ZURICH CONTRIBUTION RENDICONTO 2013 RELAZIONE SULLA GESTIONE

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1 ZURICH CONTRIBUTION RENDICONTO 2013 RELAZIONE SULLA GESTIONE Il Fondo Pensione aperto Zurich Contribution è stato, come noto, istituito dal Consiglio di Amministrazione di Minerva Vita S.p.A. (oggi Zurich Investments Life S.p.A. ) in data 22 ottobre 1998 ed è stato iscritto nell apposito Albo tenuto presso la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (COVIP) in data 7 ottobre 1998 al n. 37. Il primo deposito del Prospetto Informativo del fondo presso l Archivio-Prospetti della CONSOB è avvenuto in data 11 marzo 1999 al numero 4474 e l effettivo inizio dell esercizio dell attività è avvenuto il 7 aprile Valutazione dell andamento della gestione previdenziale L attività di raccolta delle adesioni è avvenuta per il tramite prevalente degli Agenti. I risultati conseguiti in termini di raccolta sono sintetizzati nella tabella che segue: Adesioni raccolte e contributi versati Nuove adesioni raccolte nel 2013 Contributi versati nel 2013 Commissioni a carico degli Aderenti incassate nel 2013 Contributi investiti nel , , ,02 Le preferenze accordate dagli Aderenti ai diversi comparti di investimento sono risultate le seguenti: Adesioni raccolte e patrimonio netto per comparto di investimento Comparto di investimento Nuove adesioni raccolte nel 2013 Nuove adesioni raccolte nel 2013 (%) Adesioni in essere al 31/12/2013 Adesioni in essere al 31/12/2013 (%) Ammontare netto del patrimonio al 31/12/2013 Dinamica 13 15,85% ,00% ,53 Conservativa 9 10,98% ,95% ,83 Garantita 60 73,17% ,05% ,37 Totale ,00% ,00% ,73 Nei dati sopra riportati sono comprese le adesioni effettuate su base collettiva per un totale di ,14 euro di contribuzioni. 1

2 Le 42 uscite osservate nel 2013 per riscatto dell Aderente, per un importo pari a ,86 euro, sono state liquidate agli aventi diritto. I 21 trasferimenti osservati nel 2013, per un importo pari a ,85 euro, sono stati liquidati. I dati sopra riportati non considerano le uscite per operazioni di switch. Descrizione della politica di gestione seguita Nell esercizio 2013 la politica degli investimenti può essere schematizzata nel modo seguente. Per il comparto Linea Garantita e prevalso l acquisto di titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano denominati in Euro, sia a tasso variabile (CCT) sia a tasso fisso (BTP) sia indicizzati all inflazione (BTP Italia), ed ETF armonizzati sia obbligazionari governativi area Euro sia obbligazionari governativi inflation-linked area Euro. Per il comparto Linea Conservativa gli investimenti sono stati impostati verso strumenti di natura monetaria (ETF liquidità), ETF e/o altri OICR armonizzati obbligazionari (ad esempio, obbligazionari governativi area Euro, obbligazionari area Dollaro, obbligazionari area Sterlina, obbligazionari area Yen) e titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano denominati in Euro (CCT, BTP e BTP Italia). Per il comparto Linea Dinamica gli investimenti sono stati impostati verso ETF e/o altri OICR armonizzati obbligazionari (ad esempio, obbligazionari governativi area Euro, obbligazionari area Dollaro, obbligazionari area Sterlina, obbligazionari area Yen), titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano denominati in Euro, ETF armonizzati azionari (azionari area Euro, azionari Europa, azionari USA e/o Nord America, azionari Giappone, azionari Asia escluso il Giappone), singole azioni italaine. Nel valutare le performances ottenute nel corso del 2013, vanno tenute presenti le seguenti considerazioni, alcune di carattere generale, altre specifiche delle singole linee. Il Fondo Pensione ha una massa patrimoniale gestita che permette alla gestione finanziaria di costruire portafogli pienamente efficienti se si utilizzano non solo singoli titoli, ma anche ETF ed altri OICR, che consentono di raggiungere un livello di diversificazione compatibile con una prudente gestione del rischio rispetto al benchmark. La durata media finanziaria del comparto obbligazionario Euro è stata mantenuta generalmente in linea con la durata media finanziaria del benchmark. Gli eventuali scostamenti di duration rispetto al benchmark e rispetto alla posizione espressa sopra sono stati decisi tatticamente al fine di trarre opportunità derivanti dal movimento della curva dei tassi di interesse. Dopo le fasi di volatilità che hanno caratterizzato gli anni passati, nel 2013 i mercati dei titoli di Stato dell area dell Euro hanno mostrato segnali di normalizzazione via via sempre più evidenti; i rendimenti dei titoli emessi dai cosiddetti Paesi core sono generalmente saliti, gli spread dei tioli emessi dai Paesi periferici (Italia inclusa) si sono generalmente ristretti. Nel corso del mese di gennaio 2014 è proseguita la stessa tendenza positiva sui titoli di Stato italiani e, conseguentemente, il portafoglio ne ha tratto nuovo beneficio. Relativamente agli investimenti obbligazionari denominati in valute diverse dall Euro, si segnala che l apprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute internazionali avvenuto nel 2013 ha contribuito negativamente alla performance assoluta delle linee che 2

