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1 Credito Valtellinese Società Cooperativa Sede in Sondrio Piazza Quadrivio, 8 Codice fiscale e Registro Imprese di Sondrio n Albo delle Banche n. 489 Capogruppo del Gruppo bancario Credito Valtellinese Albo dei Gruppi Bancari cod. n Indirizzo Internet: creval@creval.it Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia PRIMO SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE approvato dalla Consob con nota n /14 del 29 agosto 2014 e depositato in data 2 settembre 2014 ( il Documento di Registrazione ) DEL CREDITO VALTELLINESE S.C. Il presente documento costituisce un supplemento (il Primo Supplemento o il Supplemento ) al documento di Registrazione indicato in intestazione. Il presente Supplemento è redatto ai sensi dell articolo 16 della Direttiva 2003/71/CE ed in conformità all articolo 11 del Regolamento adottato con Delibera Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni ed al Regolamento 809/2004/CE. Il presente Supplemento è stato pubblicato mediante deposito presso la Consob in data 30 dicembre 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota n /14 del 23 dicembre 2014 e deve essere letto congiuntamente al Documento di Registrazione depositato presso la Consob in data 2 settembre 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota n /14 del 29 agosto Il presente Supplemento è stato redatto al fine di fornire agli investitori informazioni aggiornate sull Emittente includendo nel Documento di Registrazione i risultati dell Asset Quality Review e l aggiornamento delle informazioni finanziarie rivenienti dal Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre L'adempimento di pubblicazione del presente Supplemento al Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Supplemento unitamente al Documento di Registrazione, alla Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari e alla Nota di Sintesi nonché ad ogni altro supplemento, sono messi a disposizione gratuitamente del pubblico in forma stampata presso le filiali e la sede legale dell Emittente in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8, e sono consultabili sul sito internet Per effetto dell'approvazione e pubblicazione del presente Supplemento, qualsiasi riferimento al Documento di Registrazione ed ai Prospetti di Base dovrà intendersi come riferimento al Documento di Registrazione ed ai Prospetti di Base come modificati dal presente Supplemento. Ai sensi dell art. 95 bis comma 2 del TUF, gli investitori che hanno già concordato di acquistare o sottoscrivere i prodotti finanziari prima della pubblicazione di un supplemento hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione

2 INDICE 1 - MOTIVAZIONI DEL SUPPLEMENTO DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE(*) MODIFICHE AL CAPITOLO 3 - FATTORI DI RISCHIO MODIFICHE AL CAPITOLO 4 - INFORMAZIONI SULL EMITTENTE MODIFICHE AL CAPITOLO 6 STRUTTURA ORGANIZZATIVA MODIFICHE AL CAPITOLO 7- INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE MODIFICHE AL CAPITOLO 11- INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA LE PASSIVITA, LA SITUAZIONE FINANZIARIA, I PROFITTI E PERDITE DELL EMITTENTE AGGIORNAMENTO AL CAPITOLO 14- DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO...36 (*) Le modifiche apportate alle copertine dei documenti sono evidenziate tramite sottolineatura

3 1 MOTIVAZIONI DEL SUPPLEMENTO Il presente Supplemento è stato redatto al fine di fornire agli investitori investitori informazioni aggiornate sull Emittente includendo nel Documento di Registrazione i risultati dell Asset Quality Review e l aggiornamento delle informazioni finanziarie rivenienti dal Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre Il presente Supplemento al Documento di Registrazione è predisposto dal Credito Valtellinese s.c. ai sensi dell art. 94 comma 7 d.lgs. 58/1998. Il Supplemento integra, aggiorna e modifica il contenuto del Documento di Registrazione come di seguito specificato: - viene sostituita integralmente la copertina del Documento di Registrazione; - viene sostituito il paragrafo Rischi connessi all adeguatezza patrimoniale ; - viene sostituito il paragrafo Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito ; - viene sostituito il paragrafo Rischi derivanti dallo svolgimento dell Attività di verifica della BCE sul Gruppo Creval ( Rischi connessi al Comphrensive Assessment); - viene sostituito il paragrafo Rischi connessi all andamento dei risultati del Gruppo Credito Valtellinese ; - viene sostituito il paragrafo Rischio di liquidità ; - viene sostituito il paragrafo Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie ; - viene sostituito il paragrafo Informazioni Finanziarie Selezionate ; - viene sostituito il paragrafo Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell Emittente sostanzialmente rilevante - per la valutazione della sua solvibilità ; - viene aggiunto al paragrafo Richiesta di diffusione di informazioni ai sensi dell art 114, comma 5, del D.Lgs n. - 58/98 effettuata dalla Consob con lettera del 7 novembre 2014 ; - viene sostituito il paragrafo IL MODELLO ORGANIZZARIVO DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ; - viene sostituito il paragrafo Tendenze, incertezze, richieste, impegni e fatti noti che potrebbero ragionevolmente - avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente ; - viene sostituito il paragrafo Informazioni finanziarie agli esercizi passati ; - viene sostituito il paragrafo Revisione delle informazioni annuali relative agli esercizi passati ; - viene sostituito il paragrafo Data delle ultime informazioni finanziarie ; - viene sostituito il paragrafo Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell Emittente ; - viene sostituito il capitolo 14 - DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO : Ai sensi dell art. 95 bis comma 2 del TUF, gli investitori che hanno già concordato di acquistare o sottoscrivere i prodotti finanziari prima della pubblicazione di un supplemento hanno il diritto, di revocare la loro accettazione entro il secondo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del presente Supplemento, presentando richiesta scritta presso la propria filiale di riferimento. Si evidenzia che alla data di pubblicazione del presente Supplemento sono il corso le seguenti Offerte: Credito Valtellinese s.c. TF 1,40% 05/09/ /09/ ^ Credito Valtellinese s.c. STEP UP 12/09/ /09/ ^ Credito Valtellinese s.c. TM 12/09/ /09/ ^ Credito Valtellinese Step Up 11/12/ /12/ ^- Creval Social per Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus - 3 -

4 2 - DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Indicazione delle persone responsabili Il Credito Valtellinese s.c., con sede legale in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8, legalmente rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Dott. Giovanni De Censi, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenuti nel Documento di Registrazione, così come modificato ed integrato dal presente Supplemento che ne costituisce parte integrante. Dichiarazione di responsabilità Il Credito Valtellinese s.c., come rappresentato al paragrafo 1.1 dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel Documento di Registrazione così come modificato ed integrato dal presente Supplemento sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso

5 3 MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Credito Valtellinese Società Cooperativa Sede in Sondrio Piazza Quadrivio, 8 Codice fiscale e Registro Imprese di Sondrio n Albo delle Banche n. 489 Capogruppo del Gruppo bancario Credito Valtellinese Albo dei Gruppi Bancari cod. n Indirizzo Internet: creval@creval.it Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Il presente documento costituisce, unitamente ai suoi eventuali supplementi ed ai documenti incorporati mediante riferimento,un documento di registrazione (il Documento di Registrazione ) ai fini della Direttiva 2003/71/CE, così come successivamente modificata ed integrata (la Direttiva Prospetto ) ed è redatto in conformità all articolo 14 del Regolamento 809/2004/CE e successive modifiche e integrazioni ed in conformità alla delibera Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche. Il presente Documento di Registrazione - contenente informazioni sul Credito Valtellinese s.c. (Il Credito Valtellinese o l Emittente ) - assieme alla nota informativa sugli strumenti finanziari contenente i rischi e le informazioni specifiche connesse agli strumenti finanziari (la Nota Informativa ) alla nota di sintesi che riassume le caratteristiche dell Emittente e dei titoli oggetto di emissione nonché i rischi associati agli stessi (la Nota di Sintesi ) e alla documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, costituisce un prospetto ai sensi e per gli effetti della Direttiva Prospetto. L informativa completa sull Emittente e sull offerta di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Documento di Registrazione, comprensivo di eventuali supplementi ai sensi dell articolo 16, comma 1 della Direttiva Prospetto e dell articolo 94, comma 7, del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 come successivamente modificato (TUF), della Nota Informativa e della Nota di Sintesi nonché delle condizioni definitive. Il presente Documento di Registrazione è stato depositato presso Consob in data 2 settembre 2014 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n /14 del 29 agosto 2014 ed aggiornato ed integrato a mezzo di un supplemento depositato presso la CONSOB in data 30 dicembre 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota n /14 del 23 dicembre 2014 (il Primo Supplemento ). Si invita il potenziale investitore a leggere con particolare attenzione il Capitolo 3 Fattori di Rischio - del presente Documento di Registrazione, nonché la sezione Fattori di Rischio della Nota Informativa relativa agli Strumenti Finanziari prescelti. Il presente Documento di Registrazione, unitamente alla Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari e alla Nota di Sintesi nonché ad ogni eventuale successivo supplemento, sono messi a disposizione gratuitamente del pubblico in forma stampata presso la sede legale dell Emittente in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8, e sono consultabili sul sito internet L adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull opportunità dell investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all Emittente e alle società del Gruppo, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. Per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all Emittente si veda il Capitolo 3 (Fattori di Rischio) del Documento di Registrazione. Si richiama l attenzione dell investitore sui rischi connessi al deterioramento della qualità del credito e sui rischi connessi al Comprehensive Assessment (Capitolo 3 Paragrafi e del Documento di Registrazione). Il Credito Valtellinese s.c. rientra tra i quindici istituti di credito italiani che sono soggetti alla vigilanza unica da parte della BCE a partire dal 4 novembre 2014 e che sono, quindi, stati sottoposti al Comprehensive Assessment (comprensivo dell Asset Quality Review) della durata di un anno, condotta dalla BCE in collaborazione con le autorità nazionali competenti, tra l altro finalizzato a valutare la qualità degli attivi soprattutto con riferimento al portafoglio crediti. Per il Gruppo Credito Valtellinese il risultato finale del Comprehensive Assessment è risultato positivo, considerate le misure di rafforzamento patrimoniale attuate nel corso del 2014 per 415 milioni di euro (vedasi tabella al Capitolo 3 Paragrafo rischi connessi al Comprehensive Assessment del Documento di Registrazione). Si evidenzia inoltre che tenuto conto di tutte le predette misure di rafforzamento patrimoniali (principalmente l aumento di capitale di 400 milioni di euro concluso a giugno, di per sé idoneo alla copertura della carenza di capitale massima ad esito del CA) - il CET1 Ratio rettificato post Stress Test, scenario avverso, si attesta a 5,8%

6 4 MODIFICHE AL CAPITOLO 3 FATTORI DI RISCHIO- per effetto del presente supplemento a pagina 6 il paragrafo Rischi connessi all adeguatezza patrimoniale - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischi connessi all adeguatezza patrimoniale Il 1 gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella direttiva CRD IV e nel regolamento CRR, che traspongono nell Unione Europea il complesso di riforme inerenti, tra l altro, i requisiti regolamentari di capitale e di liquidità approvate dal Comitato di Basilea nel corso degli anni 2010/2013 (Basilea III). La Nuova Disciplina Europea per le Banche, oltre a stabilire criteri più stringenti in materia di determinazione delle attività ponderate per il rischio, prevede, in materia di fondi propri delle banche, che queste ultime soddisfino, su base continua, i seguenti coefficienti patrimoniali: (a) Capitale Primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 capital ratio - CET1) pari al 4,5%; (b) Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) pari al 6% e (c) Capitale Totale (total capital ratio) pari all 8%. A far data dal 1 gennaio 2014 è, inoltre, entrata in vigore la Circolare n. 285 di Banca d Italia, con la quale l Autorità di Vigilanza, per quanto di propria competenza, ha dato attuazione in Italia alla Nuova Disciplina Europea per le Banche. La Circolare n. 285 prevede, tra l altro, che dal 1 gennaio 2014, le banche, in aggiunta ai requisiti patrimoniali sopra indicati, costituiscano una riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) pari, a livello consolidato, al 2,5% dell esposizione complessiva al rischio del gruppo. Tale riserva di capitale deve essere costituita da elementi computabili nel Capitale Primario di Classe 1, ovvero con capitale di primaria qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1 gennaio 2016, le banche saranno, inoltre, tenute a costituire, (i) in funzione dell andamento del mercato del credito, una riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), da calcolare, con le modalità indicate nella stessa Circolare n. 285, sulla base dell esposizione complessiva di ciascuna banca al rischio di credito, nonché (ii) un ulteriore riserva di capitale, in funzione della rilevanza sistemica di ciascuna banca (G-SII buffer o O-SII buffer, ove la rilevanza sistemica sia globale o interna al Paese in cui è svolta l attività bancaria). Inoltre, come meglio illustrato al successivo Paragrafo del presente documento, Il Credito Valtellinese, in quanto istituto di credito che sarà sottoposto alla vigilanza unica della BCE, è tenuto a rispettare, quale parametro di riferimento per l esito degli esercizi di AQR e di stress test, un Capitale Primario di Classe 1 dell 8%, in considerazione della rilevanza sistemica della Banca ai sensi del Regolamento MVU. La tabella che segue contiene gli indicatori del patrimonio e dei coefficienti di vigilanza del Gruppo Credito Valtellinese, alla data del 31 dicembre 2013, calcolati applicando le disposizioni stabilite dalla Banca d Italia secondo la normativa nota come Basilea II 1. (milioni di euro) Patrimonio di base (Tier 1) Patrimonio supplementare (Tier 2) 621 Elementi da dedurre - Patrimonio di vigilanza Patrimonio di terzo livello - Patrimonio di vigilanza (incluso Tier 3) Rischi di credito Rischi di mercato 3 Rischio operativo 112 Requisiti prudenziali Attività di rischio ponderate Coefficienti Patrimoniali Patrimonio di base (Core Tier 1 e Tier 1/ Attività di rischio ponderate) (Core Tier 1 e Tier 1 capital ratio) 8,63% Patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate - Total capital ratio 12,18% Alla luce dei dati sopra illustrati, al 31 dicembre 2013, il Total Capital Ratio (Patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) dell Emittente era superiore all 8%, ossia superiore al limite minimo regolamentare. Nella tabella che segue si riportano gli indicatori del patrimonio del Gruppo Credito Valtellinese, calcolati in applicazione della Nuova Disciplina a regime, ovvero applicando le previsioni del regolamento CRR, come integrate da Banca d Italia con la Circolare n. 285, anche ai sensi della direttiva CRD IV, alla data del 31 dicembre 2013 e del 30 giugno Per quanto ri- 1 Ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali, è stato utilizzato (i) il metodo standard per il rischio di credito e per i rischi di mercato e (ii) il Traditional Standardised Approach per il rischio operativo sulle parte preponderante del rischio di Gruppo - 6 -

