IL COMPLESSO NURAGICO DI PALMAVERA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL COMPLESSO NURAGICO DI PALMAVERA"

Transcript

1

2 IL COMPLESSO NURAGICO DI PALMAVERA

3 20 SARDEGNA ARCHEOLOGICA Guide e Itinerari il complesso nuragico di PALMAVERA Alberto Moravetti Carlo Delfino editore

4

5 Il nuraghe Palmavera si trova sul versante meridionale del monte omonimo, a 65 metri di quota e a meno di 2 km dal mare, lungo una via naturale che collega il golfo di Alghero con quello di Porto Conte, sul margine settentrionale della SS 127 bis, all altezza del km 45,450. Prima di procedere alla descrizione del complesso monumentale, pare opportuno, anche in una sede come questa, accennare brevemente alle testimonianze archeologiche presenti nell Algherese al fine di inserire Palmavera nella dinamica culturale che ha interessato questo territorio nell antichità. Il territorio dal Neolitico all Età romana Gli scavi e le ricerche Ampie grotte naturali, facili approdi in un mare pescoso, una morfologia pianeggiante o lievemente ondulata, terreni profondi e sufficienti risorse idriche sono gli elementi che hanno favorito la frequentazione umana nella regione, a partire dal Neolitico antico. Si consideri, inoltre, che probabilmente non era ignota agli antichi abitatori della Nurra, almeno a partire dall età dei nuraghi, l esistenza di minerali cupriferi a Calabona, di minerali ferrosi a Canaglia e di piombo argentifero all Argentiera. La particolare ricchezza di emergenze archeologiche in un territorio di facile accessibilità, segnato da un abitato storicamente importante come Alghero e, più di recente, al centro di forti flussi turistici per la bellezza delle sue coste, ha fatto sì che l Algherese sia una delle aree maggiormente presenti nella letteratura archeologica. La prima notizia relativa ad antichità scoperte nel territorio risale al 1803, quando il proprietario di un terreno non è detta la località e nemmeno il nome del monumento «nel disfarsi di uno smisurato nuraghe per piantarvi delle viti vi si trovarono delle ossa di umani cadaveri, e fra questi un mostruoso teschio». Nel 1840 vennero intrapresi scavi nel nuraghe Taulera ora alla periferia di Alghero ad opera del proprietario del fondo, cav. G. Antonio Delitala, che vi trovò «un pozzo... formato a bottiglia, simile alla camera di nuraghi». 5

6 Fig. 1 Carta archeologica del territorio di Alghero.

7 1. Nur. Cinciriadu. 2. Nur. Paru. 3. Nur. Lu Carru di lu Vin. 4. Nur. Serra Ona. 5. Tomba di giganti di Serra Ona. 6. Nur. Mariolu. 7. Nur. Loria. 8. Nur. Risola. 9. Domus di Santa Imbenia o di Las Liegnas. 10. Nur. Las Liegnas. 11. Nur. Barualdu. 12. Necropoli punico-romana di Santa Imbenia. 13. Nur. Santa Imbenia. 14. Villa romana di Santa Imbenia. 15. Nur. Nurattolu. 16. Nur. Corradore. 17. Grotta del Frara. 18. Grotta della Medusa. 19. Grotta della Dragunara. 20. Grotta delle Brocche rotte. 21. Grotta Verde. 22. Materiali di età romana. 23. Materiali di età romana. 24. Nur. Guardia Grande. 25. Nur. Guardiola. 26. Tombe romane in loc. Monte Zirra. 27. Nur. Orune. 28. Domus di Orune. 29. Nur. S Ena de Orune. 30. Nur. Benaguada. 31. Nur. S Ena de Pala. 32. Nur. Cobelciada. 33. Nur. Zoncheddu. 34. Nur. Badde Larga. 35. Nur. Los Mandigos. 36. Nur. Nuragattoli (Reigatile). 37. Nur. Monte Siseri Alto. 38. Nur. Monte Siseri Basso. 39. Nur. Flumenelongu. 40. Nur. Las Piccas. 41. Domus di Las Piccas. 42. Tomba di giganti di Carraxiu. 43. Nur. Carraxiu o Montiglio de Sas Fadas. 44. Domus di Cavalgiu o Montiglio de Sas Fadas. 45. Grotta dell Anfora. 46. Grotta o Pozzo dell Anjoni. 47. Nur. La Giorba. 48. Nur. Is Arenas. 49. Nur. Palmavera. 50. Tombe di giganti di Palmavera. 51. Ziri nuragici in loc. Lazzaretto. 52. Stele funerarie in loc. Lazzaretto. 53. Nur. Crabile de Rodeddu. 54. Nur. Rodeddu. 55. Grotta Rureu. Punta Giglio. 56. Nur. Fighera. 57. Nur. Martincando. 58. Nur. Casa Sea A. 59. Nur. Casa Sea B. 60. Nur. Biancu. 61. Nur. Carraxeddu. 62. Nur. Pirica. 63. Nur. Paula Tolta. 64. Tomba di giganti di Paula Tolta. 65. Rovine romane in loc. Paula Tolta. 66. Nur. Paula Cungiada. 67. Nur. Sa Mongia. 68. Nur. Don Garau. 69. Nur. Santu Marcu. 70. Nur. Carvedduru. 71. Nur. Minnina Piccolo. 72. Nur. Minnina Grande. 73. Nur. Sos Franziscos. 74. Domus de janas di Anghelu Ruju. 75. Nur. Peretti. 76. Nur. Noraghegume. 77. Nur. Sa Figu. 78. Nur. Sa Lattara. 79. Nur. Santu Chirigu. 80. Nur. Anguli D Orgiu. 81. Nur. Miguel Fort. 82. Nur. Majore. 83. Nur. Taulera. 84. Domus di Taulera. 85. Domus di Cuguttu. 86. Nur. Monte Agnese. 87. Nur. S. Agostino. 88. Nur. Mauris Manca A. 89. Nur. Mancone o Maccone. 90. Rovine romane in loc. Lunafras. 91. Nur Nur. Cruccuriga. 93. Nur. de Mesu. 94. Nur. Tadasò. 95. Nur. Guardia Fenosa. 96. Nur. Mattearghentu. 97. Nur. Piras. 98. Nur. Radas. 99. Nur. Monte Nae Materiali preistorici in loc. Monte Nae. 101 Domus de janas di Santu Pedru Nur. Santu Pedru Nur. Su Cadalanu Menhir di Rudas Nur. Sa Mandra de sa Lua Menhir di Surigheddu Domus di Tanchitta de Sos Sardos Nur. Surigheddu Nur. Monte Pedrosu Nur. Matteattu Domus de janas di Matteattu Materiali Monte Claro in loc. Matteattu Nur. S. Elmo Domus di S. Elmo Domus di Calvia Nur. Bullittas Nur. S Ena de Calvia Domus di Bullittas Nur. Solaris Nur. Monte Carru Nur. Monte Riccio Tomba a poliandro di S. Giuliano Domus della Valle dell Inferno Domus di Sa Londra Domus di Scala Piccada Nur. Barate Grotta di Ballantino Nur. La Speranza Grotta di Lu Maccione Villaggio nuragico di La Cunetta Tombe romane in loc. Lazzaretto Grotta di Nettuno Nur. Mauris Manca B Nur. Figu Ruja Tombe romane in loc. Lazzaretto Materiali nuragici in loc. Monte Carru Nur. Coros Tombe romane loc. La Pedrera Nur. Bangius Nur. Sa Domu Ponte romano-medievale Nur. Lunafras Domus di Monte Bruttu Rovine romane loc. La Purissima Nur. Tanca de la Peras Nur. La Peras Domus de janas Pozzo sacro loc. La Purissima.

8 Nel 1872, un ufficiale dei bersaglieri, Roberto Melosi, segnalava allo Spano che, nel fare ricerche malacologiche e indagini geologiche, aveva rinvenuto sulla costa e in ripari di Cala Ballantino schegge di ossidiana. In una di queste caverne, il Melosi aveva effettuato uno scavo nel deposito e «ad un metro e più di profondità» aveva rinvenuto delle ossa di animali «ed un frammento di coccio». Lo stesso Melosi fornisce inoltre la prima descrizione di una delle domus di Cuguttu, ed infine, «girando su quei dintorni» individua un altra grotticella artificiale «tutta piena di terra» ove rinviene, «nello scavare questo sedimento che l otturava, una quantità di ossa umane, i teschi, i frammenti di cranii, ecc». J. Martorell y Peña, negli Apuntes Arquelògicos, pubblicato a Barcellona nel 1879 osservazioni e note sulle antichità della Sardegna e delle Baleari fatte da un suo zio, Francisco Martorell, nel corso di un viaggio avvenuto in queste isole nel 1868 descrive e pubblica i grafici di due sepolture di giganti di Alghero che sono con ogni probabilità quelle di Palmavera. Nell avviare le prime esperienze per la redazione di una Carta archeologica d Italia, viene scelta fra le regioni della Sardegna proprio la Nurra in tutta la sua estensione di Alghero, Olmedo, Portotorres e Sassari e, su indicazione del Pais, viene affidato a Filippo Nissardi l incarico del censimento e della stesura di una Carta archeologica della regione, preliminare, si diceva, a quella ben più ampia e mai realizzata che avrebbe interessato l intera Isola. Il Nissardi, allievo dello Spano il padre dell archeologia sarda e funzionario del Museo di Cagliari, lavorò a questo progetto con passione e competenza negli anni , individuando menhir, domus de janas, tombe di giganti e ben 276 nuraghi molti dei quali rilevati e documentati graficamente che costituiranno la Carta Nuragografica della Nurra pubblicata nel 1901 dal Pinza. Lo stesso Nissardi, dal 15 al 23 giugno del 1883, effettuerà limitati sondaggi di scavo all esterno dei nuraghi S Ena de Carbia (Calvia) e Bullittas. Nel nuraghe Bullittas, in particolare, l indagine restituì una significativa sequenza stratigrafica che rivelava la lunga vicenda di vita del monumento, dal Bronzo medio (ceramiche decorate a pettine) all età romana repubblicana ed imperiale. Allo scadere del secolo, nel 1899, il Ministero della Pubblica Istruzione affida a Giovanni Pinza l incarico di descrivere le antichità del- 8

