Nuova Guida. di Ferrara. Carlo Bassi. Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica Introduzione di Christian Norberg-Schulz

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Lelia Colucci
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1 Carlo Bassi Nuova Guida di Ferrara Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica Introduzione di Christian Norberg-Schulz Italo Bovolenta editore

2 Istituto Universitario Architettura venezjo STUT EU IT 112 Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione

3 Carlo Bassi Nuova Guida di Ferrara Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica Introduzione di Christian N orberg-schulz Italo Bovolenta editore

Indice p. VII Introduzione di Christian Norberg-Schulz XI Nota al testo PARTE PRJMA. LE PREMESSE 3 1. Come si arriva a Ferrara 17 2. La visione zenitale della forma e della storia della città 25 3.

4 Indice p. VII Introduzione di Christian Norberg-Schulz XI Nota al testo PARTE PRJMA. LE PREMESSE 3 1. Come si arriva a Ferrara La visione zenitale della forma e della storia della città I percorsi come itinerari privilegiati per la lettura dell'ambiente costruito PARTE SECONDA. I PERCORSI 34 Il primo percorso. Da Piazza Travaglio attraverso gli assi della città medievale Via San Romano e Via Porta Reno perpendicolari al corso della Ripa Grande fino alla Piazza della Cattedrale di San Giorgio. Dagli ambiti spaziali del Castello Estense all'asse privilegiato della Addizione di Ercole, la Via degli Angeli fino al Palazzo dei Diamanti e alla Via dei Prioni, a quell'incrocio dove tante cose sono fatte nuove. Poi i Piopponi, il luogo della Chiesa degli Angeli e il verde orizzonte delle mura. 70 Il secondo percorso. Dalla Via Canonica al limite del grande episodio della Piazza Vecchia e a contatto con l'avvenimento plastico dell'abside della Cattedrale, attraverso la Via dei Bastardini e l'incombere della Cà di Dio fino alla Giovecca. Dopo la Giovecca la Via di San Guglielmo rinascimentale asse della Terra nuova che collega, insieme ad altri allacci sapienti, la Piazza Vecchia alla Piazza Nuova. Sulla Via dei Prioni le simmetrie spaziali della Chiesa di San Benedetto e della Piazza Nuova. Infine, a conclusione delle visuali e delle geometrie, San Cristoforo alla Certosa. V

5 -~ ~06 INDICE n terzb percorso. Dalle m ura della Punta della Giovecca attraverso la Prospettiva fino alla salita del Castello di dove si traguarda il taglio netto di Viale Cavour che copre il Canale Panfilio. Percorriamo la Giovecca, tracciato delle antiche mura di Ferrara, segno urbano che unisce e divide ad un tempo due città, due diverse concezioni del mondo. La presenza del Castello Estense e i luoghi del Borgonuovo l'antico quartiere di comando. 132 Il quarto percorso. Entriamo per una 'porta' che si apre di fianco alla Cattedrale e percorriamo Via Gorgadello mentre sono su di noi le strutture monumentali del fianco settentrionale del Duomo. Dopo un problematico incontro con l'abside rossettiana, l'andamento della Via di San Francesco ci porta fino al traguardo-scoperta della Chiesa che dà il nome alla strada. Santa Maria in Vado, Palazzo Schifanoia, i resti della Chiesa di Sant' Andrea, la Ripagrande, Via di Porta Romana, il Po di Volano e infine San Giorgio, la prima cattedrale di Ferrara, con il campanile di Biagio Rossetti e la tomba di Cosmé Tura. 164 Il quinto percorso. Dalla Prospettiva di Via della Ghiara, dai luoghi della casa di Biagio fino all'avventura dello spazio nell'incompiuto Palazzo di Ludovico il Moro. Sant' Antonio in Polesine e la struttura della matrice urbana di Ferrara, il castrum bizantino. Il Ghetto sul tracciato di Via dei Sabbioni andamento delle mura altomedievali della città e la particolare qualità della sua conformazione. 198 Il sesto percorso. Dai luoghi dell'antica Chiesa della Rosa attraverso Via Spadari fino alla Chiesa di Santo Stefano, al porticato del fondaco sul canale che delimitava la città. Le sculture di Nicolaus sulla facciata del Duomo da scoprire attraverso la lente di ingrandimento del Volto del Cavallo. La Ripa Grande e il quartiere dei soldati nel secondo suburbio della città. Santa Maria Nuova e le aree del canossiano Castel Tedaldo e della seicentesca fortezza dove si è perduto un consistente brano di antico tessuto edilizio di Ferrara. 226 Il settimo percorso. Le mura della città come bordo di chiusura del tessuto urbano attraverso i tre livelli di lettura dello spazio che esse attivano. Dalle mura medievali alla Montagna di Alfonso, al sistema bastionato di Biagio Rossetti fino a quello ch e resta del tracciato difensivo della Fortezza. 267 Postfazione dedicata a Biagio Rossetti. 303 Note 309 Indice dei nomi 312 Indice dei luoghi e dei monumenti Vl

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