Umbria: un difficile contesto economico

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1 Umbria: un difficile contesto economico Siena, ottobre 2014 Area Pianificazione Strategica & IR

2 Key points Continua il forte deterioramento per l economia italiana, che chiuderà, secondo nostre previsioni Servizio Research - il 2014 in contrazione (-0,2% a/a). A luglio, la produzione è scesa dell 1% m/m, anche se inaspettato è il rialzo del PMI manifatturiero di settembre (tornato sopra i 50 p.) che potrebbe segnare un superamento delle difficoltà estive. Permane la fragilità della domanda interna, per la perdita di slancio della spesa per investimenti e l evoluzione modesta dei consumi privati, questi ultimi penalizzati dalle tensioni sul mercato del lavoro (la disoccupazione giovanile tocca ad agosto il record del 44,2%); è venuto meno il sostegno delle esportazioni (-1,6% m/m in valore a luglio), in particolare per la flessione nei mercati dell Ue. L inflazione armonizzata resta negativa (-0,2% a/a) e prevediamo un CPI su livelli vicini allo 0,2 a/a a fine anno. Il quadro macroeconomico dell Umbria rivela una situazione di crisi che, seppur in presenza di sporadici segnali di miglioramento in alcuni settori, non sembra prossima all inversione. Anche il Pil umbro, malgrado Prometeia nelle ultime previsioni di luglio, ipotizzi una crescita (+0,3% a/a), secondo noi, la debolezza della domanda interna unita all andamento deludente dell export regionale potrebbero comportare un ulteriore contrazione dello stesso anche per l anno in corso. Il primo semestre del 2014 conferma la debolezza della domanda interna (fatturato e ordini), dovuta alle criticità del mercato del lavoro e alla crisi dell edilizia il cui peso sul VA regionale risulta superiore alla media nazionale; mentre la componente estera, dopo aver performato peggio dell Italia, continua a contrarsi su base tendenziale (-2% a/a). Le aspettative di produzione nel breve periodo, nonostante una flessione produttiva che per l Umbria, nel II trimestre dell anno, è risultata inferiore a quella nazionale (-1,7% a/a vs lo 0% nazionale), rimangono negative anche se vi sono dei settori ben predisposti alla ripresa. All interno dei singoli settori, i primi 6 mesi del 2014 hanno mostrato una difficile situazione, dopo una lunga serie di risultati positivi, il comparto dell agroalimentare (-2,1% a/a), di quello della legno e del mobile (-1,4% a/a), e quello della chimica, petrolifero e delle materie plastiche (-2,4% a/a). In forte crisi è il settore delle industrie elettriche ed elettroniche (-11,4% a/a). Sempre nel primo semestre 2014, segnali incoraggianti giungono dagli ordini nei settori del tessile, della meccanica, dei metalli e dell elettronica (+6% a/a). Prevalentemente negative le aspettative di produzione per il terzo trimestre dell anno da parte degli imprenditori intervistati da Unioncamere, soprattutto per le imprese più piccole. Evidenti anche gli effetti sul mercato del lavoro che ha assistito ad un deciso aumento della disoccupazione (più che raddoppiata dal 2008 al 2013) e del ricorso alla cassa integrazione, quest ultimo in gran parte dovuto alla difficile situazione delle Acciaierie di Terni. I primi otto mesi del 2014 segnano un calo delle ore totali di CIG autorizzate, imputabile esclusivamente al crollo della cassa in deroga. Le possibilità di ripresa della regione dipenderanno imprescindibilmente dall intensità del recupero del commercio estero e dalle vicissitudini del comparto della lavorazione dei metalli che contribuisce per oltre il 24% dell export manifatturiero regionale e ne rappresenta quasi il 20% in termini di occupati. Pag. 2

3 Il quadro macroeconomico internazionale Eurozone: le attese sulla produzione Il FMI ha di nuovo sottolineato la fragilità dello scenario globale. La congiuntura economica offre comunque anche indicazioni di segno positivo. Tra esse, la ripresa statunitense si conferma on track, con il Pil che nel 2 trim. dell anno viene ulteriormente rivisto al rialzo al 4,2% t/t annualizzato, grazie soprattutto all incremento della spesa delle imprese e la ripresa degli investimenti non residenziali e la più intensa dinamica dell attività di fusioni e acquisizioni. Il Fondo Monetario Internazionale stima la crescita mondiale al 3,3% a/a nel 2014 e al 3,8% nel Liquidità finanziaria delle imprese (mld S&P Global 1200) L economia europea affronta una fase di debolezza, con le maggiori economie dell Area che non riescono ad alimentare la ripresa: in Francia, il Pil registra 2 variazioni nulle su base congiunturale in entrambi i trimestri del 2014, con l Eliseo che riconosce l impossibilità di raggiungere gli obiettivi dell attuale Finanziaria, dopo aver dimezzato le stime sulle prospettive di crescita domestica per il In Germania, il Pil arretra dello 0,2% t/t nel secondo quarter, in scia al contributo negativo del commercio estero (complice l embargo russo), ed al raffreddamento degli investimenti che tuttavia potrebbero aver risentito di fattori di stagionalità ed avverse condizioni meteo. Fonte: Datastream, Bloomberg e Deloite Review Pag. 3

