PROGETTO CENTRALE IDROELETTRICA IN LOCALITA' PONTEVECCHIO COMUNE DI COLBORDOLO

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1 PROGETTO CENTRALE IDROELETTRICA IN LOCALITA' PONTEVECCHIO COMUNE DI COLBORDOLO Soggetto proponente: CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE (già CONSORZIO DI BONIFICA DEI FIUMI FOGLIA METAURO E CESANO DI PESARO) Procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. Integrazione documentazione per completamento istruttoria tecnica. Richieste da Regione Marche P.F. V.I.A. Quadro di riferimento progettuale 1. Si ritiene necessario chiarire la modalità con cui verrà garantita alla Provincia di Pesaro e Urbino Servizio 6, titolare della concessione esistente, la portata ad esso connessa [1,5 mc/s), specificando se questa sia compresa o meno nella portata di progetto indicata pari a 7 mc/s. Al fine di minimizzare il rapporto costi-benefici ambientali, é opportuno valutare, anche in accordo con il titolare dalla concessione a derivare, la possibilità di realizzare il by-pass verso la centrale già autorizzata solo in seguito allo sfruttamento dell'acqua nella nuova centrale idroelettrica, turbinando cosi anche tale portata. L'inizio del by-pass sembra interferire con la fondazione della spalla previste nella Tav A3. Si chiedono chiarimenti in proposito. Con riferimento al primo punto fra quelli indicati nel documento istruttorio si precisa che la quantità d'acqua derivabile dal Fiume foglia in regime di morbida attraverso la galleria di presa esistente nella spalla destra del ponte diroccato, della superficie di 1,60 3,20, è di 7 mc/s con una velocità d'ingresso di 1,36 m/s. In caso di piene ordinarie la portata può aumentare fino a 8,5 mc/s aumentando di conseguenza la velocità d'ingresso dell'acqua nel canale di alimentazione fino a 1,66 m/s ancora compatibile con le esigenze dell'impianto di produzione. Pertanto si può affermare che in regime di piena ordinaria la portata di 8,50 m³/s è in grado di soddisfare le richieste di entrambe le utenze: Provincia di Pesaro e Urbino e Consorzio di Bonifica delle Marche; in caso di regime di morbida la portata in ingresso di 7,0 mc/s dovrà essere ripartita fra le medesime utenze secondo modalità da fissare in un'apposita convenzione; in regime di magra e comunque sotto i 3,0 mc/s la portata in ingresso verrà utilizzata solamente dalla Provincia in quanto la macchina prevista per l'impianto del Consorzio, per tale portata, non sarà in grado di produrre energia con un rendimento soddisfacente. Tutto ciò, naturalmente, al netto del D.M.V. che dovrà essere comunque garantito. Va inoltre segnalato che è in corso di stipula una convenzione fra i tre soggetti interessati, Provincia, Comune e Consorzio che gestirà i rapporti fra le stesse e tra l'altro prevederà anche l'affidamento della gestione unica dei due impianti al Consorzio di Bonifica, che alternerà il funzionamento dei due impianti nell'ottica dell'ottimizzazione dell'intera produzione energetica. Non è invece accoglibile il suggerimento di spostare la presa di alimentazione dell'impianto già concesso a valle del nuovo in quanto il canale di restituzione proposto è ad una quota tale da consentire il completo sfruttamento del salto idraulico e quindi inferiore a quella di alimentazione della turbina già autorizzata. Il by-pass da realizzare, sostanzialmente una condotta del diamenrto di 1,0 m circa,

