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1 CONCLUSIONI In merito alle indagini eseguite sui sedimenti per la fase di cantiere del Piano di Monitoraggio nell area di posa del Terminale GNL si riportano le seguenti considerazioni conclusive: I sedimenti analizzati mostrano un elevata uniformità granulometrica, ricadendo per la quasi totalità nel campo della sabbia con percentuali variabili tra il 74% e il 90% come riscontrato nella precedente fase di bianco. Unica eccezione è rappresentata dalla stazione TC077 (livello superficiale e sub superficiale) che presenta sedimenti classificati come Loam, con percentuali elevate di sedimento fine (limo + argilla circa 70%) ed una percentuale di sabbia del 30%, situazione non rilevata nel monitoraggio della fase di bianco. La percentuale di acqua dei sedimenti presenta valori compresi tra il 20 e 28%, in accordo con la composizione granulometrica. I valori del contenuto organico (range: 2,39%-5,27%, quest ultimo valore è stato riscontrato nel campione TC077 (0-2), del carbonio totale (range: 3,25%-5,59%), del carbonio organico (range 0,29%-0,64%), del fosforo totale ( mg/kg) e dell azoto totale (range 0,038-0,062%) nei sedimenti, risultano sostanzialmente omogenei in accordo con le caratteristiche tessiturali. I parametri analizzati (carbonio totale, carbonio organico totale, azoto totale e fosforo totale) hanno evidenziato valori di concentrazione mediamente più elevati nella fase di cantiere rispetto alla fase di bianco. Le concentrazioni di IPA totali e dei singoli congeneri risultano sostanzialmente omogenee tra le varie stazioni e tra i livelli campionati. Le concentrazioni sono basse, comprese tra 35 e 85 µg/kg s.s., quindi ampiamente inferiori allo standard di qualità di 800 µg/kg s.s. per i sedimenti marino costieri stabilito dal D.M. n.56 del 14/04/2009, non evidenziando dunque una situazione di contaminazione da questi composti. Per la maggior parte dei metalli si osserva una variabilità poco significativa tra le diverse stazioni con valori tipici di sedimenti prevalentemente sabbiosi poco influenzati da apporti di origine antropica. Per tutti i metalli analizzati, sia i valori medi di concentrazione che i rispettivi intervalli di oscillazione risultano inferiori ai dati riportati in letteratura per i sedimenti dell Adriatico Centro-Settentrionale. Per gli elementi pericolosi e prioritari come piombo, nichel, cadmio, ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 689

2 cromo, arsenico e mercurio, sono stati riscontrati in generale valori inferiori agli standard di qualità per i sedimenti marino costieri stabiliti dal D.M. n.56 del 14/04/2009. Fanno eccezione il cadmio che in alcune stazioni supera, di pochissimo, tale limite ed il nichel e cromo che nella stazione TC077 (livello superficiale e sub superficiale) superano i limiti del suddetto DM (30 e 50 mg/kg s.s.), rispettivamente con valori di nichel di 83,6 e 51,4 e mg/kg s.s. e di cromo di 118,7 e 68,4 mg/kg s.s., da imputare alla maggiore presenza di sedimento fine. Le concentrazioni della sommatoria dei policlorobifenili (PCBs) determinati sia nell area prossima al Terminale GNL, così come nell area di controllo, sono sempre inferiori ai valori di letteratura e al limite di 8 ng/g s.s. che il D.M. n.56 del 14/04/2009 fissa come standard di qualità ambientale nei sedimenti per queste sostanze. Per quanto riguarda i pesticidi organoclorurati il valore della sommatoria dei DD s (somma del 2,4 e 4,4 DDT, 2,4 e 4,4 DDD e 2,4 e 4,4 DDE) nei sedimenti superficiali analizzati è compreso tra 0,11 e 0,39 ng/g s.s. per i campioni prelevati nell area del Terminale e tra 0,08 e 0,29 ng/g s.s. per quelli prelevati nell area di controllo. Per questa classe di composti il D.M. n.56 del 14/04/2009 fissa, per la somma dei due isomeri di ciascun composto, DDE, DDD e DDT, il limite rispettivamente di 1,8-0,8-1 ng/g s.s come standard di qualità dei sedimenti, limite mai superato nei sedimenti superficiali e profondi. Per quanto riguarda l esaclorobenzene (HCB), il valore limite di 0,4 ng/g s.s. che il D.M. n. 56/2009 fissa per questo parametro, come standard di qualità ambientale, non viene mai superato. Gli isomeri α, β e γ dell esaclorocicloesano (HCH) presentano valori inferiori al limite di 0,2 ng/g s.s. fissato dal D.M. n. 56/2009 per ciascun isomero sia nei sedimenti superficiali che nei profondi. I valori di concentrazione dei pesticidi Aldrin e Dieldrin