La variazione (Riferimento: Berruto/Cerruti 2011, cap. 7.2.)

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1 Linguistica generale 2, aa. 2015/16, Giuliano Bernini 12 La variazione (Riferimento: Berruto/Cerruti 2011, cap. 7.2.) A. Varietà di lingua e variabili sociolinguistiche (1) Varietà di lingua. Insieme di forme linguistiche ai vari livelli di analisi che hanno la stessa o analoga distribuzione sociale, cioè che cooccorrono (tendono a presentarsi insieme) in concomitanza con certe caratteristiche della società, dei suoi membri, e delle situazioni in cui questi si trovano ad agire (Berruto/Cerruti 2011, p. 277). a. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (Costituzione della Repubblica italiana, art. 3). b. 6USCITO? IO VADO A DORMIRE X SVEGLIA ALLE 7.45 (SMS) c. Siccome che io per le armi non sono tanto famoso, perché non mi piace il male da fare alla gente io. (Racconto orale di parlante semicolto) (2) Sociolinguistica. Studia la variazione interna della lingua, mettendo in correlazione la lingua con la società e gli usi linguistici delle persone. (3) Variabile sociolinguistica. Un unità del sistema (una pronuncia, un morfema, una parola, un costrutto, una regola, ecc.) che ammette realizzazioni diverse. Queste realizzazioni sono: a. equipollenti, perché non mutano il valore dell unità in quel sistema e non ne cambiano il significato, b. ciascuna in correlazione con qualche fatto extralinguistico. (4) Variabile sociolinguistica a livello fonologico Realizzazioni del fonema /n/ in coda di sillaba a. no[n]; de[n]te; a[ɱ]fora; a[ŋ]che b. no[ŋ]; de[ŋ]te; a[ŋ]fora; a[ŋ]che (5) Variabile sociolinguistica a livello morfologico a. b. Realizzazioni del pronome clitico di 3SG obliquo gli (maschile), le (femminile) ho visto Giovanni e gli ho detto; ho visto Maria e le ho detto ci ho visto Giovanni e ci ho detto; ho visto Maria e ci ho detto (6) Variabile sociolinguistica a livello lessicale a. b. Realizzazioni dell avverbio di iterazione già (nel passato), ancora (nel futuro) l ho già sentita; la sentirò ancora ancora l ho ancora sentita; la sentirò ancora provenienza non settentrionale del parlante provenienza settentrionale del parlante appartenenza del parlante a fascia sociale con istruzione appartenenza del parlante a fascia sociale con scarsa istruzione provenienza non regionalmente marcata del parlante provenienza del parlante dalle province di Bergamo o Brescia

2 Linguistica generale 2, aa. 2015/16, materiali 12 2 B. Dimensioni di variazione (7) Correlazioni tra (insiemi di) fatti linguistici e fattori sociali a. diatopía: variazione attraverso lo spazio geografico di provenienza o residenza dei parlanti (p.es. qui sopra (4) e (6)); b. diastratía: variazione attraverso gli strati sociali e i gruppi di parlanti all interno di una società (p.es. qui sopra (5)); c. diafasía: variazione attraverso le situazioni comunicative in cui possono essere coinvolti i parlanti; d. diamesía: variazione attraverso il mezzo orale o scritto della comunicazione. (8) Variazione diatopica in italiano a. Fonologia i. /ʤ/ intervocalica: [ʤ] nello standard e nel N; [ʒ] in Toscana; [dʤ] a Roma e in alcuni italiani del S, cfr. a[ʤ]ile, a[ʒ]ile, a[dʤ]ile ii. /ʧ/ intervocalica è realizzato come [ʃ] in Toscana, a Roma, Napoli e Palermo, cfr. pa[ʃ]e, di contro a pa[ʧ]e. b. Morfosintassi iii. -aro (Roma) vs. aio (toscano e standard): benzinaro, benzinaio iv. Prep. a con certi complementi oggetto (Campania, Sicilia, Sardegna): hai visto a Maria? v. Perifrasi aspettuale progressiva: stare+gerundio (standard), essere dietro a+infinito (Veneto), essere qui/lì che+verbo (Piemonte), stare a+infinito (Roma). c. Lessico e semantica vi. geosinonimi: termini differenti per lo stesso oggetto usati in diverse regioni anguria (N) cocomero (Toscana e C) mel(l)one (d acqua) (S) vii. salire (transitivo e intransitivo in Campania e altre zone S), chiamare chiedere (Piemonte: chiama a Gianni se vuole un caffè) (9) Variazione diastratica in italiano presso parlanti con scarso grado di istruzione a. Pronunce influenzate dal dialetto i. resa fricativa di affricate: [laˈsjare], [paˈsjɛŋsa] (Piemonte) ii. riduzione di geminate [ˈkɔpja] copia e coppia (Veneto) b. Morfosintassi iii. regolarizzazioni di allomorfie: i amici, dei Svizzeri, un sbaglio; dissimo dicemmo, potiamo possiamo, venghino vengano, bevavamo bevevamo iv. uso di modi nel periodo ipotetico: se potrei, farei, oppure se potessi, facessi vs. standard se potessi, farei. c. Lessico v. deformazioni di certe parole e loro assimilazione a parole note: autobilancia ambulanza, febbrite flebite (cfr. etimologia popolare) vi. accorciamenti di parole derivate: spiega (< spiegazione), dichiara (< dichiarazione)

