OSSERVATORIO NAZIONALE
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- Vincenzo Giannini
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1 OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA TASSA DI SOGGIORNO STATO DELL ARTE E QUANTIFICAZIONE DEI COMUNI CHE APPLICANO L IMPOSTA DI SOGGIORNO FOCUS SUL SENTIMENT DI ITALIANI, TEDESCHI E DEL SISTEMA INTERMEDIATO INTERNAZIONALE ANALISI DEGLI INVESTIMENTI EFFETTUATI CON I PROVENTI DALL IMPOSTA DI SOGGIORNO DA PARTE DEI COMUNI GENNAIO 2014
2 PREMESSA Quanti erano, a dicembre 2013, i Comuni che applicavano l imposta di soggiorno in Italia? E cambiato qualcosa in merito oppure ognuno continua ad andare in ordine sparso? Come reagiscono i clienti italiani e quelli stranieri alla tassa di soggiorno? e qual è invece il sentiment dei Tour Operator internazionali che operano sul mercato turistico italiano, generando flussi incoming verso il nostro Paese? E ancora: come hanno investito i proventi dell imposta di soggiorno le Amministrazioni Comunali che hanno applicato l imposta stessa nel 2012? A queste domande l Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno di JFC ha inteso dare risposte, oltre i pareri e le considerazioni personali ed oltre le difese o gli attacchi all imposta di soggiorno che provengono giornalmente dagli Amministratori Pubblici da un lato e dalle Associazioni di categoria e dai singoli operatori dall altro. Da un analisi complessiva delle rilevazioni - afferma Massimo Feruzzi, Amministratore Unico di JFC e responsabile dell Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno emerge che l imposta, odiata o meno che sia, verrebbe accettata con molta più tranquillità dagli ospiti e dagli operatori se gli stessi avessero chiarezza circa la destinazione delle risorse: si chiede qualcosa di visibile, percepibile, che sia in grado di cambiare in positivo anche solo un piccolo aspetto della località. E tutto ciò deve essere comunicato con competenza ed intelligenza, non come avviene generalmente oggi. Ospiti che, però, reagiscono in maniera diversa al pagamento dell imposta di soggiorno. Per quanto riguarda gli ospiti individuali, sono quelli che si muovono per leisure in particolar modo per quanto attiene le destinazioni balneari, montane e lacuali che faticano ad accettare questa imposizione tariffaria; è in particolar modo la clientela italiana che non gradisce l imposta, mentre gli stranieri sono più morbidi. L imposta, invece, non è considerata un problema per la clientela business. Ma oltre a ciò vi è un altro elemento da considerare, che emerge anch esso dalla ricerca: oggi il problema primario afferma sempre Feruzzi - non è tanto l applicazione dell imposta in quanto tale che, se ben gestita in maniera omogenea, può permettere alle Amministrazioni locali di effettuare investimenti in ambito turistico, ma il fatto che la stessa imposta venga applicata senza studiare apposite strategie necessarie ad annullare lo spirito di de-feeling che la stessa tassa può generare. Si stima che nel 2013 i 500 Comuni, che hanno applicato l imposta di soggiorno, abbiano incassato grazie alla medesima 287Milioni350Mila Euro, che diventeranno oltre 383Milioni nel
