Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

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3 Liceo Andrea Maffei Riva del Garda Annuario 2013/ n. 21 1

4 Annuario 2013/14 Liceo Andrea Maffei Riva del Garda (Trento) viale Francesca Alberti Lutti 7 tel fax segr.liceo.maffei@scuole.provincia.tn.it Ventunesimo numero Comitato di redazione: Elena Cutrupi, Franco Lohs, Daniela Mannarini, Eleonora Miorelli, Deborah Miori, Alessandro Ricci, Gianluca Ricci, Sofia Santoni, Maria Rita Tamburini, Antonia Zamboni La redazione ringrazia docenti, studenti e personale amministrativo e tecnico per la collaborazione prestata Impaginazione e stampa: Grafica 5 - Arco Riva del Garda, dicembre 2014 Andrea Maffei (1798 Molina di Ledro-1885 Riva), ritratto di M. Gordigiani, Museo Civico di Riva del Garda. Tra i massimi traduttori dell Ottocento italiano (Schiller, Goethe, Shakespeare, Byron, Lamartine, Anacreonte), senatore del Regno d Italia, a lui è intitolato il liceo di Riva del Garda fin dalla nascita, il

5 IL SALUTO DELLA DIRIGENTE Giunto quest anno alla sua ventunesima edizione, l Annuario del Liceo Maffei continua a mantenere inalterata la sua preziosa funzione di strumento di testimonianza. Un giorno diventerà memoria, accompagnando la crescita di centinaia di studenti che, una volta grandi, sfoglieranno queste pagine e rivivranno alcune delle tappe più importanti del loro processo formativo. Ancora una volta le numerose iniziative raccolte in questo volume dimostrano meglio di ogni altra cosa che la scuola è stata in grado di offrire agli studenti numerosi stimoli per rendere più sicura la loro crescita, non solo intellettuale. La maggior parte di loro ha lavorato con impegno e serietà ed ha avuto l opportunità di accrescere le proprie abilità insieme alle conseguenti responsabilità. Un esercizio indispensabile a trasformare il giovane in cittadino per permettergli di vivere la propria vita da protagonista in una società in continua e sempre più rapida evoluzione. Si accusa spesso l istituzione scolastica di non riuscire a stare al passo coi tempi, incalzata da richieste pressanti di evoluzione dei suoi rapporti con la società. Ebbene, come l Annuario testimonia bene, la nostra scuola è stata capace di proporsi come punto di riferimento fondamentale in continuo divenire, con uno sguardo dritto e aperto sul futuro e uno vigile sulla contemporaneità e soprattutto sul passato. L avventura dello studio si è arricchita via via di nuove opportunità, parte delle quali legate all evoluzione tecnologica che sta accompagnando il processo di crescita della nostra società, parte invece vincolate ai repentini mutamenti di un mondo sempre più globalizzato, ma al tempo stesso dipendente da processi puntuali di specializzazione. Le numerose iniziative testimoniate dagli stessi protagonisti in queste pagine raccontano di una scuola che ha saputo raccogliere queste difficili sfide provando a mettere sempre più in situazione gli studenti e a sollecitarli a diventare attori consapevoli sul palcoscenico della loro esistenza. L Annuario continua a raccontarla, questa avventura. Si spera che, grazie alla generosità e alla lungimiranza di chi ha dato il suo generoso contributo fino ad oggi, lo possa fare ancora per lungo tempo, per lasciare indelebile testimonianza di ciò che è stato, ma anche per preannunciare ipotetici sviluppi di un futuro che si auspica in linea con le aspettative di tutti questi ragazzi. E dunque con quelle della società tutta. La dirigente scolastica prof.ssa Antonella Zamboni 3

6 settembre UN ESTATE A BENSHEIM Sempre molto apprezzato il corso estivo di lingua tedesca nella città gemellata Auch dieses Jahr sind viele Schüler von Riva nach Bensheim gefahren, das schon seit langer Zeit Partnerstadt von Riva ist. Die Neuankömmlinge und die treuen Veteranen haben eine Gruppe von 20 Leuten gebildet. Trotz kleiner technischer Unannehmlichkeiten mit dem Bus, fehlte die Freude nicht und wir freuten uns schon auf die zwei zukünftigen Wochen. Eben erst angekommen, empfingen uns die äußerst freundlichen Familien. Jeden Tag, außer am Wochenende, nahm der Unterricht den größeren Teil des Vormittages ein. Der Kurs hatte nichts mit dem normalen Schulunterricht zu tun, da die Unterhaltung überwog und man sogar Spaß hatte Vokabeln zu lernen. Die restliche Zeit wurde mit nachmittäglichen Ausflügen oder mit der Gastfamilie verbracht. Während der Ausflüge besichtigte man die Städte in der Nähe von Bensheim. Da konnte man sich austoben! Für die Mädchen, die shoppen gehen wollten, gab es die Möglichkeit einen ganzen Tag die moderne Stadt Frankfurt zu besichtigen, für die fleißigeren SchülerInnen die Universitätsstadt Heidelberg, und für die stärksten SportlerInnen wurde ein ganzer Nachmittag dem Sport gewidmet und so fort. Was mir persönlich am meisten gefallen hat, ist die Stadt Worms, mit ihrer Großartigkeit und ihrer Schönheit. Für den letzten Tag wurde ein Grillfest organisiert, wo man mit den anderen Spaß haben konnte und wo über die Arbeit der zwei Wochen berichtet wurde. Alles in allem haben wir uns sicher nicht gelangweilt! Dieser Kurs ist sicher eine gute Gelegenheit, sich in die deutsche Kultur zu versenken. Elena Musetti 4