risultano sempre inferiori al valore di 0,2 ng/g s.s. che è stato fissato dal D.M. n. 56 del 14/04/2009 come standard di qualità dei sedimenti. Le concentrazioni dei composti organici volatili (VOC) alogenati nei campioni di sedimento analizzati risultano tutti al di sotto del limite di quantificazione del metodo pari a 0,01 ng/g con l eccezione del tetracloruro di carbonio che supera il limite solo in alcune stazioni. Per gli idrocarburi totali nello strato superficiale, si va da un minimo di concentrazione pari al limite di quantificazione (20 mg/kg), ad un massimo di 590,19 mg/kg nel campione TC058, mentre per lo strato sub superficiale il range è compreso tra 20 mg/kg e 75,31 mg/kg nella ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 690

3 stazione TC034. Anche nelle stazioni TC059 (378 mg/kg) e nella stazione di controllo TC037 (558 mg/kg) sono stati riscontrati valori superiori alla media. Nella totalità dei campioni analizzati, il tributilstagno (TBT), il dibutilstagno (DBT) ed il monobutilstagno (MBT) sono risultati inferiori al limite di quantificazione del metodo. I livelli di concentrazione dei parametri microbiologici (coliformi totali, fecali e streptococchi fecali) risultano bassi o inferiori al limite di quantificazione. Le salmonelle sono risultate assenti in tutti i campioni analizzati. Per quanto riguarda le risposte ecotossicologiche il quadro riepilogativo dei test effettuati con le tre specie (batterio Vibrio fischeri, l alga verde Dunaniella tertiolecta ed il Crostaceo copepode Tigriopus fulvus) evidenzia che l area indagata non è interessata da tossicità cronica e/o acuta diffusa. La totalità dei saggi biologici eseguiti sulla fase solida, mediante il sistema Microtox, non ha evidenziato effetti negativi significativi risultando privi di tossicità acuta. Per quanto riguarda gli elutriati, si sono manifestati in alcuni campioni diffusi effetti biostimolanti sulla crescita algale da correlare ad un arricchimento dei campioni in nutrienti e sostanza organica. Relativamente alle prove effettuate sugli elutriati con il copepode Tigriopus fulvus, in nessun caso i campioni analizzati hanno prodotto effetti sulla sopravvivenza degli organismi, mentre sono stati rilevati alcuni casi di inibizione del rilascio delle mute e quindi della crescita in 4 campioni (TC054, TC056, TC058 e TC076) che dunque presentano tossicità. Tali effetti, considerando inoltre la quasi totale assenza di contaminazione chimica dei sedimenti analizzati, lasciano supporre che siano presenti in forma solubile e biodisponibile fattori biostimolanti in grado di alterare il metabolismo del crostaceo e lo sviluppo algale. Dall analisi complessiva dei campioni di benthos raccolti durante la campagna di cantiere si osserva quanto segue: L area di indagine presenta un popolamento bentonico formato da specie sabulicole e/o fangofile e da specie considerate a larga ripartizione ecologica con l aggiunta di alcune specie indicatrici della presenza di sostanza organica. I dati rinvenuti sono stati confrontati con i dati raccolti durante il campionamento della fase di bianco. Il confronto evidenzia una riduzione della variabilità spaziale della comunità bentonica nel tempo, che appare nella fase di cantiere più omogenea sia in termini quantitativi che qualitativi, perdendo sia alcune specie strettamente ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 691

4 sabulicole che taxa spiccatamente fangofili. Tale cambiamento può essere riconducibile alla posa del terminale e alla conseguente risospensione dei sedimenti nelle immediate vicinanze, che può aver determinato una situazione di instabilità del fondale, testimoniata dalla maggiore copresenza del polichete Owenia fusiformis e del mollusco bivalve Corbula gibba nelle stazioni più vicine alla struttura. Infatti, queste due specie, sono tipiche di substrati instabili e arricchiti in sostanza organica, che qualora presenti in elevate quantità, svolgono la funzione di stabilizzazione del sedimento. Tale situazione si presume sia di natura transitoria; infatti, i popolamenti bentonici delle zone marine-costiere di vasti settori dell Alto Adriatico sono naturalmente soggetti a stress ambientali, anche di natura meccanica, con elevate capacità di resilienza, ovvero abituati a contrastare cambiamenti sia naturali sia conseguenti ad attività antropiche, sopravvivendo anche in condizioni sfavorevoli e recuperando quasi completamente