9 l Isola, sul modello di un lavoro già realizzato da Emilio Carthillac che peraltro si era proposto di farlo per la Sardegna per le Baleari. Dopo brevi soggiomi nell Isola nel , accompagnato dal fotografo Vocchieri, il Pinza pubblicherà nel 1901 i Monumenti primitivi della Sardegna, corredandolo della Carta nuragografica della Nurra eseguita dal Nissardi e da lui depositata presso l Ufficio della Direzione Generale in attesa di poterla pubblicare. Nel volume venivano inoltre pubblicate le piante e le sezioni di 11 nuraghi della Nurra. L edizione di questo volume, riccamente illustrato da grafici e da numerose fotografie (le prime, forse, sulle antichità dell Isola), che raccoglieva in una organica e felice sintesi le testimonianze archeologiche delle civiltà antiche dell Isola, inserendole nel contempo nel più vasto contesto mediterraneo, al di là delle accese polemiche che ne seguirono per avere il Pinza utilizzato il lavoro del Nissardi, contribuirà a far conoscere la preistoria e protostoria della Sardegna in ambito europeo, suscitando ovunque grande interesse. Quest opera risulterà, poi, di grande importanza per la Nurra in genere e soprattutto per l Algherese dal momento che nella Carta archeologica sono riportati un gran numero di nuraghi che ormai sono scomparsi, demoliti nel corso delle bonifiche effettuate nella regione soprattutto negli anni Cinquanta. Non è un caso, dunque, che Antonio Taramelli il maggiore archeologo che abbia operato in Sardegna nella prima metà del Novecento abbia iniziato la sua intensa attività di ricercatore proprio nell Algherese, coadiuvato dall infaticabile Nissardi, con gli scavi delle necropoli a domus de janas di Cuguttu (1903) e di Anghelu Ruju ( ), dei nuraghi Sa Lattara (1905) e Palmavera (1905). Queste ricerche, puntualmente pubblicate in riviste prestigiose e di larga diffusione sia nazionale che internazionale, saranno determinanti per la conoscenza dei quadri culturali della Sardegna preistorica. Nel 1926 C. Albizzati pubblica un bronzetto fenicio proveniente dal nuraghe Flumenelongu, monumento già illustrato dal Pinza, mentre nel 1936 Doro Levi, succeduto l anno prima al Taramelli nella direzione della Soprintendenza alle Antichità della Sardegna, riprendeva gli scavi ad Anghelu Ruju riportando alla luce quattro nuove tombe. Nel vengono recuperati ad opera dei militari che vi erano 9

10 accampati nelle vicinanze vari materiali archeologici fra questi un interessante cranio con doppia trapanazione da una delle domus de janas di Taulera, alla periferia di Alghero. Nel 1947, lavori in una cava di sabbia portano alla luce la necropoli punico-romana di Santa Imbenia; tombe di età romana variamente distribuite in quest area verranno alla luce da allora fino ad oggi ogni qualvolta si effettueranno lavori in quella località. Singolari stele funerarie (?) d incerta attribuzione culturale e due grandi ziri nuragici vengono recuperati, in lotti differenti, in regione Lazzaretto nel Una tomba a poliandro prenuragica, in località S. Giuliano, viene scavata nel 1959 da E. Contu, che, nello stesso anno, esplora la Tomba dei Vasi Tetrapodi di Santu Pedru. Nell anno successivo G. Maetzke dirige gli scavi nella villa romana di Santa Imbenia. Fra il vengono effettuati gli interventi che porteranno alla luce gran parte del villaggio di Palmavera (G. Maetzke), procedendo, nel contempo, ai lavori di restauro del complesso monumentale. Nel corso delle ricerche condotte nel territorio del Comune per la stesura della sua tesi di laurea, C. Catta individua alcune fra le tombe ipogeiche più significative della preistoria sarda per la presenza di numerosi elementi architettonici e magico-simbolici (Tanca Calvia, Tanca Bullittas, Scala Piccada, Sa Londra, Matteattu). Nel 1967, lavori di scasso effettuati in prossimità del nuraghe Flumenelongu portano al recupero di un ripostiglio di bronzi; nell anno successivo si scava il nuraghe Martincardo ora nell area dell aereoporto e si eseguono sondaggi nella Grotta Verde (Loria-Trump), nella quale il Gruppo Speleologico Algherese recupera, nel 1975, numerosi vasi riferibili al Neolitico antico. Negli anni , 1979, si è scavato nel complesso nuragico di Palmavera (A. Moravetti), mentre nel 1979 F. Lo Schiavo effettua uno scavo subacqueo nella Grotta Verde. Agli inizi degli anni 80, si recuperano interessanti materiali nel nuraghe La Speranza (1981), vengono condotte ricerche stratigrafiche nel villaggio nuragico di La Cunetta (R. Rivò), nel 1982, ed hanno inizio gli scavi nello straordinario complesso nuragico di Santa Imbenia (S. Bafico). Negli anni sono ripresi gli scavi nella necropoli ipogeica di Santu Pedru (A. Moravetti). 10

11 Neolitico Antico (VI-V millennio a.c) A partire dal VI millennio a.c. anche la Sardegna è partecipe del fervore culturale che la rivoluzione agricola, in espansione da Oriente verso Occidente, ha determinato nel bacino del Mediterraneo con l acquisizione di una economia di produzione e la conquista di importanti innovazioni tecnologiche. Ed è a questa fase del Neolitico che risalgono le più antiche tracce della presenza dell uomo nell Algherese. Sono numerosi i ripari e le grotte dell Algherese ad avere restitui- Fig. 2 Grotta Verde: vaso con decorazione cardiale munito di anse simulanti figure umane schematizzate. 11

12 T AV OLA CRONOLOGICA a.c a.c a.c a.c. PALEOLITICO INFERIORE MEDIO SUPERIORE MESOLITICO CLACTONIANO RIO ALTANA (Perfugas) GROTTA CORBEDDU (Oliena) a.c a.c a.c. NEOLITICO ANTICO MEDIO SU CARROPPU FILIESTRU GROTTA VERDE BONU IGHINU a.c a.c a.c a.c. ENEOLITICO RECENTE INIZIALE EVOLUTO FINALE OZIERI SUB OZIERI FILIGOSA ABEALZU MONTE CLARO CAMPANIFORME a.c a.c. ETÀ DEL BRONZO ANTICO MEDIO TARDO RECENTE FINALE BONNANARO CIVILTÀ NURAGICA 900 a.c. 750 a.c. 510 a.c. ETÀ DEL FERRO ORIENTALIZZANTE ARCAICO FENICI 238 a.c d.c. CIVILTÀ PUNICA ETÀ ROMANA REPUBBLICANA IMPERIALE 12

13 to materiali archeologici di ogni epoca: tuttavia, fatta eccezione per la Grotta Verde, ove insieme a recuperi fortuiti sono stati effettuati scavi regolari, si tratta di ritrovamenti del tutto casuali per cui non è possibile conoscere né l intero arco cronologico della frequentazione e neppure la destinazione d uso (cultuale, funeraria o abitativa) di queste grotte. È molto probabile, comunque, che queste cavità naturali siano state frequentate sin dal Neolitico antico. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, a parte una generica segnalazione di ceramiche impresse dalla Grotta della Medusa, la documentazione più sicura e cospicua riferibile a questo periodo proviene dalla Grotta Verde un ampia ed articolata caverna, con sale ed ambienti di varia ampiezza un tempo all asciutto ed ora sommersi dall acqua marina che si interna in una falesia a picco sul mare, a 75 metri s.l.m., nel suggestivo promontorio di Capo Caccia. Ricordata dal Fara fin dal 1500 come Grotta di S. Erasmo da un altare dedicato a questo santo in età paleocristiana visitata dal Lamarmora nel 1833, oggetto di ripetuti anche se limitati sondaggi di scavo (C. Maxia, 1953; Lilliu 1955; Trump-Loria 1972; Lo Schiavo 1979), devastata nel tempo dai clandestini ed esplorata da Gruppi speleologici Circolo Speleologico Romano (1952), Unione Speleologica Bolognese (1970) e Gruppo Speleologico Algherese (1975) cui si deve la conoscenza speleologica, la scoperta di graffiti preistorici (1952) ed il recupero di un significativo complesso di materiali fittili, la Grotta Verde è stata frequentata dal Neolitico fino ad epoca altomedievale. Di notevole interesse le ceramiche recuperate dal Gruppo Speleologico Algherese (1975) che unitamente ad altre rinvenute nel corso di un intervento di scavo subacqueo (1979), consentono di riconoscere una specifica facies del Neolitico antico isolano detta appunto di Filiestru-Grotta Verde. Si tratta di vasi di forma globulare o piriforme, a fondo convesso e provvisti di piccole anse e bugne, lisci oppure con una sobria decorazione impressa, sia strumentale che cardiale, cioè ottenuta con uno strumento dentato oppure con il profilo dentellato del Cardium. In questi vasi di Alghero la decorazione cardiale appare molto contenuta, limitata alle anse e alla parte alta del vaso. I materiali sono stati recuperati sia all ingresso che all interno della cavità, in una sala ora sommersa sotto 10 metri di acqua ove in 13