4 L economia italiana e della regione Umbria a confronto Key indicatori (tassi di variazione % medi annui) L'Italia è ancora in recessione tecnica. Nel II trimestre dell'anno il Pil è infatti diminuito dello -0,2% a/a e da nostre previsione - Servizio Research - rimarrà negativo a fine anno (-0,2% a/a) e solo nel 2015 vi sarà una ripresa dello 0,8% a/a. Indicatori anticipatori Andamento PIL ( var. % a/a) Italia Prometeia luglio -1,9 0,3 1,2 Centro Prometeia luglio -1,8 0,4 1,3 Umbria Prometeia luglio -1,9 0,3 1,1 Secondo le stime Prometeia di luglio scorso, nel 2014, il Pil dell Umbria crescerà del +0,3% a/a, anche se visto le ultime previsioni a livello nazionale, si ipotizza per l anno in corso, un ulteriore segno negativo. Un inversione di tendenza si avrà solo nel corso del 2015 con una più vigorosa crescita su tassi pari allo 1,1% a/a ma purtroppo sarà molto lenta e fragile e condizionata alla debolezza della struttura produttiva della regione. Fonte: Prometeia, Scenari economie locali - previsioni, luglio 2014 Pag. 4

5 La struttura produttiva della regione è prevalentemente industriale Quote % valore aggiunto nella Regione Umbria al % Servizi Costruzioni Industria Agricoltura 90% 80% 70% 60% 73,2% 79,7% 73,8% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 7,0% 5,9% 5,6% 17,1% 13,2% 18,4% 2,6% 1,5% 2,0% Umbria Centro Italia La struttura produttiva regionale si caratterizza per un minor peso industriale sul valore aggiunto al 2012 (17,1% a/a) rispetto alla media italiana ma superiore a quella del Centro; importante anche l incidenza dell agricoltura superiore del dato del Centro e dell Italia. I servizi sono in linea con il resto d Italia ma inferiori con il dato medio registrato al Centro. L'industria dell Umbria si è sviluppata soprattutto nei comparti della metallurgia, dei computer ed elettronica e dell agroalimentare che detengono circa il 45,5% del valore aggiunto (2011). Altro settore pilastro dell industria regionale è anche quello del tessile e abbigliamento con il 13,7% del totale regionale. Nei servizi, la quota del comparto del turismo è ferma a circa il 2,3% sul totale del Pil regionale. Una nuova politica di rilancio del settore, grazie alla presenza di città d arte e borghi storici, al turismo religioso ed a quello sostenibile, potrebbe dare slancio al turismo, ricoprendo un ruolo ancor più centrale nell economia regionale e italiana. Fonte: Elaborazione Servizio Research su dati ISTAT pag. 5

6 Industria manifatturiera: ruolo centrale del comparto della agroalimentare e del tessile e abbigliamento Quote di valore aggiunto sul totale territoriale per singoli settori dell industria manifatturiera (anno 2011) Italia Centro Umbria Mobili; altre industrie manifatturiere; riparazione e installazione di macchine e Mezzi di trasporto Alimentari, delle bevande e del tabacco 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione Tessili, abbigliamento e pelle Metallurgiche e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Legno, carta e editoria Computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di Gomma e materie plastiche i La quota del totale manifatturiero sul valore aggiunto in Umbria (15,7%) rimane inferiore alla media nazionale (16,5%) e superiore al dato del Centro (11,5%). All interno del manifatturiero solo i settore dell agroalimentare, del tessile/abbigliamento, della gomma e plastica e del legno, carta e mobili risultano avere un peso superiore alla media nazionale (rispettivamente 2,2%, 2,1%, 1,9%, 1,5% e 1,8% vs. 1,8%, 1,7%, 1,5%, 1,1% e 1,6%). Gli altri comparti risultano sostanzialmente allineati con il dato italiano ad esclusione del comparto del coke e raffinazione petroli e di quello dei computer ed elettronica che hanno una minore incidenza sul dato nazionale. Fonte: Elaborazione Servizio Research su dati ISTAT pag. 6

7 L industria umbra (1/2) Andamento produzione, fatturato, ordini nel II trim.14 (var. % a/a) Il tessuto economico umbro continua ad attraversa una profonda fase recessiva: la caduta dell attività, che nel 2011 aveva riguardato il settore industriale e quello delle costruzioni, si è estesa nel 2012 anche al terziario, soprattutto nei comparti che più dipendono dai consumi interni ed è continuata anche nel Nel corso II trimestre 2014, dopo una lunga serie di risultati positivi, si registra la brusca frenata delle industrie alimentari (-2,1% a/a) proprio mentre il settore a livelli nazionali presenta finalmente dati di stabilità, comunque cresce il mercato estero (+0,4 a/a) ma molto meno del primo trimestre 2014 quando l'espansione del settore era stata del + 4,5% a/a. Altro settore in segno positivo è quello delle industrie tessili, dell abbigliamento e delle calzature riguardo alle vendite all estero, sia per il fatturato (+1,5% a/a) che per gli ordini (+ 1,9% a/a). Per il resto, si registra una produzione in flessione (-0,7% a/a) e anche un fatturato (-1,0% a/a). Il secondo trimestre del 2014 conferma il trend caratterizzato da una forte debolezza della domanda interna (fatturato e ordini), ed una sostanziale tenuta della componente estera. Prevalentemente negative le aspettative di produzione per il terzo trimestre dell anno da parte degli imprenditori intervistati da Unioncamere, soprattutto per le imprese più piccole. Fonte: Unioncamere Umbria, Istat, Bankitalia Pag. 7

