Lettera di informazione n marzo Piano regionale di controllo della Malattia di Aujeszky. Risultati del monitoraggio sierologico 2004

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1 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL EMILIA ROMAGNA BRUNO UBERTINI CENTRO EMILIANO ROMAGNOLO DI EPIDEMIOLOGIA VETERINARIA Lettera di informazione n marzo 2005 IN QUESTO NUMERO: Piano Aujeszky 2004 in Emilia-Romagna 1 Piano MVS 2004 in Emilia-Romagna 4 Piano PSC 2004 in Emilia-Romagna 6 Piano regionale di controllo della Malattia di Aujeszky. Risultati del monitoraggio sierologico 2004 Introduzione Il piano regionale di controllo della Malattia di Aujeszky (MA) è stato eseguito, come negli anni precedenti, congiuntamente ai piani di sorveglianza della Malattia Vescicolare del suino (MVS) e della Peste Suina Classica (PSC). Nel 2004 tali piani di sorveglianza prevedevano l'esecuzione di controlli sierologici a campione solamente nelle con riproduttori secondo lo schema sotto riportato (Tab. 1). La popolazione soggetta al piano di controllo 2004 non comprende quindi le da ingrasso. I dati sulle e sui capi sono stati ricavati dagli archivi dell'izsler nei quali sono stati registrati i dati riportati sulla modulistica di accompagnamento dei campioni e sugli esiti delle prove diagnostiche. 1. Percentuale di Nel corso del 2004 risultano sottoposte a monitoraggio sierologico complessivamente 465 suine dell'emilia Romagna, di cui 115, pari al 24,7%, con almeno un capo positivo alla MA. In Tabella 2 sono stati riassunti i risultati dei controlli sierologici negli allevamenti oggetto del piano di monitoraggio, suddivisi per Provincia. Nel 2004 è stata registrata una diminuzione della percentuale di risultate con almeno un capo sieropositivo per gli allevamenti da riproduzione a ciclo completo, mentre è stato evidenziato un leggero aumento percentuale della tà per gli allevamenti da riproduzione a ciclo aperto (Fig.1). Appare importante segnalare il fatto che il 70% (81 su 115) delle risultate nel 2004 avevano mostrato la presenza di capi siero anche durante i controlli effettuati nel 2003, mentre 28 degli allevamenti nel 2004 (pari al 6,0% delle ) erano risultati sieronegativi nell'anno precedente; per le restanti 6 riscontrate nel 2004 non risulta effettuato il controllo sierologico l anno precedente. Tab. 1 - Modalità di campionamento per MA effettuato nel 2004 in Emilia Romagna Indirizzo Frequenza riproduttori presenti produttivo controlli < Controllo Controllo Riproduz. Due controlli / sierologico su tutti sierologico su ciclo aperto anno i riproduttori 12 riproduttori Riproduz. ciclo chiuso Un controllo / anno Controllo sierologico su tutti i riproduttori e su 6 capi da produzione Controllo sierologico su 12 riproduttori e su 6 capi da produzione Tab. 2 - Positività sierologiche per MA riscontrate nelle suine dell Emilia Romagna. Anno delle da controllare nuove * % Aziende % % nuove (incidenza) PIACENZA ,0 % 29,4 % 5,9 % PARMA ,2 % 17,1 % 8,6 % REGGIO EMILIA ,7 % 35,4 % 9,4 % MODENA ,5 % 39,0 % 7,3 % BOLOGNA ,4 % 12,2 % 4,9 % FERRARA ,3 % 0,0 % 0,0 % RAVENNA ,1 % 5,9 % 5,9 % FORLI'-CESENA ,6 % 12,3 % 7,7 % RIMINI ,5 % 7,1 % 7,1 % Emilia Rom ,9 % 24,7 % 7,3 % * nel 2004 che erano negative o a stato sanitario sconosciuto nel 2003

