STRUMENTI DI GESTIONE E REGISTRAZIONE DELLE MANUTENZIONI AI FINI DELLA SICUREZZA

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1 CORSO SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI STRUMENTI DI GESTIONE E REGISTRAZIONE DELLE MANUTENZIONI AI FINI DELLA SICUREZZA Silvia Cerlesi - KEISDATA, Legnano Corso organizzato dal Centro di Studio Ambiente Sicurezza AIM Brescia 30 settembre - 7 ottobre

2 COMPLESSITÀ LEGISLATIVA CHE IMPATTA SUL RISCHIO MANUTENZIONE Appalti di mano d opera D.Lgs 81/08 e smi Direttiva macchine Quadro Normativo D.Lgs. 231 e s.m.i. ISO 9001 Norme UNI Metodologia di Gestione Norme e Leggi Consiste nell identificazione, analisi e valutazione tempestiva degli effetti dell intervento normativo sulle attività dell organizzazione. L analisi dell impatto regolatorio costituisce un supporto alle decisioni del vertice aziendale e dei ruoli delegati. La strategia per la gestione degli adempimenti normativi si articola attraverso: la gestione di processi, ruoli, responsabilità, deleghe e competenze e lo sviluppo di piani e programmi di compliance. 2

3 PROCESSI ORGANIZZATIVI CHE IMPATTANO SUL RISCHIO MANUTENZIONE Processi coinvolti Produzione, Ricerca e Sviluppo, Cambiamenti, Approvvigionamento, Valutazione dei fornitori, Valutazione delle competenze tecnicospecialistiche, Gestione dell emergenza, Gestione dell energia, Soddisfazione del cliente, etc. Ruoli coinvolti Datore di lavoro, Dirigente, Preposto, RLS, Lavoratore, PES, PAV, Addetto Squadra di Emergenza e Pronto Intervento, etc. Metodologia di Gestione delle Conoscenze Capitalizzare le conoscenze aziendali e delle persone, le coinvolge, le rende consapevoli dell impatto della loro esperienza nell analisi del rischio e responsabili in funzione delle deleghe attribuite. Condividere consente di integrare schemi di pensiero differenti. Costruire sistemi capaci di rendere le informazioni disponibili, quando e dove necessario, che permettano di pensare e lavorare insieme. La strutturazione della conoscenza coinvolge competenze e aree di attività multidisciplinari che sono in linea con il patrimonio culturale esistente e coerente con le nuove esigenze strategiche e organizzative. 3

4 I RISCHI DI MANUTENZIONE I lavoratori impegnati nelle attività di manutenzione sono esposti a un ampia gamma di pericoli e possono correre il rischio di: sviluppare disturbi muscolo-scheletrici durante lo svolgimento di attività che comportano posture disagevoli, in condizioni ambientali sfavorevoli (ad es. al freddo, a temperature elevate); essere esposti all amianto, durante la manutenzione di vecchi edifici o di installazioni industriali; asfissia in spazi ristretti; esposizione ad agenti chimici (ad esempio grassi, solventi, sostanze corrosive); esposizione a polveri; incidenti (di tutti i tipi, comprese le cadute e gli urti); esposizione a rischi biologici; Metodologia di Gestione del Rischio Il processo di Valutazione del Rischio è applicato alle diverse tipologie di rischio secondo lo standard ISO 31000:2009 attraverso un sistema di controllo univoco e integrato. La Valutazione del Rischio è calcolata attraverso la rilevazione e l analisi di eventi, la misurazione e il monitoraggio degli elementi di rischio, l analisi della percezione e la gestione delle azioni di trattamento per la determinazione del rischio residuo e accettabile. 4

5 RISCHIO MANUTENZIONE APPROCCIO STRUTTURATO I processi coinvolti 5

6 LA GESTIONE DEL RISCHIO DI MANUTENZIONE La Profilazione degli utenti Un sistema di allerta Un sistema di notifiche Gli strumenti Un sistema di generazione dei rapporti di manutenzione, di ispezione, dei verbali di verifica ispettiva, etc. Gli indicatori Le check-list a supporto dell attività di manutenzione I cruscotti dashboard La gestione dei documenti e relativa tracciatura Il data base Le competenze tecnico-specialistiche Il processo di approvazione Ciascun strumento sarà presentato e descritto 6