3 Linguistica generale 2, aa. 2015/16, materiali 12 3 (10) Variazione diafasica a. Registri: correlati con il carattere formale o informale dell interazione comunicativa e col ruolo reciproco dei partecipanti. Continuum tra produzione fonetica accurata e produzione caratterizzata da fenomeni di fusione, riduzione, ipoarticolazione (p.es. [tə tə nˈpakko] per tutto un pacco pronunciato da un milanese. Accorciamenti di parole (bici, cine, tele), aferesi ( sto questo ), uso del tu. Nel lessico si hanno: i. coppie di registro neutro/alto, p.es. inizio/esordio, andare/recarsi, tirar fuori/estrarre, regalare/donare, odorato/olfatto ii. coppie di registro neutro/basso: prendere/acchiappare, scendere/venir giù, confusione/casino, schiaffo/sberla, fortuna/culo, toilette/cesso iii. uso di termini espressivi, volgari nei registri bassi (sfiga sfortuna ) e di termini letterari nei registri alti (altresì, abbisognare, sembiante) b. Sottocodici. Correlati con l argomento di cui si parla. Si caratterizzano per la presenza di termini tecnici o scientifici di singole aree. P.es. per la linguistica: fonema, morfema, sintagma; per la medicina: appendicectomia, gastroscopia, emetico; per l economia e la finanza: azionariato, obbligazioni, rating, spread. (11) Variazione diamesica. Costituita da due parametri: a. il canale di trasmissione (fonico, grafico) b. il tipo di organizzazione del messaggio (parlato, elaborazione in linea, relativamente frammentaria, senza possibilità di cancellare errori o ripensamenti; scritto, elaborazione più coesa, a largo raggio, con possibilità di adeguare gli enunciati al filo del discorso cancellando errori o ripensamenti). c. I due parametri possono combinarsi in diversa misura. grafico fonico parlato scritto 1: conversazione faccia a faccia; 2: articolo scientifico; 3: messaggio breve trasmesso su telefono cellulare; 4: discorso ufficiale di un autorità; 5: lezione universitaria; 6, 7: lettera personale, anche trasmessa per via elettronica (12) 3: ma non son cattiva dai solo 3menda 6: Rieccomi qua. Spero che la pausa pasquale sia stata positiva e che nella nuova sede tutto sia ripreso nel migliore dei modi. In allegato trova il file excel aggiornato con i verbi di "Giovannino senza paura" 1131 e una pagina... di dubbi! [ ] Un caro saluto e a presto, 7: Gent.le professore, volevo chiederle se è disponibile a fissare con lei un appuntamento per la firma della mia domanda di tirocinio nelle giornate tra mercoledì, giovedì, venerdì o sabato di questa settimana. Purtroppo l azienda in cui ho deciso di svolgere il tirocinio ha avuto tempi lunghi per stipulare la convenzione con l università, ed ora mi trovo molto ristretta con i tempi. Sperando che possa aiutarmi, attendo un Suo gentile riscontro.

