PROGETTAZIONE E CONDUZIONE DI UN USCITA IN MONTAGNA

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1 PROGETTAZIONE E CONDUZIONE DI UN USCITA IN MONTAGNA Per branchi e reparti

2 Un accurata pianificazione è fondamentale per la sicurezza e la buona riuscita dell escursione

3 PUNTI DA SEGUIRE Scelta dell itinerario Studio del percorso Preparazione tecnica Preparazione fisica Previsioni meteo Abbigliamento Equipaggiamento tecnico

4 SCELTA DELL ITINERARIO l itinerario deve contenere un obiettivo condiviso da tutti i capi. il percorso deve essere adatto alle capacità tecniche e alle condizioni fisiche di tutti. raccogliere informazioni e consultare guide/relazioni. verificare la presenza/disponibilità di strutture alpine di appoggio disponibilità d acqua potabile

5 STUDIO DEL PERCORSO studio del percorso su carta topografica: sentieri, segnaletica, orientamento, dislivelli, lunghezza. caratteristiche del luogo e asprezza del terreno: boschi, prati, nevai, canaloni, torrenti, cenge, pendenze. esposizione (Sud, Nord). difficoltà, passaggi delicati. percorso alternativo e vie di fuga. tempi di percorrenza.

6 PERICOLI OGGETTIVI condizioni nivo-meteorologiche sentiero esposto a caduta di pietre, ghiaccio sul percorso, crepacci..etc

7 COME EVITARLI consultare i bollettini Nivo-Meteo. valutare attentamente la carta topografica e consultare guide e relazioni. chiedere informazioni a gente del luogo (gestori rifugi, malgari, ecc.) chiedere informazioni ad amici e/o conoscenti che hanno già percorso l itinerario.

8 PERICOLI SOGGETTIVI Incapacità Preparazione fisica Preparazione tecnica Attrezzatura personale Imprudenza

9 COME EVITARLI Scegliere itinerari idonei alle proprie potenzialità e NON alle proprie aspirazioni. Assumere un atteggiamento critico nei confronti delle proprie conoscenze e abilità. Nelle nostre escursioni considerare sempre che: la forza di una cordata risiede nel suo elemento più debole

10 TEMPI E PERCORRENZE In montagna non si misura la distanza in km ma in ore di cammino. Quando non si conosce il tempo per effettuare il percorso, e visto che dobbiamo studiarlo a tavolino su carte orizzontali, si consiglia il seguente metodo: per percorrere 4 km, in piano si impiega 1 ora. per superare un dislivello di 300 min salita occorre 1 ora (500 m in discesa) per ogni ora di cammino si considera 1/4 d ora di riposo. Esempio: per effettuare un percorso di 8 km con dislivello di 900 m, occorrono 6,15 ore (2 ore per coprire gli 8 km + 3 ore per coprire il dislivello + 5 quarti d ora per le soste; totale 6,15 ore).

11 TIPI DI SENTIERI Sentiero turistico T Sentiero facile che si sviluppa in ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri nelle immediate vicinanze di paesi o località turistiche. Sentiero escursionistico E Sentiero privo di difficoltà tecniche che si sviluppa lungo mulattiere realizzate per scopi agro silvo pastorali o lungo sentieri di accesso a rifugi di collegamento fra valli vicine. Sentiero per escursionisti esperti EE Sentiero escursionistico difficile (per esperti) che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono buona conoscenza della montagna ed un equipaggiamento adeguato. Può presentare dei tratti attrezzati (funi, corrimano e brevi scale) che non snaturano la continuità del percorso.

12 TIPI DI SENTIERI Via ferrata o attrezzata EEA Sentiero escursionistico difficile (per esperti)che conduce l alpinista su pareti rocciose e su aeree creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione tecnica ed attrezzature idonee quali casco, imbrago e set da ferrata. Sentiero storico T oppure E Sentiero con finalità di stimolo alla conoscenza e valorizzazione storica dei luoghi visitati. Sentiero tematico T oppure E Itinerario a tema prevalentemente naturalistico, glaciologico, geologico, storico. Di chiaro scopo didattico formativo.

13 ESEMPIO DI CARTINA

14 SEGNALETICA PRINCIPALE (O VERTICALE) Costituita da tabelle poste all inizio del sentiero e agli incroci più importanti. La segnaletica principale è composta da: Tabellone o pannello d insieme Tabelle Segnavia Tabelle Località

15 SEGNALETICA PRINCIPALE Tabella Segnavia Si usa per indicare: Il numero del sentiero la direzione la meta ravvicinata la meta intermedia la meta d itinerario i tempi di percorrenza Viene posizionata alla partenza dell itinerario e agli incroci più importanti. Tempi di percorrenza Vengono indicati in ore e minuti di percorrenza. In base alla nuova normativa regionale si calcolano sulla base di questi parametri: 300 mt. di dislivello in salita ogni ora di cammino 500 mt. di dislivello in discesa ogni ora di cammino 4 Km in piano ogni ora di cammino

16 SEGNALETICA PRINCIPALE Tabella Località Si usa per indicare: il nome della località dove ci si trova la quota dove ci trova Viene posizionata agli incroci più significativi. Tabella Rispetta la Natura Posta in prossimità di scorciatoie per Invitare gli escursionisti a non uscire dal sentiero principale al fine di non danneggiare l ambiente circostante.

