TITOLO X D.LGS. 81/08 Esposizione ad agenti biologici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "TITOLO X D.LGS. 81/08 Esposizione ad agenti biologici"

Transcript

1 TITOLO X D.LGS. 81/08 Esposizione ad agenti biologici CAMPO DI APPLICAZIONE si applica a tutte le attività lavorative nelle quali vi è il rischio di esposizione ad agenti biologici.

2 ALLEGATO XLIV D. Lgs 81/08 Titolo X Esposizione ad agenti biologici attività in industrie alimentari; attività in agricoltura; attività nelle quali vi è contatto con animali e/o prodotti di origine animale; attività nei servizi sanitari, comprese le unità di isolamento e post mortem; attività nei laboratori clinici, veterinari e diagnostici, esclusi i laboratori di diagnostica microbiologica; attività in impianti di smaltimento rifiuti e raccolta di rifiuti speciali potenzialmente infetti; attività negli impianti per la depurazione delle acque di scarico.

3 L esposizione a microrganismi potenzialmente patogeni riguarda anche attività zootecniche, allevamenti di animali, disinfezione e disinfestazione, macelli e ambulatori veterinari. Tali attività espongono al rischio di contrarre infezioni trasmesse dagli animali. (zoonosi)

4 AGENTI DELLE MALATTIE INFETTIVE UMANE ED ANIMALI BATTERI: Brucella, E. coli, M. tubercolare, Coxiella, Salmonella, Streptococco, ecc. VIRUS: V. newcastle, V. rabbia, V. nodulo mungitori, influenza aviaria, ecc. PARASSITI: Echinococco, Tenia, Ascaridosi, Trichinella, ecc. FUNGHI, MUFFE, LIEVITI: Tricophyton, Microsporum, Histop asma, ecc. Altri non convenzionali: es. BSE

5 CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI Gli agenti biologici vengono classificati in 4 gruppi ordinati in modo crescente in base al rischio di infezione.

6 CARATTERISITICHE DI PERICOLOSITA CONSIDERATE NELLA CLASSIFICAZIONE INFETTIVITA : capacità di un microrganismo di penetrare e di moltiplicarsi nell ospite. PATOGENICITA : capacità di produrre malattia a seguito di infezione. TRASMISSIBILITA : capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un soggetto suscettibile. NEUTRALIZZABILITA : disponibilità di efficaci misure profilattiche per la prevenzione della malattia o terapeutiche per la sua cura.

7 GRUPPO 1: scarsamente patogeni. GRUPPO 2: patogeni, poco trasmissibili, disponibili misure profilattiche e terapeutiche. GRUPPO 3: altamente patogeni, trasmissibili, disponibili misure profilattiche e terapeutiche. GRUPPO 4: altamente patogeni, altamente infettanti, non disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche.

8 BATTERI GRUPPO PARASSITI GRUPPO Brucella abortus 3 Ascaris suum 2 Brucella melitensis 3 Echinococcus granulosus 3 Brucella suis 3 Echinococcus multilocularis 3 Campylobacter spp 2 Fasciola haepatica 2 Clostridium tetani 2 Leishmania spp 2 Coxiella urnetii 3 Taenia saginata 2 Leptospira interrogans 2 Taenia solium 2 Listeria monocytogenes 2 Toxoplasma gondii 2 Mycobacterim tubercolosis 3 Trichinella spiralis 2 Salmonella 2 Ascaris suum 2 Streptococcus spp 2 Echinococcus granulosus 3

9 VIRUS GRUPPO FUNGHI GRUPPO Virus respiratorio sinciziale 2 Cryptococcus neoformans 2 Virus della febbre della valle 3 Histoplasma capsulatum 3 del Rift Virus della malattia di 2 Microsporum spp 2 Newcastle Virus del nodulo dei mungitori 2 Tricophyton spp 2 Virus della stomatite 2 vescicolosa Virus della rabbia 3 2 Virus dell influenza aviaria H5N1 3 AGENTI NON CONVENZIONALI 3 Malattia di Creutzfeld-Jacob

10 ZOONOSI DEI SUINI RILEVATE AL MACELLO (si tratta di animali provenienti al 97% dalla Lombardia e Nord Italia) Zoonosi suini Anno 2001 Capi macellati Anno 2002 Capi macellati Leptospirosi Tubercolosi Mal rossino Rogna Idatidosi 5 45 Micosi - 23 da Osservatorio epidemiologico veterinario Regine Lombardia

