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1 Keywords abstract default if private this boolean do implements protected throw extends null** *boolean literals ** null literal break double import public throws byte else instanceof return transient case int false* short try catch final interface static void char finally long strictfp volatile true* class float native super while const for new switch continue goto package synchronized 1

2 Comments 2 modi // commento fino alla fine della linea /* commento C-style, possibilità di commento su più linee*/ Non è possibile il nesting dei commenti. /* */ non ha alcun significato in un commento che inizia con //. // non ha alcun significato speciale in un commento che inizia con /* Identificatori Nomi di cose Non possono essere gli stessi delle keyword Sono case-sensitive E costituito da : Lettera e Digits (Unicode) Il carattere underscore (_) Il carattere dollaro ($) Deve iniziare con una lettera Possono avere qualsiasi lunghezza 2

3 Literals Literals sono valori costanti utilizzati in un programma. Non usiamo il termine constant perchè viene utilizzato per definire qualche altra cosa. Esempi: x = y + 3; System.out.println( Ciao ); finished = false; Tipi di dato Ogni cosa che ha un valore deve avere un tipo. Ogni cosa che puo essere memorizzata in una variabilre, passata ad un metodo, ritornata da un metodo In Java ci sono due genere di tipi : Primitive Types Reference Types 3

4 Tipi primitivi boolean char byte short int long float double TIPI char e intero 4

5 TIPI DI DATO PRIMITIVI caratteri char (2 byte) codifica UNICODE coincide con ASCII sui primi 127 caratteri e con ANSI / ASCII sui primi 255 caratteri Character Literals I caratteri sono codificati utilizzando il codice unicode. character literals sono rappresentati come in C/C++: a, b, C, \n' '\t Qualsiasi cosa che inizia con \u è trattata come valore corrispondente al numero unicode: '\u03df, \u003f' Literals INTEGER Di default si usano I numeri in base 10 Esempio Java supporta anche I numeri in base 16 0x23 0x1 0xaf3c21 0xAF3C21 E in base LONG Literal hanno il suffisso 'l' o 'L' 23L 100l 0xABCDEF01234L Senza la 'l' ci riferiremo al tipo integer. 5

6 TIPI DI DATO PRIMITIVI:reali reali (IEEE-754) float (4 byte) double (8 byte) Le costanti float terminano con la lettera F 3.54 è una costante double 3.54F è una costante float double x = 3.54; è una frase lecita double x = 3.54F; è una frase lecita float fx = 3.54F; è una frase lecita float fx = 3.54; è una frase illecita Floating Point Literals Solo base 10. Suffissi opzionali: 'f' o 'F' significa float 'd' o 'D' significa double E23D 1.5e-4 6

7 TIPI DI DATO PRIMITIVI Boolean boolean (1 bit) false e true tipo autonomo totalmente disaccoppiato dagli interi: non si convertono boolean in interi e viceversa, neanche con un cast le espressioni relazionali e logiche danno come risultato un boolean, non un int come in C Boolean Literals Due valori: true false UN ESEMPIO Un programma su tre classi, tutte usate come componenti software (solo parte statica): Una classe Esempio con il main Le classi di sistema Math e System (Il nome di una classe (Math o System) definisce uno spazio di nomi) Chi è Math? Math è, di fatto, la libreria matematica comprende solo costanti e funzioni statiche: costanti: E, PI funzioni: abs(), asin(), acos(), atan(), min(), max(), exp(), log(), pow(), sin(), cos(), tan()... 7

8 Esempio (continua) Per usare una funzione o una costante definita dentro di esse occorre specificarne il nome completo, mediante la notazione puntata Esempio: public class EsempioMath { public static void main(string args[]){ double x = Math.sin(Math.PI/3); System.out.println(x); Esempio (continua) Invece di un double, usiamo un float Occorre prendersi le proprie responsabilità Java non accetta che un valore double sia asserendo esplicitamente che il valore "impunemente" assegnato a un float, perché ciò double causerebbe sia convertito una perdita in d'informazione float con un cast: public class EsempioMath {{ public static void main(string args[]){ float f=(float)math.sin(math.pi/3); fx = System.out.println(f); System.out.println(x); 8