8 L industria umbra (2/2) Andamento per settore di: produzione, fatturato, fatturato estero, ordini, ordini esteri (var. % a/a II trimestre 2014) La crisi ha continuato a mordere negli altri comparti della manifattura umbra, con il settore del legno e del mobile in flessione sia la produzione (-1,4% a/a), il fatturato totale (-1,5% a/a) e anche gli ordinativi (-1,8% a/a), comunque la congiuntura rimane negativa anche a livello nazionale (-2,4% a/a la produzione e -2,1% a/a il fatturato). In flessione la produzione anche nel settore chimico, petrolifero e delle materie plastiche (-2,4% a/a) e anche degli ordini (-4,8% a/a) a fronte di un dato nazionale che è stabile. Minore contrazione si registra nel settore dei metalli: -0,5% a/a la produzione e -0,3% a/a il fatturato, mentre un segno positivo si registra sui mercati esteri (+2,7% a/a) in linea con il dato nazionale. In forte difficoltà il comparto delle industrie elettriche ed elettroniche con la produzione a -11,4% a/a, in controtendenza rispetto al dato nazionale. Pesante anche la caduta del fatturato (-11,3% a/a) mentre in ripresa l export (+8,4% a/a) e la maggioranza degli imprenditori manifesta aspettative di crescita anche per il 3 trimestre Torna negativo anche il dato delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto sia per la produzione (-1,8% a/a), che per il fatturato (-3,5% a/a) e gli ordinativi (-1,4%), in controtendenza rispetto al dato nazionale che invece cresce soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri. La produzione e il fatturato nel settore della carta e ceramica ed altre attività di riparazione, manutenzione ed installazione sono in flessione (rispettivamente -0,8% a/a e -1,7% a/a) mentre qualche segnale positivo arriva dal mercato estero (+0,9% a/a). Fonte: Unioncamere Umbria, Istat, Bankitalia Pag. 8

9 L andamento dell export regionale (1/4) I flussi commerciali regionali sono trainati dal settore manifatturiero le cui esportazioni rappresentano circa il 94,6% dell export regionale totale. Nel 2013 la domanda estera non ha fornito un deciso sostegno all economia umbra, con le esportazioni regionali a prezzi correnti diminuite del -7,2% a/a contro il - 0,1% medio annuo dell Italia. A livello settoriale, nel I semestre 2014 ha visto l exploit delle vendite all estero dei mezzi di trasporto (+30,7% a/a) e dei macchinari e apparecchi nca (+8,1% a/a), che hanno contribuito di più all incremento complessivo delle esportazioni regionali. Il peso del comparto della lavorazione dei metalli sul totale dell export regionale, che nel 2007 rappresentava circa il 40% è fortemente diminuito arrivando a quota 24,7% nel I semestre Esportazioni a/a% (3MA) 40% 30% 20% 10% 0% -10% -20% -30% Umbria -40% Italia Una ripresa del commercio internazionale meno intensa del previsto e da le crisi geopolitiche in atto, ha penalizzato particolarmente l export totale della regione che nel I semestre del 2014 arretra del -2,0% a/a contro il +1,3% a/a nazionale, complice il nuovo forte calo per le vendite regionali di metalli e prodotti in metallo (-15,3% a/a circa). Fonte: Istat Pag. 9

10 L andamento dell export regionale (2/4) L export manifatturiero per settori (% - al I sem. 14 a/a - cumulato) Prodotti alimentari, bevande e tabacco 5,6% 2,5% 12,3% Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori Legno e prodotti in legno; carta e stampa Coke e prodotti petroliferi raffinati 2,1% 1,7% 18,8% 24,5% 4,6% 17,6% 2,9% 0,1% 4,2% 3,1% Sostanze e prodotti chimici Articoli farmaceutici/chimico-medicinali e botanici Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lav. di minerali non metalliferi Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti Computer, apparecchi elettronici e ottici Apparecchi elettrici Macchinari ed apparecchi n.c.a. Mezzi di trasporto Prodotti delle altre attività manifatturiere L export umbro negli ultimi anni a performato peggio del dato italiano, visto che nel I sem rispetto allo stesso periodo del 2007 ha registrato una forte flessione del -6,2% a/a contro un andamento migliore del dato nazionale (+7,7% a/a). Si conferma tale tendenza, anche confrontando il dato a livello annuale (periodo ), con una leggera flessione -0,6% a/a in controtendenza rispetto ad una forte crescita dell export italiano (+6,9% a/a). Anche nel primo semestre del 2014 si registra una diminuzione dell export regionale (-2% a/a), rispetto al +1,3% registrato dall export nazionale. Il dato più negativo è stato quello della provincia di Terni (-15,5% a/a) dovuto principalmente al settore legato alla metallurgia. I principali comparti dell export della regione rimangono quello dei metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti metalli macchinari (24,5% del totale), quello dei macchinari ed apparecchi n.c.a (18,8%) e quello dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (17,6%). Si rafforza negli ultimi anni quello dell agroalimentari che rappresenta circa il 12,3% del totale rispetto al 6,1% del Fonte: Istat Pag. 10

11 L andamento dell export regionale (3/4) Export per province ( Val. assoluto; mln 2000/07/13) Andamento export I sem (var. % - annuo) 3.500, , , , , ,00 500,00 Umbria Perugia Terni La provincia con il peso più rilevante di export sul totale regionale è quella di Perugia (67,7% nel 2013) in crescita sia rispetto al 2000 che al Terni continua a soffrire perdendo posizioni dal 2000 ad oggi, troppo sbilanciata verso il settore dei metalli di base e prodotti di base che purtroppo versa in grave crisi. Nel 2013 le esportazioni regionali hanno registrato una flessione del -7,2% a/a rispetto all anno precedente, il dato è stato influenzato dal crollo delle vendite all estero della provincia di Terni (-28,4% a/a) mentre quella di Perugia, dove vi è una maggiore diversificazione produttiva, ha avuto una significativa crescita (+8% a/a) PRODOTTI DELLE ATTIVITA' MANIFATTURIERE Prodotti delle altre attività manifatturiere Mezzi di trasporto Macchinari ed apparecchi n.c.a. Apparecchi elettrici Computer, apparecchi elettronici e ottici Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della Articoli farmaceutici/chimico-medicinali e botanici Sostanze e prodotti chimici Coke e prodotti petroliferi raffinati Legno e prodotti in legno; carta e stampa Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori Prodotti alimentari, bevande e tabacco -19,5% -15,3% Nel primo semestre 2014 la tendenza negativa ha prevalso in quasi tutti i settori lasciando ancora in segno positivo solo alcuni comparti: mezzi di trasporto (+30,7% a/a) e coke e petrolifero (+28,1% a/a), anche se il peso sul totale è limitato. In crescita anche le sostanze e prodotti chimici (+10,6% a/a). Mentre flettono i settori degli apparecchi elettrici (-19,5% a/a) e quello dei metalli di base e prodotti in metallo (-15,3% a/a). In forte crisi, anche, il comparto della farmaceutica e quello della gomma e plastica. Nel II trimestre 2014, l'export dei distretti umbri rallenta pur rimanendo in territorio positivo (+0,9% a/a). L'olio umbro e il mobile dell'alta Valle del Tevere hanno chiuso il trimestre con +2,1% a/a e +4% a/a, risultati superiori rispetto ai distretti italiani. Ancora in territorio negativo invece maglieria e abbigliamento di Perugia (-0,3% a/a) in controtendenza rispetto al sistema moda. Fonte: Istat Pag ,1% -13,2% -9,9% -2,3% -2,2% 0,7% 6,4% 5,2% 8,1% 10,6% 30,7% 28,1% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40%