11 MATERIALE BIOLOGICO POTENZIALMENTE INFETTANTE aria espirata saliva rigurgito gastrico cute latte urina feci invogli fetali sangue

12 Taglio del cordone ombelicale Taglio della coda Castrazione dei maschi Taglio dei denti

13 Tatuaggio, vaccinazioni, parti, pulizia dei ricoveri, ecc

14 ZOONOSI TRASMESSE DAI BOVINI AGENTE BIOLOGICO Brucella abortus Mycobacterium avium, bovis, tubercolosis Echinoccoccosi Lysteria monocytogenes Dermatomicosi Clostridium tetani Salmonella FONTI DI RISCHIO placenta, feti e invogli fetali, latte ed attrezzature contaminate Feci, pulviscolo contaminato Escrementi, visceri infetti Letame Contatto cutaneo Terreno o feci contaminate dalle spore Feci, acque di scarico contaminate

15 ZOONOSI TRASMESSE DAI SUINI AGENTE BIOLOGICO Brucella suis Mycobacterium avium, bovis, tubercolosis Leptospira spp Erysipelothrix rhusiopathiae Streptococcus suis Clostridium tetani FONTI DI RISCHIO placenta, feti e invogli fetali, aerosol contaminato, (mammella) Feci, visceri infetti Urine, visceri (rene, vescica), acque, attrezzature contaminate Lesioni cutanee e visceri infetti Visceri (faringe, laringe, tonsille), muco contaminato Terreno o feci contaminate dalle spore

16 NORME PREVENTIVE DI CARATTERE GENERALE Collaborazione e responsabilizzazione del veterinario ufficiale: acquisizione dei dati epidemiologici sulle patologie zoonosiche. Utilizzare le competenze individuare i punti critici produttivo veterinarie per del processo

17 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA STRUTTURE E IMPIANTI i ricoveri devono essere dotati di adeguate finestrature apribili per ridurre l inquinamento microbico ambientale e indispensabili in caso di disinfezione e disinfestazione

18 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA STRUTTURE E IMPIANTI i materiali utilizzati per la costruzione dei ricoveri devono poter essere puliti e disinfettati le attrezzature per la somministrazione di mangimi e acqua devono essere costruite, installate e mantenute in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti

19 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA STRUTTURE E IMPIANTI in caso di focolaio deve essere possibile la filtrazione dell aria emessa dall impianto di ventilazione i locali di ricovero devono essere dotati di adeguata illuminazione artificiale privilegiare l alimentazione meccanizzata

20 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA PROCEDURE adottare procedure per la gestione dei rifiuti di origine animale, con particolare riguardo per i sequestri sanitari effettuati dal veterinario evitare il sovraffollamento di animali

21 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA PROCEDURE stabilire protocolli per pulizia, disinfezione e disinfestazione dell allevamento con procedure differenziate per operazioni quotidiane, settimanali, periodiche, straordinarie, ecc. applicare la profilassi delle malattie zoonosiche negli animali

22 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA PROCEDURE i ricoveri e le attrezzature devono essere puliti e disinfettati accuratamente ad ogni fine ciclo, avendo cura di effettuare il vuoto sanitario per almeno 10 giorni prima della disinfezione finale le attrezzature e gli utensili utilizzati a contatto con gli animali devono essere puliti e disinfettati in modo da prevenire le infezioni incrociate o lo sviluppo di organismi infetti

23 MISURE DI IGIENE COLLETTIVA PROCEDURE concordare con il Veterinario Ufficiale procedure per la segnalazione immediata al SPSAL e al RSPP interno di patologie zoonosiche rilevate

24 DISINFEZIONE di tutte le misure di profilassi sanitarie è indubbiamente la più importante 1^ fase Pulizia 2^ fase Vuoto sanitario 3^ fase - Disinfezione

25 DISINFEZIONE 1^ fase PULIZIA (la pulizia è indispensabile premessa per una buona disinfezione) allontanare gli animali rimuovere il materiale organico della lettiera e degli scarti degli animali stessi lavare a fondo le pareti, il pavimento e le attrezzature fisse, provvedendo, se necessario, al loro raschiamento lavare con l azione di un detergente e con l impiego di un getto d acqua in pressione

26 DISINFEZIONE 2^ fase VUOTO SANITARIO (fase indispensabile per interrompere la carica microbica) durata di almeno 10 giorni finestre e porte devono rimanere aperte sole e luce per un azione battericida

27 DISINFEZIONE 3^ fase DISINFEZIONE Le operazioni di disinfezione negli allevamenti vengono effettuate normalmente con l applicazione di sostanze liquide a base di sali quaternari d ammonio, derivati del cresolo e fenolo, ipoclorito, ecc., che vengono spruzzate con apposite pompe a pressione.