l equilibrio ecologico iniziale. Per quanto riguarda il popolamento meiobentonico nell area investigata si deve registrare un significativo aumento, rispetto alla fase di bianco, delle abbondanze dei principali gruppi meiobentonici in tutti i siti indagati. In particolare si assiste ad un aumento in tutte le stazioni di Copepodi, Nauplii e Chinorinchi, la comparsa di alcuni taxa minori (Ciliati, Oligocheti, Gasteropodi, Nemertini, Priapulidi e Acari) ed una riduzione percentuale dei Nematodi. Questa situazione è stata riscontrata anche nei siti di controllo nei quali le modificazioni subite dalla fauna risultano addirittura più accentuate. In particolare l aumento dei Nauplii può essere posto in relazione alla presenza di condizioni ambientali più favorevoli alla riproduzione dei Copepodi. Si registra anche una netta riduzione del rapporto Nematodi/Copepodi, legata in questa indagine, ad un aumento numerico dei Copepodi. Si ritiene che siano avvenute, nel passaggio tra la fase di bianco alla fase di cantiere, modificazioni ambientali generalizzate e favorevoli allo sviluppo della meiofauna, che non sarebbero comunque direttamente riconducibili alla presenza del terminale GNL in quanto riscontrate anche nei siti di controllo. I monitoraggi successivi consentiranno di valutare nel tempo le possibili evoluzioni delle comunità meiobentoniche. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 692

5 Le indagini di bioaccumulo e biomarkers eseguite su individui di Mytilus galloprovincialis allevati in un area di controllo e traslocati in strutture di biomonitoraggio poste in prossimità dell area di posa del Terminale, durante la campagna di cantiere, hanno consentito di elaborare le seguenti considerazioni conclusive: I valori medi di IPA totali delle stazioni poste in prossimità dell area di posa del terminale (0,135 e 0,171 µg/g s.s.) risultano leggermente maggiori del valore medio riscontrato per la stazione di controllo (0,121 µg/g s.s.). Osservando il profilo di composizione dei singoli IPA la differenza risulta dovuta non tanto agli IPA a medio-basso grado di condensazione aromatica (Fenantrene, Fluorantene e Pirene) quanto ai composti a maggior peso molecolare (Crisene, Benzo(b)Fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)perilene, Indeno(1,2,3,c,d)pirene). Confrontando le concentrazioni di IPA totali con le precedenti campagne di bianco si nota come, nelle due stazioni situate in prossimità del terminale, i livelli della campagna di cantiere di dicembre 2008 risultino leggermente maggiori di quelli riscontrati nelle ultime due campagne di bianco (febbraio e marzo 2007) e inferiori a quelli della campagna di gennaio Tale andamento è giustificato dalle fluttuazioni stagionali delle concentrazioni di IPA nei mitili legate ai cicli biologici degli organismi. Nella stazione di controllo si riscontrano invece, per la campagna di cantiere, concentrazioni leggermente inferiori anche alle ultime due campagne di bianco. Nel complesso si può tuttavia concludere che le variazioni di livelli di IPA nei mitili indagati siano da ricondurre essenzialmente alla variabilità stagionale legata ai cicli biologici piuttosto che ad impatti antropici nell area. Le concentrazioni dei metalli risultano essere pressoché omogenee tra la stazione di controllo e le stazioni in prossimità del terminale. Nel caso di alcuni elementi (Pb, Cd, Ni, Zn e Hg) si registrano concentrazioni medie inferiori nella stazione di controllo rispetto alle altre due stazioni; questo è vero soprattutto per il mercurio ed il cadmio. Per il mercurio il valore medio osservato nei campioni di controllo risulta pari a 0,087 mg/kg p.s., mentre i valori medi registrati nelle stazioni in corrispondenza del Terminale (TC039 e TC040) sono rispettivamente 0,201 mg/kg p.s. e 0,222 mg/kg p.s.; per il cadmio i campioni della stazione di controllo (TC041) mostrano una concentrazione media pari a 0,656 mg/kg p.s., a fronte di valori medi pari a 1,927 mg/kg p.s. nella stazione TC039 e 1,227 mg/kg p.s. nella stazione TC040. L aumento di questi metalli in corrispondenza delle stazioni prossime al Terminale necessitano di successive verifiche da eseguire durante la fase di esercizio. Da un confronto delle concentrazioni di cadmio, mercurio e piombo riscontrate, con i limiti di legge vigenti in ambito europeo per la valutazione del potenziale rischio chimico, si evince che i valori medi ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 693