2 2 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 Fig. 1 - Andamento della percentuale delle, suddivise per tipologia di allevamento con sierotà per Malattia di Aujeszky in Emilia Romagna (tra parentesi il numero di ). Periodo % 83,5% 80% 69,9% 62,4% 51,4% 79,7% 60,4% 67,9% 54,6% 66,7% 48,1% 35,5% 32,4% 47,0% 40,3% 25,8% 40,0% 41,3% 23,6% 36,1% 34,7% 30,9% 22,8% 25,5% 24,0% 0% 1996 (1425) 1997 (304) 1998 (306) 1999 (1274) 2000 (967) 2001 (900) 2002 (477) 2003 (460) 2004 (465) Ciclo aperto Ciclo completo Ingrasso Tab. 3 - Positività sierologiche per MA riscontrate nei suini dell Emilia Romagna. Anno degli dei capi presenti nelle da esaminare capi presenti nelle degli individualmente % % PIACENZA ,8% 8,5% PARMA ,2% 6,8% REGGIO EMILIA ,3% 17,3% MODENA ,7% 17,7% BOLOGNA ,5% 9,3% FERRARA ,1% 0,0% RAVENNA ,6% 0,9% FORLI'-CESENA ,4% 4,7% RIMINI ,8% 0,6% Emilia Rom ,4% 11,8% Tab. 4 - Positività sierologiche riscontrate nelle categorie di suini sottoposti a controllo in Emilia Romagna. Anno Categoria Primipare Pluripare Verri Magroni Grassi Ind. prod. Esam. pos % Esam. pos % Esam. pos % Esam. pos % Esam. pos % Tot. Esam. Ciclo completo , , , , , ,7 Ciclo aperto , , , , , ,3 Totale , , , , , ,5 NB: per 379 campioni (74 ) non è stata indicata la categoria di appartenenza. Tot. Pos. Tot. % Pos. 2. Percentuale di capi Nel 2004 sono stati sottoposti a prelievo nell ambito del piano di monitoraggio suini, di cui 969 (11,8%) hanno mostrato anticorpi nei confronti della glicoproteina ge del virus della MA (Tab. 3). Confrontando le percentuali d infezione tra le diverse categorie di (Tab. 4) si può notare come ormai non vi siano differenze significative nelle prevalenze riscontrate nelle primipare e nelle pluripare (OR=1.01; l.f.95%: ; χ 2 =0.01; p=0.926), a testimonianza del fatto che gli si infettano piuttosto precocemente. Nel settore ingrasso degli allevamenti a ciclo completo, invece, l'età resta ancora un fattore di rischio significativo: i grassi hanno una probabilità più che doppia di essere infetti rispetto ai magroni (OR=2.3; l.f.95%: ; χ 2 =11,5; p<0,001). Il virus MA quindi continua a circolare nel settore ingrasso e questo si ripercuote anche sul settore riproduzione: i riproduttori degli allevamenti a ciclo completo hanno una probabilità superiore di una volta e mezzo di essere infetti rispetto ai riproduttori degli allevamenti a ciclo aperto (OR=1.5; l.f.95%: ; χ 2 =22.03, p<0.0001). Dall'esame della Figura 2 è possibile apprezzare che le percentuali di sierotà nelle diverse categorie di sottoposti al monitoraggio si sono ormai da tempo stabilizzate; con valori più elevati rilevati nei grassi (16- ). Va ricordato che dal 2002 il dato su magroni e grassi viene riferito alle sole da riproduzione, mentre precedentemente comprendeva anche le prevalenze riscontrate negli allevamenti da ingrasso.