28 DISINFESTAZIONE LOTTA AGLI INSETTI Soprattutto alle mosche, si conduce spruzzando insetticidi (esteri fosforici, carbammati, ecc.) sulle strutture esterne all allevamento (pareti, bordi delle finestre, ecc.) per evitare il contatto con gli animali allevati.

29 DISINFESTAZIONE LOTTA AGLI UCCELLI Dovrebbe essere condotta per impedire la contaminazione dei mangimi preparati per gli animali. Ciò può avvenire con l utilizzazione di reti protettive e strutturando gli edifici in modo da limitare l accesso dei volatili. Deve essere evitata la stabulazione all aperto.

30 DERATTIZZAZIONE LOTTA AI RATTI Viene spesso condotta da ditte specializzate, ma un buon allevatore può raggiungere autonomamente lo scopo se possiede i criteri di base per la lotta. Utilizzo di esche topicide poste in contenitori che prevengano la dispersione ambientale e permettano l accesso ai ratti ma non agli altri animali.

31 DERATTIZZAZIONE LOTTA AI RATTI I contenitori vengono posti in punti di passaggio dei ratti (tubature, muretti di separazione, mangimificio, tombini, ecc.) Un operazione ben condotta deve prevedere una mappa delle esche, un controllo del consumo e una relazione periodica.

32 DERATTIZZAZIONE LOTTA AI RATTI Le esche vanno trattate con guanti. DIFESA PASSIVA MOLTIPLICAZIONE: PER RIDURRE LA eliminare gli spazi a loro favorevoli (chiusura di cunicoli e passaggi, apposizione di griglie sugli scarichi, ecc.) ed evitare inutili spargimenti di mangime.

33 MISURE DI IGIENE PERSONALE dotazione servizi igienico-sanitari fare la doccia a ogni fine turno di lavoro lavarsi frequentemente le mani lavare gli stivali verificare costantemente l assenza di ferite non mangiare, bere o fumare durante il lavoro

34 MISURE DI IGIENE PERSONALE utilizzare fazzoletti monouso indossare sempre guanti protettivi indossare sempre indumenti protettivi depositare gli indumenti di lavoro in appositi armadi gli indumenti non devono essere trasportati e lavati presso le abitazioni i DPI devono essere regolarmente controllati, puliti e disinfettati

Zoonosi occupazionali storia

Zoonosi occupazionali storia Zoonosi come malattie occupazionali DSPVPA storia Fin dall antichità malattie associate ad attività lavorative a contatto con animali: 425 a.c. Tito Livio scabbia in contadini e schiavi IV sec. Renato

Dettagli

Rischi da esposizione ad agenti biologici

Rischi da esposizione ad agenti biologici Rischi da esposizione ad agenti biologici Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione D.Lgs. 81/08 Titolo X Esposizione ad agenti biologici Campo di applicazione Tutte le attività lavorative nelle quali

Dettagli

1) l introduzione del concetto stesso di

1) l introduzione del concetto stesso di Con l introduzione del D.Lgv. 626/94 (oggi D.Lgs.81/08 e s.m.i.) gli elementi innovativi sono molteplici. Quelli che interessano il rischio biologico sono: 1) l introduzione del concetto stesso di rischio,

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni RISCHIO BIOLOGICO Definizioni Titolo VIII D.L.gs. 626/94 Art. 74 (definizioni): Agente biologico: qualsiasi microorganismo, coltura cellulare ed endoparassita che potrebbe provocare: INFEZIONI, ALLERGIE,

Dettagli

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

da protozoi criptosporidiosi, leishmaniosi, sarcosporidiosi, toxoplasmosi, tripanosomosi.

da protozoi criptosporidiosi, leishmaniosi, sarcosporidiosi, toxoplasmosi, tripanosomosi. in base all agente eziologico Batteriche: borreliosi di Lyme, brucellosi, carbonchio, clamidiosi, febbre bottonosa, febbre Q, leptospirosi, listeriosi, salmonellosi, tbc, tularemia... Virali: coriomeningite

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA

RISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA Definizione Il rischio biologico è legato alla possibilità che ha l agente biologico di penetrare nell organismo e di provocare

Dettagli

IL RISCHIO BIOLOGICO

IL RISCHIO BIOLOGICO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa

Dettagli

Aspetti Sanitari per la cura del cane e del gatto. 30 Gennaio 2010 IGIENE COME MEZZO DI CONTROLLO DELLE PARASSITOSI

