AZIENDA DEI SERVIZI MUNICIPALIZZATI VIA STENICO, TIONE DI TRENTO (TN) Cod. commessa P

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1 Committente AZIENDA DEI SERVIZI MUNICIPALIZZATI VIA STENICO, TIONE DI TRENTO (TN) Oggetto Impianto di cogenerazione a servizio di utenze pubbliche site nel comune di Tione di Trento STUDIO DI RICADUTA AL SUOLO DEGLI INQUINANTI TLR.SRI Cod. commessa P Il Progettista Prof. Ing. Maurizio Fauri I collaboratori Ing. Alessandro Ferrari Ing. Alvise Bozzo Ing. Luca Tomasi t.s.e. Gianluca Rosa EMISSIONE DATA VISTO DA APPROVATO DA FIRMA DEL C. D. REV A. BOZZO M. FAURI MAURIZIO FAURI REV. 1 REV. 2 REV. 3 Polo Tecnologico per l'energia srl Palazzo Stella - Via Degasperi, Trento

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3 SOMMARIO 1 PREMESSA 5 2 INQUADRAMENTO NORMATIVO 6 3 CARATTERIZZAZIONE DELL AREA DI ANALISI Inquadramento geomorfologico Inquadramento meteo climatico Regime termico medio Regime anemometrico medio Regime di stabilità 13 4 CARATTERIZZAZIONE DELLE SORGENTI INQUINANTI Macchinari installati e limiti di emissione garantiti Caratterizzazione dei flussi inquinanti 16 5 MODELLISTICA DIFFUSIONALE Approccio metodologico Modello di simulazione utilizzato Configurazione del codice Dati in ingresso al codice di calcolo Griglia di calcolo 24 6 RISULTATI Confronto con i limiti di legge Mappe di concentrazione PM NOx 32 7 CONCLUSIONI 35 ALLEGATO 1: FLUSSI DI INQUINANTI DAI GENERATORI 37 ALLEGATO 2: CLASSI DI FREQUENZA ANEMOMETRICHE STAGIONALI 41 ALLEGATO 3: MAPPE DI CONCENTRAZIONE AD ALTA DEFINIZIONE 45 Rev.0 Pagina 3 di 45

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5 1 PREMESSA La presente relazione riporta i risultati di uno studio sulla ricaduta al suolo degli inquinanti atmosferici che saranno prodotti dalla centrale termica a servizio della rete di teleriscaldamento del Comune di Tione di Trento. Tale studio è stato svolto in ottemperanza a quanto richiesto dalla Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente, nell ambito dell iter di autorizzazione dell impianto (verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale e autorizzazione alle emissioni). Il parco macchine della centrale termica sarà composto da n 1 generatore di calore alimentato a biomassa e n 1 cogeneratore a metano; il calore prodotto da tali macchinari, opportunamente gestito mediante sistemi di accumulo, consentirà di coprire la quasi totalità del fabbisogno termico della rete. È prevista in ogni caso l installazione di n 2 caldaie a metano per l integrazione nei periodi di punti o di fuori servizio degli impianti principali. Per ogni approfondimento in merito alle caratteristiche tecniche della centrale termica proposta si rimanda alla relazione illustrativa del progetto definitivo, allegata alla Relazione di Verifica Ambientale. Lo studio in esame è stato svolto con l obiettivo di stimare, sulla base di una caratteristiche della nuova sorgente inquinante, quali saranno i livelli di concentrazione nell aria attesi nelle vicinanze della centrale. La ricostruzione dei processi di dispersione è stata svolta con l ausilio di modelli matematici tridimensionali, in grado di predire l evoluzione del flusso di gas di scarico sulla base della morfologia del sito e delle condizioni meteo-climatiche dell area di analisi. I valori di concentrazione così ottenuti sono stati confrontati con i valori limite imposti dalla normativa, al fine di valutare quali impatti produrrà l esercizio della nuova centrale sulla qualità dell aria del comune di Tione. Rev.0 Pagina 5 di 45

6 2 INQUADRAMENTO NORMATIVO Dal punto di vista normativo, gli standard di qualità dell aria sono disciplinati dal D.Lgs. 155 del 13/08/2010, di attuazione della normativa comunitaria 2008/50/CE. Nella tabella seguente sono riassunti i valori limite degli inquinanti atmosferici prodotti dal parco macchine della centrale e che saranno oggetto di simulazione. Per ciascun inquinante la normativa prevede degli standard di qualità in funzione del periodo di media delle misure. Inquinante Valore Periodo di riferimento Descrizione NO mg/m 3 media oraria da non superare più di 18 volte per anno civile 40 mg/m 3 media annuale 400 mg/m 3 3 ore consecutive Livello di allarme (riferito ad un area maggiore o uguale a 100 km 2 o in un intero agglomerato se inferiore a 10 km 2 ) NO x 30 mg/m 3 concentrazione media annuale PM10 Valore limite per la protezione della vegetazione (concentrazione media annua) 50 mg/m 3 media giornaliera da non superare più di 35 volte per anno civile 40 mg/m 3 media annuale Tabella 1 Valori limiti da normativa (D.Lgs. 155/2010) per i principali inquinanti prodotti dalla centrale. 3 CARATTERIZZAZIONE DELL AREA DI ANALISI 3.1 Inquadramento geomorfologico La centrale di teleriscaldamento di Tione sorgerà in un area di prossima lottizzazione, situata appena al di fuori dell abitato comunale, quasi all imbocco della Val Rendena. In Figura 1 è riportata l ortofoto di inquadramento della zona di interesse, con un ingrandimento sull area sede della futura centrale. Il pianoro ove Rev.0 Pagina 6 di 45

7 sorgerà la centrale si colloca nel fondo della valle (in destra orografica), pur mantenendosi ad una quota (550 m slm) 20 m superiore rispetto al solco vallivo, percorso dal fiume Sarca. Figura 1 Ortofoto con ingrandimento dell area ove sorgerà la centrale CENTRALE TLR TIONE Rev.0 Pagina 7 di 45

8 Dal punto di vista della morfologia del luogo, il sito prescelto si localizza in corrispondenza di un restringimento della valle, con una distanza in linea d aria tra i due versanti in destra e sinistra orografica non superiore ai 400 m. Tale aspetto può realisticamente avere ripercussioni sul regime dei venti, con un incremento di intensità delle brezze di valle per effetto venturi. Come si può notare osservando la cartina di Figura 2 l altimetria della zona varia in maniera notevole, con il versante in sinistra orografica più pendente di quello in destra orografica. Figura 2 Ortofoto dell area di interesse con griglia cartesiana (sistema di riferimento UTM fuso 32, WGS84) e indicazione delle curve di livello. Il punto rosso segna l area dove sorgerà la nuova centrale. Per quanto riguarda la destinazione d uso del suolo, la Provincia individua nell area di interesse essenzialemente 3 classi d uso del suolo prevalenti (di seguito le definizioni di primo / secondo / terzo livello): Territori modellati artificialmente / zone urbanizzate / tessuto urbano discontinuo; Territori agricoli / zone agricole eterogenee / aree prevalentemente occupate da culture agrarie; Rev.0 Pagina 8 di 45

