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1 BANCA PRIVATA Investment Horizonte Pubblicazione finanziaria di Maerki Baumann & Co. AG Settembre 211 La crisi debitoria scuote i mercati Gentili clienti, 1. - dopo i toni gradevoli con cui si è inaugurato l anno, da inizio marzo le borse hanno evidenziato importanti correzioni. Se in un primo tempo le cause erano da ricercarsi nel terremoto in Giappone e nei disordini nel mondo arabo, a partire da fine aprile e in particolare da fine luglio la debolezza dei dati economici e l inasprimento della crisi debitoria in Europa e negli USA hanno preso il sopravvento. Le prospettive per l anno in corso sono caratterizzate da un elevata insicurezza. La crisi debitoria e l indebolimento dell economia mondiale gravano pesantemente sui mercati dei capitali. Poiché la soluzione a questo problema deve aver luogo a livello politico, azzardare dei pronostici risulta oltremodo difficile. I segnali positivi provenienti dall economia privata, che delinea un buon andamento degli utili aziendali, per il momento passano in secondo piano. Con l augurio di una piacevole lettura. Dott. Andreas Homberger Chief Investment Officer Dopo i toni gradevoli con cui hanno inaugurato l anno, da inizio marzo le borse hanno evidenziato importanti correzioni. Se inizialmente le cause erano da ricercarsi nel terremoto in Giappone e nei disordini nel mondo arabo, a partire dalla fine d aprile la debolezza dei dati economici e l inasprimento della crisi debitoria in Europa e negli USA hanno preso il sopravvento. Soprattutto dalla seconda metà di luglio, a fronte dei timori di recessione, i mercati azionari hanno registrato sensibili perdite di valore. Finora, benché l obiettivo sia lo stesso, ossia di ridurre il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, in Europa e negli USA i problemi legati all indebitamento pubblico sono stati affrontati in maniera diversa. In Europa si cerca di ridurre il più rapidamente possibile il debito attraverso rigide misure di risparmio, senza frenare eccessivamente la crescita economica. Negli USA si è voluto invece generare una crescita dalla crisi, ossia si è tentato di incrementare l economia in modo sensibilmente più rapido rispetto all indebitamento, salvo rendersi conto che il metodo non avrebbe funzionato. In seguito, dopo il clamoroso declassamento della loro solvibilità, anche i politici statunitensi si sono accorti della necessità di operare importanti tagli dei costi. Tagli che andranno ben al di là dei livelli supposti finora. Conseguentemente a ciò, prima o poi, si potrebbe assistere a una seconda recessione negli USA. Tuttavia, per ora il clima d investimento permane positivo e gli utili aziendali continuano a crescere. Rischi maggiori provengono dalla politica monetaria che causa delle controreazioni sui mercati finanziari e mina la funzione guida dei prezzi. L andamento dei tassi d inflazione dipende in larga misura dall evoluzione dei prezzi dell energia e dei generi alimentari. In sintonia con il nostro motto «Sicurezza prima del rendimento», la nostra strategia d investimento permane complessivamente improntata alla prudenza. Da inizio giugno abbiamo infatti sottoponderato i titoli azionari. Continuiamo a prediligere l Europa rispetto agli USA e, per quanto riguarda i Paesi emergenti, puntiamo ancora sulla Russia e ora anche sulla Cina. Sul fronte obbligazionario conserviamo una prevalenza di obbligazioni societarie e ad elevata remunerazione. Nel comparto delle materie prime abbiamo optato per un incremento della quota di oro nella sua funzione di bene rifugio e abbiamo inoltre costituito una posizione nel platino. A medio termine, il franco dovrebbe indebolirsi sensibilmente, tuttavia, finché sul mercato gli incentivi volti a risolvere la crisi debitoria in Europa non verranno considerati in un ottica di continuità, si dovranno fare i conti con una valuta nazionale forte. Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 1

