SOTTO LA LENTE Il rientro dalle vacanze

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1 SOTTO LA LENTE Il rientro dalle vacanze Riprendere un filo, lasciato prima della partenza e magari sciogliere anche qualche nodo, dimenticato al sole delle vacanze estive. L estate è finita, e anche i vacanzieri settembrini hanno fatto rientro alla base. Ma per qualcuno il tempo di riprendere in mano il filo dei propri impegni lavorativi, della propria vita di tutti giorni, è complicato dallo stress di fine vacanze. Vacanze che peraltro, secondo Confesercenti, la crisi ha ridotto un po per tutti, sia in termini di spesa che di durata. Puntuale alla fine delle ferie, la sindrome da fine estate colpisce inesorabile tre turisti europei su quattro: il 27% dei viaggiatori italiani, il 20% degli spagnoli, il 10% dei tedeschi ed il 36% dei francesi ne soffre abitualmente, mentre un viaggiatore europeo su due soffre dal mal da rientro solo di tanto in tanto. Un turista europeo su tre invece, sembra esserne immune. È il celebre portale di turismo TripAdvisor a disegnare questo scenario. Il miglior rimedio? Più di tre turisti europei su quattro si tiene occupato progettando già il prossimo viaggio. A due settimane dal rientro gli italiani resistono ancora bene allo stress (46%), ma un italiano su quattro si sente già teso come prima delle vacanze solo dopo un giorno dal ritorno alla normalità. Stanchi, tristi, depressi: i viaggiatori europei al rientro sembrano davvero lontani dalla perfetta forma psico-fisica: i più tristi sono gli inglesi (42%), seguiti dagli spagnoli (27%), dagli italiani (25%), dai francesi (23%) e dai tedeschi (11%). I più bisognosi di una siesta sono gli spagnoli, in assoluto i più stanchi dopo il ritorno a casa (36%), seguiti dagli inglesi (32%), dagli italiani (24%), dai francesi (23%) e dai tedeschi (15%). Il guaio delle cose belle, forse, è che prima o poi finiscono. che hanno trascorso le proprie ferie a casa, i ritmi delle ferie sono lenti come sotto l ombrellone! Secondo qualcuno il primo errore è tornare dalle ferie il giorno prima di riprendere il lavoro. Lo stacco tra un tramonto in riva al mare e la mensa aziendale potrebbe essere troppo anche per i tipi più calmi. Anche le manie da social network finiscono sul banco degli imputati in rete; seppur sia divertente guardare e condividere le foto delle vacanze con i propri amici e i compagni di viaggio, esagerare potrebbe far sì che la nostalgia prenda il sopravvento. Tra i consigli più gettonati c è quello di stare il più possibile all aria aperta, per godersi il sole di fine estate e primo autunno, una lunga passeggiata dopo il lavoro, un giro in bicicletta e un po di sport possono aiutare a sfogare i primi effetti dello stress lavorativo. Secondo qualcuno invece, un cambiamento può essere rilassante quanto una vacanza. Le novità infatti, potrebbero aiutare a distogliere l attenzione dai giorni spensierati ormai alle spalle. A proposito di cambiamenti, l autunno per molti è un periodo di scelte. E infatti c è chi utilizza proprio il periodo delle ferie per pensare a cosa è necessario cambiare nella propria vita o in quella dei propri cari. Come per i bambini infatti, che appena tornati sui banchi di scuola, dovranno scegliere insieme ai genitori un nuovo sport, o un attività per il tempo libero, anche per i grandi, perché no, potrebbe essere il momento giusto per iscriversi in palestra, a un corso di lingua, o iniziare un nuovo hobby! Basta una breve navigata sul web per rendersi conto di quanto il tema sia sentito, e non è difficile trovare i consigli più svariati per riprendere il ritmo e scongiurare il rischio di sperperare in poco tempo i benefici delle ferie finite. E non sono esentati quelli pag.1