6 sono tutti al di sotto dei valori di sicurezza (Regolamento CE n.1881/2006: Cd 1 mg/kg p.u., Hg 0,5 mg/kg p.u., Pb 1,5 mg/kg p.u.). Viceversa, per alcuni analiti si registrano concentrazioni maggiori nel controllo, in particolare per Ferro, Manganese e Bario. Si osserva che per il cromo, ferro, nichel, e zinco, i valori misurati risultano superiori nella campagna di cantiere di dicembre 2008 rispetto agli anni precedenti; solo per il cromo e il ferro tale comportamento si registra anche nella stazione di controllo spaziale (TC041), ragion per cui per questi metalli si può supporre che l aumento di concentrazione non sia direttamente correlabile ai lavori di cantiere. Per quanto riguarda l arsenico si evidenzia che nella campagna di cantiere i valori diminuiscono in tutte le stazioni. Tutti gli altri metalli mostrano differenze non significative con le altre campagne di monitoraggio. L andamento di tutti i metalli analizzati verrà comunque monitorato nelle campagne previste per la fase di esercizio. Il range di concentrazione media dei policlorobifenili (PCBs) va da 24,95 ng/g p.s. della stazione TC039M a 32,56 ng/g p.s. della stazione TC040M, poste in prossimità del terminale, valori confrontabili con quelli rilevati nella stazione di controllo TC041M che presenta una concentrazione intermedia pari a 28,76 ng/g p.s. Per quanto riguarda invece i pesticidi organoclorurati, in particolare i DDs (range medio: 5,9-7,3 ng/g p.s.) e gli HCHs (esaclorocicloesano), si nota una concentrazione leggermente superiore nel campione di controllo TC041. Solo l esaclorobenzene e l aldrin, assenti nel campione di controllo, sono stati rilevati in tracce nelle due siti di trapianto. Dal confronto dei risultati con la fase di bianco relativamente alla campagna invernale si evince che la sommatoria dei PCBs della fase di cantiere risulta mediamente più alta di quella riscontrata nella fase di bianco sia nelle stazioni prossime al terminale che nella stazione di controllo. Per i DDs non si evidenzia, invece, una grande differenza di concentrazione tra la campagna di cantiere e quella di bianco sia per la stazione di controllo che per le stazioni del terminale. Per gli esaclorocicloesani la situazione è inversa, ovvero la concentrazione nei campioni prelevati nella fase di bianco è mediamente più alta di quella riscontrata nella fase di cantiere. La distribuzione relativa dei composti organostannici determinati in Mytilus galloprovincialis mostra la predominanza del TBT (tributilstagno) rispetto al DBT (dibutilstagno) e MBT (monobutilstagno). Rispetto ai valori rilevati durate la fase di bianco, le concentrazioni di TBT nei campioni della fase di cantiere sono risultati significatamene più elevati sia nelle stazioni ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 694

7 vicine al terminale (132 ng Sn g -1 s.s.) sia nell area di controllo (104 ng Sn g -1 s.s.). Durante la fase di cantiere il dibutilstagno (DBT) è stato riscontrato in tutti tre siti d indagine. Il monobutilstagno (MBT) è risultato inferiore al limite di determinazione in tutti i campioni analizzati. L incremento dei valori dei suddetti composti organostannici si ritiene non sia direttamente riconducibile all attività di cantiere del terminale, in quanto i livelli registrati in prossimità del terminale sono risultati paragonabili a quelli del sito di controllo. Le ulteriori indagini che verranno eseguite nella fase di esercizio consentiranno di valutare l andamento dei valori di questi composti nel tempo. Le determinazioni analitiche dei composti organici volatili (VOC) alogenati hanno fornito valori di concentrazione sempre al di sotto dei limiti di quantificazione o uguali al metodo applicato. I risultati delle indagini microbiologiche mostrano valori di concentrazione per i coliformi totali e fecali generalmente bassi o inferiori al limite di quantificazione. Gli streptococchi fecali sono sempre al di sotto del limite di rilevabilità del metodo. Non è stata registrata una contaminazione microbiologica da salmonella. I risultati complessivi delle analisi dei biomarkers, hanno evidenziato poche variazioni tra gli organismi traslocati nell area del terminale rispetto a quelli di controllo. Il confronto tra la campagna di cantiere e quelle di bianco ha messo in evidenza marcate fluttuazioni stagionali dei parametri analizzati, confermando che fattori naturali come temperatura, disponibilità