12 L andamento dell export regionale (4/4) I principali mercati di sbocco (al II trim cumulato) Export: i maggiori paesi di sbocco (al II trim. 2014) 10,1% 0,4% ,1% 15,1% EUROPA AFRICA AMERICA ASIA OCEANIA ,3% Per quanto riguarda i mercati di sbocco, nel primo semestre 2014, la regione mostra una propensione maggiore della media nazionale ad esportare sul mercato europeo (circa 70% sul totale) con una crescita del +7% a/a rispetto al I semestre 2007, con conseguentemente una minore incidenza nelle altre parti del Mondo, in particolare nel continente americano (15,1%) che, nello stesso periodo, è fortemente diminuito -45,1% a/a. L incremento maggiore, nel primo semestre 2014, si è realizzato nei paesi appartenenti dall UE (+5,9% a/a) e con la crescita maggiore avventura verso il mercato turco (+73,1% a/a), in quello belga (+33% a/a e quello rumeno (+15,9% a/a). A livello di paese, più del 16,2% dell export manifatturiero regionale è diretto verso la Germania, la Francia (9,9%) e il Usa (9,8%). La Russia è in crescita (+11,9% a/a) e mantiene il 2,4%, ancora da valutare le difficoltà dell economia russa e le sanzioni conseguenza della crisi Ucraina. Mentre la Cina incrementa la quota arrivando al 2,1% dell export regionale (+13,1% a/a). L incerta ripresa economica europea sta condizionando il risultato dell export regionale, anche se le difficoltà mostrate negli ultimi mesi costituiscono un forte segnale di cautela per i prossimi trimestri. Fonte: Istat Pag. 12

13 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Il mercato del lavoro Il mercato del lavoro italiano (tassi %) Ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni Deroga Straordinaria Ordinaria In un contesto di elevate tensioni occupazionali (ad agosto 2014 la disoccupazione dei giovani italiani supera abbondantemente il 44,2%, mentre il tasso di disoccupazione nazionale si attesta al 12,3%) permangono le difficoltà per il mercato del lavoro umbro (nel II trimestre 2014 il tasso di disoccupazione regionale è del 10,4%), complice anche la delicata situazione delle Acciaierie di Terni attualmente al centro di un difficile processo di cessione e che con i suoi 2,4 mld di euro di fatturato produce da sola circa il 20% del Pil regionale e che arriva a coprire circa il 40% dell export. I primi otto mesi del 2014 segnano una decisa riduzione delle ore totali di CIG autorizzate (-24,6% a/a), imputabile esclusivamente al crollo della cassa in deroga (-63,5% a/a) che diminuisce per i noti problemi di rifinanziamento; anche il 2013 aveva visto un ricorso meno intenso, rispetto all anno precedente, alla CIG totale (- 29,3% medio annuo). Sono 25mila i lavoratori cassintegrati in Umbria. Secondo l indagine Unioncamere le imprese umbre si attendono per il terzo trimestre dell anno una sostanziale invarianza dell occupazione. Fonte: Unioncamere Umbria, Inps, Istat, Datastream Pag. 13

14 L eccellenze su territorio La regione Umbria oltre ad un importate patrimonio culturale, artistico e enogastronomico detiene anche altri comparti di eccellenza. La più importante realtà industriale umbra sono insediamenti industriali siderurgici, metalmeccanici e chimici concentrati nella provincia di Terni, sviluppatisi nel corso del XIX secolo, e storicamente e culturalmente legata all'industria pesante (es. "Acciai Speciali Terni ) anche se dalla metà degli anni 80 la sua importanza è andata sempre più ridimensionandosi, fino alla sua acquisizione da parte della Thyssen Krupp e alla successiva crisi del settore del settore ancora in atto. Altro comparto di punta sono le industrie meccaniche, aeronautiche, ferroviarie e per la produzione di macchine utensili, cuscinetti, motori elettrici ed impianti di vario genere che sono concentrati nell'area di Foligno; nel polo di Città di Castello/S.Giustino quelle per la produzione di macchine ed attrezzature per l'agricoltura. L'industria tessile, delle pelli, dell'abbigliamento e del cuoio è invece concentrata nel perugino e nell'alta Valle del Tevere mentre l'industria agroalimentare, con circa aziende, costituisce un altro punto di forza dell'economia regionale. Oltre che il vino nell'area del Lago Trasimeno è da segnalare l'olio di oliva nello spoletino, con la presenza di industrie di commercializzazione e trasformazione con mercato a livello nazionale e internazionale. Grande rilevanza nell'economia hanno anche l'industria dolciaria (punta di diamante la Perugian- Nestlè a Perugia), il comparto delle acque minerali (a Sangemini e Gualdo Tadino), la produzione di mangimi per la zootecnia (nella zona industriale di Bastia Umbra) e la trasformazione industriale delle carni e quella casearia. Significativo e di grande qualità è l artigianato umbro, di antica tradizione ed ancor oggi attivissimo, rappresenta un notevole patrimonio economico, artistico e culturale e costituisce l'ossatura principale del settore industriale regionale. Nella ceramica, nel legno e mobilio, in alcuni rami del tessile e abbigliamento l'azienda artigiana caratterizza la produzione e raggiunge livelli di alta qualità. Le principali aziende del mobilio si trovano nell'alta Valle del Tevere e nel tuderte; quelle del ferro battuto a Gubbio e ad Orvieto, mentre quelle produttrici di ceramica a Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto e Città di Castello. Fonte: Unioncamere Umbria Pag. 14