9 Territori boscati e ambienti seminaturali / zone boscate / boschi misti. Territori boscati Zone urbane Territori agricoli Figura 3 Destinazione d uso del suolo nell area oggetto di studio (in rosso il sito ove sorgerà la centrale). 3.2 Inquadramento meteo climatico L analisi meteo climatica della zona di interesse ha potuto contare sulla presenza di una stazione meteorologica appartenente alla rete di Meteotrentino, localizzata a soli 460 m in linea d aria dalla nuova centrale (coordinate UTM E/N: / ). Considerata la morfologia della zona, i dati misurati dalla stazione di rilevamento si possono ritenere altamente rappresentativi delle condizioni presenti presso l area dove sorgerà la nuova centrale, anche per quanto concerne il regime anemometrico, che, come si vedrà in seguito, riveste un ruolo di primo piano nei processi di dispersione degli inquinanti. Rev.0 Pagina 9 di 45

10 Nuova centrale ~460 m Stazione meteorologica Figura 4 Localizzazione della stazione meteorologica rispetto alla nuova centrale. Al fine di riprodurre i complessi fenomeni di dispersione degli inquinanti è necessario caratterizzare i fattori meterologici tipici del sito di interesse in grado di condizionare le dinamiche del Planetary Boundary Layer (PBL), ovvero lo strato inferiore dell atmosfera terrestre. L inquinamento atmosferico è in particolar modo influenzato dai seguenti elementi meteorologici: Vento orizzontale (velocità e direzione), il cui andamento in quota è determinato essenzialmente dalla circolazione su scala sinottica (componente geostrofica) mentre nei bassi strati risente della morfologia del terreno tramite le forze di attrico, oltre che da effetti micrometeorologici di scala locale, come le brezze di valle, le brezze di pendio, ecc.; L altezza di mescolamento, corrispondente allo strato di mescolamento che definisce il confino superiore del PBL; La classe di stabilità, che definisce l intensità della turbolenza atmosferica e di conseguenza la possibilità che si verifichino vortici di rimescolamento delle masse d aria; I moti verticali (ad es. le termiche) indotti da sistemi baroclini o orografici. Di seguito è proposto, a titolo indicativo, la caratterizzazione del regime termico annuale, del regime anemometrico e delle classi di stabilità per il sito ove sorge la stazione di misura di Meteotrentino. Rev.0 Pagina 10 di 45

11 3.2.1 Regime termico medio Nella figura seguente è riportato il grafico delle temperature medie mensili, riferite all anno Media mensile C Figura 5 Andamento termico medio mensile nell anno 2012 misurato dalla stazione meteo di Tione Regime anemometrico medio Tra i parametri maggiormente in grado di influenzare il processo di dispersione degli inquinanti, il regime dei venti svolge un ruolo di primo piano. Il sito in esame appare soggetto ad un regime anemometrico fortemente condizionato dalle tipiche dinamiche dei venti di valle, con una circolazione proveniente alternativamente da Est-SudEst (Busa di Tione) nel primo mattino e da Nord-Ovest (val Rendena) nel tardo pomeriggio. In è riportata la rosa dei venti calcolata per l anno di osservazione I periodi di calma, dove per la soglia identificativa si è ipotizzato un valore inferiore a 0,2 m/s, ammontano a circa il 5% del totale dei dati osservati. La classe di provenienza a maggior frequenza è quella dal quadrante Nord-Ovest (oltre 25% delle osservazioni) per quanto vi sia al suo interno una presenza preponderante di brezze a bassa intensità (<1 m/s). I venti a maggiore intensità (2-5 m/s) provengono invece dai quadranti sud orientali (Est, Est-SudEst, SudEst). Nella tabella seguente sono riportate le classi di frequenza relative alla direzione ed all intensità del vento, riferite all intero anno di misure (2012). In appendice (Allegato 2) sono riportate n 4 tabelle nelle quali le classi di frequenza sono calcolate in riferimento ad un periodo di media Rev.0 Pagina 11 di 45

12 non annuale bensì stagionale. Anche in periodo invernale si può notare come sia confermata la dinamica appena illustrata (regime relativamente costante di brezze di monte e di valle dai quadranti rispettivamente Nord- Occidentali e Sud-Orientali) seppur con un intensità dei venti mediamente inferiore. Proven ienza Classi di velocità in m/s > 5.0 Totale N 2.76% 1.73% 0.18% 0.05% 0.00% 0.00% 4.71% NNE 1.63% 0.93% 0.17% 0.06% 0.01% 0.00% 2.80% NE 1.41% 0.80% 0.17% 0.09% 0.09% 0.00% 2.56% ENE 0.92% 1.00% 0.23% 0.11% 0.63% 0.00% 2.89% E 0.91% 1.73% 0.76% 0.63% 3.43% 0.00% 7.46% ESE 0.52% 3.70% 2.48% 2.08% 3.80% 0.00% 12.59% SE 0.22% 2.28% 1.97% 1.73% 2.64% 0.00% 8.84% SSE 0.02% 0.54% 0.43% 0.57% 1.71% 0.01% 3.28% S 0.05% 0.18% 0.10% 0.15% 0.55% 0.01% 1.04% SSW 0.05% 0.08% 0.02% 0.06% 0.16% 0.00% 0.36% SW 0.00% 0.14% 0.09% 0.05% 0.09% 0.00% 0.36% WSW 0.05% 0.16% 0.07% 0.02% 0.05% 0.00% 0.34% W 0.06% 0.29% 0.25% 0.10% 0.26% 0.00% 0.96% WNW 0.27% 2.10% 0.91% 0.54% 0.57% 0.03% 4.42% NW 2.07% 18.24% 7.46% 0.93% 0.25% 0.00% 28.95% NNW 4.01% 7.37% 1.62% 0.27% 0.08% 0.00% 13.34% Totale 14.94% 41.25% 16.92% 7.44% 14.31% 0.06% 94.91% Calma 5.09% Tabella 2 Classi di velocità riferite all anno 2012, misurate dalla stazione meteorologica di Tione. Rev.0 Pagina 12 di 45

