Audizioni periodiche e speciali dell Autorità per l energia elettrica e il gas ai sensi della deliberazione n. 33/03
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1 Audizioni periodiche e speciali dell Autorità per l energia elettrica e il gas ai sensi della deliberazione n. 33/03 Intervento del Direttore Energy Management di Tirreno Power Ugo Mattoni Roma, 17 luglio 2007
2 Signor Presidente, Collegio e Direttori, intendiamo prima di tutto ringraziare l Autorità per l opportunità offerta a noi e agli altri operatori ed associazioni del settore di esporre le nostre osservazioni sui temi presenti nel Vostro Piano Triennale e su quanto da Voi evidenziato nella Relazione Annuale sull attività svolta dall Autorità. Il mercato elettrico all ingrosso, punto di riferimento dell attività di Tirreno Power, ha subito il grave impatto della crescita improvvisa ed eccezionale del prezzo del petrolio che ha praticamente raddoppiato il suo livello negli ultimi due anni. Se si guarda però agli effetti che tale bruciante aumento ha avuto sulle borse elettriche, ci si accorge che in Italia i prezzi dell elettricità sono cresciuti meno che nel resto d Europa malgrado il nostro mix di produzione ci renda più sensibili alle variazioni dei prezzi delle materie prime petrolifere. Come attentamente sottolineato dal Presidente nella presentazione della Relazione Annuale, la mitigazione degli esiti del caro-petrolio sulla bolletta elettrica del Paese sono da ascriversi ad alcuni fattori fra cui un ruolo fondamentale hanno giocato l efficientamento del parco produttivo italiano e il costante incremento della concorrenza sul mercato all ingrosso. Al fine di permettere a tali fattori di dispiegare al massimo grado i loro effetti, Tirreno Power guarda con particolare interesse e favore a tutte le proposte attualmente in discussione per l introduzione di nuovi strumenti a completamento dell attuale disegno di mercato quali la creazione di sezioni intra-day o il prossimo avvio di un mercato di derivati energetici che permetterà una migliore gestione del rischio. Riguardo al Mercato dei Servizi di Dispacciamento, consideriamo che le aste, recentemente introdotte, per l approvvigionamento a termine di risorse si siano rivelate uno strumento particolarmente utile ai fini del contenimento dei costi e della migliore pianificazione dei fabbisogni di Terna. Al contempo riteniamo che tale mercato debba essere affinato attraverso l eliminazione di alcuni elementi di distorsione quali la compensazione economica tra offerte accettate di segno opposto nei due segmenti del mercato o la disciplina delle offerte integrative di Terna sul - 2 -
3 Mercato del Giorno Prima che determina, ancora oggi, la partecipazione di un soggetto istituzionale ad un libero mercato. Positive appaiono anche le premesse per la creazione di una borsa e di un mercato di bilanciamento per il gas le cui architetture sono state sottoposte all attenzione degli operatori in un procedimento di consultazione nel quale saremo lieti di fornire le nostre osservazioni puntuali: l attuazione di tali strumenti è a mio avviso fondamentale al fine di dare impulso anche nel settore del gas, sull esempio di quanto già accaduto in quello elettrico, alla concorrenza e agli investimenti. A mio avviso, il ruolo dell Autorità sui mercati che ho complessivamente descritto dovrà essere, nel prossimo futuro, quello di completare il quadro delle regole senza imporre restrizioni al processo della libera concorrenza che dovrà sempre più caratterizzarli. Con questo mio intervento vorrei, però, soprattutto mettere a fuoco uno specifico punto toccato nella presentazione del Presidente. Come correttamente evidenziato in quella sede, la liberalizzazione del settore elettrico ha portato, fra i molti effetti positivi, soprattutto l adeguamento e lo sviluppo della capacità di produzione: sulla spinta dei segnali generati dal mercato, l industria elettrica si è impegnata negli ultimi anni in un profondo processo di innovazione tecnologica ed impiantistica attraverso un piano di investimenti di assoluta rilevanza che hanno dotato il Paese di un parco produttivo fra i più moderni ed efficienti d Europa. Al contempo, però, come evidenziato nella stessa Relazione, le infrastrutture non hanno fatto segnare lo stesso sviluppo limitando il dispiegarsi dei benefici effetti per i consumatori della concorrenza fra i produttori. Ciò riguarda sia il troppo debole potenziamento dei canali di approvvigionamento del gas, di cui il settore della produzione elettrica ha crescente necessità come materia prima, sia il mancato adeguamento della rete elettrica nazionale la quale presenta irrisolte problematiche di congestione che impediscono l ottimale allocazione delle risorse e determinano, pertanto, un diretto effetto sui prezzi