15 Il turismo 1/2 Movimento turistico Umbria (val. assoluti ) Arrivi Presenze Trend dell offerta turistica regionale Nei primi otto mesi del 2014 in Umbria, si registra una crescita degli arrivi e anche delle presenze dei turisti, sia italiani che stranieri, anche se permangono difficoltà e non tutti i comprensori turistici regionali segnano risultati soddisfacenti. Gli arrivi nella regione sono stati più di 1, 5 mln con un incremento del +6,5% a/a rispetto allo stesso periodo del Decisamente più contenuto, l'aumento delle presenze turistiche registrate, fermo a +1,06% a/a. A livello di territori, sono Orvieto e Terni le aree che nei primi 8 mesi del 2014 hanno registrato le migliori performance. Nell'orvietano si è segnato infatti il +21,46% a/a degli arrivi e il +6,79% a/a di presenze, mentre nel ternano si è registrato +9,50% a/a di arrivi + 7,68% a/a di presenze. Risentono nella crisi invece Foligno, Spoleto e sul Trasimeno che registrano dei cali solo delle presenze, mentre in alta Valle Tevere si registra una flessione degli arrivi. Tra i due territori provinciali, complessivamente quella di Terni vede aumentare gli arrivi del 14,92% a/a e le presenze del 6,62% a/a, la provincia di Perugia si ferma invece al +5,12% degli arrivi e al +0,27% delle presenze. Fonte: Banca d Italia e Regione Umbria Pag. 15

16 Il turismo 2/2 Spesa degli stranieri per aree e regioni nel 2013 Per quanto riguarda gli arrivi, l'incremento maggiore di visitatori nei primi 8 mesi di quest'anno è da attribuirsi ai turisti stranieri: + 8,6% a/a. Per le entrate valutarie degli stranieri, l Umbria si colloca al 16 posto a livello nazionale con una diminuzione nel 2013 del - 12,1% rispetto al Come arrivi e presenze degli stranieri, la regione si colloca a 13 posto delle presenze con una permanenza media di 3,3 giornate (2012) verso le 3,7 giornate del dato nazionale. Nel corso del 2014 sono proprio gli italiani ad aver allungato la durata del loro soggiorno (+2,88% a/a), a differenza dei turisti dall'estero, la cui permanenza segna anzi un negativo di -1,79% a/a. Arrivi e presenze degli stranieri nelle regioni italiane - anno 2012 Fonte: Istat Permanenza media Veneto ,9 Lombardia ,8 Lazio ,1 Toscana ,5 Trentino-Alto Adige Emilia- Romagna ,1 Campania ,3 Sicilia ,5 Piemonte ,2 Liguria ,2 Friuli-Venezia Giulia Regione Arrivi Presenze ,2 Sardegna Umbria ,3 Puglia Marche ,1 Valle d'aosta ,3 Calabria ,7 Abruzzo ,4 Basilicata ,4 Molise ,2 TOTALE ,7 Pag. 16

17 Le prospettive di breve e di medio periodo Il 2013 si è chiuso con un calo del Pil umbro in linea al dato medio nazionale (-1,9% medio annuo contro il - 1,9% dell Italia); tuttavia gli effetti della crisi risulteranno leggermente più persistenti della media nel prossimo quadriennio, con l economia umbra che stenterà a sperimentare i tassi di crescita previsti per l Italia. Le possibilità di ripresa della regione dipenderanno imprescindibilmente dall intensità del recupero del commercio estero e dalle vicissitudini del comparto della lavorazione dei metalli che contribuisce per oltre il 17% al valore aggiunto manifatturiero regionale e ne rappresenta quasi il 20% in termini di occupati ed è la prima voce dell export regionale con circa il 25% del totale. L andamento del Pil e investimenti fissi lordi (var. % ) PIL Investimenti fissi lordi Fonte: Prometeia Pag. 17

