Modalità di utilizzo DPI
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- Donato Marconi
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1 Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Via Massimo d Azeglio 8 acquedotto.langhe@acquambiente.it Modalità di utilizzo DPI I002 - Rev 00 del 25/01/10 1. DISTRIBUZIONE Fontanieri, preposti. 2. SCOPO Indicare al personale informazioni necessarie per il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, a completamento di quanto indicato nei manuali di uso e manutenzione allegati agli stessi al momento della consegna. 3. APPLICABILITÀ PROCESSO: manutenzione ordinaria rete. 4. RIFERIMENTI Manuale del sistema di gestione integrato. - I002 Mod A - Modello consegna DPI - Attrezzatura 5. ACRONIMI E DEFINIZIONI DPI Dispositivo di protezione individuale DVR Documento di valutazione dei rischi SGSL Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro Rev. Motivo revisione Redatto Verificato Approvato 00 Prima emissione Il RSPP Il Direttore Consiglio di Amm.ne Firma Firma Data: Data: Data: 22/10/2013 Pag. 1 di 8
2 6. PROCEDURA Per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Ogni altro normale indumento di lavoro o attrezzatura che non sia specificatamente adibita alla protezione del lavoratore non è un DPI. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere eliminati o ridotti in maniera sufficiente dalla prevenzione, dall organizzazione del lavoro e dai dispositivi di protezione collettiva. I DPI non possono essere alternativi ai sistemi di prevenzione tecnicamente fattibili, ma solo integrativi per i rischi residui o occasionali, quali ad esempio la manutenzione straordinaria. I DPI per essere a norma di legge devono soddisfare i seguenti requisiti generali: - possesso della marcatura CE e di tutte le certificazioni previste; - presenza di istruzioni di utilizzo chiare, in lingua italiana o comunque in lingua comprensibile dal lavoratore; - adeguatezza del DPI al rischio da prevenire (si deve evitare, in sostanza, che il DPI sia un rischio maggiore di quello che deve prevenire); - adeguatezza del DPI alle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore. Ciascun lavoratore ha in dotazione dei DPI all inizio del rapporto di lavoro; in caso di deterioramento o smarrimento è possibile averne in sostituzione facendo richiesta al proprio diretto superiore. I lavoratori utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e all'addestramento eventualmente organizzato ed espletato. I lavoratori provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione e non vi apportano modifiche di propria iniziativa. Al termine dell'utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione. Si intende per dispositivo di protezione individuale, "DPI", qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Non costituiscono DPI: - gli indumenti di lavoro ordinari; - le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; - gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi. Un DPI deve essere usato in funzione di: - entità del rischio; - frequenza dell'esposizione al rischio; - caratteristiche del posto di lavoro; - prestazioni del DPI. Pag. 2 di 8
3 Il DPI deve essere - mantenuto in efficienza assicurandone le condizioni d'igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie secondo le indicazioni fornite dal fabbricante; - utilizzato soltanto per gli usi previsti conformemente alle informazioni del fabbricante; - destinato ad un uso personale (qualora le circostanze richiedano l'uso di uno stesso DPI da parte di più persone tale uso non deve porre alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori); I DPI sono classificati nelle tre categorie seguenti: I Categoria Racchiude i DPI che proteggono da rischi fisici di modesta entità e sono di semplice progettazione (contatti, urti con corpi caldi con temperatura non superiore a 50 C, vibrazioni e radiazioni tali da non raggiungere organi vitali e/o da provocare danni permanenti). II Categoria Raggruppa i DPI che non sono contenuti nelle altre due categorie. III Categoria Include i DPI che proteggono da danni gravi e/o permanenti e dalla morte (caschi, visiere, apparecchi respiratori filtranti, DPI per protezione dal rischio elettrico, da cadute dall alto e da temperature non inferiori a 100 C). La necessità dell utilizzo di DPI è indicata dal datore di lavoro nel DVR e nel presente SGSL, spetta ai preposti verificare il costante e corretto utilizzo degli stessi da parte dei lavoratori. 