3 COMUNI CHE APPLICANO L IMPOSTA DI SOGGIORNO A fine dicembre 2013 il numero dei Comuni italiani che avevano in essere l imposta di soggiorno o la tassa di sbarco ha raggiunto quota 500: il Comune n 500 è stato Siracusa. Un numero consistente, la cui concentrazione si ha soprattutto in due regioni: la Toscana (con 103 Comuni) ed il Piemonte (con 98 Comuni) e che, al contrario, non coinvolge nessuna località del Trentino Alto Adige né del Friuli Venezia Giulia (almeno per quest anno). Sardegna, 11 Liguria, 4 Basilicata, 4 Abruzzo, 3 Umbria, 3 Friuli Venezia Giulia, 0 Marche, 8 Molise, 2 Trentino Alto Adige, 0 Lazio, 14 Emilia Romagna, 17 Toscana, 103 Calabria, 22 Puglia, 18 Sicilia, 23 Veneto, 32 Campania, 33 Piemonte, 98 Lombardia, 48 Valle d'aosta, 57 Infatti, mentre in Friuli Venezia Giulia la discussione è accesa sia a livello regionale che a livello locale con l Amministrazione Comunale di Trieste che spinge sull acceleratore per la sua introduzione, in Trentino Alto Adige è già stato definito l avvio del pagamento dell imposta a partire dal 1 gennaio Di certo a questa tassazione se ne aggiungono altre che, anche se non agiscono direttamente sul costo del soggiorno degli Ospiti, ne colpiscono indirettamente le tasche: basti pensare all eco-tassa sui bus turistici, attiva a Firenze come a Roma, ad Amalfi come ad Assisi, a Siena come a Milano, a Bologna come prossimamente a Torino. Nel frattempo le Amministrazioni Comunali si attivano per raccogliere il massimo del gettito possibile: la situazione legata all evasione dal pagamento dell imposta sta diventando la nuova leva di alcune Amministrazioni locali, che affermano come nel caso i conti non dovessero tornare (in base alla somma indicata nel bilancio di previsione comunale, ndr) daremo mandato ai vigili della municipale di fare degli accertamenti. 2
4 FOCUS SUI TURISTI ITALIANI Come reagiscono quindi gli Italiani 1 al fatto di dover pagare l imposta di soggiorno? Quanti ne hanno davvero conoscenza e sanno di cosa si tratta? Ma soprattutto, gli Italiani, nel momento di effettuare la prenotazione, ne tengono conto e sono condizionati dalla presenza o meno dell imposta di soggiorno nella fase di scelta del luogo di vacanza? Dalla rilevazione effettuata emerge chiaramente come la maggior parte degli Italiani sia a conoscenza della cosiddetta tassa di soggiorno : l 82,6% ne ha piena conoscenza, mentre il 13,8% ne ha semplicemente sentito parlare. Solo il 3,6% non sa di cosa si tratti. '()#*"+,"+%-.)&)$.%#,"#.)$/00%1"#2("$$"#0/# $)33/)+&)45# '(#!%& (#$%& )*#&)+&,+)-.& )*#&/0&12&3+&)+40/2152&)2165+& & 1+#&1+1&)+&,+)0&)*0& Una buona quota di Italiani (il 53,6%) si è già trovata nella situazione di doverla pagare, mentre il restante 46,4% degli Italiani non si è ancora trovato in questa condizione.!"#$#%"&#'()*+')#,-..+#/"'0+1"),-#2"#3+%+(-#.+#'+//+#2"# /)%%")(,)4# '$#'%& ()& *+& Risulta interessante notare che, tra coloro che hanno già versato almeno una volta l imposta di soggiorno in occasione di pernottamenti in strutture ricettive, esattamente il 50% degli stessi sapeva di dover fare tale versamento perché si era informato personalmente. Il 1 Interviste agli Italiani (vedi metodologia) 3
5 35,3% degli Italiani che hanno già pagato la tassa di soggiorno, invece, è stato informato dalla struttura ricettiva al momento della prenotazione, mentre il 10,3% ne è venuto a conoscenza perché è stato loro comunicato al momento dell arrivo nella struttura. Vi è poi una quota del 4,4% che ha scoperto di dover pagare la tassa di soggiorno solo al momento di saldare il conto.!"#$#%$&'""()*($+,$+'-("%#$.#/#"(0$ '"#&$% (#($%!"#"$% &!#&$% )*#%+,%)-./0,%./1234%-0/0,%5*6%.1/),%*78,19-:*,7*%./1),7-+9/7;/% )*#%9/%+<3-77,%2,9=7*2-;,%-+%9,9/7;,%>/++-%.1/7,;-:*,7/% 7,#%9/%+<3-77,%2,9=7*2-;,%-++<-11*0,%*7%-+?