LEZIONE Rubriche di valutazine di prestazioni autentiche
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- Alessandro Mele
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1 LEZIONE Rubriche di valutazine di prestazioni autentiche
2 Obiettivi Conoscere come si utilizza e si costruice una Rubrica di valutazione Contenuti Elmenti di una Rubrica di valutazione
3 Rubrica per la valutazione, tra pari, di una presentazione orale Nome Ha effettuato un introduzione interessante Ha spiegato l argomento in modo chiaro Le informazioni sono state presentate ordinatamente Ha usato frasi complete Ha formulato la conclusione Ha parlato chiaramente, correttamente, distintamente Guardava negli occhi La posizione del corpo era corretta La presentazione era interessante Ha risposto alle domande con chiarezza
4 Rubrica per la valutazione, da parte dell insegnante, di una presentazione orale Nome Punti possibili Approfondimento del tema 10 Presentazione ben progettata e coerente 10 Autovalutazion e Valutazione dell insegnante Ha integrato con l esperienza personale 10 Ha dato spiegazioni e motivi per le conclusioni I sussidi di comunicazione sono stati chiari e utili Le informazioni sono state complete 10 Punti possibili totali Valutazione secondo la seguente scala: 10/9= eccellente; 8/7= molto buono; 6/5= soddisfacente; 4/3= scarso; 2/1= insoddisfacente
5 Come si crea una rubrica mostrare esempi di lavori ben eseguiti o carenti; elencare le caratteristiche di qualità dei lavori; applicazione-prova-adeguamento: si esaminano alcuni lavori già raccolti e si adegua l elenco delle caratteristiche; uso della valutazione tra pari: gli alunni producono (anche in gruppo), valutano, si autocorreggono, correggono i compagni ogni alunno rivede il proprio lavoro anche basandosi sul feedback dei compagni; l Insegnante, con la stessa rubrica utilizzata dagli alunni, valuta il lavoro.
6 Vantaggi della rubrica migliora la qualità dell apprendimento e della motivazione; migliora l autovalutazione; riduce il tempo per la valutazione da parte dell insegnante; favorisce la personalizzazione in quanto si possono costruire prove e rubriche ad hoc per gli alunni; favorisce il coinvolgimento delle famiglie: i genitori sanno che cosa i figli devono apprendere favorisce la continuità didattica; migliora la qualità della scuola in quanto assicura un controllo efficace dei livelli di apprendimento.
7 VALUTAZIONE QUALI/QUANTITATIVA La complessità della prestazione, lo sfondo integratore percepito e considerato dall allievo, la globalità delle eleborazioni e l originalità delle stesse, gli atteggiamenti ed i comportamenti sono oggetto di una valutazione globale dei processi di maturazione dell allievo (C.M. 100/08)
8 D. M. n. 5 DEL abrogato dal Regolamento DPR n. 122 del 19/08/09 La valutazione del comportamento degli studenti di cui all art. 2 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, risponde alle seguenti prioritarie finalità :
9 -accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile; -verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;
10 -diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri;
11 -dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/ La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell altrui personalità, da parte degli studenti
12 La valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria di secondo grado è espressa in decimi. La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa.
13 La valutazione in questione viene espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e, a partire dall anno scolastico , concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente.
14 In attuazione di quanto disposto dall art. 2 comma 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, la valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all esame conclusivo del ciclo di studi.
15 Articolo 5 Autonomia scolastica 1. Ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal presente Decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di redazione del Piano dell Offerta formativa, ulteriori criteri e iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento di istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio.
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