7 guarda i dati relativi al 31 dicembre 2013, gli stessi sono stati ricalcolati secondo le nuove regole di vigilanza, sulla base del regime provvisorio in vigore dal 1 gennaio Tabella 2 Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali Consolidati (in milioni di euro) 30/09/ /06/ /12/2013 (*) Totale fondi propri Totale capitale primario di classe 1 (Common Equity Tirer1- CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) Attività di rischio ponderate Ratios minimi stabiliti da Basilea3 per il 2014 in vigore dal 1 gennaio 2014 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 11,8% 11,6% 8,8% 4,5% Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (TIER1 ratio) 11,8% 11,6% 8,8% 5,5%** Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 15,1% 14,6% 12,2% 8% RWA//Totale attivo 60,6% 64,8% 66,6% (*)Dati pro-forma ricalcolati sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3). Il totale del capitale primario di classe 1 (cosiddetto CET1 ), calcolato tenendo conto del risultato maturato nel semestre, ammonta a milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al 31 dicembre 2013, si registra una variazione positiva di 429 milioni di euro, ascrivibile principalmente all operazione di aumento di capitale effettuata nel Il capitale di classe 2 (cosiddetto T2 ) ammonta a 571 milioni di euro al 30 settembre 2014, rispetto ai 607 milioni di euro al 31 dicembre La differenza è dovuta principalmente al rimborso di una quota di uno strumento subordinato emesso dal Credito Valtellinese, che passa da 120 milioni di nominale a dicembre 2013 a 90 milioni di nominale a giugno 2014 e all emissione di un nuovo strumento subordinato per un importo nominale di 100 milioni. Per i subordinati passivi è stato calcolato l ammortamento teorico giornaliero conformemente a quanto disposto dal regolamento 575/2013. Al 30 settembre 2014 i fondi propri risultano pari a milioni di euro in incremento rispetto a milioni di euro di fine Al 30 settembre 2014 le attività di rischio ponderate ammontano a milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una variazione negativa pari a 864 milioni di euro, ascrivibile principalmente alla variazione dei volumi di credito erogato nei primi novi mesi del 2014 parzialmente compensata dalla variazione dei crediti di dubbio esito. Alla data del presente documento, è in corso il processo di convalida interna - svolto dall apposita funzione aziendale e sottoposto a revisione da parte della funzione di Internal Audit riguardante i sistemi interni di rating per la misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l approccio avanzato (Advanced - IRB). Dall uso di tali sistemi, una volta ottenuta la validazione da parte dell Autorità di Vigilanza al loro utilizzo anche a fini prudenziali, che verrà presumibilmente richiesta nel corso del 2015, il Credito Valtellinese si attende, entro l orizzonte temporale del Nuovo Piano Industriale (31 dicembre 2016), un impatto positivo sul Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 di circa 130 basis point, calcolato sulla base di stime gestionali interne. Tenuto conto di questo impatto il Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 atteso a fine 2016 è stimato al 13,0%. Alla luce di quanto sopra, nonostante l Emittente, alla data del presente documento, risulti già adeguato ai requisiti patrimoniali richiesti dalla Nuova Disciplina, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell Emittente e del Gruppo Credito valtellinese nonostante i potenziali benefici che potrebbero derivare dall applicazione dei modelli AIRB sopra indicati, nonché dall esecuzione di ulteriori azioni di capital management minori, come il miglioramento della capital allocation da realizzarsi anche attraverso la raccolta e valorizzazione delle garanzie eligible ai fini della mitigazione del rischio di credito, l affinamento dei modelli interni di stima del Loss Given Default (LGD), del rating del garante, nonché l avvio, ad oggi peraltro non ancora deliberato, di un percorso preordinato alla validazione dei metodi AMA (Advanced Measurement Approaches) per la misurazione dei rischi operativi. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.4 per effetto del presente supplemento a pagina 8 il paragrafo Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito Il Gruppo Credito Valtellinese, in quanto gruppo che svolge attività bancaria, è esposto, tra l altro, ai tradizionali rischi derivanti dall esercizio del credito, tra cui i rischi che (i) i clienti o, comunque, le controparti a cui è stato concesso un finanziamento, in qualsivoglia forma tale finanziamento sia stato erogato, per effetto di un deterioramento della propria situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria, non adempiano - in tutto o in parte - ai propri impegni, nel corrispondere gli interessi e/o rimborsando il capitale secondo i termini contrattualmente stabiliti, o (ii) le società del Gruppo, sulla base di informazioni in

8 complete, non veritiere o non corrette, concedano finanziamenti che altrimenti non avrebbero concesso o che, comunque, avrebbero concesso a condizioni differenti. A tale ultimo riguardo si evidenzia che la capacità delle società del Gruppo di valutare le proprie controparti è strettamente connessa alla qualità ed alla veridicità delle informazioni di cui le stesse società sono in grado di disporre al momento dell erogazione del credito. L attività, la solidità economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo Credito Valtellinese dipendono, pertanto, anche dall attività, dalla solidità economica, patrimoniale e finanziaria dei suoi clienti. In particolare, poiché l attenzione allo sviluppo del proprio territorio di riferimento ed al sostegno del tessuto produttivo locale continua ad essere l elemento distintivo dell attività del Gruppo, l aggregato di riferimento per la valutazione del rischio in oggetto è rappresentato dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese, verso le quali è erogata la maggior parte degli impieghi. Per tale ragione, il Gruppo è esposto ai rischi legati alle condizioni sociali ed economiche di tali categorie di clienti e, di conseguenza, l evoluzione della relativa situazione economica si riflette inevitabilmente sull andamento delle principali grandezze economico patrimoniali del Gruppo. Sono molteplici i fattori che possono incidere sulle condizioni economiche e patrimoniali dei clienti e portare conseguentemente a svalutazioni più o meno significative delle rispettive posizioni, quali, a titolo esemplificativo, l andamento delle condizioni economiche generali e/o di specifici settori produttivi, il peggioramento della posizione competitiva del cliente, l eventuale cattiva gestione dell impresa affidata, il livello di indebitamento delle famiglie. Negli ultimi anni il perdurare della recessione economica ha inciso significativamente sulla qualità del credito del Gruppo Credito Valtellinese. In particolare, nell esercizio 2013 il valore dei crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, è cresciuto di Euro 640 milioni (+30,5%) rispetto all esercizio 2012, da Euro 2,1 miliardi a Euro 2,7 miliardi. Nel dettaglio, rispetto all esercizio 2012, le sofferenze sono cresciute di Euro 194,8 milioni (+31,7%), gli incagli di Euro 343,4 milioni (+43%), i crediti ristrutturati sono aumentati di Euro 37 milioni (+21%) e le esposizioni scadute deteriorate si sono incrementate di Euro 65 milioni (+12,9%). Il suddetto incremento è conseguenza della difficile situazione economica in cui versa l Italia ormai dal 2007 e del peggioramento del contesto congiunturale degli ultimi anni, nonché della necessità di adeguarsi nel corso degli ultimi due esercizi alle previsioni regolamentari in materia di crediti non-performing. Al 30 settembre2014 la qualità del credito risente degli effetti della recessione prolungata, anche se sembrano rafforzarsi alcuni segnali di rallentamento dei nuovi flussi di ingresso specialmente per le categorie meno rischiose. Alla chiusura del periodo, i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, complessivamente si attestano a 3,2 miliardi euro, rispetto a 2,7 miliardi al 31 dicembre In dettaglio, i crediti in sofferenza raggiungono 1,05 miliardi di euro, con un aumento del 30% a fronte di 809 milioni al 31 dicembre 2013, e presentano un livello di copertura pari a 55,3%. Gli altri crediti di dubbio esito assommano a milioni di euro, in aumento di 11,8% rispetto a milioni a fine Di questi, 1,3 miliardi rispetto a 1,1 miliardi a fine dicembre sono riferiti a incagli, 262 milioni a fronte di 216 milioni a dicembre 2013 sono costituiti da esposizioni ristrutturate, mentre 569 milioni rappresentano crediti scaduti, contro 572 milioni a fine anno scorso. Non si può escludere, che, ove l economia stenti a ripartire, nonostante i primi segnali di lenta ripresa, vi possano essere in futuro ulteriori riflessi negativi sulla capacità della clientela di onorare gli impegni assunti, con conseguentemente peggioramento della qualità del credito del Gruppo e necessità per quest ultimo di effettuare ulteriori accantonamenti. A tale riguardo, si segnala che ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti in sofferenza, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbe avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo Credito Valtellinese. Inoltre, dal peggioramento della qualità del credito potrebbe derivare un incremento del costo della raccolta del Gruppo con conseguente impatto negativo sulle risultanze reddituali, che, a sua volta, potrebbe determinare una minore capacità di autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sul profilo patrimoniale del Gruppo Credito Valtellinese. Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al 31 dicembre 2012 ed al 31 dicembre 2013, nonché al 30 giugno e al 30 settembre (dati in migliaia di euro) Esposizione lorda 31/12/2013 Rettifiche di valore 31/12/2013 Esposizione netta 31/12/ % copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta % copertura 31/12/ /12/ /12/2012 Sofferenze , ,7 Incagli , ,4 Esposizioni Ristrutturate , ,8 Esposizioni Scadute , ,4 Totale crediti deteriorati , ,2 Crediti in bonis , ,56 Totale crediti vs clientela