3 3 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 Fig. 2 - Percentuali di sierotà riscontrate nelle diverse categorie di suini dell'emilia Romagna. Periodo ,2% Pluripare Primipare Magroni Grassi 53,1% 42,6% 47,7% 34,7% 29,4% 24,9% 24,3% 24,2% 31,0% 21,3% 17,6% 21,2% 21,2% 20,4% 20,0% 14,8% 12,0% 16,7% 20,2% 16,8% 10,3% 11,8% 11,6% 14,2% 12,5% 11,5% 7,3% 7,1% 7,4% 0% Fig. 3 - Morbilità registrata nelle infette dell'emilia Romagna, suddivise per indirizzo produttivo. Periodo % 61,2% 61,6% 63,7% 51,2% 41,8% 40,1% 53,2% 41,2% 39,8% 52,4% 38,2% 37,8% 64,2% 36,9% 30,1% 42,0% 32,7% 26,7% 27,1% 45,9% 34,2% 0% Ciclo aperto Ciclo completo Ingrasso Fig. 4 - Morbilità riscontrata nelle diverse categorie di suini allevati nelle infette da MA dell'emilia Romagna. Periodo % 79,9% 71,4% 49,1% 51,4% 48,8% 55,9% 53,0% 48,0% 50,4% 45,9% 47,6% 47,3% 44,0% 41,8% 39,5% 35,9% 41,3% 40,0% 37,7% 40,2% 36,8% 33,9% 37,1% 32,4% 35,7% 32,0% 32,2% 24,3% 34,9% 28,2% 22,4% 22,4% Pluripare Primipare Magroni Grassi Conclusioni. L efficacia della profilassi vaccinale obbligatoria nel contrastare la diffusione dell infezione appare in tutta evidenza se si osserva il sensibile e costante calo della percentuale di infette da MA avvenuto nei primi anni di applicazione del piano. A partire dal 2001, però, la diminuzione della percentuale di siero risulta meno accentuata. Grazie al piano di vaccinazione obbligatoria sembra quindi essersi ridotta la circolazione del virus tra le, anche se la reinfezione riguarda comunque una percentuale di importante (6-7%). La MA rimane comunque presente in nelle quali l'incidenza di altri fattori di rischio (movimentazione dei capi in entrata e in uscita o all interno dell azienda stessa, mancata esecuzione del tutto pieno/tutto vuoto, ma soprattutto mancata applicazione del piano vaccinale) non permette il risanamento dell'allevamento. I dati dell'ultimo anno sembrano confermare quanto già rilevato negli anni precedenti: i progressi nel controllo della MA appaiono sempre più limitati, soprattutto nelle infette con destinati all'ingrasso. In queste

4 4 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 infatti si stanno registrando aumenti di morbilità, ciò porta a concludere che siano ancora lontane dal risanamento. E' pertanto opportuno che in queste, nelle quali il virus circola attivamente, sia verificata l'applicazione delle procedure di biosicurezza e del protocollo vaccinale previsto dal piano nazionale, in particolare per quanto riguarda il settore ingrasso. Piano Nazionale di sorveglianza della Malattia Vescicolare del suino. Risultati 2004 in Emilia-Romagna Introduzione Nella presente relazione sono riportate le attività di sorveglianza nei confronti della Malattia Vescicolare del Suino (MVS) svolte nel 2004 dai Servizi Veterinari delle A.USL dell'emilia-romagna e dai laboratori dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) nell'ambito del "Piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della malattia vescicolare e sorveglianza della peste suina classica" (O.M. 26/07/2001). La relazione è stata predisposta secondo lo schema richiesto dalla Decisione 2002/677/CE, cercando di adattare la modulistica prevista alla malattia considerata. In particolare nell'allegato III (prove sugli ) è stata aggiunta la colonna relativa ai singleton reactors (falsi sierologici) per tenerli distinti dalle sierotà attribuibili ad infezione da enterovirus della MVS. 1. Presentazione dei dati Schema del piano di sorveglianza e fonte dei dati. Sulle tabelle riepilogative del piano (Allegati II e III della Dec. 2002/677/CE) sono riassunti i risultati dei controlli sierologici svolti durante il 2004 negli allevamenti suini dell'emilia Romagna nell'ambito del piano di sorveglianza della MVS. I dati sulle popolazioni totali e su quelle soggette al programma sono