Al via la trattativa per la riforma del sistema contrattuale

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1 Al via la trattativa per la riforma del sistema contrattuale a cura di MAURO ZANONI In questi giorni, dopo le numerose assemblee sindacali svolte nei luoghi di lavoro, prende avvio la trattativa per il rinnovo del sistema contrattuale in vigore nel nostro Paese. Si tratta di un confronto che si pone l obiettivo ambizioso di riformare un sistema definito ormai 15 anni fa attraverso il famoso Protocollo del 23 luglio 1993, accordo sindacale considerato da molti studiosi come la più significativa esperienza negoziale condotta in Italia negli ultimi trent anni. Dopo migliaia di assemblee svolte da Cgil, Cisl e Uil nei luoghi di lavoro, prende avvio in questi giorni il confronto tra Sindacati, Associazioni dei datori di lavoro e governo sulla riforma del sistema contrattuale. Si tratta di una questione da tempo nell agenda politico-sindacale, che prende l avvio in uno scenario completamente nuovo rispetto a pochi mesi fa: oltre al cambiamento del quadro politico, è cambiata da poco la guida di Confindustria, maggiore Associazione di rappresentanza delle aziende del Paese. In questo contesto è evidente che il risultato del confronto che si sta avviando appare molto incerto. Da questo punto di vista vanno purtroppo sottolineati alcuni segnali non positivi delle controparti, quali un irrigidimento preventivo di Confindustria sui meccanismi di recupero salariale, così come alcune sirene governative che sembrano soffiare sul fuoco delle differenze di impostazione tra i sindacati, nella speranza forse di riaprire lacerazioni del passato. Tuttavia ciò che oggi appare estremamente significativo è il clima di coesione tra Cgil, Cisl e Uil che, attraverso un cammino lento e condiviso, hanno definito posizioni comuni sancite nella Piattaforma unitaria presentata nelle assemblee delle scorse settimane. Proprio a partire da questa Piattaforma, vogliamo con questo contributo facilitare la lettura di un confronto di estrema importanza e complessità. Si tratta, ne siamo pienamente consapevoli, di un contributo parziale, sul quale occorrerà tornare per i necessari approfondimenti e per mantenere un livello adeguato di informazione sui passaggi salienti del confronto con le controparti. Tuttavia riteniamo importante fornire alcuni spunti di riflessione ai nostri lettori, soprattutto a colori i quali non hanno avuto la possibilità di partecipare alle assemblee nei luoghi di lavoro. Quale sia la filosofia che sostiene la posizione sindacale è chiarito nella premessa della Piattaforma: da un lato il miglioramento delle condizioni di reddito, di sicurezza e qualità del lavoro e dei lavoratori attraverso la crescita qualitativa del Paese, dello stato sociale e della competitività e produttività delle imprese ; dall altro la scrittura di un accordo unico che definisca un modello contrattuale per tutti i settori pubblici e privati da realizzarsi attraverso la revisione della struttura definita dall accordo del 23 luglio 1993, struttura che resta parte integrante della strategia del Sindacato confederale. Non si tratta quindi di rivedere l impostazione strategica di quell accordo, quanto di ridefinirne alcune parti in maniera più coerente con i cambiamenti del contesto socio-economico. Ciò a partire dalla consapevolezza che la tutela e il miglioramento del reddito dei lavoratori vanno perseguiti su due grandi terreni di impegno tra loro complementari ed interdipendenti :