14 Fig. 3 Grotta Verde: vasi del Neolitico antico. nicchie ed anfratti sono state rinvenute varie sepolture ad inumazione con numerosi vasi di corredo. Di particolare rilievo, fra queste ceramiche, un vaso globulare con orlo a colletto decorato da quattro linee orizzontali di impressioni cardiali, munito di due anse apicate, contrapposte, simulanti due figure umane, o meglio due faccine, apotropaiche, estremamente stilizzate e rappresentate secondo uno schema a T. Neolitico Medio (V-IV millennio a.c.) Sviluppatosi fra il V ed il IV millennio a.c., il Neolitico medio sardo o Cultura di Bonuighinu presenta testimonianze di notevole crescita culturale ed economica rispetto alla fase precedente. Le migliorate condizioni di vita si avvertono chiaramente nella articolata produzione vascolare di pregevole fattura e di raffinata decorazione nella ricca strumentazione litica e in osso, nell insorgere dei villaggi all aperto accanto agli insediamenti in ripari e grotte naturali, mentre la spiritualità e l ideologia funeraria si colgono pienamen- 14

15 te attraverso le sepolture e le statuine della Dea Madre, divinità tutelare, genitrice e nutrice per tutte le comunità neolitiche mediterranee ed orientali. Finora, certamente per carenza di ricerche, la cultura di Bonuighinu è attestata nel territorio soltanto da pochi frammenti ceramici provenienti dalla Grotta Verde; troppo poco, ovviamente, per la definizione di un quadro culturale che si va sempre più arricchendo nel resto dell Isola. Neolitico Recente ( a.c.) Nella seconda metà del IV millennio, esauritasi l esperienza di Bonuighinu e maturati gradualmente i processi economici e culturali avviati nelle fasi precedenti, si viene elaborando una cultura complessa ed articolata, detta di Ozieri o San Michele. Distribuita diffusamente in tutta l Isola, la cultura di Ozieri rappresenta il momento più elevato della preistoria sarda, in sintonia con quanto avviene negli stessi tempi nel bacino del Mediterraneo, verso il quale la Sardegna ora si apre con sempre maggiore vivacità, ricevendone stimoli ed apporti culturali. I caratteri salienti di questa cultura sono dati dall eccezionale sviluppo dell architettura funeraria, soprattutto ipogeica ma non è priva di significato anche quella di tipo megalitico (ciste, dolmen, circoli) e da una produzione vascolare quanto mai ricca e fantasiosa, sia sotto l aspetto formale che decorativo. Nell Algherese la cultura di Ozieri è presente nella Grotta Verde ed in particolare è rappresentata dalle numerose grotticelle artificiali le c.d. domus de janas o Domos de Sas Fadas come vengono dette in questa regione che sono indicative dell intensa frequentazione umana che ha caratterizzato il territorio in questa fase, motivata dalla favorevole situazione geomorfologica che consentiva una economia di tipo misto (caccia, pesca, agricoltura, pastorizia), commerci e contatti con aree extrainsulari. Si conoscono finora 75 tombe ipogeiche densità dello 0,33 per kmq, sia isolate (Scala Piccada, Sa Londra, Tanca Calvia, etc.) che raccolte in piccoli gruppi (Matteattu, S. Elmo, etc.), oppure in estese necropoli: ben 48 sono comprese fra Anghelu Ruju (38) e Santu 15

16 Fig. 4 Necropoli ipogeica di Santu Pedru: planimetria della Tomba II. Pedru (10), in località ove i terreni sono profondi e ricchi di acqua. In aree più tormentate e meno favorevoli alla vita si hanno invece le domus isolate o comunque meno significative anche sotto l aspetto architettonico, ad indicare una economia debole ed una presenza umana più sporadica. Appartiene al territorio di Sassari la domu di Porto Ferro-Punta Sa Guardiola ora distrutta e da sempre attribuita ad Alghero dalla quale provengono i noti idoletti di tipo cicladico recuperati nel 1942 dagli stessi militari che avevano demolito il monumento con l esplosivo. Queste domus de janas dell Algherese, in analogia con quanto avviene nel resto dell Isola, presentano ingressi a pozzetto o a vista sul fronte verticale/obliquo della parete rocciosa, oppure a dromos, lungo fino a 16 metri (Tomba I di Santu Pedru) e provvisto talora di gradini (Anghelu Ruju). Abbiamo schemi planimetrici cruciformi, a T oppure con le varie cellette disposte a raggiera intorno ad un vano maggiore secondo 16

17 Fig. 5 Necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, Tomba XXVII: portello di accesso al vano D con lati ornati da corna. uno schema di pianta detto sassarese, appunto perché maggiormente diffuso nella Sardegna nord-occidentale. Si registrano stesure di pianta complesse fino a 13 celle nella Tomba III di Santu Pedru e di notevole ampiezza (120 mq di superficie nella Tomba I di Santu Pedru), adornati da eleganti particolari architettonici e da suggestivi motivi simbolico-religiosi. Fra gli elementi architettonici scolpiti od incisi nelle domus de janas, di particolare interesse risultano quelli che riproducono elementi strutturali della casa dei vivi secondo un ideale legame che unisce la tomba e la casa, la vita e la morte come documentazione di una architettura civile non recuperabile sul terreno perché costruita prevalentemente con materiale deperibile. A Scala Piccada e a Tanca Bullittas è rappresentato il tetto a doppio spiovente con trave centrale e travetti laterali. Talora abbiamo pilastri o colonne, più spesso si tratta di semplici cornici che delimitano i portelli d ingresso delle celle, a volte sovrastati da architravi a sbalzo, anche plurimi, ma non mancano gradini, zoccoli, lesene e paraste che richiamano la base in muratura della capanna e le strutture portanti di una costruzione non documentata dagli scavi. 17

18 Fig. 6 Tomba ipogeica di Scala Piccada: vano con soffitto riproducente i travi del tetto a doppio spiovente e coppia di protomi taurine. Talora queste tombe sono dipinte di rosso Santu Pedru (Tombe I, III, VI, IX); Sa Londra; Scala Piccada; Anghelu Ruju ad indicare il colore del sangue, della vita e della rigenerazione; oppure presentano della coppelle cavità emisferiche praticate nel pavimento destinate forse a contenere offerte funerarie. Le false porte, invece, presenti a Santu Pedru, Anghelu Ruju, Tanca Bullittas e Tanca Calvia, raffigurano la porta dell oltretomba, secondo un concetto che non è esclusivo né della Sardegna né della preistoria, ma si ritrova in Egitto, in Etruria, nel mondo romano, etc., mentre le protomi e le corna taurine variamente eseguite sono i segni della divinità invocata a proteggere il sonno dei defunti. Figurazioni schematiche taurine, rappresentate con varietà di moduli stilistici ed evocanti il culto di una divinità maschile, il Dio- Toro, sono scolpite nelle pareti o sui pilastri di 12 ipogei dell Algherese: Anghelu Ruju (T. XIX, XXbis, XXVIII, XXX, A), Matteattu (T. II, IV), Santu Pedru (T. I), Scala Piccada, Tanca Calvia, Tanca Bullittas e Sa Londra. Ad Anghelu Ruju, nella Tomba A, un portello è decorato da ben sei 18

19 protomi taurine, mentre le due protomi di Scala Piccada si segnalano per il gusto naturalistico muso, corna e orecchie che è minore a Sa Londra, con la perdita delle orecchie, e già scompare nel gusto rettilineo di Santu Pedru e in quelle a tutta parete di Tanca Bullittas e Tanca Calvia. Purtroppo, queste tombe dell Algherese sono scavate in rocce tenere (trachiti, tufi ed arenarie) che se da un lato hanno favorito lo scavo degli ipogei con rozzi picchi di pietra, rinvenuti peraltro in gran numero dentro le tombe dall altra sono la causa prima del loro degrado, in particolare ad Anghelu Ruju, Taulera, Cuguttu, etc. In altri casi sono invece i lavori di cava ad avere distrutto o danneggiato le necropoli ipogeiche (Santa Imbenia, Cavalgiu, Anghelu Ruju). Il culto della divinità maschile, partner della Dea Madre, è inoltre adombrato nei menhir di Rudas e di Surigheddu, mentre l antica religione della Dea Madre perdura nelle statuine in calcite, steatite e arenaria rinvenute numerose nella necropoli di Anghelu Ruju, stilizzate in moduli geometrici di tipo cicladico, a placca intera o traforata. Anche dalla Grotta Verde proviene una testa a disco di un idoletto di tipo cicladico ed una statuina fittile acefala e priva della parte inferiore che potrebbe riferirsi agli stessi tempi. La produzione vascolare riferibile a questa cultura nelle forme consuete e con la ricca sintassi decorativa che ne costituisce il tratto distintivo proviene finora dalla Grotta Verde, dalla Tomba I di Santu Pedru e soprattutto dalla necropoli di Anghelu Ruju ove è stata rinvenuta in almeno 27 ipogei, sia in quelli a pozzetto i più antichi che in quelli più recenti a dromos. Eneolitico ( a.c.) In corrispondenza del maggiore impulso dato alla metallurgia, che già nella Cultura di Ozieri aveva dato sporadiche testimonianze, e unitamente ai grossi mutamenti avvenuti in Europa e nel bacino del Mediterraneo con il frantumarsi delle grandi civiltà neolitiche e lo svilupparsi di tante culture calcolitiche, anche in Sardegna entra in crisi l unità culturale che aveva caratterizzato il Neolitico recente e si assiste ad una serie di quadri culturali differenziati culture di Filigosa-Abealzu, Monte Claro e Vaso Campaniforme talvolta coincidenti e non sempre nettamente definibili. 19