9 (dati in migliaia di euro) Esposizione lorda 30/09/2014 Rettifiche di valore 30/09/2014 Esposizione netta 30/09/2014 % copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta % copertura 30/06/ /06/ /06/2014 Sofferenze , ,3 Incagli , ,2 Esposizioni Ristrutturate , ,4 Esposizioni Scadute , ,9 Totale crediti deteriorati , ,5 Crediti in bonis , ,57 Totale crediti vs clientela Nella tabella che segue si riportano i dati relativi all incidenza delle posizioni deteriorate, delle rettifiche sul totale dei crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2012, al 31 dicembre 2013, al 30 giugno e 30 settembre Tabella- Indice di rischiosità GCV 30/09/2014 GCV 30/06/2014 SISTEMA 30/06/2014 GCV 31/12/2013 SISTEMA 31/12/2013 (i) GCV 31/12/2012 SISTEMA 31/12/2012 (i) Sofferenze lorde/ Crediti verso clientela lordi (*) 11,0% 10,2% 7,7% 8,9% 6,9% 6,6% 6,1% Sofferenze nette/ Crediti verso clientela netti (*) 5,3% 4,8% n.d. 4,0% n.d. 2,8% n.d. Sofferenze nette/patrimonio netto di Gruppo 44,3% 40,7% n.d 42,4% n.d. 31,0% n.d. Posizioni deteriorate lorde / Crediti verso clientela lordi (*) 22,6% 21,4% 15% 19,0% 13,7% 13,9% 11,5% Posizioni deteriorate nette / Crediti verso clientela netti (*) Posizioni deteriorate nette / Patrimonio di Vigilanza Copertura dei crediti in sofferenza (**) 16,3% 15,4% n.d 13,6% n.d. 9,5% n.d. 123,4% 120,1% - 128,5% - 91,9% - 55,3% 56,3% 55,9% 57,9% 55,00% 59,7% 52,2% Copertura dei crediti incagliati (**) 15,9% 15,2% - 15,9% - 18,4% - Copertura dei crediti ristrutturati (**) 10,4% 9,4% - 10,2% - 14,8% - Copertura dei crediti scaduti (**) 6,6% 6,9% - 6,4% - 3,4% - Copertura del totale dei crediti deteriorati(**) 33,6% 33,5% 38,5% 33,7% 37,3% 35,2% 36,7% Copertura crediti in bonis (***) 0,60% 0,57% - 0,58% - 0,56% - Costo del credito (***) 2,06% 2,12% - 1,32% - 1,61% - (i ) i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (banche grandi- con totale dei fondi intermediati superiori a 21 miliardi di euro) Fonte: Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, Tavola Finanziaria del 1 maggio 2014 (n.1 del 2014) e del 1 novembre 2013 per i dati al 31/12/2013 mentre per i dati al 30/06/2014 Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, Tavola Finanziaria 3.4 del novembre 2014 n.2 (*) Ai fini del calcolo di questi indicatori i Crediti verso clientela sono stati determinati come la somma dei Crediti verso clientela (voce 70) e dei Crediti verso la clientela riclassificati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. (**) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l esposizione lorda alle stesse associata. (***) Calcolato come rapporto annualizzato tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo. Gli impieghi clienti corrispondono alla somma dei Crediti verso clientela (voce 70) e dei Crediti verso la clientela riclassificati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

10 Nell ambito della rendicontazione finanziaria FINREP, l EBA (European Banking Authority) ha emanato la bozza finale di uno specifico ITS ( ITS - Implementing Technical Standards ) che ha introdotto due nuove classificazioni per i crediti e per i titoli di debito in bilancio (ad eccezione dei titoli di negoziazione). Si tratta delle definizioni di Forbearance e di Nonperforming exposures. Le posizioni forborne possono essere identificate sia nell ambito di esposizioni performing che non-performing e possono essere ricondotte ad esposizioni in cui la banca ha concesso al cliente a causa delle sue difficoltà finanziare: una modifica dei precedenti termini e condizioni contrattuali in quanto il debitore non sarà in grado di pagare a causa delle sue difficoltà finanziarie, modifica che non sarebbe stata concessa se il debitore non avesse avuto difficoltà finanziarie o un rifinanziamento parziale o totale del debitore, che non sarebbe stato concesso se il debitore non fosse stato in difficoltà finanziarie, intendendo per rifinanziamento un nuovo contratto che consente di ripagare totalmente o parzialmente il contratto originario. Le Esposizioni Non-performing secondo le nuove definizioni EBA sono quelle che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri: si giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni quale l'escussione ed il realizzo delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie verso la banca; il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni nell adempimento di un obbligazione creditizia rilevante (la rilevanza è stabilita dalla autorità di vigilanza) verso la Banca. Queste due nuove classificazioni introdotte dall EBA saranno efficaci una volta omologate dalla Commissione Europea. Durante l esercizio 2014 sono state condotte le analisi necessarie all implementazione nei sistemi contabili e gestionali delle nuove definizioni, anche alla luce dei documenti di consultazione emanata da Banca d Italia. Al 30 settembre 2014 le modalità di classificazione dei crediti nelle diverse categorie di rischio sono rimaste invariate rispetto al 31 dicembre 2013 in linea con le disposizioni vigenti emanate dalla Banca d Italia. L applicazione dei nuovi processi legati ad una puntuale identificazione e monitoraggio delle esposizioni forborne potrà comportare, una volta a regime, eventuali aggiustamenti nei sistemi di valutazione dei crediti con riferimento alle policy e ai modelli interni utilizzati a tali fini. Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. Nella tabella che segue si riporta l informativa relativa alla concentrazione dei crediti verso clientela per area geografica nonché per segmento di clientela

11 Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti verso società non finanziarie. Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una particolare importanza assumono quelle che possono essere definite come grandi rischi secondo i parametri diffusi dall Autorità di Vigilanza. Nella tabella che segue si riporta l informativa sui grandi rischi, come definiti dalla normativa di vigilanza, per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2013 ed il 31 dicembre In merito ai grandi rischi si precisa, altresì, che, alla data del 31 dicembre 2013, la principale posizione di grande rischio è costituita dall esposizione della Banca nei confronti dello Stato italiano, composta prevalentemente da Titoli di Stato, classificati fra le attività finanziarie disponibili per la vendita. I titoli di stato iscritti in portafoglio al 30 settembre 2014 risultano pari a 5,6 miliardi di euro, iscritti principalmente nel portafoglio AFS (Available for sale), con una duration di circa due anni, considerando le operazioni di copertura del rischio tasso. Nella tabella che segue si riporta l ammontare, nonché la durata media residua dei Titoli di Stato italiani detenuti nel portafoglio dell Emittente alla data del 30 settembre Tipologia Controvalore (dati in milioni di Euro) Durata media residua in anni Tasso fisso ,5 Tasso Variabile 167 1,2 Zero Coupon ,7 Totale Complessivo ,6-11 -

