La responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni
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- Carmelo Landi
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1 La responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni Milano Via Mascheroni, Roma Via Giuseppe Avezzana, Brescia Piazza Vittoria, Varese Via Bernardino Luini, 8
2 SOMMARIO 2 QUALI SOGGETTI SONO COINVOLTI QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA COSA SI RISCHIA COME ESIMERSI DALLA RESPONSABILITA FASI PER LA DEFINIZIONE DEL MODELLO CARATTERISTICHE DEL MODELLO CONCLUSIONI
3 QUALI SOGGETTI SONO COINVOLTI 3 Le disposizioni del Decreto si applicano a (art. 1): enti forniti di personalità giuridica; Società; associazioni anche prive di personalità giuridica. Non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.
4 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 4 SOGGETTI APICALI E DIPENDENTI (art. 5) L ente è responsabile per i reati commessi da: persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso; persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui al punto precedente.
5 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 5 INTERESSE O VANTAGGIO DELL ENTE (art. 5) L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio. L'ente non risponde se i soggetti apicali e i dipendenti hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi. IN SEDE DI GIUDIZIO L INTERESSE DELL ENTE VIENE PRESUNTO QUANDO AD AGIRE SIANO STATI SOGGETTI APICALI
6 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA COMPIMENTO DI ALCUNI SPECIFICI REATI: 6 indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico (art. 24); delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24-bis); delitti di criminalità organizzata (24-ter); concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione (art.25); falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo (art.25-bis); delitti contro l'industria e il commercio (25-bis.1);
7 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 7 COMPIMENTO DI ALCUNI SPECIFICI REATI: reati societari (art.25-ter); delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico (art.25-quater); delitti contro la personalità individuale (art. 25-quinques); abusi di mercato (art. 25-sexies);
8 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 8 COMPIMENTO DI ALCUNI SPECIFICI REATI: omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art.25-septies); ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio (art. 25-octies); delitti contro la proprietà intellettuale (art. 25-novies);
9 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 9 COMPIMENTO DI ALCUNI SPECIFICI REATI: induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 25- decies); Reati ambientali (art. 25-undecies) modificato con legge 68/15 inquinamento ambientale; delitti colposi contro l ambiente; attività di gestione rifiuti non autorizzata. impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25-duodecies).
10 I REATI PRESUPPOSTO Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico. 24-bis. Delitti informatici e trattamento illecito di dati. 24-ter. Delitti di criminalità organizzata. 25. Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione. 25-bis. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento. 25-bis.1. Delitti contro l'industria e il commercio. 25-ter. Reati societari. 25-quater. Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico. 25-quater. 1. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili. 25-quinquies. Delitti contro la personalità individuale. 25-sexies. Abusi di mercato. 25-septies. Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. 25-octies. Ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. 25-novies. Delitti in materia di violazione del diritto d'autore. 25-decies. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. 25-undecies. Reati ambientali. 25-duodecies. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
11 QUANDO SI HA LA RESPONSABILITA 11 I reati compresi nel Decreto sono di diverso genere. Inizialmente erano contemplati solo i reati contro la Pubblica amministrazione e i reati societari. L evoluzione nel tempo ha portato all aggiunta di nuovi reati, tra gli ultimi quelli relativi alla tutela ambientale e all impiego di cittadini di paesi terzi con soggiorno irregolare. Non si escludono ulteriori ampliamenti del novero dei reati 231. L ATTUAZIONE DEL D. LGS. 231/01 RIGUARDA DUNQUE IN MANIERA DIVERSA SOCIETA CHE SVOLGONO ATTIVITA DIFFERENTI E OGNI REATO HA RILEVANZA SPECIFICA PER IL SINGOLO ENTE
