Ognuna di queste pratiche è stata scelta in quanto possibile fonte d ispirazione di progetti di prevenzione da svolgere all interno del proprio Ente.

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1 I link che seguono rimandano a tre buone prassi nell ambito della prevenzione. Le esperienze sono state scelte da contesti diversi rispetto ai centri di formazione professionale di cui abbiamo ampia testimonianza nel report per il benessere dei giovani a sostegno degli obiettivi della "Generazione 2020 che vi invitiamo a leggere. Ognuna di queste pratiche è stata scelta in quanto possibile fonte d ispirazione di progetti di prevenzione da svolgere all interno del proprio Ente. 1) Qwert, il social network dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di Treviso. Il progetto prende avvio il 14 dicembre 2010 su iniziativa dell Ulss n. 9 di Treviso e il Comune di Treviso. E Il primo social network pensato per gli studenti dagli undici ai quattordici anni che ha lo scopo di offrire ai giovani un punto di incontro virtuale protetto rispetto ai tradizionali social network. Un nuovo media a disposizione di tutti gli istituti scolastici secondari di primo grado del territorio. Le finalità del progetto sono: - formare i giovani ad un corretto e consapevole uso della piattaforma Qwert e della rete; - formare giovani competenti, ovvero che abbiano acquisito abilità di pensiero critico, abilità di relazionarsi con gli altri ed empatia (Life Skill). Gli obiettivi che si vogliono raggiungere con quest iniziativa sono: - potenziare le abilità di vita (life skill) dei ragazzi preadolescenti attraverso attività ludiche ed educative, supportate dai nuovi canali mediatici; - stimolare con forme innovative di ascolto e di comunicazione l interazione virtuale e reale con e tra gli studenti; - offrire una rete di supporto relazionale ed educativa per promuovere l auto efficacia e stili di vita orientati al benessere e alla salute. 2)

2 Io come te - progetto di prevenzione al bullismo rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. Promosso dal Comune di Montevarchi, realizzato dall'associazione Arci in collaborazione con l'associazione Metodo. Io come te è stato pensato per dare una risposta ai crescenti episodi di bullismo che vedono protagonisti i ragazzi delle scuole medie di Montevarchi sia all interno delle scuole sia nei luoghi di ritrovo abituali quali giardini, autobus e società sportive. Questo fenomeno mette in evidenza difficoltà socio- relazionali sia dei bulli, che cercano di prevalere sugli altri con la violenza fisica o verbale, umiliando e insultando i più deboli, ma anche delle vittime che per paura sono costrette a subire, emarginandosi sempre di più. - Favorire la costruzione di rapporti basati sul reciproco rispetto, la stima e l amicizia fra gli alunni della scuola media riducendo al minimo atteggiamenti antisociali e di sopraffazione dei più deboli e promuovendo il senso civico degli alunni. - Promuovere un educazione\azione alla cittadinanza attiva, nella convinzione che sia fondamentale agire con i ragazzi, soprattutto nella scuola, attraverso una cultura del fare. - Favorire la promozione dei diritti e lo sviluppo delle potenzialità dei ragazzi attraverso la loro partecipazione diretta alle istituzioni e l assunzione, anche se limitata, di responsabilità. - Avvicinare i giovani alle istituzioni, attraverso la sperimentazione concreta della politica intesa nel suo significato più puro di partecipazione, per uno sviluppo ed una crescita come cittadini responsabili. - Promuovere un rispetto della legalità, intesa come necessità collettiva, utile anche ai singoli e non come imposizione sociale connessa a sanzioni. - Mettere in movimento la democrazia passando dalle aspirazioni spontanee (i desideri per migliorare il territorio) all impegno per realizzarle. 3) en/48- progetti/empowerment/161- empowerment- la- scuola- che- cambia.html Empowerment! La scuola che cambia - progetto per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado. E un progetto formativo con soggetto proponente e destinatario l'istituto Superiore I.I.S.S. "L. Da Vinci - E. Majorana" di Mola di Bari, curato dall'associazione di Promozione Sociale Sportello ELP (Educazione, Legalità, Progettazione).