Aspetti Sanitari per la cura del cane e del gatto. 30 Gennaio 2010 IGIENE COME MEZZO DI CONTROLLO DELLE PARASSITOSI Aspetti Sanitari per la cura del cane e del gatto 30 Gennaio 2010 IGIENE COME MEZZO DI CONTROLLO DELLE PARASSITOSI Roberta Galuppi DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA E PATOLOGIA ANIMALE UNIVERSITA

Dettagli

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo

Dettagli

Il Rischio Biologico Relatore Dr. Mattia Gargano Cosa è il Rischio Biologico? E la possibilità di contrarre durante l espletamento della propria attività lavorativa: INFEZIONI (penetrazione e la moltiplicazione

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 04 ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 04 ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO Revisione 01 - Maggio 2013 A cura di: Servizio Prevenzione, Protezione, Ambiente e Sicurezza 1 ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale

RISCHIO BIOLOGICO. SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale RISCHIO BIOLOGICO SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale RISCHIO BIOLOGICO SIGNIFICATO: Inizialmente il rischio Biologico era inteso come la possibilità di contrarre un infezione

Dettagli

COS E UN AGENTE BIOLOGICO?

COS E UN AGENTE BIOLOGICO? RICHIO BIOLOGICO Rischio connesso con l esposizione a organismi e microrganismi patogeni e non, colture cellulari, endoparassiti umani presenti nell ambiente di lavoro a seguito di emissione e/o trattamento

Dettagli

Rischio biologico. Sicurezza. Le zoonosi negli allevamenti degli animali da reddito. 17 dicembre 2014 56. Luca Masotto

Rischio biologico. Sicurezza. Le zoonosi negli allevamenti degli animali da reddito. 17 dicembre 2014 56. Luca Masotto Sicurezza Rischio biologico Luca Masotto Le zoonosi negli allevamenti degli animali da reddito. Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, dedica un intero

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare:

Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: Aspetti generali Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: la progettazione dei locali e delle strutture l organizzazione

Dettagli

INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE

INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE In-formazione in sicurezza? take it easy, il futuro è nelle tue mani IL RISCHIO BIOLOGICO Modulo V per il 2 anno INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE In-formazione in sicurezza? ''take it easy'', il futuro

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di perfezionamento in: IGIENE DELLE PRODUZIONI ANIMALI E ALIMENTARI: RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO

Dettagli

Il rischio biologico nella lavorazione delle carni

Il rischio biologico nella lavorazione delle carni Il rischio biologico nella lavorazione delle carni Allevamento- macellazione degli animali a rischio zoonosi. zoonosi malattie trasmissibili dagli animali Competenza Servizi Veterinari: prevenzione alla

Dettagli

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo

Dettagli

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto Alfonso Zecconi Università degli Studi di Milano Dipartimento Patologia Animale Le tossinfezioni alimentari Problema comune a tutti gli alimenti

Dettagli

«DOVE SI TROVANO I BATTERI?»

«DOVE SI TROVANO I BATTERI?» 1 a STRATEGIA EVITARE LA CONTAMINAZIONE conoscere «DOVE SI TROVANO I BATTERI?» I batteri si trovano ovunque nell ambiente (aria, acqua, suolo ed esseri viventi): Sono presenti sulle materie prime, ad es.

Dettagli

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE RISCHIO BIOLOGICO Gestione Aziendale di caso di influenza da virus A/H1N1 percorso di biosicurezza PIACENZA 4 16 Settembre 2009 U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D.Lgs 81/08 Titolo X DIRETTORE

Dettagli

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v Cesena, 12 settembre 2009 Direzione Infermieristica e Tecnica Paola Ceccarelli PRECAUZIONI DA ADOTTARE Popolazione: misure

Dettagli

03/02/2013. Bartonella henselae Toxoplasma Campylobacter Cryptosporidium Salmonella Giardia Toxocara Coxiella. Dermatofiti

03/02/2013. Bartonella henselae Toxoplasma Campylobacter Cryptosporidium Salmonella Giardia Toxocara Coxiella. Dermatofiti Bambini e cuccioli Il gatto di casa e la futura mamma Dott.ssa Nadia Gussetti Azienda Ospedaliera Padova ZOONOSI MALATTIE TRASMISSIBILI DALL ANIMALE ALL UOMO PER CONTATTO DIRETTO O PER VIA INDIRETTA Padova,