12 COSA SI RISCHIA 12 Le sanzioni associate al compimento dei reati sono di tipo amministrativo: pecuniarie; interdittive; confisca; pubblicazione della sentenza. LE TIPOLOGIE DI SANZIONI SONO DUNQUE VARIEGATE ALCUNE DI ESSE PREVEDONO DANNI MOLTO GRAVI PER L ENTE CHE LE SUBISCE LA GRADUAZIONE DELLE SANZIONI DIPENDE DA UNA SERIE DI CIRCOSTANZE TRA LE QUALI SI SEGNALA IL LIVELLO DI ADEGUATEZZA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
13 COSA SI RISCHIA 13 Le sanzioni interdittive sono (art. 9): l'interdizione dall'esercizio dell'attività; la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Le sanzioni pecuniarie sono calcolate con il meccanismo delle quote (art. 10): la sanzione minima prevista è di , quella massima di
14 COME ESIMERSI DALLA RESPONSABILITA 14 L'ente non risponde per i reati commessi dai soggetti apicali se prova che (art. 6): l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo indicato ai punti precedenti; Spazzi & Gioia Avvocati Associati
15 COME ESIMERSI DALLA RESPONSABILITA 15 Gli elementi richiesti al fine di godere dell esimente sono dunque: Modello organizzativo; Organismo di controllo sul Modello (negli enti di piccole dimensioni tale ruolo può essere ricoperto direttamente dall'organo dirigente); vigilanza tempo per tempo sull efficacia del Modello e sulle persone coinvolte nell attività aziendale; L ADOZIONE DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO, INDIPENDENTEMENTE DALLE FINALITA LEGISLATIVE, GARANTISCE ELEMENTI DI GESTIONE E CONTROLLO CHE RENDONO PIU EFFICACI LE ATTIVITA AZIENDALI, ANCHE IN CONSIDERAZIONE DELLA SPECIFICITA DI OGNI SOCIETA
16 FASI PER LA DEFINIZIONE DEL MODELLO 16 La prima fase è rappresentata dallo studio della situazione aziendale che consiste in: esame della documentazione (Statuto, organigramma e struttura societaria, sistema di deleghe dei poteri, verbali degli organi sociali, bilanci recenti, Codice Etico, procedure ecc.); analisi storica rispetto ai temi in questione (reati o ipotesi di reati verificatisi in passato); comprensione del business model della società. IL MODELLO DEVE ESSERE RITAGLIATO IN MODO SPECIFICO SULL AZIENDA CHE INTENDE ADOTTARLO
17 FASI PER LA DEFINIZIONE DEL MODELLO 17 Il lavoro di realizzazione prevede quindi una ricognizione delle fattispecie penali previste dal decreto in comparazione con la situazione aziendale concreta. Acquisite le informazioni sulla struttura e sui rischi settoriali si procede alla verifica circa l esistenza di procedure, volontarie o di legge, già applicate in particolare ai settori aziendali di interesse. E così possibile effettuare il confronto tra il sistema di controllo esistente con il modello astratto funzionale alla prevenzione dei reati contemplati nel Decreto.
18 FASI PER LA DEFINIZIONE DEL MODELLO Effettuata la gap analysis fra modello ideale e realtà aziendale, si procede alla redazione in bozza del Modello Organizzativo, ricercando l efficienza ed evitando duplicazioni di ruoli e di procedure. Per l effettiva implementazione e attuazione del Modello sono necessarie ulteriori fasi: condivisione con il management; delibera del CdA per l adozione del Modello; nomina dell Organismo di Vigilanza (sempre a cura del CdA); comunicazione ai dipendenti; formazione successiva. IL MODELLO DEVE ESSERE REALMENTE ATTUATO, ANCHE MEDIANTE CONTROLLI PREDISPOSTI AD HOC, E DEVE EVOLVERSI COSTANTEMENTE SEGUENDO LE DINAMICHE AZIENDALI E GLI EVENTUALI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI Spazzi & Gioia Avvocati Associati
19 CARATTERISTICHE DEL MODELLO 19 Le caratteristiche principali del Modello ex. D. Lgs.231/01: è ritagliato su misura per la società; è stato costruito attraverso un percorso strutturato; prevede l istituzione di un apposito Organismo di Vigilanza che monitori l applicazione dello stesso prevede la comunicazione ai dipendenti e la formazione degli stessi; deve essere aggiornato ogni qual volta cambiamenti all interno della società o legislativi lo richiedano.
20 CARATTERISTICHE DEL MODELLO 20 Il Modello adottato deve rispondere alle seguenti esigenze (art. 6 del decreto 231/01): individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
21 CARATTERISTICHE DEL MODELLO 21 Il Modello è così strutturato: 1. Documento Master: Parte generale; 2. Documento Master: Parte speciale; 3. Mappatura dei poteri/governance societaria; 4. Codice Etico; 5. Sistema sanzionatorio Spazzi & Gioia Avvocati Associati
22 CONCLUSIONI 22 I motivi per i quali le aziende scelgono di adottare e implementare un Modello ex D. Lgs.231/01: godere dell esenzione da responsabilità sancita dall art. 6; evitare le pesanti sanzioni e i gravi rischi per la società; migliorare la governance aziendale; promuovere comportamenti etici e prevenire il compimento dei reati previsti dal Decreto; sostenere e migliorare l immagine aziendale sia internamente sia esternamente.
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