2 1. quello generale che deve garantire un welfare solidaristico ed efficiente (controllo di prezzi e tariffe, sistema fiscale equo, riduzione della pressione fiscale sulle retribuzioni) 2. quello regolato dal sistema contrattuale su due livelli per tutelare il potere d acquisto delle retribuzioni e ridistribuire la produttività. La Piattaforma pone quindi l accento su tre temi portanti: la riforma del sistema contrattuale; la revisione delle norme in tema di rappresentanza e rappresentatività sindacale; la definizione di misure atte ad affrontare la sempre maggiore precarietà connessa ai cambiamenti socio-economici. La riforma del sistema contrattuale Per quanto riguarda la riforma del sistema contrattuale, gli aspetti salienti della Piattaforma sono: - riduzione della durata contrattuale da 4 (2+2 per la parte economica) a 3 anni - mantenimento del doppio livello contrattuale (nazionale e aziendale) - rafforzamento e piena esigibilità del secondo livello (oggi solo il 30% dei lavoratori è coperto dalla contrattazione aziendale - istituzione di un livello alternativo a quello aziendale (territoriale, regionale, di settore o filiera) così da garantire copertura anche alle aziende dove la presenza del sindacato è meno radicata - definizione di meccanismi di recupero salariale più efficaci rispetto a quelli attuali (viene introdotto il concetto di inflazione realisticamente prevedibile al posto di inflazione programmata ) - definizione di meccanismi di rinnovo più stringenti, anche per evitare riduzioni della capacità di recupero salariale (superamento dell una tantum sostituita dalla decorrenza retroattiva degli aumenti). Per consentire una più precisa valutazione delle modifiche proposte da Cgil, Cisl e Uil, in allegato proponiamo una tavola sinottica (tav. 1) di confronto tra il sistema definito dall accordo del 23 luglio 1993 e quello contenuto nella Piattaforma. Oltre alla ridefinizione degli assetti, nella Piattaforma si fa esplicito riferimento alla necessità di razionalizzare le aree di copertura dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (oltre 400), prevedendo la possibilità di accorpamenti e favorendo la riunificazione di contratti analoghi. La revisione delle norme in materia di rappresentanza e democrazia Da tempo questi temi sono oggetto di confronto, spesso anche serrato, tra le Organizzazioni sindacali. L impostazione della Cgil è da sempre orientata alla promulgazione di una legge che disciplini i vari aspetti, sulla falsariga di quella approvata nel lontano 1998 per i settori del Pubblico impiego. Tuttavia le altre Organizzazioni hanno sempre osteggiato questa soluzione, preferendo la strada di una accordo tra le parti. La Cgil, pur confermando la propria preferenza per la soluzione legislativa, ha deciso di superare questo stallo convenendo sull ipotesi di un accordo sindacale nel quale siano contenuti i criteri ed i concetti base cui la legge avrebbe dovuto ispirarsi. Rinviando alla tavola sinottica allegata (tav. 2) per un confronto tra le norme precedenti e quelle prospettate dalla Piattaforma, indichiamo i punti essenziali e qualificanti della proposta: - certificazione della rappresentatività attraverso regole certe e assegnazione di un ruolo di garanzia ad un soggetto terzo (il CNEL, Consiglio Nazionale dell'economia e del Lavoro, organo di rilievo Costituzionale) 2

3 - misurazione del reale grado di rappresentatività dei diversi sindacati attraverso un mix tra dato associativo (numero di iscritti) e dato elettorale (voti ottenuti nelle elezioni delle RSU, Rappresentanze Sindacali Aziendali) - definizione di un percorso democratico di coinvolgimento dei lavoratori e dei pensionati nelle fasi di costruzione, gestione e validazione degli accordi di natura confederale (viene esplicitamente richiamato il meccanismo referendario utilizzato per la consultazione del Protocollo sul welfare del 2007 che coinvolse oltre 6 milioni di persone). Misure per prevenire la precarietà Anche se in maniera non strutturata ed articolata, nel Protocollo sono contenuti diversi richiami alla necessità di contrastare la precarietà del lavoro. In particolare vengono richiamati i seguenti punti: - formazione per l accesso, la sicurezza e la professionalità, quali priorità su cui intervenire per la definizione di nuovi diritti contrattualmente previsti - rafforzamento della normativa per i casi di appalti, outsourcing, cessioni di rami d azienda, così da garantire i diritti dei lavoratori coinvolti in questi processi - definizione di accordi e norme quadro per garantire ai lavoratori coinvolti nei processi sopra richiamati le condizioni normative esistenti presso l azienda cedente - piena utilizzazione della cd. clausola sociale (garanzia della riassunzione dei lavoratori alle medesime condizioni contrattuali in caso di cambio di appalto) - definizione in termini contrattuali dei temi della parità di opportunità tra uomini e donne nell accesso al lavoro e nel rapporto di lavoro (superamento delle semplici dichiarazioni di principio) - maggiore considerazione della dimensione europea nelle relazioni sindacali e nella legislazione sul lavoro, così da governare i processi che travalicano la dimensione nazionale. Come detto in premessa il risultato di questo confronto appare piuttosto incerto. L esito dipenderà, oltre che dall atteggiamento che assumeranno governo e associazioni datoriali, anche dalla tenuta della rinnovata unità sindacale. In questo senso è utile sottolineare che i contenuti della Piattaforma rappresentano il patto di azione tra Cgil, Cisl e Uil, patto su cui dovranno essere misurate le posizione degli altri sindacati e delle controparti. Al di là degli aspetti tecnici delle soluzioni che verranno prospettate, ciò che conterà saranno gli aspetti sostanziali; è evidente, infatti, che concetti quali inflazione realisticamente prevedibile o penalizzazioni in caso di mancato rispetto delle scadenze si prestano a soluzioni diversificate. Tuttavia crediamo sia importante considerare come, a differenza di quanto accadde nel 2001, il Sindacato confederale si presenta compatto a questo importantissimo appuntamento. Proprio questa ritrovata unità rappresenta la condizione di novità che lascia ben sperare nel raggiungimento di un accordo positivo per milioni di lavoratori e lavoratrici, di pensionati e pensionate. L intento dichiarato di questa scheda è fornire un primo momento di informazione sul punto di partenza della trattativa; l impegno che ci assumiamo è di fornire una informazione il più possibile puntale sui passaggi salienti del confronto, così da collaborare, nei limiti del nostro ruolo, alla costruzione di un processo partecipato all iter negoziale. 3