Dettagli

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA Mercoledì 13 novembre 2013 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma RISCHIO LEGIONELLA AUTOCONTROLLO

Dettagli

S.C. Igiene degli alimenti di origine animale. Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca

S.C. Igiene degli alimenti di origine animale. Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca La Spezia 20 ottobre 2009 Requisiti : Strutturali (Strutture ed attrezzature) Funzionali Requisiti strutturali : n Applicabili a tutte le imbarcazioni

Dettagli

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO 1 Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della specie Gallus gallus LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO Il presente documento si intende fornire una traccia

Dettagli

Pavimentazioni delle stalle

Pavimentazioni delle stalle STALLE A CUCCETTA PER VACCHE DA LATTE Istituto Tecnico Agrario Zanelli Reggio Emilia, 30 maggio 2007 Pavimentazioni delle stalle Dott. Agr. Paolo Ferrari Ufficio Edilizia I pavimenti devono fornire un

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI

SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI 1 FINALITÀ DELL INTERVENTO: NUOVA ATTIVITÀ RISTRUTTURAZIONE ATTIVITÀ ESISTENTE RICONVERSIONE O AGGIUNTA TIPOLOGIA ATTIVITÀ ESISTENTE Trattasi

Dettagli

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale Dipartimento federale dell'economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Allegato 3 - Guida per la valutazione uniforme dell autocontrollo INDICE I Introduzione... 1 A.... 1 B. La documentazione generale

Dettagli

Azienda Unità Locale Socio Sanitaria

Azienda Unità Locale Socio Sanitaria Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro S.P.I.S.A.L. Indicazioni Operative per

Dettagli

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO 1 Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della specie Gallus gallus LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO Con il presente documento si intende fornire una

Dettagli

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Modena 16 e 24 marzo 2010 IL PACCHETTO IGIENE Comprende

Dettagli

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari

Dettagli

Rischio Biologico. Rischio Biologico. frareg.com 1/48

Rischio Biologico. Rischio Biologico. frareg.com 1/48 Rischio Biologico 1/48 La cellula Le cellule sono i mattoni che costituiscono i tessuti degli organismi viventi vegetali e animali 2/48 I tessuti I tessuti sono costituiti da cellule specializzate che

Dettagli

Il rischio biologico da contatto con gli animali

Il rischio biologico da contatto con gli animali WORKSHOP FATTORIE DIDATTICHE 28 NOVEMBRE 2011 Il rischio biologico da contatto con gli animali Laura Chiavacci Osservatorio Epidemiologico Fattorie didattiche La Comunità europea ha incoraggiato lo sviluppo

Dettagli

Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma

Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI OPERATORI

Dettagli

Igiene ed autoprotezione

Igiene ed autoprotezione Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le

Dettagli

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational I Microrganismi Relatore: Nicola Bruno prof. Casadei mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di

Dettagli

Regolamento di pasticceria

Regolamento di pasticceria Regolamento di pasticceria Norme igieniche Della persona Non si possono portare orecchini, bracciali, collane e anelli in laboratorio. Avere sempre le mani pulite con unghie corte e senza smalto. Non mettere

Dettagli

1. Dati generali dell intervento

1. Dati generali dell intervento ALLEGATO F 6 Ulteriori Locali - Notifica Igienico- Sanitaria per alimenti (Reg. CE n 852/2004) 1. Dati generali dell intervento 1.1 Ubicazione intervento (Indicare il Comune e l indirizzo inseriti nel

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317 VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE

Dettagli

PESCE CRUDO Istruzioni per l uso

PESCE CRUDO Istruzioni per l uso PESCE CRUDO Istruzioni per l uso I RISCHI MICROBIOLOGICI nei prodotti della pesca Gestione del PRODOTTO FRESCO e PUNTI CRITICI Dr.ssa Priscilla D Amico Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Pisa

Dettagli

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data Manuale H.A.C.C.P (ai sensi del Reg. CE 852/2004) Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica LOGO AZIENDALE AZIENDA ESEMPIO Indirizzo: Via, 8

Dettagli

Definizione di Rischio Biologico

Definizione di Rischio Biologico 1 Definizione di Rischio Biologico D.Lgs. 81/08 - Titolo X Art. 267 Definizioni: a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano

Dettagli

IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI STUDI ODONTOIATRICI

IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI STUDI ODONTOIATRICI IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI STUDI ODONTOIATRICI INQUADRAMENTO NORMATIVO AI SENSI DEL D.Lgs. 81/08 dott. Davide Ferrari Titolo X D.Lgs. 81/08 Protezione da agenti biologici Campo di applicazione Tutte le