7 Am 18. August haben wir uns alle getroffen, um nach Bensheim zu fahren. Schon lange warteten wir auf diesen Tag und waren natürlich sehr glücklich. Die Abfahrt war um 7.00 Uhr und wir waren alle noch etwas verschlafen. Um Uhr sind wir auf dem Riva del Garda Platz angekommen. Da haben wir unsere Gastfamilien kennengelernt. Die Familien fuhren uns nach Hause uns so konnten wir auch die anderen Familienmitglieder kennenlernen. Am nächsten Tag gingen wir zur Schule und die deutschen Lehrer trennten uns in zwei Gruppen; und am gleichen Tag machten wir eine Stadtrally durch Bensheim. Am 20. August machten wir mit unserer Lehrerin, Frau Jana Lahann, einen Rundgang durch die Schule. Am Nachmittag sind wir zu einem Sportplatz, wo wir Beachvolleyball oder Badminton gespielt haben. Am nächsten Tag fuhren wir nach der Schule mit dem Zug nach Worms, eine schöne Stadt in Rheinland-Pfalz. Hier besuchten wir den Dom, den jüdischen Friedhof und das jüdische Museum. Am 22. August fuhren wir nach der Schule nach Mannheim. Wir besuchten das Museum für Arbeit und Technik und später den Luisenpark. Am nächsten Tag mussten wir nur zur Schule gehen, weil wir den Nachmittag frei hatten. Am 24. August sind wir nicht zur Schule, weil es Samstag war, aber wir fuhren nach Frankfurt. Wir besuchten den Dom und das Zentrum und dann hatten wir drei Stunden frei und gingen shoppen. Am Sonntag gab es in Schwanheim die Taufe eines Motorseglers auf den Namen Riva del Garda. Am nächsten Tag mussten wir zur Schule, aber am Nachmittag besuchten wir Heidelberg, eine wunderbare Stadt. Wir gingen durch die Stadt spazieren und dann besuchten wir das Schloss. Am Dienstag fuhren wir mit dem Bus nach Wiesbaden, aber wir fuhren nur zum Schloss Freudenberg. Das Thema war Erfahrung zur Entfaltung der Sinne und des Denkens. Am nächsten Tag machten wir nach der Schule ein Grillfest mit unseren Lehrern und Gastfamilien. Am 29. August fuhren wir mit dem Bus nach Karlsruhe, aber wir besuchten nur das Zentrum für Medientechnologie. Es war sehr interessant. Freitag war der letzte Tag unseres Aufenthaltes, so gingen wir nach der Schule alle zusammen zum Kirchberg, wo wir zu Mittag aßen und einige Stunden blieben. Am Samstag, dem 31. August, mussten wir nach Hause zurückfahren. Wir trafen uns wieder auf dem Riva del Garda Platz. Wir begrüßten unsere Familie, einige auch mit Tränen in den Augen, und fuhren los. Und so endete unsere Reise nach Bensheim, die wir nie vergessen werden. 5

8 settembre PER ROMPERE IL GHIACCIO Uscita alle Busatte per i nuovi primini: un efficace sistema per favorire i primi contatti Quest anno, per accogliere in maniera adeguata i nuovi primini, si è pensato di organizzare un uscita iniziale al Parco delle Busatte, in quel di Torbole: un occasione per rompere il ghiaccio al di fuori delle aule scolastiche e per favorire un primo scambio di contatti. I docenti di scienze motorie hanno studiato una nutrita serie di attività che hanno tenuto occupati i ragazzi per tutta la mattinata. Peccato che l indomani si sia dovuti tornare tutti in classe... 6

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12 settembre «INSEGNARE?» QUANTA NOSTALGIA Intervista alla vicepreside, Maria Pia Frainer Ho dato la mia disponibilità e lo faccio, afferma con determinazione Maria Pia Frainer. Al culmine di una collaborazione durata anni con la nostra attuale preside, prima come collega di matematica, poi come collaboratrice e infine come vicepreside, si occupa di tutto ciò che è l organizzazione della scuola, ciò che serve a farla funzionare. Mi manca l insegnamento, dice forse con un po di malinconia. Ma la dirigente mi ha chiesto se ero disposta a darle una mano ed io ho detto di sì. Prova nostalgia per ciò che era la vita in classe, il rapporto con i ragazzi, l insegnare matematica e sapere che, guardandoli negli occhi, i suoi studenti avevano capito. Il momento più bello? Quando una ragazza l ha ricordata nell introduzione della sua tesi. Ma cosa si cela dietro la figura seria e composta della nostra vicepreside? Originaria della Valsugana, studia al liceo scientifico di Borgo, sede staccata del Galilei di Trento. Finito il quinquennio, si iscrive alla facoltà di matematica a Povo dove si laurea. Arriva al Maffei all età di venticinque anni e poco tempo dopo entra di ruolo come professoressa di matematica sul corso A del linguistico. Questa è la mia scuola, afferma con orgoglio. Quando non lavora, passeggia e legge. È la lettura il posto dove mi piace rifugiarmi. Quando vado a comprare un libro, leggo la quarta di copertina e se mi piace lo acquisto. Non ama i generi horror e fantasy, ma ha due grandi passioni: Camilleri e Odifreddi. Cosa consiglierebbe ai ragazzi? La scelta di Sophie di William Styron, Una serata dorata di Peter Cameron, Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, Le affinità elettive di Johann Wolfgang von Goethe e Frankenstein di Mary Shelley Suona la campanella e la ricreazione è finita, ma c è spazio ancora per un ultima e importante domanda: Che consiglio vorrebbe dare a studenti e professori?. Voglio solo dire che la scuola va amata. Amate la scuola perché per voi studenti è una fase importante della vita. Per gli insegnanti è il posto in cui lavorano, ma l insegnamento è sempre un lavoro un po particolare. Sofia Santoni 10

13 DA DORTMUND A VICENZA Uscita nella città veneta con i ragazzi tedeschi giunti a Riva nell ambito dello scambio Mercoledì 18 settembre 2013, durante la settimana dello scambio con i ragazzi di Dortmund, abbiamo accompagnato i nostri gemelli tedeschi per le vie della bellissima Vicenza, città apprezzata non solo dagli ospiti di Dortmund ma anche dal gruppo italiano. Arrivati a destinazione, siamo stati accolti dalla nostra guida che ci avrebbe accompagnato durante tutta la giornata alla scoperta di questa splendida città, inserita nel 1994 nella lista dei beni patrimonio dell umanità dell UNESCO. Nel centro storico vicentino troviamo infatti le opere più importanti di Andrea Palladio, celebre architetto, teorico dell architettura e scenografo italiano del Rinascimento che nella bella Vicenza si formò e lavorò. La nostra prima tappa è stata la chiesa di Santa Corona, una delle più importanti della città, costruita nella seconda metà del XIII secolo e arricchita nel corso dei secoli da numerose opere d arte. È seguita la visita al Teatro Olimpico, teatro progettato dallo stesso Andrea Palladio nel 1580, primo e più antico teatro stabile coperto dell epoca moderna. Nonostante siano trascorsi tanti anni dalla sua realizzazione, l impianto originale è molto ben conservato e l impatto visivo è notevole. Ciò che lascia a bocca aperta è la resa tridimensionale dello sfondo del palcoscenico che riprende le vie di Vicenza. Nel pomeriggio ci siamo spostati leggermente da Vicenza per arrivare in località Riviera Berica, dove abbiamo visitato Villa Almerico Capra detta La Rotonda, uno dei più celebri ed imitati edifici della storia dell architettura dell epoca moderna; è senza dubbio la villa più famosa del Palladio e, probabilmente, di tutte le ville venete. Situata su una collina, permette ai suoi visitatori una spettacolare vista del panorama vicentino. 11