stati ricavati dalla relazione annuale dei Servizi Veterinari (sisvet) relativa alla situazione al 31/12/2003. La popolazione soggetta al programma non comprende le da ingrasso. Nel 2004, infatti, il piano nazionale di sorveglianza della MVS prevedeva l'esecuzione di controlli a campione solamente nelle con riproduttori secondo lo schema sotto riportato (Tab. 1). Tab. 1 - Modalità di campionamento nelle regioni accreditate (OM 26/07/2001, art. 4) Indirizzo Frequenza riproduttori presenti produttivo controlli < Riproduzione ciclo aperto Due controlli / anno Controllo su tutti i riproduttori Controllo su 12 riproduttori Controllo su Controllo su tutti i Riproduzione Un controllo / 12 riproduttori riproduttori e su 6 ciclo chiuso anno e su 6 capi capi da produz. da produz. Stalle di Sosta Un controllo / mese Un pool di feci per box I dati sulle e sui capi sono invece stati ricavati dagli archivi dell'izsler nei quali sono stati registrati i dati riportati sulla modulistica di accompagnamento dei campioni e sugli esiti delle prove diagnostiche. Nell'allegato II sono state considerate solamente le che hanno presentato uno o più capi con sierotà da infezione e/o con isolamento virale. Nell'Allegato III sono invece stati riportati tutti i casi di capi con sierotà; i singleton reactors (falsi sierologici) vengono però riportati separatamente dai capi con sierotà da infezione. Per distinguere i singleton reactors dai capi è stata applicata la procedura prevista dall'art. 11 del piano nazionale (O.M. 26/07/2001). Risultati del piano di sorveglianza. Nel 2004 sono state complessivamente sottoposti a controllo sierologico 472 e capi, corrispondenti rispettivamente al 75% e al 93.2% del patrimonio soggetto al piano. Non sono state durante l'anno diverse piccole suine risultate vuote o con solo suini all'ingrasso al momento del sopralluogo dei Servizi Veterinari della A.USL. La sorveglianza sierologica ha comportato il prelievo e l'esame di campioni individuali. Nessun campione di sangue ha mostrato titoli sierologici imputabili a infezione da MVS; sono stati invece rilevati complessivamente 4 capi singleton reactor appartenenti a 4 diverse. Come previsto dal piano nazionale (OM , art. 9) tutti questi sono stati abbattuti (un soggetto è deceduto), senza erogazione di indennizzi. La percentuale di singleton reactor risultata dal piano di campionamento (0,05%) è compatibile con i valori di specificità della procedura diagnostica impiegata calcolati nell'ambito dei piani precedenti (99,8%). Oltre ai controlli sierologici, sono stati effettuati controlli virologici periodici presso le stalle di sosta. Per tali controlli sono stati utilizzati pool di feci. Complessivamente sono stati effettuati 64 controlli virologici (316 campioni di feci prelevati) nelle 6 stalle di sosta presenti in regione. I controlli sierologici e virologici effettuati nelle stalle di sosta hanno dato esito costantemente negativo. 2. Valutazione tecnica della situazione: 2.1. Mappa epidemiologica della malattia Negativa per l'anno Informazioni sulle prove diagnostiche utilizzate Diagnosi indiretta. I campioni di sangue prelevati nell'ambito del piano di sorveglianza vengono esaminati mediante una ELISA competitiva (celisa) sviluppata e validata dal Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Vescicolari. I campioni risultati o dubbi in celisa vengono confermati in Siero Neutralizzazione (SN). Vengono considerati i campioni che presentano un titolo in SN pari o superiore a 1:256. Per potere distinguere se la sierotà è legata a reazioni aspecifiche o a infezione vengono esaminate, mediante ELISA, le classi anticorpali coinvolte (IgG