6.1 Guanti di protezione A seconda del tipo di lavorazione i guanti possono essere di diverso materiale e sono classificati secondo le norme EN: EN (1994) EN (1994) Guanti di protezione contro prodotti chimici e microorganismi EN (1994) Guanti di protezione contro prodotti chimici e microrganismi EN 388 (1994) Guanti di protezione contro rischi meccanici; EN 407 (1994) Guanti di protezione contro rischi termici (calore e/o fuoco); EN 420 (1994) Requisiti generali per guanti; La scheda tecnica del guanto riporta i simboli delle classi di rischio per le quali il guanto è adeguato all impiego. Per i guanti di protezione contro i rischi meccanici il simbolo è accompagnato da un numero a 4 cifre, che indicano i risultati ottenuti da prove specifiche. Il numero è tanto più alto quanto migliore è il comportamento specifico: - il primo numero indica la resistenza all abrasione indicata dal numero di cicli richiesti per raschiare completamente il guanto di prova; - il secondo numero indica la resistenza al taglio (da lama) indicata da un fattore calcolato sul numero di passaggi necessari per tagliare il guanto di prova a velocità costante; - il terzo numero indica la resistenza allo strappo cioè la forza necessaria per lacerare il provino. Il quarto numero indica la resistenza alla perforazione cioè la forza necessaria per perforare il provino con una punta di dimensioni standard; I guanti possono riportare altri pittogrammi indicanti la protezione fornita dal DPI per la protezione da agenti chimici, microrganismi, protezione dal freddo, protezione dal calore. Pag. 3 di 8
4 Per quanto riguarda la protezione dal calore il pittogramma è seguito da 6 cifre indicanti: - la prima indica la resistenza all infiammabilità (indice di prestazione 0-4); - la seconda la resistenza al calore da contatto (indice di prestazione 0-4); - la terza la resistenza al calore convettivo (indice di prestazione 0-4); - la quarta la resistenza al calore radiante (indice di prestazione 0-4); - la quinta la resistenza a piccoli spruzzi di metallo fuso (indice di prestazione 0-4); - la sesta la resistenza a grandi proiezioni di metallo fuso (indice di prestazione 0-4). Resistenza all infiammabilità: si basa sul lasso di tempo in cui il materiale utilizzato rimane infiammato/incandescente dopo che la fonte di accensione è stata rimossa. Le cuciture non devono staccarsi dopo 15 secondi di esposizione alla fiamma. Resistenza al calore da contatto: per temperature da 100 C a 500 C alle quali l utilizzatore non risente alcun dolore, se esposto, per un periodo di almeno 15 secondi. Se i guanti ottengono un livello EN uguale o superiore a 3, il prodotto deve ottenere almeno indice 3 nella prova di infiammabilità. In caso contrario, si è tenuti a riportare un livello massimo di resistenza al calore da contatto pari a 2. Resistenza al calore convettivo: si basa sul periodo di tempo durante il quale il guanto è in grado di ritardare la trasmissione del calore generato da una fiamma. Si è tenuti a riportare un livello di prestazione solo nel caso in cui il guanto ottenga un indice di almeno 3 nella prova di infiammabilità. Resistenza al calore radiante: si basa sulla capacità del guanto di resistere per un determinato periodo di tempo a un passaggio di calore proveniente da una sorgente radiante. Si è ottenuti a riportare un livello di prestazione solo nel caso in cui il guanto ottenga un indice di almeno 3 nella prova di infiammabilità. Resistenza a piccoli spruzzi di metallo fuso: indice basato sul numero di gocce di metallo fuso necessarie per portare il guanto ad una determinata temperatura. Si è tenuti a riportare un livello di prestazione solo nel caso in cui il guanto ottenga un indice di almeno 3 nella prova di infiammabilità. Resistenza a grandi proiezioni di metallo fuso: indice basato sulla quantità (peso) di metallo fuso necessaria per causare l appiattimento o microforature su un provino di finta pelle umana posto direttamente al di sotto del guanto di prova. La prova non è considerata superata nel caso in cui le gocce di metallo rimangano attaccate al guanto o se il provino di finta pelle si infiamma. 6.2 Calzature di sicurezza Gli infortuni ai piedi avvengono principalmente per schiacciamento da caduta di oggetti pesanti o per punture. Le punture possono portare al tetano in quanto gli elementi metallici che provocano la ferita sono a contatto con il terreno dove il bacillo è presente. La resistenza meccanica della scarpa rappresenta un efficace mezzo di protezione. Le calzature devono essere leggere e comode. Per i lavori quotidiani le calzature devono essere dotate di puntali e solette in acciaio per proteggere dai pericoli di puntura e schiacciamento secondo norme UNI 615/2-EN345. Nei lavori con presenza di tensione elettrica le calzature dovranno essere in gomma, caucciù o aventi suola dielettrica ed essere esenti da parti metalliche secondo norme EN347. L uso delle scarpe antinfortunistiche è sempre obbligatorio. Pag. 4 di 8
