FACOLTA TEOLOGICA DELL ITALIA SETTENTRIONALE CICLO DI SPECIALIZZAZIONE SEZIONE DI TORINO MASTER UNIVERSITARIO IN BIOETICA

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1 FACOLTA TEOLOGICA DELL ITALIA SETTENTRIONALE CICLO DI SPECIALIZZAZIONE SEZIONE DI TORINO MASTER UNIVERSITARIO IN BIOETICA BIOETICA E MAGISTERO Torino, 11 novembre 2016 Prof. Franco Ciravegna INTRODUZIONE 1) Perché la Bioetica è attenta al Magistero della Chiesa? Perché «il Vangelo della Vita non è esclusivamente per i credenti: è per tutti ( ), per la città degli uomini» (EV 101). 2) Perché il Magistero della Chiesa si occupa di Bioetica? Perché la sfera morale è patrimonio comune sia della comunità ecclesiale, sia della comunità civile. Pertanto l intervento del Magistero in Bioetica, come in tutte le questioni morali, non invade il campo della laicità ed è pienamente legittimo (cf. CDF, Nota dottrinale, 21 novembre 2002, n. 6). 1

2 1. Il Magistero in Bioetica breve approccio storico a. Pio XII ( ) Soppressione del dolore Procreazione umana Rianimazione e sospensione delle cure Trapianti d organo 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico b. Giovanni XXIII ( ) Inseminazione artificiale, aborto procurato Etica dei rapporti sociali 2

3 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico c. Paolo VI ( ) Nell enciclica Humanae vitae (1968): Prende le distanze dalla cultura della contraccezione Richiama alla responsabilità di essere custodi e interpreti della vita 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico c. Paolo VI ( ) nell enciclica Humanae vitae (1968) esprime un grande sì a: Accoglienza Dialogo Reciprocità Rispetto 3

4 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico d. Giovanni Paolo II ( ) Enciclica Evangelium vitae (1995): Cultura della morte (EV 18-19) Cultura della vita (EV 96) 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico e. Benedetto XVI ( ) Enciclica Caritas in veritate (2009): «L apertura alla vita è al centro del vero sviluppo» (CV 28); «L accoglienza della vita tempra le energie morali e rende capaci di aiuto reciproco» (CV 28). 4

5 1. Il Magistero in Bioetica: breve approccio storico f. Francesco Enciclica Laudato si (2015) La cultura «usa e getta» determina la distruzione degli embrioni umani, l abbandono dei disabili, lo sfruttamento dell ambiente (cf. LS 117; 120; 136). L ideologia gender sfigura la relazione uomo-donna (cf. LS 155). * Gli insegnamenti della Congregazione per la Dottrina della Fede 2. Il sorgere della questione sociale in Bioetica Il prof. John Finnis, australiano, affronta il diritto alla vita con tre domande: a) Chi è il soggetto che mi sta di fronte? b) Quali sono i suoi diritti? c) Chi di voi si fa carico di quanto ha descritto in a) e b)? A quest ultima domanda non si può rispondere in modo descrittivo: occorre una decisione che fa riferimento a una visione della vita. 5

6 2. Il sorgere della questione sociale in Bioetica Visioni antropologiche a confronto: a) Utilitarismo (P. Singer): è tutelata l esistenza di chi preferisce vivere senza sofferenze e limiti. b) Contrattualismo (H.T. Engelhardt): al tavolo delle trattative delle comunità morali si decide quale vita va tutelata; alcuni sono esclusi: coloro che non fanno ancora parte della comunità e coloro che non fanno più parte della comunità. 2.Il sorgere della questione sociale in Bioetica c) Personalismo cristiano (E. Sgreccia): tutti gli esseri umani hanno dignità di persona. Il possesso della ragione appartiene costitutivamente all essere dell uomo a prescindere dall accertamento di una certa fase di sviluppo. d) Confronto: solo nel personalismo cristiano la vita di tutti è effettivamente tutelata. Non esistono pertanto esclusi dal «banchetto della vita». Il Magistero della Chiesa ha cura di tutelare questo orizzonte ampio di grande rilevanza sociale. 6

