione di un parere affidabile da parte del verificatore. Il verificatore, provvisto di qualifica di UPG, deve procedere, in questo caso, nel rispetto delle procedure sanzionatorie previste dal DLgs 758/94. Nel caso non abbia la qualifica di UPG, il verificatore provvederà ad informare i soggetti competenti ai sensi dell art. 331 del C.P.P. 63

64 Quesito 39. L incarico dell esecuzione della verifica periodica può essere conferito da una società diversa rispetto al datore di lavoro? Ad esempio nel caso di un centro commerciale al cui interno alcuni negozi sono utilizzati da dipendenti di una ditta, altri da dipendenti di altra ditta e così di seguito. Può essere il proprietario della struttura ad attivare le procedure previste dal DPR 462/01 o devono essere i singoli datori di lavoro? Risposta Le procedure di cui al DPR 462/01 devono essere attivate da ciascun datore di lavoro perché si tratta di impianti diversi anche se insistono sullo stesso dispersore. Naturalmente èconsentito che tutti i datori di lavoro affidino la verifica allo stesso Ente verificatore. 64

65 Quesito 40. I tecnici verificatori possono svolgere contestualmente agli incarichi di verifica la professione di progettisti purché la verifica sia svolta su impianti non da loro progettati? Risposta Con propria nota del 5 giugno 2002 prot. N il Ministero delle attività produttive lo ha vietato. 65

66 Quesito 41. I tecnici verificatori possono svolgere contestualmente incarichi di verifica per conto di organismi diversi, purché la verifica sia svolta su impianti diversi? Risposta I verificatori possono operare solo per un organismo abilitato. 66

67 Quesito 43. Un Organismo abilitato dal Ministero delle Attività Produttive solo ad effettuare le verifiche su impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione oltre 1000 V, è tenuto a fare la verifica solo per guasto a terra in AT o deve estendere la verifica a tutto l'impianto? Risposta La direttiva 11 marzo 2002 prevede che gli organismi possano essere abilitati ad effettuare le verifiche sui seguenti impianti: installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche; impianti di messa a terra di impianti alimentati fino a 1000 V; impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione oltre 1000 V; impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione. Nel caso in cui un organismo sia abilitato solo per impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione oltre 1000 V poiché l'impianto di terra è unico per l'at e la BT è tenuto a fare la verifica 67 di tutto l'impianto sia per la parte in BT che in AT.

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