2 Panoramica dei mercati Esame retrospettivo Dopo un 1 trimestre svoltosi tranquillamente nonostante la flessione di metà marzo, fino a inizio maggio per le borse si è delineato un andamento molto positivo. Dopodiché hanno fatto capolino dapprima i deboli dati economici, quindi la conclusione del piano della FED Quantitative Easing II e soprattutto la crisi debitoria in Europa e negli USA, tanto che alla fine di luglio quasi tutti i mercati azionari avevano già smaltito i loro rendimenti annuali. La discesa è stata poi ulteriormente rafforzata dal declassamento degli USA e dalla presenza di nuovi timori di recessione. Persino le notizie sui buoni utili aziendali nella prima metà dell anno sono passate in secondo piano non riuscendo ad arrestare il declino dei mercati. Azioni Negli ultimi tre mesi i mercati azionari globali hanno perso il 15 % circa, collocandosi a -1 % su base annuale. Se durante la prima fase regressiva di luglio i Paesi emergenti si presentavano ancora relativamente forti, in agosto hanno anch essi segnato perdite importanti, totalizzando un % su base annua. Il miglior indice quest anno è ancora il S&P 5 con -9.5 %. Sui dodici mesi, infatti, tutti i principali indici si collocano sotto lo zero con numeri a due cifre. La perdita maggiore è stata registrata dall SMI con oltre il 19 % da fine marzo. Obbligazioni Il secondo pacchetto di misure di salvataggio degli Stati europei a favore della Grecia, l innalzamento del limite debitorio degli USA e i mercati azionari negativi hanno contribuito alla realizzazione di una buona performance delle obbligazioni pubbliche negli ultimi mesi, che neppure il declassamento degli USA è riuscito a compromettere. Dopo i rendimenti medi ancora negativi nei primi tre mesi, si è assistito a un giro di boa. I risultati migliori sono stati conseguiti dai titoli di Stato britannici con il 9.1 %, e anche le obbligazioni dei Paesi emergenti hanno totalizzato fino ad oggi un buon risultato (convertito in dollari USA) pari al 7.2 %. Valute A inizio agosto il franco svizzero ha toccato nuovi massimi storici rispetto all euro e al dollaro USA meritandosi il titolo di valuta globale più forte in assoluto. Da inizio anno si è delineata una rivalutazione rispetto all euro del 1 % circa, che ha superato il 3 % dall inizio della crisi finanziaria. Negli ultimi quattro mesi la moneta elvetica, nelle sue vesti di rifugio sicuro, ha guadagnato notevolmente terreno anche rispetto al dollaro USA, alla sterlina britannica e alla corona norvegese. Da aprile a fine luglio il corso EUR / USD non è mutato particolarmente; su base annua l euro si è rincarato del 7.6 % nei confronti della valuta statunitense. Azioni Performance S&P % Euro Stoxx % FTSE % SMI % Nikkei % MSCI Emerging Markets % Obbligazioni Performance Titoli di Stato CH 5.98 % Titoli di Stato UE 3.25 % Titoli di Stato UK 9.9 % Titoli di Stato USA 7.68 % Titoli di Stato Norvegia 2.85 % USA Agg 6.29 % Titoli ad alto rendimento USA 1.47 % Europa Agg 3.41 % Titoli ad alto rendimento Europa -2.33% Titoli dei Paesi emergenti in valuta locale 7.19 % Materie prime /metalli preziosi Performance Oro % Argento % Rame -1.89% Petrolio -6.38% Frumento -6.55% Indice delle materie prime (CRB) -.31 % Valute Performance CHF / EUR 1.23 % CHF / USD % CHF / GBP % NOK / CHF % EUR / USD 7.61 % NOK / EUR -.5 % USD / JPY -5.4 % AUD / USD 2.45 % Fonte: Bloomberg; periodo dal al Maerki Baumann & Co. AG Investment Horizonte

3 Materie prime Le materie prime ci forniscono un quadro molto eterogeneo. A seguito delle turbolenze economiche numerosi investitori si sono rifugiati nei metalli preziosi facendo impennare le quotazioni dell oro che hanno segnato un nuovo record di 19 dollari l oncia e un rendimento annuale del 33.6 %. Anche l argento negli ultimi mesi ha segnato notevoli progressi. L ampio indice delle materie prime CRB (Commodity Research Bureau) nel frattempo ha perso più del 7 % registrando un -.3 %, contrazione da addursi tra l altro al forte calo del prezzo del petrolio e del frumento. Investimenti alternativi Negli ultimi quattro mesi, i prezzi globali degli immobili, anziché ricalcare la performance positiva di inizio anno, hanno seguito i mercati azionari, evidenziando un indebolimento nell ordine del -6.3%. I mercati volatili hanno influenzato anche gli hedge fund, la cui performance è risultata pari a -6 %. Prospettive Economia globale Nel corso degli ultimi mesi i