14 settembre A ZONZO PER LE MONTAGNE La 5D scientifico, vincente nel concorso «Vieni via con me», ha provato quattro notti nei rifugi trentini L Accademia della Montagna ha premiato, nell ambito del concorso Vieni via con me, la classe 5D Scientifico per l anno scolastico con un uscita di quattro notti in rifugi trentini, con l appoggio di una guida alpina. Intorno a metà settembre i ragazzi sono saliti al rifugio Dorigoni per le cascate di Saent, il sentiero dei larici monumentali e hanno provato l arrampicata nella palestra di roccia. Il giorno successivo sono saliti alla Cima Rossa di Saent e al Ghiacciaio del Careser. Quindi escursione naturalistica a Campisol Alt con discesa in Val Maleda e trasferimento al Rifugio Graffer. Poi Sentiero Benini e pernottamento al Rifugio Tukett, infine attraversata al Rifugio Alimonta passando per il Rifugio Brentei e discesa a Vallesinella. 12

15 UNA CORSA A PERDIFIATO Partecipazione e impegno lodevoli per gli studenti coinvolti nella fase di istituto di corsa campestre Nella splendida cornice del lago di Garda si è svolta la consueta fase di istituto per la selezione dei nostri studenti ai campionati provinciali di corsa campestre a Villalagarina. Nella categoria allievi si sono distinti Tomasi Matteo, Menotti Amedeo, Petrucci Francesco e Moratelli Michele, mentre tra le allieve Gosetti Giulia, Crosina Elisa, Giacometti Sofia, Appolloni Angela. Tra gli juniores si sono assicurati la trasferta nel roveretano Vecchi Cristina, Casari Sara, Leoni Emma, Andreasi Giacomo, Rosà Tommaso e Donati Santiago. 13

16 ottobre CARO DIARIO Alcune classi del biennio si sono messe alla prova raccontando, all interno di uno specifico progetto, la loro realtà Quest anno dalla professoressa di italiano ci è stata proposta un esperienza di scrittura particolare; con noi hanno aderito anche altre classi. Tutte le settimane ci veniva proposto un nuovo tema sul quale ogni giorno dovevamo scrivere almeno una pagina di diario. È stata certamente un esperienza utile, anche se a volte un po faticosa. Dovevamo scrivere un diario con costanza e regolarità. Gli argomenti proposti erano insoliti e avevano lo scopo di farci concentrare su quelle cose a cui durante la giornata di solito non diamo molta importanza, utilizzando i fatti accaduti per sviluppare delle descrizioni, delle riflessioni o dei semplici racconti. Il diario della prima settimana, ad esempio, si intitolava ANIMALI PICCOLI E PICCOLISSIMI. Ecco un esempio: Nihao! Questa sera ti devo raccontare di un episodio capitatomi oggi... Sono le otto di sera, e sono intento a mangiare un bel purè immerso in un quintale di sugo. Finito il tutto mi alzo per prendere un caco, ma vedo una miriade di moscerini che esce fuori dalla scatola. Allora, dopo avere riposto il caco su un piatto, afferro un asciugamano ed incomincio ad uccidere ad uno a uno tutti i moscerini. Dopo un buon quarto d ora giacciono sul pavimento più di venti puntini neri... Poi ho preso il mio caco e ho incominciato a mangiarlo Grazie a questa iniziativa abbiamo avuto l opportunità, per alcuni mesi, di confrontarci su ciò che avevamo scritto riguardo al tema proposto, così facendo ci siamo conosciuti meglio. Inizialmente non apprezzavamo il fatto di doverci prendere questo impegno, ma alla fine siamo riusciti ad assumerci una responsabilità. Insomma, per concludere non è stata una cattiva esperienza, anzi la consigliamo a tutti. Alice Longo e Martina Planchesteiner, 1B scientifico 14

17 DAL LICEO ALL IMPRESA SOCIALE Grazie al Fondo Sociale Europeo alcune maffeiane hanno potuto simulare la creazione di una cooperativa A giugno è cominciata la terza edizione del corso, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, «Dal Liceo all impresa sociale». Durante i mesi estivi sette ragazze sono state coinvolte in un percorso formativo sulla realtà delle cooperative sociali in Italia e in Europa tenuto dalla prof.ssa Ilaria Dalvit, dal dott. Roberto Vettori e dalla dott.sa Francesca Anzi. Le tante ore che all inizio preoccupavano le studentesse sono poi trascorse velocemente sia per le metodologie coinvolgenti degli esperti, che per la simulazione della nascita di una cooperativa che si è conclusa con la realizzazione di un video. Il corso ha avuto anche una parte pratica tramite le attività svolte presso la cooperativa Arcobaleno e la Comunità Murialdo, di cui leggiamo le testimonianze dirette delle ragazze. Sofia: «Partecipare a questa esperienza formativa mi ha fatto conoscere una nuova realtà di cui non facevo parte, ma nella quale sono stata accolta a braccia aperte e mi ha aiutata nel comprendere e capire diverse situazioni, più o meno problematiche, presenti in questa comunità». Elena: «Operare in segreteria, stare con i bambini di età differenti e interagire con persone affette da disturbo psichiatrico, mi è servito soprattutto per abbattere barriere di stereotipi dovuti all ignoranza su questi temi». Paola: «Grazie a questo corso ho avuto la possibilità di avvicinarmi a nuove figure professionali (psichiatra ed educatore) che potrei considerare come sbocchi lavorativi». Marta: «Dallo stage mi sono portata via la consapevolezza che sono sulla strada giusta, perché con i bambini mi sono trovata bene e loro si sono divertiti». Michela: «Sono contenta di aver partecipato a questo corso perché penso che arricchisca di molto una persona sia a livello culturale che personale». Rafaela: «Mi sono trovata molto bene con le responsabili dello stage con cui mi sono confrontata e che mi hanno dato molti consigli utili riguardo al percorso che intraprenderò per diventare psicoterapeuta». Elisa: «È stato molto interessante venire a contatto con realtà che senza questo corso non avrei mai potuto conoscere». Il progetto è stato svolto anche il precedente anno con successo ed entusiasmo sia da parte delle ragazze che da parte della professoressa Dalvit e si è concluso con una serata per condividere l esperienza con la cittadinanza. Quanto appreso durante il corso, come dimostrano i commenti positivi delle partecipanti, è servito non solo per fornire nozioni formali, ma ha dato alle ragazze nuovi strumenti per affrontare con consapevolezza realtà differenti alla nostra quotidianità. 15

