SICUREZZA DEL VOLO E PROTEZIONE CIVILE: DUE REALTA A CONFRONTO

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1 LA PROTEZIONE CIVILE ITALIANA CONVEGNI SICUREZZA DEL VOLO E PROTEZIONE CIVILE: DUE REALTA A CONFRONTO NELL AMBITO DEL MASTER DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA DI PROTEZIONE CIVILE DELL UNIVERSITA DI FIRENZE, L 1 E 2 OTTOBRE SCORSO L AULA MAGNA DEL CEMTRO POLIFUNZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE DI FIRENZE HA OSPITATO UN CONVEGNO IN MATERIA PATROCINATO DAL COMUNE DI FIRENZE Il supporto aereo è fondamentale per molte opeazioni di protezione civile. Il sostegno delle forse di Protezione Civile può essere essenziale per la risoluzione di un incidente aereo o di altri gravi problemi connessi all aviazione. Comunque, il rapporto fra le due realtà è con trassegnato da malintesi e mancanza di conoscenza delle esigenze e dei modi di lavorare. Questi i presupposti che hanno indotto CESPRO (Centro Studio Condizioni Rischio e Sicurezza e Sviluppo Attività di Protezione Civile), Emergens e Università di Firenze ad organizzare, appunto, questo Master per analizzare una problematica che non poteva non avere come punto di riferimento il disastro avvenuto l 8 ottobre 2001 all aeroporto milanese di Linate: un disastro causato dallo scontro a terra fra un aereo MD 87 della SAS ed un piccolo executive privato che provocò la morte di ben 118 persone, fra personale di volo e passeggeri. Dopo i saluti portati ai convegnisti da parte di Sergio Boncinelli come presidente del CESPRO e da Eugenio Giani, assessore alla Protezione Civile del Comune di Firenze, il moderatore David Alexander ne ha introdotto i lavori nella sua qualità di direttore scientifico e organizzatore effettivo di questo Master insieme al suo stretto collaboratore Franco Pescali. Intrattenendo l uditorio sulle ragioni che hanno condotto alla sua organizzazione, ha aperto la strada alle

2 - 2 - relazioni che hanno caratterizzato la prima giornata dei lavori, incentrate per lo più su contenuti di natura strettamente tecnica. Bruno Franchi, presidente dell Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo, ha spiegato il ruolo di questa Agenzia con tutte le criticità derivanti nel campo del lavoro aereo con elicotteri e dell aviazione turistica, per poi concludere sui rapporti fra le inchieste tecniche e quelle della magistratura. Gli ha fatto seguito Vincenzo Pennetta, responsabile del dipartimento inchieste tecniche della stessa Agenzia, che ha svolto una relazione rivolta principalmente agli eventuali soccorritori dopo un incidente aereo, elencando gli errori da evitare e indicando il modo migliore di come muoversi sul relitto. Ancora per l Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo sono poi intervenuti Gianluigi Guanziroli e Giancarlo Cagnoni il primo come responsabile del Dipartimento Studi e Ricerche e il secondo come investigatore che hanno parlato rispettivamente dei rischi che si possono correre in tutte le operazioni di salvataggio aereo e di come ha funzionato la macchina dei soccorsi nell incidente aereo di Linate dove perirono 118 persone. Ultimo intervento della prima giornata è stato quello di Bartolomeo Ferrari, comandante dell Unione Piloti del settore elicotteri, che ha svolto il tema Sicurezza del volo e Protezione Civile: attività svolta da operatori civili. Dopo essersi ampiamente soffermato sul rischio incidenti nel campo elicotteristico soprattutto nell antincendio boschivo, e dell importanza che i capitolati d appalto stipulati fra le regioni e le società aeronautiche siano soprattutto ispirati a principi di sicurezza del volo, il relatore ha richiamato l attenzione sull eventuale utilizzo di personale volontario in operazione di avvistamento antincendio con mezzi aerei. Nonostante il nobile impegno dei volontari, ha infatti sostenuto, operazioni così complicate come appunto sono quelle dell antincendio aereo devono essere condotte non solo da personale professionista e

3 - 3 - qualificato, ma anche supportato da mezzi idonei e da società che posseggano tutti i requisiti previsti dalla legge. Dopo le argomentazioni tecniche e divulgative che hanno caratterizzato i lavori della prima giornata, la seconda si è aperta con l intervento del Presidente della Croce Rossa di Milano Alberto Bruno che ha illustrato con ampiezza di particolari come venne gestita, dai trecento operatori dell Ente, l emergenza durante e dopo la catastrofe di Linate. Un intervento che ha praticamente aperto la fase emotiva di questo convegno, avendo come argomento di fondo la tragedia, appunto, dell 8 ottobre Partendo infatti dal tema L attività dell associazione 8 ottobre 2001, il suo presidente Paolo Pettinaroli a Linate ha perduto il figlio Lorenzo di 28 anni - prima ne ha illustrato le finalità e quindi, senza nascondere la commozione, ha sostenuto la ferma volontà degli oltre 8 mila iscritti, di arrivare a fare chiarezza definitiva sulle gravi responsabilità soggettive ed oggettive che hanno permesso che si verificasse un evento con così gravi conseguenze. Per la stessa Associazione sono poi intervenute Roberta Rota su La gestione della comunicazione di crisi durante l incidente di Linate e Maria Laura De Simone su La gestione sanitaria durante l incidente di Linate. La prima ha sottolineato la pressochè totale inefficienza ed intempestività di tutte le comunicazioni al riguardo, se non addirittura l evidente contraddittorietà delle stesse, tanto è vero che si è dovuto attendere oltre un ora e mezzo prima che in molti ambienti si fosse messi al corrente dell effettiva consistenza di quanto avvenuto all interno dell aeroporto. Da questo grave episodio la necessità di arrivare ad un unica fonte ufficiale di informazione, in maniera da evitare deficienze, incomprensioni e distorsioni, come poi è stato messo a fuoco nell intervento di Giampaolo Gironda quando, dopo avere sottolineato che al momento erano in funzione ben diciassette emittenti, ha parlato di disastro nel disastro proprio per mancanza di coordinamento della comunicazione.

4 - 4 - Per quanto concerne la gestione sanitaria seguita all avvenuto scontro fra i due aerei, si può dire che dopo il tempestivo ed efficace intervento dei Vigili del Fuoco prima, e dell immediato accorre delle ambulanze poi, l effettiva entità del disastro tutti furono in grado di comprenderla quasi nell immediato per il tragico silenzio delle sirene. Nessun ferito, quindi, da trasportare all ospedale, ma un gravoso compito nel riconoscere le vittime, molte delle quali rese riconoscibili se non attraverso l intervento dei familiari per affetti personali o particolari segni. Sull 8 ottobre 2001 l ultimo accorato intervento è stato di Evi Volpato, all epoca responsabile amministrativa della SAS presso lo scalo di Linate, che ha riferito quanto la Compagnia scandinava, anche tramite il suo ufficio, ebbe subito a fare a favore dei familiari, sia nell assistenza morale che economica. Un compito svolto al meglio, malgrado le difficoltà dovute al fatto che i passeggeri erano di diverse nazionalità. Sono infine intervenuti concludendo il convegno - prima il Tenente Colonnello Marco Giusti del COTA (Centro Operativo Territoriale Aeronautico) che ha sede a Poggio Renatico (Ferrara) e quindi il Colonnello Paolo Bettinelli del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, intrattenendo l uditorio nei rispettivi ruoli di competenza su e quando come possono intervenire i mezzi aerei a seconda delle più svariate emergenze. MARIO PELLEGRINI

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