17 SEGNALETICA PRINCIPALE Tabella Sentiero per escursionisti esperti Si usa per indicare un sentiero con caratteristiche alpinistiche (esposto, parzialmente attrezzato o impegnativo) Viene posizionata all inizio o alla fine del sentiero. Tabella Percorso in bici o a cavallo Si usa per indicare un sentiero che per caratteristiche di ampiezza, fondo, pendenza può essere percorso anche in bici o a cavallo. Viene posizionata all inizio o alla fine del sentiero.

18 SEGNALETICA PRINCIPALE Tabella Sentiero tematico Si usa per indicare un percorso a tema (storia, natura, geologia, etc.) Viene posizionata all inizio o alla fine del sentiero. Tabella Via ferrata Si usa per indicare un sentiero attrezzato Impegnativo che richiede l uso di attrezzatura specifica quale: set da ferrata omologato imbraco omologato caschetto omologato Viene posizionata all inizio o alla fine del sentiero.

19 SEGNALETICA SECONDARIA (O ORIZZONTALE) Con indicazione del numero sentiero Costituita da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso. Posti all inizio e lungo il sentiero su sassi o piante.

20 SEGNALETICA SECONDARIA Freccia di colore rosso Indica una sorgente d acqua Picchetto segnavia Posto lungo i sentieri che attraversano terreni aperti o pascoli privi di elementi naturali Ometto di pietre Posto generalmente in zone aperte e sassose di alta montagna, è visibile anche in condizioni difficili specie durante improvvise nevicate.

21 IN GRUPPO Preparazione completa dell uscita comunque necessaria, per non mettere in difficoltà il gruppo in caso di emergenza Ho il supporto del gruppo se dimentico qualcosa Posso contare sull aiuto dei compagni C è chi guida il gruppo e conosce il percorso? Potrei essere io. Ma devo sempre sapere dove stiamo andando, usando tutta la diligenza e le capacità che possiedo Devo accettare i compromessi del gruppo (tempi, passo, ecc.), resto in gruppo, avviso se devo fermarmi Aiuto gli altri se c è bisogno

22 VALUTARE LA SITUAZIONE QUANDO? Nel tempo 1) prima 2) la vigilia 3) al momento Valutazione della situazione generale della montagna, delle previsioni meteo, dell innevamento, della condizione del percorso, eccetera DOVE? Nello spazio 1) nella zona 2) sul percorso 3) sul posto CHI? Confronto sistematico con le condizioni del gruppo

23 RISKBOX Il rosso deve essere equilibrato al verde. In caso contrario la scatola si rovescia. Ciò significa che il rischio che si corre nell uscita è troppo elevato. I punti per i quali non ho una risposta sicura devo considerarli negativamente, per precauzione

24 L ATTENZIONE DURANTE L ESCURSIONE IL TERRENO E IL PERCORSO In funzione del profilo della gita, alcuni aspetti particolari dovranno essere identificati con attenzione 1. passaggi chiave 2. punti di controllo 3. varianti e vie di fuga 4. siti di particolare interesse 5. soste 6. calcolo dei tempi 7. durata del giorno e orari

25 L ATTENZIONE DURANTE L ESCURSIONE

26 L ATTENZIONE DURANTE L ESCURSIONE I PARTECIPANTI Quanti e chi siamo? Caratteristiche psicofisiche, capacità tecniche età equipaggiamento delle singole persone Condizione psicologica Affiatamento, morale e disciplina del gruppo Attenzione agli aggregati dell ultimo minuto = non hanno preparato l uscita

27 L ATTENZIONE DURANTE L ESCURSIONE I PARTECIPANTI Persone di cui siamo responsabili. dobbiamo essere una guida e un appoggio sicuro e fermo, tuttavia non rigido e non autoritario (a meno che non lo richiedano circostanze di emergenza o altre necessità) dobbiamo infondere calma e fiducia nelle persone che ci seguono, se notiamo segni di difficoltà o di scoraggiamento

28 RUOLO DEI CAPI ACCOMPAGNATORI La riuscita dell uscita richiede una valida pianificazione e una corretta distribuzione dei ruoli fra i capi. L itinerario, i punti chiave e il percorso deve essere noto a tutti gli accompagnatori, e nel briefing di inizio attività il capo organizzatore assegna ruoli e compiti specifici

29 IN TESTA AL GRUPPO Ruolo fisso e posizione definita in testa alla fila inizio della fila percorso e traccia andatura della marcia Necessita di senso del terreno e di orientamento

30 IN CODA AL GRUPPO Ruolo fisso e posizione definita in coda alla fila chiusura della fila recupero primo soccorso Necessita di visione d insieme (e pazienza)

31 IL CAPO UNITÀ Ruolo fisso e posizione libera a sua valutazione coordinamento variazioni emergenze Necessita di elasticità mentale e capacità decisionale

32 Consigli pratici: - aspettarsi ai bivi per compattare il gruppo - capo davanti e dietro - copia della cartina del percorso consegnata ad ogni capo - copia della cartina può esser data ai capi sq. o rover/scolte per coinvolgere maggiormente nella conduzione dell escursione Ruoli specialistici: - esploratore - spalla a chi è in difficoltà - logistico (radio, pronto soccorso, rifugio ecc.) - guida locale - esperto in Questi ruoli si possono affidare ai capi o ragazzi per una conquista di una specialità o di un brevetto

33 Buona Caccia e Buona Strada

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