18 Dati socio economici Umbria (1/2) Umbria DATI SOCIO-ECONOMICI 2014 Var. % Var. % Var. % Umbria Italia Umbria Italia Umbria Italia Umbria Italia Popolazione residente a fine anno ,6 0,4 0,6 0,3 0,6 0,3 Occupati totali ,6-0,6 0,7 0,7 1,2 1,2 Forze di lavoro ,0 0,2 0,0 0,1 0,3 0,2 Persone in cerca di occupazione ,3 6,5-5,7-4,1-6,7-6,6 Tasso di occupazione 38,9 37,1-0,5-0,4 0,1 0,2 0,3 0,3 Tasso di disoccupazione 11,5 13,0 0,6 0,8-0,7-0,6-0,8-0,9 Dati in migliaia Tasso di occupazione: % Occupati totali su Popolazione; Tasso di disoccupazione: % Persone in cerca di occupazione su Forze di lavoro REDDITO E CONSUMI PRO-CAPITE DELLE FAMIGLIE Reddito disponibile ,1 1,3 2,4 2,7 2,9 3,2 Spesa per consumi finali ,7 0,8 2,1 2,2 2,6 2,7 Importi in euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi correnti IMPORT E EXPORT Importazioni ,3 3,0 5,1 4,9 5,4 5,3 Esportazioni ,5 2,9 6,1 5,6 5,2 4,7 % Import su valore aggiunto 11,7 24,5 0,3 0,6 0,7 1,4 0,5 1,0 % Exportrt su valore aggiunto 19,7 28,2 0,6 0,7 1,0 1,2 0,8 1,0 Importi in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti VALORE AGGIUNTO 2014 Var. % Var. % Var. % Umbria Italia Umbria Italia Umbria Italia Umbria Italia Compos. % 2014 Valore aggiunto ,8 0,9 1,4 1,5 1,4 1,6 Umbria Italia - Agricoltura ,4 0,0 0,9 0,6 0,8 0,7 2,7 2,0 - Industria ,9 1,3 0,7 1,1 0,8 1,1 17,1 18,3 - Edilizia ,0 0,0 1,0 1,3 0,6 0,5 6,7 5,6 - Servizi ,8 0,9 1,5 1,7 1,6 1,8 73,5 74,1 Tasso di industrializzazione (Italia=100) 93,5-0,2-0,1-0,1 Importi in in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti Tasso di industrializzazione: Incidenza del Valore aggiunto dell'industria sul Totale, in rapporto alla media nazionale Se, da un lato, l elevata incidenza dell agricoltura umbra (settore anticiclico per eccellenza) sul VA, rende la regione meno sensibile all andamento del ciclo economico internazionale, dall altro, l elevato peso dell edilizia, impatta negativamente data la crisi acuta che interessa il settore delle costruzioni. Secondo l indagine della Banca d Italia, nel 2014, l attività nel settore delle costruzioni ha continuato a contrarsi anche se con dinamiche minori rispetto agli anni passati, sia nel comparto dell edilizia residenziale (soprattutto quella di nuova realizzazione), sia nelle opere pubbliche. Fonte: Prometeia (aggiornamento luglio 2014) Pag. 18

19 Dati socio economici Umbria (2/2) Imprese Attive NUM. IMPRESE ATTIVE - GIUGNO 2014 Incid (%) Umbria Natalità (*) Mortalità (**) Imprese Attive Incid (%) Natalità (*) Mortalità (**) (%) (%) (%) (%) Agricoltura E Pesca ,9 1,7 2, ,8 1,7 1,5 Commercio Al Dettaglio ,6 2,4 3, ,7 2,6 2,6 Imprese Di Costruzioni ,6 2,2 2, ,9 2,3 2,2 Altri Servizi Vendibili ,9 2,0 1, ,7 2,2 1,7 Commercio All'Ingrosso ,9 2,4 3, ,8 2,4 2,1 Servizi Turistici ,9 1,9 3, ,4 2,6 2,5 Servizi Di Consulenza ,2 2,1 2, ,0 2,6 2,1 Concessionari Di Autovetture ,7 1,8 1, ,9 1,8 1,6 Servizi Di Trasporto ,6 0,5 1, ,9 0,9 1,9 Non Classificabile ,3 4,0 2, ,2 3,4 2,2 Totale ,0 2, ,1 2,0 (*) Numero imprese iscritte su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) (**) Numero imprese cessate (al netto delle cessazioni d'ufficio) su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) ITALIA Nel secondo trimestre del 2014 è cresciuto il numero delle imprese: le nuove iscrizioni sono state e l incremento recupera quasi integralmente la flessione del trimestre precedente. Comunque inferiore alla media nazionale il turnover imprenditoriale in Umbria, con la regione che sperimenta tassi di natalità leggermente inferiori al dato italiano mentre purtroppo il tasso di mortalità è superiore. Il settore dell agricoltura e pesca registra circa il 21% della aziende attive della regione, comunque la regione ha solo 1,6% delle aziende attive del totale nazionale. Fonte: Movimpresa (aggiornamento giu-14), Bankitalia Pag. 19