20 Nella produzione vascolare della Cultura di Filigosa-Abealzu si nota un irrigidirsi delle forme vascolari, decade la fantasiosa decorazione di S. Michele a favore di superfici inornate o sobriamente graffite. Ceramiche Filigosa si sono rinvenute in una decina di tombe di Anghelu Ruju e, finora, nelle domus I e II di Santu Pedru. Nella successiva Cultura di Monte Claro, che sempre più sta rivelando la sua importanza nell Eneolitico sardo con significativi riscontri in ambiti culturali esterni, la Sardegna sembra divisa in almeno quattro facies distinte Sassarese, Nuorese, Oristanese e Cagliaritano caratterizzate prevalentemente dalla produzione vascolare. Inoltre, mentre il meridione dell Isola conosce tombe di vario tipo e varietà di rituali funerari che altrove mancano, sembrano finora limitarsi all area settentrionale le poderose muraglie megalitiche che suggeriscono esigenze difensive sconosciute nella cultura di Ozieri ma già segnalate nella cultura di Filigosa-Abealzu che sono il segno dello stato di conflittualità che si avverte negli stessi tempi nel bacino del Mediterraneo. In territorio di Olmedo, ma ai confini con quello di Alghero e a breve distanza dalla necropoli di Santu Pedru, sorge il complesso megalitico di Monte Baranta, di cultura Monte Claro. Si tratta di un recinto fortificato a ferro di cavallo con due ingressi ed uno spessore murario di 5/6 metri che si raccorda ad una poderosa muraglia lunga un centinaio di metri staccata da quello e in posizione più elevata che racchiude un gruppo di capanne quadrangolari separandole dall area sacra, esterna, segnata da menhir e da un circolo megalitico. Il dispositivo topografico sembra anticipare una concezione strategica di controllo del territorio che troverà poi vastissima applicazione in età nuragica. Ceramiche scanalate di cultura Monte Claro provengono dalla Grotta della Medusa, dal Pozzo dell Anjoni, dalle Tombe X e C di Anghelu Ruju, dagli ipogei I e VI di Santu Pedru e da una capanna (?) individuata in località Matteattu, non lontano dalla omonima necropoli a domus de janas. Nella fase finale di Monte Claro compare in Sardegna la Cultura del Vaso Campaniforme. Di larga diffusione europea e mediterranea, caratterizzato da reperti esclusivi (brassards, bottoni perforati a V, etc.) e dalla tipica ceramica fra cui il caratteristico bicchiere a campana rovesciata ornata per fasce orizzontali sovrapposte, que- 20

21 Fig. 7 Necropoli ipogeica di Santu Pedru: vaso di Cultura Monte Claro dalla Tomba I. Fig. 8 Necropoli ipogeica di Santu Pedru: vaso tetrapode di Cultura Campaniforme dalla Tomba I. 21

22 sta cultura perdura nel Bronzo antico associandosi a quella di Bonnanaro alla quale sembra in qualche modo imparentata. Nell ambito del Vaso Campaniforme si segnalano nell Algherese i significativi reperti rinvenuti a Santu Pedru, ad Anghelu Ruju, a Cuguttu e Taulera. Nella Tomba I di Santu Pedru si rinvennero, fra l altro, bicchieri decorati nello stile del Campaniforme marittimo o internazionale, ritenuto più antico, e due ciotoloni su quattro piedi cui si deve il nome di Tomba dei Vasi tetrapodi dato all ipogeo mentre da Cuguttu proviene un vaso monoansato finemente decorato e da Taulera frammenti ceramici con decorazione metopale. Ad Anghelu Ruju sono almeno 16 le tombe che hanno restitutito materiali riferibili alla cultura del Vaso Campaniforme, sia vasi con l ornato internazionale in 10 ipogei che a reticolo oppure privi di decorazione con evidenti influssi centro-europei. Oltre alle ceramiche sono da ricordare numerosi oggetti di ornamento (vaghi di collana in osso, conchiglie, accettine-amuleto), i tipici bottoni con perforazione a V, emisferici o a forma di tartaruga, lesine in bronzo, un ascia e una punta di freccia in bronzo, etc. Sono da considerare poi oggetti di corredo appartenti a sepolture maschili corti pugnali di rame o bronzo ed i brassards placchette litiche, per lo più rettangolari con vari fori (da 1 a 3) su entrambi i lati brevi, interpretati, non senza fondate perplessità, come bracciali d arciere. Di particolare interesse, fra questi, un esemplare, unico nel suo genere, proveniente dalla Tomba XIII, contenuto entro un astuccio di osso decorato a cerchielli. L età del Bronzo ( a.c.) La Cultura di Bonnanaro ( ) Nella prima fase dell Età del Bronzo, la Sardegna presenta la Cultura di Bonnanaro e i primi segni di quella civiltà nuragica tombe di giganti e protonuraghi che segnerà la restante Età del Bronzo e la prima Età del Ferro, sino alla conquista punica (fine del VI sec. a.c). Strettamente legata alla corrente del Vaso Campaniforme e con precisi richiami al Bronzo antico della Penisola italiana (Polada), la Cultura 22

23 di Bonnanaro, come già detto, caratterizza la Sardegna del I Bronzo e costituisce la premessa, se non la fase arcaica, dell età dei nuraghi. Conosciuta quasi esclusivamente attraverso materiali provenienti da tombe riutilizzate sono rari, finora, gli abitati chiaramente definiti, sepolture esclusive e luoghi di culto la Cultura di Bonnanaro sembra identificarsi soprattutto con le sue ceramiche, inornate e severe, provviste della tipica ansa a gomito o asciforme. Ad Anghelu Ruiu questa cultura è attestata da ceramiche e da pochi altri oggetti, come il brassard a 4 fori della Tomba XXX, ed alcune lesine di rame o bronzo di tradizione campaniforme. Nelle Tombe XX e XXI, nelle quali i fittili Bonnanaro erano abbastanza numerosi e quasi del tutto integri, si riconobbero probabili sepolture secondarie, secondo un rituale che sembra proprio di questa cultura ed è stato individuato in altre località della Sardegna settentrionale. Ceramiche Bonnanaro provengono dalla Grotta Rureu, dalle domus di Santu Pedru e Cuguttu, mentre alla stessa cultura viene attribuito il cranio con trapanazione, praticata in vivo, della domus di Taulera rinvenuto in associazione con fittili Bonnanaro. Ai tempi della Cultura di Bonnanaro è forse da attribuire una sin- Fig. 9 Tomba ipogeica di Taulera: vasi di Cultura Bonnanaro e cranio trapanato. 23

24 Fig. 10 Pianta e sezione del nuraghe Monte Siseri Basso in un rilievo recente. 24

25 golare sepoltura scoperta a Monte S. Giuliano, nel 1959, in occasione dei lavori per l acquedotto di Alghero. Si tratta di un corridoio, distrutto in parte dai lavori, costruito con pietre di modesta grandezza e contenente i resti sconvolti e confusi di 54 individui corredati da pochi vasi e da 12 punteruoli in rame o bronzo. Età nuragica (1500-VI sec. a.c.) Anche nell Algherese si avverte il fervore culturale che sembra caratterizzare la Sardegna fra la media Età del Bronzo e la prima Età del Ferro. La presenza, infatti, di decine di nuraghi, villaggi, tombe e materiali vari sono indicativi di un popolamento intensivo di questo territorio. Ovviamente, anche in questa regione il segno più vistoso dell età nuragica è dato dai numerosi nuraghi che sono disseminati un po ovunque, talora arroccati sulla cima di una altura, ma soprattutto disposti nelle aree pianeggianti, lungo la costa e nell immediato entroterra di Porto Conte, a controllo di approdi, vie naturali e corsi d acqua. Nella Carta nuragografìca del Nissardi pubblicata dal Pinza, i nuraghi attribuiti ad Alghero sono ben 96, sei dei quali sono illustrati graficamente (Taulera, Monte Siseri Basso, Sa Cobelciada, Bullittas, Sa Lattara). Il Melis, nel 1967, ne segnala 95, mentre sono 90 quelli riportati nella Carta archeologica di questa Guida, determinata, rispetto alle indicazioni precedenti, da una più attenta attribuzione dei monumenti ai comuni di pertinenza. Una densità dello 0,40 per kmq, più elevata rispetto a quella regionale (0,27) od a quella relativa alla Nurra di Portotorres (0,16), ma inferiore a quella che si registra nel territorio di Olmedo (0,74). Purtroppo, i lavori di bonifica avviati nella regione a partire dagli anni 30 ed intensificatisi negli anni 50 hanno portato alla completa distruzione di una trentina di nuraghi: vale a dire che il 33% dei monumenti già segnalati sono totalmente scomparsi. Un danno grave ed irreparabile, ma certamente accettabile se pensiamo che nella Nurra di Portotorres le carte catastali del 1848 segnavano ben 36 nuraghi, divenuti 16 nella Carta del Nissardi e ridottisi ad appena 8 dopo un sistematico censimento effettuato in questi anni (!). 25