2 sarà esterno alle paratie previste per il sostegno della scarpata con la sovrastante strada provinciale e sarà cura, in fase di progettazione definitiva, posizionarlo in maniera tale che non interferisca con le nuove opere da realizzare. 2. Nella Tav A2 è riportato lo "Stato attuale e, tratteggiata in rosso, l'ingombro di progetto. Nella Tav A3 è riportata la Planimetiria generale di progetto con la dicitura Opera già autorizzata con aut. Unica Reg. n*144 EFR 11 del 06/10/2010 sull'ingombro di progetto. Il progetto proposto dalla Provincia di Pesaro e Urbino è stato sottoposto a procedura di verifica presso questo ufficio. Dagli elaborati consegnati dalla Provincia non risulta quanto riportato nella Tav A3. poiché risulta una vasca di presa prima del canale e non quanto rappresentato da codesta ditta. Si chiede di chiarire se il progetto già autorizzato sia stato effettivamente realizzato e coincida con l ingombro del progetto in oggetto e che modiche verranno necessariamente apportate al progetto approvato. La dicitura riportata alla TAV.A2 si riferisce unicamente al posizionamento dell'opera di presa, che è lo stesso di quello proposto dalla provincia e coincide con quello esistente che alimentava il molino originario. Attualmente la Provincia non ha realizzato nessuna opera di quelle autorizzate e la convenzione di cui al punto precedente prevede che il costo e la realizzazione della nuova opera di presa sia posta a carico del Consorzio di Bonifica per l'alimentazione di entrambi gl'impianti con la soluzione progettuale oggi proposta in quanto idonea all'alimentazione di entrambe le centrali di produzione. 3. Poiché né nella Relazione illustrativa e Tecnica né nello "Studio Preliminare Ambientale' sono descritte le operazioni che si devono effettuare per la realizzazione della nuova centrale. devono essere fornite informazioni in merito alle attività di cantiere. Le modalità di costruzione della nuova centrale prevedono varie fasi d'intervento come descritte nell'allegata Tav.6, che in questa prima fase progettuale si possono così sintetizzare per poi svilupparle nelle successive: realizzazione di due argini provvisionali in alveo per la costruzione della vasca di presa e del canale di restituzione, uno a monte ed uno a valle delle traverse; scavo a monte della spalla del ponte diroccato per liberare la bocca di presa, attualmente sommersa da circa 2 3 m di sedimenti; realizzazione della vasca di presa in c.a. con le relative apparecchiature elettromeccaniche: paratronchi, sgrigliatore, paratoia di tenuta ecc..; realizzazione del taglio nella traversa esistente da cui lasciare defluire il D.M.V. e provvedere alle periodiche operazioni di sfangamento della vasca di derivazione; realizzazione di una serie di pali tirantati a garanzia del sostegno del piano stradale posto a quota 78,12 m s.l.m.. Dall'attuale piano ove è posto il canale di derivazione (73,32 m) ed a valle della berlinese a protezione della strada, verrà realizzata una seconda palificata a protezione del sottostante muro d'argine. Successivamente si procederà allo scavo del terreno nella striscia posta fra le due palificate per la realizzazione del canale di restituzione e della cabina per la centrale, abbassandosi solo dopo aver posizionato i tiranti della berlinese di monte ed aver collegato la stessa con travi in acciaio alla palificata di valle, fino a raggiungere la quota di fondo scavo; realizzazione della centrale e canale in c.a.;

3 rinterro degli scavi in eccedenza e realizzazione della gabbionata a protezione e schermo della scarpata di sostegno del piano viario superiore. installazione delle attrezzature elettromeccaniche; opere di finitura interne ed esterne; rimozione degli argini provvisionali realizzati in alveo. 4. Nella Tav n.4 Sezioni è rappresentato, tratteggiato. il piano di campagna e subito dietro una cestonata con del verde. Si chiede se tali cestonate si riferiscono agli "interventi minori per la stabilizzazione dell'argine in prossimità della zone interessata dei lavori' di cui si parla a pag. 8 dello Studio Preliminare ambientale. Si ritiene necessario un approfondimento su tali interventi. Le cestonate riportate nelle tavole di progetto avevano un significato puramente indicativo e manifestavano la necessità di eseguire interventi per sostenere la strada nella fase di sbancamento dalla quota dove si trova il piano di scorrimento stradale alla quota di In questa fase, anche sulla base della relazione geologica eseguita, sono state identificati altre possibili tipologie di opere di sostegno. Dovendo eseguire uno sbancamento in spazi ristretti si dovrà operare nel seguente modo: Esecuzione di un primo sbancamento (che interesserà il solo lato di monte) dalla quota alla quota 73.22, tale sbancamento dovrà essere protetto da una berlinese di micropali tirantata. Il secondo sbancamento da a m sarà realizzato con la metodologia dei pozzi di fondazione ossia sarà eseguita una cortina di micropali circolare e si procederà allo scavo con la metodologia tipo sottomurazione costituita o da un sistema di centinature metalliche o da veri e propri getti di calcestruzzo armato. Per quanto riguarda l adiacente canale che parte dalla vasca di carico della turbina (realizzato con le modalità sopra descritte), si eseguiranno due file di micropali ai lati della zona da scavare. La paratia di monte dovrà essere tirantata mentre quella di valle andrà a contrasto con quella di monte. In questo modo quella di valle che sarà posta in adiacenza al muro d'argine esistente, che non fornisce garanzie strutturali sufficienti, non verrà sollecitata in maniera significativa. I lavori minori di stabilizzazione dell argine si riferiscono al tratto di scogliera da realizzare all ingresso dell opera di presa per contenere eventuali fenomeni di erosione alla base. La scogliera sarà di limita estensione e solo per raccordare la sponda naturale con il nuovo tratto di muro in calcestruzzo da realizzare per adeguare l opera di presa e sarà quasi completamente soffolta in alveo. 5. A pag. 7 dello Studio Preliminare Ambientale è scritto '(...) il canale di scarico della turbina verrà ricoperto di terreno e opportunamente piantumato con un alta e fitta vegetazione di essenze autoctone che ne proteggerà ulteriormente la vista." In considerazione del fatto che lo spessore di terra sopra il canale avrà uno spessore ridotto, si segnala che sarà possibile la piantagione di specie arbustive di sviluppo contenuto mentre la piantagione di alberi e possibile solo in piena terra. Nella definizione delle specie da mettere a dimora si terrà conto dello spessore di terreno a disposizione che tuttavia da progetto risulta non essere ridotto ma superiore a 6 metri. In fase di redazione del progetto esecutivo si valuteranno le specie che garantiscono miglior attecchimento e copertura delle opere di sostegno previste a tergo in base allo spessore di terreno disponibile. Si tratterà comunque di