timori riguardo all andamento dell economia mondiale si sono nuovamente acuiti. Da un lato la discussione sul debito pubblico ha raggiunto anche gli USA e nel contempo la ripresa della domanda scaturita dalle ulteriori misure d incentivazione da parte del governo americano si sta rivelando sempre più un fuoco di paglia. D altro canto, gli indicatori dell umore delle aziende, dopo aver raggiunto temporaneamente valori record, si sono nuovamente normalizzati. Secondo la nostra stima, l attenzione dei mercati finanziari nei prossimi mesi sarà rivolta maggiormente all andamento dell economia USA. Particolarmente degno di nota nell ultimo periodo anche il netto peggioramento del clima dei consumi negli Stati Uniti, tanto che a fronte del perdurare dell elevato tasso di disoccupazione si è giunti a un nuovo ristagno del reddito disponibile in termini reali. I crescenti tassi d inflazione hanno inoltre eroso lo sgravio salariale ottenuto attraverso la riduzione decretata lo scorso autunno dei costi complementari di manodopera. Le preoccupazioni riemerse per la situazione fiscale degli USA si sono inoltre ripercosse sull umore dei consumatori, che attualmente si situa su valori registrati normalmente solo in periodi di recessione. In questo contesto, il problema maggiore è quello fiscale. Quest anno, per la terza volta consecutiva, gli americani vantano un disavanzo pubblico superiore al 1 % del reddito nazionale. La percentuale d indebitamento della mano pubblica statunitense supererà altresì di 1 punti percentuali il prodotto interno lordo. A confronto, le recenti misure volte a consolidare il bilancio pubblico sembrano una goccia nel mare. Basti pensare che i risparmi accumulati in oltre dieci anni pari a 24 miliardi di dollari USA corrispondono a una media annuale dell 1.6 % del reddito nazionale del 211 e, considerato che finora è stata decisa unicamente la somma dei risparmi auspicati, prevediamo che il confronto politico sulle modalità di risparmio terrà occupati intensamente i media e con essi i mercati finanziari. Crescita economica e inflazione prevista per il 211 e il 212 Crescita economica (in %) Inflazione (in %) USA Eurozona Germania Francia USA Eurozona Germania Francia Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Russia Mondo* Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Russia Mondo* Prevista 211 Prevista 212 *secondo parità del potere d acquisto Fonte: Wellershoff & Partners Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 3

4 Panoramica dei mercati A fronte di queste cifre appare chiaro che la crisi fiscale statunitense è ancora ai suoi albori. Con una crescita a ritroso e un inflazione ancora moderata, nel prossimo anno il livello d indebitamento corrisponderà a due volte l espansione dell economia pubblica in termini nominali. In altre parole, dobbiamo aspettarci che la quota d esposizione degli USA continuerà ad aumentare fino a superare il 15 %. Di fronte a tali prospettive, l umore dei consumatori e delle imprese statunitensi permarrà fragile. In tutta coscienza non è comunque ancora possibile prevedere una recessione per l economia USA, tuttavia, lo sviluppo economico nei prossimi trimestri risulterà talmente deludente che i tassi annuali supereranno a stento la soglia degli 1.5 punti percentuali. In netto contrasto con quanto sopra, le finanze pubbliche europee cominciano a evidenziare progressivi miglioramenti. Il deficit dell eurozona quest anno dovrebbe infatti oltrepassare di poco il 4 % e raggiungere il 3 % del reddito pubblico nell anno a venire. Anche l ascesa della percentuale d indebitamento dovrebbe arrestarsi al 95 % circa. Pilastro importante di questa evoluzione, oltre ai tentativi di risparmio in parte malriusciti dei governi, è costituito da una crescita piacevolmente vigorosa. Infatti, l espansione dell eurozona, nonostante la diminuzione del tasso di aumento della popolazione attiva, quest anno risulta nettamente superiore a quella degli USA. In prima linea è l economia tedesca che con il 3 % dello sviluppo complessivo funge da locomotiva congiunturale d Europa. Per il prossimo anno, in considerazione del rallentato progredire negli USA e del perdurare dei tentativi da