9 UNA CLASSE PER I NUMERI PRIMI Problema: costruire un componente software che permetta di ottenere la successione dei numeri primi (o, più in generale, il successivo numero di una sequenza) Progetto: poiché non esiste una formula per "produrre" i numeri primi, a ogni richiesta occorre considerare il successivo numero dispari (a parte il 2) controllare se è primo applicando la definizione (non ha altri divisori oltre sé stesso e 1) se è primo, esso costituisce il risultato; altrimenti, si deve considerare il numero dispari successivo. UNA CLASSE PER I NUMERI PRIMI Occorre dunque una funzione in grado di verificare se un naturale N è primo. Adottiamo il noto Crivello di Eratostene Specifica di I livello: Occorre provare a dividere N per tutti i numeri K: K 2 N: se nessuno risulta essere un divisore, allora N è primo Specifica di II livello: Se N è 1, 2 o 3, allora è primo senz altro. Altrimenti, se è un numero pari, non è primo. Se invece N è dispari e >3, occorre tentare tutti i possibili divisori da 3 in avanti, fino a N. 9

10 UNA CLASSE PER I NUMERI PRIMI Interfaccia: una funzione pubblica nextprime() che restituisca a ogni invocazione il successivo valore della sequenza. Possibile implementazione: una variabile permanente ma privata, lastprime, permantenere lo stato (ultimo valore prodotto) una funzione privata isprime(int p) che, applicando l algoritmo di Eratostene, restituisca true se il numero intero p è primo, e false altrimenti. Codifica: C, Java, o qualsiasi altro linguaggio. CODIFICA IN C #include <math.h> static int isprime(int n) { /* invisibile fuori dal file */ int max,i; if (n>=1 && n<=3) return true; /* 1,2,3 primi */ if (n%2==0) return false; /* numeri pari no */ max = sqrt(n); for(i=3; i<=max; i+=2) if (n%i==0) return false; return true; 10

11 CODIFICA IN C int nextprime(void) { /* unica funzione pubblica */ static int lastprime = 0; /* mantiene lo stato */ if (lastprime>=0 && lastprime<=2) return ++lastprime; else { do { lastprime += 2; while (!isprime(lastprime)); return lastprime; NUMERI PRIMI: CODIFICA IN JAVA Non esistono visibilità associate ai moduli (la parola chiave static non ha più quel significato): si specifica esplicitamente cosa sia privato e cosa pubblico tramite private e public Il modulo C viene sostituito dalla parte statica di una classe Java le funzioni diventano funzioni statiche della classe la variabile statica che manteneva lo stato, interna alla funzione lastprime, diventa una variabile statica della classe Java 11

12 Continua public class NumeriPrimi { private static int lastprime = 0; private static boolean isprime(int p) { l algoritmo di verifica (Crivello di Eratostene)... public static int nextprime() { generare un nuovo intero (dispari) e verificarlo, fino a che se ne trova uno per cui isprime è true È un puro componente software (ha solo la parte statica) lastprime e isprime() sono privati e come tali invisibili a chiunque fuori dalla classe La funzione nextprime() è invece pubblica e come tale usabile da chiunque, dentro e fuori dalla classe Altre differenze... Un altra differenza rispetto al C: una funzione senza parametri viene definita senza la parola-chiave void NON così public static int nextprime(void) { MA così: public static int nextprime(){ la parola-chiave void viene ancora usata, ma solo per il tipo di ritorno delle procedure. 12

13 Reference Types Ogni cosa che non è un tipo primitivo è un reference type. Ci sono tre tipi di reference types: Classes Arrays Interfaces Litteral null Other Literals Esistono string literals Ciao e array literals (utilizzati solo per l inizializzazione): int a[] = {1,3,5,7,9; 13

14 Variabili È un area di memoria Una dichiarazione di variabile ne dichiara Identificatore Tipo Attributi Il contenuto può essere modificato durante l esecuzione Deve essere dichiarata prima di essere utilizzata Può non essere inizializzata automaticamente Class level inizializzazione con valore di default Se un nuovo valore è assegnato il vecchio valore è distrutto Il valore di una variabile può essere modificato con una istruzionedi assegnazione o un istruzione di input (read) 14

15 Variabili Per I tipi primitivi una variabile contiene il valore reale (la memoria è utilizzata per memorizzare il valore). Per un tipo reference, una variabile contiene il riferimento all oggetto. I nomi delle variabili sono identificatori Gli identificatori sono un sequenza di lettere, cifre e '_ di qualsiasi lunghezza che inizia con una lettera. Il carattere '$' è anche supportato ma generalmente viene utlizzato dai generatori di codice Convenzioni Convenzioni Sun: Lettere minuscole e maiscole con la prima lettera minuscola. I nomi delle variabili non dovrebbero iniziare con underscore _ o dollaro Dovrebbero essere brevi tanto da essere autoesplicative 15

16 Variabili Ci sono diversi tipi di variabili: Campi Variabili locali Parametri final Dichiarazione di campi e di variabili locali [<modificatore>] <tipo> <lista_identificatori>; Gli attribbuti (o variabili campo) sono membri di classe e interfacce. I campi possono essere inizializzati attraverso: Inizializzazione all interno di un blocco Costruttore Valori iniziali di default Le variabili locali possono essere dichiarate ovunque all interno di un blocco Visibilita: dalla dichiarazione alla fine del blocco Inzializzazione: nessuna di default Obbligo di inizializzazione esplicita L unico modificatore utilizzabile final 16