/15,% 7,#%+<3,%)2,./1;,%-+%9,9/7;,%>/+%)-+>,%*7%-+?/15,% Secondo l opinione del 45,7% del panel di Italiani interpellati gli stessi Italiani terranno conto della presenza o meno di questa tassa al momento della prenotazione. '"#'(#$&)(*+(+$,+(&+$-#$./)0&'$&'00'$()"$1+1)(&+$ -)""'$23)(+&'4#+()5$ "!#'%& ()& *+& Ma in realtà, gli Italiani ne tengono davvero conto? Assolutamente sì, considerando che solo per il 17,1% non fa differenza la presenza o meno della tassa di soggiorno. Per il resto degli Italiani: il 26,8% afferma di tenerla in considerazione al momento della prenotazione; una quota del 13% afferma di cambiare destinazione se c è la tassa di soggiorno; per il 43,1% degli Italiani, invece, tutto dipende da quanto si deve pagare come tassa di soggiorno. 4
6 !"#$"%"#&'%('#)*#+'+"%('#,"**)#-."%'()/0'%"1# '+#'%& *(#'%& '(#)%&,-#&./&0/.12&32.02&,-#&,/&345&67&07,,7&8792&-.&:.4760;7&9/,<.7=-2./& Quali sono i giudizi degli Italiani sulla tassa di soggiorno? Decisamente non positivi, se è vero che ben il 79,6% dei nostri connazionali manifesta la propria contrarietà a questo balzello. I giudizi degli Italiani sulla tassa di soggiorno A favore 13,8% Neutrali 6,6% Contrari 79,6% Tra coloro che giudicano negativamente la tassa di soggiorno, il 31,1% la reputa odiosa, inutile, è un abuso ed una truffa legalizzata ; il 16,3% la considera un altra tassa sulla testa degli Italiani, per il 15,7% rappresenta un deterrente nella scelta del luogo di vacanza, mentre l 11,7% afferma che la sua applicazione non viene utilizzata per fini turistici. Italiani contrari (79,6%)!#)$% *#($% '#+$% "#&$%!"#"$% è odiosa, inutile; è un abuso, una truffa legalizzata è incostituzionale un'altra tassa sugli italiani ""#($% "'#($% "&#!$% &#"$% è un deterrente nella scelta del luogo di vacanza non viene utilizzata a fini turistici negativa per le famiglie numerose deprime il turismo condiziona gli italiani a non andare in vacanza è inopportuna, sono altre le cose da tassare Tra gli Italiani che, invece, danno un giudizio positivo alla tassa di soggiorno (13,8%), ben il 37% si dichiara favorevole a condizione che 5
7 serva a creare nuovi servizi per i turisti ed i residenti. Una quota del 30,7%, invece, dichiara che è utile se viene destinata a fini turistici, per tutti, mentre il 12,2% degli Italiani considera che se la tassa è presente all estero è giusto che ci sia anche in Italia. Infine, l 11,1% del panel degli Italiani intervistati afferma che è utile per i Comuni, ma deve essere ragionevole, ed il restante 9% di Italiani dichiara invece che la tassa di soggiorno può essere valida solo per le città museo, quindi con ricchezze importanti da preservare. Italiani a favore (13,8%) %'"&#$!!"!#$ %&"'#$ utile per i Comuni, ma deve essere ragionevole utile se viene destinata a fini turistici, per tutti può essere valida solo per città "museo" se c'è all'estero è giusto ci sia anche in Italia!)")#$ ("&#$ d'accordo con la tassa, ma deve servire per nuovi servizi Infine, gli Italiani che manifestano neutralità nei confronti dell applicazione della tassa di soggiorno (6,6%). Per il 30,9% di questi la tassa potrebbe anche servire, ma non in questo periodo di crisi economica, mentre per il 22,7% è da pagare, ma non a parte: deve essere inclusa nel conto dell albergo. Vi è poi una quota del 18,8% di Italiani che afferma che questa imposta dovrebbe essere pagata ovunque, ma in misura minore, ed il 16% che ritiene che dovrebbero pagarla solo gli stranieri. Infine vi è una quota dell 11,6% che spera solamente che non aumenti. Italiani neutrali (6,6%)!#"($%!!"#$%!&"&$% spero non aumenti dovrebbe essere pagata ovunque, in misura minore può servire, ma non in questo periodo di crisi **"+$% non bisogna pagarla a parte, oltre il conto '(")$% va bene, ma devono pagarla solo gli stranieri 6