12 Si precisa che la tabella misura la media ponderata delle vite residue dei Titoli di Stato italiani presenti nel portafoglio dell'emittente. Da un punto di vista finanziario, considerando tutti i flussi dei Titoli di Stato italiani (flussi relativi alla componente per interesse (cedole) e flussi relativi alla componente per capitale (valore di rimborso)), la durata media finanziaria 2 dei titoli (duration) si attesta complessivamente a 3,9 anni. Si consideri però che alcuni Titoli di Stato a tasso fisso, per un valore nominale di Euro 600 milioni, sono stati oggetto di swap di tasso (interest rate swap) al fine di mitigare il rischio connesso alle fluttuazioni dei tassi di interesse. Considerando gli effetti di questa operazione a livello complessivo, la durata media finanziaria dei titoli (duration) si riduce a 2,2 anni. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 15, Paragrafo 15.1 per effetto del presente supplemento a pagina 14 il paragrafo Rischi derivanti dallo svolgimento dell Attività di Verifica della BCE sul Gruppo Creval (Rischi connessi al Comprehensive Assessment) - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischi derivanti dallo svolgimento dell Attività di Verifica della BCE sul Gruppo Creval (Rischi connessi al Comprehensive Assessment) Il Credito Valtellinese è stato valutato, ai fini del Comprehensive Assessment (comprensivo dell Asset Quality Review) condotto dalla BCE in collaborazione delle Autorità nazionali competenti, finalizzato, inter alia, a valutare la qualità degli attivi con particolare riferimento ai portafogli crediti. Il Comprehensive Assessment ha comportato un processo complessivo suddiviso in tre fasi specifiche di attività di verifica: (i) un analisi dei rischi a fini di vigilanza, allo scopo di valutare, in termini quantitativi e qualitativi, i fattori di rischio fondamentali, inclusi quelli sotto il profilo della liquidità, della leva finanziaria e del costo del finanziamento; (ii) un esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review) intesa a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso un analisi della qualità dell attivo delle banche, ivi compresa l adeguatezza sia della valutazione di attività e garanzie, sia dei relativi accantonamenti; (iii) una prova di stress per verificare la tenuta dei bilanci bancari in scenari di stress. Il Comprehensive Assessment ha tre obiettivi principali: 1. Migliorare la qualità delle informazioni disponibili sulla situazione delle banche (transparency); 2. Identificare e implementare eventuali azioni correttive, se necessarie (repair); 3. Assicurare agli investitori che le banche sono sane e affidabili (confidence building). In data 26 ottobre sono stati comunicati i risultati dell esercizio di valutazione complessiva, Comprehensive Assessment (CA), svolta sui dati di fine 2013 dalla Banca Centrale Europea (BCE) in collaborazione con le Autorità Nazionale Competenti (NCA), la Banca d Italia per il nostro Paese. Questo esercizio di trasparenza è stato preliminare all avvio del Meccanismo Unico di Vigilanza (MVU) a livello europeo. L esercizio è partito a novembre del 2013 e ha compreso un esame della qualità degli attivi - Asset Quality Review (AQR) volto a rafforzare la trasparenza dei bilanci bancari e uno stress test su un orizzonte di tre anni ( ), condotto in collaborazione con l Autorità Bancaria Europea (EBA) e volto a verificare la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari stressati, predefiniti sulla base di ipotesi e assunzioni di peggioramento del ciclo economico più conservative (nello scenario base) ovvero particolarmente sfavorevoli (nello scenario avverso). La valutazione è stata effettuata a fronte di un parametro di riferimento dell 8% per il Common Equity Tier 1 Ratio, definito secondo i parametri della CRD IV e del CRR I, tanto per l asset quality review quanto per lo scenario di base degli stress test. Gli obiettivi della asset quality review includevano: (i) la valutazione dell adeguatezza degli accantonamenti per le esposizioni creditizie operati dalle banche; (ii) la determinazione dell adeguata valutazione delle garanzie per le esposizioni creditizie; (iii) l analisi della valutazione di strumenti complessi e attività ad alto rischio nei bilanci bancari. Per il Gruppo Credito Valtellinese il risultato finale del Comprehensive Assessment è risultato positivo, considerate le misure di rafforzamento patrimoniale attuate nel corso del 2014 per 415 milioni di euro, come sintetizzato nella seguente tabella. 2 Per durata media finanziaria si intende la media aritmetica ponderata dei periodi di maturazione dei flussi rispetto al loro valo- re attuale totale

13 Ad esito del Comprehensive Assessment, e tenuto conto di tutte le misure di rafforzamento patrimoniali effettuate nel corso del principalmente l aumento di capitale di 400 milioni di euro concluso a giugno, di per sé idoneo alla copertura della carenza di capitale massima ad esito del CA - il CET1 Ratio rettificato post Stress Test, scenario avverso, si attesta a 5,8%. La BCE ha pubblicato la lista definitiva delle banche ritenute significant, il Credito Valtellinese presentando un totale attivo (26,9 miliardi di euro) sotto la soglia identificata come limite dalla BCE (30 miliardi di euro), è stato classificato come less institution e quindi riportato sotto la supervisione di Banca d Italia. Per il Gruppo Credito Valtellinese il risultato finale del Comprehensive Assessment è risultato positivo, considerate le misure di rafforzamento patrimoniale attuate nel corso del 2014, come di seguito sintetizzato: Con riferimento all esercizio di Comprehensive Assessment (CA) ed in particolare ai risultati dell analisi della qualità degli attivi (Asset Quality Review AQR) riportati nel disclosure template pubblicato il 26 ottobre scorso, la Consob, con lettera del 7 novembre 2014, ha richiesto l indicazione nel Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014 delle informazioni di seguito riportate. Con riferimento agli aggiustamenti previsti nell ambito dell AQR si evidenzia che l esercizio ha prodotto le seguenti evidenze: (i) aggiustamenti sulle provisions sui crediti emergenti dall esame delle posizioni di credito campionate (Credit File Review CFR) per 164,92 milioni di euro; (ii) aggiustamenti dalla proiezione statistica dei risultati (Projection of findings - PF) per134,48 milioni di euro; (iii) aggiustamenti dalla review della valutazione collettiva dei crediti (Collective provisioning- CP) per 29,35 milioni di euro; (iv) nessun aggiustamento connesso all area della Fair Value Review. Si premette che il CA è stato un esercizio di natura prudenziale. Per quanto tenuti in adeguata considerazione, nella conduzione dell esercizio la BCE non si è vincolata ai principi contabili laddove l applicazione conservativa di criteri valutativi conduceva a risultati diversi. L esercizio potrà quindi comportare impatti sulla situazione economico-patrimoniale solo in quanto compatibili con i principi contabili utilizzati. In particolare gli aggiustamenti applicati nell ambito delle posizioni selezionate nell ambito della CFR dovranno essere esaminate analiticamente anche alla luce dell evoluzione nel corso dell esercizio e delle condizioni attualmente esistenti sull esposizione. La PF non può essere applicata in quanto determinata su basi statistiche. Non sono al riguardo previsti, a quanto consta, invii di dettaglio sulle singole esposizioni; pertanto, solo una specifica conoscenza delle modalità utilizzate per la determinazione della PF potrebbe consentire, in linea teorica, un eventuale impiego delle relative informazioni anche a fini di modifica delle policy valutative interne, sempre in coerenza con i principi contabili adottati. Con riferimento agli aggiustamenti proposti alla valutazione collettiva dei crediti (CP) questi sono stati determinati secondo i criteri prudenziali del c.d. Challenger Model, che differiscono dai criteri contabili e si basano su parametri non corrispondenti a quelli definiti nell ambito dei modelli interni. Le rettifiche di valore su crediti e altre attività finanziarie rilevate a conto economico nel presente resoconto sono complessivamente pari a 307 milioni di euro. In tale ammontare sono incluse provisions sulle posizioni di credito campionate nella CFR per 117 milioni di euro, corrispondenti al 70% circa degli aggiustamenti complessivi evidenziati in tale ambito. Non sono presenti rettifiche dei saldi patrimoniali di apertura al 1 gennaio Sono attualmente in corso i necessari approfondimenti sulle singole posizioni selezionate nella CRF sulla base delle informazioni analitiche pervenute dalle competenti Autorità di Vigilanza. Il risultato dell esercizio 2014 incorporerà gli esiti dell analisi condotta coerentemente e per quanto compatibili con i principi contabili e le policy di valutazione adottati. Sempre nel corso dell esercizio si completeranno le analisi sui criteri adottati dalla BCE nella conduzione dell esercizio, con riferimento a specifiche e circoscritte aree di miglioramento, ai fini di una potenziale revisione delle policy valutative interne ovvero dei parametri utilizzati nei modelli interni ai fini della valutazione dei crediti in portafoglio. Gli eventuali impatti conseguenti alle decisioni che potranno essere assunte saranno rilevati contabilmente nel quarto trimestre dell esercizio. Con riferimento all esito della fase di verifica delle procedure contabili condotta nell AQR (PP&A Processes, Policies and Accounting Review) relativamente ad aree di bilancio diverse da quella dei crediti non sono pervenute alla Banca specifiche comunicazioni o specifiche indicazioni da parte delle Autorità di Vigilanza

