ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE P. LEVI PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
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- Silvia Riccio
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1 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE P. LEVI SEZIONE SCIENTIFICA SEZIONE CLASSICA E SPERIMENTAZIONE GLOBALE A INDIRIZZO SCIENTIFICO TECNOLOGICO M O N T E B E L L U N A PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO PREMESSA Il Liceo Primo Levi di Montebelluna (TV), aderendo alla sperimentazione di alternanza scuola-lavoro proposta dal MIUR e recepita dall Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e da Unioncamere del Veneto, riconosce la necessità di aprire il suo orizzonte di finalità e obiettivi di istruzione e formazione, proprio di un indirizzo scolastico non professionalizzante, ad una realtà complessa e decisiva quale è quella del mondo del lavoro. Con questa realtà, espressione dei processi evolutivi della società odierna, depositaria di un ricco patrimonio di conoscenze (specifiche e trasversali), di capacità di programmazione, di procedure organizzative, nonché portatrice di istanze culturali, è impossibile evitare il confronto, tanto più da parte di giovani liceali in formazione che tendono ad acquisire una completa, solida e armonica preparazione di base, preliminare alle scelte di studio e professionali che stanno per fare o che successivamente faranno. Il contatto diretto con il mondo del lavoro assume, in questa prospettiva, la valenza di una attività che a buon diritto trova posto anche nel percorso curricolare di un liceo, sia esso ad indirizzo classico, scientifico o scientifico tecnologico. In prima istanza alcune opportunità di pregio dell alternanza, almeno sul piano teorico, si intravvedono facilmente: la scuola è chiamata ad aprirsi al territorio, a confrontarsi con il lavoro; è investita certamente di nuovi e ruoli, ma al contempo ha l occasione di trovare nuovi strumenti di governo dell incertezza formativa e di condividere con altri attori la propria responsabilità formativa ed educativa. Non mancano, comunque, di manifestarsi le difficoltà e da parte della scuola e da parte dell azienda : - l autonomia assoluta di ogni singola struttura formativa viene meno: - si rapportano tra loro attori che non si conoscono; - si scompigliano i processi formativi tradizionali; - si richiedono competenze nuove, talora del tutto inedite, a tutti color che sono coinvolti nell iniziativa. Difficoltà emergono da parte della scuola, che assume il compito di ripensare, anche radicalmente, sia pure in via sperimentale, i suoi programmi tradizionali, i contenuti e i tragitti formativi. Difficoltà emergono anche da parte dell azienda, alla quale è proposto di accogliere studenti non per uno stage sostanzialmente di approfondimento tecnico e/o di apprendistato, ma per una esperienza in grado di permeare la quotidianità del lavoro scolastico immettendovi, oltre che procedure finalizzate all acquisizione di determinate competenze, sollecitazioni culturali ed esigenze di riflessione critica. Le motivazioni culturali di fondo e l attenzione costantemente rivolta alle innovazioni che in questi anni si introducono nella scuola, inducono ad assumere la sfida dell inedito da comprendere, da condividere fra i vari attori chiamati a sperimentarlo, da progettare. 1
2 Un percorso propedeutico va compiuto e lo si può prefigurare nei seguenti momenti: - comprensione e condivisione delle finalità generali dell alternanza scuola-lavoro; - azioni formative, con l apporto di esperti esterni, destinate ai docenti e ai rappresentanti delle aziende; - individuazione della possibile classe di studenti con cui sperimentare l alternanza. A questa fase iniziale segue quella più propriamente realizzativi, così scandita: - stesura delle linee generali del progetto e approvazione dello stesso ai vari livelli: Collegio dei Docenti, Consiglio d Istituto, Consiglio di classe; - presentazione dell iniziativa agli studenti della classe individuata e alle loro famiglie; - ricerca e individuazione di aziende, enti e associazioni; - formazione specifica dei tutors scolastici e aziendali; - avvio delle fasi, teorica e pratica, di realizzazione del progetto; - valutazione in itinere e valutazione finale; - certificazione; - relazione finale. 1. obiettivi formativi generali (ipotesi di obiettivi per gli studenti) - aiutare il processo di crescita e di consolidamento dell identità personale attraverso il confronto con ambienti diversi rispetto a quelli scolastici; - motivare o rimotivare allo studio; - conoscere il proprio territorio quanto all organizzazione sociale, economica e produttiva e stabilire con esso rapporti di interazione; - verificare i processi di orientamento scolastico-professionale già attivati e prefigurare quelli successivi; - esercitare la disponibilità a conoscere realtà di vita nuove e ad assumere impegni nuovi; - educare alla cultura della verifica e della valutazione degli obiettivi realizzati. 