7 a) La definizione della bioetica con riferimento al sociale (cf. Warren T. Reich, Encyclopedia of Bioethics, ): o Problemi etici delle professioni sanitarie o Problemi etici nell ambito delle ricerche sull uomo o Problemi sociali connessi alle politiche sanitarie o Problemi relativi all intervento sulla vita di altri esseri viventi o Problemi sociali e ambientali. b) Da questa definizione si evince: o La bioetica non è riducibile all etica medica o È estesa alla politica (biopolitica) o È estesa al diritto (biodiritto) o È estesa all ambiente (ecologia) 7

8 c) L ampliamento di orizzonte della disciplina Bioetica ha avuto una corrispondente estensione all interno del Magistero della Chiesa. d) Un testo dell enciclica Evangelium vitae lo afferma con chiarezza sottolineando la continuità della missione della Chiesa e la novità dell attenzione: «Come un secolo fa ad essere oppressa nei suoi fondamentali diritti era la classe operaia, e la Chiesa con grande coraggio ne prese le difese, proclamando i sacrosanti diritti della persona del lavoratore, così ora, quando un altra categoria di persone è oppressa nel diritto fondamentale alla vita, la chiesa sente il dovere di dar voce con immutato coraggio a chi non ha voce» (EV 5). 8

9 e) EV 5 evidenzia, in particolare, che questa enciclica Evangelium vitae non è un documento di morale sessuale o di etica individuale, ma un insegnamento di grande rilevanza per la morale sociale che si colloca nel solco della Dottrina Sociale della Chiesa, inaugurato da papa Leone XIII. f) Proseguendo la tradizione della Dottrina Sociale della Chiesa, l EV indica le questioni del rispetto della vita, quali l aborto, le sperimentazioni sugli embrioni, l eutanasia, come la «nuova frontiera» della questione sociale. In tale contesto, ci possiamo lasciare interpellare: dov è il sindacato dell embrione umano, del cerebroleso, del malato terminale? 9

10 g) L EV nota che oggi emergono attentati alla vita con tratti nuovi e sfide inedite (cf. EV 10-11). Si vogliono infatti legittimare gli attentati alla vita umana come l aborto, la sperimentazione sugli embrioni, l eutanasia attraverso tre vie: Opinione pubblica: attraverso campagne ideologiche che presentano questi attentati alla vita come diritti della libertà individuale. Pratica medica: dal punto di vista dell utenza pubblica, la possibilità di accedere all aborto e all eutanasia nel contesto del servizio sanitario ufficiale esonera spesso da domande morali e deresponsabilizza. Normativa giuridica degli Stati: le norme degli Stati conferiscono alle pratiche antivita l accredito di una legge che dispensa da alcuni scrupoli di coscienza. 10

11 h) La Dottrina Sociale della Chiesa (=DSC), in Bioetica, accoglie le precedenti sfide inedite - il delitto contro la vita che diventa diritto - per offrire l orizzonte inconfondibile del Vangelo della Vita che è sempre positivo e propositivo. 4. La risposta della DSC alla questione bioetica a. La nostra cultura incontrata da Gesù Alcune correnti filosofiche in Bioetica, come l utilitarismo e il contrattualismo, esprimono la cultura che si può sintetizzare nello slogan del privilegio di sé, dove il proprio io non si dispone sempre all accoglienza del tu dell altro. In alcuni casi lo slogan può essere meglio espresso così: «Io voglio, pertanto tu devi volere ciò che voglio io». 11

12 4. La risposta della DSC alla questione bioetica In Gesù lo slogan del privilegio di sé è rovesciato: «Tuttavia (Padre), non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Il privilegio di sé è cambiato nel dono di sé. In Gesù la vita è dono d amore consegnato al Tu del Padre, al tu dell altro, per amore (cf. EV, cap. II).Gesù ci insegna a dire tu e a guardare ogni tu con il suo sguardo d amore che fa vivere. Quando diciamo Tu a Dio, impariamo anche a vedere i fratelli amati da Dio. 4. La risposta della DSC alla questione bioetica b. Alcune conseguenze pratiche Alla luce del Vangelo non ci sono pertanto dei tu senza valore, ma dei tu che sono sempre destinatari dell amore di Dio. Ne derivano pertanto alcune conseguenze pratiche. Lo zigote è da proteggere con la massima cura: «Ciò che avrete fatto al più piccolo di questi miei fratelli, lo avrete fatto a me» (Mt 25,40). Chi è più piccolo dello zigote? E non solo dal punto di vista fisico! 12