5 6.3 Elmetti di protezione Dove è presente il rischio di caduta di materiali dall alto risulta obbligatorio l uso del casco protettivo in ogni momento. I caschi di protezione devono essere in materiale leggero e robusto: devono presentare all interno una bardatura per limitare la traspirazione. L uso dell elmetto protettivo deve essere esteso a tutte le persone che si trovano a transitare nelle zone di lavoro. Per garantire la massima efficacia protettiva di un elmetto, è necessario seguire le seguenti modalità d uso: - tenere l'elmetto ben saldo al capo; - verificare prima di ogni utilizzo l'integrità di tutte le parti costituenti l'elmetto; - pulire periodicamente l'elmetto, rispettando le modalità di pulizia indicate dal costruttore dello stesso, evitando l'uso di solventi ed altri prodotti chimici che potrebbero deteriorarne la struttura. 6.4 Protezione degli occhi I dispositivi di protezione degli occhi sono suddivisi nei seguenti tipi: - occhiali di sicurezza: sono analoghi agli occhiali da vista ma sono costruiti con materiali di sicurezza ed offrono una protezione anche laterale e sopraccigliare. I modelli a banda elastica offrono una maggiore protezione e possono essere indossati anche sopra gli occhiali da vista. - visiere: sono costruite in policarbonato o poliacetato ed associate ad appositi caschetti od agli elmetti di protezione. Una volta abbassate offrono protezione all'intero volto - schermi - sono utilizzati per lavori particolari (saldatura...), sono preferibili quelli del tipo autooscurante; - occhiali a mascherina: nel caso di lavorazioni che comportano l utilizzo di fluidi in pressione e/o di composti chimici che possono produrre spruzzi, come ad esempio lavori su tubazioni o travasi di liquidi, è necessario utilizzare degli occhiali a completa protezione degli occhi; tale di tipo di protezione, generalmente, può anche essere utilizzato direttamente sopra gli occhiali da vista. E' obbligatorio utilizzare i DPI di protezione degli occhi nelle lavorazioni che provocano schizzi di polveri, schegge. 6.5 Dispositivi di protezione delle vie respiratorie Le mascherine monouso non rappresentano valide protezioni per l apparato respiratorio, ma possono essere usate solo come coadiuvanti in presenza di particelle grossolane di natura non pericolosa. Per la protezione da polveri nocive occorre utilizzare facciali filtranti conformi alle norme e riportanti il fattore di protezione nominale FPN eventualmente combinati con filtri per la protezione da polveri; questi sono suddivisi in tre classi P1-P2-P3 a seconda della capacità di trattenere le particelle. I facciali filtranti devono essere sostituiti quando si avverte una diminuzione del potere filtrante. In particolare le maschere o semimaschere con filtri antigas mono/poli valenti servono per depurare l aria inspirata, tramite apposito filtro, da gas e vapori tossici e nocivi. I filtri antigas sono classificati in base al tipo di gas che possono filtrare e sono contraddistinti da un colore specifico relativo al gas filtrato come da tabella riepilogativa seguente: Tipo Colore Protezione A Marrone Vapori organici B Grigio Alogeni, vapori e gas acidi E Giallo Anidride solforosa Pag. 5 di 8
6 G Blu Acido cianidrico K Verde Ammoniaca P Bianco Polveri fumi e nebbie CO Grigio con banda nera Ossido di carbonio L Giallo/arancione Idrogeno solforato BU Grigio/blu Gas, acido cianidrico, solventi, idrogeno solforato, alogeni, acidi Nei filtri di tipo A, B, E, la banda colorata se interrotta da una banda bianca indica la protezione supplementare contro Polveri fumi e nebbie. Sulle schede di sicurezza degli agenti chimici impiegati in azienda vi è indicazione dei filtri da utilizzare durante l uso degli stessi, tali dati sono riportati nel DVR. Le mascherine di tipo FFP2 NRD 2435 EN149:2001 A sono specifiche per un utilizzo durante operazioni di saldatura ad elettrodo. Commentato [A.P.1]: Inserire in