parte dei principali Paesi emergenti, quali India, Brasile e Cina, di porre un freno alla loro economia a fronte degli eccessivi tassi d inflazione, dobbiamo attenderci una contrazione globale delle esportazioni e le nazioni industrializzate europee votate all export potrebbero conseguentemente avanzare con maggior lentezza. Prevediamo quindi che in Europa dal 2.1 % di quest anno si passerà il prossimo anno a una crescita dell 1.5 % appena. La situazione in Giappone permane critica. Dopo gli eventi disastrosi della primavera, i segnali di ripresa si manifestano con estrema lentezza. Le prospettive di miglioramento della terza maggiore nazione economica appaiono quindi deboli. Dopo la profonda recessione di quest anno, per l anno a venire prevediamo un progresso dello.5 % appena. L unica notizia veramente positiva in questo contesto riguarda il fatto che, a causa del calo dei prezzi delle materie prime, i tassi di rincaro delle nazioni industrializzate dovrebbero nuovamente avvicinarsi all attuale esiguo tasso d inflazione di fondo. In questo modo la politica monetaria recupera un certo margine di manovra che ultimamente sembrava andato perduto. Questo vale anche per la Svizzera, la cui economia potrebbe essere confrontata a una repentina frenata congiunturale a causa della drammatica rivalutazione del franco. Il rallentamento mondiale della congiuntura delle esportazioni, a fronte della forza del franco svizzero, lascerà tracce indelebili sulla crescita. Di conseguenza, al più tardi nei trimestri invernali, dobbiamo aspettarci uno o due valori di crescita negativi. Complessivamente sembrano confermarsi i nostri pronostici di primavera secondo cui i cicli congiunturali dei Paesi industrializzati tendono a discostarsi sempre più e a creare un contesto in cui la diversificazione regionale degli investimenti acquisisce sempre più importanza. Azioni A determinare l andamento delle quotazioni azionarie troviamo due fattori contrastanti. Sul fronte negativo figura il contesto macroeconomico problematico con la crisi debitoria in Europa e negli USA e il raffreddamento dell economia mondiale; tra le voci positive vanno invece citate l evoluzione degli utili, i margini e il bilancio nonché la valutazione delle aziende quotate in borsa. Le citate difficoltà macroeconomiche graveranno sui mercati ancora per parecchio tempo, ne consegue principalmente una crescita economica inferiore a quella a cui eravamo abituati finora, che obbligatoriamente si ripercuote in un rallentato progresso degli utili aziendali. Nell eventuale realizzarsi di una bancarotta disordinata di uno Stato, di un approccio incoerente verso le misure di risparmio o di un altro imprevisto di importanti dimensioni, questo rallentamento potrebbe compromettere la buona salute delle aziende e confermare la debolezza dei mercati. Non va inoltre dimenticato che il rally a partire dal 29 è stato concausato da una politica monetaria straordinariamente espansiva, il che ha portato a una certa distorsione delle quotazioni di mercato. Grazie alla solidità delle imprese si prevede tuttavia una correzione limitata (senza vendite dettate dal panico). Con l attuale rapporto corso-utile di 8 15 e un tasso di rendimento azionario del 2 5 %, a breve termine le azioni presentano una valutazione corretta. Tuttavia i tassi di crescita degli utili, previsti superiori al 1 % per il 212 e il 213, continuano a rimanere eccessivi. Una stima realistica rende piuttosto inverosimili ulteriori correzioni al di là del 1 %. La valutazione a lungo termine misurata sul rapporto corso-utile di Shiller (basata sulla redditività media degli ultimi dieci anni) continua ad apparire eccessiva. Un certo rischio deriva altresì dai margini elevati. Con un margine operativo attuale degli utili del 9 % circa (media storica: 6.5 %) abbiamo toccato un livello praticamente impossibile da superare. Appare comunque piuttosto probabile che i margini, di fronte all esigua forza salariale dei dipendenti e nonostante i deboli risultati delle imprese finanziarie e gli elevati prezzi delle materie prime, si conservino alti. 4 Maerki Baumann & Co. AG Investment Horizonte

5 Valutazione azionaria attuale Rapporto corso-utile Rapporto corso-valore contabile Rapporto corso-utile sulla base degli utili stimati per il 212 Tasso di rendimento azionario in % USA UME Gran Bretagna Svizzera Giappone Paesi emergenti Fonte: Maerki Baumann, Bloomberg A livello di mercati prediligiamo l Europa, i Paesi emergenti, il Giappone e la Gran Bretagna, mentre sottoponderiamo gli USA. L Europa approfitta notevolmente dei Paesi in rapida via di sviluppo e in ottica valutativa risulta sensibilmente più interessante. I Paesi emergenti beneficiano di un espansione economica più rapida, di finanze pubbliche solide, della prossima conclusione delle rigide misure di politica monetaria e di valutazioni corrette. A livello di Paesi Russia e Cina sono le nostre favorite. Le azioni russe, sottovalutate in periodi in cui i prezzi dell energia tendono a salire, si presentano molto interessanti. In Cina, le misure di politica monetaria restrittiva e gli interventi fiscali tesi ad arginare l inflazione stanno mostrando i loro effetti. Con un rapporto corso-utile di 1 15 e un rendimento azionario superiore al 2 % nel frattempo questo mercato beneficia di una stima favorevole. A beneficio del Giappone depone il fatto che, dopo oltre 2 anni, finalmente le valutazioni sono diventate allettanti e numerose imprese, dopo il terremoto, hanno perso l attenzione dei mercati senza apparenti ragioni fondamentali. Le notizie economiche lasciano prevedere una lenta ma costante ripresa. A favore della Gran Bretagna troviamo le valutazioni, la debolezza della sterlina e lo squilibrio a livello di materie prime Obbligazioni Le banche centrali, in seguito alla crisi, a partire da fine luglio hanno nuovamente dirottato la loro retorica in direzione di una prolungata fase di tassi bassi. In Svizzera, a causa della forza del franco, vi è stato addirittura un abbassamento. Dal nostro punto di vista, l attuale politica della Banca centrale europea è troppo dogmatica. Rispetto all escalation dell indebitamento, l inflazione un po troppo alta ci pare un problema irrisorio. Ancora una volta i rendimenti delle obbligazioni di Stato risultano troppo bassi, in particolare se si considerano i redditi in termini reali (tasso nominale meno tasso d inflazione reale); in Europa si situano infatti all incirca sullo %, mentre negli USA si aggirano attorno a -.5 %. Se si calcolano poi le imposte sulle cedole, con un investimento in obbligazioni pubbliche si ha una perdita del potere d acquisto. Motivo per cui sconsigliamo l acquisto di titoli di Stato e invitiamo a stare lontani anche dalle obbligazioni pubbliche sudeuropee messe a dura prova. Il declassamento degli USA costituisce un evento importante per il mercato obbligazionario: ora il maggior mercato obbligazionario nonché il più liquido non gode più del massimo rating. Nonostante l allentato dinamismo congiunturale, i titoli del settore imprenditoriale rimangono sempre più accattivanti di quelli di Stato. In particolare quelli con un esigua qualità creditizia e un rendimento in termini nominali del 7.5 % circa appaiono degni d interesse. Bilanci aziendali, cashflow e contanti sono molto solidi e rendono improbabile una rapida ascesa della percentuale di insolvenza. I premi di rischio (maggiorazione attuale paragonata alle obbligazioni di Stato meno la probabilità di insolvenza moltiplicati per (1 la quota prevista di riapprovvigionamento)) nel raffronto storico risultano altresì interessanti. Premi di rischio per le obbligazioni a elevata remunerazione (punti base) Premio di rischio Premio di rischio sulla base dei tassi di inadempimento Premio di rischio medio Fonte: PIMCO Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 5