2 STAR BENE Sconfiggere la sedentarietà con lo sport L allarme arriva da più parti, e il tema è stato affrontato più volte anche dalla first lady più famosa del mondo, Michelle Obama. I dati di una ricerca norvegese, pubblicata sul Lejf Inge Tjelta, Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports, hanno messo nero su bianco la scarsa attitudine dei bambini di oggi al movimento e una poca propensione verso lo sport. Il vero problema, secondo gli esperti, è imputabile alla troppa sedentarietà che negli ultimi anni ha cambiato lo stile di vita e la forma fisica dei bambini. Parlando del nostro Paese, se fino agli anni novanta era comune per i più piccoli uscire per le strade a giocare e a fare attività fisica, la diffusione capillare della tecnologia li ha spinti inevitabilmente a restare per ore e ore seduti davanti alla televisione o al pc. Anche una ricerca promossa da Save the Children ha confermato questa tendenza. Dalla ricerca risulta che quasi il 20% dei bambini italiani non pratica nessuna attività fisica durante il tempo libero e quella proposta a scuola è spesso insufficiente e inadeguata; il 38% di chi invece pratica una regolare attività fisica segue i corsi e gli allenamenti solo perché costretto dai genitori. Il 59% dei giovani tra i 6 e i 17 anni passa il suo tempo libero in casa e ben il 39% mangia regolarmente davanti alla tv. propria personalità. Dedicare tempo al gioco e allo sport, inoltre, aiuta a tenere i bambini lontani dalla televisione, dal computer e dai videogiochi, che, utilizzati in modo eccessivo possono portare ad avere disturbi legati al peso e ai rapporti sociali. Lo sport può diventare un'ottima terapia per curare piccoli problemi comportamentali dei propri figli: si può aiutarli a vincere la timidezza e la difficoltà a intrattenere relazioni con i coetanei, iscrivendoli a uno sport di gruppo in cui si dovranno confrontare con gli elementi di una squadra; mentre un bambino con difficoltà di concentrazione potrà invece beneficiare della pratica di uno sport individuale. Il primo approccio allo sport però, è bene che sia molto generico, non agonistico e preferibilmente ludico. I più consigliati dai pediatri sono la ginnastica e il nuoto. Un bimbo infatti, durante i primi anni della sua vita, dovrebbe prendere lo sport solo come un gioco e uno sfogo, senza nessuna pressione da parte di genitori e insegnati. Fondamentale, fin dall inizio, un consulto con il medico, che potrà indirizzare il bambino verso una certa disciplina in relazione alle sue attitudini psicomotorie. Il corpo dei bambini però, ha tutte quelle caratteristiche adatte per muoversi e fare attività ricreative e sportive, tanto utili alla salute. Un bambino che pratica lo sport fin dalla tenera età, getta le basi per un corpo più sano e armonico rispetto a un coetaneo sedentario. I vantaggi che si possono trarre dall approccio a una disciplina sportiva già a partire dai 4/5 anni di età non sono però solamente legati al benessere fisico, ma anche a quello psicologico, stimolando per esempio la produzione delle cosiddette molecole del benessere (endorfine), che sono utili a rafforzare la stima in se stessi e il senso di responsabilità: vantaggi di cui un bambino potrà godere in età adolescenziale e nel processo di costruzione della pag.2

3 STUPORE ASSICURATO L'incredibile assicurazione di un tifoso Mentre dedicare parte delle proprie risorse economiche per le spese di assicurazione dell auto, della casa o della propria salute è ormai consuetudine per la gran parte dei cittadini, ci sono alcune storie di polizze insolite che hanno fatto il giro del mondo. Quanto costa una sconfitta sportiva? Molto, ma non solo per i professionisti dello sport, anche per i tifosi. Gli choc psicologici conseguenti a una delusione ricevuta dal proprio idolo o dalla propria squadra non sono infatti una cosa da nulla. La storia che ha fatto parlare il web è quella del tifoso inglese Paul Hucker che in occasione dei Mondiali di Germania 2006 stipulò una polizza assicurativa che prevedeva un rimborso di circa un milione di sterline se la nazionale inglese fosse stata eliminata al primo turno della rassegna iridata. Dopo le amarezze del precedente mondiale e del campionato europeo, infatti, Hucker dichiarò al proprio agente assicurativo che era preoccupato per la sua salute qualora avesse dovuto sopportare un altro choc per causa della nazionale dei Tre Leoni. Se l evento si fosse verificato, Hucker avrebbe dovuto fornire evidenze mediche dell impatto dell eliminazione sulla sua salute. Inserita nel gruppo B, con Trinidad e Tobago, Svezia e Paraguay, l Inghilterra riuscì però a qualificarsi al primo posto, scongiurando ogni malessere per l appassionato Hucker! Basten: il campione olandese del Milan che dopo tre palloni d oro dovette ritirarsi prematuramente per i problemi alla cartilagine della caviglia, a metà degli anni 90. Il danno inestimabile che pagò la società rossonera per la perdita di un tale campione fu in parte ripagato dall indennizzo previsto da una polizza sottoscritta all acquisto dell attaccante. Ben diverse, molto più costose, e forse meno stupefacenti, le polizze che le società sportive possono decidere di sottoscrivere. Tra quelle meno convenzionali, ci sono ad esempio quelle che nel mondo del calcio si possono attivare per prevenire i danni di una mancata qualificazione alle coppe europee, che garantiscono cospicui flussi di denaro nelle casse delle società, o della retrocessione. Un altro ampio capitolo è quello delle polizze per infortunio, che non coprono solo i calciatori, ma anche le società per i danni che ne subiscono. Storico fu l epilogo della carriera di Marco Van pag.3

4 APOTROPAICO La coccinella Si dice che se una coccinella si posa su una mano assicuri fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini presenti sulle sue ali anteriori. Se poi si riesce a contare fino a 22 mentre la coccinella è ancora poggiata sulla propria mano, la dose di fortuna può addirittura aumentare. Non si conosce l origine di questa credenza forse legata al rosso, colore delle sue ali anteriori, associato alla fortuna da diverse tradizioni antiche. Si dice invece che uccidere una coccinella porti sfortuna. Questa superstizione è molto antica e deriva dal ruolo fondamentale svolto dall'agricoltura nelle società primitive. La coccinella è infatti un insetto molto utile agli agricoltori; nonostante il suo gentile aspetto, quest insetto è infatti un feroce distruttore di pidocchi e pare che sia capace di divorarne mille in un solo giorno! Gli agricoltori speravano quindi che la malasorte accompagnasse chi faceva del male alle coccinelle, così preziose per il loro lavoro. pag.4

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