3 investono in obbligazioni denominate in valute diverse dall Euro. Non sono state attuate coperture del rischio di cambio. Nel mese di gennaio 2014 l Euro si è leggermente indebolito nei confronti del dollaro con conseguente impatto positivo sulle performance. Il comparto azionario area Euro ha contribuito in modo positivo alla performance, grazie alla crescita sostenuta dei mercati azionari area Euro. Si precisa che l utilizzo prevalente di ETF azionari ha permesso di assumere un esposizione ai singoli settori merceologici ed ai singoli Paesi in linea con il benchmark, limitando rischi attivi eccessivi su singoli settori o Paesi. Nel mese di gennaio 2014 i mercati azionari area Euro hanno avuto un andamento negativo, con conseguente impatto negativo sulla performance. In maniera analoga, anche gli investimenti azionari denominati in valute diverse dall Euro hanno registrato una performance positiva, anche dopo la conversione in Euro. Nel mese di gennaio 2014 i mercati azionari internazionali hanno avuto un andamento negativo, con conseguente impatto negativo sulla performance. ANNO 2013 DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del comparto al netto degli oneri a carico 12,33% -1,67% 3,14% Rendimento del comparto al lordo degli oneri a carico 13,34% -0,90% 3,43% BIENNIO DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del comparto al netto degli oneri a carico 26,92% 5,38% 13,42% Rendimento del comparto al lordo degli oneri a carico 28,61% 7,00% 14,99% INTERO PERIODO DI EFFETTIVA ATTIVITA DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del comparto al netto degli oneri a carico 35,78% 28,56% 34,41% Rendimento del comparto al lordo degli oneri a carico 47,67% 37,94% 40,77% Qui di seguito si riportano i risultati raggiunti dai benchmarks nel corso dell anno 2012, nel corso del biennio e negli interi diversi periodi di effettiva attività dei tre comparti di investimento del fondo: ANNO 2013 DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del benchmark 15,10% -1,73% 1,62% BIENNIO DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del benchmark 33,12% 4,58% 8,86% INTERO PERIODO DI EFFETTIVA ATTIVITA DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Rendimento del benchmark 74,71% 69,11% 60,45% 3

4 Allo scopo di permettere una sintetica valutazione della rischiosità degli investimenti, si riportano le deviazioni standard dei risultati raggiunti dai comparti di investimento e dai benchmarks, nell intero periodo di attività dei comparti di investimento, nel corso del biennio e nel corso del solo anno 2013: Deviazione standard della performance dei Benchmarks da inizio attività a dicembre 2013 Deviazione standard della performance netta del comparto di investimento da inizio attività a dicembre 2013 Deviazione standard della performance dei Benchmarks da gennaio 2012 a dicembre 2013 Deviazione standard della performance netta del comparto di investimento da gennaio 2012 a dicembre 2013 Deviazione standard della performance dei Benchmarks da gennaio a dicembre 2013 Deviazione standard della performance netta del comparto di investimento da gennaio a dicembre 2013 DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA 10,21% 4,05% 1,74% 9,79% 5,74% 3,16% 6,86% 3,82% 2,10% 6,98% 3,51% 4,56% 7,23% 3,42% 2,15% 7,00% 2,82% 3,61% La deviazione standard di una serie di valori, come noto, misura il loro scostamento dal valor medio rilevato nel periodo di osservazione e nel caso in questione consente quindi di avere una indicazione sulla variabilità dei rendimenti: più alta è la deviazione standard, maggiore risulta essere la variabilità dei valori, e dunque la rischiosità. Il confronto della deviazione standard tra i diversi comparti di investimento permette quindi di valutarne, anche in termini quantitativi, il diverso profilo di rischio. Il comparto Linea Garantita offre comunque una garanzia di rendimento minimo che annulla la rischiosità legata ad eventuali andamenti negativi delle performances che fossero concomitanti con il verificarsi del diritto alla garanzia, e cioè in caso di prestazione pensionistica, di morte o di invalidità. Il confronto, per lo stesso comparto, tra la deviazione standard della performance del comparto e la deviazione standard della performance del relativo benchmark permette di comparare il livello di rischiosità assunto dalla Società con quello medio di quella tipologia di investimenti. Valutazione dell andamento della gestione amministrativa Le procedure di raccolta delle adesioni e di gestione amministrativa delle stesse hanno confermato, anche nel corso dell anno 2013, un buon grado di affidabilità. 4