5 5 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 e IgM). La presenza di IgG viene sempre associata a infezione (in corso o pregressa). In assenza di informazioni di carattere clinico o epidemiologico che facciano sospettare la presenza dell'infezione, i capi che presentano tà in SN associata a presenza di sole IgM vengono ri a distanza di almeno 7 giorni. La persistenza di tà in SN, in assenza di comparsa di anticorpi di classe IgG, viene associata ad uno stato di singleton reactor (falsa tà). Diagnosi diretta. Dal 2003 per la diagnosi diretta sulle feci, in luogo dell'isolamento su colture cellulari, viene usata la PCR. Tab. A - Prove diagnostiche effettuate in Emilia-Romagna nel 2004 Prove diagnostiche effettuate Malattia/ specie Prova Tipo di campione Tipo di prova N di prove eseguite MVS/suino celisa Sangue Screening MVS/suino SN Sangue Conferma 27 MVS/suino ELISA IgG Sangue Complementare 24 MVS/suino ELISA IgM Sangue Complementare 24 MVS/suino Isolamento Feci Conferma - MVS/suino PCR Feci Conferma Dati sull'infezione Nel 2004 non sono state rilevati segni della presenza della MVS sul territorio regionale (Tab. 2). L'ultimo focolaio di MVS è stato denunciato nel 2002 in provincia di Rimini in un allevamento da ingrasso; si trattava di un focolaio secondario (focolaio primario situato in Regione Lombardia). Tab. 2 - Riepilogo focolai denunciati in Emilia Romagna nel 2004 Totale N Totale capi Malattia/ specie Provincia infette (focolai) infetti MVS/suino Motivi per la sospensione dello stato di accreditamento Nel 2004 sono state rilevate complessivamente 4 con capi siero nelle quali è stato sospeso l'accreditamento per MVS (Tab. B). In tutte queste i successivi accertamenti hanno accertato la presenza di singleton reactor. Tab. B - Riepilogo dei motivi per la sospensione dell'accreditamento in Emilia Romagna. Anno 2004 Malattia/ Motivo specie sospese Risultato non negativo al test MVS/suino 4 sierologico di conferma MVS/suino Azienda infetta Conseguimento degli obiettivi e difficoltà tecniche Sono stati conseguiti gli obiettivi previsti per il 2004 dal piano nazionale di sorveglianza della MVS. Non sono state rilevate particolari difficoltà tecniche nell'esecuzione del piano. Conclusioni L'Emilia-Romagna è regione accreditata per MVS dal Sulla base delle attività effettuate nell'anno e dei relativi risultati è possibile affermare che gli obiettivi previsti dal piano nazionale, che per l'emilia-romagna prevedevano il mantenimento dello status di accreditamento per tutto il territorio regionale, sono stati conseguiti. Al termine del 2004, infatti, il territorio dell'emilia- Romagna è da considerarsi libero da MVS. Allegato II - Riepilogo dei controlli per MVS nelle suine dell'emilia Romagna. Anno 2004 delle soggette al programma di nuove in cui è stato effettuato % di in cui è stato effettuato % Aziende % % nuove PIACENZA ,0% 0,0% 0,0% PARMA ,0% 0,0% 0,0% REGGIO E ,6% 0,0% 0,0% MODENA ,0% 0,0% 0,0% BOLOGNA ,8% 0,0% 0,0% FERRARA ,3% 0,0% 0,0% RAVENNA ,1% 0,0% 0,0% FORLI'- CESENA ,6% 0,0% 0,0% RIMINI ,5% 0,0% 0,0% Totale ,0% 0,0% 0,0%

6 6 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 Allegato III - Riepilogo dei controlli per MVS nei capi suini dell'emilia Romagna. Anno 2004 degli degli da esaminare nel programma degli degli individualmente singleton reactors macellazione abbattuti di abbattuti % % PIACENZA ,8% 0,0% PARMA ,0% 0,0% REGGIO E ,9% 0,1% MODENA ,6% 0,0% BOLOGNA ,3% 0,0% FERRARA ,1% 0,0% RAVENNA ,6% 0,1% FORLI'- CESENA ,4% 0,0% RIMINI ,8% 0,0% Totale ,2% 0,0% Piano Nazionale di sorveglianza della Peste Suina Classica. Risultati 2004 in Emilia-Romagna Introduzione Nella presente relazione sono riportate le attività di sorveglianza nei confronti della Peste Suina Classica (PSC) svolte nel 2004 dai Servizi Veterinari delle A.USL dell'emilia-romagna e dai laboratori dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) nell'ambito del "Piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della malattia vescicolare e