14 Si segnala che la BCE ha pubblicato la lista definitiva delle banche ritenute significant, il Credito Valtellinese presentando un totale attivo (26,9 miliardi di euro) sotto la soglia identificata come limite dalla BCE (30 miliardi di euro), è stato classificato come less institution e quindi riportato sotto la supervisione di Banca d Italia. per effetto del presente supplemento a pagina 16 il paragrafo Rischi connessi all andamento dei risultati del Gruppo Credito Valtellinese - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischi connessi all andamento dei risultati del Gruppo Credito Valtellinese La crisi economico-finanziaria e dei mercati finanziari in generale ha influenzato negativamente in passato, e potrebbe continuare a influenzare negativamente anche in futuro, i risultati del Gruppo. In particolare, il Gruppo nell esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 ha registrato una perdita netta pari ad Euro 322,4 milioni, mentre al termine dell esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 ha rilevato un utile di Euro 11,7 milioni. Al 30 giugno 2014, l utile netto è pari ad Euro 3,1 milioni, in aumento rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell esercizio 2013, pari quest ultimo a Euro 2,8 milioni. Su tali risultati del Gruppo Credito Valtellinese hanno pesato, in particolare, le rettifiche su crediti pari, al lordo degli effetti fiscali, rispettivamente ad Euro 354,5 milioni nel Bilancio Consolidato 2012, a Euro 266,5 milioni nel Bilancio Consolidato 2013 e ad Euro 210,2 milioni nella primo semestre Sul risultato del 2012 hanno anche inciso negativamente le rettifiche di valore dell avviamento per un importo pari a Euro 302,6 milioni e le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita per Euro 34,3 milioni (Euro 19,8 milioni nel 2013). La dinamica delle rettifiche su crediti è il riflesso peraltro anche del perdurare della situazione di crisi economico finanziaria, nonché delle misure fiscali adottate dal governo italiano, che hanno impattato sul reddito disponibile delle famiglie e sulla redditività delle imprese, condizionando la capacità dei clienti di far fronte agli impegni di rimborso dei propri debiti bancari. Nella tabella che segue si riportano alcune voci significative del conto economico del Gruppo relative agli esercizi 2013 e 2012, nonché al 30 giugno e al 30 settembre VOCI DEL CONTO ECONOMICO (Euro/1000) Margine di interesse Margine di intermediazione Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo ( ) Nell esercizio 2013 il margine di interesse si è attestato a Euro 463 milioni, in riduzione del 3,1% rispetto all esercizio precedente, ma in miglioramento nel secondo semestre dell esercizio rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi dello stesso anno. Al 30n settembre 2014 il margine di interesse si è assestato a Euro 363 milioni in incremento del 6,14% rispetto allo stesso periodo del La buona ripresa del margine beneficia degli effetti delle azioni di repricing e ricomposizione delle forme di raccolta più onerose, nonostante il basso livello dei tassi di interesse a breve termine, la contrazione dei volumi e la riduzione del portafoglio titoli con riferimento al primo semestre Il Gruppo Creval ha, inoltre, beneficiato nel 2013 degli effetti relativi ai finanziamenti con la BCE (come evidenziato nel Capitolo 3, Paragrafi e Sezione Prima del Prospetto di Aumento di Capitale.). Non si può escludere che l eventuale protrarsi della crisi economico-finanziaria e in generale il protrarsi di una situazione di incertezza relativa al mercato italiano possano far registrare risultati negativi nei prossimi esercizi, con conseguente progressivo indebolimento della struttura patrimoniale della Banca e del Gruppo e con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. per effetto del presente supplemento a pagina 17 il paragrafo Rischi connessi all esposizione del Gruppo Credito Valtellinese al debito sovrano - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischi connessi all esposizione del Gruppo Credito Valtellinese al debito sovrano In rapporto alle dimensioni del proprio attivo, il Gruppo detiene significativi importi in titoli di debito emessi dallo Stato italiano. In particolare, al 30 Settembre 2014, il Gruppo detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di Euro 5,6 miliardi di euro, pari al 19,6% del totale delle attività detenute dall Emittente

15 Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie di rating. Agenzia di Rating DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO Debito a Breve Termine Debiti a medio-lungo termine Outlook Moody s 14 febbraio 2014 P-2 Baa2e Stabile Fitch Ratings 24 ottobre 2014 F2 BBB+ Stabile Standard & Poor s 6 dicembre2014 A - 2 BBB- Stabile DBRS 11 aprile 2014) R-1 (low) A (low) Stabile/Negativo Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2013, con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza. (dati/1000) ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE CREDITI VERSO LA CLIENTELA TOTALE TITOLI Valore nominale dei titoli Valore di bilancio-fair value Al 31 dicembre 2013 fra i crediti verso clientela sono ricompresi crediti riferiti ad amministrazioni pubbliche centrali e locali italiane per un importo di Euro migliaia, pari allo 0,25% dell aggregato complessivo. Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle amministrazioni centrali dello Stato italiano al 30 settembre 2014, con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza. (dati/1000) ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE CREDITI VERSO LA CLIENTELA TOTALE TITOLI Valore nominale dei titoli Valore di bilancio-fair value Per maggiori informazioni in merito alle caratteristiche ed alla durata residua dei titoli si veda il Paragrafo che precede. In considerazione dell esposizione del Gruppo nei confronti dello Stato italiano, non è possibile escludere effetti negativi sui risultati operativi del Gruppo, nonché sulla relativa situazione economica, patrimoniale e finanziaria, ove la situazione del debito sovrano ed, in particolare modo, di quello italiano torni ad aggravarsi, considerate anche le perduranti incertezze in merito alla situazione politica ed alla crescita economica del nostro Paese. Per maggiori informazioni in merito all esposizione del Gruppo sui titoli di debito emessi dallo Stato italiano si veda il paragrafo Analisi dei principali aggregati patrimoniali e dei risultati economici consolidati, pag. 48 Bilancio Consolidato 2013, nonché la Parte Rischio sovrano, pag. 114 della Relazione Finanziaria Semestrale 2014, entrambi incorporati mediante riferimento nel presente documento di registrazione e disponibili sul sito internet sezione Investor Relations alla voce Relazioni finanziarie