4 Linguistica generale 2, aa. 2015/16, materiali 12 4 C. Repertori linguistici (13) Repertorio linguistico. Insieme delle varietà della stessa lingua o anche di lingue diverse presenti presso una comunità di parlanti. I repertori possono essere monolingui, bilingui o multilingui. (14) Repertori, comunità, singoli parlanti Comunità Repertorio Parlanti A 1 B 2 C D E 3 (15) Posizioni gerarchiche delle varietà di un repertorio (comunità che coincide con uno stato) a. Lingua standard. (Varietà di) lingua codificata, dotata di norma prescrittiva, repertorio di opere di riferimento grammaticale e lessicale, testi esemplari solitamente di tradizione letteraria; tendenzialmente unitaria; adottata come modello per l insegnamento scolastico; ritenuta la lingua buona, corretta dai parlanti. P.es. 普 通 话 pŭtōnghuà nella Repubblica Popolare Cinese; la varietà fuṣḥā (lingua) purissima nei paesi arabi. b. Dialetti. Varietà di uso prevalentemente orale, con estensione geografica e demografica più limitate dello standard, poco codificate, veicolo di valori e cultura locali. (16) Tipi di dialetto a. Sistemi linguistici strettamente imparentati con la lingua standard, ma con storia e struttura autonoma: dialetti italo-romanzi, lingue sorelle dell italiano; mandarino e dialetti meridionali della Cina (wú, gàn, xiāng, hàkka, yuè, mĭn). b. Varietà risultato della diversificazione di una lingua su base territoriale: dialetti dell inglese americano negli USA; italiani regionali come risultato della diffusione dell italiano dopo l Unità (1861); varietà di cinese mandarino (settentrionale) nella Cina N, nel Sichuan, nei territori NW e SW di più recente sinizzazione; varietà di kyōtū-go lingua comune in Giappone. (17) Differenziazione delle funzioni e della collocazione di sistemi compresenti in un repertorio plurilingue. a. Diglossìa. Varietà A (alta) usata nello scritto, in usi ufficiali, insegnata a scuola, ma non parlata in famiglia; non è appresa nella socializzazione primaria. Varietà B (bassa) usata nelle conversazioni quotidiane e negli usi informali. Svizzera tedesca: A tedesco standard (Hochdeutsch); B tedesco svizzero (schwytzertüütsch) Egitto: A arabo moderno standard (fuṣḥā (lingua) purissima ); B varietà locali di lingua popolare (ʕāmmiyya). b. Dilalìa. Compresenza di varietà differenziate funzionalmente come nel caso italiano: A italiano, B dialetti. A è però usata anche nel parlato quotidiano ed è acquisita nella socializzazione primaria dalla maggioranza della popolazione.

5 Linguistica generale 2, aa. 2015/16, materiali 12 5 (18) Repertori linguistici e posizione gerarchica delle lingue in tre città cinesi (Sun, Chaofen (2006), Chinese. A linguistic introduction, Cambridge University Press, Cambridge, p. 10). Dominio Hong Kong Guangzhou Shanghai Famiglia cantonese cantonese wú Media cantonese pŭtōnghuà/cantonese pŭtōnghuà Incontri ufficiali cantonese/inglese pŭtōnghuà pŭtōnghuà Rapporti ufficiali cantonese/inglese pŭtōnghuà pŭtōnghuà Conversazioni informali cantonese cantonese wú Compere cantonese cantonese wú Giornali pŭtōnghuà pŭtōnghuà pŭtōnghuà Campus universitario cantonese/inglese pŭtōnghuà/cantonese pŭtōnghuà Aeroporto e stazioni cantonese/inglese cantonese/pŭtōnghuà pŭtōnghuà Tribunale inglese pŭtōnghuà pŭtōnghuà Polizia cantonese cantonese wú Trasporto pubblico cantonese cantonese wú Ristoranti cantonese cantonese wú Opere teatrali locali cantonese cantonese wú (19) Variabili sociolinguistiche e posizione gerarchica di varietà di lingua in Egitto (da Versteegh, Kees (1997), The Arabic Language, Edinburgh University Press, Edinburgh, p. 192). Percentuale di realizzazione di /q/ come nella varietà standard di arabo rispetto alla corrispondente realizzazione /ʔ/ come nella varietà egiziana di arabo in diversi livelli diafasici di lingua orale. Livelli diafasici di parlato Ambito d uso % di /q/ Arabo moderno standard informale annuncio di notizie, lezioni universitarie (arte) 45 Colloquiale istruito formale lezioni universitarie (scienze) 44 Colloquiale istruito informale conversazioni tra professori 35 Colloquiale scolarizzato formale programmi televisivi popolari 34 Colloquiale scolarizzato informale conversazioni tra negozianti 22 Colloquiale non scolarizzato formale conversazioni tra datori di lavoro e maestranze 23 Colloquiale non scolarizzato informale conversazioni tra lavoratori 0 D. Fenomeni di contatto (20) Contatto linguistico. Insieme di fenomeni derivanti dai rapporti comunicativi che intercorrono tra i parlanti le lingue diverse presenti in un repertorio e condizionati dai caratteri sociolinguistici delle comunità interessate. (21) Interferenza. Trasferimento di materiale linguistico (parole, regole, tratti, costruzioni, categorie, opposizioni funzionali, significati) da una lingua all altra nel parlato di bilingui. it. venerdì su sabato la notte tra venerdì e sabato < ted. Freitag auf Samstag it. superlativo relativo con numerale ordinale (e non con referente unico) la seconda montagna più alta della terra è il K2 < ingl. the second tallest mountain in the world is K2. (20) Commutazione di codice. Uso alternato di due lingue diverse nella stessa interazione comunicativa da parte dello stesso parlante (p. 291). a. last time I went to the hospital the doctor said, no more / inglese! Adesso eh capisci bene, brava brava (inglese/italiano; immigrata ghanese in Italia) b. guardi che loro / a sun fumne, eh (italiano/piemontese, venditore di mercato rionale)

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