4 specie con ridotta capacità di sviluppo dell apparato radicale, anche per evitare danneggiamenti alle strutture. 6. Il DMV dovrà comunque essere necessariamente rilasciato. Chiarire le modalità del rilascio, tenendo conto anche del fattore di modulazione di portata previsto nella formula di calcolo del PTA. Il valore del deflusso minimo vitale è riportato nella tabella seguente con le valutazione sulla modulazione nei diversi mesi dell anno calcolato secondo le direttive del Piano di Tutela delle Acque approvato dalla Regione Marche. Si fa presente che la modulazione è riportata per tutti i mesi dell anno, tuttavia come esplicitato nella Relazione Illustrativa Tecnica allegata al Progetto, la produzione di energia sarà sospesa tra i mesi di giugno e settembre. Il deflusso sarà garantito attraverso la paratoia da inserire sulla traversa esistente. Le manovre sulla paratoia permetteranno di garantire le portate da rilasciare a valle in ogni periodo dell anno. Comunque il tratto compreso tra derivazione e la restituzione in alveo della portata risulta di modesta lunghezza e coincide con il tratto di fiume compreso tra le due traverse esistenti, ma che non resterà comunque sotteso. Tabella 1: Il calcolo del Deflusso Minimo Vitale DESCRIZIONE PARAMETRO PARAMETRICO Modulazione temporale di portata Rilascio specifico q DMV 1,6 T DMV [l/s] gennaio 3 762,85 febbraio 3 762,85 parametro geografico G 0,4 marzo 3 762,85 Area bacino imbrifero aprile 2 508,57 S[Km2] 301 sezione Precipitazione maggio 2 508,57 giugno 1 254,28 precipitazione P 1 luglio 1 254,28 agosto 1 254,28 Altitudine H 1 settembre 1 254,28 Fatt. molt. Per corsi ottobre 1 254,28 BMON 1 perenni novembre 2 508,57 COMPONENTE dicembre 3 762,85 DMVidr 192,64 IDROLOGICA Stato ecologico dei corsi d'acqua Naturalita E 1,2 indice naturalità N 1,1 Indice di funzionalita fluviale parametro geomorfologico COMPONENTE MORF. AMBIENTALE P IFF 1 Gm 1 C MA 1,32