26 Si tratta per lo più di nuraghi semplici, anche se non mancano strutture complesse (14), in gran parte demoliti oppure parzialmente interrati ed invasi dalla vegetazione arbustiva. Inoltre, opere difensive attuate nel corso del secondo conflitto mondiale sulle strutture di alcuni di questi nuraghi, in particolare il Cobelciada, hanno contribuito alla loro distruzione o ad alterarne la planimetria. Questi nuraghi dell Algherese sono costruiti nella pietra locale arenaria, trachite e calcare talora in opera mista: calcare ed arenaria nel Palmavera, trachite e calcare nei nuraghi Biancu, La Piccas, Paula Tolta, Flumenelongu. A parte gli abitati di Palmavera e di Santa Imbenia, riportati in gran parte alla luce in seguito a regolari campagne di scavi, si segnalano numerosi villaggi per lo più in prossimità di nuraghi (Risola, Guardia Grande, Santa Imbenia, La Giorba, etc.) anzi si può dire che gran parte dei nuraghi abbiano un agglomerato più o meno vasto ma talora anche isolati (La Cunetta). Di notevole interesse le indagini stratigrafiche condotte in questi anni nel villaggio nuragico di Santa Imbenia, sia per la varietà delle strutture emerse fra queste anche una rotonda per il culto (?), cioè un vano circolare provvisto di banchina e con al centro un grande bacile, come a Barumini e a Sa Mandra e Sa Giua di Ossi, sia per i copiosi e significativi materiali rinvenuti, fra i quali ceramiche protocorinzie e fenicie ad attestare intensi ed antichi rapporti commerciali in aree extrainsulari. Nel nuraghe Flumenelongu, oltre al pozzo rilevato dal Nissardi al centro della camera del piano terra come, ad esempio, nei nuraghi Miuddu-Birori, Is Paras-Isili, etc. è presente un altro pozzo con ghiera all esterno, mentre un pozzo si trova presso lo stipite sinistro del nuraghe Serra Ona, come anche nei vicini nuraghi Talia e Bonassai di Olmedo. Nel villaggio di Santa Imbenia, in un ampio vano di forma irregolare è stato rinvenuto, nello spessore murario, un pozzo a sezione ogivale costruito con pietre ben rifinite. Nel nuraghe La Giorba è stato segnalato un particolare costruttivo piuttosto raro e riscontrato finora soltanto in pochi nuraghi (Oes-Giave, Porcarzos-Borore, Giustalazza-Uri, Longu-Ploaghe, S Unighedda- Bono, Goni-Goni, etc.). Nella camera sono presenti i fori, appositamente risparmiati nell opera muraria, per l inserzione dei travi che dovevano sorreggere un solaio ligneo che occupava l intera ampiezza 26

27 Fig. 11 Pianta e prospetto del nuraghe Monte Siseri Basso nel rilievo del Nissardi. della camera stessa, il quale, particolare unico, era accessibile tramite una scala intermuraria che partiva da una nicchia del piano terra. Ad un attento esame, riesce difficile condividere per il nuraghe Monte Siseri l impianto quadrilobato fornito dal Nissardi che comunque l aveva visto in una situazione forse migliore dal momen- 27

28 Fig. 12 Veduta aerea del nuraghe Monte Siseri Basso. Fig. 13 Veduta aerea del nuraghe Monte Siseri Basso. 28

29 Fig. 14 Pianta e sezione del nuraghe Bullitas nel rilievo del Nissardi. to che ad un recente rilevamento sembra essere un trilobato o comunque un monumento diverso rispetto a quello illustrato dal Nissardi. Il Nissardi aveva segnalato nell Algherese soltanto 5 tombe di giganti, ora scomparse e comunque in numero del tutto insufficiente a correlare i numerosi nuraghi del territorio. Sebbene altre sepolture possano essere sfuggite al Nissardi ed anche alle indagini topografiche più recenti, è tuttavia evidente che in questo territorio la presenza di tombe di giganti dovette essere piuttosto esigua, per cui si può ipotizzare che l esistenza in questa area di numerose domus de janas possa avere in qualche modo condizionato e limitato l architettura funeraria nuragica. 29

30 Fig. 15 Pianta e sezione del nuraghe Flumenelongu nel rilievo del Nissardi. Vale a dire che in età nuragica possono essere state riutilizzate, non in misura sporadica ed occasionale ma di norma, le domus de janas che si trovano nel territorio. Una conferma di quanto detto viene dallo scavo della Tomba VI di Santu Pedru alle falde di una altura con nuraghe ove si è potuto documentare un riutilizzo esclusivo e totale della tomba in età nuragica. Infatti, l ipogeo è stato perfettamente ripulito e riutilizzato per deposizioni nuragiche con ricco corredo di vasi. 30

31 Fig. 16 Pianta, sezione e prospetto del nuraghe Taulera nel rilievo del Nissardi. D altra parte le tombe di giganti segnalate dal Nissardi si trovano in aree lontane da domus de janas (Palmavera 2, Serra Ona 1), oppure in prossimità di domus che forse non erano pienamente utilizzabili perché già interrate. Inoltre, non va dimenticato che la forte componente ipogeica che caratterizza il Sassarese, ha fatto sì che proprio in questa regione della Sardegna nord-occidentale venissero riutilizzate o scavate exnovo delle tombe ipogeiche consacrate con la tipica stele delle tombe di giganti scolpita nella roccia, difficile da realizzare nelle nostre tombe per la conformazione della roccia in cui sono scavate. Tra le tombe elencate dal Nissardi, si ha una qualche notizia soltanto 31

32 Fig. 17 Pianta e sezione del nuraghe Cobelciada nel rilievo del Nissardi. delle due descritte dal Martorell che le segnala ad una lega a NO del Monte Mestre Juan. Il Martorell trovava differenti queste tombe dell Algherese rispetto a quelle illustrate dal Lamarmora per il fatto che nelle prime la plazoleta desaparece, erano cioè prive di esedra. Ed infatti nel grafico sono rappresentate due tombe di pianta rettangolare con corridoio funerario con l intera copertura a piattabanda in un caso e profilo posteriore absidato. Si tratta di tombe megalitiche del tipo ad allèe che però presentano la tipica stele centinata, almeno da quanto si può vedere dal disegno. Di una delle tombe vengono fornite 32

33 Fig. 18 Ghiera, ora in cemento, del pozzo nuragico posto in prossimità dell ingresso del nuraghe Serra Ona. Fig. 19 Materiali in bronzo (panelle, bracciali, asce) dal ripostiglio del nuraghe Flumenelongu. 33

34 le misure sia del monumento (lungh. m 15; largh. m 11,50) che della stele (alt. m 2,30: largh. m 1,60; spess. 0,25). Viene data la pianta e la sezione (lungh. camera funeraria m 8,15) della sepoltura ilamada de Pera Pons, situata ai piedi del Monte Mestre Juan. Pur nella vaghezza del dato topografico, si ha ragione di credere che si tratti dell unica testimonianza delle due tombe di giganti o quanto meno di una di esse che il Nissardi aveva indicato nella sua Carta in prossimità del nuraghe Palmavera, ove ora si trova la Cantoniera di Pera Pons. Dal nuraghe Flumenelongu proviene un ripostiglio di Bronzi 32 panelle di rame, 2 bracciali di bronzo, 1 scalpello, una accetta con occhielli, etc. mentre in regione Monte Carru si rinvennero casualmente due accette a margini rialzati ed un frammento di tazza carenata con decorazione plastica a ferro di cavallo. Dalla località Lazzaretto, forse in relazione al villaggio di Palmavera che si estendeva su quel versante, provengono due grandi ziri per derrate, globulari, a colletto e con anse ad X. Uno di essi presenta, tra il fondo e la parete, un fitto restauro con grappe di piombo secondo una tecnica largamente documentata nella Sardegna nuragica e che trova numerosi esempi anche fra i materiali fittili di Palmavera, sia in grandi contenitori (ziri, orciuoli, olle) che in vasi di più modeste dimensioni (brocche, tazze). Di grande interesse la recente scoperta di un pozzo sacro in opera isidoma, in loc. La Purissima. Età Fenicio-Punica Il bronzetto proveniente dal nuraghe Flumenelongu sembra costituire la più antica testimonianza della frequentazione fenicia nella Sardegna settentrionale, in una fase ancora esplorativa e legata ai commerci da parte di quei navigatori semiti che più tardi si stanzieranno nei golfi di Cagliari e di Oristano. A spiegare in qualche modo l esigua presenza fenicia nel Nord dell isola è stata avanzata l ipotesi che siano stati gli stretti rapporti fra la Sardegna settentrionale e i centri villanoviani dell Etruria tirrenica, primi fra tutti Vetulonia e Populonia, ad impedire insediamenti 34

35 Fig. 20 Pianta e sezione delle tombe di Palmavera (?) illustrate da F. Martorell nel fenici nel Nord. Infatti, ad eccezione del bronzetto del Flumenelongu e dei frammenti ceramici rinvenuti nel nuraghe Santa Imbenia non si hanno altri reperti o strutture monumentali riferibili a questo periodo. Ceramiche puniche sono state rinvenute nel nuraghe Palmavera, nel villaggio di Santa Imbenia e sull altura di Santu Pedru; inoltre, sono da ricordare le stele di calcare ed arenaria della necropoli punicoromana di Santa Imbenia e quelle rinvenute nella zona del lago di Baratz, sul confine settentrionale Alghero/Sassari. Di più difficile attribuzione cronologica, invece, le singolari stele rinvenute in regione Lazzaretto e riferite ad ambito culturale punico. Età Romana È stato giustamente osservato che fra l età nuragica e quella punico-romana non sembra esservi stata in questo territorio, almeno in apparenza, una netta cesura. Infatti, in età romana, la vita sembra continuare in numerosi nuraghi e centri nuragici senza mutamenti 35