8 FOCUS SUI TURISTI TEDESCHI Ed i Tedeschi 2, invece, come reagiscono alla tassa di soggiorno? Certamente in maniera diversa dagli Italiani, a cominciare dal fatto che è maggiore la quota di tedeschi che non conosce e non sa cosa sia questa tassa: il 40%. Dalla rilevazione effettuata emerge anche che è pari al 46,7% la quota di coloro che conosce questa imposta, mentre il 13,3% ne ha semplicemente sentito parlare. '()#*"+,"+%-.)&)$.%#,"#.)$/00%1"#2("$$"#0/# $)33/)+&)45#!)#)%& '(#(%& *+#&*,&-,*./& *+#&01&23&4,&*, &*3276,& & 2,#&2,2&*,&-,*1&*+1& Una buona quota di Tedeschi si è già trovata nella situazione di doverla pagare: si tratta del 61,1% e, di questi, il 27,8% l ha pagata in occasione di un soggiorno in Italia ed il restante 33,3% l ha invece versata per soggiorni in altri Paesi. Vi è poi una quota del 38,9% di tedeschi che non si è ancora trovata nella condizione di pagare la tassa di soggiorno.!"#$#%"&#'()*+')#,-..+#/"'0+1"),-#2"#3+%+(-#.+#'+//+#2"# /)%%")(,)4# '$#(%& ''#'%& )*#&*+&,-./*.& )*#&*+&0+&./-12&3.4)4& +2& Anche in questo caso è interessante notare che la quota dei Tedeschi che è venuta a sapere di dover pagare la tassa di soggiorno quando era già sul luogo di vacanza/soggiorno è molto più alta rispetto a quella degli Italiani: infatti il 30,6% dei tedeschi afferma di aver saputo di dover pagare questa tassa al momento stesso dell arrivo 2 Interviste ai Tedeschi (vedi metodologia) 7
9 nella struttura, come pure il 6,1% l ha scoperto al momento di saldare il conto. Sempre tra i Tedeschi che hanno già pagato almeno una volta l imposta di soggiorno, il 42,9% degli stessi sapeva di doverla pagare perché si era informato personalmente, mentre il 20,4% dei Tedeschi è stato informato al momento della prenotazione.!"#$#%$&'""()*($+,$+'-("%#$.#/#"(0$ )#*%& ('#)%& "'#!%& +,#&-.&+/012.&013456&/212.&7,8&031+.&,9:.3;/<,.9,&013+.9/-;19=1& +,#&;1&->5/99.&4.;?9,4/=.&/-&;.;19=.&@1--/&0319.=/<,.91& 9.#&;1&->5/99.&4.;?9,4/=.&/-->/33,2.&,9&/-A137.& 9.#&->5.&+4.013=.&/-&;.;19=.&@1-&+/-@.&,9&/-A137.& Secondo il panel di Tedeschi interpellato, risulta essere molto alta la quota di coloro che terranno conto della presenza o meno di questa tassa al momento della prenotazione: ben il 71,4%.!"#$%$&'()"#$*+,*,"',*#,"%)"-.$&#/"#/&&/"*$0"1,1$*#," %$00/"23$*,#/4),*$5" '(#)%& *+&,-& In realtà, i Tedeschi ne tengono davvero conto? Sembrerebbe proprio di sì, anche se in maniera diversa rispetto ai nostri connazionali. Infatti: per il 26,5% dei Tedeschi non fa differenza la presenza o meno della tassa di soggiorno; il 24,5% afferma di tenerla in considerazione nel momento della prenotazione; il 38,8% dei Tedeschi afferma che tiene conto di questa tassa a seconda di quanto deve pagare; è pari al 6,1% la quota di coloro che, invece, affermano di cambiare destinazione se c è la tassa di soggiorno. 8