5 I costi complessivamente sostenuti dagli Aderenti nel corso del 2013, direttamente od indirettamente, sono riassunti nelle tabelle che seguono: Oneri direttamente a carico dell Aderente Tipologia Importo pro capite Importo complessivo Incidenza sui contributi complessivi Commissione una tantum 51,65 euro per adesioni 2.870,29 0,1048% individuali Importo ridotto per adesioni collettive Commissione di riscatto 51,65 Euro 2.066,00 0,0754% Commissione di trasferimento 51,65 Euro 1.084,65 0,0396% Totale 6.020,94 Oneri a carico del fondo (indirettamente a carico dell Aderente) Tipologia Commissione di gestione (al lordo dello storno commissioni rebates) Commissioni di negoziazione Totale Importo percentuale annuo Importo complessivo Incidenza sul patrimonio 1,05 % per il comparto linea Dinamica 0,95 % per il comparto linea Conservativa 0,90 % per il comparto linea Garantita ,27 euro per il comparto linea Dinamica ,21 euro per il comparto linea Conservativa ,13 euro per il comparto linea Garantita medio 1,06 % per il comparto linea Dinamica 0,95 % per il comparto linea Conservativa 0,90 % per il comparto linea Garantita Non predeterminabile 0 euro per tutti i comparti 0 % per tutti i comparti ,27 euro per il comparto linea Dinamica ,21 euro per il comparto linea Conservativa ,13 euro per il comparto linea Garantita 1,06 % per il comparto linea Dinamica 0,95 % per il comparto linea Conservativa 0,90 % per il comparto linea Garantita Le commissioni di gestione sono considerate al lordo delle commissioni di gestione gravanti sugli OICR sottostanti ai comparti e retrocesse ai comparti stessi come da seguente dettaglio: Comparto Linea Dinamica ,31 Comparto Linea Conservativa 3.425,22 Comparto Linea Garantita 2.845,74 5

6 Oneri fiscali sostenuti dal Fondo nell anno 2013 Oneri fiscali DINAMICA CONSERVATIVA GARANTITA Conflitti di interesse , ,3 Si conferma che mai sono sussistite condizioni tali da determinare distorsioni nella gestione efficiente delle risorse o modalità di gestione delle risorse stesse non conformi all esclusivo interesse degli Aderenti. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio. Non si registrano fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio. Evoluzione prevedibile della gestione Il Bollettino Economico della Banca d Italia (numero 1, gennaio 2014) ricorda la crescita dell economia mondiale prosegue a ritmi moderati. Negli Stati Uniti vi sono segnali di rafforzamento dell economia, cui contribuisce anche una minore incertezza sulla politica di bilancio; l avvio della riduzione degli acquisti di titoli da parte della Federal Reserve (cioè la Banca centrale americana) non ha aumentato la volatilità sui mercati finanziari e dei cambi. La crescita nelle economie emergenti continua; ma su di essa gravano rischi al ribasso connessi con condizioni finanziarie globali meno espansive. Risulta ancora difficile valutare se questi rischi sulle economie emergenti potranno contagiare negativamente anche le economie dei cosiddetti Paesi avanzati. Nell Area dell Euro una modesta ripresa si è avviata, ma essa resta fragile. La debolezza dell attività economica si riflette in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo, che si traduce in tassi di interesse più elevati in termini reali e in una più lenta riduzione dell indebitamento privato e pubblico. Alla luce del permanere dell inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi, della dinamica contenuta di moneta e credito e della debolezza dell attività economica, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ridotto i tassi ufficiali in novembre e ha ribadito che gli stessi rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato, mantenendo quindi la politica monetaria accomodante. Le condizioni sui mercati finanziari europei e italiani sono ulteriormente migliorate; vi hanno contribuito le prospettive di ripresa, la politica monetaria accomodante, i progressi nella governance dell area dell euro e la stabilizzazione del quadro interno in Italia. I tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti; il differenziale rispetto al rendimento del Bund 6