4 A tal proposito, assistiamo in questi giorni alla revisione da parte di Terna del documento di individuazione delle zone della rete rilevante per il prossimo triennio secondo quanto previsto dalla disciplina vigente. Come noto, la configurazione di zone separate del mercato è dovuta ai limiti che caratterizzano la capacità di trasporto della rete che non permettono di equilibrare tutti i flussi in immissione e in prelievo che si inseriscono sulla stessa. Alla luce di ciò, l attuale indicazione di Terna prevede la separazione dell attuale zona Nord in due zone (Nord Est e Nord Ovest) sotto l aspettativa di congestioni che potrebbero realizzarsi nei prossimi anni all interno della zona Nord a causa del forte incremento di capacità produttiva (sia già attuato che previsto) che non si è accompagnato con un adeguato potenziamento della rete. Si verrebbe infatti a generare un deficit della connessione fra l area ovest, caratterizzata da una crescente sovrapproduzione, e l area nord est dove si concentra una parte rilevante della domanda dell intero Paese. Tale decisione comporta però una serie di effetti che non possono essere ignorati: innanzitutto è chiaro che la creazione di una nuova zona rappresenta l imposizione di un nuovo vincolo per il sistema e pertanto si muove nella direzione contraria a quanto sarebbe lecito attendersi dalla più efficiente gestione della rete, ovvero la progressiva unificazione del mercato. Inoltre, la modifica proposta comporta un impatto di assoluta rilevanza sul sistema elettrico italiano e severe ricadute economiche sul sistema produttivo del Nord Ovest. Su tali due elementi vorrei focalizzare la Vostra attenzione esponendovi il nostro punto di vista. Occorre premettere che Terna riconduce la necessità di realizzare il frazionamento della zona Nord al rilevante incremento di capacità prevista entrare in produzione nell area Nord Ovest nel corso dell anno 2008 e all incapacità delle attuali linee di fare fronte ai flussi elettrici verso l area Nord Est che, strutturalmente in deficit, richiama energia per l alimentazione dei - 4 -
5 propri carichi. D altro canto, risulta evidente che la crescita della capacità produttiva in una regione non possa essere considerata la causa di un problema di gestione della rete di trasmissione ma è semmai il mancato adeguamento di quest ultima a determinare l utilizzo non ottimale di un asset strategico del Paese quali sono gli efficienti impianti di produzione elettrica entrati in produzione negli ultimi anni. Giova a tal proposito ricordare che gli interventi di rinforzo per la risoluzione della congestione indicata sono stati previsti da Terna nei suoi Piani di Sviluppo fin dal 2002 e non sono tuttora stati neanche avviati. Come evidenziato nella Relazione del Presidente vi sono sicuramente difficoltà nel conseguire autorizzazioni per le linee pianificate però, mi si consenta di evidenziare, le stesse difficoltà sono state affrontate dai Produttori elettrici che hanno, nel medesimo periodo, notevolmente incrementato la potenza installata dotando il Paese in pochi anni di una struttura produttiva adeguata e sicura. Sul fronte dell incentivo allo sviluppo della trasmissione e alla risoluzione delle congestioni, abbiamo accolto con particolare favore le iniziative dell Autorità in merito all adozione di strumenti finalizzati alla risoluzione delle problematiche prioritarie della rete attraverso lo sviluppo di nuove infrastrutture. Con l emanazione del nuovo Testo Integrato della Trasmissione, infatti, l Autorità ha riconosciuto a Terna una maggiorazione del tasso di remunerazione del capitale investito per gli investimenti finalizzati alla riduzione delle congestioni anche intrazonali: nel nuovo periodo regolatorio, Terna è stata quindi adeguatamente motivata a focalizzare correttamente i propri investimenti secondo un meccanismo premiante. Il nostro timore, Signor Presidente, è che qualora le problematiche di congestione venissero risolte semplicisticamente attraverso la creazione di nuove zone tale stimolo potrebbe risultare depotenziato. Nello specifico caso della separazione della zona Nord, Terna conseguirebbe subito l obiettivo di contenimento dell uplift senza alcuno sforzo in termini di adeguamento e messa in sicurezza della rete mentre l onere ricadrebbe interamente ed ingiustamente sui produttori presenti nel Nord Ovest - 5 -