10 Vi è poi un 4,1% di Tedeschi che non è interessato all argomento e, pertanto, considera non essere assolutamente un problema la tassa di soggiorno.!"#$"%"#&'%('#)*#+'+"%('#,"**)#-."%'()/0'%"1# "#(%&!'#$%& '#(%& )*#*%& +,#&-.&/.-01&21-/1& +,#&+.&234&56&/6++6&7681&,-&9-365/:6&8.+;-6<,1-.& 8,=.-8.&86&>96-/1&8.71&=606:.&8,&/6++6&8,&+100,1:-1& -1-&A,&,-/.:.++6& A differenza degli Italiani, però, il giudizio sulla tassa di soggiorno, da parte dei Tedeschi, è più morbido. Infatti i contrari sono il 39,4%, in quantità minore rispetto ai favorevoli (40,7%). Alta anche la quota dei cosiddetti neutrali: 19,8%. I giudizi dei Tedeschi sulla tassa di soggiorno Contrari 39,4% A favore 40,7% Neutrali 19,8% Ma il fattore che emerge chiaramente è un altro, che si evidenzia in ogni risposta: non è tanto il fatto di dover pagare o meno la tassa di soggiorno che destabilizza il turista tedesco, quanto non esserne al corrente al momento della prenotazione. Per gli ospiti Tedeschi, infatti, è molto più importante sapere di dover pagare tale tassa e a quanto ammonta il suo importo rispetto al pagamento in quanto tale. 9
11 FOCUS SUL SISTEMA INTERMEDIATO INTERNAZIONALE Se per i clienti individuali è abbastanza importante sapere se in una destinazione vi sia o meno l imposta di soggiorno, il sistema dell intermediazione commerciale risente in maniera più pesante della presenza o meno dell imposta di soggiorno, e ciò accade per diversi motivi: 1. perché rappresenta un plus di costo che, nella maggior parte dei casi, viene comunicata (non sempre) dalle Amministrazioni locali solo dopo l avvenuta stampa dei cataloghi; 2. perché in tale maniera vengono a ridursi i margini aziendali in quanto accade spesso che il Tour Operator assorba il pagamento dell imposta; senza considerare che la sua introduzione è stata in grado di generare situazioni di allarmismo e di forte preoccupazione, oltre a sviluppare una comunicazione fortemente negativa per le destinazioni che l hanno applicata. Vi è il pericolo che alcune destinazioni, dove i margini operativi per il Tour Operator sono già oggi limitati, diventino non più appetibili per gli stessi Tour Operator, che vedono risicare la propria marginalità e decidono, pertanto, di far uscire la località della programmazione. Da una recente rilevazione emerge infatti che tra i Tour Operator intervistati 3 : praticamente la totalità dei T.O. (94%) giudica incomprensibile nella sua formulazione l imposta di soggiorno; una quota del 36% afferma infatti che non esiste chiarezza ed una corretta informazione sui comuni che applicano l imposta in Italia; il 42% dichiara che la decisione dei comuni di applicare l imposta non è assolutamente in linea con i tempi della loro programmazione ; il 63% dei T.O. afferma che questa imposta ha creato danni economici per l azienda, che ha dovuto (in quasi la totalità dei casi) sobbarcarsi l onere del pagamento; il 28% dichiara di aver ridotto la programmazione di tour in Italia per le difficoltà generate dalla diversa applicazione dell imposta tra le località coinvolte; infine, il 17% dei T.O. ha deciso di spostare i flussi verso località turistiche dove non è presente tale imposta, anche con confronti e garanzie da parte degli enti locali. 3 rilevazione realizzata da JFC attraverso interviste CATI a 81 TO stranieri operanti in Germania, Francia, Austria, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Benelux, Paesi Scandinavi, Russia, Repubbliche Baltiche, Cina, USA, Brasile, Canada ed India (vedi metodologia). 10