3 Il progetto si identifica come un'azione integrata finalizzata alla prevenzione ed intervento in materia di dispersione scolastica, partendo dalla consapevolezza che per prevenire ed intervenire sul fenomeno Ë necessario coinvolgere l'intera scuola al cambiamento, non solo gli allievi ma anche i docenti, i genitori e la rete locale. Quando si parla di dispersione scolastica non si identifica il problema solo con l'abbandono del percorso di studi ma anche con forme di insuccesso come la disaffezione, il disinteresse, la demotivazione, la noia, i disturbi comportamentali. Il progetto intende promuovere un intervento di prevenzione al fenomeno, finalizzato a favorire l'autoapprendimento degli allievi, motivandoli a sperimentare e a ricercare, a collocarsi a proprio agio in questa società dotandoli degli strumenti concettuali e operativi per viverci dentro. In una parola, a produrre l'empowerment. La scuola, così intesa, prevede di sviluppare i seguenti obiettivi: - la motivazione all'apprendimento - l'autostima personale e la realizzazione di sé; - la capacità relazionale; - lo sviluppo delle abilità cognitive; - l'autonomia e la capacità di cambiamento.

4 Prevenzione: approfondimenti Di seguito indichiamo alcuni siti e alcuni testi per chi desidera approfondire il tema della prevenzione Sitografia 1) r- un- progetto- educativo- ispirato- al- sistema- preventivo- di- don- bosc&catid=349:rubriche- e- studi- tematici Per un progetto educativo ispirato al sistema preventivo di Don Bosco (da Note di Pastorale Giovanile) A questo link si possono trovare numerosi articoli sull argomento: Il «sistema preventivo» nella vita di don Bosco Teresio Bosco - (NPG 2/1979. p. 3-19) A confronto sui modelli educativi Carlo Nanni - (NPG 3/1979, pp. 3-10) La «continua presenza» dell'educatore come «testimone religioso» Paolo Natali - (NPG 4/1979, pp. 7-16) Educare «dentro» un clima familiare: la comunità educativa Michelina Secco - (NPG 5/1979, pp. 3-12) Amorevolezza e autorevolezza per definire la «relazione educativa» /1 Luciano Cian - (NPG 6/1979, pp. 3-12) Amorevolezza e autorevolezza per definire la «relazione educativa» /2 Luciano Cian - (NPG 7/1979, pp. 5-14) - Obiettivi educativi: quale «socializzazione»? - Severino De Pieri - (NPG 8/1979, pp. 3-14) Educazione e evangelizzazione nel sistema educativo di don Bosco Riccardo Tonelli - (NPG 9/1979, pp. 3-19) Per elaborare seriamente un progetto educativo Giovanni Vecchi - (NPG 10/1979, pp. 3-13) 2) Strategie possibili per la prevenzione del bullismo nella scuola 3) bullismo- caratteristiche- e- strategie- di- prevenzione- in- ambito-

5 scolastico.html Il bullismo: caratteristiche e strategie di prevenzione in ambito scolastico 4) Nel sito si possono trovare numerosi articoli ed esperienze sull educazione alla prosocialità. 5) Prevenzione, disagio e adolescenza Bibliografia 1) Tartarotti, L., (1989) Clima educativo e prevenzione primaria, in: SCUOLA VIVA, Torino: SEI 2) Cavallo, M. (2002) Ragazzi senza: disagio, devianza e delinquenza. Edizioni Mondadori: Milano 3) Coslin, PG (a cura di) (2000) Gli adolescenti di fronte alle devianze. Edizioni Mondadori: Milano 4) Aceti E., Pochintesta C. (2001) Adolescenti a scuola: l insegnante- tutor come risorsa. Edizioni Città Nuova: Roma. 5) Orlandini, D. Nardelli, R. Bottignolo, E. (2004) Prevenzione alle dipendenze in ambito scolastico - dagli aspetti teorici agli aspetti tecnico operativi - Azienda Ulss 12 Veneziana Il testo si può scaricare al seguente link: 6) DeBeni, M. (1998) Prosocialità e altruismo. La costruzione del sé e i concetti di giustizia, diritti, uguaglianza e benessere. Edizioni Erickson:Trento 7) Braido, P. (1999) Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco Las Editrice, collana ISS- Studi Il testo si può scaricare al seguente link: