ALLA SCOPERTA DELLA COMPANY TOWN DI DALMINE

Transcript

1 ALLA SCOPERTA DELLA COMPANY TOWN DI DALMINE Proposta di itinerario della 4^ A TURISTICO dell ISIS Einaudi di Dalmine A.S Da quando i fratelli Mannesmann nel 1908 decisero di insediare la loro fabbrica di tubi nel territorio di Dalmine (allora frazione del Comune di Sabbio), la storia economica, sociale e geografica di questo angolo della bassa bergamasca non è stata più la stessa. La vita quotidiana infatti si è adattata ai ritmi scanditi dalla sirena dello stabilimento, il lavoro industriale ha gradualmente sostituito quello agricolo e il paesaggio stesso ha subito modifiche radicali adeguandosi alle novità portate dall azienda. I cambiamenti però, più significativi sono stati apportati dopo il primo conflitto mondiale, quando i dirigenti della Società Anonima Stabilimenti Dalmine hanno pensato di creare intorno alla fabbrica un vero e proprio villaggio industriale (company town). Mappali di proprietà della S.A. Stabilimenti di Dalmine in comune censuario di Dalmine. 30 dicembre 1933 Sono stati così commissionati all architetto milanese Giovanni Greppi e poi realizzati i quartieri residenziali per gli operai e gli impiegati, gli edifici destinati alla vita politica, amministrativa e commerciale, la chiesa, l asilo, la scuola elementare e tutta una serie di servizi/strutture per il welfare e il tempo libero, dando vita ad un villaggio moderno. Al centro della nuova company town, l azienda ha inoltre voluto porre l ANTENNA, ossia un asta portabandiera alta 60 metri (allora la più alta d Europa), simbolo dell egemonia della fabbrica su tutte le altre istituzioni civili e religiose del paese. L itinerario proposto qui di seguito vuole quindi essere un percorso della memoria per rinverdire i ricordi di chi quegli anni li ha vissuti e per far conoscere alle generazioni più giovani dove affondano le nostre origini, così da conoscere e osservare con più attenzione il nostro presente.

2 L itinerario parte in via Vittorio Veneto dalla sede della Fondazione Dalmine che custodisce, valorizza e divulga i documenti e le testimonianze dell archivio aziendale. Matteo Piazza La sede della Fondazione Dalmine Attualmente la Fondazione è collocata in una delle ville realizzate già negli anni dieci del Novecento e destinate ai direttori della fabbrica, in prossimità della gigantesca torre di refrigerazione e all interno di un giardino ampio e curato. Di fronte alla Fondazione si può subito trovare Piazza Leonardo da Vinci, centro del Quartiere impiegati; a dominare la piazza c è un albergo realizzato per accogliere ospiti e personale in trasferta; Bruno Stefani Quartiere impiegati Leonardo Da Vinci. Pensione privata. Anni Venti

3 Disposto su due piani e caratterizzato da alcuni elementi classicheggianti, questo edificio è circondato dalle quattro ville monofamiliari destinate agli ingegneri e, allontanandosi dal centro, dalle abitazioni bifamigliari, trifamiliari e quadrifamiliari riservate agli impiegati. Studio Boggeri. Quartiere impiegati Leonardo Da Vinci. Villa monofamiliare. Anni Trenta A testimonianza che queste case sono state volute dall azienda, si possono ancora notare sulle cancellate le lettere M e D che significano Mannesmann Dalmine, oppure S e D che significano Stabilimenti Dalmine. Nella piazza durante la Seconda Guerra Mondiale è stato realizzato anche un rifugio antiaereo ancora visibile, ma solo dall esterno. Un altro si trova pure nel quartiere operaio Mario Garbagni. Attraversando via Monte Grappa, si raggiunge via Tofane, dalla quale si possono vedere diversi impianti sportivi: il velodromo, le piscine scoperte e dietro di esse due campi da tennis. Il velodromo di Dalmine. Aprile 2012 Le piscine scoperte di Dalmine. Aprile 2012 Queste strutture costituiscono il nucleo principale della zona degli sport, fortemente voluto dall azienda per permettere ai propri dipendenti di fare attività fisica all aperto. Rientrando nella Piazza Leonardo da Vinci e attraversando via Isonzo, si può scorgere la parte opposta del quartiere impiegati, costituita sempre da abitazioni multifamiliari.

4 Ritornando su via Vittorio Veneto, si costeggia la fabbrica arrivando davanti all imponente Palazzo della Direzione, caratterizzato da un architettura sobria e austera, tipica del periodo fascista; ancora oggi è la sede amministrativa dello stabilimento. Il Palazzo della Direzione di TenarisDalmine. Aprile 2012 Di fronte ad esso si scorgono la ex scuola elementare Giosuè Carducci e la chiesa; questi edifici caratterizzano la prima produzione dell architetto Greppi, che si rifà all ART DECO, come si può notare dalla punta iperbolica e dalle linee ondulate che caratterizzano la copertura. La Scuola materna interparrocchiale S. Filippo Neri. Aprile 2012 Adiacente alla chiesa c è Piazza Caduti del 6 Luglio 1944, chiamata in origine Piazza 20 Marzo 1919 (in ricordo del discorso tenuto da Mussolini in quella data) e sede delle adunate fasciste. Al centro si trova una ampia vasca circondata da panchine in pietra e da pini marittimi che la rendono un luogo ancora attraente; bisogna ricordare che, durante il regime fascista, in occasione del ventesimo anniversario del discorso tenuto dal duce (1939), all interno di questa vasca fu posto un blocco marmoreo sul quale vennero riportate le sue parole. Dopo il secondo conflitto mondiale esso fu rimosso come tutte le altre scritte fasciste presenti sui vari edifici di Dalmine.

5 Piazza Caduti del 6 luglio Aprile 2012 Immettendosi in via Cavour, si può notare l antica cooperativa di consumo (oggi adibita a pizzeria) e subito dopo l edificio destinato alla mensa dei dipendenti, ora biblioteca comunale. Bruno Stefani per Studio Boggeri Mensa aziendale. Anni Quaranta Accanto alla mensa c era una costruzione destinata a mulino, panificio, pastificio (oggi negozio di scarpe) e di fianco ad essa lo spaccio aziendale (attualmente in disuso). Sul lato opposto di via Cavour, dove oggi si trovano le aule e i laboratori della facoltà di Ingegneria, c era il deposito delle biciclette.

6 Bruno Stefani per Studio Boggeri Deposito cicli Proseguendo per via Monte Pasubio, si può facilmente raggiungere il Quartiere operaio Mario Garbagni, dal nome del Presidente che negli anni Venti commissionò e fece realizzare la company town. Addentrandosi nelle vie del quartiere, si possono ancora vedere le abitazioni multifamiliari dell epoca, destinate alle famiglie degli operai. Questa zona, in seguito all epidemia di influenza Spagnola che colpì e decimò molte delle persone che lì abitavano, venne chiamata la Baggina, facendo riferimento all ospizio milanese Pio Albergo Trivulzio che ospitava poveri malati e disperati, situato lungo la strada che portava a Baggio, a ovest di Milano. Alessandro Terzi Dalmine. Quartiere operai Mario Garbagni Uscendo dal Quartiere Mario Garbagni e prendendo il viale Marconi, si può ritornare nel centro di Dalmine, incontrando la ex casa di riposo, oggi ceduta all Università di Bergamo. Proseguendo, si raggiunge Piazza della Libertà, ex Piazza dell Impero, al centro della quale si trova l Antenna, emblema del Comune di Dalmine.

7 Piazza della Libertà e l Antenna di Dalmine. Aprile 2012 A nord di questa asta portabandiera si vedono: la Casa comunale, realizzata nel 1938, che rappresenta da sempre il centro amministrativo e, di fronte ad essa, dove attualmente ci sono i negozi di un fiorista e di un ottico, la Casa del Fascio, sede politica durante il regime fascista; adiacente ad essa è ben visibile anche l edificio del vecchio poliambulatorio, oggi ASL. Imboccando il viale Locatelli, si incontra quasi subito l edificio dell odierno Centro Diurno per Anziani che costituiva la Colonia elioterapica. Alessandro Terzi Colonia elioterapica Cesare Molinero. Anni Trenta

8 Risalendo verso il centro, si incontrano i campi da bocce, realizzati dall azienda dietro l edificio del Dopolavoro (CRAL), attualmente occupato da alcuni uffici comunali, e, di fronte ad esso, la zona commerciale, caratterizzata da negozi e abitazioni. Dopolavoro aziendale. Fine anni Trenta Il piccolo asse viario che collega l Antenna al Palazzo della Direzione (via Mazzini), è abbellito da portici contraddistinti dalla presenza di colonne tubolari in acciaio realizzati dallo stabilimento stesso; questa è una caratteristica presente in molti degli edifici sopra citati (Casa del Fascio, Poliambulatorio, Colonia elioterapica e gli spogliatoi delle piscine) e costituiscono l elemento distintivo della company town. Piazza della Libertà, via Mazzini, e il Palazzo della direzione costituiscono dunque il vero centro storico di Dalmine nel quale emerge con evidenza il ruolo dominante della fabbrica su tutto il territorio del nostro comune. Bruno Stefani per Studio Boggeri Piazza dell Impero con l asta portabandiera. 1938