4 TAV. 1: ASSETTI, OBIETTIVI, DURATA E MECCANISMI DI RINNOVO DEI CONTRATTI Argomento Accordo 23 luglio 1993 Piattaforma CGIL-CISL-UIL Note ASSETTO CONTRATTUALE Si prevedono 2 livelli di contrattazione: - il livello nazionale di categoria (CCNL Nazionale) - il livello aziendale (o territoriale laddove previsto) Si prevedono 2 livelli di contrattazione: - il livello nazionale di categoria (CCNL Nazionale) - il livello aziendale o territoriale Il secondo livello dovrà essere pienamente esigibile (oggi copre meno del 30% del totale degli occupati). E prevista l alternativa tra livello aziendale o territoriale per consentire la massima copertura anche nelle aziende di piccole dimensioni dove è meno incisiva la presenza del Sindacato. Il livello territoriale potrà articolarsi (a seconda delle situazioni socio-economiche e produttive) in livello regionale, provinciale, settoriale, di filiera, di comparto, di distretto, di sito produttivo. OBIETTIVI ECONOMICI - salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni - tutela e miglioramento delle condizioni di reddito L impostazione contenuta nel Protocollo fa esplicito riferimento a due grandi terreni di impegno tra loro complementari ed interdipendenti: quello generale da perseguirsi attraverso il sistema di welfare e quello regolato dal sistema contrattuale DURATA CCNL NAZIONALE - 4 anni per la parte normativa - 2 bienni per la parte economica - 3 anni sia per la parte normativa che per quella economica In questo modo, oltre che una migliore copertura dal punto di vista retributivo, si prevede anche una maggiore aderenza della parte normativa al cambiamento del contesto di riferimento. AUMENTI ECONOMICI E RECUPERO DELL INFLAZIONE - gli aumenti economici sono calcolati sulla base dell inflazione programmata - recupero del differenziale tra inflazione programmata e reale nel biennio successivo - il meccanismo è il medesimo su base triennale anziché su 2 bienni - l aumento è calcolato sulla base dell inflazione realisticamente prevedibile Viene sostituito il concetto di inflazione programmata con quello di inflazione realisticamente prevedibile. Tale concetto dovrà essere supportato da parametri ufficiali di riferimento e dovranno essere adeguati gli indicatori di inflazione facendo riferimento, ad esempio, agli indice dei consumi e dei mutui. Inoltre, a fronte di differenziali inflazionistici, dovranno essere definiti meccanismi certi di recupero.

5 TAV. 1 (SEGUE): ASSETTI, OBIETTIVI, DURATA E MECCANISMI DI RINNOVO DEI CONTRATTI Argomento Accordo 23 luglio 1993 Piattaforma CGIL-CISL-UIL Note MECCANISMI DI RINNOVO DEI CCNL Prevista la IVC (Indennità di Vacanza Contrattuale): - dopo 3 mesi dalla scadenza prevista una indennità pari al 30% del tasso di inflazione programmato - dopo 6 mesi tale indennità aumenta al 50% - una tantum a recupero del periodo di mancata copertura Si propone l adozione di diverse misure: - avvio delle trattative 6 mesi prima della scadenza del CCNL - penalizzazioni in caso di mancato rispetto delle scadenze - decorrenza minimi salariali dalla scadenza del CCNL Le modalità contenute nella Piattaforma hanno lo scopo di evitare che i temporeggiamenti e la non volontà dei datori di lavoro di sottoscrivere i CCNL si tramutino in una penalizzazione salariale per i lavoratori. Il meccanismo proposto supera il concetto di IVC (Indennità di Vacanza Contrattuale) e di una tantum, in quanto gli aumenti salariale avranno effetto a partire dalla scadenza del CCNL precedente. L auspicio è che tali meccanismi rendano più certe e definite le modalità di rinnovo del CCNL. ESIGIBILITÀ SECONDO LIVELLO - la contrattazione aziendale è prevista secondo le modalità definite dal CCNL - va sostenuta la diffusione quantitativa e qualitativa del secondo livello contrattuale - va affermata per via pattizia (accordo tra le parti) la piena esigibilità del secondo livello La contrattazione di secondo livello coinvolge attualmente circa il 30% dei lavoratori occupati. Ciò in quanto nelle aziende con meno di 15 dipendenti (circa il 90% di quelle operanti nel nostro Paese) la presenza del sindacato è limitata da una normativa non adeguata. Cgil, Cisl e Uil propongono che il secondo livello diventi pienamente esigibile attraverso un accordo sindacale che preveda l alternatività tra livello aziendale e territoriale; in sostanza, laddove non sia possibile raggiungere accordi aziendali, dovranno essere stipulati accordi a livello territoriale da applicarsi, alternativamente a quelli aziendali, a tutti i lavoratori. EROGAZIONI SALARIALI DEL SECONDO LIVELLO - correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati finalizzati ad incrementi di produttività, di qualità e di competitività, compresi i margini di produttività - incentrate sul salario per obiettivi rispetto a parametri di produttività, qualità, redditività, efficienza, efficacia. - il legame tra salario e obiettivi richiede trasparenza sul quadro economico-finanziario e di bilancio e una più approfondita qualità dei processi di informazione e consultazione Gli aumenti salariali negoziati al secondo livello rimarranno legati ai risultati conseguiti dall azienda (produttività, qualità, efficienza, efficacia, etc.). Tuttavia nella Piattaforma viene posto l accento sulla necessità di considerare pienamente tutti gli indicatori che definiscono il legame tra salario e obiettivi, così da rendere più trasparente la negoziazione e garantire il pieno coinvolgimento del sindacato e dei lavoratori nella definizione degli stessi. In particolare viene richiamata la necessità di una maggiore trasparenza sul quadro economico-finanziario e di bilancio e una più approfondita qualità dei processi di informazione e consultazione.