7 FLUSSO MANUTENZIONE Manutenzione come processo SCHEDA MACCHINA 7

8 LA DEFINIZIONE DI RISCHIO È CAMBIATO La gestione del rischio si è spostato dal rischio di accadimento di un evento al rischio come effetto di incertezza sugli obiettivi. Lo scopo della gestione del rischio è quello di aiutare i manager a considerare con più efficacia le decisioni sui rischi effettivi e ponderati al fine di raggiungere i propri obiettivi in un incerto ambiente. In ultima analisi, la gestione del rischio è strettamente legata alla gestione dell incertezza e di gestione delle prestazioni in quanto aiuta i manager a trovare la migliore allocazione delle risorse, tenendo conto dell'incertezza. La gestione del rischio si è spostata da un sistema di gestione del rischio di compliance e controllo verso un framework di gestione dell'incertezza basato su obiettivi e performance. QUI SONO LE BASI tra la norma di gestione dei rischi ISO e il processo decisionale Uno dei 11 principi dice: "Per la gestione del rischio affinchè sia efficace, l'organizzazione dovrebbe a tutti i livelli essere conforme ai principi di seguito (...) c) Rischio di gestione è parte del processo decisionale. La gestione del rischio aiuta i decisori a fare scelte consapevoli, dare priorità alle azioni e distinguere i corsi d'azione alternativi." 8

9 APPROCCIO MENTALE AL RISK MANAGEMENT Processo a fasi: il passaggio ad una fase successiva richiede di chiudere la fase precedente. Processo ciclico: un evento positivo o negativo non deve essere l unico innesco del processo, ma sono le azioni di miglioramento o adeguamento a valle della fase di VRM che attivano un nuovo ciclo di RM. Processo ripetitivo: devono essere definiti gli istanti temporali sulla base della probabilità di accadimento e gravità dell impatto. Processo condiviso: il rischio è composto da elementi la cui conoscenza ed interpretazione è diffusa a tutti i livelli dell Organizzazione. Richiede una attivazione selettiva e puntuale delle conoscenze possedute dalle persone. Processo culturale: è necessario affrontare e tenere in considerazione il rapporto psicologico che si è creato tra il rischio e la persona che lo ha in carico al fine di eseguire correttamente il processo di analisi e valutazione del rischio. 9

10 IL «RISK BASED THINKING» L approccio sistemico al Risk Management ISO 31000:2009 La Linea Guida ISO propone un modello di gestione del rischio e di integrazione dello stesso nel sistema di gestione aziendale, che è applicabile a tutte le tipologie di rischio (strategici, operativi, valutari, di mercato, di compliance, etc.). Le nuove ISO 27001:2014, ISO 9001:2015, ISO 14001:2015, ISO 45001: 2016, pubblicate o di prossima pubblicazione, rendono esplicito e incorporato il concetto di rischio in un approccio di sistema dove è necessario fare una analisi minacceopportunità. L approccio per processi, la loro gestione ed interazione, devono avere come obiettivo il raggiungimento dei risultati attesi in accordo con la politica della qualità e la direzione strategica dell organizzazione. Processo di gestione del rischio DEFINIZIONE DEL CONTESTO ESTERNO DEFINIZIONE DEL CONTESTO INTERNO DEFINIZIONE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO MONITORAGGIO E ANALISI DEL RISCHIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO TRATTAMENTO DEL RISCHIO COMUNICAZIONE DECISIONI E MIGLIORAMENTO CONTINUO 10

11 PIATTAFORMA INFORMATICA INTEGRATA Compliance Knowledge e Risk 11

12 c/o Tecnocity Alto Milanese Via Pisacane, Legnano (MI) P.IVA C.F Tel / Fax Per informazioni generali: KEISDATA s.r.l. è situata presso la Tecnocity Altomilanese di Legnano realizzata su un area industriale dismessa, ristrutturata con il finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e inserita in una comunità di aziende produttive, di ricerca e sperimentazione. 12

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