prossimo aggiornamento 6.6 Dispositivi di protezione dell orecchio I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore ai livelli inferiori di azione. I dispositivi di protezione auricolare sono suddivisi nei seguenti tipi: - cuffie auricolari, in genere costituite da due coppe regolabili contenenti tamponi in schiuma poliuretanica; le cuffie vanno indossate sopra la testa e le coppe devono coprire completamente le orecchie: bisogna assicurarsi che le coppe coprano saldamente le orecchie senza alcuna interferenza con le stanghette degli occhiali; ogni lavoratore è tenuto a conservare le cuffie in ambienti sicuri ed asciutti. - inserti auricolari monouso, in gomma o schiuma poliuretanica; sono consigliati in modo particolare quando i lavoratori sono continuamente esposti ad ambienti rumorosi, specialmente se in condizioni ambientali con elevata temperatura ed umidità. Si indossano ruotando il tappo tra le dita fino a ridurne il diametro ed inserendo lo stesso nel condotto auricolare. - inserti auricolari in gomma riutilizzabili; sono già pronti per essere inseriti nel condotto auricolare: sono raccomandati per lavoratori esposti a intensi rumori intermittenti. I tappi riutilizzabili devono essere lavati spesso e devono essere sostituiti quando risulti impossibile la pulizia. Tutti i DPI di protezione riportano sul proprio manuale di uso e manutenzione i valori di attenuazione 6.7 Cinture di sicurezza e dispositivi anticaduta Nei lavori in quota è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione i cui componenti, non necessariamente presenti contemporaneamente, sono i seguenti: - assorbitori di energia; - connettori; - dispositivo di ancoraggio; - cordini; - dispositivi retrattili; - guide o linee vita flessibili; - guide o linee vita rigide; - imbracature. Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri. Pag. 6 di 8
7 Il cordino deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. La conformità ai requisiti essenziali di sicurezza è attestata dal fabbricante secondo la procedura mediante l apposizione sul DPI del marchio di conformità CEE. Rientrano esclusivamente nella terza categoria i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall alto. Sono adottati modelli con bretelle e cosciali in modo da ripartire in modo ottimale le sollecitazioni dovute all arresto in caso di caduta. Le bretelle sono munite di cinghie di collegamento sia sul petto, sia sulla vita, sia attorno alle cosce: tali cinghie confluiscono in un unico punto sul dorso in posizione alta, corrispondente all anello per l attacco alla fune di trattenuta. Sono da evitare le situazioni per le quali il punto di fissaggio della fune si trovi più in basso del punto di attacco al lavoratore. Può risultare opportuno adottare dispositivi tenditori ed ammortizzanti, che evitano tra l altro che la fune rimanga in posizione allentata. I dispositivi con fune auto avvolgente permettono, in caso di caduta del lavoratore, di bloccare progressivamente la corda fino all arresto. Il sistema di bloccaggio entra in funzione quando lo sfilamento supera 1,5 m/sec e tale dispositivo può essere fissato, tramite moschettone, ad un punto di fissaggio. Quando una cintura interviene in caso di caduta di un lavoratore subisce sollecitazioni che possono provocare alterazioni ai suoi elementi componenti: è perciò necessario provvedere alla sua eliminazione al fine di evitare un riutilizzo. Ogni lavoratore deve sempre seguire quanto indicato nei libretti di uso e manutenzione di questi DPI 6.8 Indumenti e dispositivi ad alta visibilita Nel caso di lavorazioni in notturna o su sedi stradali, è necessario utilizzare particolari indumenti e dispositivi di lavoro: - Capi di vestiario ad alta visibilità: sono indumenti realizzati completamente o in parte con materiali fluorescenti, sui quali sono presenti in modo fisso degli inserti in tessuto rifrangente. - Dispositivi autonomi ad alta visibilità: sono dispositivi come bretelle, corpetti, giubbotti o altro, realizzati in materiale fluorescente e rifrangente, che devono essere indossati direttamente sui normali indumenti di vestiario. 7. ARCHIVIAZIONE Registrazione Archiviazione Responsabile Scheda consegna DPI Cartacea RSPP Dotazione minima DPI per mansione Digitale Y:\area.comune\Sicure zza\archivio\faldone Sicurezza 5\Doc.operativa\I002 RSPP Pag. 7 di 8
8 8. ALLEGATI 9. SINTESI DELLE MODIFICHE Prima emissione Pag. 8 di 8
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