Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari
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- Federica Barbato
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1 Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione Dott. Paolo Marinelli P.O.D. Dipartimento Emergenza Urgenza ASUR Zona Territoriale n. 8 Civitanova Marche
2 Cosa si intende? Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come: ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro.
3 Chi è esposto? Qual è la dimensione del problema? Nel nostro Paese mancano statistiche sulla diffusione del fenomeno. tuttavia appare necessario attivare misure di prevenzione per contrastarne l occorrenza. Diversi studi indicano che gli operatori sanitari delle strutture ospedaliere e territoriali nel corso della loro attività lavorativa possono subire atti di violenza.
4 Chi è esposto? Qual è la dimensione del problema? Bureau of Labor Statistics statunitense (Aggressione non mortale) Joint Commission Gennaio 1995 Dicembre 2006 strutture ospedaliere italiane e denunciati INAIL anno ,3/ Operatori Ospedalieri 2/ Operatori Industria 141 eventi sentinella Aggressione, violenza, omicidio 429 Totali 234 Infermieri 7 Medici
5 Chi è esposto? Qual è la dimensione del problema? Journal of Occupational and Environmental Health Gennaio 2009 Ricerca condotta in spagna 3 Ospedali 22 Strutture sanitarie di base Urbane e rurali operatori coinvolti Rileva: 11% operatori hanno subito aggressione fisica 64% Operatori hanno subito minacce, insulti, intimidazioni
6 CHI CORRE PIÙ RISCHI Aggressione Fisica Minacce Insulti Intimidazioni Servizi Emergenza 48% Servizi Psichiatrici 27% Servizi Emergenza 82% Servizi Psichiatrici 64% Gli infermieri, seguiti subito a ruota dai medici, essendo più a contatto con i pazienti, sono i più esposti alla violenza fisica, mentre gli insulti sono per tutti; le minacce sembrano essere invece più facilmente dirette ai responsabili dei servizi, a chi prende le decisioni, probabilmente anche con l intento di influenzarli.
7 GLI OSPEDALI PIÙ «PERICOLOSI» Il rischio più elevato lo corrono gli operatori degli ospedali di maggiori dimensioni, mentre il fenomeno della violenza sembra essere meno marcato nei servizi di dimensioni più limitate e di collocazione rurale, probabilmente in conseguenza del diverso tipo di rapporto che si instaura tra gli operatori e gli utenti dei servizi. Non è stata invece trovata nessuna correlazione tra la frequenza di aggressione fisica e il sesso dell operatore, ma le minacce sembrano essere invece indirizzate più frequentemente agli operatori di sesso maschile.
8 CHI AGGREDISCE E PERCHÈ circa 85 % delle aggressioni è perpetrato dagli stessi pazienti. Circa 25% di essi risulta essere affetto da disturbi psichici. circa 6% è sotto l influsso di droghe/alcol le lunghe attese il rifiuto di certificazioni di malattia la discordanza sulle prescrizioni di farmaci.
9 Cause concorrenti nell aggressione l aumento di pazienti con disturbi psichiatrici acuti e cronici dimessi dalle strutture ospedaliere e residenziali; la diffusione dell abuso di alcol e droga; l accesso senza restrizione di visitatori presso ospedali e strutture ambulatoriali; lunghe attese nelle zone di emergenza o nelle aree cliniche, con possibilità di favorire nei pazienti o accompagnatori uno stato di frustrazione per l impossibilità di ottenere subito le prestazioni richieste; ridotto numero di personale durante alcuni momenti di maggiore attività (trasporto pazienti, visite, esami diagnostici); presenza di un solo operatore a contatto con il paziente durante visite, esami, trattamenti o gestione dell assistenza in luoghi dislocati sul territorio ed isolati, quali i presidi territoriali di emergenza o continuità assistenziale, in assenza di telefono o di altri mezzi di segnalazione e allarme; mancanza di formazione del personale nel riconoscimento e controllo dei comportamentiostili e aggressivi; scarsa illuminazione delle aree di parcheggio e delle strutture.
10 Aggressione: se la riconosci la eviti Contatto fisico Uso di arma Spinta Uso di espressioni verbali aggressive Impiego di gesti violenti Minaccia Lesioni e/o Morte
11 Aggressione: se la riconosci la eviti adattato da H. L. I. Nijman variabili reparto stress ambientale reparto troppo affollato, mancanza di privacy/riposo, troppe imposizioni, terapia, essere chiuso dentro variabili paziente psicopatologia es. schizofrenia (con deliri paranoici) ricovero (involontario) stress percettivo interpretazione erronea delle attività di reparto: mi rinchiudono per sempre, mi avvelenano aggressione variabili staff stress comunicativo fini del trattamento, regole di reparto, distacco dello staff, problemi interpersonali staff-paziente staff paziente
12 Obiettivo Prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari attraverso la implementazione di misure che consentano l eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti e l acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono.