36 traumatici, documentata da materiali o strutture. Ceramiche di età repubblicana ed imperiale sono state rinvenute nei nuraghi Bullittas, Palmavera, Sa Lattara, Santu Pedru, Santa Imbenia, Risola, etc., in grotte naturali (Grotta Dasterru, Grotta di Nettuno, Grotta Verde, Grotta delle Brocche rotte, Grotta dell Anfora), oppure in domus de janas riutilizzate (Montiglio de Sas Fadas) o ancora in villaggi nuragici privi di nuraghe (La Cunetta). In prossimità del nuraghe Paula Tolta sono state di recente individuate strutture murarie e due cisterne in opera cementizia, riferibili ad una fattoria che presenta due fasi edilizie distinte, inquadrabili fra il II-IV ed il VI sec. d.c. Sono forse di età romana le strutture segnalate in località S. Lussorio, mentre a una piccola villa si riferiscono con ogni probabilità le rovine individuate in località Lunafras. Di maggiore rilievo risultano i resti della ben nota villa di Santa Imbenia: gli edifici di età romana e tardo antica si estendono per alcuni ettari e sono ora in gran parte interrati. Le strutture oggi visibili sono costituite dal corpo centrale di una vasta villa rustico-balneare, in opera cementizia e laterizia che si raccorda ad un impianto termale con vani di diversa ampiezza che conservano pavimenti in mosaico bicolore e policromo, a motivi geometrici e figurati, e pareti con affreschi lineari policromi o con stucchi a motivi floreali, geometrici e a figure umane. Vani rettangolari, disposti verso Sud, lungo la linea di costa, dovevano essere adibiti a magazzini. Altre strutture, edificate non lontano dalla linea di costa, risultano oggi sommerse dal mare. Nel 1867 lo Spano segnalava in una località imprecisata di Alghero che si ha ragione di credere fosse Santa Imbenia il ritrovamento di tombe molto ricche, con pavimento in mosaico e corredo di collane, orecchini e anelli d oro, orecchini d argento, tazze vitree, statuette, lampade e piatti di terracotta, fra i quali uno con l iscrizione Crispini, spade di bronzo e ferro, una moneta di Settimo Severo. Nella necropoli di Santa Imbenia si trovarono urne cinerarie, tombe alla cappuccina, sia con fiancate in tufo e coperte da embrici disposti orizzontalmente, sia del tipo più semplice a sezione triangolare, cioè con lo scheletro ricoperto da due file di embrici disposti a doppio spiovente. Sepolture di età romana sono venute alla luce sulla spiaggia e nel- 36

37 l entroterra del Lazzaretto, alle falde di Monte Zirra, nella pineta Mugoni come denunciava alla competente Soprintendenza un anonimo e onesto cittadino di Alghero in regione Taulera, etc. Nel marzo del 1941, militari di un reparto di artiglieria nell effettuare lavori di postazione in località Taulera rinvennero molte sepolture, mentre in precedenza «un reparto di fanteria allora quivi attendato rinvenne a fior di terra tre tombe ad inumazione coperte di cotto». Al Lazzaretto, nel 1955, durante lavori di spietramento si rinvennero resti umani riferibili ad almeno una decina di individui e ceramiche varie di età repubblicana. Un anello digitale in oro fu ritrovato nel 1968 in località Sas Casas quasi certamente da una sepoltura mentre frammenti di anfore si trovarono al largo della spiaggia di S. Giovanni, a Porticciolo e a Cala Poglina. Infine, ceppi in piombo di ancore romane provengono da Capo Galera, Capo Caccia, Punta Giglio e Porticciolo. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, in loc. La Purissima sono state individuate rovine di età imperiale nell area circostante un pozzo sacro nuragico. Il culto legato al tempietto protosardo dovette perdurare nel mondo romano come attestano numerosi ex-voto recuperati in una vasca costruita a ridosso del pozzo. Ad età imperiale viene infine attribuito il c.d. Ponte Romano di Fertilia, in origine a 24 arcate ed ora ridotte a 13, situato sul canale che unisce lo stagno di Calich al mare. Costruito con funzione di raccordo fra il Ninpheus Portus e la stazione romana di Carbia, fu ristrutturato in età medievale. 37

38 Fig. 20a Il pozzo sacro di età nuragica e le vasche adiacenti di età romana di Corax, alimentate da un sistema di canalizzazione ancora da portare alla luce, orientato verso l impianto termale. Fig. 20b Materiale fittile di arti inferiori come ex-voto, adagiato su un gradino della vasca adiacente al pozzo, fotografato dall equipe di archeologi coordinata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Sassari e diretta da Pietro Alfonso. 38

39 Fig. 20c Maschere fittili, anch esse ex-voto, rinvenute all interno delle vasche e del pozzo sacro venerato dalle popolazioni nuragiche e post-nuragiche, come un santuario dei nostri giorni. Fig. 20d Altri ex-voto fittili raffiguranti il primo una maschera, parzialmente ricomposta, in origine spezzata in funzione del rito; il secondo un dito antropomorfo. 39

40 Fig. 21 Planimetrie del nuraghe Palmavera eseguite da F. Nissardi dopo gli scavi del

41 II complesso nuragico di Palmavera Gli scavi e le ricerche Nel giungere in Sardegna ad assumere la direzione del Museo e degli Scavi di Antichità, nel febbraio del 1903, A. Taramelli si trovò a dover affrontare i molteplici problemi nei quali si dibatteva l archeologia isolana. Sotto l aspetto tecnico-amministrativo trovò carenza di strutture e di personale per la tutela di una regione vastissima e particolarmente ricca di emergenze archeologiche; l urgenza di sistemare in una sede museale adeguata e definitiva le Collezioni che si erano andate sempre più arricchendo nel tempo; l esiguità delle sovvenzioni statali; la piaga dei clandestini; etc. In quanto ai problemi di natura scientifica, occorreva dare una risposta a quello che pareva allora il tema dominante dell archeologia sarda, vale a dire la funzione e destinazione dei nuraghi. Alle diverse e spesso curiose interpretazioni formulate nel passato case di giganti (Vidal); tombe (Madao, Peyron, Mimaut, Manno, Inghirani e Lamarmora); edifici destinati al culto del fuoco (Arri e Angius); abitazioni (Spano); funzione polivalente (Pais); fortezze (Nissardi) si era ora aggiunta quella autorevole del Pinza, il quale, sulla base di confronti con le tholoi micenee aveva ribadito il carattere funerario delle torri nuragiche. Per il Taramelli, «la questione relativa alla destinazione dei nuraghi, alla loro cronologia ed a quella dei materiali ad essi riferiti, come quella dei rapporti tra la civiltà da essi rappresentata con quella delle grotte artificiali, o domus de janas, non possono essere chiarite se non mediante l opera degli scavi». Pertanto, compiuta una prima campagna di scavi nella necropoli di Anghelu Ruiu, nel 1904, ed esplorato il vicino nuraghe Sa Lattara un monotorre ridotto a pochi filari il Taramelli decise di scavare uno dei tanti nuraghi che sorgevano nella Nurra di Alghero «e che trovandosi in prossimità del mare poteva offrire speranza di cogliere, coi materiali indigeni, anche gli elementi di antiche importazioni». La scelta cadde sul nuraghe Palmavera perché «la posizione dominante e nel tempo stesso riparata del nuraghe, non meno che la grandiosità dei suoi resti, e la relativa opportunità di accedervi dalla 41

Corso di Storia delle Arti visive. 4. Gli Etruschi

Corso di Storia delle Arti visive. 4. Gli Etruschi Corso di Storia delle Arti visive 4. Gli Etruschi 1 Le civiltà classiche: gli Etruschi Il popolo etrusco si era insediato nel territorio corrispondente alle attuali Toscana, Umbria e Lazio intorno al IX

Dettagli

VISITA GUIDATA ALLE NECROPOLI GRECHE (13/03/15)

VISITA GUIDATA ALLE NECROPOLI GRECHE (13/03/15) VISITA GUIDATA ALLE NECROPOLI GRECHE (13/03/15) Taranto fu fondata nel 706 a.c. dai coloni spartani, rendendo schiave le popolazioni indigene locali. Si estendeva dalla penisola del borgo antico fino alle

Dettagli

389 Nuoro-Bitti, Complesso nuragico di Noddule Il nuraghe

389 Nuoro-Bitti, Complesso nuragico di Noddule Il nuraghe Lungo la SS 389 Nuoro-Bitti, prima di raggiungere la Fonte sacra di Su Tempiesu, sono ubicati, vicino alla strada e quindi facilmente accessibili, i complessi monumentali di Noddule e di Su Pradu che si

Dettagli

I popoli italici. Mondadori Education

I popoli italici. Mondadori Education I popoli italici Fin dalla Preistoria l Italia è stata abitata da popolazioni provenienti dall Europa centrale. Questi popoli avevano origini, lingue e culture differenti e si stabilirono in diverse zone

Dettagli

IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE. Disegno e Storia dell Arte_PATRIMONIO CULTURALE

IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE. Disegno e Storia dell Arte_PATRIMONIO CULTURALE IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE IL PATRIMONIO CULTURALE di solito indica quell insieme di cose, mobili ed immobili, dette più precisamente beni, che per il loro interesse pubblico e il valore storico,

Dettagli

I lavori per la realizzazione di un parcheggio nel centro storico, nei pressi di Palazzo de Curtis e

I lavori per la realizzazione di un parcheggio nel centro storico, nei pressi di Palazzo de Curtis e Pannello 1 I lavori per la realizzazione di un parcheggio nel centro storico, nei pressi di Palazzo de Curtis e nelle vicinanze della strada basolata di età imperiale messa in luce negli anni 60 del secolo

Dettagli

4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968. anno di realizzazione 1969-1970. tipo edificio multipiano

4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968. anno di realizzazione 1969-1970. tipo edificio multipiano 4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968 anno di realizzazione 1969-1970 tipo edificio multipiano caratteristiche tecniche Struttura portante in cemento armato con solette in latero-cemento.

Dettagli

Classe 2 N Ha adottato il Colombario Costantiniano Con il progetto: Adotta un monumento I professori: Susanna Arganelli Alessandra Primicieli Michele

Classe 2 N Ha adottato il Colombario Costantiniano Con il progetto: Adotta un monumento I professori: Susanna Arganelli Alessandra Primicieli Michele Classe 2 N Ha adottato il Colombario Costantiniano Con il progetto: Adotta un monumento I professori: Susanna Arganelli Alessandra Primicieli Michele Marinaccio Il Colombario Costantiniano è situato nel

Dettagli

LA FORNACE DI SANT'ARPINO*

LA FORNACE DI SANT'ARPINO* LA FORNACE DI SANT'ARPINO* * L'articolo è tratto da uno dei cartelli esplicativi preparati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Caserta e Benevento in collaborazione con l'architetto

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno

Dettagli

Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni

Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni (G.U. n.

