UNA SEQUENZA NON RIGIDA

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1 LE FASI DELLA RICERCA EDUCATIVA PROF.SSA MARIA GRAZIA SIMONE

2 Indice 1 UNA SEQUENZA NON RIGIDA CARATTERISTICHE DI CIASCUNA FASE BIBLIOGRAFIA di 10

3 1 Una sequenza non rigida La ricerca sperimentale e quella empirica si svolgono seguendo un percorso ordinato, nel quale è possibile, abitualmente, individuare alcuni passaggi essenziali. Quando si vuole progettare e attuare una ricerca empirica in ambito educativo occorre esplicitare queste fasi, per rendere più trasparente il processo avviato. Le fasi possono essere individuate in maniera più o meno analitica e sono, di norma, presentate in un ordine non rigido. Elenchiamo di seguito i momenti principali: 1. Individuare il tema della ricerca 2. Identificare lo scopo dello studio 3. Definire il problema di cui si occupa la ricerca 4. Costruire il quadro teorico di riferimento 5. Formulare le ipotesi e definire le variabili 6. Pianificare la ricerca 7. Individuare il campione (i soggetti a cui si riferisce la ricerca) 8. Scegliere gli strumenti di rilevazione 3 di 10

4 9. Effettuare l intervento (per l esperimento) o avviare le rilevazioni (ad esempio per le ricerche osservative) 10. Realizzare l analisi dei risultati e stendere il report finale. Il fatto che ogni operazione della serie qui riportata debba trovare adeguata esplicitazione già in fase di progettazione della ricerca non impedisce che, in itinere, possano intervenire delle modifiche. Va però ricordato che ogni variazione comporta aggiustamenti consequenziali lungo l intera successione operativa e quindi richiede un attento lavoro di analisi, anche allo scopo di accertare che non vengano a modificarsi in modo surrettizio l ipotesi e la prospettiva di studio. Quanto alla rigidità della sequenza, è appena il caso di dire che essa vale come criterio ordinativo e non come protocollo rigidamente prescrittivo e quindi può tollerare spostamenti e condensazioni. La generalizzazione, ad esempio, può rientrare nella fase di verifica dell ipotesi o come sua appendice. Per generalizzazione si intende la possibilità di estendere i risultati e le conclusioni ottenuti dalla ricerca alla intera popolazione da cui è stato tratto il campione e, inoltre, la loro applicabilità a condizioni diverse da quelle in cui è stata effettuata la ricerca. Si capisce, dalla stessa struttura dello schema proposto, che un progetto di ricerca, per essere formalizzato, richiede un grosso lavoro preparatorio. Possiamo aggiungere che soltanto una percezione confusa dei fatti può impedire di assumere la fase di preparazione come momento effettivo di ricerca. Anche perché è legittimo ritenere che una corretta impostazione del problema è già quasi una elaborazione della risposta; saper porre un quesito significa garantirsi la possibilità di risposte puntuali; una domanda ben formulata è già un buon passo nell avanzamento dell'indagine. 4 di 10

5 2 Caratteristiche di ciascuna fase Andiamo ora a guardare nel dettaglio, mediante una breve spiegazione di ciascuna fase, le caratteristiche dell iter della ricerca educativa. 1. Individuare il tema della ricerca Si tratta di scegliere e individuare il tema sul quale indagare, conducendo un analisi accurata dei livelli di generalizzabilità a cui si vuole pervenire. Per esempio, la seguente formulazione La motivazione e il successo scolastico è un tema eccessivamente generale perché una ricerca si possa attuare in termini di tempo e mezzi ragionevoli. Il tema potrebbe essere precisato meglio e divenire: La motivazione e le competenze linguistiche nella terza classe della scuola primaria. 2. Identificare lo scopo dello studio Quale potrebbe essere lo scopo di una ricerca? Si può scegliere di descrivere un fenomeno, valutare un programma o un sistema, spiegare un evento identificando i fattori che lo causano, mettere in relazioni più fattori, ecc. E evidente che, al variare dello scopo dello studio, varierà anche la tipologia di ricerca. 5 di 10

6 3. Definire il problema di cui si occupa la ricerca La scelta del problema è un operazione delicata e legata alla sensibilità, all esperienza e alle competenze del ricercatore, il quale, in questa fase, si domanda quale sia la causa dei fenomeni che studia, quale relazione ci sia tra più fattori, quale la relazione tra due o più variabili. G. L. de Landsheere, uno dei più famosi sperimentalisti europei di lingua francese, direttore del Laboratorio di pedagogia sperimentale dell università di Liegi (Belgio), affermò nella seconda metà del secolo scorso che, sia che si tratti di una sperimentazione o di una semplice osservazione, la ricerca nasce e si sviluppa a condizione che si senta l esistenza di un problema che ha bisogno di essere chiarito o risolto. Infatti non c è un apparente contraddizione fra la soluzione di un problema presente nella vita di tutti i giorni e la ricerca: le uniche vere differenze riguardano il livello di presa di coscienza del fatto, lo sforzo di sistematizzazione e il rigore con cui si generalizzano i risultati Costruire il quadro teorico di riferimento In questa fase occorre: avviare una chiarificazione concettuale dei termini utilizzati all interno del problema; svolgere una ricerca bibliografica, il più ampia e completa possibile, volta a individuare le teorie di riferimento; documentarsi su altre ricerche svolte sul tema scelto. G. de Landsheere nota che, nell approccio sperimentale, il termine teoria acquista un significato ben preciso: esso indica un insieme di costrutti (concetti), di definizioni e di proposte, in stretto rapporto tra di loro, i quali realizzano una visione sistematica del fenomeno, evidenziando 1 G. DE LANDSHEERE, Introduzione alla ricerca in educazione, tr. it., La Nuova Italia, Firenze 1973, pp di 10