18 ottobre PARNASUS, PER UNA DIDASSI INNOVATIVA Presentato dal prof. Stefano Lotti il progetto che grazie alla collaborazione con la Asus ha permesso l introduzione del tablet in classe Ad inizio anno è stato presentato il progetto ParnASUS, ovvero una didassi innovativa sperimentata dal Liceo Andrea Maffei in collaborazione con ASUS, valorizzando il ruolo che le tecnologie possono assumere nei processi di apprendimento e di insegnamento anche di materie non tecnico-scientifiche. Il progetto ParnASUS prevede una metodologia di insegnamento multimediale, multisensoriale e multimodale in grado di consentire una maggiore partecipazione dei discenti e di sviluppare il loro pieno potenziale: si crea, in questo modo, un ambiente di apprendimento ottimale grazie ad un approccio didattico attivo, costruttivo e collaborativo. Così ha raccontato l evento Il Corriere della Sera. «Non solo il registro, i libri di testo o la lavagna. Ma un intero sistema educativo basato sulle nuove tecnologie. Si chiama ParnASUS ed è stato presentato a Riva del Garda. Protagonisti il liceo «Andrea Maffei», nel comune trentino, e Asus, compagnia specializzata in prodotti elettronici, ideatrice di un programma per sostenere le scuole che puntano sulla tecnologia. Come il Maffei, appunto. «Il nostro liceo si è impegnato fin dai primi anni 90 a ricercare una didattica innovativa e ad abituare gli studenti a una logica multimediale» spiega la dirigente Antonia Zamboni. Dall ipertestualità degli inizi fino al registro elettronico e il mondo open source, puntando sulla piattaforma CMS Joomla. Un software di content management, cioè, diventato la base tecnologica per gestire una vasta gamma di attività: dalla condivisione di corsi online, compiti e iniziative di recupero, all animazione di forum e sportelli digitali, fino all orientamento in entrata e in uscita. Su questo tessuto, si innesterà l uso dei tablet ASUS Vivo Smart. «Abbiamo deciso di sostenere istituti e licei come il Maffei perché riteniamo che le scuole debbano essere messe in grado di usufruire di tutte le opportunità a disposizione della nuova era digitale. Inoltre, la tecnologia deve pure agevolare le scuole e le famiglie nel reciproco rapporto di collaborazione» spiega Manuela Lavezzari, marketing manager di ASUSTek Italy. Tra le caratteristiche della sperimentazione del Maffei, la sostituzione del tradizionale libro di testo con risorse già disponibili in Rete oppure create dagli insegnanti o dai docenti insieme con gli stessi studenti. «Grazie all adesione al progetto ParnASUS e la conseguente adozione di supporti tecnologici, il metodo di apprendimento ha subito un notevole cambiamento testimonia Stefano Lotti, professore di italiano e latino del Maffei -. Non avendo a disposizione i libri di testo, ovvero una fonte chiara e sicura di nozioni, risulta indispensabile elaborare un metodo efficace tramite il quale costruire un nostro libro di testo, basato sugli appunti presi in classe e, successivamente, sistemati a casa. Il lavoro si è diversificato principalmente in due metodi: uno mirato ad approfondire e fissare i vari concetti attraverso una rielaborazione complessa degli appunti, l altro alla riscrittura creativa basata su schemi, mappe e supporti visivi chiari ed immediati, con conseguente sviluppo di competenze più articolate, abilità e capacità quali flessibilità, creatività, disposizione a lavorare in team e molto altro ancora». 16

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20 ottobre UNA GITA INSPERATA 5D e 5B scientifico in Umbria e nelle Marche per comprendere il fenomeno del carsismo. Ma non ci credevano più Noi ragazzi di 5D Scientifico abbiamo iniziato l anno convinti di fare una super gita conclusiva del nostro percorso liceale a Berlino Il consiglio di classe aveva approvato l uscita, gli accompagnatori erano stati trovati e noi tutti eravamo d accordo sulla meta, ma... per confusioni varie, avevamo esaurito i giorni di gita disponibili!!! Per fortuna non siamo stati gli unici; anche la classe 5B aveva dovuto subire la nostra stessa sorte. Dopo le prime settimane, nelle quali sembrava svanita ogni possibilità di fare una gita, ecco che il prof. Minghetti (nostro fedele accompagnatore) ci ha proposto tre giorni da passare tra l Umbria e le Marche. Lo scopo della gita era andare ad osservare con i nostri occhi gli effetti del carsismo ed addentrarci in immense grotte mettendo a dura prova le nostre condizioni fisiche. Quindi il 26 ottobre 2013 siamo partiti: classe 5D e 5B accompagnati dal prof. Minghetti e dalla prof.ssa Baciocco. Abbiamo visitato le enormi grotte di Frasassi, composte da numerose sale; la prima avrebbe persino potuto contenere al suo interno il Duomo di Milano! Qui abbiamo potuto osservare stalattiti e stalagmiti conservate in ottimo stato: l ambiente chiuso della grotta ed il biancore di queste ultime rendeva l atmosfera molto particolare. Anche le Grotte di Monte Cucco sono state molto apprezzate; addentrarci per poter fare gli speleologi è stato faticoso perché dovevamo attraversare tratti dove c erano acqua e sentierini molto stretti, ma per raggiungere la calma e la tranquillità che vi era all interno ne è valsa la pena. Nonostante noi avessimo perso le speranze, abbiamo effettuato una bellissima gita che ci ha permesso di passare dei giorni pieni di cose interessanti da vedere e di momenti divertenti trascorsi con i compagni di classe nell ultimo anno di quest avventura. Manuela Bassi 5D SCIENTIFICO 18