17 Variabili final Non possono essere cambiate durante l esecuzione del programma La dichiarazione avviene attraverso la parola riservata final E inizializzata quando viene dichiarata Dovrebbe essere rappresentata da un identificatore costituito da caratteri maiuscoli separati da _ in accordo con la convenzione Sun final int MIN_VALUE = 0; final String MY_NAME = Claudio ; Operatori aritmetici/logici assegnazione boolean/relationali String 17

18 Precedenza degli Operatori Aritmetica Aritmetica intera modulare in complemento a due Non genera ne overflow ne underflow ma genera riavvolgimenti La divisione per zero genera AritmetichException Aritmetica in virgola mobile Genera overflow e underflow Aritmetica in virgola mobile stretta e non stretta Uso del modificatore strictfp per un classe 18

19 Espressioni intere Tutti gli operandi sono interi Esempi * x y/7 x + 2 * (y z) + 18 Espressioni Floating-point Tutti gli operandi sono floating-point Esempio 12.8 * x * y

20 Espressioni miste Gli operandi sono di tipi differenti Esempi: / Se gli operandi sono di diversi tipo viene eseguita una conversione implicita Esempio Un intero e un floating-point presenti in una espressione generano una espressione floating-point Conversioni (Casting) E utilizzato per evitare la conversione implicita Sintassi (datatypename) expression Viene prima valutata l espressione e quindi convertita nel tipo datatypename Examples: (int)( ) = 14 (int)(7.9) + (int)(6.7) = 13 20

21 Strutture di controllo if if/else do while for switch La sintassi nella maggior parte è identica al C/C++ Niente goto if if (espressione booleana) istruzione; example code if (espressione booleana){ istruzione 1; istruzione 2; if ( a < 12 ) b = 45; if ( x.length()<10) { x = x + "BLAH"; y=x.length()-3; 21

22 if else if (espressione booleana) istruzione; else istruzione; if ( a < 12 ) b = 45; else { if ( x<10 y>2 ) z=3; Note La clausola else corrisponde all ultima clausola if nell stesso blocco. Per esempio int i = 1; int j = 2; int k = 3; if (i > j) if (i > k) System.out.println("A"); else System.out.println("B"); È equivalente a int i = 1; int j = 2; int k = 3; if (i > j) if (i > k) System.out.println("A"); else System.out.println("B"); 22

23 while loop while (espressione booleana) istruzione; i = 0; x = 0; while (i < 10) { x = x + i; i++; do do istruzione; while (espressione booleana) i=0; x=0; do { x += i; i++; while ( i<10 ); 23

24 for for ( initialization; espressione booleana ; incrementor ) istruzione; initialization questo codice è eseguito una sola volta prima di iniziare il ciclo espressione booleana viene valutata prima dell esecuzione dell istruzione ad ogni ciclo incrementor viene eseguita dopo l esecuzione dell istruzione ad ogni ciclo for examples for (i=0; i<10; i++) System.out.println("i is " + i); for (int j=10; j>=0; j=j-2 ) { System.out.println("j is " + j); if (j>x) break; 24

25 switch switch (switch-expression) { case value1 : istruzione; case value2 : istruzione; default : istruzione; La switch-expression deve essere di tipo char, byte, short, or int e deve sempre essere fra parentesi. IL value1,..., e valuen devono essere dello stesso tpo della switchexpression switch switch (switch-expression) { case value1 : istruzione; break; case value2 : istruzione; break; default : istruzione; 25

26 switch example switch(food) { case 1: System.out.println("Chicken"); break; case 2: System.out.println("Pizza"); break; default: System.out.println("Sorry, we are out"); 26

27 break e continue L istruzione break è simile al C++: Provoca l uscita da un loop o da un case break può anche specificare il target di un loop. Questo permette al break di saltare fuori da un loop annidato. continue è utilizato nei loop per saltare all inzio del loop (saltando le istruzioni tra il continue e la fine del loop). break examples for (int i=0;i<10;i++) { System.out.println("i is " + i); if (i==3) break; outer: for (int j=0;j<5;j++) { for (int k=0;k<5;k++) { if (k==3) break outer; System.out.println("j,k: " + j + "," + k); 27

28 continue examples for (int i=0;i<10;i++) { if (i==3) continue; System.out.println("i is " + i); outer: for (int j=0;j<5;j++) { for (int k=0;k<5;k++) { if (k==3) continue outer; System.out.println("j,k: " + j + "," + k); 28

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