6 Panoramica dei mercati Anche le obbligazioni dei Paesi emergenti in valuta locale rimangono interessanti. Il ciclo di rialzo dei tassi d interesse delle corrispettive banche centrali sembra giungere lentamente a conclusione, mentre l attuale rivalutazione monetaria tiene conto delle circostanze economiche solo in misura molto limitata. A seguito dei crescenti tassi di rincaro, le obbligazioni indicizzate all inflazione hanno realizzato una buona performance. Riteniamo che i tassi d inflazione in un primo tempo si collocheranno ancora al di sopra degli obiettivi delle banche centrali e manteniamo pertanto la nostra posizione. Valute La situazione delle principali valute è molto simile a quella del trimestre precedente, benché nel frattempo le banche centrali abbiano ripreso a muoversi attivamente sul mercato delle divise. La sopravalutazione del franco svizzero rispetto all euro e al dollaro USA nel 2 trimestre (incl. luglio e agosto) dopo la crisi negli Stati sudeuropei si è sensibilmente accentuata. Il franco continua ad essere considerato una moneta rifugio beneficiando della costante domanda dall estero. Nel frattempo, la Banca nazionale svizzera ha ricominciato a intervenire nonostante la forza del franco. La sopravalutazione della valuta elvetica a parer nostro perdurerà comunque ancora a lungo finché in Europa non si troverà una soluzione durevole ai problemi d indebitamento e gli americani non cominceranno a risparmiare. Un certo sostegno all euro viene altresì dalle crescenti differenze a livello di tassi. Attualmente consigliamo agli investitori aventi il franco svizzero come moneta di riferimento di garantire opportunisticamente con opzioni le posizioni importanti aperte in euro oppure di astenersi completamente da tali coperture. Per quanto riguarda il dollaro USA, raccomandiamo invece di garantire tutte le posizioni aperte (fatta eccezione per le azioni) e di rinnovare regolarmente la copertura. L andamento del corso di cambio euro-dollaro USA dipende largamente dalla politica monetaria e dall evoluzione della crisi debitoria. Tra euro e dollaro USA sussiste tuttavia una differenza sostanziale: l euro è una valuta ciclicamente debole, debolezza da addurre all attuale dilemma debitorio; per contro, il dollaro USA evidenzia una debolezza strutturale, dovuta al doppio deficit della bilancia delle partite correnti (esportazioni meno importazioni) e del bilancio pubblico, all elevata tolleranza all inflazione e alla politica monetaria complessivamente più espansiva. Nonostante questi problemi, il dollaro USA con un corso di 1.45 appare troppo debole. Sconsigliamo in generale scommesse valutarie tra euro e dollaro USA, e suggeriamo di garantire alla base eventuali posizioni aperte. In termini di valutazione riteniamo interessante la sterlina britannica. Nemmeno le cifre economiche assolutamente deboli e l eccessivo tasso inflazionistico sono sufficienti a giustificare a medio termine una sottovalutazione di tale entità. Attualmente la sterlina è tuttavia assolutamente fuori dai giochi e potrebbe volerci un po di tempo finché il mercato riacquisti fiducia nella Gran Bretagna. Le monete dei Paesi emergenti permangono degne di attenzione e appare molto probabile un ulteriore progressiva rivalutazione. Materie prime La volatilità dei prezzi delle materie prime nel secondo trimestre è aumentata sensibilmente e soprattutto per greggio e prodotti agricoli si sono osservate enormi oscillazioni. Il prezzo del petrolio è complessivamente ridisceso lievemente, causa principale l attenuarsi delle turbolenze nel mondo arabo rispetto a questa primavera. Inoltre, i Paesi industrializzati hanno sfruttato ulteriormente le riserve strategiche e lo sviluppo economico in Cina ha subito un ulteriore contrazione. Riteniamo l attuale prezzo del greggio lievemente troppo elevato, soprattutto per la varietà Brent. Una diminuzione di circa 1 dollari USA al barile sarebbe adeguata in termini di valutazione: si esclude un nuovo calo poiché per un bilancio pubblico in pareggio degli Stati dell OPEC è necessaria una quotazione tra gli 85 e i 9 dollari USA. Riguardo alle materie agricole sembra che il cosiddetto ciclo del maiale si sia avviato. Con questa espressione si designa una situazione in cui i prezzi elevati inducono a incrementare le coltivazioni che a loro volta comprimono i prezzi. La Russia ha inoltre revocato la sospensione delle esportazioni di frumento. Suggeriamo per il momento di aspettare ancora prima di investire. Raccomandiamo inoltre di astenersi momentaneamente dal fare investimenti nei metalli industriali, poiché l attuale rallentamento economico si ripercuote negativamente sui metalli molto sensibili all andamento congiunturale. A medio termine risulta