13 Figura 6 Rosa dei venti riferita alla media oraria delle misure di vento per l intero anno 2012, rilevate dalla stazione meteorologica di Tione Regime di stabilità Con l ausilio del software di simulazione impiegato per la ricostruzione dei dati meteoclimatici nel dominio di analisi (vedi paragrafo seguente) è stato riprodotta la classe di stabilità associata alla diversa provenienza dei venti. Rev.0 Pagina 13 di 45

14 Le classi impiegate sono riferite alla scala di Pasquill-Gifford, che individua 6 categorie, dalla A alla F, con un livello di instabilità decrescente e conseguente riduzione della turbolenza termodinamica. Per il sito in esame risulta una preponderanza delle classi a maggiore stabilità (F), associate, oltre che alla calma di vento, anche ai regimi di brezza di monte (venti dai quadranti Nord-Occidentali). Al secondo posto, in termini di frequenza di accadimento, si verificano condizioni di atmosfera moderatamente instabile (classe B) per lo più associate alle circolazioni di valle (venti dai quadranti Orientali e Sud-Orientali). Provenienza del vento Classi di stabilità A B C D E F N N-NE NE E-NE E E-SE SE S-SE S S-SW SW W-SW W W-NW NW N-NW Totale Tabella 3 Frequenze di accadimento (espresse in ) delle classi di stabilità atmosferica in funzione della provenienza del vento. Dati estrapolati dal programma Calmet per il sito oggetto di indagine. Rev.0 Pagina 14 di 45

15 4 CARATTERIZZAZIONE DELLE SORGENTI INQUINANTI 4.1 Macchinari installati e limiti di emissione garantiti La nuova centrale termica a servizio del teleriscaldamento di Tione sarà dotata dei seguenti generatori: - n. 1 caldaia ad acqua calda alimentata a biomassa legnosa (potenza introdotta = kw, potenza termica resa =3500 kw); - n. 1 cogeneratore a ciclo Otto alimentato a metano (potenza introdotta = kw, potenza elettrica =600 kw, potenza termica resa = 695 kw), completo di catalizzatore ossidante; - n. 2 generatori di calore a metano (potenza introdotta unitaria: kw, potenza termica resa unitaria: kw). Dal punto di vista delle emissioni attese, i macchinari saranno dotati dei seguenti sistemi di contenimento delle emissioni: Caldaia a biomassa o controllo dei limiti di CO e NOx mediante sistemi standard che agiscono direttamente in camera di combustione (controllo temperature, sonda λ, ricircolo fumi, camera di combustione); o controllo delle emissioni di particolato mediante multiciclone ed elettrofiltro installati in linea fumi; Cogeneratore a metano: o controllo degli NOx (entro i 250 mg/nm 3 ) attraverso regolazione della temperatura media di combustione (sonda λ che agisce sull eccesso d aria); o controllo dei limiti di CO in linea fumi mediante catalizzatore ossidante; Caldaia a metano: o adozione di un bruciatore a bassa emissione in grado di rispettare i limiti per gli NOx e CO ai sensi della normativa tecnica EN676 (80 mg/kwh termico introdotto e 10 mg/kwh termico introdotto). Nelle tabelle seguenti sono riassunti i limiti normativi richiesti (D.Lgs. 152/2006 e DPGP n.1-41/1987 PAT) e quelli attesi sulla base delle certificazioni offerte dai produttori. Rev.0 Pagina 15 di 45

16 CALDAIA A BIOMASSA Sostanza inquinante U.d.M. Limite nazionale a) Limite provinciale b) Limite garantito Polveri totali mg/nmc Monossido di carbonio (CO) mg/nmc Ossidi di azoto (espressi come NO X) mg/nmc Ossidi di zolfo mg/nmc < 10 MOTORE Polveri totali mg/nmc Monossido di carbonio (CO) mg/nmc Ossidi di azoto (espressi come NO X) mg/nmc Ossidi di zolfo mg/nmc CALDAIE A METANO Polveri totali mg/nmc Ossidi di azoto mg/nmc ,9 Ossidi di zolfo mg/nmc Monossido di carbonio mg/nmc ,7 Note a) limiti di emissione di cui all allegato I alla parte V del D.Lgs. 152/2006; b) limiti di emissioni secondo il DPGP n.1-41/1987 PAT. I limiti di emissione della normativa statale e provinciale sono riferiti a: - caldaia a biomassa: gas secchi in condizioni normali (T=0 C, p=1 atm), con tenore di ossigeno dell 11%; - cogeneratore: gas secchi in condizioni normali (T=0 C, p=1 atm), con tenore di ossigeno del 5%; - caldaia a metano: gas secchi in condizioni normali (T=0 C, p=1 atm), con tenore di ossigeno del 3%. Per le polveri e gli ossidi di azoto i limiti si intendono rispettati nel caso di impiego di gas metano. Tabella 4 Confronto tra limiti di emissioni da normativa e limiti garantiti dai costruttori dei macchinari che saranno installati in centrale. 4.2 Caratterizzazione dei flussi inquinanti Sulla base dei limiti di emissione garantiti dai costruttori e dei dati di targa della macchina (portata nominale di gas di scarico, confronta Allegato 1) è possibile stimare il flusso orario di inquinanti prodotto da ciascun macchinario. Su indicazione dell APPA l analisi della ricaduta degli inquinanti è stata limitata alle seguenti categorie: NO 2, NO x, PM10. Macchinario Flusso di inquinante in kg/h NO x PM10 Caldaia a biomassa Cogeneratore a metano Caldaia a metano Tabella 5 Flussi di inquinanti attesi dai macchinari installati in centrale. Rev.0 Pagina 16 di 45

17 Per quanto riguarda l andamento stagionale dei flussi di inquinanti, si è fatto riferimento al bilancio energetico annuo della centrale, costruito sulla base del fabbisogno atteso della rete. Di seguito sono riportati i principali parametri riepilogativi dell esercizio della centrale. Dal momento, tuttavia, che l esercizio dei macchinari sarà caratterizzato da una spiccata stagionalità, con impiego del cogeneratore esclusivamente al di fuori del periodo di riscaldamento, in Tabella 7 è riportato il numero di ore equivalenti di esercizio giornaliero atteso per i diversi macchinari nei diversi mesi dell anno. Parametro Udm Biomassa Cogeneratore Metano 01 Metano 02 Totale Potenza resa kw Potenza elettrica kw Potenza introdotta kw Rendimento termico 90,0% 47,1% 92,5% 92,5% Rendimento elettrico 40,6% Rendimento totale 90,0% 87,7% 92,5% 92,5% Ore equivalenti di funzionamento h Energia termica prodotta kwh Energia elettrica prodotta kwh Energia primaria al combustibile kwh Combustibile Cippato Metano Metano Metano Potere calorifico kwh/nmc o kwh/kg 3,2 9,59 9,59 9,59 Consumo di combustibile Nmc o kg Tabella 6 Bilancio energetico annuo atteso per i diversi macchinari installati in centrale. Mese Ore di esercizio medie giornaliere Biomassa Cogeneratore Metano 01 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Tabella 7 Ore equivalenti di esercizio giornaliere (media mensile) per i diversi macchinari nei diversi mesi. Rev.0 Pagina 17 di 45