20 Dati socio economici confronto tra le due province umbre (1/2) Perugia DATI SOCIO-ECONOMICI 2014 Var. % Var. % Var. % Perugia Italia Perugia Italia Perugia Italia Perugia Italia Popolazione residente a fine anno ,7 0,4 0,7 0,3 0,7 0,3 Occupati totali ,7-0,6 0,7 0,7 1,1 1,2 Forze di lavoro ,2 0,2-0,1 0,1 0,3 0,2 Persone in cerca di occupazione ,4 6,5-6,0-4,1-6,8-6,6 Tasso di occupazione 39,0 37,1-0,6-0,4 0,0 0,2 0,2 0,3 Tasso di disoccupazione 11,7 13,0 0,5 0,8-0,7-0,6-0,8-0,9 Dati in migliaia Tasso di occupazione: % Occupati totali su Popolazione; Tasso di disoccupazione: % Persone in cerca di occupazione su Forze di lavoro REDDITO E CONSUMI PRO-CAPITE DELLE FAMIGLIE Reddito disponibile ,0 1,3 2,3 2,7 2,8 3,2 Spesa per consumi finali ,6 0,8 2,0 2,2 2,5 2,7 Importi in euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi correnti IMPORT E EXPORT Importazioni ,6 3,0 4,6 4,9 5,0 5,3 Esportazioni ,3 2,9 3,5 5,6 3,4 4,7 % Import su valore aggiunto 8,6 24,5 0,2 0,6 0,5 1,4 0,3 1,0 % Export su valore aggiunto 17,3 28,2-0,1 0,7 0,4 1,2 0,4 1,0 Importi in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti Terni DATI SOCIO-ECONOMICI 2014 Var. % Var. % Var. % Terni Italia Terni Italia Terni Italia Terni Italia Popolazione residente a fine anno ,3 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 Occupati totali ,4-0,6 1,0 0,7 1,4 1,2 Forze di lavoro ,5 0,2 0,3 0,1 0,6 0,2 Persone in cerca di occupazione ,5 6,5-4,7-4,1-6,3-6,6 Tasso di occupazione 38,5 37,1-0,3-0,4 0,3 0,2 0,4 0,3 Tasso di disoccupazione 11,2 13,0 0,8 0,8-0,6-0,6-0,7-0,9 Dati in migliaia Tasso di occupazione: % Occupati totali su Popolazione; Tasso di disoccupazione: % Persone in cerca di occupazione su Forze di lavoro REDDITO E CONSUMI PRO-CAPITE DELLE FAMIGLIE Reddito disponibile ,6 1,3 2,8 2,7 3,2 3,2 Spesa per consumi finali ,1 0,8 2,5 2,2 2,9 2,7 Importi in euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi correnti IMPORT E EXPORT Importazioni ,1 3,0 5,7 4,9 5,8 5,3 Esportazioni ,3 2,9 11,1 5,6 8,2 4,7 % Import su valore aggiunto 20,7 24,5 0,7 0,6 1,3 1,4 0,9 1,0 % Export su valore aggiunto 26,7 28,2 2,6 0,7 2,5 1,2 2,0 1,0 Importi in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti VALORE AGGIUNTO 2014 Var. % Var. % Var. % Perugia Italia Perugia Italia Perugia Italia Perugia Italia Valore aggiunto ,7 0,9 1,3 1,5 1,3 1,6 Perugia Italia - Agricoltura ,6 0,0 0,9 0,6 0,8 0,7 2,9 2,0 - Industria ,5 1,3 0,5 1,1 0,7 1,1 17,6 18,3 - Edilizia ,2 0,0 1,1 1,3 0,7 0,5 6,9 5,6 - Servizi ,8 0,9 1,5 1,7 1,6 1,8 72,6 74,1 Tasso di industrializzazione (Italia=100) 96,5-0,5-0,3-0,2 Importi in in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti Tasso di industrializzazione: Incidenza del Valore aggiundo dell'industria sul Totale, in rapporto alla media nazionale Compos. % 2014 VALORE AGGIUNTO 2014 Var. % Var. % Var. % Terni Italia Terni Italia Terni Italia Terni Italia Valore aggiunto ,1 0,9 1,6 1,5 1,6 1,6 Terni Italia - Agricoltura ,2 0,0 0,6 0,6 0,7 0,7 2,0 2,0 - Industria ,0 1,3 1,4 1,1 1,3 1,1 15,6 18,3 - Edilizia ,6 0,0 0,7 1,3 0,4 0,5 6,3 5,6 - Servizi ,1 0,9 1,7 1,7 1,7 1,8 76,2 74,1 Tasso di industrializzazione (Italia=100) 85,0 0,5 0,3 0,2 Importi in in milioni di euro e valori correnti, Variazioni % su prezzi costanti Tasso di industrializzazione: Incidenza del Valore aggiundo dell'industria sul Totale, in rapporto alla media nazionale Compos. % 2014 Fonte: Prometeia (aggiornamento luglio 2014) Pag. 20

21 Dati socio economici confronto tra le due province umbre (2/2) Perugia ITALIA Imprese Natalità Incid (%) Mortalità ( Imprese Incid (%) Natalità(*) Mortalità ( Attive (%) (%) Attive (%) (%) Agricoltura E Pesca ,3 1,6 2, ,8 1,7 1,5 Imprese Di Costruzioni ,7 2,2 2, ,9 2,3 2,2 Commercio Al Dettaglio ,2 2,3 3, ,7 2,6 2,6 Altri Servizi Vendibili ,8 2,0 1, ,7 2,2 1,7 Commercio All'Ingrosso ,5 2,5 3, ,8 2,4 2,1 Servizi Turistici ,9 2,0 3, ,4 2,6 2,5 Servizi Di Consulenza ,1 2,4 2, ,0 2,6 2,1 Servizi Di Trasporto ,7 0,4 1, ,9 0,9 1,9 Concessionari Di Autovetture ,5 1,5 2, ,9 1,8 1,6 Sistema Moda ,3 1,7 2, ,6 2,4 2,6 Totale ,9 2, ,1 2,0 (*) Numero imprese iscritte su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) (**) Numero imprese cessate (al netto delle cessazioni d'ufficio) su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) Terni Le tensioni occupazionali si manterranno elevate anche nel 2015, con la disoccupazione che dovrebbe salire pur mantenendosi a tassi inferiori alla media nazionale. Il peso delle vendite all estero della provincia (26,7% sul V.A.) risulta in linea con il dato nazionale, ma la crisi della metallurgia ha depresso l andamento dell export locale e non riuscirà a cogliere i frutti di una imminente ripresa. Le imprese della provincia si mostrano vitali come rispetto alla media nazionale, ma registrano, una mortalità inferiore a quella nazionale NUM. IMPRESE ATTIVE - GIUGNO 2014 Perugia Nella provincia si registra un elevata incidenza dell agricoltura (settore anticiclico per eccellenza) sul VA, rende la provincia meno sensibile all andamento del ciclo economico internazionale, dall altro, l elevato peso dell edile, impatta negativamente dato il perdurare della crisi che interessa il settore delle costruzioni. Il peso dell export provinciale è del 17,3% sul V.A. rispetto al 28,2% del dato nazionale. Il comparto dell agricoltura è quello con il maggior numero di imprese attive (21,3% del totale). NUM. IMPRESE ATTIVE - GIUGNO 2014 Terni ITALIA Imprese Natalità Incid (%) Mortalità ( Imprese Incid (%) Natalità(*) Mortalità ( Attive (%) (%) Attive (%) (%) Agricoltura E Pesca ,5 2,2 1, ,8 1,7 1,5 Commercio Al Dettaglio ,9 2,8 2, ,7 2,6 2,6 Imprese Di Costruzioni ,3 2,2 1, ,9 2,3 2,2 Altri Servizi Vendibili ,1 1,9 2, ,7 2,2 1,7 Commercio All'Ingrosso ,0 2,2 2, ,8 2,4 2,1 Servizi Turistici ,9 1,7 2, ,4 2,6 2,5 Servizi Di Consulenza 844 4,4 1,5 1, ,0 2,6 2,1 Concessionari Di Autovetture 594 3,1 2,5 1, ,9 1,8 1,6 Non Classificabile 493 2,6 5,0 1, ,2 3,4 2,2 Servizi Di Trasporto 421 2,2 0,8 1, ,9 0,9 1,9 Totale ,1 1, ,1 2,0 (*) Numero imprese iscritte su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) (**) Numero imprese cessate (al netto delle cessazioni d'ufficio) su imprese registrate a inizio anno (tasso annualizzato) Fonte: Movimpresa (aggiornamento giu-14), Bankitalia Pag. 21