interessante soprattutto il rame, perché l incremento della domanda del 2 % circa annuo si situa nettamente al di sotto delle previsioni, senza contare che l industrializzazione e l urbanizzazione dei Paesi emergenti ne richiedono grossi quantitativi. Le prospettive per i metalli nobili permangono positive. Con il rafforzamento dei tassi d inflazione e saggi in termini reali bassi o addirittura negativi, i costi opportunità sotto forma di proventi da interessi mancati risultano limitatissimi. Inoltre, i dubbi che gravitano attorno alla cartamoneta, primi tra tutti il dollaro USA e l euro, si fanno sempre più 6 Maerki Baumann & Co. AG Investment Horizonte

7 insistenti. Motivo per cui gli investitori, come pure le banche centrali, mantengono sempre più posizioni aurifere, onde tutelarsi dalla perdita di valore delle valute. In un ottica più a lungo termine occorre invece constatare che l oro da ormai quasi dieci anni si trova in un mercato bull: allorché dovesse alleggerirsi il problema debitorio si assisterà molto probabilmente a un consolidamento. Oltre all oro raccomandiamo una posizione in platino, la cui offerta a medio termine si colloca nettamente sotto la domanda. Per l argento preferiamo aspettare fino a una prossima correzione. Situazione geopolitica I riflettori geopolitici attualmente sono puntati sui problemi dell indebitamento in Europa nonché sull incapacità mostrata finora dal governo USA di presentare un programma di risparmio realizzabile. La pressione sui politici è enorme ed eventuali errori maggiori potrebbero scatenare un disastro sui mercati finanziari, dalle conseguenze incalcolabili. Grande precarietà deriva, a parer nostro, dalla pressoché ingovernabilità degli USA e dall impossibilità almeno fino alle prossime elezione di prendere delle decisioni di vasta portata. La pressione è generata ora anche dalle agenzie di rating e dalla Cina. Il governo cinese, dopo il declassamento del rating creditizio statunitense, ha manifestato pubblicamente, in qualità di principale creditore estero degli USA, di auspicare misure sostanziali per ridurre il debito e il deficit pubblico. Inoltre, la Cina ha dichiarato molto chiaramente il suo appoggio a favore dell Europa. Attualmente i rischi di provenienza araba sembrano più contenuti. La situazione nei Paesi con grandi giacimenti petroliferi, fatta eccezione per la Libia, si presenta assolutamente tranquilla. Strategia d investimento Nel quadro della nostra strategia d investimento, fedeli alla nostra filosofia che antepone la sicurezza al rendimento, abbiamo diminuito la quota azionaria. A fronte dei significativi rischi macroeconomici ponderiamo in misura inferiore le azioni rispetto all asset allocation di tipo strategico. Considerata l attuale valutazione complessivamente corretta, rinunciamo tuttavia a ridurre ancora sensibilmente la percentuale di titoli azionari. Per quanto riguarda le obbligazioni, perseguiamo altresì la strategia adottata finora. I titoli di Stato sono molto costosi e la redditività, al netto dell inflazione e delle imposte, risulta negativa. Per le obbligazioni societarie e ad elevata remunerazione abbiamo rafforzato la nostra sovraponderazione in quanto sia la valutazione sia i dati fondamentali appaiono ancora degni d interesse. Anche la nostra strategia valutaria rimane immutata. Il franco svizzero è oltremodo sopravvalutato. Non occorre più alcuna garanzia contro l euro. Per contro, rispetto al dollaro USA raccomandiamo di assicurare le posizioni più importanti. Quanto alla coppia valutaria euro-dollaro USA, riteniamo che il margine di utile di per il momento regga. La sterlina britannica e alcune monete dei Paesi emergenti sono fortemente sottovalutate e sul medio periodo attrattive. Sul fronte delle materie prime abbiamo apportato delle modifiche alla nostra strategia: a fronte delle turbolenze abbiamo accresciuto i nostri impegni in oro e costituito una posizione in platino. A medio termine in questo comparto si osserva un esubero della domanda, che dovrebbe stimolare un ascesa delle quotazioni. Redazione: Dott. Andreas Homberger Dott. Alexander Ising Prof. Dott. Klaus W. Wellershoff, Wellershoff & Partners Investment Horizonte Maerki Baumann & Co. AG 7