di cibo e ciclo riproduttivo influenzano significativamente le risposte biologiche analizzate. In conclusione l analisi complessiva delle risposte biologiche misurate nei mitili traslocati nell area del terminale permettono di escludere la presenza di un disturbo biologico legato alle attività di cantiere. Le indagini di bioaccumulo e biomarkers eseguite sulle specie di interesse per la pesca (Squalus acanthias e Chelidonichthys lucernus) in prossimità dell area di posa del Terminale e in un area di controllo durante le campagna di cantiere hanno consentito di elaborare le seguenti osservazioni: Le concentrazioni nell area del terminale di IPA totali per entrambe le specie sono simili ma leggermente inferiori a quelle dell area di riferimento, sia per i campioni di muscolo sia per i ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 695

8 campioni di fegato. In tutti i campioni analizzati in entrambe le stazioni di monitoraggio il contributo di gran lunga maggiore alla somma totale degli IPA è dato dal naftalene e, in misura minore, dal fenantrene. Molto più scarsi, specie per i campioni di muscolo, risultano i contributi degli altri IPA a causa anche della difficoltà per questi composti di accumularsi in tessuti di muscolo di pesce. Come lecito attendersi, le concentrazioni nei fegati sono superiori a quelle nei muscoli e non si evidenziano significative differenze tra le due stazioni. Non emergono quindi segnali di impatto antropico legato ad idrocarburi policiclici aromatici nell area del terminale. Per quanto riguarda i metalli, nei tessuti della prima specie (Squalus acanthias) per bario, cromo, manganese e nichel, si registrano sempre concentrazioni al di sotto del limite di quantificazione del rispettivo metodo analitico. Il cadmio, rame, ferro e zinco, si accumulano principalmente nel tessuto epatico, mentre piombo, arsenico e mercurio, nel tessuto muscolare del pesce. Il mercurio e l arsenico mostrano concentrazioni piuttosto elevate in entrambe le stazioni così come evidenziato nella fase di bianco in particolare in un altra specie cartilaginea (Scyliorhinus stellaris). Il mercurio nella stazione di controllo raggiunge una concentrazione media di 3,43 mg/kg p.s., mentre l arsenico mostra una concentrazione media massima nella stazione prossima al terminale, pari a 212,98 mg/kg p.s. Per quanto riguarda il rischio chimico, si ricorda che il Regolamento (CE) N. 1881/2006 riporta per il mercurio il valore soglia di 1 mg/kg p.u. di riferimento per il muscolo degli squali: le concentrazioni rilevate, effettuando la dovuta conversione peso secco/peso umido pari a 0,2, risultano sempre al di sotto del valore stabilito dal Regolamento. Per quanto riguarda i livelli di arsenico, i dati disponibili in letteratura mostrano una grande variabilità nei prodotti ittici dell Adriatico, in funzione delle diverse abitudini alimentari (Rapporti Istisan 04/4), registrando valori in Adriatico di arsenico fino a 52 mg/kg p.u., pari a 208 mg/kg p.s. (Storelli et al., 2004). Per la seconda specie Chelidonichthys lucernus le concentrazioni misurate, per tutti gli elementi indagati, risultano poco elevate rispetto ai valori registrati, nelle medesime stazioni, per lo Squalus acanthias. In particolare per questa seconda specie nel tessuto muscolare si registrano concentrazioni maggiori del limite di quantificazione del metodo solo per arsenico, piombo, mercurio e zinco. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 696

9 Il range di concentrazione dei PCB totali rilevato nel tessuto muscolare va da 25,84 ng/g p.s. della seconda specie (Chelidonichthys lucernus) a 92,83 ng/g p.s. della prima specie (Squalus acanthias); nel fegato dello Squalus acanthias è stata riscontrata una concentrazione media molto superiore rispetto a quella del muscolo sia nella stazione prossima al terminale che in quella di controllo fino a 512 ng/g p.s., valori già riscontrati anche per altre specie nelle campagne di bianco. Anche per quanto riguarda i DDs sono stati riscontrati valori maggiori in entrambe le stazioni nella specie cartilaginea Squalus acanthias. Non si rileva una differenza significativa dei valori di bioaccumulo di PCB totali e DDs registrati nel muscolo e nel fegato della stessa specie nell area del terminale e nella stazione di controllo. In tutti i campioni di muscolo di entrambe le specie ittiche analizzate, in entrambe le stazioni, tra i composti organostannici è