5 Richieste da Provincia di Pesaro e Urbino Servizio 11 Si prende atto delle prescrizioni che condizionano il parere preliminare favorevole. Richieste da Comune di Colbordolo 7. Proprio per queste due ultime abitazioni si ritiene che debba essere valutato l'impatto acustico della progettata opera rispetto ai recettori al fine della verifica del rispetto dei limiti di legge. Si allega alla presente lo studio di Valutazione previsionale di Impatto Acustico redatto ai sensi della Legge Quadro sull inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, Legge della Regione Marche n 28 del 14 novembre 2001 Legge quadro sull inquinamento acustico. 8. In considerazione degli importanti scavi previsti, della presenza del muro esistente che costituisce l argine sinistro del canale di adduzione, della vicina presenza di una strada provinciale, si ritiene che debbano essere eseguiti, oltre che accurati studi geologici e geotecnici dell'intera area oggetto di intervento ai fini della progettazione strutturale delle opere in oggetto, anche verifiche/accertamenti anteoperam e post-operam del muro esistente atti ad accertarne le stabilità strutturale a seguito degli interventi proposti e verifiche complessive di stabilità dell intero complesso costituito dalle opere sulla scarpata, centrale idroelettrica e dal muro esistente. Si allega la Relazione Geologica redatta dallo Studio Associato di Geologia Caturani-Mariani di Pesaro dalla quale sono state tratte le considerazioni di ordine geotecnico già esposte ai precedenti punti 3. e 4. nei quali è stato evidenziato che l'intera stabilità del versante sarà oggetto di verifica e di consolidamento, sia in fase di cantiere che di sistemazione definitiva ivi compreso il muro d'argine per il quale è previsto un miglioramento della stabilità secondo modalità che verranno definite nei successivi stadi di progettazione, ma fin da ora si può affermare che le sollecitazioni derivanti dalla realizzazione e permanenza del nuovo manufatto non graveranno in alcun modo su tale muratura ma anzi questa verrà alleggerita delle spinte del terreno retrostante che ora sopporta, affidandole alle nuove strutture. 9. Inoltre, le opere progettate non dovranno in nessun modo interferire e/o gravare sulla struttura esistente del complesso edilizio del Mulino di Pontevecchio". particolare si evidenzia che non è stato rappresentato il parcheggio lungo la S.P. n.73, il quale sembrerebbe in parte interessato allo sbancamento della scarpata. Come possibile verificare dagli elaborati di progetto presentati, la nuova struttura risulta totalmente separata dal complesso edilizio Mulino di Pontevecchio dalla quale, nel punto di maggior vicinanza, non dista meno di 8,00 m. Nella fase di scavo per la realizzazione del canale di scarico, verranno adottate tutte le precauzioni necessarie, al fine di ridurre al minimo o annullare anche eventuali interferenze indirette.

6 Il parcheggio lungo la S.P. n.73, sulla base delle indagini preliminari utili alla redazione di questo primo stadio progettuale, non lo si ritenuto interessato dai lavori proposti, tuttavia qualora in fase di maggior dettaglio di progettazione o in fase realizzazione si ravvisasse un suo eventuale coinvolgimento lo stesso verrà preventivamente messo in sicurezza e fatto oggetto di tutti gli eventuali interventi che si rendessero necessari. 10. Gli interventi di sbancamento della scarpata dovranno essere il più possibile limitati e, compatibilmente con tutte le verifiche sopra descritte, realizzati con tecniche di ingegneria naturalistica. Peraltro, in considerazione della vicinanza della S.P. n. 73, tali interventi dovranno essere approvati dal Serv. Viabilità competente della Provincia di Pesaro e Urbino. La soluzione adottata per la realizzazione delle strutture interrate, come descritte ai precedenti punti 3. e 4. consente di ridurre al minimo l'attività di scavo limitandola alle sole porzioni di terreno poste all'interno delle berlinesi di contenimento che perimetrano le strutture stesse. L'intervento proposto, preventivamente alla sua realizzazione, dovrà essere autorizzato dalla Regione Marche mediante rilascio di Autorizzazione Unica Regionale ai sensi della L. n.387 del 2003, previa convocazione di Conferenza dei Servizi fra tutti gli enti di competenza fra i quali, si ritiene, anche il Servizio Viabilità della Provincia di Pesaro e Urbino. Richieste da Regione Marche - P.F. Viabilità e Demanio Idrico Ai fini di successivi provvedimenti autorizzativi questo Consorzio provvederà alla trasmissione della documentazione integrativa già indicata dall'autorità di Bacino Regionale con nota prot del 11/11/2013. Richieste da ARPAM 11. Pertanto si richiede di integrare la documentazione prodotta con: - relazione previsionale di impatto acustico Si allega alla presente lo studio di Valutazione previsionale di Impatto Acustico redatto ai sensi della Legge Quadro sull inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, Legge della Regione Marche n 28 del 14 novembre 2001 Legge quadro sull inquinamento acustico. Richieste da Autorità di Bacino Regionale 12. Circa la compatibilità dell'utilizzazione dell'acqua ai fini dell'equilibrio del bilancio idrico (RD 1775/1933 art.7)... Pertanto dovrà essere valutato il DMV anche per i mesi novembre...marzo. Si rimanda alla Tabella n.1 Calcolo del Deflusso Minimo Vitale in risposta al precedente punto 6.

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