Organizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6. Ing. Marco Greco Tel

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1 Organizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6 Ing. m.greco@unicas.it Tel Stanza 1S-28

2 La produzione La produzione è la fase dove, dato un input I, una funzione di produzione P e un output O, l input diventa output seguendo questa relazione O=P(I). Il valore dell output aumenta rispetto a quello dell input grazie alle lavorazioni

3 La produzione Tre tipi di produzione: Produzione Push: il Management decide la quantità di output che deve essere prodotta Produzione Pull: la domanda determina la produzione Produzione Push-Pull: Vengono prodotti output semilavorati generici indipendentemente dalla domanda (push), e successivamente questi verranno lavorati per ottenere l output desiderato dalla domanda (pull)

4 La produzione Tra gli aspetti più delicati della produzione c è la pianificazione (di breve, medio, e lungo periodo) (Es. beer distribution game, che deve tener conto di tante variabili! Se è la domanda a guidare la pianificazione, posso preparare dei semilavorati da assemblare «on demand», che comunque dovranno essere prodotti in misura non eccessiva I semilavorato = P 1 (I) O = P 2 (I semilavorato ) Quindi O = P (I) = P 2 (P 1 (I)) Input, semilavorati e output sono custoditi in magazzini che costano

5 L approvvigionamento L approvvigionamento deve mantenere le scorte di magazzino a un livello adeguato per soddisfare i bisogni della produzione. Costi: della struttura per immagazzinare le scorte, movimentarle e manutenerle; per assicurare le scorte contro furti, guasti, ecc.; opportunità legato ad aver accantonato oggetti senza poter utilizzare in altro modo il capitale che è stato necessario per acquistarli; dell obsolescenza legato alla possibilità che la scorta non possa più essere utilizzata per motivi legati a scadenze, uscite dal mercato, cambio versione del prodotto finito, ecc.

6 L approvvigionamento I fattori su cui bisogna dimensionare l approvvigionamento sono: Scorte ridotte, costi di magazzino minori, ma flessibilità di produzione ridotta. Scorte maggiori, costi di magazzino maggiori, ma flessibilità di produzione maggiore.

7 La logistica Movimentazione di input, semilavorati e output da/per magazzini e linee produttive La logistica interna (trasporto di risorse primarie o semilavorati tra le varie fasi di produzione): La logistica esterna (trasporto di output ai punti vendita) Forma degli oggetti, layout dell impianto, sistemi di movimentazione, rotte da seguire, scheduling delle attività

8 La logistica L. interna: Più l impresa ha un organizzazione produttiva di tipo pull, più la logistica interna sarà complessa da organizzare. L. esterna: Maggiore sarà la distanza tra produzione e vendite, maggiore sarà la perdita di valore economico dell output per distanza percorsa e più la logistica esterna sarà complessa da organizzare. Supply chain management

9 Contabilità e controllo di gestione

10 Contabilità e controllo di gestione Lavora seguendo varie fasi: Pianificazione: definizione di un obiettivo e di un piano per raggiungerlo Budget: definizione degli obiettivi economico-finianziari da raggiungere e quantificazione delle risorse necessarie Consuntivazione: controllo sui risultati ottenuti durante l esercizio L analisi degli scostamenti: confronto tra obiettivi fissati e raggiunti, e analisi delle cause che hanno portato a eventuali scostamenti Azioni correttive: sulla base dell analisi degli scostamenti si definiscono azioni e feed-back, sulle fasi di pianificazioni e budget, in modo da riportare i risultati futuri più prossimi a pianificati Contabilità generale (ricavi-costi, attivo-passivo, entrate-uscite) vs contabilità analitica (informazioni dettagliate)

11 L Activity Based Costing (ABC) Metodologia che permette di stimare il costo pieno del prodotto, attribuendo razionalmente i costi indiretti I prodotti richiedono lo svolgimento di attività che richiedono a loro volta la disponibilità di risorse Procedura di implementazione dell ABC: - individuazione di tutte le attività aziendali; - raggruppamento di tali attività in macroattività (insieme di attività che possono essere trattate con lo stesso cost driver); - attribuzione dei costi alle attività (i costi comuni devono essere allocati attraverso specifici cost driver); - attribuzione dei costi delle attività ai prodotti (in modo diretto se esiste una relazione diretta, attraverso specifici cost driver quando le attività si riferiscono a diverse produzioni).

12 L Activity Based Costing (ABC) Svantaggi: - elevati costi di gestione ed implementazione, - tempi di introduzione lunghi, - difficoltà di manutenzione del sistema, - necessità di coinvolgere chi lavora sui processi nella determinazione dei cost driver, - difficoltà di integrazione con altri sistemi di controllo di gestione presenti in azienda.

13 Sistemi informativi aziendali ICT fondamentale per il successo aziendale supporto al business process; supporto alle decisioni (sia da parte degli impiegati che da parte del management); supporto alle strategie dell impresa per ottenere un vantaggio competitivo. Un sistema informativo può essere definito come una composizione organizzata di persone, hardware, software, reti di comunicazione e dati che raccoglie, trasforma e diffonde l informazione all interno di un organizzazione.

14 Sistemi informativi aziendali Supply Chain Management Enterprise Resource Planning logistica produzione distribuzione Fornitori Distributori Rivenditori Supporto alle decisioni Customer Relationship Management Enterprise Application Integration marketing vendite supporto clienti Clienti Rivenditori

15 Enterpise Resource Planning Software con funzione di supporto al backoffice: Aumento dell efficienza del back office Rapidità, precisione e vastità dei dati disponibili ai manager. Scelte manageriali potenzialmente migliori Integrazione ed automatizzazione di produzione, logistica, contabilità e controllo di gestione, finanza, risorse umane e controllo qualità Svantaggi: Necessità di re ingegnerizzare i processi (con relativi costi) Elevati costi di adozione Elevati costi di personalizzazione Rigidità del sistema informatico

16 Customer relationship management Software a supporto del front-office. Date queste semplici constatazioni: 70% dei clienti insoddisfatti continueranno ad avere rapporti con l impresa se questa offre prontamente una soluzione al disservizio. è più costoso vendere a un nuovo cliente che a un cliente già fidelizzato Un cliente insoddisfatto farà una pubblicità negativa a circa 6-8 persone.

17 Customer relationship management Imprese customer-oriented necessitano di strumenti a supporto del front-office Questi software hanno una duplice funzione: Agevolare il lavoro del front-office Storicizzare i dati dei clienti e usare questi dati per campagne marketing. I vantaggi più grandi del CRM sono: Identificazione dei clienti più profittevoli Possibilità di un offerta personalizzata al cliente Possibilità di conservare una traccia di tutti i contatti avuti tra cliente e impresa.

18 Enterprise application integration Poiché per motivi geografici, o per complessità, il front-office e il back-office, non possono sempre comunicare agevolmente tra loro, è stato necessario introdurre l EAI EAI serve da legante e da tramite tra l ERP e il CRM, in modo da gestire entrambi in modo più efficiente possibile. ERP produzione distribuzione finanze EAI CRM servizi ai clienti customizzazione ordini di vendita

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