Dettagli

Linee Guida per l'igiene di Parrucchieri e Barbieri. 16/05/05 Luca Ricci - Az. USL 2 Lucca U.O. Igiene e Sanità Pubblica

Linee Guida per l'igiene di Parrucchieri e Barbieri. 16/05/05 Luca Ricci - Az. USL 2 Lucca U.O. Igiene e Sanità Pubblica Linee Guida per l'igiene di Parrucchieri e Barbieri 1 Introduzione Le infezioni possono trasmettersi: per contatto diretto operatore/cliente (e viceversa) per contatto indiretto con gli strumenti, le attrezzature

Dettagli

Sicurezza e salute in piscina

Sicurezza e salute in piscina Scienze Motorie Corso di Igiene ed Educazione Sanitaria Sicurezza e salute in piscina Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità Sezione Igiene Normativa

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DA ZOONOSI IN AGRICOLTURA

VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DA ZOONOSI IN AGRICOLTURA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DA ZOONOSI IN AGRICOLTURA A cura di Bosio Stefania* Ghinzelli Massimo** Mossini Emanuela* ASL della Provincia di Mantova * Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

Le malattie trasmesse da alimenti

Le malattie trasmesse da alimenti Le malattie trasmesse da alimenti [ 1 ] Le malattie trasmesse Gli alimenti sono la fonte di nutrimento necessaria per la vita dell uomo, ma possono diventare un pericolo per la salute del consumatore quando

Dettagli

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Direttore Tecnico-Scientifico: LM Donini Dietisti: E. Castellaneta, C. Civale, P. Ceccarelli, S. Passaretti,

Dettagli

La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni

La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni Elisabetta Delibato elisabetta.delibato@iss.it Istituto Superiore di Sanità DSPVSA Microrganismi negli alimenti Ogni alimento

Dettagli

Le malattie trasmesse da alimenti. Alimentando > Le malattie trasmesse ingerendo alimenti infetti [ 1 ]

Le malattie trasmesse da alimenti. Alimentando > Le malattie trasmesse ingerendo alimenti infetti [ 1 ] Le malattie trasmesse da alimenti [ 1 ] Le malattie trasmesse Gli alimenti sono la fonte di nutrimento necessaria per la vita dell uomo, ma possono diventare un pericolo per la salute del consumatore quando

Dettagli

Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!"#$%&$'

Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!#$%&$' Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!"#$%&$' !"# $ % $ %%% & %% ' $ (# )*+)!+* " # $ &(,& %& $ %' %% Università e centri di ricerca, Sanità, Zootecnica e Veterinaria,

Dettagli

Le esperienze dei CCIO locali: ESPERIENZA DELL AZIENDA 18

Le esperienze dei CCIO locali: ESPERIENZA DELL AZIENDA 18 Convegno La prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie della Regione Veneto: i progetti regionali e le esperienze locali Castelfranco Veneto, 18 novembre 2005 Le esperienze dei CCIO locali:

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 (esclusa produzione primaria) D.I.A. N del ATTIVITA : Reg.

Dettagli

CORSI & CONSULENZE. Audit di seconda parte presso Laboratorio di prova pubblico accreditato Regione Lazio.

CORSI & CONSULENZE. Audit di seconda parte presso Laboratorio di prova pubblico accreditato Regione Lazio. CORSI & CONSULENZE 2010 Audit di seconda parte presso Laboratorio di prova privato accreditato Regione Friuli Venezia Giulia. Verifica della conformità ai requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005

Dettagli

TATUAGGIO E PIERCING REQUISITI DEI LOCALI GESTIONE DELLE ATTREZZATURE GESTIONE DEI RIFIUTI

TATUAGGIO E PIERCING REQUISITI DEI LOCALI GESTIONE DELLE ATTREZZATURE GESTIONE DEI RIFIUTI TATUAGGIO E PIERCING REQUISITI DEI LOCALI GESTIONE DELLE ATTREZZATURE GESTIONE DEI RIFIUTI A. Cosa dice la Legge? Articolo della DGR 464/2007 E opportuno che gli ambienti destinati a 1. sala d attesa 2.

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo

adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo PREVENZIONE PROTEZIONE individuazione ed eliminazione dei pericoli alla fonte adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo 2 NORME GENERALI DI

Dettagli

Agenti biologici Agenti chimici Sorveglianza sanitaria. Dott.ssa Claudia Berti New Servit S.r.l.