Dettagli

LA NOSTRA IPOTESI SEMBRA GIUSTA...

LA NOSTRA IPOTESI SEMBRA GIUSTA... LABORATORIO ARCHEOLOGICO DEGLI ALUNNI DI 3 a - 4 a A - 4 a B DELLA Scuola Primaria di Sedegliano Anno Scolastico 2009-2010 LA NOSTRA IPOTESI SEMBRA GIUSTA... Le fotografie sono state scattate nel corso

Dettagli

Cinque occasioni da non perdere. Nazionale.

Cinque occasioni da non perdere. Nazionale. Cinque occasioni da non perdere 1 Il Museo 2 I Templi 3 L anfiteatro. Nazionale. Paestum Una città antica. 4 Il Comune di 5 Il Parco Nazionale del Cilento e Valle di Capaccio, una meraviglia ed una scoperta

Dettagli

www.archeologiametodologie.com

www.archeologiametodologie.com La stratigrafia archeologica 02. Storia e concetti di base J. P. Droop (1882-1963) 1963) John Percival Droop fu un archeologo classico, ancora oggi celebre per i suoi studi su di un tipo particolare di

Dettagli

ROCCA MEDIEVALE - PASSIGNANO, PERUGIA

ROCCA MEDIEVALE - PASSIGNANO, PERUGIA ROCCA MEDIEVALE - PASSIGNANO, PERUGIA Restauro conservativo, consolidamento e sistemazione della Rocca Medievale di Passignano sul Trasimeno (PG). Committente: Comune di Passignano sul Trasimeno (PG).

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Gli Etruschi. Roma Caput Tour della D.ssa Marta De Tommaso telefono 333.4854287 www.romacaputour.it info@romacaputour.it partita iva 02158020566

Gli Etruschi. Roma Caput Tour della D.ssa Marta De Tommaso telefono 333.4854287 www.romacaputour.it info@romacaputour.it partita iva 02158020566 Gli Etruschi Ori, bronzi e terracotte etrusche nel Museo etrusco di Villa Giulia Alla scoperta dei corredi funerari etruschi nel Museo Gregoriano etrusco dei Musei Vaticani Dove riposano gli antenati dei

Dettagli

P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E

P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E La presente relazione si riferisce al progetto dell intervento pubblico in attuazione Programmi Urbani Complessi - PUC2 Sistemazione

Dettagli

Archeologia a scuola

Archeologia a scuola Archeologia a scuola Progetto per attività didattiche archeologiche per le scuole primarie e secondarie proposto da: Museo di Archeologia per Roma UNIVERSITA DI ROMA TOR VERGATA Piccoli Archeologi Progetto

Dettagli

Il racconto per immagini

Il racconto per immagini Arte cretese Pittura vascolare: Aiace e Achille Altare di Pergamo L opera artistica pittorica o scultorea talvolta riproduce immagini che descrivono episodi tratti da storie fantastiche o da fatti realmente

Dettagli

C1 2 C2 C3 S2 1 5 CPT1 9 S1 3 C4 8 CPT2 6 4 7 PIANTA DI RIFERIMENTO INDAGINI 1) Basilica 2) Edificio del Palladio 3) Edificio di A. Selva 4) Edificio di epoche diverse 5) Edificio di epoche diverse 6)

Dettagli

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s)

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Tema N.1 Il candidato imposti il progetto di un complesso

Dettagli

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione Indice 7 Presentazione 9 Premessa 11 Introduzione 13 1. Rilevamento ed oggetto 19 2. La stazione totale 23 3. La procedura generale 33 4. Dai punti al modello tridimensionale 45 5. Il modello tridimensionale

Dettagli

La Puglia. e i suoi paesaggi

La Puglia. e i suoi paesaggi La Puglia e i suoi paesaggi La carta fisica La puglia confina a nord e a est con il mar Adriatico a sud con mar Ionio e Basilicata e a ovest con Molise e Campania La parte amministrativa Il capoluogo di

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

Tre casi per l elaborazione di una metodologia: strategie progettuali

Tre casi per l elaborazione di una metodologia: strategie progettuali 9. Scheda Cavriana 125-137.qxp:00+01-ok+okGM 28-11-2011 0:18 Pagina 125 Parte seconda Tre casi per l elaborazione di una metodologia: strategie progettuali 9. Scheda Cavriana 125-137.qxp:00+01-ok+okGM

Dettagli

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica Progetti Igor Maglica monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano Dettaglio dell atrio centrale dell edificio della nuova stazione ferroviaria. fotografie Marco

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO FACOLTA' DI ARCHITETTURA 2 Corso di Laurea in Architettura Tesi meritevoli di pubblicazione

POLITECNICO DI TORINO FACOLTA' DI ARCHITETTURA 2 Corso di Laurea in Architettura Tesi meritevoli di pubblicazione POLITECNICO DI TORINO FACOLTA' DI ARCHITETTURA 2 Corso di Laurea in Architettura Tesi meritevoli di pubblicazione Le terrecotte architettoniche nelle coperture degli edifici templari arcaici sicelioti.

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

Codici ed affreschi. Questa chiesa rupestre merita un approfondimento e una pubblicazione monografica.

Codici ed affreschi. Questa chiesa rupestre merita un approfondimento e una pubblicazione monografica. Codici ed affreschi. Alcuni studiosi della storia dell arte hanno accennato alla possibilità di uno stretto contatto tra codici miniati ed affreschi. Qui presentiamo un caso significativo: un particolare

Dettagli

Le frasi sono state mescolate

Le frasi sono state mescolate Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.

Dettagli

ESERCITAZIONE OSSERVARE UN ALBERO

ESERCITAZIONE OSSERVARE UN ALBERO L esercizio richiesto consiste nella scelta di un albero e il suo monitoraggio/racconto al fine di sviluppare l osservazione attenta come mezzo per la conoscenza del materiale vegetale. L esercitazione

Dettagli

Piazza Sant Antonino Piacenza. Scavo in prossimità di Porta del Paradiso a nord dell ingresso della chiesa di Sant Antonino

Piazza Sant Antonino Piacenza. Scavo in prossimità di Porta del Paradiso a nord dell ingresso della chiesa di Sant Antonino Piazza Sant Antonino Piacenza. Scavo in prossimità di Porta del Paradiso a nord dell ingresso della chiesa di Sant Antonino Dai dati di scavo è stato possibile ipotizzare quanto segue: Fase I: IX-X sec.

Dettagli

COMMITTENTE Ing. Raffaele FORNARO, Via Tescione n 184, Caserta. CANTIERE Via Roma n 115. LOCALITA Comune di Caserta

COMMITTENTE Ing. Raffaele FORNARO, Via Tescione n 184, Caserta. CANTIERE Via Roma n 115. LOCALITA Comune di Caserta 1 COMUNE di CASERTA VIDEOISPEZIONE RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA COMMITTENTE Ing. Raffaele FORNARO, Via Tescione n 184, Caserta CANTIERE Via Roma n 115 LOCALITA Comune di Caserta OGGETTO Verifica di alcune

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema Progetto di Villa Urbana

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO Il complesso immobiliare, oggetto di richiesta di variante, è ubicato in Comune di CAVOUR, Via Gioberti - Piazza San Martino n 2, ed è costituito da un area si sui

Dettagli

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Premessa La seguente analisi dei questionari distribuiti dal Museo di Palazzo

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

età nuragica dal 1800 a.c. al 500 a.c.

età nuragica dal 1800 a.c. al 500 a.c. L et età nuragica dal 1800 a.c. al 500 a.c. Appunti per la preparazione all incontro con Antonello Pellegrino, autore del romanzo Bronzo Cagliari 1 Fasi del Nuragico I fase: 1800-1500 (bronzo antico Cultura

Dettagli

ALLEGATO 3. Elemento architettonico: la prospettiva dal Battistero alla Cattedrale nel suo intrecciarsi di linee e percorsi.

ALLEGATO 3. Elemento architettonico: la prospettiva dal Battistero alla Cattedrale nel suo intrecciarsi di linee e percorsi. Elemento architettonico: la prospettiva dal Battistero alla Cattedrale nel suo intrecciarsi di linee e percorsi. 1 2 3 La Cattedrale di Padova La Cattedrale rappresenta il cuore e l espressione più viva

Dettagli

Livorno. Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10. Sub 450

Livorno. Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10. Sub 450 Livorno Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10 Sub 450 1. Descrizione e identificazione delle unità immobiliari 2.1 Caratteristiche estrinseche del complesso immobiliare in cui sono ubicate le unità immobiliari

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 Comune di Farra di Soligo Re gione del Veneto Pr ovincia di Treviso P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 elaborato P-06 D A p r i l e 2 0 1 4 A d o z i o n e D. C. C. n 1 d e l 9. 0 1.