21 QUAL BUON CONVENTO! Un viaggio ad Assisi all insegna della scoperta e della meditazione In settembre i nostri professori di religione ci hanno proposto di partecipare ad un viaggio, organizzato dai frati cappuccini di San Martino, alla scoperta di Assisi. Dopo che i frati ci hanno spiegato come si sarebbe svolta l esperienza, siamo rimasti tutti affascinati dall idea di poter visitare luoghi che altrimenti non avremmo mai potuto vedere, ma soprattutto di conoscere un altra realtà, quella francescana, che vi assicuriamo è davvero simile alla nostra! Non volendo assolutamente perdere questa occasione, il 29 novembre, tutti carichi e pieni di aspettative, siamo partiti dal convento di Arco diretti ad un altro convento, quello delle monache di clausura, in pieno centro ad Assisi. Lì abbiamo visitato alcune chiese e la città in generale, che è davvero magica! Le sere che abbiamo trascorso in convento sono state molto divertenti: abbiamo riso, scherzato, mangiato, giocato, riflettuto insieme, proprio come se tutti ci conoscessimo da una vita. Abbiamo trascorso un esperienza indimenticabile! Abbiamo avuto la possibilità di conoscere una monaca di clausura ed è stato un incontro molto forte e toccante allo stesso tempo, perché questa monaca aveva delle idee molto radicali e lontane dal nostro modo di pensare e ragionare e quindi per alcuni è stata un esperienza positiva mentre per altri un po meno. Siamo comunque rimasti tutti molto impressionati dalla sua immensa fede che l ha portata, a soli 32 anni, a decidere di ritirarsi in convento. Questo viaggio ci ha davvero arricchiti, non solo dal punto di vista spirituale, ma proprio come persone: le nostre vecchie amicizie si sono rafforzate e abbiamo avuto la possibilità di farne di nuove e di scoprire la bellezza nel fare gruppo e nel condividere tutti assieme, anche se per pochi giorni, i pensieri che questa magnifica esperienza ci ha trasmesso. Volevamo ringraziare i frati e il prof. La Spina per averci sopportato e per averci permesso di vivere questi bellissimi momenti. Elisa Cuccaro, Viola Ducati, Silvia Agnolin, Ilaria Nardelli, Sofia Rigotti 19

22 novembre BIENNALE DI SPESSORE Visita a Venezia all esposizione internazionale. Tema di quest anno: «Il palazzo enciclopedico» Domenica 10 novembre alcuni ragazzi del Maffei sono partiti per quella che ormai è una tradizione del Liceo: la visita all Esposizione internazionale d arte di Venezia che prende luogo ogni due anni (da qui, appunto, Biennale). Quest anno il tema è stato Il Palazzo Enciclopedico, riprendendo un idea dell artista italo-americano Marino Auriti, cioè creare un museo immaginario che ospitasse tutto il sapere dell umanità. La mostra ha avuto quindi lo scopo di indagare il desiderio del mondo contemporaneo di conoscere tutto, dove il diluvio di informazioni rende necessari i tentativi di strutturare la conoscenza in sistemi omnicomprensivi, di conciliare il sé con l universo, il soggettivo con il collettivo. Per questo motivo abbiamo potuto ammirare opere d arte di ogni tipo, a partire da inizio Novecento fino ai giorni nostri. Il percorso è cominciato con il Libro Rosso dello psichiatra Carl Gustav Jung, trascrizione in parole e immagini dei sogni e delle visioni che ebbe durante l esplorazione del subconscio. Notevole il padiglione belga: stanza nera interamente occupata da un enorme olmo sradicato, ormai scheletro, con dei grandi nodi di stracci intorno ai rami, simili a ferite che qualcuno ha cercato di curare come poteva. Ci ha colpiti anche l opera Venetians, rappresentazione di un angosciante e perenne attesa, e il padiglione russo con la performance Danaё, ispirato alla mitologia greca. Qui solo le donne munite di ombrello potevano entrare nella prima stanza, dove scendeva una pioggia di monete d oro; dovevano poi rimetterle in un secchio che veniva portato al secondo piano da una carrucola: qui si scopre che il meccanismo è attivato da un uomo con fare militaresco. A detta del curatore del padiglione, l opera è una denuncia politica sulla corruzione del denaro, ma ci dice anche che la speranza è nel genere femminile: sta a noi decidere quando interrompere questo processo perpetuo. 20

23 NAUTILUS, GUIDA SICURA NELLA RETE Gli studenti del biennio hanno apprezzato il progetto studiato per metterli in guardia dai pericoli di internet Il progetto Nautilus, nato per sensibilizzare i giovani all uso corretto e sicuro di internet, è stato davvero coinvolgente e costruttivo. In due incontri ci è stato spiegato come utilizzare la rete in modo responsabile. Ad alcuni di noi questo progetto era già stato proposto alle medie, ma il signor Mauro è riuscito nuovamente a coinvolgerci in modo attivo, facendoci entrare direttamente nella situazione. Infatti, con video, immagini e scenette, ha centrato in pieno l obiettivo di farci apprendere cose importanti anche attraverso giochi di ruolo. Per risolvere dubbi e perplessità è stato possibile fare domande e così ognuno di noi ha potuto consolidare le proprie conoscenze o ampliarle. Le spiegazioni ricevute sono servite a farci riflettere sugli aspetti sia positivi che negativi di internet e dei social network. Le attività di gruppo e gli interventi, in cui ognuno era libero di esprimere la propria opinione, sono stati apprezzati da tutti. La scenetta è stata la cosa più originale e tre nostri compagni si sono cimentati come attori. La situazione riguardava un fatto spiacevole accaduto realmente a una ragazza della nostra età. La scenetta è stata una trovata efficace, per farci vivere in prima persona un esperienza di quel tipo, per farci capire come affrontare un problema del genere e a chi rivolgersi per chiedere aiuto o anche per prendere esempio e non ripetere errori di altri. Nonostante si trattasse di un argomento delicato, è stato divertente iniziare un dibattito per decidere chi dei tre fosse il vero responsabile. Il bilancio finale è dunque positivo e la maggior parte di noi considera Nautilus una proposta valida anche per le classi future. Valeria Cappelletti e Cinzia Santoni, 1 B scientifico 21