13 4. La risposta della DSC alla questione bioetica Una persona difficile, qualunque sia la sua difficoltà, è da trattare come Cristo stesso (cf. Mt 25, 31-46). Un malato terminale, provato nel corpo e nello spirito, è destinato alla risurrezione nell ultimo giorno (cf. Gv 11,24). Quando si sta bene e quando si sta male si può sempre fare della propria vita un dono d amore: questo rimane per l eternità. 4. La risposta della DSC alla questione bioetica c. Chiavi di lettura della DSC in Bioetica 1) Primato della persona umana sulla società Come al centro dell economia non deve stare il capitale, ma la persona umana e il suo lavoro, così, in Bioetica, la DSC ricorda che la persona umana, in quanto tale, è al centro, indipendentemente da ogni considerazione di utilità, efficienza, stadio di sviluppo, capacità di esprimersi. Sul riconoscimento di tale primato «si fonda l umana convivenza e la stessa comunità politica» (EV 2). 13

14 4. La risposta della DSC alla questione bioetica 2) Principio di solidarietà Invita alla solidarietà con i più poveri, oggetto di speciale predilezione da parte di Gesù. Se la giustizia deve essere concretamente attuata e non semplicemente affermata, allora un attenzione privilegiata va accordata a coloro che partono da situazioni di svantaggio nel vedersi garantito il rispetto del diritto alla vita. «È dunque un servizio di amore quello che tutti siamo impegnati ad assicurare al nostro prossimo, perché la sua vita sia difesa e promossa sempre, ma soprattutto quando è più debole e minacciata» (EV 77). 4. La risposta della DSC alla questione bioetica 3) Principio di sussidiarietà Ricorda che le persone sono realmente promosse nella loro dignità quando non sono semplicemente oggetto passivo di cure e di tutela da parte di altri, ma quando si mobilitano come soggetti attivi nella realizzazione del bene comune della società, aggregandosi e organizzandosi liberamente; la famiglia deve essere protagonista di questo rinnovamento sociale (cf. EV 92-94). 14

15 4. La risposta della DSC alla questione bioetica 4) Un invito alla democrazia Il libero dibattito delle opinioni, secondo le regole democratiche della maggioranza e minoranza, potrà svilupparsi senza pericoli quando verrà riconosciuto il primordiale diritto alla vita di tutti e di ciascuno, così come gli altri diritti fondamentali. Quando una società dovesse mettere in discussione questo, la strada sarebbe aperta alla perversione della sua natura democratica. CONCLUSIONE In Gesù che dona se stesso per amore, la vita è capita come donarsi, avendone cura, per amore, dal concepimento al suo termine naturale. In qualsiasi situazione di vita si può fare di questa un dono: non c è orizzonte più grande di questo. Il Magistero della Chiesa, con il suo servizio, continua a tenerlo aperto anche nelle questioni che interpellano la Bioetica. 15

16 Bibliografia E. DI NATALI, Bioetica e Magistero. Da Pio XII a Papa Francesco, Medinova, Napoli M. ROSSINO, I fondamenti teologici della bioetica: l apporto del Magistero cattolico, in E. LARGHERO G. ZEPPEGNO (a cura di), Bioetica e persona, Edizioni Camilliane, Torino 2010, pp M. VALSESIA, Bioetica e Magistero della Chiesa Cattolica, in E. LARGHERO G. ZEPPEGNO (a cura di), Dalla parte della vita. Fondamenti e percorsi bioetici, Effatà Editrice, Cantalupa (Torino) 2015, pp Grazie per la vostra cortese attenzione! 16