Agenti biologici Agenti chimici Sorveglianza sanitaria. Dott.ssa Claudia Berti New Servit S.r.l. Agenti biologici Agenti chimici Sorveglianza sanitaria Dott.ssa Claudia Berti New Servit S.r.l. Rischio da agenti biologici Normativa Titolo X del D. Lgs. 81 del 9 aprile 2008 Agente biologico definizione:

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA. Cattedra di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Roma La Sapienza

RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA. Cattedra di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Roma La Sapienza RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA Cattedra di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Roma La Sapienza Rischio biologico in agricoltura: Il Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 e s.m.i. norma la Protezione

Dettagli

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa DEFINIZIONE DI DPI Art. 74 D. lgs. 81/08 Si intende per dispositivo di protezione

Dettagli

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I)

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Dr. Giovanni Formato Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana Il nuovo approccio per garantire la salubrità

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti A. Requisiti degli automezzi non soggetti ad Autorizzazione sanitaria (art., D.P.R. n. 7/980) Il trasporto di qualsiasi sostanza alimentare avviene con

Dettagli

Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio

Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio Gruppo Operativo per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio Data 1^ stesura: 02:07.98 Edizione: 1 PROTOCOLLO PULIZIA AMBIENTALE GRUPPO OPERATORIO AUTORI: Gruppo

Dettagli

Scheda di Sicurezza. Sottofondo-Superleggero-Termoisolante. 0583.379028/370480 0583.370964 ufficiotecnico@marraccinilucca.

Scheda di Sicurezza. Sottofondo-Superleggero-Termoisolante. 0583.379028/370480 0583.370964 ufficiotecnico@marraccinilucca. Scheda di Sicurezza 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA - PREPARATO E DELLA SOCIETA' Nome commerciale del prodotto MAX 250 Impiego Identificazione della società Numero telefono emergenza : 2. IDENTIFICAZIONE

Dettagli

COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO?

COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO? COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO? Al di là degli obblighi di legge, queste buone tecniche, consentono di limitare i principali problemi (cattivi odori,

Dettagli

CORSO PER R.S.P.P. MODULO B RISCHIO BIOLOGICO

CORSO PER R.S.P.P. MODULO B RISCHIO BIOLOGICO CORSO PER R.S.P.P. MODULO B RISCHIO BIOLOGICO Corso per RSPP modulo B Rischio biologico 1 Definizione Probabilità di contrarre una infezione o una malattia infettiva a causa del proprio lavoro in seguito

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

BRUCELLOSI BOVINA / BUFALINA / OVICAPRINA PRELIEVO CAMPIONI AL MATTATOIO. Recapito telefonico... A.S.L. n... Data.../.../... MACELLO... N TEL...

BRUCELLOSI BOVINA / BUFALINA / OVICAPRINA PRELIEVO CAMPIONI AL MATTATOIO. Recapito telefonico... A.S.L. n... Data.../.../... MACELLO... N TEL... ALLEGATO E BRUCELLOSI BOVINA / BUFALINA / OVICAPRINA PRELIEVO CAMPIONI AL MATTATOIO Alla Sezione I.Z.S. di DR... Recapito telefonico. A.S.L. n... Data.../.../... MACELLO... N TEL... VIA... COMUNE...PROV.....

Dettagli

Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia

Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia Che cos è l Autocontrollo? L Autocontrollo è un obbligo di legge.. per tutte le Aziende alimentari di realizzarlo; per le Autorità Sanitarie competenti

Dettagli

LA CORRETTA ROUTINE DI MUNGITURA

LA CORRETTA ROUTINE DI MUNGITURA LA CORRETTA ROUTINE DI MUNGITURA Una corretta routine di mungitura assicura un basso livello di contaminazione batterica del latte ed aiuta a ridurre il rischio di infezione mammaria 1 2 Utilizzare sempre

Dettagli

- Riproduzione riservata - 1

- Riproduzione riservata - 1 Principali malattie parassitarie del cane; Le malattie parassitarie che maggiormente interessano e colpiscono il cane sono molte ed alcune di queste possono colpire e provocare conseguenze anche per l

Dettagli

Concrete answers to real problems

Concrete answers to real problems Concrete answers to real problems PRESIDI MEDICO CHIRURGICI 01.2/14 CAPTOSIL P.M.C. Reg.M.S. n. 19090 Disinfettante detergente pronto all uso a base di aminopropildodecilammina Per la disinfezione di tutte