18 Per quanto riguarda la localizzazione dei punti di emissioni, gli elaborati grafici allegati riportano con precisione la posizione reciproca delle n 4 ciminiere che sorgeranno nell area della centrale. Ai fini della presente trattazione si è ritenuto giustificato accorpare i diversi punti di emissione in un unica sorgente, individuata dalle seguenti coordinate. Coordinate UTM Altitudine X EST (m) Y NORD (m) (m slm) Tabella 8 Localizzazione geografica della sorgente rappresentativa della nuova centrale. Rev.0 Pagina 18 di 45

19 5 MODELLISTICA DIFFUSIONALE 5.1 Approccio metodologico I modelli di dispersione degli inquinanti consentono di simulare la dispersione in atmosfera delle emissioni intorno alla sorgente di emissione. Attraverso la definizione di un dominio di calcolo e delle condizioni meteo climatiche dell aria di indagine è possibile ricostruire la concentrazione in aria degli inquinanti emessi per gli intervalli di simulazione considerati. Le concentrazioni così ottenute possono essere elaborate per ottenere dati di sintesi, riferiti a medie annuali, giornaliere o orarie, così da confrontare i dati di concentrazione ottenuti con i limiti di riferimento di legge. Lo strumento della modellazione ambientale per la valutazione della qualità dell aria è contemplato dal D.Lgs. 155/2010 che all appendice III definisce le caratteristiche generali che i modelli devono soddisfare, in funzione della risoluzione spaziale e temporale scelta, delle caratteristiche delle sorgenti emissive e della tipologia di inquinanti da indagare. Nel paragrafo seguente viene descritto il modello utilizzato nel presente studio, mentre di seguito si illustrano le diverse fasi di cui si è composto il processo di ricostruzione dei fenomeni di dispersione degli inquinanti. Fase 1: ricostruzione del dominio geomorfologico dell area di interesse. È stato definito un dominio di analisi quadrato, centrato sull area dove sorgerà l impianto (coordinate UTM: EST, Nord). L area di indagine ha un lato di lunghezza pari a 3 km. All interno del dominio di analisi è stata individuata una griglia composta da 900 punti (30x30), con passo pari a 100 m. Sulla base dei dati DTM (Modello Digitale del Terreno) della Provincia di Trento è stato possibile ricostruire per ciascun punto della griglia la quota altimetrica assoluta del terreno. Infine, tramite lettura delle mappe d uso del suolo, è stato associato a ciascun punto della griglia un valore corrispondente alla classe d uso del suolo di appartenenza. In direzione verticale è stato definito un dominio di sviluppo pari a 1000 m sopra la superficie terrestre, suddiviso in 5 livelli di indagine (distanze reciproche progressivamente crescenti). Fase 2: acquisizione dei dati meteo climatici rappresentativi su scala locale e globale. Per la definizione delle caratteristiche meteorologiche all interno del dominio di analisi sono stati acquisiti i dati misurati dalla Rev.0 Pagina 19 di 45

20 stazione posta in prossimità dell area ove sorgerà la centrale termica (confronta paragrafo 3.2). Il periodo di analisi è stato fatto coincidere con l anno 2012; la frequenza di acquisizione scelta è quella oraria. I parametri meteorologici di interesse sono i seguenti (i valori si riferiscono alla media oraria): - temperatura; - umidità relativa; - pressione atmosferica; - radiazione globale incidente; - provenienza del vento; - direzione del vento; - mm di pioggia. In aggiunta ai dati meteorologici su scala locale sono stati acquisiti i dati relativi ai sondaggi atmosferici eseguiti nel corso del 2012 e riferiti alla città di Milano. Tali dati, per quanto provenienti da una località distante dall area di interesse, sono utili per definire la circolazione dei venti su scala sinottica. La velocità e la direzione del vento definita in tali sondaggi è stata quindi impiegata per definire le condizioni al contorno degli strati superiori dell atmosfera all interno del dominio di analisi. Infatti, se è vero che negli strati inferiori dell atmosfera (quindi quelli di maggior interesse per le dinamiche di diffusione degli inquinanti) le circolazioni dei venti dipendono da forzanti locali (morfologia, riscaldamento del suolo, ecc.) salendo con la quota il regime dei venti si conforma alla circolazione su scala sinottica. Fase 3: applicazione processore meteorologico CALMET per la definizione dei dati meteo nei diversi punti del dominio tridimensionale. Sulla base della morfologia del dominio di indagine, delle condizioni meteorologiche osservate nella stazione meteo di Tione per l anno di indagine e dei dati provenienti dai sondaggi atmosferici, è stato possibile ricostruire attraverso il processore CALMET le condizioni meteorologiche per ogni ora del periodo di indagine in corrispondenza di ciascun punto del dominio tridimensionale (30x30x5). Fase 4: definizione della sorgente emissiva e localizzazione dei ricettori sensibili. Il quadro emissivo è stato definito sulla base delle caratteristiche del progetto (confronta paragrafo 4). In aggiunta sono state definite le caratteristiche della sorgente emissiva in termini di velocità del fumi (ipotizzato 14 m/s sulla base del diametro della ciminiera, 0,7 m, e del flusso dei gas prodotti dalla caldaia a biomassa) e temperatura (230 C). Rev.0 Pagina 20 di 45

21 Altezza dal Velocità dei Temperatura Coordinate UTM Altitudine suolo fumi dei fumi X EST (m) Y NORD (m) m slm m m/s C , Tabella 9 Localizzazione geografica della sorgente rappresentativa della nuova centrale. Per quanto riguarda la localizzazione dei potenziali ricettori sensibili, ulteriori a quelli corrispondenti ai nodi del dominio di simulazione, questi sono stati individuati nell ospedale di Tione e nell abitazione più prossima alla centrale. Di seguito le coordinate UTM dei due ricettori. Ricettore Coordinate UTM Altitudine X EST (m) Y NORD (m) (m slm) Ospedale di Tione Abitazione Tabella 10 Localizzazione geografica dei ricettori sensibili considerati nel corso dell analisi. Rev.0 Pagina 21 di 45