2. acquisizione di competenze trasversali - saper vedere, ascoltare, interpretare; - saper vivere relazioni complesse; - saper raccogliere, valutare e strutturare informazioni - definire risultati da conseguire - predisporre strumenti, pianificare strategie, strutturare il tempo; - conseguire risultati; - valutare risultati; - gestire ad ampio raggio la comunicazione. 3. obiettivi specifici - comprendere aspetti organizzativi del contesto lavorativo: la funzione del project leader nel contesto dell azienda; - individuare le fasi di studio, definizione e deliberazione di un progetto produttivo; - organizzare un segmento del progetto produttivo; - innovazione tecnologica, nel corso degli ultimi decenni, in alcuni settori produttivi; - stendere una relazione scientifica; - la comunicazione nell azienda; - processi di analisi dell acqua, dell aria, del terreno e del cibo; - sicurezza nell ambiente di lavoro; - pensare un progetto di animazione culturale; - progettare ed eseguire. 2
3 4. ricadute sulla didattica: d ordine metodologico e contenutistico - metodologie per la stesura di una relazione su momenti dell attività e di una relazione globale sull esperienza svolta; - elaborazione di specifiche relazioni scientifiche; - ricostruzione di processi di innovazione tecnologica; - conoscenza del territorio; - osservazione e valutazione delle dinamiche di lavoro di gruppo; - programmi scolastici ed esperienze specialistiche di approfondimento; - organizzazione del lavoro, sicurezza sul posto di lavoro, tutela della salute; - sistemi di progettazione. - organizzazione del lavoro, rapporto con il territorio, etica del lavoro. Nota: i principali referenti dovrebbero essere i docenti di italiano e storia, lingua straniera, religione, matematica, fisica e scienze, educazione fisica. 5.soggetti coinvolti - 24 alunni della classe IV A scientifico tecnologico; - Docenti del Consiglio di classe, tra i quali vanno individuati i tutors scolastici; - Dirigente scolastico - Uffici amministrativi dell Istituto; - Direzione generale dell Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto; - Unioncamere del Veneto - Treviso Tecnologia - Aziende o Enti del territorio con i rispettivi tutors aziendali. 6.valutazione in itinere e valutazione finale - modalità di monitoraggio; - schemi di relazione; - per ciascuna esperienza lavorativa individuare le conoscenze e le competenze da sottoporre a test - analisi dei risultati e attribuzione dei crediti; - moduli di certificazione. 7. impegno economico: voci da considerare - rimborso spese alunni; - retribuzione componenti Consiglio di classe; - retribuzione docenti tutors; - spese per materiali; - spese per organizzazione; - assicurazioni - consulenze esterne. 3
4 MODELLO DI SETTIMANA IN ALTERNANZA GIORNO Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato AZIONE-LUOGO Azienda Azienda/ monitoraggio (pomeriggio) Azienda Azienda Azienda/monitoraggio (pomeriggio) Scuola 4
5 LINEE DI PROGETTO FASE OBIETTIVO PARTECIPANTI TEMPO PERIODO 1. Comprensione e condivisione Delineazione delle finalità e degli Tutti i docenti della scuola con la 2 incontri (3 ore ciascuno) Entro la prima settimana di maggio obiettivi dell alternanza partecipazione di esterni 2. Progettazione Linee generali del Docenti della classe 1 incontro (3 ore) Entro 15 maggio 3. Coinvolgimento alunni progetto Presentazione del progetto agli alunni interessata Docenti e alunni della classe interessata e Treviso Tecnologia Un ora di lezione Entro 29 maggio 4. Visita ad aziende Individuazione di moduli formativi in azienda 5. Formazione Condividere con i reali attori dell alternanza il progetto, soprattutto nei suoi obiettivi didattici, e prevedere eventuali aggiustamenti 6. Presentazione del progetto alle famiglie 7. Attuazione dell esperienza Far conoscere il progetto alle famiglie Realizzare le varie fasi del progetto 8. Monitoraggio Monitoraggio in itinere Docenti della classe interessata, responsabili di azienda e possibili tutors aziendali Docenti della classe, Treviso tecnologia e tutors aziendali Docenti della classe interessata e Treviso Tecnologia Tutti i soggetti coinvolti Monitoraggio: i Docenti, i Tutors aziendali, i Treviso Tecn., gli Alunni 9. Valutazione Valutazione finale Docenti, Tutors aziendali, TV tecn. 10. Presentazione risultati Presentare e discutere i risultati Famiglie, Docenti, Sistema aziende, Organismi istituzionali scolastici 3 incontri (3 ore ciascuno) Entro fine maggio 1 incontro (3 ore) Entro metà settembre incontro (3 ore) Entro metà settembre 2 settimane (80 ore pari a 10 giornate lavorative) 3 incontri (2 ore ciascuno) Una settimana a ottobre 2004 ed un altra a febbraio 2005 a) dopo le prime 2 giornate della prima settimana; b) alla fine della prima settimana; c) dopo le prime 2 giornate della seconda settimana 1 incontro (3 ore) Fine febbraio incontro (2 ore) Marzo 2005 TEMPO RICHIESTO AD OGNI DOCENTE: 40 ore (nell ipotesi che tutti i Docenti siano anche tutors durante l alternanza; in caso contrario, chi non fa il tutor è impegnato per 30 ore) 5
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