24 novembre PEER TO PEER, PER CAPIRE MEGLIO Studenti che spiegano a studenti i pericoli di internet: un esperimento riuscito Quest anno, nel nostro liceo, è stato finalmente realizzato un progetto di peer education affidato alle classi terze e rivolto agli studenti del secondo e del terzo anno. La peer education, come dice il termine, è una forma di educazione alla pari per sensibilizzare i ragazzi su tematiche importanti. I peer educator sono vicini ai fruitori per età, sesso e condizione sociale. Questo sistema di istruzione, che è stato impiegato nei Paesi anglosassoni (specialmente negli USA) e in gran parte dell Europa fin dagli anni 60 e 70 per trattare l educazione sanitaria e sessuale e tematiche quali la prevenzione dell HIV e il consumo di tabacco, alcool e droghe, si è diffusa in Italia solamente negli ultimi 15 anni. Dopo una serie di incontri pomeridiani tenuti da Mauro Cristoforetti (esperto di questa attività da molti anni), abbiamo appreso importanti informazioni sulla sicurezza in rete che riguardano diversi ambiti: dal sexting al cyberbullismo, dal grooming (adescamento in rete) alle leggi sulla privacy. Abbiamo cercato i modi più efficaci per trasmettere ad altri ragazzi queste conoscenze attraverso varie attività, in particolare con la visione di video e giochi, affinché tutti venissero coinvolti e si creasse interazione tra le parti, comunicando l importanza degli argomenti trattati con leggerezza ma con serietà. Ritengo di essere stata molto fortunata in quanto ho vissuto quest esperienza da entrambi i lati, sia come peer educator sia avendo partecipato con la mia classe ad un incontro tenuto da altri ragazzi. Ho quindi avuto sia la possibilità di essere sensibilizzata e di confrontarmi con altri, sia di aiutare studenti a conoscere alcuni temi ormai vicini alla nostra realtà. È stata un occasione per conoscere e approfondire aspetti che, anche se negativi, è importante sapere per essere consapevoli di ciò che può succedere e per non correre rischi. Spero che questo tipo di educazione sia adottato nuovamente nel nostro liceo per sensibilizzare gli studenti riguardo anche altri ambiti e per offrire a nuovi studenti l occasione di partecipare a quest attività. Nella partecipazione dimostrata dai ragazzi con cui io e il mio gruppo di peer educator abbiamo interagito sono stata ripagata dell impegno e della fatica impiegati nei pomeriggi e nella preparazione degli incontri. Chiara Bettoni 22

25 PONALE, IL LABIRINTO DELLA STORIA Visita alle fortificazioni a picco sul lago per cercare di non dimenticare il sacrificio di tanti Una generazione che ignora la storia non ha passato, e nemmeno un futuro (Robert Anson Heinlein). Useremmo queste parole per riassumere con quale spirito abbiamo lasciato i torreggianti bastioni delle fortificazioni del Ponale quel piovoso pomeriggio del 15 novembre, quando, appena usciti dalle buie gallerie scavate nella montagna dai nostri avi, abbiamo potuto nuovamente assaporare l aria pura. Con il nostro tipico entusiasmo avevamo cominciato l escursione, armati di torce e lanterne, consci del privilegio accordatoci di poter visitare uno dei più suggestivi tesori della storia locale, sconosciuto ai più! In men che non si dica percorriamo quel breve tratto in salita con la rassicurante presenza del lago sulla nostra sinistra. Ma non facciamo tempo a prenderci un momento per osservare il panorama della Busa che veniamo investiti da un turbinio di aneddoti che ci inducono a chiederci di quali eventi fu testimone quella stessa terra che noi calpestiamo ogni giorno. Ed ecco, tutto d un tratto cinque, dieci, venti torce si accendono ed i più claustrofobici rivolgono l ultima preghiera: l ora è giunta. È giunto il momento di immergerci nelle viscere della nuda roccia e ripercorrere come i soldati d un tempo le oscure e tortuose gallerie della Tagliata. Rassicurati dall illuminante guida del signor Ludovico Tavernini e del professor Dusatti, si svelano a noi decine labirintici tunnel, angusti locali, strette feritoie e ci immaginiamo noi, nelle vesti di quei poveri uomini, costretti a intere notti di veglia nello scrutare l orizzonte alla ricerca di un qualche rumore sconosciuto, di una qualche luce innaturale, attanagliati dal terrore e dall angoscia della morte e del destino dei cari lontani. Quanti soldati si saranno riparati contro quelle solide pareti di roccia, quanti avranno consumato la magra sbobba rannicchiati in qualche angolo polveroso, in quanti si saranno assopiti fra quelle brande struggendosi nell attesa di una qualche lettera che ravvivasse in loro la speranza di non essere stati dimenticati? A poco valse a questo punto lo scorcio che da una feritoia si aprì a noi sul lago, a poco valse 100 anni fa a chi prima di noi camminò per quei luoghi. L uscita sarà durata sì e no un ora e mezza, ma all interno di quelle strette e fredde mura il tempo era trascorso con un ritmo del tutto diverso, più intenso e carico di emozioni per tutti. Nessuno riemerse dall oscurità di quei cunicoli senza aver portato via qualcosa di quell esperienza, essendosi immedesimato almeno per un momento, per un singolo secondo, nella vita di quanti lì vissero, vegliarono e soffrirono. Niko G. Zeni e Mora Michele 5A scientifico 23

26 novembre FACCIAMO LA RÈVOLUTION Ha divertito e coinvolto lo spettacolo in lingua francese sui temi della Parigi del 68 Per tutti coloro a cui la realtà di tutti i giorni appare spesso un po stretta, lunedì 11 novembre 2013 è stata l occasione ideale per una ventata di libertà attraverso un salto all indietro nel tempo di circa 40 anni o poco più. Révolution 68 : questo il titolo dello spettacolo messo in scena dalla compagnia FranceThéâtre rigorosamente in lingua francese, appuntamento ormai abituale ed atteso con entusiasmo da studentesse e studenti del liceo linguistico. Ambientato nella Parigi del 1968, periodo di fervore per giovani studenti e meno giovani operai sull onda di rivendicazioni di maggiori diritti sociali e lavorativi, la vicenda ruota intorno alla storia d amore tra i due protagonisti: Alex e Carla, due giovani apparentemente così diversi perché provenienti da realtà sociali del tutto opposte, che scopriranno tuttavia di avere in comune più di quanto si aspettassero. A metter loro i bastoni tra le ruote, Antoine, agente segreto dell Agence Mondiale du Destin inviato dall anno 2013 per metter mano alle questioni scomode del passato a favore degli interessi dei potenti del futuro. Divertente e coinvolgente, lo spettacolo non ha certo deluso le aspettative dopo il grande successo dell anno precedente con Kabaret. Sulle note di canzoni che rimandano ai bei tempi dei fiori tra i capelli, ancora una volta questi attori talentuosi sono riusciti a creare un atmosfera allegra e decisamente piacevole. Un occasione questa, tuttavia, non soltanto di svago, ma soprattutto di approfondimento linguistico e storico-culturale riguardo a tematiche di interesse comune e magari non sempre approfondite sui libri di scuola. Che dire, siamo tutti curiosi di scoprire quale sarà il titolo del prossimo spettacolo: l appuntamento è imperdibile! Elisa Argenziano 24