22 Società certificata Centrale TLR Abitazione Ospedale Figura 7 Localizzazione dei ricettori sensibili considerati nella simulazione: la prima abitazione residenziale nelle vicinanze della centrale e l ospedale civile di Tione. applicazione e del modello CALPUFF per la simulazione dei processi Fase 5:: applicazion di dispersione degli inquinanti. La diffusione delle emissioni prodotte dalla centrale nel corso di un intero anno è stata ricostruita sulla base delle condizioni meteorologiche simulate nei diversi punti punti del dominio. Per ciascuna sostanza inquinante sono quindi state calcolate le concentrazione attese nei diversi punti della griglia, riportando i valori medi annuali, i valori massimi tra le medie giornaliere e i valori massimi tra le medie orarie. Fase 6: post--processing ed elaborazione dei risultati. I risultati prodotti dalla fase 5 sono stati elaborati con produzione di mappe di concentrazione al fine di facilitarne la lettura. Rev.0 Pagina 22 di 45

23 5.2 Modello di simulazione utilizzato Il modello di simulazione utilizzato per l analisi è il CALPUFF ( basato su di un modello matematico gaussiano di tipo puff (sbuffo). Pur trattandosi di un modello parametrico (la concentrazione è funzione di un set di parametri di input) e semplificato, Calpuff si colloca ad un livello intermedio di complessità rispetto ai modelli disponibili sul mercato ed ha il pregio di essere più accurato rispetto ai tradizionali modelli gaussiani cosiddetti a plume (pennacchio). Infatti, a differenza dei modelli tradizionali a pennacchio, che non sono utilizzabili in presenza di vento debole o nullo e cambiano l intera direzione del pennacchio al variare della direzione del vento, i modelli a sbuffo descrivono una traiettoria di emissione più aderente alla realtà. CALPUFF è un modello raccomandato dall EPA (Environmental Protection Agency statunitense), realizzato dalla Earth Tech Inc. per conto del California Air Resources Board e dell EPA. In aggiunta al modello di dispersione degli inquinanti è stato utilizzato il processore meteorologico CALMET, in grado di interpolare i dati climatici provenienti da n. stazioni di misura ottenendo i valori dei parametri meteorologici di interesse nei punti della griglia che definiscono il dominio di analisi. 5.3 Configurazione del codice Di seguito sono riportati i principali dati utilizzati per la configurazione del modello di calcolo Dati in ingresso al codice di calcolo Il processore meteorologico CALMET ha richiesto la definizione dei seguenti file di ingresso: - GEO.DAT = definizione del dominio di analisi (dimensione griglia, localizzazione geografica dell origine della griglia, passo della griglia, quota altimetrica dei punti della griglia, classe d uso del suolo dei punti della griglia); - SURF.DAT = definizione dei dati climatologici delle stazioni di misura (temperatura, direzione vento, intensità vento, umidità relativa, pressione, classe di stabilità); - UP.DAT = definizione dei dati climatologici provenienti dai sondaggi atmosferici in quota (temperatura, pressione, quota altimetrica, direzione vento, intensità vento). Oltre a ciò CALMET ha richiesto il settaggio di una serie di parametri necessari a definire le modalità di calcolo dei processi turbolenti all interno dello strato limite atmosferico (parametri per la definizione dell altezza di mescolamento, del gradiente termico in quota, del modello di estrapolazione del regime dei venti in quota, ecc.). Il processore CALMET ha permesso di ricostruire le condizioni meteorologiche su scala oraria, per ogni giorno dell anno 2012 e in ogni punto del dominio tridimensionale considerato. In output la simulazione Rev.0 Pagina 23 di 45

24 ha prodotto un file, CALMET.DAT, utilizzato dal modello CALPUFF per la successiva simulazione dei processi di dispersione degli inquinanti. Oltre al file CALMET.DAT, contenente i dati geo-meteorologici del dominio di interesse, sono stati definiti i seguenti dati di input per il modello CALPUFF: - la caratterizzazione della tipologia di inquinanti; - la definizione del punto di emissione (coordinate, altitudine, altezza, velocità del flusso inquinante, temperatura dei fumi); - la definizione dei flussi di inquinanti (kg/s) per ogni ora e per ogni mese dell anno; - la definizione dei ricettori sensibili (coordinate dell abitazione posta nelle vicinanze della centrale e dell ospedale); - il settaggio di una serie di parametri per la scelta del modello di dispersione dal adottare (pennacchio a forma di puff o slug, condizioni al contorno per la definizione del processi turbolenti) e la durata della simulazione (1 anno). L output prodotto con il modello CALPUFF è stato quindi inserito nel postprocessore CALPOST, che ha permesso di ricostruire le mappe di concentrazione al suolo riferite alle diverse medie orarie richieste dalla normativa Griglia di calcolo A titolo di esempio, nella figura seguente si riporta la griglia costituente il dominio di calcolo, con indicazione del regime eolico simulato dal processore CALMET per una giornata tipo estiva (da notare il regime delle brezze di valle all interno di una dinamica su scala sinottica con vento da Nord). Rev.0 Pagina 24 di 45

25 Figura 8 Mappa di esempio con indicazione dei punti della griglia costituenti il dominio di calcolo e un regime eolico simulato dal processore CALMET. Rev.0 Pagina 25 di 45

26 6 RISULTATI 6.1 Confronto con i limiti di legge Nella tabella seguente sono riepilogati i valori di massima concentrazione risultanti all interno del dominio di simulazione, per i due inquinanti considerati e nei diversi periodi di media richiesti dalla normativa. Come si può notare le concentrazioni di entrambi gli inquinanti rimangono abbondantemente al di sotto dei limiti di legge. Per quanto riguarda la verifica dei limiti di soglia del biossido di azoto NO 2, a rigore con il parametro NOx si indica la somma delle concentrazioni di NO e NO 2. Tuttavia, assumendo che l intera concentrazione di NO x prodotta dalla centrale sia costituita da biossidi di azoto, le concentrazioni al suolo sono inferiori ai limiti di normativa anche per quanto riguarda l indice statistico orario (47 contro 200 mg/m 3 ). Inquinante Periodo di media Limite di legge mg/m 3 Concentrazione massima all interno del dominio di simulazione Valore mg/m 3 UTM E km UTM N km NO x (equiparati a NO 2 ) Note: PM10 a) valore limite riferito agli NO 2 ; b) 40 mg/m 3 se riferito agli NO 2 1 ora 200 a) 46, inverno 2, estate 0, anno 30 b) 1, giorno 50 0, inverno 0, anno 40 0, Tabella 11 Confronto tra valori limiti da normativa (D.Lgs. 155/2010) e concentrazioni massime ottenute per i diversi indici statistici all interno del dominio di simulazione. La verifica dei valori di concentrazione presso i ricettori più sensibili conduce ai risultati riportati nella tabella seguente. Anche in questo caso risulta un elevato margine di sicurezza rispetto ai valori limite di legge. Tuttavia, come risulterà più evidente dalla lettura delle mappe di isoconcentrazione, l abitazione posta a ridosso della centrale si situa, come prevedibile, all interno della zona a più elevata concentrazione di inquinanti. Rev.0 Pagina 26 di 45