sorveglianza della peste suina classica" (O.M. 26/07/2001). La relazione è stata predisposta secondo lo schema richiesto dalla Decisione 2002/677/CE. 1. Schema del piano di sorveglianza e fonte dei dati. Sulle tabelle riepilogative del piano (Allegati II e III della Dec. 2002/677/CE) sono riassunti i risultati dei controlli sierologici svolti durante il 2004 negli allevamenti suini dell'emilia Romagna nell'ambito del piano di sorveglianza della PSC. I dati sulle popolazioni totali e su quelle soggette al programma sono stati ricavati dalla relazione annuale dei Servizi Veterinari (sisvet) relativa alla situazione al 31/12/2003. La popolazione soggetta al programma non comprende le da ingrasso. Nel 2004, infatti, il piano nazionale di sorveglianza della PSC prevedeva l'esecuzione di controlli a campione solamente nelle con riproduttori. 2. Risultati del piano di sorveglianza. Nel 2004 sono state complessivamente sottoposti a controllo sierologico 464 e capi, corrispondenti rispettivamente al 73.8% e al 92.2% del patrimonio soggetto al piano. Non sono state durante l'anno diverse piccole suine risultate vuote o con solo suini all'ingrasso al momento del sopralluogo dei Servizi Veterinari della A.USL. La sorveglianza sierologica ha comportato il prelievo e l'esame di campioni individuali. Nessun campione di sangue ha mostrato titoli sierologici imputabili a infezione da PSC. 3. Informazioni sulle prove diagnostiche utilizzate Diagnosi indiretta. I campioni di sangue prelevati nell'ambito del piano di sorveglianza vengono esaminati mediante una ELISA sviluppata dall IZSLER che utilizza un antigene comune ai pestivirus (BVD, PSC, BD), i campioni risultati al test di screening vengono successivamente esaminati con un ELISA specifica per la PSC fornita dal Centro Nazionale di Referenza per le Pesti Suine di Perugia. Gli eventuali campioni risultati a questa seconda prova vengono inviati per la conferma al Centro nazionale di Referenza. Tab. A - Prove diagnostiche effettuate in Emilia-Romagna nel 2004 Prove diagnostiche effettuate Malattia/ specie Pestivirus/ suino Prova Tipo di campione Tipo di prova N di prove eseguite ELISA Sangue Screening PSC/suino ELISA Sangue Conferma Dati sull'infezione Nel 2004 non sono state rilevati segni della presenza della PSC sul territorio regionale. L'ultimo focolaio di PSC è stato denunciato nel 1999 in provincia di Parma in un allevamento da ingrasso; si trattava di un focolaio secondario (focolaio primario situato in Regione Piemonte). 5. Conclusioni Sulla base delle attività effettuate nell'anno e dei relativi risultati è possibile affermare che gli obiettivi previsti dal piano nazionale di sorveglianza sono stati conse-

7 7 Lettera di informazione CEREV n. 57 Marzo 2005 guiti: il territorio dell'emilia-romagna è da considerarsi libero da PSC. Allegato II - Riepilogo dei controlli per PSC nelle suine dell'emilia Romagna. Anno 2004 delle soggette al programma di nuove in cui è stato effettuato % di in cui è stato effettuato % Aziende % % nuove PIACENZA ,0% 0,0% PARMA ,2% 0,0% REGGIO E ,9% 0,0% MODENA ,5% 0,0% BOLOGNA ,9% 0,0% FERRARA ,3% 0,0% RAVENNA ,1% 0,0% FORLI'- CESENA ,6% 0,0% RIMINI ,5% 0,0% Totale ,8% 0,0% - Allegato III - Riepilogo dei controlli per PSC nei capi suini dell'emilia Romagna. Anno 2004 degli degli da esaminare nel Programma degli degli individualmente abbattuti macellazione di abbattuti % % PIACENZA ,8% 0,0% PARMA ,2% 0,0% REGGIO E ,2% 0,0% MODENA ,7% 0,0% BOLOGNA ,3% 0,0% FERRARA ,1% 0,0% RAVENNA ,6% 0,0% FORLI'-CESENA ,4% 0,0% RIMINI ,8% 0,0% Totale ,2% 0,0% Il Bollettino CEREV è redatto e stampato dal Centro Emiliano Romagnolo di Epidemiologia Veterinaria. Responsabile: Marco Tamba. Indirizzo: Via Fiorini, Bologna. Telefono Fax Mailto: cerev@bs.izs.it Internet:

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