27 Lady Gulliver s travels Portata in scena dai nostri attori un ardita attualizzazione del capolavoro di Swift È stata una bellissima esperienza che, oltre a trasmetterci più sicurezza e scioltezza nel parlare inglese, ci ha fatto crescere anche come classe: stando insieme e supportandoci a vicenda nei momenti di difficoltà siamo riusciti a conoscerci ancora meglio e a costruire un vero e proprio gruppo classe che prima non era così forte. Speriamo che questo progetto venga proseguito e portato a termine ogni anno e auguriamo che sia positivo come lo è stata per noi. 5A Linguistico È cominciato tutto a novembre con qualche perplessità e incertezza: la difficoltà nelle realizzazione delle scene, l insicurezza nel recitare in inglese e la vergogna di esibirsi di fronte a tutta la scuola, un impresa che, per alcuni, è sembrata quasi impossibile. Anche il romanzo ci spaventava: il romanzo di Swift Gulliver s travels è molto complesso e sono presenti collegamenti all epoca dello scrittore con particolari riferimenti alla politica, alla società e allo stile di vita della prima metà del Settecento con critiche alla sovranità e al comportamento dell uomo corrotto. Ma, spinti dalla voglia di provarci e, forse, dalla voglia di continuare una sorta di tradizione delle quarte linguistico, ci siamo buttati. Insieme alla nostra Lady Gulliver abbiamo attraversato e conosciuto mondi legati alla fantasia e all immaginazione con personaggi insoliti e particolari che hanno fatto divertire sia noi che il pubblico. Ci siamo immedesimati nei caratteri dei diversi protagonisti, cercando di personificare ruoli che, non sempre, erano adatti a noi e ai nostri modi di fare ma ci siamo divertiti nel rappresentare un altro noi. La modernizzazione e la parte tecnica sono state opera del regista Enrico Tavernini mentre la parte linguistica del professor M. Michelotti e della professoressa R. Seia. 25

28 dicembre VENT ANNI DI ANNUARIO Importante ricorrenza per il volume che ogni anno raccoglie la sintesi delle esperienze vissute dentro e fuori il liceo L annuario compie vent anni. Una ricorrenza davvero speciale per l agile volumetto che dal lontano 1995, per iniziativa del prof. Graziano Riccadonna, raccoglie tutte le esperienze degli studenti del Maffei. Pagine di vita, verrebbe da dire. Una memoria tangibile di ciò che è stato, affinché chi ci sarà possa farne tesoro. E magari festeggiare un altro ventesimo compleanno. E un altro. E un altro ancora... Per presentare il volume numero venti si è pensato di far leggere ad alcuni studenti, opportunamente esercitati dalla prof.ssa Marina Bonometti, alcuni brani sulla scuola. A loro poi il compito di presentare l assessore rivano all istruzione, dott.ssa Renza Bollettin, e il deus ex machina dell Annuario, il prof. Graziano Riccadonna. Al termine della manifestazione la dirigente ha premiato gli studenti che si erano particolarmente distinti nel corso dell anno scolastico precedente, cui l Annuario fa riferimento, e agli esami di Stato. 26

29 27

30 dicembre 28

31 TENIAMOCI A MENTE La diversità, una ricerca sul campo nei centri di salute mentale del territorio Nel corso dell anno la nostra classe, 4B scienze umane, insieme alla 4A, ha partecipato al progetto TAM: teniamoci a mente promosso dal Centro di salute mentale in collaborazione con il Piano Giovani di Zona. Il tema di quest anno era: Pensare male di te? No grazie preferisco conoscerti. Durante il percorso noi ragazzi abbiamo avuto la possibilità di visitare i luoghi della nostra zona destinati ai servizi di salute mentale (Villa Ischia e il Centro di Salute mentale di Arco), scoprendo quante difficoltà si nascondono dietro situazioni di disturbo psichico. In particolare abbiamo trattato il tema della diversità, di come la percepiamo noi e di come questa venga trattata dai mezzi di comunicazione. Ci siamo concentrati sulla realizzazione di uno speciale TG, che attraverso articoli e notizie riportate in modo originale ha permesso di far riflettere sul tema le classi presenti nella giornata del 5 dicembre al Casinò di Arco. È stata senza dubbio un esperienza che ci ha molto impegnati, ma alla fine tutti siamo stati soddisfatti del lavoro svolto. Abbiamo inoltre ritenuto opportuno scrivere una lettera destinata ai direttori di vari giornali, presentando il problema di come spesso il modo di trattare alcune notizie può suscitare nelle persone pregiudizi verso le diversità e abbiamo chiesto ai giornalisti di porre particolare attenzione a questo nel riportare fatti ed eventi. Ecco il testo della lettera pubblicata sui quotidiani locali: «Caro direttore, siamo la classe 4B del liceo A. Maffei di Riva del Garda. L anno scorso siamo stati invitati ad assistere alla presentazione del progetto Teniamoci a niente: dal pregiudizio alla conoscenza, dall isolamento alla condivisione, dell Unità Operativa di Psichiatria ambito Alto Garda e Ledro, Giudicarie e Rendena, parte del Piano giovani di zona, sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento, la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e l Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Quest anno, invece, abbiamo avuto la possibilità di partecipare anche noi in modo attivo al progetto Teniamoci a mente: pensare male di te? No, grazie. Preferisco conoscerti!!. Abbiamo riflettuto su temi come la diversità, il pregiudizio. la malattia mentale e - con l aiuto del giornalista Luca Zanin - sulle modalità utilizzate nella trasmissione di notizie riguardanti le diversità di vario genere, nonché su come queste notizie possono rafforzare i pregiudizi o le incomprensioni tra le persone. Abbiamo notato come spesso nella redazione delle notizie venga data eccessiva importanza a particolari che circostanziano certamente l informazione, ma possono appunto alimentare i pregiudizi più comuni. Un esempio di titolo: Moglie pestata in strada, arrestato marocchino. Ci chiediamo: era proprio necessario sottolineare l origine di provenienza di questa persona? Ha inciso in modo determinante sull accaduto il fatto che quest uomo fosse marocchino? Non è fin troppo chiaro che il lettore viene indotto ad associare i marocchini alla microcriminalità? Nella nostra ricerca ci siamo soffermati in modo particolare su come il giornalismo tratta la malattia mentale - concetto assai vasto e variegato - e su come vengano trasmesse notizie riguardanti persone con disturbo mentale. Abbiamo preso in esame altri articoli. Uno di essi era così titolato: Delitto Udine: Basaglia colpisce ancora, è stato malato mentale. Perché - vorremmo sapere - si indica la malattia mentale come spiegazione di comportamenti che ci fanno paura e che facciamo fatica a capire nella loro reale dinamica? Siamo certi che il disturbo psichico sia stato causa effettiva di quanto raccontato dal giornalista? Non c è il rischio gravissimo di indurre l equazione: malati di mente uguale delitti, malati di mente 29