12 GLI INVESTIMENTI DEI COMUNI Il D.L. 23/2011 stabilisce che il gettito derivante dall imposta di soggiorno deve essere destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali, ma i Comuni utilizzano davvero tali fondi per finalità turistiche? Dalla rilevazione 4 emerge soprattutto che le Amministrazioni Comunali faticano a dichiarare con chiarezza gli investimenti che effettuano con i proventi dell imposta di soggiorno. Di certo si assiste ad una notevole diversità nella gestione di tali fondi: sono pochi i casi in cui i rappresentanti del Comune decidono, insieme alle associazioni di categoria, dove investire tali proventi, perché nella maggior parte dei casi le Amministrazioni gestiscono tali fondi in maniera autonoma, senza concertazione con le categorie. Si tratta di incassi che, allo stato attuale, vengono destinati alle attività più varie, anche di spesa corrente o per non identificati fini sociali, non sempre in linea con le finalità turistiche. Emerge così che le priorità primarie dei Comuni, per quanto riguarda gli investimenti effettuati con gli incassi dell imposta di soggiorno 5, siano quelle relative agli eventi e manifestazioni (16,4%), al restauro e manutenzione musei e monumenti (13,3%) ma alta è anche la quota destinata per le strade ed il miglioramento della viabilità interna (8,2%), all arredo pubblico (7,6%), al sostegno agli uffici IAT (5%), alla pulizie e decoro cittadino, al verde pubblico (4,8%) alla realizzazione di sito web (3,8%) e wi-fi e hotspot (3,6%). 4 il dato si riferisce ad un campione di 137 Comuni che hanno applicato l imposta di soggiorno nel 2012 Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno - JFC 5 il valore è conteggiato come quota % di investimento e non come percentuale sul totale valore economico investito per singolo intervento 11
13 INDICE Premessa pag. 1 Comuni che applicano l Imposta di Soggiorno pag. 2 Focus sui turisti italiani pag. 3 Focus sui turisti tedeschi pag. 7 Focus sul sistema intermediato internazionale pag. 10 Gli investimenti dei Comuni pag. 11 METODOLOGIA L Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno Stato dell arte e quantificazione dei Comuni che applicano l Imposta di Soggiorno, Focus sul sentiment di italiani, turisti tedeschi, sistema intermediato internazionale e Investimenti dei proventi da parte dei Comuni è stato condotto nel periodo maggio 2013 e luglio 2013 ed aggiornato nel mese di settembre e novembre 2013 attraverso elaborazioni di JFC sulla base delle seguenti fonti: interviste on line CAWI (Computer Assisted Web Interviews), effettuate nel periodo luglio, aggiornamento settembre, precedute da una fase di pre-testing, a: o panel di Italiani; o panel di Tedeschi; interviste telefoniche CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) nel periodo maggio, aggiornamento settembre, a 81 Tour Operator stranieri operanti in Germania Francia, Austria, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Benelux, Paesi Scandinavi, Russia, Repubbliche Baltiche, Cina, USA, Brasile, Canada ed India; elaborazione dati su Osservatorio Nazionale Tassa di Soggiorno - JFC; elaborazioni fonti varie (dichiarazioni, comunicati stampa, articoli, etc.); banca dati JFC. L Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno Stato dell arte e quantificazione dei Comuni che applicano l Imposta di Soggiorno, Focus sul sentiment di italiani, turisti tedeschi, sistema intermediato internazionale e Investimenti dei proventi da parte dei Comuni è stato realizzato da: JFC srl Palazzo Bandini Via XX Settembre, 29 Faenza (RA) tel info@jfc.it Diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Per informazioni: info@jfc.it 12
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