DIRITTO COMUNE TRA ETÀ MEDIEVALE E ETÀ MODERNA

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1 DIRITTO COMUNE TRA ETÀ MEDIEVALE E ETÀ MODERNA

2 SIGNIFICATI DELL ESPRESSIONE DIRITTO COMUNE Diritto generale e universale, civile e canonico (Utrumque ius) Diritto generale rispetto ai diritti particolari e locali Sistema complesso di fonti comprensivo di diritti generali e universali, particolari e locali (statuti e consuetudini, leggi delle monarchie e delle repubblche), finisce per comprendere anche la dottrina e la giurisprudenza.

3 IN UN SISTEMA COMPLESSO DI FONTI, QUALI SONO I CRITERI PER INDIVIDUARE QUALE O QUALI NORME SIANO APPLICABILI AL CASO CONCRETO? Polivalenza dei principi individuabili nel diritto romano: Equità vs. rigore: l. placuit: nella giustizia l equità prevale sul rigore; al contrario, solo l Imperatore può decidere se l equità prevale sul rigore Legge vs. consuetudine: la consuetudine, espressione della volontà popolare prevale, sulla legge scritta; al contrario, nel contrasto tra legge e consuetudine, prevale la legge.

4 I PROBLEMI DELL INTERPRETAZIONE TRA ETA MEDIEVALE E ETA MODERNA

5 Il problema dell Interpretazione Riguarda sia i giuristi sia i giudici sia gli avvocati Ha caratteri particolari in quanto: 1. Riguarda un testo antico (il diritto romano), che deve essere applicato ad una situazione giuridica, economica e sociale del tutto differente da quella dell epoca medievale e deve essere contemperato con altri diritti vigenti 2. Si applica ad un sistema normativo complesso (diritto romano, statuti, legislazioni monarchiche, consuetudine), costituito da una molteplicità di fonti di sovente contradditorie tra loro

6 Ogni caso nuovo, ossia ogni atto, negozio o istituzione non previsto nella compilazione giustinianea, trova e deve trovare nel corpus iuris una soluzione: è solo problema di interpretazione

7 Interpretazione dichiarativa Corrisponde alla comprensione del disposto della legge e della mens del legislatore

8 Interpretazione restrittiva Un esempio +pico del medioevo: Lo statuto punisce l omicidio, in assenza di norme sul mandato ad uccidere, la sanzione comminata dallo statuto per l omicida può essere applicata per analogia al mandante dell omicidio?

9 Interpretazione estensiva L interpretazione è estensiva quando il caso non è compreso né nelle parole, né nella mens, né nella ratio della legge Oppure né nelle parole, né nella mens, L individuazione della similis o paris ratio rientra nel Medioevo e nell età moderna nell interpretazione estensiva* * Bartolomeo Cepolla de interpretatione legis extensiva

10 Nel diritto romano D. 1, 3, 3 E impossibile che una legge preveda tutti i casi che si possono verificare (10, Neque leges neque senatus consulta ita scribi possunt, ut omnes casus qui quandoque inciderint comprehendantur, sed sufficit ea quae plerumque accidunt contineri) Il giudice può applicare la legge estendendola ai casi non previsti, ma simili (12 cum in aliqua causa sententia eorum manifesta est, is qui jurisdictioni praeest ad similia procedere atque ita ius dicere debet)

11 Come regolare i casi non previsti? Si ricorre ad argumenta. Argumentum è un ragionamento, un procedimento logico, una dimostrazione, che serve per risolvere un caso dubbio e rendere accettabile una certa soluzione applicativa della norma (Dino da Mugello e Sbriccoli, Interpretazione dello statuto, pp ). A pari A maiori (ad es. all Imperatore è vietato attaccare un castello, a maggior ragione è vietato ad un suo generale) A simili: UBI EST EADEM RATIO (o AEQUITAS, o RATIO AEQUITATIS), IDEM IUS IN LEGIBUS A contrario sensu Ab auctoritate.

12 Che cosa è somiglianza o identità????? Quali sono gli elementi di comparazione al caso dubbio? Diverse forme di analogia: Da principio a caso (analogia iuris) Da legge a caso (analogia legis) da caso a caso (al caso non ancora affrontato si applica la soluzione prevista per un caso analogo)

13 l interpretazione per gli antichi giuristi. non vuol dire soltanto comprensione di una volontà a;raverso la sua espressione, ma anche e principalmente sviluppo e dispiegamento di quello stesso volere, sul presupposto che quel volere sia un volere razionale che avendo voluto una cosa non possa non volere anche quella che è in connessione logica con la prima Norberto Bobbio, L analogia nella logica del diritto 1938, ed. De Lucia 2006, p. 34

14 In altre parole L interpretaaone non puntualizza la volontà del legislatore come qualcosa di unico e di irripeabile, ma l acce;a come il principio di un ragionamento analiaco, in quanto la considera non come una volontà arbitraria, ma come una volontà razionale che non possa volere e disvolere la stessa cosa

15 (. Analogia) Secondo Norberto Bobbio (1968) il problema è definire le leggi di validità di tale ragionamento e verificare l intrinseca verità della somiglianza degli elemen+ comuni tra caso risolto e caso da risolvere e che si sostanzia nell individuare l elemento comune che cos+tuisce la «ragione sufficiente» della somiglianza...

16 L analogia come strumento per la creazione di un nuovo ramo del dirino: il caso del ius gen(um (dirino internazionale pubblico) Alberico Gen+li (fine sec. XVI): «Gli esempi e i faf devono essere soppesaa con la loro bilancia e il loro valore stabilito, per così dire, secondo il loro proprio peso». L analogia legis, di sovente ado;ata nel passato per individuare regole del diri;o delle gena nel diri;o civile, è FALSA, in quanto i rappora civili hanno per lo più cara;erisache differena e presuppongono relazioni con cara;eri e proprietà diverse da quelle del ius gen,um.

17 Esempio: uno Stato ha rapporti di alleanza con altri Stati; due di questi Stati entrano in guerra ed entrambi chiedono aiuto a quello Stato. Quale dei due ha diritto di ricevere aiuto? Nel medioevo si applica a questo problema una soluzione del diritto civile estesa per analogia ai rapporti tra Stati. Se due clienti, che hanno come consulente il medesimo avvocato, si fanno causa, l avvocato è tenuto a difendere il cliente che assiste da più lunga data. Secondo Alberico Gentili questa assimilazione è ingiusta e occorre individuare la soluzione con riguardo alla natura del rapporto di alleanza (ad es. offensiva o difensiva), con riguardo al comportamento tenuto nel caso specifico dagli Stati interessati (occupazione di un territorio, reazione a una provocazione ecc.)