6 TAV. 2: RAPPRESENTANZA, RAPPRESENTATIVITÀ, DEMOCRAZIA Argomento Accordo 23 luglio 1993 Piattaforma CGIL-CISL-UIL Note CERTIFICAZIONE DELLA RAPPRE- SENTATIVITÀ - non prevista - per il settore pubblico si conferma il ruolo dell ARAN - per il settore dei pensionati si conferma il ruolo degli Istituti previdenziali - per il settore privato viene individuato nel CNEL l Ente preposto alla certificazione del numero degli iscritti La questione della certificazione della rappresentatività è di estrema importanza, in quanto costituisce la base dei più elementari princìpi di democrazia. Infatti, misurare la rappresentatività delle diverse Organizzazioni sindacali, costituisce l unico strumento per garantire che chi sottoscrive gli accordi sia effettivamente rappresentativo delle persone su cui questi accordi produrranno effetti. Questo tema era alla base della richiesta da parte della Cgil di un intervento legislativo; ora viene recuperato attraverso un meccanismo pattizio. LO STRUMENTO NORMATIVO - accordo interconfederale - accordo generale quadro Come detto la posizione della Cgil è da anni orientata ad una soluzione legislativa. Tuttavia si è preferito percorrere la strada di un accordo quadro per valorizzare l unità sindacale, superando così le resistenze delle altre Organizzazioni. La soluzione prospettata comprende molti aspetti contenuti nella legge che disciplina l elezione delle RSU nei settori pubblici; ciò ha consentito di superare i limiti contenuti nel precedente accordo interconfederale. MISURAZIONE DELLA RAPPRE- SENTATIVITÀ - non prevista - come per il settore pubblico, il livello di rappresentatività sarà calcolato sulla base di un mix tra numero di iscritti e voti ottenuti nelle elezioni delle RSU Si tratta di un importantissimo concetto democratico: il Sindacato firma accordi i cui effetti ricadono su tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti. Conseguentemente il livello di rappresentatività deve essere misurato tenendo in considerazione anche la rappresentanza effettiva dei lavoratori non iscritti; per consentire ciò si farà riferimento ai risultati elettorali ottenuti nelle elezioni delle RSU. DEMOCRAZIA SINDACALE - non previsto - gli accordi confederali con valenza generale saranno sottoposti a consultazione certificata tra tutti i lavoratori ed i pensionati - per quanto riguarda gli accordi di categoria, verranno definiti regolamenti nel quadro delle scelte della Piattaforma La Piattaforma opera una importante innovazione: come avvenuto recentemente per il Protocollo del luglio 2007, lavoratori e pensionati saranno chiamati ad esprimersi attraverso un referendum sui contenuti degli accordi confederali (quelli di rilievo generale come appunto quello in oggetto). Per quanto riguarda gli accordi di categoria, quelli che ricadono solo sui lavoratori che operano in un determinato settore, si rimanda alla definizione di regolamenti che si orienteranno nel quadro delle scelte della Piattaforma (il riferimento ad una impostazione omogenea è molto evidente).

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