6 che hanno solertemente adeguato la propria capacità alle esigenze del sistema. Infatti la suddivisione della zona nord in due sottozone è tale da creare un effetto di rilevante sperequazione sullo scenario di mercato: il nuovo vincolo imposto determinerebbe da una parte una drastica riduzione dei prezzi in zona nord ovest, dotata di un eccesso strutturale di capacità produttiva, e dall altra un incremento della concentrazione dell offerta nel nord est, area peraltro caratterizzata da un deficit di capacità sistematico rispetto al consumo. Pertanto, l intervento comporterebbe una cospicua riduzione del margine per gli operatori con impianti posizionati al nord ovest compromettendo il ritorno di investimenti attuati facendo legittimo affidamento che gli interventi di potenziamento intrazonali presentati nei Piani di Sviluppo Terna sarebbero stati realizzati nei tempi previsti. Se da un lato, quindi, l intervento proposto chiude un ampia parte della nuova capacità produttiva del Paese in un mercato nord ovest ristretto e poco profittevole, dall altro potrebbe determinare effetti ancora più deleteri nel futuro attraverso la drastica riduzione degli investimenti nella zona a causa di segnali di prezzi ridotti. Tale considerazione vale anche per i progetti di nuovi impianti a fonti rinnovabili nell area le cui potenzialità di sviluppo appaiono gravemente compromesse. Ricordando che la Commissione Europea ha fissato inderogabili obiettivi all Italia per lo sviluppo della produzione elettrica da fonti rinnovabili e che la Legge Finanziaria 2008 ha stabilito che le singole Regioni avranno responsabilità diretta per il conseguimento degli stessi, risulta evidente come l individuazione di una zona che non sia in grado di attirare nuovi investimenti comprometta il raggiungimento degli obiettivi prima locali e poi nazionali. Nei prossimi giorni, ci pregeremo di inviare all Autorità uno studio, condotto da un ente di ricerca di provata indipendenza, che avvalora le opinioni che ho appena espresso analizzando gli effetti della suddivisione della zona nord su alcuni possibili scenari accuratamente costruiti in base ai dati disponibili e ad un modello di simulazione del dispacciamento di merito economico
7 Le conclusioni di tale studio dimostrano, inoltre, che la suddivisione della zona nord non produce con ragionevole probabilità una riduzione dell esborso per il consumatore finale in quanto il previsto contenimento dell uplift ottenuto risolvendo la congestione sul Mercato del Giorno Prima verrebbe più che compensato da un potenziale aumento dei costi complessivi su tutti i mercati causati da comportamenti adattativi ed economicamente razionali dei soggetti dotati di potere di mercato nel nuovo scenario. Dal quadro delineato risulta evidente quanto diverso sarebbe stato, in termini di efficacia nella risoluzione delle congestioni di rete, raggiungere lo stesso contenimento dei costi sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento attraverso lo sviluppo dei potenziamenti di rete da tempo pianificati: come detto, sancire la suddivisione della zona Nord vorrebbe dire disincentivare il superamento dei vincoli di trasporto fra le due sottozone, visto che il sistema verrebbe gestito con le medesime deficienze ma a costi inferiori. D altro canto, l ipotesi di riproporre l approccio che oggi si vorrebbe seguire anche per la risoluzione di futuri deficit di rete fa sorgere un dubbio sul modello di mercato da adottare: infatti, risulta chiaro che posizionare una nuova zona ogni qual volta dovesse emergere una possibile congestione impone di ripensare l impianto stesso del Mercato del Giorno Prima e del modello del prezzo unico nazionale di acquisto. Da quanto ho cercato di descrivere emerge chiaramente che la decisione che l Autorità dovrà prendere nei prossimi giorni, essendo essa chiamata ad avallare o respingere la proposta di individuazione delle zone, è molto delicata per gli equilibri futuri del mercato e che non potrà basarsi sul mero controllo di dati tecnici prescindendo da un attenta analisi di tutti i possibili effetti. Invitiamo pertanto la Spettabile Autorità a sospendere il pronunciamento in merito aprendo sul tema una fase di confronto con gli operatori coinvolti al fine di potere trovare la migliore soluzione ad un problema complesso ed in grado di incidere in maniera rilevante sui futuri assetti del mercato
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