27 Inquinante Periodo di media Limite di legge mg/m 3 Concentrazione massima simulata Abitazione mg/m 3 Ospedale mg/m 3 NO x (equiparati a NO 2 ) Note: PM10 a) valore limite riferito agli NO 2 ; b) 40 mg/m 3 se riferito agli NO 2 1 ora 200 a) 40,15 28,03 inverno 0,96 0,42 1 anno 30 b) 0,55 0,20 1 giorno 50 0,54 0,33 inverno 0,08 0,04 1 anno 40 0,03 0,02 Tabella 12 Confronto tra valori limiti da normativa (D.Lgs. 155/2010) e concentrazioni massime ottenute presso i due ricettori sensibili analizzati: l abitazione posta nelle vicinanze della centrale e l ospedale civile di Tione. Rev.0 Pagina 27 di 45

28 6.2 Mappe di concentrazione Nelle seguenti mappe sono riportati i campi di isoconcentrazione ottenute per i diversi inquinanti considerati con riferimento a diversi periodi di media. In ogni mappa è segnato: - in rosso la sorgente emissiva; - in verde il ricettore più prossimo all impianto (edificio ad uso residenziale); - in blu l ospedale di Tione. Dall analisi delle mappe di concentrazione appare evidente come le dinamiche di diffusione degli inquinanti siano fortemente condizionate dal regime dei venti presenti nell area ove sorgerà la centrale. Infatti, la distribuzione spaziale delle medie annuali dei valori di concentrazione al suolo tanto delle PM10, quanto degli NO x, rivela dei picchi in un area (disabitata) a Nord-NordOvest dell impianto, ponendosi quindi in correlazione diretta con il regime eolico a maggiore intensità e frequenza, coincidente con le brezze di valle, provenienti dai quadranti Sud-Orientali (confronta Figura 6). Le mappe di concentrazioni massime orarie (NO x ) e giornaliere (PM10) presentano invece una distribuzione differente con più aree ad elevata concentrazione, presenti in un angolo di 360 attorno alla sorgente emissiva, indizio del fatto che i maggiori valori di concentrazione al suolo di verificano in giornate con calma di vento ed elevata stabilità atmosferica. È in ogni caso da evidenziare come la gran parte dell abitato di Tione rimanga ai margini dei flussi inquinanti prodotti dalla centrale. Le concentrazioni medie stagionali assumono valori del tutto trascurabili all interno del tessuto urbano, mentre le sole medie orarie degli NO x assumono valori degni di nota (compresi tra 20 e 30 mg/m 3 ) in una fascia che corre lungo il margine Nord e Ovest del paese. Rev.0 Pagina 28 di 45

29 6.2.1 PM10 Figura 9 Mappa di concentrazione al suolo delle PM10 riferita ad un periodo di media di 1 giorno. Il limite di legge è pari a 50 mg/m 3. Rev.0 Pagina 29 di 45

30 Figura 10 - Mappa di concentrazione al suolo delle PM10 riferita ad un periodo di media corrispondente alla stagione invernale. Rev.0 Pagina 30 di 45

31 Figura 11 - Mappa di concentrazione al suolo delle PM10 riferita ad un periodo di media di 1 anno. Il limite di legge è pari a 40 mg/m 3. Rev.0 Pagina 31 di 45

32 6.2.2 NOx Figura 12 - Mappa di concentrazione al suolo degli NOx riferita ad un periodo di media di 1 ora. Il limite di legge (riferito ai soli NO 2) è pari a 200 mg/m 3. Rev.0 Pagina 32 di 45

33 Figura 13 - Mappa di concentrazione al suolo degli NOx riferita ad un periodo coincidente con la stagione invernale. Rev.0 Pagina 33 di 45

34 Figura 14 - Mappa di concentrazione al suolo degli NOx riferita ad un periodo di media di 1 ora. Il limite di legge è pari a 30 mg/m 3 (40 per i soli NO 2). Rev.0 Pagina 34 di 45

35 7 CONCLUSIONI Il presente documento riporta i risultati di uno studio condotto per valutare l impatto sulla qualità dell aria del comune di Tione connesso alla ricadute degli inquinanti derivanti dall esercizio di un generatore di calore a biomasse legnose e da un impianto di cogenerazione a metano, a servizio della rete di teleriscaldamento comunale. Sulla base dei dati meteo-climatici e geomorfologici dell area oggetto di indagine è stato possibile simulare, attraverso un modello numerico (CALPUFF), il processo di diffusione degli effluenti gassosi emessi dalla centrale termica. La sorgente emissiva è stata definita tenendo conto del regime di funzionamento degli impianti (esercizio della caldaia a biomassa e, in minima parte, della caldaia a metano durante il periodo di riscaldamento; esercizio del cogeneratore a metano durante il periodo estivo), delle portate di gas emessi in condizioni nominali e delle relative concentrazioni di inquinanti garantite dai costruttori. I risultati ottenuti dalle diverse simulazioni non hanno evidenziato situazioni di particolare criticità. Più nel dettaglio, con riferimento ai periodi di media contemplati dalla normativa (annua, giornaliera PM10 e oraria NO 2 -), è risultato che le concentrazioni di inquinanti al suolo riconducibili alla sola centrale di teleriscaldamento si mantengono ampiamente al di sotto dei valori limite di legge, in tutti i punti del dominio di indagine considerato. Anche i ricettori particolarmente sensibili considerati nell analisi (l abitazione posta nelle immediate vicinanze della centrale e l ospedale civile di Tione) registrerebbero un aumento nei valori massimi di concentrazione dei microinquinanti non significativo per le PM10 (<0,6 mg/m 3 su media giornaliera) e contenuto per gli NO x (rispettivamente 40 e 28 mg/m 3 su media oraria). L abitato di Tione, d altronde, risulterebbe investito in maniera marginale dal flusso di inquinanti, con aumenti degni di nota solo per le concentrazioni medie orarie degli NOx (compresi tra 20 e 30 mg/m 3 nell ora di massima concentrazione al suolo) e limitatamente ad una fascia nord-occidentale dell abitato. Tale risultato è da porre in relazione, da un lato alla localizzazione decentrata della centrale rispetto all abitato, dall altro al particolare regime dei venti presente nella zona d indagine, caratterizzato dalle tipiche dinamiche delle brezze di monte e di valle. Si nota, infatti, una correlazione diretta tra la traiettoria di ricaduta degli inquinanti su media annua (massime concentrazioni in una zona disabitata a Nord-Ovest dell impianto) e le classi di provenienza dei venti (Est-SudEst) caratterizzate da maggior frequenza e intensità. In conclusione, le scelte progettuali operate sul parco macchine da installare in centrale garantiscono flussi di sostanze inquinanti controllati e rispettosi dei limite di legge; i processi di diffusione e ricaduta al suolo delle stesse sostanze evidenziano una situazione, a parere dello scrivente, di sostenibilità ambientale, con modesti valori di picco nelle concentrazioni al suolo e contributi medi annui trascurabili. Rev.0 Pagina 35 di 45