8 Consigli d investimento Cina Con una quota del 2 % circa del prodotto economico internazionale, la Cina negli ultimi anni ha soppiantato il Giappone quale seconda maggiore economia nazionale mondiale. Una crescita che ha tra l altro provocato una bolla speculativa sul mercato immobiliare e un incremento dell inflazione (5.8 % nel 2 trimestre). A differenza degli USA, la bolla immobiliare cinese pare di minore entità in quanto si concentra solo sulle principali città della costa orientale, senza contare che vi sono enormi risorse finanziarie disponibili. Poiché principalmente l aumento dei prezzi dei generi alimentari è il principale responsabile dell inflazione, il governo cinese ha il potere di rallentare la crescita economica, il che molto probabilmente si risolverà senza grossi colpi di scena. Basata sul rapporto corso-utile, la valutazione del mercato azionario cinese risulta interessante. Con un valore attuale di 13.9 si situa infatti notevolmente al di sotto della media storica di Il mercato azionario è quindi valutato più che correttamente, il che depone a favore di un investimento. Inoltre, il mercato cinese negli ultimi tre anni ha evidenziato una debole performance e attualmente si colloca di circa 5 punti percentuali sotto i massimi storici. Non sono tuttavia da escludersi nuove ripercussioni dettate dai rallentamenti degli sviluppi su scala mondiale. Consigliamo di investire nel mercato cinese attraverso il fondo Templeton China Fund, amministrato attivamente dal team guidato dall esperienza di Mark Mobius. Il fondo si concentra su azioni di qualità a lunga scadenza. Oltre alle azioni quotate a Shanghai vengono acquistati anche i titoli di aziende di Hong Kong e Taiwan. Valutazione del mercato azionario cinese nel raffronto storico Rapporto corso-utile Media a 1 anni Fonte: Bloomberg, per Templeton China Fund Valore: Costi (Total Expense Ratio): 2.45 % Performance (stato: ) Anno corrente: 2.7 % 1 anno: 2.4 % 3 anni: 32.6 % Importante avvertenza giuridica: la presente pubblicazione vanta uno scopo puramente informativo e non vuole essere né un invito né un offerta o, laddove non indicato espressamente in altro modo, un suggerimento ad acquistare o a vendere strumenti finanziari o ad effettuare altre transazioni. La presente pubblicazione non è il risultato di un analisi finanziaria. Le «direttive per la salvaguardia dell indipendenza dell analisi finanziaria» dell Associazione svizzera dei banchieri non vi trovano applicazione alcuna. La presente pubblicazione contiene dati e informazioni provenienti da fonti reputate affidabili da Maerki Baumann & Co. AG. Benché Maerki Baumann & Co. AG abbia prestato la massima attenzione affinché le informazioni qui contenute, al momento in cui sono state raccolte, fossero corrette, essa non può, esplicitamente o implicitamente, fornire garanzie in merito alla correttezza, all affidabilità o alla completezza delle stesse. Eventuali punti di vista espressi in queste pagine riflettono esclusivamente quelli di Maerki Baumann & Co. AG al momento della pubblicazione (con riserva di modifiche). Maerki Baumann & Co. AG declina pertanto ogni responsabilità per il contenuto della presente pubblicazione e soprattutto non risponde in caso di perdite o danni di qualunque natura, incluse le conseguenze dirette o indirette, derivanti dalle informazioni qui contenute e/o dai rischi insiti nei mercati finanziari. Gli investitori devono essere consapevoli del fatto che la performance degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni, ossia che il valore dell investimento può crescere come pure ridursi. Inoltre, gli investimenti in valute estere sottostanno alle oscillazioni dei corsi di cambio. I dati qui presentati sono stati nel limite del possibile già utilizzati prima della loro pubblicazione da Maerki Baumann & Co. AG e dai suoi organi o collaboratori. Inoltre, detti organi o collaboratori hanno o hanno avuto un rapporto di qualunque tipo con le aziende menzionate nella presente pubblicazione. BANCA PRIVATA Zurigo Dreikönigstrasse 6 Telefono Lugano Contrada di Sassello 2 Telefono info@maerki-baumann.ch

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