stato rilevato solo il TBT, mentre le concentrazioni di DBT e MBT sono risultate sempre sotto il limite di determinazione. Non sono emerse differenze significative tra le concentrazioni di TBT rilevate nelle due specie ittiche e nelle due stazioni, ad eccezione della stazione di controllo, dove si evidenzia una maggior concentrazione di TBT nella specie S. acanthias nel muscolo. La tendenza caratteristica per le specie di squali all accumulo preferenziale di TBT nel muscolo rispetto al fegato era già stata evidenziata nelle campagne di bianco. I livelli di contaminazione di TBT riscontrati, nelle due specie e nelle due matrici analizzate (muscolo e fegato) risultano bassi e direttamente paragonabili ai dati riportati nella letteratura scientifica relativa all'accumulo di organostannici nelle specie ittiche affini a quelle indagate in questa campagna. Le determinazioni analitiche dei composti volatili (VOC) organoalogenati hanno mostrato valori di concentrazione nei muscoli sempre molto bassi, al di sotto o uguali ai limiti di quantificazione dei metodi applicati. I parametri microbiologici analizzati nei muscoli delle due specie risultano generalmente bassi o inferiori al limite di quantificazione. Non è stata registrata una contaminazione microbiologica da salmonella in entrambe le stazioni. Per quanto riguarda l analisi dei biomarkers è da segnalare che il limitato numero di esemplari e la variabilità delle specie campionate non ha permesso di effettuare un accurato confronto tra ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 697

10 organismi delle due aree e tra le diverse fasi di bianco o cantiere. Nonostante ciò, i risultati ottenuti dai biomarkers analizzati nelle due specie ittiche (Chelidonichthys lucernus e Squalus acanthias) durante la campagna di cantiere permettono di escludere la presenza di condizioni di disturbo biologico significativo nell area del terminale. I biomarkers di esposizione hanno mostrato valori bassi, confrontabili con quelli misurati in organismi provenienti da aree non impattate, e all interno del normale range di variabilità stagionale caratteristico dei parametri analizzati. Anche i biomarkers genotossici e di stress ossidativo, pur evidenziando una certa variabilità inter e intraspecifica, nel complesso hanno confermato l assenza di effetti biologici negativi sugli organismi riconducibili alle attività di cantiere nell area del terminale. Per quanto riguarda i risultati dello studio eseguito mediante rilievi fotografici, visual census e campionamento diretto del substrato duro e mobile su quattro Tegnùe selezionate nell area della condotta e del terminale si riportano le seguenti osservazioni: I popolamenti bentonici presenti nelle quattro Tegnùe indagate (CRCL e SEALINE presso l area di posa della condotta, TERM14 presso il Terminale e quella di controllo BENZINA) appaiono diversificati tra loro in termini sia di struttura sia di abbondanza di alcuni taxa caratteristici. Pur con variazioni temporali significative, prevalentemente legate ai cicli biologici delle specie, questo differenziamento si mantiene pressoché costante in tutte le date di campionamento, indipendentemente dalla fase di bianco e di cantiere. Lo stesso accade per la diversità specifica di questi popolamenti. Il differenziamento spaziale e la variabilità temporale osservate sembrano essere naturali e non riconducibili a possibili effetti delle operazioni di cantiere, rispetto alla precedente fase di bianco. Per quanto riguarda i popolamenti ittici rilevati mediante visual census, le tegnue più ricche per numero di individui e numero di specie sono risultate BENZINA e CRCL nella prima campagna, TERM-14 e CRCL nella seconda campagna. In particolare nella tegnua CRCL della prima campagna e in TERM-14 e CRCL della seconda campagna, è stato possibile osservare gruppi abbondanti di Trisopterus minutus che hanno contribuito all aumento delle abbondanze. La tegnua di controllo BENZINA è risultata in entrambe le campagne quella a maggior diversità specifica secondo i valori dell indice di Shannon, mentre per le tegnue prossime alla condotta e per la tegnua prossima al terminale si osserva un incremento generale man mano che, dall affioramento TERM14, ci si allontana dal terminale GNL lungo la condotta di collegamento con la terraferma. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro Fase di cantiere 698

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