36 Rev.0 Pagina 36 di 45

37 ALLEGATO 1: FLUSSI DI INQUINANTI DAI GENERATORI Rev.0 Pagina 37 di 45

38 Rev.0 Pagina 38 di 45

39 Caldaia a biomassa Parametri Valori UdM Temperatura fumi in uscita dal generatore 230,00 C Portata fumi umidi T = 230 C [kg/h] [O2] fumi T=230 C 11 % Densità fumi T = 230 C 0,694 kg/mc Portata fumi umidi T = 230 C [O2] = 11,0% ,00 mc/h Umidità fumi T = 230 C [O2] = 11% 10,00 % Portata fumi secchi T = 230 C [O2] = 11% ,50 mc/h [O2] riferimento di legge 11 % Portata fumi secchi T = 230 C [O2] = 11% ,50 mc/h Portata fumi secchi T = 0 C (condizioni normali) [O2] = 11% 9.571,55 Nmc/h Ore funzionamento equivalenti h Consumi di combustibile tonn LIMITI DI EMMISSIONE ASSUNTI PER L'IMPIANTO NOx (11% O2) 250 mg/nmc CO (11% O2) 120 mg/nmc Polveri 20 mg/nmc INQUINAMENTO PRODOTTO DALLA CALDAIA NOx (11% O2) 2,393 kg/h CO (11% O2) 1,149 kg/h Polveri 0,191 kg/h Tabella 13 Stima dell inquinamento prodotto dalla caldaia a biomassa nel corso dell anno. Cogeneratore a metano Parametri Valori UdM Temperatura fumi 461,00 C Portata fumi umidi T = 461 C [kg/h] [O2] fumi T = 461 C 10.9 % Densità fumi T = 461 C kg/mc Portata fumi umidi T = 461 C [O2] = 10,9% mc /h Umidità fumi T = 461 C [O2] = 10,9% 7.00 % Portata fumi secchi T = 461 C [O2] = 10,9% 6.745,88 mc/h [O2] riferimento di legge 5 % Portata fumi secchi T = 461 C [O2] = 5% 4.258,34 m c/h Portata fumi secchi T = 0 C (condizioni normali) [O2] = 5% 1.583,82 Nmc/h Ore funzionamento equivalenti h Consumi di combustibile ,62 Nmc/anno LIMITI DI EMMISSIONE ASSUNTI PER L'IMPIANTO NOx (5% O2) 250 mg/nmc CO (5% O2) 300 mg/nmc Polveri 5 mg/nmc CO2 1,93 kg/nmc gas naturale INQUINAMENTO PRODOTTO DALLA CALDAIA NOx (5% O2) 0,396 kg/h CO (5% O2) 0,475 kg/h Polveri 0,008 kg/h CO2 297,416 kg/h Tabella 14 Stima dell inquinamento prodotto dal cogeneratore a metano nel corso dell anno. Rev.0 Pagina 39 di 45

40 Caldaia a metano Parametri Valori UdM Temperatura fumi in uscita dal generatore C Portata fumi umidi T = 139 C 6, [kg/h] [O2] fumi T=139 C 6 % Densità fumi T = 139 C kg/mc Portata fumi umidi T = 139 C [O2] = 6,0% 8, m c/h Umidità fumi T = 139 C [O2] = 6,0% 8.00 % Portata fumi secchi T = 139 C [O2] = 6,0% 8, mc/h [O2] riferimento di legge 3 % Portata fumi secchi T = 139 C [O2] = 3% 6, m c/h Portata fumi secchi T = 0 C (condizioni normali) [O2] = 3% 4, Nmc/h Ore funzionamento equivalenti 247 h Consumi di combustibile 96, Nmc LIMITI DI EMMISSIONE ASSUNTI PER L'IMPIANTO NOx (3% O2) = 80 mg/ kwh immesso 77,9 mg/nmc CO (3% O2) = 10 mg/ kwh immesso 9,7 mg/nmc CO2 1,93 kg/nmc gas naturale INQUINAMENTO PRODOTTO DALLA CALDAIA NOx (3% O2) 0,354 kg/h CO (3% O2) 0,044 kg/h CO2 757,397 kg/h Tabella 15 Stima dell inquinamento prodotto dalla caldaia a metano nel corso dell anno. Rev.0 Pagina 40 di 45

41 ALLEGATO 2: CLASSI DI FREQUENZA ANEMOMETRICHE STAGIONALI Proven ienza Classi di velocità in m/s > 5.0 Totale N 3.57% 2.02% 0.14% 0.00% 0.00% 0.00% 5.73% NNE 1.97% 1.24% 0.23% 0.05% 0.05% 0.00% 3.53% NE 1.83% 1.01% 0.14% 0.14% 0.09% 0.00% 3.21% ENE 1.19% 1.05% 0.23% 0.05% 0.09% 0.00% 2.61% E 1.10% 1.70% 0.50% 0.28% 0.41% 0.00% 3.99% ESE 0.73% 5.41% 2.66% 0.55% 1.42% 0.00% 10.77% SE 0.46% 3.62% 1.60% 0.92% 1.51% 0.00% 8.11% SSE 0.05% 1.10% 0.50% 0.41% 0.87% 0.00% 2.93% S 0.09% 0.28% 0.14% 0.09% 0.46% 0.00% 1.05% SSW 0.05% 0.14% 0.00% 0.00% 0.00% 0.00% 0.18% SW 0.00% 0.23% 0.09% 0.00% 0.00% 0.00% 0.32% WSW 0.14% 0.46% 0.05% 0.05% 0.00% 0.00% 0.69% W 0.09% 0.41% 0.18% 0.14% 0.18% 0.00% 1.01% WNW 0.55% 3.94% 0.64% 0.23% 0.32% 0.14% 5.82% NW 3.16% 20.39% 7.88% 0.46% 0.14% 0.00% 32.02% NNW 6.05% 6.78% 0.73% 0.05% 0.14% 0.00% 13.74% Totale 21.03% 49.75% 15.71% 3.39% 5.68% 0.14% 95.69% Calma 4.31% Tabella 16 Classi di velocità riferite ai mesi invernali (gennaio-febbraio-dicembre 2012), misurate dalla stazione meteorologica di Tione. Rev.0 Pagina 41 di 45