13 Ambiti di applicazione DOVE In tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, con priorità per le attività considerate a più alto rischio (aree di emergenza, servizi psichiatrici, Ser.T, continuità assistenziale, servizi di geriatria), nonché quelle individuate nel contesto di una specifica organizzazione sanitaria a seguito dell analisi dei rischi effettuata A CHI Tutti gli operatori coinvolti in processi assistenziali rivolti alla persona (medici, infermieri, psicologi, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, personale del servizio 118, servizi di vigilanza). QUANDO Durante l erogazione di prestazioni ed interventi socio-sanitari.
14 Azioni Elaborazione di un programma di prevenzione Analisi delle strutture lavorative Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo Formazione del personale
15 Elaborazione di un programma di prevenzione diffondere una politica di tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale, nei servizi sanitari e assicurarsi che operatori, pazienti, visitatori siano a conoscenza di tale politica; incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi; facilitare il coordinamento con le Forze di Polizia o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie atte ad eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari; assegnare la responsabilità della conduzione del programma a soggetti o gruppi di lavoro addestrati e qualificati e con disponibilità di risorse idonee in relazione ai rischi presenti; affermare l impegno della Direzione per la sicurezza nelle proprie strutture.
16 Elaborazione di un programma di prevenzione gruppo di lavoro in cui prevedere la presenza almeno dei seguenti componenti: un referente della Direzione Sanitaria; un referente dell Area Affari Legali e/o Gestione Risorse Umane; il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; un rappresentante della professione infermieristica, individuato tra gli operatori dei settori a più alto rischio; un rappresentante della professione medica individuato tra gli operatori dei settori a alto rischio; un addetto alla sicurezza dei luoghi di lavoro; un rappresentante del Servizio di vigilanza.
17 Elaborazione di un programma di prevenzione Compiti del gruppo di lavoro sono: l analisi delle situazioni operative, al fine della identificazione di quelle a maggiore vulnerabilità; l esame dei dati relativi agli episodi di violenza verificatisi nella struttura; la definizione delle misure di prevenzione e protezione da adottare; l implementazione delle misure individuate nel programma di prevenzione della violenza.
18 Analisi delle strutture lavorative Revisione degli episodi di violenza segnalati Conduzione di indagini ad hoc presso il personale Analisi delle condizioni operative e dell organizzazione nei servizi considerati maggiormente a rischio Definizione del livello di rischio
19 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo Misure strutturali e tecnologiche 1. Condizioni ambientali delle strutture 2. Dispositivi di allarme 3. Dispositivi di sorveglianza video 4. Metal Detector (se necessari) 5. Stanze idonee ad ospitare Pz. Violenti 6. Arredi e oggettistica 7. Sistemi illuminazioni idonei per interno e esterno
20 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo Misure organizzative 1. Informativa generale utenti e operatori 2. Coordinamento con le forze dell ordine 3. Predisporre strumenti e percorsi per facilitare le segnalazioni di aggressione 4. Regolamentare se necessario gli accessi 5. Personale addestrato nelle aree a rischio elevato 6. Porre attenzione ai pz. In attesa prestazioni
21 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo Misure organizzative 7. Prevedere possibilità di evacuazione di emergenza 8. Per aree a maggior rischio prevedere presenza doppio operatore 9. Sensibilizzare il personale ad utilizzare abbigliamento idoneo 10. Protezione identità del personale delle aree a rischio 11. Registrare tutti i dati relativi ad atti di violenza per meglio definire la prevenzione
22 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo Gestione degli episodi di violenza 1. Raccolta dati e registrazione evento 2. Trattamento lesioni fisiche se presenti 3. Trattamento e sostegno per il trauma psicologico a breve e lungo termine 4. Valutazione delle ricadute psicologiche in relazione al lavoro e alle relazioni
23 Formazione del personale Formazione rivolta a tutti gli operatori 1. Imparare a riconoscere il rischio 2. Utilizzo precauzioni e prevenzione della violenza Formazione per il management 1. Monitorare le situazioni a più elevato rischio 2. Adottare iniziative di sicurezza organizzativa 3. Gestire l addestramento del personale a rischio Formazione per il personale di sicurezza 1. Conoscenze e formazione per metodi e sistemi per disinnescare situazioni ostili
24 Riferimenti bibliografici U.S. Department of Labor (DOL), Bureau of Labor Statistics: Survey of Occupational Injuries and Illnesses, Washington, 2. DC: DOL, The Joint Commission: Sentinel Event Statistics: December 31, Type of Sentinel Event. Dati INAIL, Andamento degli infortuni sul lavoro. Numero 1, gennaio National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH): Violence Occupational Hazard in Hospitals. April Occupational Safety and Health Administration (OSHA): Guidelines for Preventing Workplace Violence for Health Care & Social Service Workers. OSHA R. U.S. Department of Labor, International Labour Office, International Council of Nurses, World Health Organisation, Public Services International - Joint Programme on Workplace Violence in the Health Sector: Framework Guidelines for addressing Workplace Violence in the Health Sector.Geneva International Journal of Occupational and Environmental Health1 gennaio 2009 Autori: Ángeles M guascone, PhD Santiago; Martínez-Jarreta, Begoña dottorato di ricerca; González-Andrade, J Fabricio dottorato di ricerca; Santed, M Ángel dottorato di ricerca; Casalod, PHD Yolanda, Rueda, PHD
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