7 decennale è sceso a circa 200 punti base. È tornato l interesse dei non residenti per le attività finanziarie italiane. In Italia il PIL, sostenuto dalle esportazioni e dalla variazione delle scorte, ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre del Sulla base dei sondaggi e dell andamento della produzione industriale, la crescita del prodotto sarebbe stata appena positiva nel quarto trimestre. Gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collocandosi sui livelli osservati all inizio del Il quadro congiunturale è, tuttavia, ancora molto diverso a seconda delle categorie di imprese e della localizzazione geografica. Al miglioramento delle prospettive delle imprese industriali di maggiore dimensione e di quelle più orientate verso i mercati esteri, si contrappone un quadro ancora sfavorevole per le aziende più piccole, per quelle del settore dei servizi e per quelle meridionali. Nonostante i primi segnali di stabilizzazione dell occupazione e di aumento delle ore lavorate, le condizioni del mercato del lavoro in Italia restano difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l andamento del ciclo economico, ha raggiunto il 12,3 per cento nel terzo trimestre e sarebbe ulteriormente salito al 12,6 nel bimestre ottobre-novembre. L inflazione in Italia ha continuato a diminuire, scendendo allo 0,7 per cento in dicembre, soprattutto a seguito della debolezza della domanda interna. Nel 2013 il fabbisogno del settore statale è aumentato, risentendo di vari fattori straordinari, come il pagamento dei debiti pregressi in conto corrente delle Amministrazioni pubbliche. Sulla base dei dati disponibili, si può valutare che l indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche sia rimasto in prossimità della soglia del 3 per cento del PIL, nonostante l ulteriore flessione del prodotto. Nelle previsioni ufficiali del Governo, che tengono conto della legge di stabilità per il 2014, l indebitamento netto scenderebbe in ciascun anno del triennio Le proiezioni sull economia italiana per il prossimo biennio pubblicate dal citato Bollettino Economico della Banca d Italia confermano le indicazioni che prefiguravano un punto di svolta dell attività alla fine del Nel 2014 si registrerebbe una moderata ripresa dell attività economica, che accelererebbe, sia pur in misura contenuta, l anno prossimo; dopo essersi ridotto dell 1,8 per cento nel 2013, il PIL italiano crescerebbe dello 0,7 quest anno e dell 1,0 per cento nel La ripresa sarebbe trainata dalla domanda estera e dalla graduale espansione degli investimenti produttivi, favoriti dal miglioramento delle prospettive di domanda e dalle accresciute disponibilità liquide delle imprese, grazie anche al pagamento dei debiti commerciali pregressi delle Amministrazioni pubbliche. Le condizioni del credito rimarrebbero, però, ancora tese. Il rapporto tra investimenti e PIL si manterrebbe al di sotto della media storica. Resterebbero deboli i consumi. Il miglioramento dell economia si trasmetterebbe con i consueti ritardi alle condizioni del mercato del lavoro: l occupazione potrebbe tornare a espandersi solo nel I rischi per la crescita restano, tuttavia, orientati verso il basso. Se le condizioni di accesso al credito rimanessero restrittive più a lungo di quanto prefigurato o se i pagamenti dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche registrassero differimenti, la ripresa degli investimenti sarebbe ritardata. Il riaccendersi di timori sulla determinazione delle autorità nazionali nel 7

8 perseguire il consolidamento delle finanze pubbliche e nell attuare le riforme strutturali, o di quelle europee nel proseguire nella riforma della governance dell Unione, potrebbe riflettersi sfavorevolmente sui tassi di interesse a lungo termine. Il rischio di una deflazione generalizzata resta nel complesso modesto, ma il calo dell inflazione potrebbe essere più accentuato e persistente di quanto prefigurato, specie se la debolezza della domanda si riflettesse sulle aspettative. Milano, 19 marzo 2014 p.p. il Consiglio di Amministrazione L Amministratore Delegato Paolo Penco Il Responsabile Stefano Toscano 8

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