16 per effetto del presente supplemento a pagina 19 il paragrafo Rischio di liquidità - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischio di liquidità Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza, quando essi giungono a scadenza. Normalmente possono essere individuate due forme di rischio liquidità: (a) il Funding Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento ed alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; (b) il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è necessario realizzare l operazione. Nel corso degli ultimi anni il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di elevata volatilità e straordinaria incertezza ed instabilità sui mercati finanziari, causate anche dal fallimento di alcune istituzioni finanziarie e, successivamente, dalla crisi di debito sovrano in alcuni Paesi. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti periodi, una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, contraendo notevolmente la possibilità di ricorso al credito da parte degli operatori. Anche in relazione al futuro, non si possono aprioristicamente escludere ulteriori significative tensioni nel reperimento di liquidità sul mercato. La reperibilità della liquidità destinata allo svolgimento delle varie attività, nonché la possibilità di accedere a finanziamenti a lungo termine sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo. In particolare, la liquidità stabile e i finanziamenti a lungo termine sono essenziali affinché l Emittente sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento per cassa o per consegna, previsti o imprevisti, in modo da non pregiudicare l operatività corrente o la situazione finanziaria del Gruppo. Come rappresentato in precedenza in termini generali, il reperimento di liquidità da parte del Gruppo Credito Valtellinese potrebbe essere pregiudicato dall incapacità del Gruppo di avere accesso al mercato del debito, dall incapacità di vendere i propri beni o di rimborsare i propri investimenti. Detti eventi potrebbero manifestarsi a causa del peggioramento delle condizioni di mercato, della sfiducia nei mercati finanziari, di incertezze e speculazioni relative alla solvenza dei partecipanti al mercato, del peggioramento dei rating, ovvero di problemi operativi relativi a terze parti. Una limitata capacità di reperire sul mercato la liquidità necessaria a condizioni favorevoli, ovvero la difficoltà di accesso a finanziamenti a lungo termine a condizioni favorevoli, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo. Al 30 settembre 2014 il Loan to Deposit Ratio, su base consolidata, era pari al 93,2% (97,3% al 30 giugno). Al 30 giugno il Liquidity Coverage Ratio, su base consolidata, era pari al 151%, mentre il Net Stable Funding Ratio, del pari su base consolidata, era pari al 118%. Si evidenzia, inoltre, che nell ambito della propria attività il Gruppo ricorre anche al finanziamento presso la BCE. In particolare l esposizione del Gruppo verso quest ultima in termini di linee di finanziamento a lungo termine era pari, al 30 settembre 2014, a Euro 3,2 miliardi. Tali linee hanno scadenza il 29 gennaio 2015 per Euro 1,2 miliardi residui, il 26 febbraio 2015 per Euro 1 miliardo e il 26 settembre 2018 per Euro 1 miliardo. Al 30 settembre 2014 il Gruppo presenta una posizione interbancaria netta negativa per 2,8 miliardi di euro, a fronte della quale dispone di riserve di liquidità costituite per la gran parte da titoli di Stato italiani e ritenute adeguate alle esigenze contingenti e prospettiche. Si tratta, in particolare, di 8,3 miliardi di euro (valore già decurtato degli scarti di garanzia) di attività stanziabili per operazioni di rifinanziamento presso la BCE, ammontare nel quale sono inclusi i titoli rivenienti da cartolarizzazioni, le emissioni obbligazionarie con garanzia governativa e i crediti che soddisfano i requisiti di idoneità. Alla data di riferimento, circa il 40% di tali attività è posta a garanzia di operazioni con la BCE, mentre una quota minoritaria è utilizzata con controparti di mercato; attività pari a 4,7 miliardi risultano libere. Con riferimento ad un orizzonte temporale di tre mesi, le riserve di liquidità ammontano a 3,7 miliardi di euro. Eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE, ivi incluse eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi con finalità di garanzia e/o delle relative valutazioni, potrebbero incidere sull attività della Banca e del Gruppo con conseguenti effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo Credito Valtellinese. Per maggiori informazioni in merito al profilo di liquidità del Gruppo si veda la Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, pag. 241 del Bilancio Consolidato 2013 e a pag. 98 della relazione finanziaria del 1 semestre 2014 nonché la Sezione Prima, Capitolo 15, Paragrafo 15.1 del Prospetto di Aumento di Capitale, incorporati mediante riferimento nel presente documento e disponibili sul sito internet sezione Investor Relations alla voce Relazioni finanziarie

17 per effetto del presente supplemento a pagina 29 il paragrafo Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L Emittente e soggetto ad un articolata e stringente regolamentazione, nonché all attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l Emittente e soggetto a specifiche normative, in tema, tra l altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1 gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza e stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell introduzione di policy e di regole quantitative per l attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all 8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. capital conservation buffer, ovvero un cuscinetto di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l altro, l introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR ), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR ) con orizzonte temporale superiore all anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l indicatore LCR e previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 gennaio 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 ( CRR ); - per l indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale. Nonostante l evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD, o Direttiva ), che s inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le Autorità ) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell ente, riducendo al minimo l impatto del dissesto sull economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base alla direttiva, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro ,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, in via permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell Emittente. Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale. La Direttiva dovrà essere recepita a livello nazionale entro il 31 dicembre 2014 ed entrerà in vigore a decorrere dal 1 gennaio 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in per le quali e stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al piu tardi, al 1 gennaio Peraltro, le disposizioni della Direttiva potranno essere applicate agli strumenti finanziari gia in circolazione, anche se emessi prima dei suddetti termini. Al riguardo si rinvia al Rischio connesso all utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi inserito nel paragrafo 2 della Nota Informativa del Prospetto di base

18 Sebbene l Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell Emittente. per effetto del presente supplemento a pagina 32 il paragrafo Informazioni Finanziarie Selezionate - contenuto nel capitolo 3 FATTORI DI RISCHIO del Documento di Registrazione viene integralmente sostituito come segue: 3.3 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Nelle tabelle che seguono si riportano i principali indicatori finanziari ed i principali dati economici e patrimoniali consolidati del Gruppo Credito Valtellinese con riferimento agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e al 31 dicembre 2013, redatti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'international Accounting Standards Board (IASB) e omologati dall'unione Europea e di cui era obbligatoria l adozione al 31 dicembre 2011, incluse le relative interpretazioni dell' lnternational Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), come stabilito dal Regolamento Comunitario n del 19 luglio 2002 e sottoposti a revisione contabile dalla Società di Revisione K.P.M.G.. Inoltre, le informazioni relative al patrimonio ed alla situazione economico-finanziaria del Gruppo per il semestre concluso il 30 giugno 2014, nonché per il semestre concluso il 30 giugno 2013, sono ricavabili, rispettivamente, dalla Relazione Finanziaria semestrale 2014 e dalla Relazione Finanziaria semestrale 2013 sottoposte a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione K.P.M.G. Si evidenzia che le tabelle sono state ulteriormente aggiornate con i dati rivenienti dal rendiconto di gestione (non sottoposto a revisione contabile) relativo al trimestre conclusosi il 30 settembre Tabella 1 Patrimonio di Vigilanza e Coefficienti Patrimoniali Consolidati Patrimonio di Vigilanza (1) (in migliaia di euro) (Total Capital in migliaia di euro) 31/12/ /12/ Patrimonio di Base (Tier 1) Patrimonio Supplementare (Tier 2) Importo attività ponderate per il rischio Total Capital Ratio(2) (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate) Tier 1 Capital Ratio (3) (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate) Ratios minimi stabiliti da Banca d Italia Fino al 31/12/ ,18% 11,49% 8% 8,63% 8,13% 4% Core Tier 1 Capital Ratio (4) 8,63% 8,13% RWA/Totale attivo 64,34% 66,51% (1) Patrimonio di Vigilanza ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e, con riferimento ai dati sopra esposti riferiti al 31/12/2013 e 31/12/2012, conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d Italia con la Circolare n 263/2006 (e successivi aggiornamenti) Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche e con Circolare n 155/91 (e successivi aggiornamenti) Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui Coefficienti patrimoniali. Il Patrimonio di Vigilanza, costituito dal Patrimonio di Base e dal Patrimonio Supplementare, al 31 dicembre 2013 è pari a migliaia di euro, in diminuzione del 6,7% rispetto a fine Al 31 dicembre 2012 il patrimonio di base ammontava a migliaia di euro, mentre al 31/12/2013 si attesta a migliaia di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una variazione ascrivibile principalmente: al riscatto anticipato degli strumenti finanziari di cui all art. 12 del Decreto Legge 185/2008 cosiddetti Tremonti bond emessi nel dicembre 2009 per un ammontare di 200 milioni di euro, computabili nel Core tier1; all emissione n nuove azioni Creval, a conclusione del periodo di esercizio straordinario del Warrant Azioni Creval 2014, per un controvalore complessivo di circa 22 milioni di euro; alla cessione di una quota della partecipazione in Banca di Cividale pari al 20%