Dettagli

Ordinanza sulle epizoozie

Ordinanza sulle epizoozie Ordinanza sulle epizoozie (OFE) Modifica del 23 novembre 2005 Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 27 giugno 1995 1 sulle epizoozie è modificata come segue: Sostituzione di termini

Dettagli

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IMPIANTO DI FECONDAZIONE ARTIFICALE PER LA SPECIE SUINA IN AMBITO AZIENDALE

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IMPIANTO DI FECONDAZIONE ARTIFICALE PER LA SPECIE SUINA IN AMBITO AZIENDALE Pag. 1 di 5 DENOMINAZIONE SEDE LEGALE AMMINISTRATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI SEDE OPERATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI DOTT. INDIRIZZO N. RESPONSABILE VETERINARIO COMUNE DI CODICE AZIENDALE IDENTIFICATIVO FISCALE

Dettagli

Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)

Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) 1) Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori debbono abbandonare

Dettagli

CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?

CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? MALATTIE INFETTIVE CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? E IL RISULTATO DEL CONTATTO TRA UN SOGGETTO SANO E UN MICRORGANISMO I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE DI DIVERSI TIPI: BATTERI VIRUS FUNGHI BATTERI Posseggono

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

La catena Epidemiologica

La catena Epidemiologica La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive

Dettagli

NOTA INFORMATIVA PER L UTENZA. RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D. Lgs. 81/2008

NOTA INFORMATIVA PER L UTENZA. RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D. Lgs. 81/2008 NOTA INFORMATIVA PER L UTENZA RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D. Lgs. 81/2008 Segnale di rischio biologico Il Titolo X del D. Lgs. 81/2008 riguarda la prevenzione e la protezione dei lavoratori dall esposizione

Dettagli

Sono di importanza fondamentale:

Sono di importanza fondamentale: La Pandemia influenzale H1N1 2009 Misure di protezione per operatori sanitari Paola Bertoli - Resp. Servizio Prevenzione Protezione Azienda USL di Parma Sono di importanza fondamentale: 1) Per tutta la

Dettagli

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio

Dettagli

Dott.ssa Riu Raffaela

Dott.ssa Riu Raffaela Dott.ssa Riu Raffaela MINISTERO DELLA SALUTE Il riconoscimento degli animali quali esseri senzienti, e quindi portatori di diritto, è uno dei Europea La sicurezza della catena alimentare è indirettamente

Dettagli

La filiera del latte

La filiera del latte La filiera del latte 1 Reg. 178/2002 Responsabilità spetta AGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti soddisfino le disposizioni della legislazione

Dettagli

& ECOLAB F&B Agri. Chimica in sala di mungitura: come, dove e quando. Dott. D. Borella. Application Manager F&B Italy

& ECOLAB F&B Agri. Chimica in sala di mungitura: come, dove e quando. Dott. D. Borella. Application Manager F&B Italy & ECOLAB F&B Agri Chimica in sala di mungitura: come, dove e quando Dott. D. Borella Application Manager F&B Italy Chimica in sala di mungitura: come, dove e quando La mastite in sala mungitura Agenti

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Gestione della Sicurezza nella Scuola 51

RISCHIO BIOLOGICO. Gestione della Sicurezza nella Scuola 51 RISCHIO BIOLOGICO Igiene : per garantire la salubrità ambientale è necessario che i pavimenti siano sistematicamente puliti e periodicamente disinfettati; le pareti ed i soffitti non devono ravvisare la

Dettagli

Scheda B15: Cattura di animali con patologie ed eventuale abbattimento in situazione di emergenza

Scheda B15: Cattura di animali con patologie ed eventuale abbattimento in situazione di emergenza A S V pt pt A S pt V Libe Movi Scheda B15: Cattura di animali con patologie ed eventuale abbattimento in situazione di emergenza Descrizione Animali con patologie (zoonosi, ecc.). 1. 2. Descrizione scenario

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO IN SALA SETTORIA

RISCHIO BIOLOGICO IN SALA SETTORIA Corso di Formazione sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro per Studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria (Formazione dei Lavoratori, art.37.37, D. Lgs.. 9 aprile 2008 n. 81/Accordo Stato Regioni 21/12/2011)

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli

RISCHI ADDETTO PULIZIE

RISCHI ADDETTO PULIZIE Organismo Paritetico Provinciale RISCHI ADDETTO PULIZIE Speciale Inserti: Rischi Addetto Pulizie Pagina 1 Attività svolta L attività dell addetto prevede la pulizia degli ambienti di lavoro di uffici,

Dettagli