Dettagli

SCOPRENDO MINERBIO CLASSE 4 D SCUOLA PRIMARIA MINERBIO

SCOPRENDO MINERBIO CLASSE 4 D SCUOLA PRIMARIA MINERBIO SCOPRENDO MINERBIO CLASSE 4 D SCUOLA PRIMARIA MINERBIO CASETTE RURALI Case rurali costruite nel 1936 in epoca fascista interno semplice composto da: bagno-cucina-camera da letto e un salottino (tutto di

Dettagli

Proposte didattiche del Museo Civico di Pizzighettone

Proposte didattiche del Museo Civico di Pizzighettone Proposte didattiche del Museo Civico di Pizzighettone Il Museo Civico di Pizzighettone è uno fra i più antichi della provincia di Cremona: inaugurato nel 1907 in seguito a donazioni private, dopo il 25

Dettagli

Tra il 1998 e oggi il mondo del web è cambiato ed ha subito una profonda trasformazione

Tra il 1998 e oggi il mondo del web è cambiato ed ha subito una profonda trasformazione SINTESI DELLA RICERCA CIVITA SU WEB E MUSEI CAMPIONE DI RIFERIMENTO DELLA RICERCA Indagine sull offerta : 110 musei italiani selezionati sulla base del criterio geografico e della tipoloia dei musei; 110

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

55820/2014 ----------------

55820/2014 ---------------- 55820/2014 Data: 06 settembre 2014 Dove arriva la Bibbia? di Ilvo Diamanti 06 settembre 2014 Dalla ricerca «Gli italiani e la Bibbia» che viene presentata stasera al Festival letteratura di Mantova un

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Programmi didattici. Le scuole & il Museo Archeologia a Varese

Programmi didattici. Le scuole & il Museo Archeologia a Varese Le scuole & il Museo Archeologia a Varese Programmi didattici Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello - Varese Museo Civico Preistorico Isolino Virginia - Lago di Varese - Biandronno Visite guidate

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO Il Servizio Statistica della Provincia di Mantova coltiva il progetto di costituire una banca dati provinciale di provenienza anagrafica che non vuole divenire una duplicazione

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di La popolazione Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di trasformare il cibo in lavoro. Data l

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

SARDEGNA LE SPIAGGE PIU BELLE D ITALIA

SARDEGNA LE SPIAGGE PIU BELLE D ITALIA SARDEGNA LE SPIAGGE PIU BELLE D ITALIA CARTINA FISICA La Sardeg na ha cos te roccios e che s ono s tate modellate dal v ento e dal mare. Nell entroterra s i trov ano g ruppi montuos i. La s ua pianura

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa 1 E una rappresentazione in piano di una superficie, di un terreno o di un edificio. Equivale al concetto di pianta nel disegno tecnico (PO). Tutti i beni immobili vengono registrati al CATASTO, ufficio

Dettagli

Progetto per l ampliamento del cimitero di San Michele in Isola a Venezia

Progetto per l ampliamento del cimitero di San Michele in Isola a Venezia 0_5_CIL79_Monestiroli 26-0-200 5:27 Pagina 0 Progetti Carmen Murua Fotografie Stefano Topuntoli Il progetto per l ampliamento del cimitero di San Michele in Isola a Venezia, a parte la palese particolarità

Dettagli

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

GUIDA ALLA PREDISPOSIZIONE E ALLA GESTIONE DELLA NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI (NIR) DEL CENTRO DI RACCOLTA

GUIDA ALLA PREDISPOSIZIONE E ALLA GESTIONE DELLA NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI (NIR) DEL CENTRO DI RACCOLTA QUADERNO RAEE 5 GUIDA ALLA PREDISPOSIZIONE E ALLA GESTIONE DELLA NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI (NIR) DEL CENTRO DI RACCOLTA Ai sensi dell Accordo di Programma tra ANCI e CdC RAEE del 28 marzo 2012, modificato

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA Sono 4.388 gli enti di diritto privato che hanno indicato come attività prevalente o esclusiva l erogazione di sussidi a individui, piuttosto che quella di contributi a

Dettagli

D&P Turismo e Cultura snc

D&P Turismo e Cultura snc D&P Turismo e Cultura snc La Società D&P turismo e cultura si occupa generalmente della valorizzazione del patrimonio culturale e della promozione turistica della regione Marche, offrendo una vasta gamma

Dettagli

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA PRIMARIA SECONDARIA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE DISCIPLINA AREA ANTROPOLOGICA CLASSI QUINTE LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF (1)..... PROGETTI.... PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE CLASSE V A-B-C-D DISCIPLINA

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI

STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER ADULTI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER BAMBINI E NEONATI ATTIVITÀ 52.42.3 COMMERCIO AL DETTAGLIO

Dettagli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli Igiene urbana Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma Anno 2011 a cura di Mirko Dancelli Osservatorio del Nord Ovest - Università degli Studi di Torino SOMMARIO

Dettagli

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo:

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo: Esistono delle forme geometriche che sono in grado, per complessi fattori psicologici non del tutto chiariti, di comunicarci un senso d equilibrio, di gradimento e di benessere. Tra queste analizzeremo

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

PIACENZA: CASTELLO IN VENDITA DA RESTAURARE

PIACENZA: CASTELLO IN VENDITA DA RESTAURARE Rif 698 - CASTELLO PIACENTINO Trattativa Riservata PIACENZA: CASTELLO IN VENDITA DA RESTAURARE Piacenza - Piacenza - Emilia-Romagna www.romolini.com/it/698 Superficie: 3150 mq Terreno: 5 ettari Camere:

Dettagli

BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015

BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 SUPERFICIE POPOLAZIONE DENSITA CAPOLUOGO PROVINCIA 9 992 kmq 59 055 59 abitanti per kmq

Dettagli

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Concorso, 2 classificato Perugia 2001 Massimo e Gabriella Carmassi con Paolo Vinti Il nostro progetto si propone

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Sessione anno 1990 Prima prova scritto-grafica A confine con una strada di un centro

Dettagli

www.castrichinirestauri.com

www.castrichinirestauri.com La scoperta di questo grande affresco, circa 32 mq., è avvenuta agli inizi degli anni 70 del secolo scorso e si è rivelata particolarmente rilevante per la storia dell arte italiana perché è la prima rappresentazione

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le

Dettagli

UNITA 1 COSA CONOSCO DEL PASSATO DELLA MIA CITTA? ATTIVITA TEMPI OBIETTIVI DIDATTICI E MODALITA DI SOMMINISTRAZIONE Presentazione e patto formativo

UNITA 1 COSA CONOSCO DEL PASSATO DELLA MIA CITTA? ATTIVITA TEMPI OBIETTIVI DIDATTICI E MODALITA DI SOMMINISTRAZIONE Presentazione e patto formativo Corsi di formazione per docenti delle scuole di ogni ordine e grado: Didattica orientativa e percorsi di orientamento con approccio narrativo MICROPROGETTAZIONE DI UN PERCORSO DI DIDATTICA ORIENTATIVA

Dettagli

di Frederic Moyersoen Giocatori: 3-10 Età: a partire dagli 8 anni Durata: circa 30 minuti

di Frederic Moyersoen Giocatori: 3-10 Età: a partire dagli 8 anni Durata: circa 30 minuti di Frederic Moyersoen Giocatori: 3-10 Età: a partire dagli 8 anni Durata: circa 30 minuti Contenuto: 44 Carte percorso, 27 Carte azione, 28 Carte oro, 7 Cercatori d oro, 4 Sabotatori. Idea del gioco I

Dettagli

RISOLUZIONE N. 207 /E

RISOLUZIONE N. 207 /E RISOLUZIONE N. 207 /E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 6 agosto 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - imposta sulle successioni e donazioni - trattamento applicabile ai fabbricati rurali

Dettagli

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative

Dettagli

Storia della Catalogazione in Italia. Prof. Francesco Morante

Storia della Catalogazione in Italia. Prof. Francesco Morante Storia della Catalogazione in Italia Prof. Francesco Morante Origini della catalogazione Le prime disposizioni legislative legate alla catalogazione dei beni culturali sorgono per la necessità di limitare

Dettagli

-Rilievo diretto Laboratori -Rilievo Aula 9 edificio A. Alessio Tirapelle Mirko Mondini Daniel Colombelli Irene Gregori

-Rilievo diretto Laboratori -Rilievo Aula 9 edificio A. Alessio Tirapelle Mirko Mondini Daniel Colombelli Irene Gregori -Rilievo diretto Laboratori -Rilievo Aula 9 edificio A Alessio Tirapelle Mirko Mondini Daniel Colombelli Irene Gregori Operazioni di misura a diretto contatto con l oggetto da rilevare; è possibile il

Dettagli

C O M U N E D I C E R V I A

C O M U N E D I C E R V I A C O M U N E D I C E R V I A ERS VIA PINARELLA PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PSC PREMESSA Il presente documento, in quanto parte integrante del progetto definitivo, intende fornire

Dettagli

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA VOLUME 1 CAPITOLO 0 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: Terra... territorio...

Dettagli

Si è pensato di riassumere le diverse definizioni nel modo seguente:

Si è pensato di riassumere le diverse definizioni nel modo seguente: 3.1.3 IN MONTAGNA Prima di effettuare l'uscita nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, sul questionario è stato chiesto ai bambini se conoscevano questa realtà o meno, e a che cosa potesse servire un parco

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Ampliamento del centro sportivo Lakua a Vitoria, Spagna

Ampliamento del centro sportivo Lakua a Vitoria, Spagna Progetti Carmen Murua Planimetria. Nella pagina a fianco: veduta della facciata principale. I Paesi Baschi, una delle regioni del nord della Spagna, costituiscono un territorio di grande bellezza naturale,

Dettagli

CAPITOLO II. (non downloader consapevoli)

CAPITOLO II. (non downloader consapevoli) CAPITOLO II Utenti che non hanno scaricato contenuti digitali nell ultimo anno ma sono consapevoli della possibilità di acquistare contenuti culturali da internet (non downloader consapevoli) I COMPORTAMENTI

Dettagli

Rispondi alle seguenti domande

Rispondi alle seguenti domande Gli affreschi e i rilievi delle pareti di templi e piramidi raccontano la storia dell antico Egitto. Si potrebbero paragonare a dei grandi libri illustrati di storia. Gli studiosi hanno così potuto conoscere

Dettagli