19 Il patrimonio supplementare ammonta a migliaia di euro al 31/12/2013, di cui 692 milioni di euro rappresentati da passività subordinate computabili. Il patrimonio supplementare diminuisce di 52 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2012, principalmente per effetto dell ammortamento teorico dei prestiti subordinati in essere prescritto dalla normativa, per il rimborso di prestiti precedentemente in essere e per l utilizzo di riserve di rivalutazione a copertura della perdita del (2) Il Total Capital Ratio è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Vigilanza e le Attività di rischio ponderate. Il total capital ratio è pari al 12,18% a fine 2013, in aumento del 5,8% rispetto a fine 2012: la variazione dell indice rispetto all anno precedente, è dovuta in particolare alla diminuzione delle Attività ponderate per il rischio, ascrivibile principalmente alla variazione dei volumi di credito erogato parzialmente compensata dalla variazione dei crediti di dubbio esito. (3) Il Tier1 Capital Ratio è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività di rischio ponderate. Il valore dell indice è passato dall 8,13% del 31/12/2012 all 8,63% del 31 dicembre I motivi dell incremento sono imputabili in particolare alla diminuzione delle Attività ponderate per il rischio, passate da migliaia di euro (4) Il Core Tier1 Capital Ratio è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base, al netto di eventuali strumenti innovativi e non innovativi computabili di capitale, e le Attività di rischio ponderate. Si segnala che l indicatore risulta essere coincidente all indicatore Tier1 Capital Ratio in quanto l Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi e non innovativi computabili di capitale. Tale indice è in linea con l indicazione di Banca d Italia di mantenere un livello pari o superiore al 7,5%. Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets RWA) passa da migliaia di euro di fine 2012 a migliaia di euro al 31/12/2013, in diminuzione di migliaia di euro pari al 12%. Il totale dell attivo di bilancio ammonta alla fine del 2013 a migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si attesta al 64,34%. Ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per il rischio (RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la normativa si è proceduto utilizzando il metodo standard per il rischio di credito e per i rischi di mercato, mentre per il rischio operativo si è utilizzato il Traditional Standardised Approach sulle parte preponderante del rischio di Gruppo. A partire dal 1 gennaio 2014 è in vigore la regolamentazione di Basilea 3 che, tra le altre disposizioni, disciplina anche la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (cosiddetto Fondi Propri ) e stabilisce per i relativi indicatori patrimoniali differenti livelli minimi. L attuazione della nuova disciplina prudenziale seguirà un regime di applicazione transitorio (cosiddetto Phased-in ) che, nella maggior parte dei casi, è articolato dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2017 seppure con alcune importanti eccezioni per le quali sono previsti tempi di applicazione più lunghi (es. norme transitorie su partecipazioni in assicurazioni, filtro prudenziale su titoli di stato, grandfathering degli strumenti di capitale non più computabili). Relativamente alle nuove modalità di composizione dei Fondi Propri le principali novità riguardano innanzitutto la suddivisione del Tier 1 in Common Equity Tier 1 (CET1) e Tier 1 aggiuntivo. Nel primo comparto rientreranno gli strumenti di maggiore qualità in termini di capacità di assorbire le perdite e grado di subordinazione in caso di crisi (come ad esempio il capitale, le riserve, i sovrapprezzi di emissione ecc.) mentre nel secondo verranno classificati alcune tipologie di strumenti finanziari che avranno un grado di subordinazione superiore a quelli del CET1, ma inferiore a quelli del Tier2. La componente di rilievo che rimane nel computo del Tier 2 sono i prestiti subordinati emessi dalla Banca. Per quanto concerne invece i nuovi livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Capital Ratio dovrà essere pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate, il Tier 1 Capital Ratio al 6% e il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all 8%.Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto l introduzione del Buffer di Conservazione del Capitale che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale buffer i coefficienti patrimoniali assumeranno livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all 8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. A partire dal 1 gennaio 2016 Banca d Italia ha previsto anche una riserva di capitale anticiclica, secondo quanto disposto dall articolo 160, commi da 1 a 4, della CRD IV. Al 30 settembre 2014 i fondi propri sono determinati in base alla nuova disciplina, sopra riportata, contenuta nella Direttiva 2013/363/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e sulla base delle Circolari delle Banca d Italia n. 285, n. 286 e n. 154, secondo i criteri transitori in vigore per il Per quanto riguarda i dati relativi al 31 dicembre 2013, gli stessi sono stati ricalcolati secondo le nuove regole di vigilanza, sulla base del regime provvisorio in vigore dal 1 gennaio

20 Tabella 2 Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali Consolidati (in milioni di euro) 30/09/ /06/ /12/2013 (*) Totale fondi propri Totale capitale primario di classe 1 (Common Equity Tirer1- CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) Attività di rischio ponderate Ratios minimi stabiliti da Basilea3 per il 2014 in vigore dal 1 gennaio 2014 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 11,8% 11,6% 8,8% 4,5% Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (TIER1 ratio) 11,8% 11,6% 8,8% 5,5%** Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 15,1% 14,6% 12,2% 8% RWA//Totale attivo 60,6% 64,8% 66,6% (*) Dati pro-forma ricalcolati sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3). (**) 5,50%Fino al 31/12/2014-6% dal 1/1/2015 Il totale del capitale primario di classe 1 (cosiddetto CET1 ), calcolato tenendo conto del risultato maturato nel semestre, ammonta a milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al 31 dicembre 2013, si registra una variazione positiva di 429 milioni di euro, ascrivibile principalmente all operazione di aumento di capitale effettuata nel Il capitale di classe 2 (cosiddetto T2 ) ammonta a 571 milioni di euro al 30 settembre 2014, rispetto ai 607 milioni di euro al 31 dicembre La differenza è dovuta principalmente al rimborso di una quota di uno strumento subordinato emesso dal Credito Valtellinese, che passa da 120 milioni di nominale a dicembre 2013 a 90 milioni di nominale a giugno 2014 e all emissione di un nuovo strumento subordinato per un importo nominale di 100 milioni. Per i subordinati passivi è stato calcolato l ammortamento teorico giornaliero conformemente a quanto disposto dal regolamento 575/2013. Al 30 settembre 2014 i fondi propri risultano pari a milioni di euro in incremento rispetto a milioni di euro di fine Al 30 settembre 2014 le attività di rischio ponderate ammontano a milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una variazione negativa pari a 864 milioni di euro, ascrivibile principalmente alla variazione dei volumi di credito erogato nei primi novi mesi del 2014 parzialmente compensata dalla variazione dei crediti di dubbio esito. Alla data del presente documento, è in corso il processo di convalida interna - svolto dall apposita funzione aziendale e sottoposto a revisione da parte della funzione di Internal Audit riguardante i sistemi interni di rating per la misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l approccio avanzato (Advanced - IRB). Dall uso di tali sistemi, una volta ottenuta la validazione da parte dell Autorità di Vigilanza al loro utilizzo anche a fini prudenziali, che verrà presumibilmente richiesta nel corso del 2015, il Credito Valtellinese si attende, entro l orizzonte temporale del Nuovo Piano Industriale (31 dicembre 2016), un impatto positivo sul Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 di circa 130 basis point, calcolato sulla base di stime gestionali interne. Tenuto conto di questo impatto il Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 atteso a fine 2016 è stimato al 13,0%. Alla luce di quanto sopra, nonostante l Emittente, alla data del presente documento, risulti già adeguato ai requisiti patrimoniali richiesti dalla Nuova Disciplina, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell Emittente e del Gruppo Credito valtellinese nonostante i potenziali benefici che potrebbero derivare dall applicazione dei modelli AIRB sopra indicati, nonché dall esecuzione di ulteriori azioni di capital management minori, come il miglioramento della capital allocation da realizzarsi anche attraverso la raccolta e valorizzazione delle garanzie eligible ai fini della mitigazione del rischio di credito, l affinamento dei modelli interni di stima del Loss Given Default (LGD), del rating del garante, nonché l avvio, ad oggi peraltro non ancora deliberato, di un percorso preordinato alla validazione dei metodi AMA (Advanced Measurement Approaches) per la misurazione dei rischi operativi. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.4 Al 30 settembre 2014 il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo registra una consistenza di 2,4 miliardi di euro. Il Common Equity TIER1 è pari a 2 miliardi di euro a fronte di attività di rischio ponderate (RWA) per 17,2 miliardi di euro. I coefficienti patrimoniali si attestano rispettivamente a: - 11,8% per il Common Equity Tier1 ratio in regime di applicazione transitorio (cosiddetto phased in ); - 15,1% per il Total Capital ratio phased in. La solidità patrimoniale è confermata anche considerando l impatto complessivo dell Asset Quality Review (AQR) condotta dalla BCE, pari a 127 basis point

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