7 i rapporti esistenti tra le diverse variabili. La teoria ha lo scopo di spiegare e di predire il fenomeno [ ] 2 5. Formulare le ipotesi e definire le variabili L ipotesi è una possibile risposta al problema che il ricercatore si è posto, una proposizione espressa in forma dichiarativa, che contiene delle aspettative nei confronti degli eventi. Per esempio, se ipotizzo che ci sia una relazione tra livello sociale basso e sfiducia in se stessi, mi aspetto che i bambini di quel livello sociale manifestino tale sfiducia. Questa iniziale relazione tra concetti, che viene stabilita a livello teorico dal ricercatore, ha bisogno di tradursi in termini operativi, in operatori che individuino proprietà e caratteristiche osservabili e misurabili. Per esempio, per definire la sfiducia in se stessi, si possono elencare gli ostacoli rilevabili che impediscono a un soggetto di raggiungere gli scopi che desidera intensamente. Si arriva così a individuare le variabili, ossia delle proprietà che possono assumere valori o modalità diverse. G. de Landsheere ne parla così: Una variabile rappresenta qualcosa che muta, sia in uno stesso individuo (il suo peso, le sue condizioni di affaticamento, la sua attenzione, ecc.), sia da un individuo all altro (intelligenza, sesso, estrazione sociale, ecc.) 3 6. Pianificare la ricerca Il ricercatore, in questa fase, sceglie un piano sperimentale o di osservazione, a seconda del tipo di ricerca che intende condurre. Sulla base di questa scelta, egli struttura e costruisce opportune 2 Ibidem 3 Ibidem 7 di 10

8 situazioni nelle quali raccogliere i dati in modo controllato. Questi schemi di azione vengono detti, nelle ricerche osservative, piani di osservazione e, nelle ricerche con intervento, piani di esperimento. 7. Individuare il campione La ricerca raramente può coinvolgere tutti i membri che fanno parte di una popolazione, occorre allora limitare lo studio ad una parte di essa, detta campione procedendo, con opportune strategie, ad una selezione dei soggetti (campionamento). Il campione, ossia l insieme dei soggetti cui si riferisce la ricerca, ha il dovere di essere rappresentativo, ossia di rispecchiare fedelmente le caratteristiche della popolazione di riferimento. 8. Scegliere gli strumenti di rilevazione I dispositivi per rilevare le misure, dunque per rilevare le proprietà che interessano il ricercatore, possono essere orali (intervista individuale o di gruppo, focus group, colloquio, ecc.) o scritti (questionari, test e prove di valutazione dell apprendimento, ecc.) 9. Effettuare l intervento (per l esperimento) o avviare le rilevazioni (ad esempio per le ricerche osservative) La verifica dell ipotesi si realizza nell esperimento in senso stretto e consiste nell introdurre il fattore sperimentale nel piano predisposto. Alla fine della prova, un successivo controllo consente di stabilire la misura della variazione eventualmente prodotta nel fattore o dal fattore in esame. Se la 8 di 10

9 ricerca è di tipo osservativo, invece, si vanno ad analizzare liste di comportamenti, nei soggetti osservati, la cui frequenza e intensità va annotata su una scala graduata, per esempio mai, qualche volta, spesso, sempre. Spetta al ricercatore sviluppare le inferenze consentite dai dati elaborati e trarre le conclusioni possibili. 10. Analizzare i risultati e stendere il report finale La ricerca si conclude con l analisi dei risultati e la stesura del protocollo finale. Si tratta di una fase non meno delicata delle altre ed anzi richiede una valutazione dell intero iter di ricerca e una attenta lettura dei dati forniti dall esperimento. Il ricercatore solitamente si preoccupa di comunicare le conoscenze che ha maturato, mediante la ricerca, soprattutto alla sua comunità scientifica di riferimento ma è tenuto anche a favorire una disseminazione dei risultati nei contesti in cui ha rilevato i dati, in primo luogo, e poi tra gli operatori (nel caso della ricerca educativa, a insegnanti, educatori, orientatori, ecc.) mediante pubblicazioni di articoli, partecipazioni a seminari, realizzazione di interviste sul tema, ecc. 9 di 10

10 Bibliografia Coggi C., Ricchiardi P., Progettare la ricerca empirica in educazione, Carocci, Roma de Landsheere G., Introduzione alla ricerca in educazione, tr. it., La Nuova Italia, Firenze Paparella N., Pedagogia sperimentale, Pensa Multimedia, Lecce Trinchero R., Manuale di ricerca educativa, F. Angeli, Milano Trinchero R., I metodi della ricerca educativa, Laterza, Roma-Bari di 10

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