22 Il mercato immobiliare Compravendite e prezzi delle abitazioni in Italia Compravendite di immobili residenziali* (Umbria) I/2011 II/2011 III/2011 IV/2011 I/2012 II/2012 III/2012 IV/2012 I/2013 II/2013 III/2013 IV/2013 I/2014 II/2014 * N di transazioni normalizzate (NTN) rispetto all effettiva quota di proprietà oggetto di compravendita. Nel I trimestre le compravendite di abitazioni, valutate al netto della stagionalità, recuperano la temporanea flessione di fine 2013, su cui aveva influito l approssimarsi della riduzione delle imposte di registro e di quelle ipotecarie e catastali; nello stesso periodo la flessione dei prezzi delle abitazioni è proseguita, pur attenuandosi significativamente. Nel 2013 le compravendite residenziali nella Regione subiscono una flessione superiore a quella registrata in Italia (-12,2% vs -9,2% a/a). Il capoluogo di regione, nel II trimestre 2014, ha registrato una crescita del volume di compravendite di immobili residenziali (+6,2% a/a), rispetto al dato nazionale (+1,8%). Dati positivi anche nel II trimestre 2014 a livello regionale (+2,4% a/a per l intera provincia e +2,1% a/a per i capoluoghi) rispetto anche al dato nazionale. I finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per l acquisto di abitazioni, hanno avuto una dinamica di flessione meno accentuata da fine 2012 ma comunque facendo peggio del dato nazionale, visto che nel II trimestre 2014 si è registrata una diminuzione del -1,6% a/a in linea con il dato nazionale (-1,6% a/a). Finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per acquisto abitazioni (% a/a) 5% 3% 1% -1% -3% -5% Fonte: Bankitalia, Bollettino Economico, luglio Bankitalia (BIP on line). Agenzia delle Entrate, Osservatorio mercato immobiliare. Italia Umbria Pag. 22

23 Il credito Impieghi vivi alle imprese per residenza della controparte: Umbria vs Italia Qualità del credito alle imprese: Italia eumbria 1,40% 1,35% 1,30% 1,25% 1,20% 1,15% 1,10% Rapporto Umbria/Italia % sofferenze/impieghi vivi Italia % sofferenze/impieghi vivi Umbria Nel primo semestre dell anno, la dinamica degli impieghi vivi (al netto cioè delle sofferenze) a livello regionale, si è dimostrata leggermente più favorevole rispetto al contesto italiano. A luglio 2014 gli impieghi alle imprese dell Umbria sono scesi del -4,7% a/a verso -5,3% a/a del dato nazionale, toccando gli 10,904 mld di euro. Anche gli impieghi totali flettono (-3,9% a/a) meno del dato italiano (-4,5% a/a). Relativamente alla qualità del credito, si accentua, a inizio anno 2014, il leggero rialzo l andamento delle sofferenze verso clientela imprese in Umbria rispetto all intero territorio nazionale, che raggiunge il 23,09% verso il 17,32% del dato italiano. Le sofferenze lorde complessive in Italia si assestano a giugno alla cifra record di 170 mld di euro (+23,2% a/a) contro i circa 3,041 mld di euro dell Umbria (+21,7% a/a). Fonte: Matrice dei Conti Bankitalia Pag. 23

24 Contatti Area Pianificazione Strategica & Investor Relations Autori Pubblicazione Fabrizio Bianchi Tel.: Disclaimer This analysis has been prepared solely for information purposes. This document does not constitute an offer or invitation for the sale or purchase of securities or any assets, business or undertaking described herein and shall not form the basis of any contract. The information set out above should not be relied upon for any purpose. Banca Monte dei Paschi has not independently verified any of the information and does not make any representation or warranty, express or implied, as to the accuracy or completeness of the information contained herein and it (including any of its respective directors, partners, employees or advisers or any other person) shall not have, to the extent permitted by law, any liability for the information contained herein or any omissions therefrom or for any reliance that any party may seek to place upon such information. Banca Monte dei Paschi undertakes no obligation to provide the recipient with access to any additional information or to update or correct the information. This information may not be excerpted from, summarized, distributed, reproduced or used without the consent of Banca Monte dei Paschi. Neither the receipt of this information by any person, nor any information contained herein constitutes, or shall be relied upon as constituting, the giving of investment advice by Banca Monte dei Paschi to any such person. Under no circumstances should Banca Monte dei Paschi and their shareholders and subsidiaries or any of their employees be directly contacted in connection with this information

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