42 Proven ienza Classi di velocità in m/s > 5.0 Totale N 2.54% 1.86% 0.32% 0.14% 0.00% 0.00% 4.85% NNE 0.91% 1.00% 0.23% 0.14% 0.00% 0.00% 2.26% NE 1.40% 0.59% 0.18% 0.09% 0.14% 0.00% 2.40% ENE 0.82% 1.27% 0.27% 0.23% 0.91% 0.00% 3.49% E 0.77% 1.63% 0.95% 0.63% 6.30% 0.00% 10.28% ESE 0.18% 2.31% 2.45% 2.04% 7.11% 0.00% 14.09% SE 0.05% 1.09% 2.17% 2.40% 4.67% 0.00% 10.37% SSE 0.00% 0.23% 0.27% 0.77% 2.81% 0.05% 4.12% S 0.05% 0.09% 0.09% 0.14% 1.09% 0.05% 1.50% SSW 0.00% 0.14% 0.05% 0.09% 0.41% 0.00% 0.68% SW 0.00% 0.05% 0.05% 0.05% 0.23% 0.00% 0.36% WSW 0.05% 0.05% 0.18% 0.00% 0.00% 0.00% 0.27% W 0.00% 0.18% 0.09% 0.09% 0.27% 0.00% 0.63% WNW 0.05% 0.77% 0.73% 0.73% 0.45% 0.00% 2.72% NW 0.36% 11.91% 11.87% 2.40% 0.32% 0.00% 26.86% NNW 1.90% 9.15% 2.76% 0.63% 0.09% 0.00% 14.54% Totale 9.06% 32.29% 22.65% 10.55% 24.77% 0.09% 99.41% Calma 0.59% Tabella 17 Classi di velocità riferite ai mesi primaverili (marzo-aprile-maggio 2012), misurate dalla stazione meteorologica di Tione. Rev.0 Pagina 42 di 45

43 Proven ienza Classi di velocità in m/s > 5.0 Totale N 1.00% 1.72% 0.23% 0.00% 0.00% 0.00% 2.94% NNE 0.45% 0.77% 0.18% 0.00% 0.00% 0.00% 1.40% NE 0.32% 0.68% 0.23% 0.09% 0.09% 0.00% 1.40% ENE 0.32% 0.77% 0.32% 0.09% 1.13% 0.00% 2.63% E 0.14% 1.27% 0.82% 1.00% 5.53% 0.00% 8.74% ESE 0.27% 1.95% 1.99% 2.90% 4.80% 0.00% 11.91% SE 0.00% 1.59% 1.13% 2.08% 3.40% 0.00% 8.20% SSE 0.00% 0.23% 0.50% 0.54% 2.90% 0.00% 4.17% S 0.00% 0.09% 0.14% 0.32% 0.63% 0.00% 1.18% SSW 0.00% 0.00% 0.05% 0.05% 0.23% 0.00% 0.32% SW 0.00% 0.05% 0.18% 0.14% 0.14% 0.00% 0.50% WSW 0.00% 0.00% 0.05% 0.05% 0.18% 0.00% 0.27% W 0.00% 0.14% 0.41% 0.05% 0.36% 0.00% 0.95% WNW 0.14% 1.09% 1.13% 0.86% 1.45% 0.00% 4.67% NW 0.86% 17.71% 4.62% 0.59% 0.36% 0.00% 24.14% NNW 1.68% 8.15% 2.49% 0.36% 0.00% 0.00% 12.68% Totale 5.16% 36.19% 14.45% 9.10% 21.20% 0.00% 86.10% Calma 13.90% Tabella 18 Classi di velocità riferite ai mesi estivi (giugno-luglio-agosto 2012), misurate dalla stazione meteorologica di Tione. Rev.0 Pagina 43 di 45

44 Proven ienza Classi di velocità in m/s > 5.0 Totale N 3.94% 1.33% 0.05% 0.05% 0.00% 0.00% 5.36% NNE 3.21% 0.73% 0.05% 0.05% 0.00% 0.00% 4.03% NE 2.11% 0.92% 0.14% 0.05% 0.05% 0.00% 3.25% ENE 1.37% 0.92% 0.09% 0.09% 0.37% 0.00% 2.84% E 1.65% 2.34% 0.78% 0.60% 1.42% 0.00% 6.78% ESE 0.92% 5.17% 2.84% 2.84% 1.83% 0.00% 13.60% SE 0.37% 2.84% 2.98% 1.51% 0.96% 0.00% 8.65% SSE 0.05% 0.60% 0.46% 0.55% 0.23% 0.00% 1.88% S 0.05% 0.28% 0.05% 0.05% 0.00% 0.00% 0.41% SSW 0.14% 0.05% 0.00% 0.09% 0.00% 0.00% 0.28% SW 0.00% 0.23% 0.05% 0.00% 0.00% 0.00% 0.28% WSW 0.00% 0.14% 0.00% 0.00% 0.00% 0.00% 0.14% W 0.14% 0.41% 0.32% 0.14% 0.23% 0.00% 1.24% WNW 0.37% 2.61% 1.15% 0.32% 0.05% 0.00% 4.49% NW 3.94% 23.03% 5.45% 0.28% 0.18% 0.00% 32.88% NNW 6.46% 5.36% 0.46% 0.05% 0.09% 0.00% 12.41% Totale 24.68% 46.93% 14.84% 6.64% 5.40% 0.00% 98.49% Calma 1.51% Tabella 19 Classi di velocità riferite ai mesi autunnali (settembre-ottobre-novembre 2012), misurate dalla stazione meteorologica di Tione. Rev.0 Pagina 44 di 45

45 ALLEGATO 3: MAPPE DI CONCENTRAZIONE AD ALTA DEFINIZIONE Rev.0 Pagina 45 di 45

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