32 30 dicembreuguale persone pericolose? Noi sappiamo che spesso gli autori di fatti di cronaca nera sono in realtà persone che come tutti hanno passato o stanno passando un periodo triste, un vissuto che sovente non ha ripercussione sull accaduto. Alcuni criminologi hanno condotto studi che mettevano in relazione la malattia mentale e la pericolosità: i risultati emersi non dimostrano una correlazione significativa tra i due elementi. Quelli riportati sopra sono solo alcuni esempi di molti altri articoli pubblicati sui giornali, che alimentano l etichettamento delle persone, da sempre presente nelle società. A tal proposito quindi vorremmo invitare i giornalisti a trattare con la massima attenzione e sensibilità le diversità che possono essere etniche, religiose, sessuali, legate alla salute. Facciamo appello alle carte deontologiche che regolamentano - ma non sempre LA FISICA DIVERTE Cinque studenti del Maffei alle Olimpiadi Anche quest anno si è svolta presso il nostro istituto la gara di primo livello delle Olimpiadi della Fisica. Giunte quest anno alla 26-esima edizione, sono rivolte prevalentemente a studenti del triennio terminale della scuola secondaria superiore che mostrano particolare inclinazione per gli studi scientifici. Si sviluppano con tre successive prove: la gara di istituto, la gara locale, la gara nazionale. La parola Olimpiadi richiama l idea di competizione, di gara in cui ci si batte per vincere. L intento del progetto è però quella di stimolare gli studenti cercando di convincerli che la parte divertente della fisica è provare a farla. Rappresenta inoltre un opportunità di saggiare le proprie conoscenze e la propria capacità di riflettere. È rivolto a studenti che ritengono interessanti e formative le sfide scientifiche con sé stessi. L 11 dicembre un gruppo di studenti del nostro istituto, contemporaneamente ad altri numerosi studenti in tutta Italia, si è cimentato con 40 quesiti riguardanti argomenti di fisica affrontati nel corso dei cinque anni di liceo. Ecco i primi 20 studenti classificati: sono rispettate - la vostra delicata professione di comunicatori: la Carta di Treviso per una cultura dell infanzia, il Codice in materia di protezione dei dati personali, la Carta di Roma sui richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, la Carta dei doveri dei giornalista, le diverse Carte in materia di sanità e salute. Al di là del formale riferimento a questi doveri professionali, vorremmo però auspicare che voi giornalisti siate disponibili a un impegno: soffermarvi a riflettere sempre non solo sull appetibilità della notizia o sulla efficacia di un titolo, ma anche sugli effetti che può provocare sulla vita delle persone. Confidiamo insomma in un vostro aiuto per combattere nella nostra società i pregiudizi infondati e incivili riguardanti le diversità». Classe 4B del liceo A. Maffei» di Riva del Garda Mora Michele VAS 123 Segalla Matteo VBS 123 Travaglia Andrea VAS 120 Santoni Sofia IVCS 112 Tovini Giangiacomo IVCS 108 Huez Edoardo VCS 105 Amistadi Simone IVCS 104 Luterotti Francesco IVCS 103 Polastri Giovanna VCS 102 Nicola Calzà VDS 102 Ricci Elena VAS 101 Bettoni Rossana VAS 99 Clara Luehwink VBS 96 Boninsegna Giulio IVASA 94 Soave Michele IVASA 94 Negri Davide IVCS 93 Zampedri Alessia VCS 85 Messelodi Lorenzo VAS 85 Deborah Miori IIIASA 85 Prandini Alberto VAS 80 I primi cinque hanno partecipato il 18 febbraio presso il Liceo Galilei a Trento alla gara di secondo livello assieme agli altri migliori studenti provenienti dagli istituti trentini.

33 VINO E POESIA, CHE SIMPOSIO! Grande successo della lettura-spettacolo realizzata nell ambito del progetto letture in collaborazione con la biblioteca dell istituto Tutto ha avuto inizio in novembre, quando la professoressa Laura Floriani ha proposto ai suoi studenti della 2A liceo classico di preparare una serata di letture di alcune poesie dei lirici greci arcaici, che i ragazzi stavano studiando proprio in quel momento. L idea è stata subito accolta con grande entusiasmo, tanto che la classe ha iniziato a considerare la possibilità di inscenare un vero e proprio simposio, l evento nel quale le poesie erano declamate. Durante il simposio, momento conviviale importantissimo per gli antichi greci, i partecipanti, ispirati dal vino, improvvisavano canti, poesie, e discutevano di politica, etica e morale. L entusiasmo è stato contagioso, e tutti hanno mostrato grande voglia e disponibilità; alcuni studenti si sono incaricati di scegliere le poesie, altri di organizzare la scenografia del simposio, altri ancora hanno provveduto alle musiche e alla gestione delle luci. Man mano che si procedeva, il progetto continuava a crescere, diventando sempre più ambizioso... il copione era ormai complesso e articolato, grazie alla collaborazione di Edoardo, della VA ginnasio; dopo il suo ingresso nella compagnia teatrale appena nata, altri suoi compagni avevano deciso di collaborare, chi nelle vesti di danzatrice, come Vittoria, chi facendo il coppiere, chi preparando, sulla base di antiche ricette greche, dei dolcetti da offrire al pubblico. Martina Bresciani, della 1 A classico, ha invece dimostrato le proprie doti di costumista preparando per tutti vesti, spille e coroncine, dopo essersi documentata sull antico abbigliamento greco. Lo spettacolo di mercoledì 18 dicembre è stato dunque un momento emozionante sia per il pubblico, che ha seguito con grande entusiasmo e curiosità lo svolgimento del simposio, ma soprattutto per i ragazzi e le ragazze che con grande passione si erano preparati e sostenuti a vicenda fino all ultimo. Grazie alle lettrici, che seguendo i consigli della professoressa Bonometti hanno davvero coinvolto e commosso gli ascoltatori; grazie a tutti quelli che hanno reso credibile la scenografia, chi portando un cuscino, chi una brocca o un lettino da campeggio; grazie al flautista Leopoldo, per la ricerca delle melodie originali; grazie a Damiano, regista e punto di riferimento per tutti; grazie alla prof. Floriani per averci permesso, per una sera, di vivere davvero l Antica Grecia. 31

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